LA SCENA DEL DELITTO
La più potente causa di
errore
è la guerra che esiste tra i
sensi e la ragione.
Blaise Pascal
Riassunto
Epoch ha predetto che qualcuno tenterà di ucciderla per impossessarsi
della Coscienza Cosmica. Indagando sulla possibile origine dell’assassino,
Quasar si è imbattuto in una battaglia fra lo Straniero e gli Antichi
dell’Universo. Alla fine, lo Straniero gli ha rivelato che l’assassino ha avuto
origine nel Sistema Solare terrestre.
Quasar si trovava ancora una volta nella
Zona Quantica, la fonte del suo potere, per poter accorciare la distanza tra la
Galassia di Andromeda e la sua.
Da una delle sue Bande provenne la debole
voce di Epoch, che non gli aveva più parlato dal giorno precedente.
-Credo che dovremmo parlare, Quasar.
-Io credo di non avere niente da dirti.
-Sento che sei sconvolto dagli eventi
recenti.
-Sconvolto? E per cosa? Perché non ho
fatto altro che scorrazzare per le dimensioni mentre tu davi al Gran Maestro la
possibilità di conquistare l’universo?
-La nostra scommessa, per quanto
rischiosa, aveva un fine. In cambio della mia risposta circa le origini dello
Straniero, Il Gran Maestro mi avrebbe rivelato l’origine del mio assassino.
-E’ questo che mi turba, Ep. Tu dovresti
essere l’incarnazione della vita, eppure hai rischiato la vita di tutto
l’universo in cambio della tua salvezza.
-Comprendi che se io venissi uccisa, ora
che non ho ancora generato un erede, tutti gli esseri senzienti sarebbero in
maggiore pericolo.
-Questo posso capirlo, Ep, ma non
chiedermi di accettarlo. Non potevi almeno parlarmene? Mi sarei aspettato una
cosa del genere da Eon, ma non da te. Mi hai sempre trattato con rispetto.
-Questo significa che non hai ancora
cambiato idea riguardo alla tua decisione di abbandonare il tuo ruolo di
Protettore dell’Universo, una volta sconfitto il mio assassino?
-Cerco di non pensarci. Credo però che la
mia visita alla Terra sarà fondamentale per capire cosa è giusto fare.
-Visita alla Terra? Credevo che fossi
diretto al tuo Sistema Solare.
-Non vedo la differenza.
-I terrestri tendono a considerare il
proprio pianeta come l’unico a ruotare intorno alla propria stella, ma la vita
è comparsa anche su altri pianeti. E se lo Straniero ha indicato il Sistema
Solare e non la Terra deve averlo fatto per una ragione.
-Hmmmm. Questo confermerebbe la mia
ipotesi iniziale, che l’Assassino sia Thanos. Lui è originario di Titano, la
luna di Saturno.
-Credevo che lo Straniero ti avesse detto che
Thanos non è l’assassino.
-Lo Straniero mi ha detto che i piani di
Thanos sono altri, ma forse intendeva i suoi piani attuali. Comunque è meglio
non escludere nessuna ipotesi. Parlerò con Mentore, il padre di Thanos. E’ una
delle maggiori autorità nel campo.
Un gran lampo di luce segnò il ritorno del
Protettore dell’Universo alla sua stella d’origine.
A pochi milioni di chilometri da quel
punto c’era il pianeta Saturno. A quella distanza i suoi anelli apparivano come
un insieme di polvere che ruotava intorno al pianeta. A poco più di un milione
di chilometri c’era il satellite Titano, che appariva come una grande palla
arancione a causa della sua atmosfera di idrocarburi.
Quasar coprì quella distanza in un attimo
e penetrò la fitta coltre di nubi. Il paesaggio era desolato e l’unica opera
creata artificialmente era una fessura circolare sul terreno. Quasar sapeva che
quello era il passaggio per accedere alla città del livello inferiore.
Percorse il lungo tunnel verticale ed
all’altra estremità trovò la città, con la sua gravità e la sua luce
artificiale che imitavano alla perfezione l’atmosfera terrestre.
Il suo viaggio per raggiungere la Sala
delle Scienze durò diversi minuti. Per le strade vide pochi Titani. Quando lo
aveva incontrato, alcuni anni prima, Mentore gli aveva detto che la popolazione
di Titano un tempo raggiungeva i 35000 abitanti.
Il primo attacco di Thanos ne lasciò quasi
cento superstiti.
Per tutto il pianeta si vedevano statue
gigantesche di Mentore, l’uomo (o meglio il dio) a cui dovevano tutto.
Una volta entrato nella Sala non dovette
cercare Mentore. Era davanti all’entrata.
-Da quanto tempo, Quasar. Tuttavia ho
imparato a non sperare troppo nella visita dei protettori della Terra. Di
solito vogliono parlare con me a proposito di minacce cosmiche, e generalmente
si tratta di mio figlio.
-Mi piacerebbe proprio avere il tempo di
fare conversazione con qualcuno che non sia un’entità cosmica, ma come al
solito ha ragione.
-Spero solo che per una volta spero che
Thanos non sia coinvolto.
-Mai quanto me, Mentore.
La conversazione continuò mentre i due
entravano nella Sala. Quasar gli parlò
della predizione di Epoch e del suo
coinvolgimento con lo Straniero e gli Antichi dell’Universo.
-Quindi sono venuto qui per sapere cosa ne
pensi. Chi potrebbe cercare di uccidere Epoch?
-Per quanto io possa sembrare influenzato,
ritengo che il candidato più probabile sia Thanos, specialmente considerando i
suoi successi più recenti.
-Lo credo anch’io, ma lo Straniero mi ha
fatto dubitare della cosa.
-La soluzione del problema sta nelle sue
parole, probabilmente. Se non si riferisce alla Terra, gli unici altri luoghi
dove c’è o c’è stata vita intelligente sono la Luna terrestre, Titano ed il
defunto Urano. So anche di una razza di esseri non umanoidi su Ganimede, la
maggiore delle lune di Giove, ma si tratta di esseri appena civilizzati.
-Questo potrebbe essere interessante. Che
cosa puoi dirmi di Titano e di Urano?
-Entrambi furono fondati da Eterni
provenienti dalla Terra. Sai chi sono gli Eterni?
-Una razza creata dai Celestiali a partire
dall’uomo. I Celestiali sono già entrati in questa faccenda…ma ne parleremo
dopo. Continua, ti prego.
Mentore narrò la storia di Urano, fratello
di Kronos esiliato nello spazio che fondò una colonia sul pianeta che ora porta
il suo nome. Narrò della colonia uraniana di Titano distrutta da una guerra
civile e rifondata da Mentore stesso.
-Tuttavia non vedo come un Uraniano o un
Titano che non sia Thanos possa uccidere Epoch. Gli Uraniani sono tutti morti, come tu ben sai.
-Ed i Titani? Ce ne sono altri oltre a
quelli di questo pianeta?
-Solo Thanos ed Eros attualmente non sono
sul pianeta, e gli altri non sono che famiglie che ancora devono riprendersi dallo
sterminio di Thanos. L’unico altro Titano vivente è Kronos, mio padre.
-Che gli è successo esattamente?
-Creò una fonte di potere incontenibile.
L’incidente da lui provocato diede agli Eterni la vita eterna e grandi poteri,
e portò lui su di un piano più alto di esistenza. Da allora la sua mente ed il
suo corpo si espandono.
-Potrebbe aiutarci?
-Non saprei. Egli segue vie misteriose.
-E la Luna? Immagino che tu ti riferissi
alla Zona Blu.
-Sì, fu creata migliaia di anni fa dagli
Skrull e fu usata come colonia per i Kree.
-E’ dove vive l’Osservatore, ma lui mi
dirà ben poco.
-Recentemente vi è stata anche installata
una base umana.
-Deve essere successo dopo la mia partenza
dalla Terra e dopo la mia missione con i Vendicatori.
-Ricordati che lo Straniero potrebbe aver
voluto sviarti. L’Assassino può provenire dalla Terra. Perché lo Straniero
avrebbe dovuto aiutarti? Il suo racconto sul Tribunale Vivente è affascinante
ma non dimostrabile.
-Ho imparato a non farmi troppe domande
sulle motivazioni dello Straniero.
Dopo aver discusso brevemente sulle
recenti macchinazioni di Thanos, Quasar avvolse Mentore in una bolla di forza
quantica e lo portò oltre l’atmosfera del pianeta. Fluttuando nello spazio,
Mentore si concentrò per chiamare il padre.
-Non so se egli mi risponderà, Quasar.
Egli ha risposto alle mie chiamate mentali per secoli, ma negli ultimi tempi
non mi ha più parlato.
Ogni Eterno ha il controllo assoluto del
suo corpo e della sua mente, e Mentore non è da meno.
La sua mente emise un richiamo, così
potente da risuonare persino nei alti livelli in cui ora Kronos viveva.
Finalmente Kronos apparve. Era grande come
il cielo, un riflesso tra le stelle. Si poteva vedere, o meglio intravedere il
suo volto come se fosse ancora un mortale, ma il suo volto era immenso.
Quasar lo aveva intravisto solo una volta
ma era uno spettacolo impressionante.
-Padre, quasi temevo che tu avessi
abbandonato i tuoi figli di Titano.
Kronos non parlò. Si limitò a fissare il
figlio con sguardo inquisitorio.
Sottovoce, Quasar disse a Mentore:
-Sta parlando? Io non riesco a sentirlo.
-Nemmeno io. I nostri incontri non sono
mai stati così. Padre, perché il tuo sguardo è così torvo?
L’immensa figura non rispose. Quasar lo
guardò negli occhi ed ebbe la schiacciante sensazione che anche lui lo stesse
facendo. E provò un brivido.
Kronos disse:
-Che tu possa trovare la pace, figlio mio.
I tempi che verranno saranno duri.
Si voltò e scomparve tra le stelle.
Mentore sembrava perplesso da quelle parole.
-Le parole di mio padre sono spesso
criptiche, ma mai lo erano state anche le sue azioni.
-E’ tuo padre, Mentore. Che cosa pensi che
intendesse dire?
-Non saprei. Forse egli voleva…Quasar, su
di te sta calando un’ombra.
Il corpo di Quasar si scurì sempre di più
quasi fino a diventare nero. Mentore lo colpì con una leggera raffica di
energia e la sostanza che ricopriva Quasar si staccò, formando un essere umano
nero come la pece, quasi invisibile nello spazio se non per i guanti, gli
stivali ed il mantello bianchi.
-Detesto voi Eterni ed il vostro
attaccamento alla vita!
Quasar lo riconobbe subito.
-Deathurge! Da quale tomba sei strisciato
fuori?
-Non sembri contento di vedermi, Quasar.
Quasar formò delle manette di forza
quantiche che bloccarono i polsi di Deathurge, ma l’incarnazione degli impulsi
auto-distruttivi se ne liberò facilmente. Dal suo corpo estrasse un arco e poi
una freccia, che scagliò contro lo scudo che Quasar aveva posto intorno a
Mentore.
Lo scudo si incrinò seriamente e Quasar
trasportò immediatamente l’Eterno sul pianeta.
-Sei qui per uccidere me o lui?
-Io non uccido mai nessuno, Quasar. Il mio
compito è proteggere l’universo dall’aberrazione chiamata vita.
Lanciò un’altra freccia contro Quasar che
oltrepassò la parete che aveva creato tra di loro e gli si conficcò nel petto,
senza farlo sanguinare. Quasar la estrasse e la freccia si fece polvere.
-Le mie armi funzionano solo su coloro che
desiderano morire, Quasar. Tu sei un caso raro, in bilico tra il desiderio di
vita e quello dell’oblio.
-Piantala di farneticare e dimmi che cosa
ci fai qui! Ti ha mandato Oblio?
-Per quanto possa sembrare strano al
momento non seguo gli ordini del mio signore. Sono qui per aiutarti nella tua
ricerca dell’Assassino Cosmico.
-Ma se eri uno dei lacché dell’ultimo!
-Ero un servo di Maelstrom solo per
desiderio di Oblio. Ma le motivazioni di questo Assassino sono ancora più
infime.
-Più infime? Che cosa intendi dire?
Deathurge non poté rispondere. Davanti a
lui apparve il volto incappucciato di Oblio, l’incarnazione della
non-esistenza.
-Non ho autorizzato questo incontro, Deathurge ! Devi
uccidere Quasar !
-Ma mio signore, se egli dovesse fallire
noi…
-Silenzio. Portalo da me.
“Il piano di Maelstrom portò Eon nel regno
di Oblio…il nuovo assassino potrebbe avere a che fare con lui?”
Deathurge abbassò la testa e disse a voce
bassa:
-Sì, mio signore.
Il volto di Oblio svanì.
-Mi dispiace Quasar, ma sembra che tu
debba morire. Non preoccuparti, è molto meglio che essere vivi.
Sotto ai suoi piedi si formarono due sci e
Deathurge volò verso Quasar con l’arco teso.
Quasar fuggì alla massima velocità e si
creò un’armatura.
-Devo stare attento a non sottovalutarlo.
Le altre volte l’ho sconfitto solo perché l’ho convinto ad andarsene, ma
stavolta sembra che non possa ragionarci.
Si voltò per vedere il suo inseguitore ma
non lo vide. Era davanti a lui, con in mano una mazza ferrata nera. Quasar lo
evitò e lo colpì con una spada, tagliandogli la mano destra che fluttuò nello
spazio.
Deathurge la raccolse con calma e se la
riattaccò.
-Non rendermi il lavoro più difficile, Quasar. Tanto lo sai che è tutto
inutile.
Quasar non aveva perso tempo e lo attaccò
creando una pressa che si chiuse completamente su Deathurge senza lasciare
spazio. Qualche istante dopo la sua figura nera riapparve, passando attraverso
la costruzione quantica ed estraendo questa volta dal suo corpo una spada.
Quasar cercò di accecarlo creando una luce
intensa, ma Deathurge avanzava inesorabile.
-Non puoi accecarmi, Quasar. Io sono il
punto cieco dell’anima su cui nessuno può far luce. Smettila di combattermi ed
abbandonati ad Oblio.
-Se combattessimo a parole probabilmente
avresti già vinto. D’altra parte non mi sembri neanche troppo convinto: un
minuto fa volevi aiutarmi.
Deathurge era adesso vicinissimo a lui e
cercò di colpirlo con la spada, ma Quasar bloccò il suo colpo con una delle
Bande. Nonostante si trovasse nello spazio sentì comunque un rumore metallico,
più con la mente che con l’udito.
Deathurge cercò di colpirlo altre volte ma
Quasar bloccava tutti i suoi colpi, ricordando le lezioni di arti marziali
all’addestramento S.H.I.E.L.D.
Deathurge si faceva sempre più lento e
goffo, fino a fermarsi.
Quasar creò una spada di energia quantica
e la conficcò dove un essere umano avrebbe avuto il cuore. Per la prima volta,
Deathurge urlò dal dolore.
-Le Bande sono un simbolo di vita,
Deathurge. Ed anche se posso avere dei dubbi sul mio ruolo, non sono ancora
pronto a morire.
Deathurge rispose parlando lentamente,
quasi come se provasse più dolore che per la spada.
-Quasar, Epoch ti ha nominato custode
della vita dell’universo, ed io odio il tuo compito. Io servo Oblio, l’altra
faccia della Morte, eppure questa non esisterebbe senza la vita.
-Perché mi dici queste cose?
-Perché qualcosa sta minacciando la vita e
la morte, l’esistenza come tu la conosci…un Assassino Cosmico. Se egli avesse
successo, Oblio non avrebbe più ragione di esistere.
-Chi è, Deathurge? Chi è l’Assassino
Cosmico?
Alle spalle di Deathurge apparve nuovamente
la tetra figura di Oblio, grande fino a dove poteva arrivare lo sguardo. Parlò
con una voce che faceva gelare il sangue, una voce rispetto alla quale quella
di Deathurge non era che un sussurro.
Oblio allungò una mano ed afferrò
Deathurge dicendo:
-Non hai rispettato i patti, lacchè. Ti proibisco di
avere una manifestazione fisica.
-Oblio, aspetta! Se Deathurge a ragione,
noi due dovremmo collaborare!
-Io sono Oblio. Io sono il nulla. Niente
collaborazione.
-Tocca a te fermarlo, Quasar! La minaccia di
questo Assassino ha la stessa origine del suo predecessore: entrambi…
La mano di Oblio si chiuse su di lui e
scomparve, tornando ad essere nulla.
Note
La storia raccontata da Mentore si lega a
troppi albi per citarli tutti.
Per un buon riassunto, vedi Wiz #66 (che
contiene un errore: Kronos non ha creato Eon).
Deathurge è l’incarnazione del desiderio
di morte (è anche il significato del suo nome). E’ stato lui ad uccidere gli
Uraniani con la loro benedizione (avevano perso la voglia di vivere). Quasar lo
ha incontrato per la prima volta in All American Comics #30.
Agente di Oblio, è stato da questi
incaricato di aiutare il precedente Assassino Cosmico, Maelstrom, in All
American Comics #44-47.
In Capitan America & i Vendicatori
#31 e Fantastici Quattro #123 il suo nome è stato tradotto con Latore di
Morte.