Quasar #33
“Non sei che un
ostaggio dell’eternità,
un prigioniero del
tempo”
Boris Pasternak
Pesanti
passi risuonano su di un pavimento metallico. Si sentono leggeri ronzii meccanici
in lontananza, talmente onnipresenti in questo luogo che il suo unico occupante
non se ne cura più. E’ da tempo che non si cura più di
niente.
Si
ferma per un secondo davanti ad una porta, che scivola nella parete per farlo
passare. Le luci nella stanza si accendono da sole. L’uomo, sebbene si faccia
fatica a capire che di questo si tratta, si siede su una poltrona pesantemente
imbottita.
Un
gesto leggermente teatrale della mano destra aziona
altri meccanismi.
-Azionare
registrazione. E’ da tempo che non aggiungo nuove
registrazioni al mio diario personale, dato che una sua futura lettura è poco
verosimile. Tuttavia questi eventi devono essere in qualche
modo registrati. Forse ho trovato ciò che stavo cercando…forse ho
ritrovato uno scopo, dopo così tanto tempo. I miei rapporti con la Commissione
per l’Invarianza Temporale possono essere burrascosi,
ma il tempo impiegato per studiarli non è stato mal speso. Recentemente, questa accozzaglia di inutili burocrati pieni di sé è
entrata in contatto con ciò che potrebbe essere la mia ultima speranza di
morire dignitosamente. Ora studierò la fattibilità dei miei progetti. Fine
registrazione. Accedere file temporale B186, coordinate temporali 11-538-7.
Il
grosso schermo piatto davanti alla poltrona diventa bianco,
per poi lasciare il posto ad un’immagine dei Protettori di ritorno dal loro
viaggio temporale alla C.I.T. Lo sguardo dell’uomo rimane impassibile.
-Se
mi fosse stato detto che la mia ultima avventura avrebbe coinvolto questi
quattro esseri, probabilmente lo avrei chiamato pazzo. Ma
ovviamente, dal loro tempo sono cambiate molte cose. Azionare
ricerca casuale, in riferimento alla scheda di valutazione personale; elemento
Quasar. Visione temporale accelerata, proporzione: quattro giorni standard
terrestri. Abilitare.
In
un altro tempo. Wendell Vaughn
alias Quasar è al Moonbucks, a New York. E’ seduto al
bancone dove il barista e proprietario, Robert “Bob” Stern, si sta lamentando come al
solito.
-Non
andiamo proprio benissimo da queste parti, biondino. Insomma, guardati attorno.
Sono le undici e neanche un cliente.
-Già,
mai visto così vuoto…
-Tu
vieni qui da meno di un mese, ragazzo. Io questo posto
l’ho messo su di tasca mia, e sono stato dietro questo bancone ogni giorno,
negli ultimi sei mesi.
-E…?
-Francamente,
questo posto non era così vuoto prima che ci venissi
tu.
-Ma
se ti ho fatto riempire il bar di gente !!!
-Già, le tre volte che sei venuto. La gente passa di qui, non ti vede e se ne
va senza neanche bersi un caffè. La concorrenza è spietata da queste parti, e
se non trovi un modo per differenziarti…
-Non
capisco. Prima andavate bene, no ?
-Già,
ma i clienti di prima non tornano più. Hanno paura che, non so, il Teschio
Rosso ci attacchi mentre tu sei qui.
-Vuoi
dire che i vecchi clienti non vengono perché ci sono io, e quelli nuovi invece
perché non ci sono ?
-Voglio
dire che ci siamo fatti una certa fama nella zona e dobbiamo mantenerla.
Insomma, dovresti stare qui tutti i giorni.
-Ne
abbiamo già parlato, Bob…
-Qual
è il problema, vuoi un contratto ? Non c’è problema.
-Lascia
perdere Bob, davvero.
-E’
per i soldi ? Credevo che voi super foste tutti ricchi
ma se vuoi posso…
-Bob,
non è un problema di contratto o di soldi. Semplicemente…non voglio farlo.
-Aaah, capisco. Hai litigato con la Winters, eh ? Bah, io sinceramente non capisco cosa ci trovi in quella.
E’ carina, sì, se ti piace il genere ma…
-Bob,
non posso venire qui e…e farti da mascotte, che
pretendi ? Che me ne stia qui tutti i giorni, a raccontare alla gente che passa
i fatti miei ?
-Il
primo giorno l’hai fatto, no ?
-Sono
venuto qui ed ho fatto due chiacchiere con una
ragazza. Non ho chiesto io di radunare una folla. Ho staccato la spina per un
giorno, e se continuo a tornare qui è per fare la stessa cosa.
-Ti
stai lasciando scappare un’occasione, biondino.
-Bob,
mi hanno dato questi bracciali che ho ai polsi perché proteggessi l’Universo,
non certo per tenere salotto in un bar mentre la gente getta delle monetine in
un cappello.
-Me
lo devi, biondino…
-Bob,
ci conosciamo da poco più di due settimane. Vengo qui
a prendere qualcosa da bere e basta. Il fatto che io abbia una relazione con
una delle tue cameriere non mi fa diventare
automaticamente tuo dipendente. Ora, se vuoi scusarmi…
Prende
d’in tasca una banconota da dieci dollari e la lascia
sul bancone, prima di uscire con passo nervoso.
-Tieni pure il resto – dice appena prima di uscire dalla porta.
-Winters, vieni subito qui ! – sbraita Bob. Lara
arriva subito dopo.
-Che
c’è ?
-Il
tuo ragazzo è appena uscito da quella porta; vagli dietro e fallo ragionare.
-Non
credo che…
-Vai,
o ti farò fare tante di quelle consegne dall’altra parte della città che ti
servirà imparare a volare come il biondino !!!
Sbuffando,
Lara esce dalla porta e si guarda intorno; stranamente Wendell
non è ancora partito per lo spazio, sta semplicemente camminando per il
marciapiede. Il riflesso del sole sulle Bande Quantiche lo rende facile da
ritrovare.
-Allora,
che è successo ?
-Uh
? Che ci fai qui ?
-Il
mio capo vuole che ti faccia rinsavire prima che i clienti si accorgano della
mia assenza.
-Ma
non c’era nessuno.
-Infatti ci vorrà molto tempo per mettere a posto quella tua testaccia.
-Forse
non dovevo presentarti Makkari, inizi a fare
battute come le sue.
-Qual
è il problema ?
-Forse
sono solo un po’ fuori fase. Detesto quando Bob inizia a parlarmi dei clienti e
di come posso salvare gli affari.
-So
che probabilmente preferiresti che fossi comprensiva, ma…mi sa che ha ragione.
-Non
ti ci mettere anche tu…
-Wendell, ascolta. Ho visto quanto ti divertivi ad intrattenere i clienti la
prima volta. Il mondo non crollerà se ti trovi qualcosa da fare quando non devi
salvarlo…avevi un’identità segreta una volta, no ?
-Sì,
ma era diverso…avevo meno responsabilità, meno cose a cui pensare…e poi quel
lavoro neanche mi piaceva troppo.
-Qualcosa
dovrai pure fare, no ? Insomma, non hai mai voluto
fare altro oltre all’eroe ?
-Niente
di importante.
-Forse
allora è arrivato il momento di decidere.
-Come
hai fatto tu ? Devo mettermi a servire ai tavoli
perché non so fare altro ? Bella decisione !!
Sente
a malapena lo schiaffo, sotto il leggerissimo campo di forza che le Bande azionano automaticamente. Si concentra per un istante nello
spegnerlo, mentre Lara corre verso il bar.
Resta immobile per qualche secondo, ancora poco sicuro di come siano
andate le cose. La gente passa di fianco a lui, sente una veloce pacca sulle spalle
ed una voce maschile che dice “Coraggio, il mondo ne è
pieno”. Non si volta neanche per vedere chi parla, alza le braccia e vola verso
il cielo pensando “Tutti spiritosi da queste parti”.
Solo
un paio di turisti alzano la testa per vederlo salire
ed indossare il costume di Quasar in un lampo luminoso.
Lo
schermo torna ad essere bianco. Una mano guantata si
stringe a pugno.
-Stop.
Slittamento temporale, individuare la presenza dei quattro Protettori nello
stesso luogo, concentrazione di energia quantica
99,998%. Abilitare.
Due
ore dopo, la Zona Quantica. Quasar vola dentro la struttura che lui stesso ha
creato come base. Per la maggior parte sono corridoi vuoti; l’onnipresente
colore giallo non gli dà più alla testa ormai. Non ci vuole molto ad arrivare
alla “Sala dei monitor”, come l’ha battezzata Makkari:
il punto dove vengono analizzate automaticamente tutte
le chiamate di soccorso, raccolte dalle migliaia di punti di ascolto in tutto
il cosmo. O meglio, dove dovrebbero essere analizzate.
Tacciono.
Trova
Molecola che armeggia con i sistemi informatici presi in prestito da qualche
cultura aliena.
-Mi
sarei aspettato di trovare Makkari. Hai dato tu
l’allarme di bassa priorità ?
-Sì,
ho trovato qualcosa.
-Speravo
proprio in una missione.
-Tutto
a posto, Quasar ? Hai una faccia strana…
-Non
ha importanza. Di che si tratta ?
-Beh,
in realtà non ha chiamato nessuno. Ma ho rilevato una massiccia presenza di energie temporali.
-Le
stazioni di ricevimento non sono in grado di…
-No,
in questa stessa struttura. Credo…che qualcuno ci stia osservando. Ho regolato
i sensori interni.
-E
come hai fatto !? Sono interamente composti di energia
quantica.
-Dal
nostro incontro con la C.I.T ho sperimentato un po’
il mio controllo sull’energia. Non posso controllare questo tipo di emissioni, ma posso sentirle. Ed
ho adattato il sistema per rilevarle. E non appena
l’ho attivato, le ha trovate.
-Forse
è solo la C.I.T che continua ad osservarci, ma non si
sa mai. Hai contattato Epoch
?
-Diciamo
che ci ho provato. Immagina un po’ il risultato…
-Non
ci vuole molto. Dove sono gli altri ?
-Makkari è sulla Terra, non so a fare cosa. Nuvola
invece ha investigato sulla scomparsa di una nave krahliana.
-Hhhmmm. Sono io, o la situazione è leggermente più calma del solito ?
-I
terrestri direbbero “la quiete prima della tempesta” – la
voce proveniva dalle loro spalle, a cinque metri d’altezza. Quasar carica
le Bande Quantiche e riconosce all’istante il gigante, nonostante il costume
variopinto sia stato sostituito da una corazza leggera e da una sorta di
tonaca.
-Lo
Straniero ! [1] Che ci fai qui !?
-Non
è il momento per queste discussioni.
-Immaginavo
di non poter chiedere spiegazioni all’incarnazione dell’inspiegabile…
Ad
un cenno dello Straniero, Nuvola e Makkari appaiono
nella stanza. Prima che possano dire una sola parola,
la costruzione gialla sparisce per essere sostituita da una distesa uniforme di
bianco.
-Mi
ricordo di te…avevi cercato di mettermi in gabbia ! – Makkari vola verso la granitica faccia dello Straniero,
colpendolo con tutta la sua forza e velocità. Se non fosse
un Eterno si sarebbe spaccato la mano.
Prima
che Quasar possa fermarla, Nuvola lancia due
potentissimi colpi energetici dalle mani, tanto da far indietreggiare lo
Straniero in persona. Si prepara a lanciarne degli altri, ma una mano
gigantesca si avvicina da dietro e tutta l’energia che aveva
creato si riversa in essa, totalmente inoffensiva.
-Attenta,
Protettrice. Agisci ancora impudentemente sugli alleati di Galactus,
e vedrai che persino le stelle impallidiscono di fronte al Potere Cosmico.
-Quasar,
credo che la giornata abbia appena smesso di essere
più calma del solito…
Lo
schermo smette di trasmettere immagini. Mani abituate da sempre a controllare
le macchine si muovono velocemente.
-Stabilire un collegamento con le Bande Quantiche, basarsi sui dati
retroattivi in memoria. Amplificare il segnale in serie Boone, per
evitare la degradazione ultradimensionale. Abilitare.
-Non
temete, mortali. Galactus non nuoce agli esseri
inferiori, a meno che questo non sia assolutamente
necessario.
-Già,
per esempio quando ti viene fame !
-Mak, forse è meglio che ci parli io. Ho una certa esperienza, con gente
del genere. Allora, potente Galactus… perché ci avete
portato nella Dimensione delle Manifestazioni ?
Entrambi possedete corpi fisici, non era necessario.
-E’
stata una mera protezione – interviene lo Straniero.
-Protezione
da cosa ?
-La
situazione è complessa.
-Va
bene. Ma questa faccenda non va contro la “legge marziale” stabilita dal
Tribunale Vivente ?
-E’
stato proprio il tribunale a convocarci.
-E
allora dov’è ?
-Ve
lo mostrerò – Galactus avvicina lentamente le sue
mani al gruppo, ma lo Straniero lo ferma con
decisione. E’ alto meno della metà di Galactus,
eppure per quanto strano possa sembrare sembra essere
lui il superiore.
-Le
menti di questi piccoli esseri possono rivelarsi molto
fragili. E Galactus non è
certo noto per il suo tatto. Ci penserò io…
In
lontananza, quasi circondato da una nebbia bianca, si vede il torso del
Tribunale Vivente, talmente immenso da non poter essere visto nella sua
totalità. Le braccia sono spalancate ed i muscoli tesi, quasi cercasse di tenere fermo qualcosa.
-Che
sta facendo ? Non l’ho mai visto così…
-Il
Tribunale Vivente sta letteralmente tenendo insieme questo multiverso.
-Sembra
in difficoltà – nota Molecola.
-Chi
sono quegli esseri vicino a lui ?
-Dove,
Nuvola ? Non vedo niente…
-Neanche
io li vedo. Ma posso percepire il loro potere.
-Nonostante
il modo bizzarro in cui sei stata coinvolta, Nuvola,
sei un’entità particolarmente interessante. Quando
tutto sarà finito sarei interessato ad analizzarti.
-Lascia perdere Straniero, conosciamo la tua passione per la
vivisezione – lo ferma Makkari.
-Arriviamo
al punto, per favore. E’ da tempo che cerco di parlare
con il Tribunale.
-Non
sarà possibile. Come vedete non può essere distratto
dai propri compiti.
-Oh,
andiamo…sappiamo tutti che il Tribunale può essere in più posti
contemporaneamente, e oltretutto quella è solo una sua
manifestazione, non il suo vero io.
-Tali
parole mostrano chiaramente la limitata comprensione che le vostre piccole
menti hanno di ciò che accade.
-Non
fare tanto il superiore, Galactus…o devo ricordarti
che se non avessi sconfitto io Kronos…
-SILENZIO,
PULCE !
Dagli
occhi di Galactus si scatena una forza sufficiente a
livellare la superficie di un pianeta; Quasar crea all’istante uno scudo per
deviarne il possibile, facendola perdere nelle vastità di quella
assurda dimensione. Nuvola vola verso Galactus,
rilasciando altra energia, ma il gigante la afferra con la mano sinistra.
Nuvola ricorre alla sua ultima risorsa, esplodendo con la potenza di una super-nova
in miniatura. Galactus è costretto ad aprire la mano
e a cessare l’attacco a Quasar.
-Ridicoli
agglomerati di materia !!! Io sono Galactus,
tramite di Eternità e Morte, fulcro dell’esistenza, fusione ed assenza degli
opposti ! Mio è il Potere Cosmico, mia è la forza di annichilire interi pianeti
nel giro di attimi ! Non tollererò oltre la vostra
presunzione !!!!
Dalle
sue mani si scatena una quantità impressionante di energia,
quanta nessun altro essere può generare. Afferra la forma gassosa di Nuvola e
scatena su di essa tutto il proprio potere.
-Galactus, ora basta ! – la voce ferma e decisa, con un che di spettrale, lo
blocca.
-Saygé !
-Attendevamo
il tuo arrivo per iniziare. Galactus non accetterà altri ritardi…il tempo di nutrirmi con le energie di un
altro pianeta è prossimo.
-Se
non prenderemo una decisione presto non ti resteranno
più pianeti, Divoratore di Mondi.
L’incarnazione
della verità, nel suo aspetto spettrale, si posiziona
al centro della piccola assemblea. Se possibile, la
sua voce è ancora più risoluta che in passato.
-Lasciate
che vi spieghi come si è arrivati a questo. Tutto risale alla notte dei tempi,
quando il creato venne alla luce per la prima
volta…per mano di un essere unico. Chiamatelo Entità Suprema, Demiurgo, Dio,
Primo Motore o qualsiasi altro epiteto senza una vera importanza o definizione.
Esso creò due tipi di esistenza, che col tempo
assunsero le definizioni di “universo” ed “antiverso”. L’uno era l’esatto
opposto dell’altro, e la convivenza era impraticabile. Gli universi crebbero,
sotto l’attento sguardo del loro creatore. La vita si moltiplicò all’infinito e
col tempo si giunse all’Omniverso, l’insieme di tutto
ciò che è… e di molto altro. Gli antiversi, invece,
non produssero mai altre forme di vita, giungendo ad una sorta di coscienza globale. L’Entità Suprema predilesse ovviamente l’Omniverso, e questo creò qualcosa che possiamo
definire come gelosia. Gli antiversi iniziarono ad inglobare altri universi,
crescendo sempre di più. Tutto questo continuò fino al punto di non ritorno: l’Omniverso sarebbe stato
tramutato nel suo esatto opposto. Per impedire che questo accadesse,
l’Entità Suprema creò un essere che riportasse la situazione allo status quo
originario. Quell’essere era
il Tribunale Vivente.
-Bella
storia, ma se è successo tutto così tanto tempo fa come fai a conoscerla ?
-Perché nessuna verità può essere nascosta all’infinito. Il Tribunale Vivente
radunò una serie di guardiani cosmici, le massime potenze dei multiversi, per unirsi in un colossale attacco alla nemesi
che stava uccidendo il creato. Tuttavia il semplice potere
non poteva fermarlo. Ma la nemesi suprema aveva
un punto debole: aveva bisogno di una massa immensa per mantenere
l’autocoscienza. Separando tra di loro gli antiversi
ebbero una possibilità di vittoria. Allora utilizzarono un’arma in grado, con
la dovuta fonte di energia, di ridurre la nemesi ad
un’unica scintilla e ad imprigionarla. Tutto questo accadde 47 miliardi di anni fa, e l’unico sopravvissuto a quei lontani tempi è
il Tribunale Vivente stesso, che sconfitta la minaccia fu incaricato di
proteggere l’integrità dei multiversi.
-E’
questo che abbiamo visto nelle registrazioni dell’Archivista
? La stessa minaccia che mi hai predetto ?
-Esattamente,
Quasar. La nemesi è stata risvegliata.
-Ma
se lo sapevate in anticipo, come mai non avete distrutto questa Nemesi ?
-Spesso sono i nostri opposti a definirci. Ciò che non siamo è parte di noi quanto quello che siamo. Allo stesso modo, l’Omniverso è definito da ciò che non è. Distruggere completamente il suo opposto è impossibile persino per il Tribunale. Ma un infinitesimo frammento di esso fu imprigionato in una fiala dalla quale non poteva fuggire, che fu poi contenuta in una costruzione posta fuori dai multiversi. Durante la sua prigionia sono nati e morti interi universi. Ora qualcosa l’ha liberato, ma non ha ancora abbastanza massa da essere senziente. Se assorbisse abbastanza universi, risulterebbe impossibile fermarlo.
-E
questo non può essere tollerato – Galactus rafforza
la decisione delle parole di Saygé.
-Grande.
Un’altra entità concettuale.
-Non
essere così sbrigativo, Quasar. Nemesi è un essere fisico, tangibile…per quanto
sconfinato…e questo rende la sua sconfitta perlomeno possibile.
-Ho
il quadro generale, ma perché avete chiamato noi ? – interviene Makkari – Voglio dire… questo Nemesi
sembra più alla vostra portata che alla nostra.
-Abbiamo
respinto il primo attacco usando tutte le nostre forze, e probabilmente non potremmo rifarlo. Tu sapevi già tutto, Saygé,
e sapevi che sarebbe servito Molecola per fermarlo.
-Allora…è
vero ? Sono uno dei sette ?
-Sì.
Finora hai incontrato tre dei sette esseri previsti per metterti in condizione
di fermare Nemesi.
-Ma
l’attacco…
-L’attacco
non è stato nulla. E’ soltanto ciò che precede l’assimilazione di un universo.
Allo stato attuale è sufficiente una sola scintilla, un solo antiatomo perché
il processo sia totalmente irreversibile. E se questo multiverso fosse assimilato, tutti gli altri cadrebbero.
-Che
vuoi dire ?
-Questo
è uno dei multiversi più vasti e potenti. Universi
negativi, microversi, dimensioni parallele, reami
mistici e mitologici, linee temporali, oggetti come il
Guanto dell’Infinito ed i Cubi Cosmici…se Nemesi assorbisse tutto questo sarebbe
in grado di sconfiggere il Tribunale Vivente in persona, pienamente in possesso
della propria mente. Allo stato attuale non ha ancora coscienza di sé, è
soltanto una catastrofe cosmica che abbatte tutto ciò che si trova sul suo
cammino.
-Come
il New Universe. Per fortuna lo Starbrand
non si trovava più lì…
-La
“fortuna” non ha proprio nulla a che fare con tutto questo – è lo Straniero a
parlare.
-Come
?
-Credi
di essere finito in quel multiverso per puro caso ? Credi che tutti gli eventi che hanno portato qui lo Starbrand fossero casuali ? E’
stata necessaria una sottile manipolazione ad opera mia e del Tribunale Vivente
per poterlo mettere in salvo. Se non avessi portato in questo
universo la loro Terra… se il Tribunale non avesse prima creato una barriera
impenetrabile e poi non l’avesse spezzata… Se fosse stato in mano a Nemesi… se
un nostro alleato non l’avesse nascosto subito dopo l’attacco… forse in questo
momento non esisteremmo, come già il 52% di quello che tu chiami New Universe.
-Abbiamo
anche osservato fenomeni analoghi a Nemesi, sebbene su scala enormemente
ridotta. Il Grande Vuoto, Oblio, Void,
Alioth, il mio stesso Nullificatore
Assoluto ed altri. Alcune minacce quali Walker ed Abraxas sono state evitate sottilmente; altre, come Frost e Seth, sono state delegate
ad ordini superiori. Da tempo fortifichiamo l’universo
affinché non si autodistrugga durante la più temibile
delle sue crisi.
-Allora
la manipolazione della mia vita è stata più profonda di quanto non mi abbia
detto il Tribunale l’ultima volta.
-No. Abbiamo solo colto delle
opportunità, reso più semplici alcuni avvenimenti. La tua vita è sempre tua, abbiamo solo variato qualche scenario.
-Thanos aveva ragione, quindi: il fatto che il piano di Kronos
avesse funzionato era un test.
-Una
sorta. Non rendere troppo semplici le cose avvicinandole alla tua visione
lineare.
-Un
secondo…se questa minaccia proviene dall’esterno del multiverso…che
ne è degli Arcani ? – chiede Molecola.
-Essi,
insieme ai possenti Infiniti, cercano di proteggere al meglio il multiverso da Nemesi. E’ ancora guidato dall’istinto: come
un animale ha cercato di prendere del cibo e, ricevuto dolore da esso, ha desistito. Per ora.
-Tutti
gli sforzi sono tesi a prevenire un altro attacco. Ma col tempo la crescita di
Nemesi è inevitabile: prima o poi avrà abbastanza
massa da attaccarci di nuovo, ed allora…perderemo. Tutto. L’unica speranza concepibile è nell’arma che già una volta
lo ha sconfitto. Ma non sappiamo dove si trovi…è stata
nascosta come precauzione contro la sua stessa potenza. E
ritrovarla spetta al Protettore dell’Universo.
-Cosa
!? Non sapete dove si trova, e vi aspettate che io riesca a trovarla !?
-E’
stata posizionata in uno dei multiversi
adiacenti, ma la sua esatta posizione ci è ignota. E’ necessario trovarla.
-Sì,
ma perché io !?
-Sei
stato giudicato adatto. Quando la Zona Quantica è stata ricreata dopo la sua
distruzione ad opera dello Starbrand
[2], è stata caricata di energie multiversali
e può essere usata come passaggio.
-Non
ho intenzione di intraprendere un viaggio lunghissimo solo per ritrovare una
cosa che potete prendere anche voi… sto cercando di rifarmi una vita !
-Se
avrai successo, il viaggio sarà breve. Ed inoltre non deve iniziare subito…perché il passaggio possa
funzionare devi sbloccarlo, dato che è stato utilizzato in modo improprio. Ed è
stato proprio questo uso a permettere il risveglio di
Nemesi.
-Non
capisco.
-Lo
farai. Galactus…è arrivato il momento di fare la tua
parte.
Il
Potere Cosmico si accumula negli occhi inumani di Galactus.
I bracciali quantici dei Protettori e le Bande Quantiche sono avvolti da un
qualcosa di simile, e mutano velocemente la loro forma.
-Che
stai facendo !?
-Adatto
le tue ridicole costruzioni energetiche ai nostri bisogni. I vostri viaggi si
riveleranno molto pericolosi e non possiamo lasciare
che falliate.
-E
tutto questo non poteva farlo Epoch
?
-Abbiamo
preferito non correre un tale rischio, immettendo un fattore ignoto
nell’equazione.
-Ora
vi rimanderemo nella vostra dimensione. Adesso avete tutti i mezzi per poter
continuare il vostro viaggio, saranno gli eventi a farvi capire quando sarà il
momento di agire. Presto capirete di più…state per incontrare un altro dei
sette.
-Che
vuoi dire ? Saygé, aspetta !
Prima
che l’incarnazione della verità possa rispondere, i Protettori dell’Universo si
ritrovano di nuovo nella Zona Quantica.
Le
loro domande hanno ricevuto delle risposte, ma ora preferirebbero
essere rimasti nel dubbio.
Lo
schermo si spegne. Non è più veramente necessario.
-Azionare
registrazione. I miei desideri sono stati esauriti; ho trovato una sfida alla
mia altezza, un ultimo scopo per la mia esistenza. E’ arrivato il momento di
ignorare il passato e di pensare al futuro. Fine registrazione. Preparare il
campionamento temporale, localizzazione: due giorni.
Supervisionerò il processo personalmente.
Due
giorni dopo, il Moonbucks. Lara Winters
sta tornando al lavoro, dopo aver fatto diverse consegne. Qualunque
cosa pur di stare un po’ lontana dalle altre cameriere, che dalla sua lite con Wendell non fanno che sparlare. Ultimamente le cose
non erano andate a gonfie vele, quindi si stupisce di
vedere Bob venirle incontro sorridente.
-Winters !!! Ho sempre saputo che prima o poi mi
avresti portato fortuna !
-Che
è successo ?
-Hanno
appena comprato il bar !
-Oh.
“Nuovi
proprietari vogliono sempre dire licenziamenti” pensa “strano però, credevo che
Bob non si sarebbe mai dato per vinto”
-Vieni,
te lo presento ! – le afferra la mano e, con un entusiasmo decisamente
non da lui, la trascina verso le altre cameriere, che hanno appena smesso di
parlare. Poi corre verso la porta che da sul retro e
la apre.
-Signore
mie, vi presento il nuovo proprietario del Moonbucks…Wendell Vaughn
!
-Ci
conosciamo già, Bob – sorride e guarda brevemente le sue nuove dipendenti. Poi
fissa gli occhi di Lara.
Dieci
minuti dopo una spiegazione sul fatto che non sarebbe
cambiato molto, personale compreso, Wendell
riesce a stare un attimo da solo con Lara.
-Come…come…
-Sì,
sì…è stato un colpo di testa e non è da me, lo so. Ma
avevo un mucchio di assegni dei Vendicatori messi in
banca e mai usati…ho tirato su diecimila dollari, e Makkari
me ne ha prestati cinquemila. Glieli renderò, col tempo.
-Ma…perché ?
-Ho
pensato che se posso salvare l’universo posso anche salvare un bar, no ?
-Seriamente.
Non basta comprare un bar per farti perdonare.
-Lo
so. Ho ripensato a quello che mi avevi detto…qualcosa devo
fare. La mia vita è così pazzesca che è facile perdere la giusta prospettiva. Dovevo
qualcosa a questo posto, è l’unico in cui mi senta a
mio agio dopo tanto tempo.
-Okay,
forse questo ti porta un po’ più vicino di prima al perdono. Ma stanotte dormi
sul divano !
-Peggio
che dormire nello spazio, ma…
-Mi
sei mancato, Wendell.
Mentre
si baciano, gli altri nel bar cercano di far finta di
niente. Appena fuori, Makkari e Nuvola in abiti
civili si allontano dal bar.
-Finalmente
Quaze ha messo la testa a posto. E Molecola è andato a trovare un’altra volta quella Marsha.
Si direbbe che i nostri amici umani si sentano meglio di prima, che dici ?
-Così
sembrerebbe.
-Che
hai ? Non hai detto un granché da quando siamo tornati
della nostra cara vecchia dimensione a colori. E visto
quanto poco parli di solito…
-Più
sono a contatto con voi, più capisco che l’umanità mi sfugge. Eppure nella Dimensione delle Manifestazioni ho provato…
rabbia. Questa è una contraddizione.
-Beh,
ci sono molti tipi di umanità, Nuvola. Di fronte a
cose come quelle c’è chi si sente spaventato, chi si sente pieno di rabbia, chi
si sente come se…
-Qualcosa
ci sta inglobando.
-Non
è proprio quello che volevo dire io, ma…
-No. Guarda.
Un
rettangolo luminoso si sta alzando da sotto i loro piedi, facendoli scomparire.
-Dannazione
!!! Questa è la mac_
Nel
Moonbucks, Quasar interrompe il bacio quando si sente
scomparire. A Denver, Molecola scompare dall’appartamento di Marsha Rosemberg nello stesso
modo.
Un
attimo o un’eternità dopo, non ha importanza, riprendono
consistenza in una sala ricoperta di pesante metallo, tutti su un’unica pedana
rettangolare.
-_china
del tempo del Dottor Destino !
I
costumi appaiono all’istante (o nel caso di Nuvola, scompare) e, dopo anni
passati ad affrontare situazioni simili, non si stupiscono più di tanto ed
iniziano a guardarsi intorno. La stanza è praticamente
vuota, se si esclude il congegno temporale. Il metallo è lucente, l’ambiente
sterile e impersonale. Si apre una porta meccanica, dalla quale esce un uomo
che indossa un’armatura simile alle pareti. Il mantello è appoggiato su una
mano, gli occhi dietro le fessure rosse sono al massimo della concentrazione ed
il passo degli stivali si avvicina.
-“Dottor
Destino”…non sentivo questo nome almeno dal 2099. Benvenuti nell’anno 2119,
Protettori dell’Universo. Io sono Victor Von Doom, ma potete chiamarmi semplicemente…Destino.
Note
E
così ci siamo. La minaccia è stata identificata, anche se restano parecchi
punti da chiarire (non ultimo il modo in cui Nemesi si è liberato). Ma
ovviamente tutto questo l’avete letto nella storia,
tanto vale parlare dell’ospite d’onore.
Ebbene sì, si tratta di Doom 2099, versione futura
del Dottor Destino protagonista dell’omonima serie che, partita sotto le cure
di John Francis Moore e di Pat Broderick, è stata portata alla notorietà dal ciclo di
storie di Warren Ellis in
cui diventava Presidente degli Stati Uniti.
Ma
di questo e di cosa sia successo dopo la conclusione
della sua serie parleremo nel prossimo numero !
[1] Assente su queste pagine dal #22. Nella storia adotta il nuovo
costume visto finora solo su X-Men Forever (non in continuity). Il
vecchio costume era un po’ troppo pacchiano per un’entità cosmica, a mio parere !