#80
SPAZIO VITALE
New York City, Terra, Via Lattea
Sono le quattro di notte quando Lara Winters si sveglia, rigirandosi nel letto per metà vuoto. La metà che il suo ragazzo Wendell non occupa quasi più, non avendo più bisogno di dormire.
Si alza e si incammina verso il soggiorno. Seduto sul divano c’è l’ex Protettore dell’Universo in boxer e Bande Quantiche, intento a fissare lo schermo di un computer quantico che con la sua tenue luce gialla illumina la piccola stanza.
-Quando sei tornato ? – chiede lei, sbadigliando.
-Mezzanotte. Volevo essere sicuro che Molecola stesse bene…
-E…allora, come stanno Owen e Marsha ?
-Lui è ancora un po’ debole, ma si sta riprendendo. Volcana mi ha tempestato di domande su quello che gli è successo…non penso di esserle molto simpatico.
-Le parlerò io domani. Non vieni a dormire ?
-No, ho ancora una montagna di lavoro… avevo chiesto ad Epoch la situazione geopolitica di questo settore di universo, visto che ha predetto l’inizio di una grande guerra interstellare. Mi ha consegnato un rapporto sulle 250.000 galassie più vicine alla nostra. Ci ho lavorato a tempo pieno per una settimana…
-E a che punto sei ? – chiede Lara, avvicinandosi allo schermo per guardare.
-Mi sono fatto un’idea di un decimo della nostra galassia. Devo trovare un modo per filtrare tutte queste informazioni o ci metterò un milione di anni a finire. Makkari potrebbe leggere tutto in pochi secondi, ma anche lui si perderebbe in un mare simile di informazioni slegate tra di loro…
-C’è sempre
Quasar sembra considerare l’idea, per poi scuotere la testa ed assumere un’aria più cupa sotto la luce innaturale dello schermo.
-L’ultima volta in cui ho avuto accesso a qualcosa di simile c’è andata di mezzo un’intera galassia…per non parlare di tutti i paradossi temporali che ho creato.
-Hm. Non è esattamente quello che sognavi di fare da grande, vero ? – chiede Lara, osservando il mondo fuori dalla finestra, rivolgendo la domanda anche a se stessa.
-La cosa che temo di più è finire col concentrarmi troppo sul come proteggere l’universo, e dimenticarmi il perché. Se non fosse stato per te, Lara… me ne sarei dimenticato da tempo.
Il computer scompare, immergendo la stanza nell’oscurità. Wendell si avvicina alla sua donna, e l’abbraccia. Ma la donna non sembra ricambiare l’affetto come al solito.
-C’è…qualcosa che non va ?
-Voglio che ci trasferiamo – risponde lei, continuando a guardare fuori dalla finestra.
-Che cosa ? Perché ?
-Io…credevo di poter accettare tutto quello che è successo, e continuare come prima… ma nessuno si ricorda più che sono nata, giusto ? Tutti i giorni incontro persone che conosco da anni e a cui devo ricordare chi sono… è tutto così…alieno…artificiale…
-Certo, Lara. Andremo dovunque tu voglia.
Una delle gemme sulle Bande Quantiche si accende, pulsando ritmicamente ed illuminando i corpi dei due amanti.
-Sarò nella Zona Quantica per un po’…tu torna a dormire.
Quasar si allontana, creando il proprio costume con un breve lampo di luce gialla. Il suo mantello blu inizia a smuoversi sotto il vento caldo di New York, quando la donna lo ferma dicendo:
-Vengo anch’io.
-Non credo sia una buona idea…hai bisogno di riposarti.
-Guarda che non era una proposta, signor Protettore, era un ordine… ho bisogno di cambiare un po’ aria.
-Almeno mettiti su qualcosa… non mi piace l’idea di te in biancheria intima nella stessa stanza con Makkari.
-Disse il compagno di squadra di Nuvola…
Comando Supremo dell’Esercito Imperiale Shi’ar
Anche su questo pianeta lontano milioni di anni-luce è notte fonda, ed anche qui non ci si può permettere il lusso di dormire.
Il Generale Talari osserva il grande schermo tridimensionale che rappresenta la posizione di tutti gli avamposti militari del vasto Impero Shi’ar, in costante contatto grazie ad una vastissima rete di comunicazioni iperspaziali.
Il personale del turno di notte è abbastanza tranquillo e annoiato; molti di loro non hanno mai sentito suonare un allarme. Forse per questo il Generale non si preoccupa troppo quando vede una delle luci che segnala un avamposto lampeggiare insistentemente in rosso.
-Generale, abbiamo perso i contatti con il settore 2814 – comunica con voce preoccupata uno degli ufficiali.
-Avete controllato che non sia solo un’interferenza gravimetrica ? Forse è solo un buco nero non registrato…
-Negativo, signore, le letture gravitazionali sono stabili ma le comunicazioni iperspaziali sono pesantemente disturbate.
-Hhmm… il settore 2814 confina con lo spazio della Covata, potrebbe essere un loro trucco. Proviamo a contattarli usando…
Il Generale non conclude l’ordine, interrotto dal rapporto di un altro ufficiale. Dalla sua voce traspare una tensione tangibile.
-Signore ! Gli avamposti di confine segnalano una massiccia concentrazione di navi aliene nel settore 2815 !
-Covata ? Skrull ?
-Negativo… la tecnologia non è compatibile… non usano salti iperspaziali. I sensori a lungo raggio mostrano un convoglio di navi proveniente dallo spazio intergalattico, ad una velocità di circa 150 parsec al secondo. Probabilmente è il loro sistema di propulsione a causare le interferenze.
-Su un intero settore ? Da quante navi è composto il convoglio, centurione ?
-I primi dati sono in arrivo. Segnalate cinque…nove… mi correggo sono quindici…mila navi, signore.... dirette verso il settore 2814, arriveranno tra meno di un’ora !
Normalmente stoico, persino il Generale Talari è visibilmente scosso dalla notizia. Qualunque sia il livello militare degli alieni, è comunque una flotta considerevole. Specialmente perché non è stata individuata diverse ore prima…
-Tutta la 28sima armata in allarme rosso, voglio almeno 80 divisioni nel settore 2814 prima dell’alba ! Se è un’invasione…
-Abbiamo un messaggio dal settore 2815, Generale… confermate 152 navi aliene nello
spazio Shi’ar, dirette verso
-Per quanto non possano competere con l’Impero Shi’ar, è una grossa debolezza non sapere niente del nostro nemico. Non c’è nessun modo di superare le interferenze e scoprire qualcosa su di loro ?
-Forse…un sistema potrebbe esserci, Generale, ma non sono sicura che sia attuabile… - suggerisce una delle addette alle comunicazioni.
-Sentiamo la sua proposta, tenente.
-Uno degli avamposti ancora attivi si trova a meno di un anno luce da uno dei ripetitori dei Protettori dell’Universo. Potremmo inserirci nel loro sistema e bypassare la loro rete quantica… ma avremmo bisogno del permesso della Majestrix per farlo, e la nostra finestra di opportunità potrebbe chiudersi tra pochi minuti se la flotta nemica continua ad avanzare.
-Comprendo i suoi dubbi, tenente, ma questa invasione è da considerarsi come un atto di guerra… mi assumerò io la responsabilità dell’azione.
Zona Quantica
All’interno di una delle numerosissime stanze gialle della Struttura, una donna in uniforme SWORD ed un ragazzo indiano in una sorta di tuta rossa e gialla osservano una mappa della Via Lattea.
-E’ questo che stava cercando, agente Tre-Sei-Zero ? – chiede Calculus dei Giovani Dei.
-Precisamente. Impressionante… sulla Terra possiamo sognarci una quantità così astronomica di dati sulle potenze nella nostra area…
-Spero per lei che non voglia convincermi a darle accesso a questi dati, agente. Makkari è stato chiaro in materia…le è impedito di usare le attrezzature di questa base.
-Nonostante abbia quasi più esperienza di tutti i Giovani Dei messi assieme, sì… ma ho dato la mia parola a Quasar di seguire gli ordini dei suoi uomini finché sarò confinata qui, ed ho intenzione di mantenere la mia parola. Non che servirebbe a molto cercare di ingannarvi…potreste cancellare tutto quello che ricordo di queste mappe…ma ci tengo a non sprecare questa alleanza.
-I Protettori…e i Giovani Dei…non agiscono così, agente.
-Perché non se ne è mai presentata l’occasione…
La porta dorata della sala comunicazioni si apre, lasciando entrare Quasar in costume e Lara in abiti civili. Tre-Sei-Zero si mette sull’attenti, voltandosi verso l’entrata.
-Quasar…
-Ti ho detto di smetterla di salutarmi così, Tre-Sei-Zero, mi ricordi troppo una mia…ex dipendente. Questa è la mia ragazza, Lara Winters…Lara, l’agente Tre-Sei-Zero.
-Incantata – saluta Lara con un tono di voce che sottolinea l’esatto opposto, avendo mal digerito l’accoglienza.
L’agente non guarda nemmeno la mano che Lara cerca di farsi stringere, restando sull’attenti con le mani dietro la schiena.
-L’ho chiamata per una questione delle massima urgenza, Quasar. Preferirei discuterne lontana dai civili.
-E invece ne parleremo tutti e tre… oh, lui è Calculus dei Giovani Dei… che dovrebbe essere nei propri alloggi come gli altri, invece di curiosare.
-Ah…piacere… - saluta debolmente Lara, che si aspettava tutt’altra atmosfera nella base. Inizia a rimpiangere di essere voluta venire.
-Madame. Non ho bisogno di dormire, Quasar, e non ho bisogno del cosiddetto “aggiornamento culturale” richiesto da Makkari… conosco bene le altre culture extraterrestri, dai miei studi. Con il suo permesso vorrei continuare a studiare il sistema di comunicazione…trovo gli algoritmi di codifica e ricerca molto stimolanti.
-Come ti pare, Calculus, ma dovreste tutti smetterla di trattarmi come se fossi a capo di una caserma. Facciamo due passi, Tre-Sei-Zero ?
-Assolutamente.
I tre terrestri escono dalla stanza, lasciando solo il matematico semidio. Un paio di minuti trascorrono privi di eventi, se si esclude un allarme comunicato da una voce elettronica.
-Attenzione. Registrato accesso non autorizzato al
ripetitore 145863. Un agente esterno sta cercando di prendere il
controllo del sistema.
-E con una tecnologia computeristica molto avanzata, a quanto vedo. Non importa… con le mie capacità matematiche, impedire la decodifica dei controlli sarà molto semplice. Per prima cosa, isoliamo tutte le comunicazioni provenienti da quel settore…
-Registrate 5 comunicazioni negli ultimi 10 minuti, ancora da analizzare.
-Ci prendono per stupidi ? Siamo autorizzati dai Celestiali in persona, non ci serve sapere come giustificano questo attacco. Cancellare tutti i messaggi e chiudere i contatti con quel sistema.
-In esecuzione.
In uno dei corridoi della Struttura. Lara ammira la bellezza della gigantesca costruzione di cristalli gialli, grande come una piccola città. Eppure non si perde una parola del discorso tra Quasar e l’agente SWORD; forse ha fatto bene a venire qui. Qualcosa in quella donna non la convince…
-Allora, Tre… non è un po’ tardi per questi allarmi ?
-Sono addestrata a non dormire più di quattro ore per notte… lo spazio non dorme mai.
-D’accordo. Cosa non poteva aspettare l’alba ?
-Ho studiato attentamente il cilindro che abbiamo sequestrato ai contrabbandieri Kree, Quasar, e credo di aver finalmente scoperto a che cosa serve. Ho preparato una dimostrazione nella zona di quarantena.
-Come hai fatto ? Hai chiesto ad Epoch o…
-No, nessuno dei Protettori è riuscito a contattarla da giorni. Credo lei sia stato l’ultimo a parlarle. Io e Makkari abbiamo dovuto lavorare su una copia olografica, smontandola pezzo per pezzo… dato che, senza il suo permesso di chiedere aiuto a Molecola, non potevamo smontar quello vero.
-Credevo che Molecola fosse ancora in convalescenza dopo un coma di due giorni ? – chiede Lara.
-E’ stata la stessa risposta di Quasar. Certo, la vasta conoscenza meccanica di Makkari è stata bene accetta, ma se avessi avuto accesso diretto ai sistemi informatici della Struttura…
-Ne abbiamo già parlato, Tre… ci sto ancora riflettendo.
-Ed io sto ancora aspettando una risposta. Ora se volete scusarmi, devo far iniziare a Makkari la dimostrazione…
Mentre la donna si allontana per entrare nella stanza protetta da due grandi portoni gialli, Lara si avvicina a Wendell per chiarire:
-Non mi piace quella donna.
-Lo so, è più arrogante di
Quicksilver, ma è molto determinata. Delle migliori relazioni con
-Sembra quasi che tu voglia farla entrare nel gruppo…
-In effetti me l’ha chiesto.
Il portone si apre, ed i due amanti ricominciano a camminare verso di esso. Lara blocca Quasar per un braccio.
-Non starai veramente pensando di farlo ? E’ una spia !
-Appunto. Una spia che per anni ha tenuto d’occhio giorno e notte Molecola. Se la facessi tornare sulla Terra a lavorare per lo SWORD si scoprirebbe subito che era stato posseduto da Maelstrom…il che significherebbe che nessuno si fiderebbe più di noi, con uno scheletro così pesante nell’armadio. Mi ha molto impressionato il modo in cui ha contrattato con i Celestiali; una così è meglio tenersela come alleata che come nemica.
-Dicevi lo stesso di Maelstrom.
Dallo sguardo di risposta di Quasar, Lara si rende conto di quanto lo abbia ferito questo colpo.
-Volevo dire…
-Abbiamo del lavoro da fare.
Quasar riprende a camminare verso la stanza protetta, lasciando qualche passo indietro Lara.
Spazioporto di Hala, Nube di Magellano
Un tempo fiera capitale di uno dei più grandi Imperi galattici, oggi Hala è soltanto il centro amministrativo di una provincia Shi’ar. Il controllo politico-militare di una potenza straniera non ha comunque potuto soppiantare le imponenti strutture già esistenti, che rendono ancora oggi questo pianeta il centro assoluto di una ricca galassia.
Vey-Har è in piedi nella grande piazza su cui si spostano tutti i viaggiatori in attesa. Enormi cartelloni che galleggiano nell’aria indicano orari di partenza e di arrivo. Il rumore dell’oceanica folla di gente aumenta sempre di più, quando uno dopo l’altro ogni volo viene indicato come CANCELLATO.
Vey-Har sorride sotto i baffi, mentre al suo fianco un vecchio dalla pelle blu si lamenta.
-Un’altra volta ! Non riesco a crederci… è la quarta volta che perdo la coincidenza per Rigel !
-Lo spazioporto è chiuso per manovre militari…. gli Shi’ar usano le vecchie rotte dell’esercito per creare i loro portali stellari – chiarisce Vey-Har, stringendosi nell’impermeabile.
-Bah… li manderei tutti dall’Accusatore, queste teste-di-piuma. Si stava meglio ai tempi della Suprema Intelligenza… eravamo sempre in guerra, ma almeno le navi erano in orario.
-I vecchi tempi stanno per tornare, vecchio… lo sai cos’è questo ?
Vey-Har estrae un cilindro metallico dal proprio abito… abbastanza piccolo da stare nel suo pugno.
-Sembra un generatore portatile.
-Come ti chiami, vecchio ?
-Fah-Cett… a quanto lo vendi ?
-Gli Shi’ar ne scopriranno presto il prezzo. Pama sorgerà ancora !
Un istante dopo, il cilindro si illumina.
Due secondi dopo, una bolla di energia si espande tra la folla inglobando centinaia di persone.
Cinque secondi dopo, lo spazioporto di Hala è distrutto da una potente esplosione nucleare che spazza via il più importante punto di riferimento per la forza di occupazione Shi’ar… e quasi tre milioni di civili.
Nel più grande hangar militare sotto il controllo degli Shi’ar, un altro Kree ripete: “Pama sorgerà ancora !”. Ottocentomila vittime.
La stessa cosa accade nei centri
di comunicazione, nei distretti militari, nelle stazioni spaziali, nelle nuove
colonie… in tutta
Quando la stella di Hala…Pama… sorge effettivamente sulle rovine dello spazioporto, in tutta la galassia si conta già un miliardo di vittime, di cui solo dieci milioni Kree.
Zona Quantica
Dietro potenti scudi quantici, virtualmente indistruttibili, Makkari appoggia a terra un cilindro metallico dicendo in una lingua aliena:
-Pama sorgerà ancora.
Un istante dopo si trova dall’altra parte della barriera, a fianco di Quasar sul cui volto si dipinge un’espressione di gelido terrore quando il cilindro esplode con una forza di quasi 50 megatoni.
-E’… una bomba… come abbiamo fatto a non capirlo prima !?
-Tecnologia transdimensionale, roba tosta… - si scusa Makkari – Attivata da un comando vocale. Secondo le nostre indagini, qualcuno ha fornito al mercato nero Kree questa tecnologia per più di un anno.
-Quanti ce ne sono in giro ? – chiede Lara.
-Secondo le stime dello SWORD, almeno ottanta milioni – risponde Tre-Sei-Zero.
-Dobbiamo avvisare gli Shi’ar e trovare un modo per rintracciare tutti gli esemplari…
Una delle Bande Quantiche inizia a lampeggiare. I Protettori si guardano tra di loro, preoccupati. A parlare è la voce di Epoch.
-Quasar, desidero parlarti con una notevole urgenza.
-Anch’io. Manifestati qui, e parla pure liberamente.
-Dai Quaze, lo sai che Eppy non lascia mai…
La manifestazione umanoide di Epoch appare improvvisamente nella stanza blindata, sovrastando i presenti e sorprendendo non poco l’Eterno.
-…la sua dimensione…
-Abbiamo ricevuto una chiamata di soccorso dalla Galassia Shi’ar. Richiedono aiuto per la propria difesa.
-Ti ho già detto, Epoch, che non ho intenzione di aiutare gli Shi’ar ad espandersi più di quanto abbiano già fatto da soli.
-Non mi sono espressa bene, forse. Non sono gli Shi’ar a richiedere il
nostro aiuto. E’
Gli occhi di Quasar si spalancano, mentre Tre-Sei-Zero incrocia le braccia.
-Hai la mia attenzione – risponde Quasar.
Pochi minuti dopo
Davanti alla sala riunioni, Marsha Rosemberg alias Volcana batte nervosamente un piede a terra fissando la porta. Lara è appoggiata al muro, cercando di capire che cosa stia succedendo nella stanza insonorizzata.
-Non posso credere che Quasar abbia obbligato il mio povero Owen a lavorare nelle sue condizioni…
-Sembra una cosa seria. Nemmeno Makkari ha obiettato quando Nuvola ha voluto partecipare…
-Poverina, nelle sue condizioni… con tutti quei nuovi ragazzi che hanno reclutato, mi chiedo cosa possa essere così importante da richiedere la presenza di sedici super-eroi.
Lara si avvicina un po’ di più alla porta. Se Volcana vorrebbe essere ovunque tranne che in quella dimensione, lei inizia a sentire il fascino di questo lavoro…
Ora che i Giovani Dei hanno fatto della Struttura la propria casa temporanea…anche se non hanno ancora accettato di lavorare con o per i Protettori… la sala riunioni ha assunto un aspetto leggermente diverso. Al posto del piccolo tavolo rettangolare, ora contiene un largo tavolo circolare al cui centro torreggia il corpo di Epoch.
L’entità mostra una mappa del territorio Shi’ar, indicandone i confini più esterni.
-In questa fetta di spazio, che gli Shi’ar chiamano “Settore
-La loro provenienza ? – chiede Quasar.
-La galassia nota agli umani come M51, o Galassia Vortice.
I Protettori sono visibilmente shockati dalla rivelazione, con grande perplessità dei Giovani Dei.
-Immagino che la cosa debba avere un significato particolare per voi ? – chiede Canto Mentale.
-Mesi fa, Quasar ha assorbito una gran quantità di energia cosmica ed è diventato un dio. Ha preso il controllo della Galassia Vortice per fermare una guerra galattica; e quando il suo potere è diventato instabile l’ha involontariamente peggiorata.
-Che cosa !? E quando avevate intenzione di dircelo ? – chiede Lama Lucente, adirato.
-Mai – è la chiara risposta di Epoch.
-Ci dev’essere un errore, Quasar aveva distrutto tutte le armi di quella galassia – controbatte Nuvola.
-Immagino che neanche loro sarebbero capaci di ricostruire le proprie armate in così poco tempo… cosa c’è sotto ? – chiede Makkari.
-Le navi non sono originarie di quella galassia, ma della galassia M108,
capitale della Federazione Imperiale di Caradia di cui
-Un attimo…mi sono perso qualcosa ? Cos’è questa “Caradia” ? – chiede confuso Molecola.
-Lasciate che ve lo mostri.
L’ologramma della galassia Shi’ar si rimpicciolisce, riducendosi a poco più di un punto. L’immagine indica ora molte più galassie, lontane decine di milioni di anni-luce. Quattro di esse si illuminano.
-Caradia è una federazione di galassie, unite sotto lo stesso governo centrale. Caradia Maggiore, la capitale, dista 40 milioni di anni-luce dalla Terra. Comprende anche la grande galassia M101, o Caradia Minore; la disabitata M66, o Galassia Morta, e si estende fino alla lontana M65 o Galassia Virale a più di 51 milioni di anni-luce di distanza.
-Alcune sono abbastanza vicine alla Galassia Vortice…quando l’avrebbero conquistata ? – chiede Quasar.
-Meno di un mese fa. Ne ero al corrente, ma non l’ho ritenuta una
notizia degna di nota.
-In effetti, tutto questo non ci
interessa – interviene Tre-Sei-Zero – Sono troppo
lontani per darci noie; e se qualcuno mette in riga
-E’ stata la stessa Caradia a fornire quelle armi.
-Come, tu sapevi già tutto quanto ? – si meraviglia Molecola.
-Nessuno mi ha chiesto niente al riguardo. Come dovremmo agire, Quasar ?
L’eroe riflette sulla risposta, mentre Makkari non perde tempo per notare qualcosa di molto strano…
-Un secondo, Eppy, ma da quando ti fai dare ordini da quaze ?
-Non mi è concesso darti una risposta. E mi chiamo Epoch.
-Dobbiamo a tutti i costi impedire che i Kree ottengano l’indipendenza… - protesta l’agente SWORD:
-Dobbiamo soprattutto salvare vite – la corregge Quasar – Non sono il più grande fan della Covata, ma la loro guerra con gli Shi’ar ha già causato innumerevoli vittime; non voglio che si aggiunga un altro giocatore a peggiorare le cose. Allo stesso tempo…milioni di bombe atomiche tascabili e separatisti Kree sono due cose che andrebbero tenute separate. Giovani Dei…avremo bisogno del vostro aiuto, stavolta.
-Vi forniremo il nostro appoggio – risponde Varua – Ma sia chiaro che restiamo indipendenti, non importa cosa pensino i Celestiali. E pretenderemo di saperne di più su questa faccenda della sua… “divinità”, Quasar.
-A tempo debito, forse. Makkari…tu e i Giovani Dei vi farete indicare da Epoch la posizione delle bombe, e le distruggerete tutte. Fate il possibile per evitare che la situazione diventi troppo calda.
-Non dovremmo contattare
-Cerchiamo prima di risolvere la questione da soli, temo che Warlock non sia troppo obiettivo sulla posizione dei Kree. Nuvola, Molecola…voi verrete con me.
-Quale sarà la nostra missione ? – chiede Nuvola.
-Far vedere i muscoli e pregare che non siano così pazzi da volerci veramente attaccare.
Spazio di nessuno, confine Shi’ar-Covata
Ci sono molti difetti di cui i popoli di Caradia vanno fieri; una delle pochissime eccezioni è la loro ossessione per i gradi e i titoli onorifici.
Lyas Elateyra, recentemente promossa a Prima Gran Lady Galattica di Nuova Caradia, se ne rende tristemente conto. Nel suo primo incarico con questo titolo… che nessuno ha messo in discussione nonostante fino a poco più di un mese fa non sapesse nemmeno dell’esistenza di un regno chiamato “Caradia”… si sente smarrita, anche se fiera, al comando della propria nave.
Uno dei corpi dell’androide Lecler, seconda carica di Caradia, la osserva taciturno.
-Gran Lady, siamo pronti a trasmettere l’ultimatum – comunica il suo secondo in comando.
-Non c’è possibilità di accorciarlo, vero ? – chiede la donna.
-Temo che per questo sarebbe necessaria una delibera imperiale, mia signora…
-E’ tradizione, Lyas… - spiega l’androide – E’ nostro dovere offrire a queste genti la possibilità di scegliere.
-A che scopo ? Abbiamo fatto tutta questa strada per conquistarli, non ce ne andremo se ce lo chiedono gentilmente.
-Generale Maggiore, trasmetta il messaggio – conclude Lecler.
Lo schermo principale mostra il pianeta della Covata, con i suoi vascelli organici pronti ad avvicinarsi alla nave da guerra. Su tutte le frequenze viene trasmesso:
-Questa è
“Credo sia il titolo più pomposo della storia…” – pensa Lyas sopprimendo un sorriso.
-Desiderate voi giurare fedeltà al Supremo Imperatore Divino e alla
invincibile Caradia, benedetta nelle ere dalla volontà del Grande Vuoto, e
sottostare a tutti i doveri, benefici, usi, costumi e convinzioni che questa
alleanza promette ? O desiderate opporvi all’Impero di un miliardo di anni, ed
esserne perciò annichiliti ? Nel nome della
misericordia del nostro Supremo Imperatore Divino Lord Helicon, vi concediamo
un tredicesimo di
rivoluzione del vostro pianeta per rispondere “Ci arrendiamo”, o che il Grande
Vuoto abbia pietà del vostro ricordo.
-Quanto ci vorrà per ottenere una risposta ? – chiede Lyas.
-Dipende…alcune razze rispondono entro l’ora, altre impiegano anni. Considerando l’aggressività della Covata, tuttavia…
-Signore, abbiamo una risposta… “Lasciate il nostro spazio o useremo i vostri corpi come incubatrici. Resistere è superfluo”.
-Divertente come la diplomazia sia la prima cosa che ci si lascia alle spalle quando si diventa una potenza stellare. Lyas, a lei il comando della 35millesima armata.
Sulla poltrona di comando, la donna è assalita dai ricordi. L’ultima volta in cui ha incontrato una razza insettoide parassita è stato sul suo pianeta… dove hanno sterminato chiunque conoscesse.
-Elateyra a tutte le navi della flotta. Fuoco a volontà su ogni insetto che vedete. Cominciamo la disinfestazione.
CONTINUA !