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#97

di Fabio Furlanetto

 

VERDETTO UNIVERSALE

Parte 3 di 6

Il risveglio

 

IC1101

Un miliardo di anni-luce dalla Terra

In una galassia immensamente più grande della Via Lattea, Nuvola osserva un Celestiale attaccare una stella senziente. Lo stato di totale sfascio della sua armatura rende chiaro che non si tratta di un Dio Spaziale di questa dimensione.

Un pugno grande quanto un continente penetra lo strato di plasma esterno, rilasciando energie arcane che inibiscono i sistemi di difesa della stella. La temperatura si abbassa di centinaia di migliaia di gradi al secondo, mentre il Celestiale ne assorbe l’energia.

Persino Silver Surfer, dopo decenni passati ad esplorare l’universo, non può fare a meno di essere impressionato: anche Galactus raramente opera su questa scala.

Anche Nuvola è shockata, ma per ben altri motivi. L’intera galassia sta urlando di terrore: le stelle senzienti non sono abituate ad affrontare un nemico così spietato e così vicino al loro livello.

Non sono abituate ad affrontare nessuno, in effetti.

-Possiamo fare ben poco, qui – è l’unico commento che l’impassibile Nuvola si lascia sfuggire.

-C’è qualcosa che non va in questi…”Celestiali Zombie” – realizza Molecola.

-La saggezza di voi terrestri non smette mai di stupirmi – si lascia scappare Silver Surfer.

-Lo sai cosa intendo; la loro struttura molecolare non dovrebbe essere fisicamente possibile in questo universo. Non sentite come gli atomi stessi sono spaventati? No, immagino che non lo sentiate, ma fidatevi. Ora che facciamo?

-Dobbiamo fermare migliaia, forse milioni di Celestiali impazziti. La nostra unica possibilità è fermarli tutti in un colpo solo, ma per farlo dobbiamo operare su scala galattica – realizza Nuvola.

Passano alcuni istanti di silenzio, durante i quali la nebulosa senziente osserva Nuvola con espressione a metà tra la severità e la neutralità.

-Ah, no, non pensarci neanche – alza le mani l’umano.

-Molecola, sei potenzialmente uno degli esseri più potenti dell’universo. Abbiamo bisogno che tu cominci a sfruttare quel potenziale.

-Hai una vaga idea di quanto sia difficile controllare la materia su scala galattica? L’ultima volta che l’ho fatto mi ha quasi ucciso, e non dovevo anche avere a che fare con degli zombi cosmici grandi come montagne.

-Non avevi nemmeno anni di esperienza di Protettore dell’Universo alle spalle, né un Araldo di Galactus a guidarti – gli ricorda Nuvola.

-Non sono sicuro che tu abbia ben presente di cosa tu stia proponendo, Nuvola. Ti rendi conto della grandezza del compito che ti prefiggi? – chiede Silver Surfer.

-Credimi, Araldo, so di cosa parlo. Questa galassia è viva, ed io posso avvertirne i pensieri. Posso aver ripudiato la loro società, ma il padre di mia figlia è una stella senziente. Questa è la cosa più vicina ad una casa che la mia razza abbia mai avuto: non permetterò a nessun dio di distruggerla.

-In passato ho aiutato Molecola a controllare il suo potere per risanare la Terra dalla furia dell’Arcano, ed esiste la possibilità che abbia accesso ad abbastanza energia per riuscire nell’impresa; con il mio aiuto, potrebbe anche sopravvivere. Ma questo non sarà abbastanza per sconfiggere i Celestiali Zombie; per quanto mi addolori, sarà necessario anche un mio sacrificio.

Silver Surfer indica un punto apparentemente casuale nel cielo, e la sua mano si illumina per pochi istanti.

-Fatto. Prego di aver fatto la scelta giusta.

-Ti dispiace aggiornarci? – chiede Molecola.

-Posso non ricoprire più ufficialmente il ruolo, ma sono pur sempre un Araldo. Il Divoratore di Mondi può udire il mio richiamo in qualsiasi punto del creato.

-Hai chiamato Galactus!? Non pensi abbiamo già abbastanza problemi senza di lui!?

Un’astronave grande quanto una piccola luna appare all’improvviso, facendo sentire pesantemente tutta la propria attrazione gravitazionale. Una simile massa provocherebbe sconvolgimenti tettonici ad una simile distanza da un pianeta; quando Galactus si muove, è tutto il resto a doversi spostare.

L’immenso Divoratore fuoriesce dalla propria nave, tuonando telepaticamente:

-Non smetti mai di sorprendermi, vecchio araldo. Da tempo ti ribelli al tuo dovere di aiutarmi a soddisfare la mia Fame, ed ora che non sei più al mio servizio mi evochi anche quando non ho bisogno di nutrirmi. Spiegati.

-Abbiamo bisogno del tuo aiuto per salvare l’universo, Galactus.

 

Se i Celestiali Zombie stanno devastando un’intera galassia, la loro battaglia cosmica è a malapena visibile come un microscopico puntino sul mantello di Eternità.

Epoch è al suo fianco, in un luogo che non è un luogo, in uno scontro tra esseri che possono radere al suolo interi universi solo guardandoli.

I tentacoli di Shuma-Gorath cercano di strangolare Infinito. Epoch concentra tutto il proprio potere per scacciare il demone, ma il nemico non sembra nemmeno accorgersi della sua presenza.

Un trio di entità si avvicina, confluendo tutta  la propria essenza in un singolo attacco mistico che fa ritrarre l’essere immondo.

Il loro aspetto metafisico confonde persino Epoch, ancora troppo abituata alla facciata scientifica del cosmo. Eppure conosce benissimo la testa di formica, la donna con i capelli d’edera e la tigre: Hoggoth, Oshtur ed Agamotto. La sacra Vishanti.

-Questa non è la tua battaglia, Epoch – rivela Agamotto l’Onniveggente.

-Se persino le più alte entità mistiche si sono gettate nella battaglia, io non posso ignorare il mio ruolo di protettrice della vita – spiega Epoch.

-Esseri infinitamente più potenti di te non stanno spostando l’ago della bilancia di questa guerra inutile. Le tue capacità risiedono altrove – continua Oshtur.

-La conoscenza è il tuo campo. Conoscere il vero nemico è l’unica via per la vittoria – conclude Hoggoth.

-Nella gravità della guerra avete dimenticato forse che non ho più accesso alla Coscienza Cosmica?

-L’onniscienza è tua per diritto di nascita, ma ci sono altre strade per l’illuminazione – pondera Agamotto, rilasciando un incantesimo di una complessità che mille Stregoni Supremi non saprebbero imitare.

Ed Epoch sperimenta qualcosa di impensabile per un’entità cosmica, perdendo i sensi.

 

Un pianeta disabitato ai margini della Via Lattea

L’astronave di Thanos scende di quota al di sopra di un apparentemente innocuo campo di grano. La grande distesa vegetale si apre a metà, lasciando atterrare il veicolo all’interno di un gigantesco hangar.

-Non ti facevo il tipo da entrate in grande stile, ma hai un gusto interessante in fatto di basi segrete - commenta Makkari.

-Risparmia i complimenti per il cadavere del precedente occupante. Credete veramente che vi farei mettere piede in una delle mie basi?

-Quella sotto il mare di magma di Drexel o quella in orbita attorno alla stella di neutroni di Jezel VIII? – chiede Quasar.

Se il Titano è irritato o divertito dall’osservazione è impossibile a dirsi; notando il quasi impercettibile movimento di uno dei muscoli facciali, Quasar giurerebbe sulla seconda ipotesi.

-Perché siamo qui, comunque?

-Per ripensare la nostra strategia. Fino a quando Lord Odio avrà a disposizione il potere del Tribunale Vivente, sarà letteralmente invincibile. Per scoprire come toglierglielo, dobbiamo prima investigare su come abbia fatto ad ottenerlo. Non dovresti essere tu l’esperto di entità cosmiche, Quasar?

-Mr Mento Skrull non ha tutti i torti, Quaze: se qualcuno può avere anche la più pallida idea di come un’entità da due soldi come Odio possa fregare il Tribunale…

-Spiacente: posso aver incontrato più entità cosmiche di quasi chiunque altro, tranne forse il Dottor Strange, ma non ho idea di come si faccia a rubare il potere ad un concetto. Abbiamo bisogno di un esperto migliore.

-Ma sì, mettiamo un bell’annuncio: “Cercasi usurpatore di dei con esperienza, ottimi orari di lavoro”. Seriamente, quante persone…

-Che io conosca? Quattro.

-Giusto, dimenticavo che facciamo il lavoro più pazzo dell’universo. A chi stavi pensando?

-Il Dottor Destino.

-Perché non sono sorpreso?

-Le sue macchine possono aver colto di sorpresa Galactus, l’Arcano e persino  un Osservatore, ma Odio potrebbe facilmente impedirne preventivamente il funzionamento – obietta Thanos.

-Sono d’accordo, e mi basta un aspirante conquistatore dell’universo da tenere d’occhio. Il che esclude anche Ghaur.

-Obietterei che forse è morto, ma considerando che al momento la Morte è seduta nella tua cucina, forse è meglio che io stia zitto. Il terzo è Maelstrom, giusto? Per favore dimmi che non hai intenzione di aiutarlo a resuscitare.

-Per quanto mi riguarda, Maelstorm è al cento…al novantanove virgola novantanove percento morto. No, abbiamo bisogno di qualcuno che sia riuscito a fare molto di più: Ghaur ha preso il controllo di un Celestiale, e Maelstrom di Anomalia. Abbiamo bisogno di qualcuno che abbia rubato il potere ad Eternità stesso, senza alcun aiuto esterno.

-Per gli Dei dello Spazio…

Makkari resta a bocca aperta: di tutti i piani disperati ed assurdi, non credeva la situazione fosse così tanto senza speranza da spingere Quasar a fare qualcosa di così folle.

-Thanos, mi serve un piano per liberare Kronos. Ci serve l’Assassino Cosmico.

 

Altrove

Epoch si risveglia con un gran mal di testa, rannicchiandosi nel letto per cercare di proteggersi dal freddo gelido.

“Mi si stanno congelando i piedi. Un secondo, da quando ho le gambe?” si chiede la giovane entità cosmica, mettendosi a sedere sul letto.

Si guarda attorno, vedendo solamente una stanza spartana in mattoni antichi, illuminata da poche candele. Si sente praticamente cieca: può solo vedere la superficie degli oggetti, senza poter ascoltare i segreti di ogni singolo elettrone.

Cerca di capire in quale forma si trovi, ma gli atomi che compongono il suo corpo non rispondono alle richieste. Scende dal letto, notando quanto sia grande rispetto alle sue dimensioni. Non riconosce gli abiti semplici che la avvolgono, non può nemmeno capire di che cosa sia composta la stoffa. Quale orribile prigione è questa?

-E’ un corpo umano – risponde un essere gigantesco, prima di aprire la pesante porta della stanza. Indossa una tonaca bianca senza alcuna decorazione; Epoch lo scambia inizialmente per un essere umano, ma la sua testa è larga almeno il doppio di quanto dovrebbe essere fisicamente possibile per un homo sapiens.

-Chi sei? Dove mi trovo? Che cosa mi avete fatto?

-Io sono l’Eletto, depositario di tutta la conoscenza accumulata dagli Osservatori. Ci troviamo nel Cuore di Eternità. Ti abbiamo portata qui per aiutarti a sconfiggere Lord Odio.

-Questo è il corpo di una bambina umana, non più vecchia di cinque anni.

-Neanche tu sei più vecchia di cinque anni.

-Non ho alcun potere ed ho perso la conoscenza…cosa posso fare contro chi detiene il potere del Tribunale Vivente?

-Siamo qui per scoprirlo.

 

Quartier Generale dello S.W.O.R.D.

Abigail Brand osserva perplessa la donna sdraiata all’interno della complessa macchina che sta cercando di carpirne i segreti. A prima vista sembra una semplice femmina umana, ma i dati riportati dalla strumentazione sono completamente diversi.

-Allora, che cos’è?

-Non ne ho la più pallida idea, signora Direttrice – risponde lo scienziato, gli occhi ancora fissi sullo schermo del computer.

-E’ un’aliena sì o no?

-Onestamente? Credo sia diversa da qualsiasi cosa abbiamo mai analizzato. Il suo corpo sembra in una specie di fluttuazione, al tempo stesso materia ed energia e qualcos’altro che non lascia alcuna traccia. Cosa ha detto di essere?

-Un’entità concettuale. Sicuro che non sia una specie di divinità, come Thor?

-Non saprei dire: non esiste documentazione in materia. Ma almeno sappiamo per certo che Thor ha un corpo fisico. Credo che “lei” abbia sostanza solo quando lo desidera.

-Ho capito, in pratica non mi sai dire niente. Se qualcuno te lo chiede, doc, rispondi che è un’aliena.

Amore si alza in piedi, passando attraverso il macchinario assieme al camice da ospedale che indossa.

-Non puoi comprendere quello che sono con questi trucchi, Abby.

-Non mi interessa che cosa sei. Voglio sapere che cosa sta succedendo a casa di Quasar.

-Fai tutto questo perché ami questo pianeta, vero? Posso capirlo. Ma insieme al resto dell’universo, sta per morire.

-Non durante il mio turno.

 

Nel Cuore di Eternità

Tre uomini fluttuano a gambe incrociate ad un paio di metri dal pavimento, circondati da candele che bruciano senza consumarsi.

L’Eletto entra nella stanza, accompagnando Epoch tenendola per mano. Due degli uomini fluttuanti non sembrano fare molto caso al loro arrivo, mentre il terzo si volta senza dire niente.

-La tua razza crede nella non interferenza, Eletto. Mi sorprende che tu prenda parte nella guerra.

-Io sto semplicemente osservando, Epoch. Non sono stato io a portarti qui, né a scegliere la tua forma attuale, e non sto contribuendo allo sforzo bellico. Sono solo un osservatore.

-Dovevi proprio portare qui la bambina? Non abbiamo tanto tempo da perdere, sai – si lamenta l’umano calvo; dai suoi lineamenti Epoch capisce che deve provenire da quella che i terrestri chiamano Asia.

-Abbiamo tutto il tempo che vogliamo avere – replica l’uomo incappucciato.

-Non si è neanche accorta di essere stata reincarnata forzatamente da Eternità; quanto può esserci utile una bambina così sprovveduta?

-Quella bambina è la nostra unica salvezza – prosegue l’ultimo, un uomo con un vistoso terzo occhi al centro della fronte.

-Lo dici solo perché è tua figlia, Eon. Saygé, pensi che sia stato saggio aprire le nostre difese mistiche per lasciarla entrare?

-Se state cercando di nascondervi da Lord Odio, è uno sforzo del tutto invano. E’ sempre bello rivederti, padre – lo saluta Epoch, volando verso lo strano trio.

-Hm. Forse, dopotutto, la piccola peste ha del potenziale…hai già capito che questa è solo una manifestazione della tua essenza vitale, e sai già manipolarla a dovere. Avrai già capito chi sono?

-Ho perso l’onniscienza ma non la memoria. Sei l’Antico, il precedente Mago Supremo della mia dimensione, asceso ad un più alto piano di esistenza. Ho già conosciuto Saygé, incarnazione della verità…ma che cosa state cercando di fare?

-Liberare la Coscienza Cosmica – rivela Eon, indicando un oggetto che un attimo prima non esisteva.

E’ un libro dal numero infinito di pagine, che emana più luce di quanto questa forma possa sopportare. Con fatica, Epoch può vedere il pesante lucchetto che lo tiene sigillato.

-Il blocco creato da Lord Odio. Non potete veramente credere di poterlo spezzare, vero? Qualsiasi editto del Tribunale Vivente è ben oltre le capacità di ognuno di noi.

-Epoch, nei tuoi pochi anni di vita hai già scoperto che esistono diversi livelli di esistenza. Il livello a cui operano gli esseri umani è sovrastato da quello degli dei. Noi entità cosmiche agiamo al di sopra del livello degli dei tanto quanto gli dei sono superiori agli umani…ed il Tribunale Vivente è superiore a noi tanto quanto noi lo siamo rispetto agli dei – spiega Eon.

-Ma come può Lord Odio avere il potere del Tribunale Vivente? – prosegue l’Antico – Sarebbe come se un uomo ottenesse il potere di un dio: la sua mente non sarebbe capace di gestirne gli aspetti più profondi.

-Stiamo cercando un cavillo a cui Odio non può aver pensato, insomma – capisce Epoch.

 

IC1101

Un miliardo di anni-luce dalla Terra

I Celestiali Zombie non si lasciano distrarre facilmente dal proprio assalto alle stelle senzienti; ma quando avvertono la presenza di Galactus, capiscono immediatamente di avere appena trovato accesso ad una fonte di potere molto più grande.

-Non ho alcun interesse in questa galassia, araldo, e questioni di rilevanza cosmica di cui occuparmi.

-Anche noi abbiamo i nostri problemi, ma non ci facciamo spaventare dalla concorrenza – osserva Nuvola.

Quando Galactus rivolge il suo sguardo verso la nebulosa senziente, persino l’imperturbabile Nuvola avverte un brivido.

-Ehm, forse dovremmo evitare di far arrabbiare qualcuno che mangia i pianeti e concentrarci sui mostri galattici che stanno volando verso di noi – si preoccupa Molecola.

-Le gesta dei protetti di Epoch non mi sono ignote, e Galactus è ben al di sopra delle insinuazioni: Galactus semplicemente è. Ma insinuare che questi invasori possano impensierirmi…

Galactus volge lo sguardo verso il Celestiale Zombie che si avvicina, e dai suoi occhi fuoriesce una scarica di energia ben oltre qualsiasi scala di misurazione.

L’armatura del Celestiale si scioglie. Non più legati al torso ormai liquefatto, gli arti grandi quanto piccole città fluttuano nello spazio.

-…è una pura follia.

 

Quartier Generale dello S.W.O.R.D.

Dietro una porta in titanio spessa due metri, la Morte sta aspettando. Due agenti armati stanno facendo di guardia alla prigione, ma non sono stati autorizzati a fare fuoco sulla prigioniera in caso di un tentativo d’evasione. Oltre che inutile, sarebbe una delle azioni più intrinsecamente stupide.

La Direttrice Brand spiega la situazione a Lara Winters e Lady Amore, camminando a lunghi passi negli sterili corridoi della base.

-La situazione è questa: ufficialmente, voi non siete qui. Non posso provare nemmeno che la Morte sia fisicamente presente, nessuna strumentazione riesce a rilevare la sua presenza; nessuna di voi ha commesso un crimine, e non posso provare che Amore sia un’aliena. Ufficialmente, non ho alcun motivo per mettere il naso in questa faccenda.

-A dire la verità, visto che la Morta ha praticamente chiesto asilo politico alla Terra, un motivo ci sarebbe – spiega Lara – Se accetta, potremmo avere contro l’intero universo. Se rifiuta, la Morte potrebbe arrabbiarsi.

-Me ne frego delle autorizzazioni, Winters: il suo ragazzo è coinvolto in qualcosa che ha spaventato la Morte stessa abbastanza da ridursi a chiedere aiuto a noi.

-Stai cercando di sdebitarti con Quasar per aver tradito la sua fiducia in passato, vero? – chiede Lady Amore.

La Direttrice impreca in silenzio, facendo cenno alle guardie di aprire la cella.

La Morte non alza lo sguardo, restando seduta a fissare il nulla. La Direttrice si fa coraggio e si avvicina, guardandola dall’alto al basso.

-Lady Morte. Come rappresentante ufficiale del Pianeta Terra ho preso in considerazione la sua richiesta d’asilo, e sono autorizzata a comunicarle la nostra posizione ufficiale: si può sapere qual è il suo problema!?

Lara si colpisce la fronte con il palmo della mano, realizzando immediatamente perché Wendell e la Direttrice non sono riusciti ad andare d’accordo: sono entrambi fuori di testa allo stesso modo.

-Abby, ti sembra il modo di parlare ad un’entità?

-E perché non dovrei? Guardala, è solo carta da parati cosmica. L’hai mai vista fare qualcosa, o dire più di due parole? Le altre entità non riescono a smettere di gridare ai quattro venti quanto sono incredibili, ma la Morte non alza mai un dito. Pensa a quante persone sono terrorizzate da te…persino Amore, qui, si è rifugiata sulla Terra perché ha paura di morire. Eppure persino lei ha più stomaco di te.

La Morte non sembra essere minimamente toccata dalle parole della Direttrice Brand, mentre Lara sembra molto preoccupata dalla piega degli eventi:

-Direttrice, è proprio necessario…

-Tu non puoi morire, vero Morte? Non dovresti avere paura di niente. E forse non ne hai mai avuta, fino ad oggi. E visto che sei la Morte, pensi che fare qualcosa sia al di sotto del tuo rango; gli altri si faranno in quattro per salvarti, giusto? Per questo sei andata da Quasar: per farti salvare il tuo culo scheletrico, perché non hai il coraggio di agire.

La Morte rivolge lo sguardo verso Abigail Brand, ma il suo volto non è più quello di una donna. E’ un teschio nelle cui orbite si estende il vuoto infinito.

-Ho visto i tuoi genitori morire. E gli antenati che li hanno generati, fin da quando eravate meno che batteri. Ho visto morire stelle più vecchie di questo pianeta, e le galassie da cui sono nate. Ho visto affievolirsi la luce del Big Bang, ho visto gli ultimi spasmi di universi che non conoscerete mai. Sono nei pensieri di ogni singolo essere vivente, sono colei che fa tremare nel sonno gli dei e i buchi neri, sono uno dei pilastri dell’esistenza, sono colei che erediterà l’intero creato. Volevi la mia attenzione, e su questa piccola incarnazione mi sto concentrando. Io sono MORTE, Abigail Brand. Parla.

-Vogliamo aiutarti. Ma abbiamo bisogno di aiuto.

-Non sono qui per il vostro aiuto. Non potete fare nulla per fermare Odio, ora che ha il potere del Tribunale Vivente. Non ho chiesto asilo alla Terra, ma a Lady Amore.

-Io? Mia signora Morte, il mio potere non è nulla se paragonato al vostro.

-Ed il mio non è nulla se paragonato al Tribunale Vivente. Dovete capire che il potere che ora Odio possiede gli permette di fare qualsiasi cosa possa immaginare. E dato che l’unica cosa che non può immaginare è l’amore, è l’unico punto debole della sua onniscienza.

-Con tutto il rispetto, Lady Morte, tutto questo come può aiutarci?

-Dammi la mano, Lara Winters.

Lara fa un passo in avanti, turbata dal fatto che la Morte conosca il suo nome, ed allunga una mano. Le dita scheletriche della Morte toccano le sue; sono molto meno gelide di quanto immaginasse.

-Amore è un’entità giovane ed ingenua. Ha bisogno di un avatar.

In un lampo di luce rosa, Lady Amore scompare. La luce generata dal suo corpo si riversa in Lara, che non può fare a meno di sorridere.

-Oh mio dio – è la sua reazione, ritraendo la mano dalla Morte e portandola al cuore.

-Lara? Tutto bene? – si preoccupa la Direttrice Brand.

-Sì…sì, non credo di essere mai stata più felice in tutta la mia vita! Credo che il cuore stia per esplodermi, per quanto sta battendo forte.

-No, è ancora presto. Se Odio non distruggerà la realtà, hai molti anni davanti a te.

-“Se”? Credevo ci stessi aiutando – protesta la Direttrice.

-L’ho fatto. Schermati dal potere di Amore, siete invisibili alla mente di Odio.

-Ma facendo così, non può più proteggerti.

-Io sono la Morte. Non ho bisogno di protezione. Ci sono dei che non rischierebbero mai di attirare la mia attenzione come hai fatto tu, Abigail Brand. Non mi dimenticherò di te.

La Morte scompare, senza alcuna manifestazione visibile del suo potere, e la Direttrice si appoggia a Lara per evitare di crollare a terra.

-Questa è stata la cosa più stupida che io abbia mai fatto.

-Potresti aver appena salvato l’intero universo, Abby. Posso sentire Amore nella mia testa; tutta la Terra è ora al sicuro da Odio. Sei stata molto coraggiosa, lo sai?

-Ripetimelo quando avrò smesso di tremare. Hai davvero il potere di un’entità cosmica, adesso?

-Credo proprio di sì. Stavo pensando di usarlo per rintracciare Epoch e chiedere il suo aiuto.

-Grande. Comincia pure, io ti raggiungo tra un minuto.

-Abby, questo potere è nuovo per me…apprezzerei molto il tuo appoggio.

-La Morte mi ha appena fatto una lavata di capo, Lara. Prima di salvare l’universo, ho bisogno di un cambio di biancheria.

 

Altrove

-E’ tutto inutile, stiamo solo perdendo tempo – protesta Epoch, abbandonando la posizione del loto e scendendo a terra.

Per chi può interpretarne l’anatomia aliena, lo sguardo di Eon tradisce il disappunto per l’atteggiamento della figlia.

-Abbiamo provato a decifrare il piano di Odio solo per qualche ora, figlia mia; potrebbero essere necessari milioni di anni per…

-A quest’ora avremmo dovuto scoprire qualcosa, padre. Il potere di Odio è sufficiente a schermare qualsiasi nostro tentativo d’indagine. Dobbiamo pensare a qualcosa di nuovo.

-Temo di dover concordare con la bambina, Eon. Forse abbiamo bisogno di una nuova strategia – si intromette l’Antico.

-Con il potere del Tribunale Vivente, Odio è onnisciente. Non possiamo pensare a nulla senza che lui possa anticipare il nostro piano – ricorda Epoch.

-Non necessariamente – precisa Saygé – Lady Amore è in grado di schermare la propria presenza da Odio, ed anche se al momento il suo avatar si trova nel mondo materiale ci sta comunque proteggendo parzialmente dalla mente di Odio.

-Finché non siamo sotto la sua indagine diretta, forse…con il pieno potere del Tribunale Vivente, non possiamo essere sicuri che la sua debolezza non possa essere superata – prosegue Eon.

-Giusto. Dopotutto il Tribunale Vivente è onnisciente – accetta Epoch con rassegnazione.

Dopo qualche secondo di silenzio, Epoch spalanca gli occhi.

-Ho capito. Come abbiamo fatto ad essere così stupidi!?

-Figlia?

-Il Tribunale Vivente è onnisciente ed onnipotente. Ci sono solo due modi in cui Odio possa averlo ingannato…la prima è che le sue azioni fossero accettate dal Tribunale, ma penso possiamo escluderlo. La seconda è che il Tribunale Vivente abbia commesso un errore.

-Impensabile – protesta Saygé.

-Bambina, il Tribunale Vivente è il diretto esecutore dalla volontà dell’Entità Suprema. Il suo giudizio è corretto per definizione – spiega con calma l’Antico.

-Ma…se ciò fosse possibile… - inizia a capire Eon.

-…Odio potrebbe aver sfruttato qualche cavillo di una precedente sentenza del Tribunale Vivente, costringendolo ad entrare in contraddizione con se stesso – conclude Saygé.

Le più sagge entità del cosmo restano in silenzio, fissando una bambina di pochi anni. Epoch riflette, ed i suoi occhi si illuminano di stelle. E sorride.

-Signori, credo che dopotutto l’universo si possa ancora salvare. Devo solo creare un diversivo.

 

IC1101

Un miliardo di anni-luce dalla Terra

Con una reputazione non indifferente e miliardi di anni sulle spalle, Galactus potrebbe essere l’essere più studiato nella storia. La documentazione su di lui è più vecchia delle più antiche civiltà di questo settore di universo; eppure, ciò che sta avvenendo ora è stato visto solo poche volte.

Non solo si sta battendo a livello fisico, ma sta combattendo alla pari con i propri avversari.

Un Celestiale lo afferra per un braccio, scaricandogli addosso abbastanza elettricità da incenerire un sistema solare; Galactus contrattacca afferrando la testa del dio spaziale, strappandone il casco ed i misteri che contiene dal resto del corpo.

E’ una vittoria impressionante ma effimera: un altro Celestiale lo colpisce alle spalle con una dose concentrata di gravitoni. Se il bersaglio fosse stato il Sole al posto del Divoratore, si sarebbe contratto fino a diventare un buco nero in pochi secondi. Invece Galactus riesce a tramutare la gravità in magnetismo, intrappolando l’aggressore in una pila di arti strappati dagli altri Celestiali sconfitti.

La battaglia imperversa da quindici minuti, duranti i quali Galactus ha sconfitto nove Celestiali Zombie…in un certo senso, almeno. Con vari livelli di efficienza, si stanno tutti riformando.

E’ una vera fortuna che lo scontro si sia svolgendo in una zona così remota; se si fosse svolto nell’Impero Kree, il numero di vittime ne avrebbe già dimezzato la popolazione.

Ad un anno-luce di distanza, Molecola sta faticando a concentrarsi.

-Se la smettessero di fare tanto casino sarebbe più facile – si lamenta.

 

Molecola e Nuvola sono seduti sull’asse di Silver Surfer, che sta cercando di collegarne le menti.

-Devo ammettere di essermi chiesta in passato chi avrebbe vinto in una battaglia tra Galactus ed un Celestiale; se sono impressionanti come queste copie extradimensionali, sono felice di non avere una risposta.

-Ci sono settecentomila Celestiali Zombie in questa galassia, e sono tutti diretti qui. Anche se Galactus potesse sconfiggerli tutti, non potremmo mai sopravvivere all’esperienza – conclude Silver Surfer. Sa benissimo quanto sia possente il suo ex padrone, ma Galactus è uno solo.

-Okay, credo di aver capito la struttura di questa galassia. E che siamo tutti morti – realizza Molecola.

-Silver Surfer, io non posso fare più altro. Hai già lavorato con Molecola in passato: ora dovete ordinare alla galassia di attaccare i Celestiali. Surfer?

L’espressione sul volto dell’ex araldo tradisce una notevole preoccupazione, e forse un po’ di paura.

-Siamo entrati in sintonia, anche più di quando in passato abbiamo lavorato assieme. Per lo spazio, non lo credevo possibile: sento tutte le molecole di questa galassia. Nemmeno il Potere Cosmico puro può agire su questa portata.

-Fa girare la testa, lo so, ma non è così semplice come sembra. Dare un ordine a qualche tonnellata di molecole è un conto, ma la materia in queste quantità è molto testarda. Al massimo possiamo darle un ordine molto semplice, ma ci vorrà un bello sforzo per convincerla.

-Avverto qualcosa di più, Owen Reece. Molto, molto di più. Dimmi, come funziona il tuo potere?

-Uh? Dico alla materia di fare qualcosa e lei lo fa.

-Ne sono a conoscenza. Ma avverto qualcosa di più profondo, un collegamento con qualcosa che trascende la realtà per come mi è nota.

-Ah, forse so cosa intendi: è il potere degli Arcani. In qualche modo il mio potere è legato a loro, ma non ho mai capito bene come.

-C’è un blocco mentale di origine interdimensionale nel tuo cervello, Molecola. Sono sicuro non ci fosse l’ultima volta in cui abbiamo lavorato assieme.

-Puoi sbloccarlo? – chiede Nuvola.

-Credo lo abbia appena fatto. Sto sanguinando, vero?

Mentre fa la domanda, Molecola si tocca il volto: le sette ferite a forma di fulmini sul suo volto stanno perdendo sangue.

-Questa è stata una pessima idea – decide Silver Surfer, recidendo il collegamento mentale con Molecola ed avvicinando una mano per curare le ferite dell’alleato con il Potere Cosmico.

-Aspetta – lo ferma Molecola, sollevando una mano.

Le cicatrici si illuminano di energia brillante, e Molecola spalanca gli occhi. In ogni senso.

-Ci sono.

L’energia che avvolge il corpo di Molecola è così intensa da far ritrarre persino Nuvola e Silver Surfer, incerti su cosa stanno osservando.

-E’ così semplice. La vibrazione dimensionale dei Celestiali Zombie è ostile allo spaziotempo, per questo cercano di nutrirsi di energia: per restare ancorati alla realtà. Senza l’appoggio della materia, non sono nemmeno fantasmi. Ed io controllo la materia. Guardate.

Molecola solleva un pugno, rilasciando energia sotto forma di saette di luce bianca; mentre lo fa, anche le ferite sul suo volto si illuminano.

 

Un Celestiale Zombie sta trattenendo Galactus, mentre due suoi simili si preparano ad attaccarlo. Il Divoratore di Mondi si prepara a contraccambiare il colpo, ma per la prima volta da tempo immemorabile ha una reazione inaspettata: resta a bocca aperta.

I Celestiali Zombie si dissolvono in cenere, poi decadono in particelle elementari, ed infine svaniscono persino dai suoi sensi cosmici. Poiché è Galactus, sa che questo sta succedendo in tutta la galassia.

-Molecola…Owen…come… - resta senza parole anche Nuvola.

-Sono sempre stato capace di fare cose di questo genere, Marsha, ma non ho mai saputo come. Nemmeno quando Destino ha distrutto il mio blocco mentale…credo che questo fosse artificiale. E non sei stato tu a sbloccarmi, Surfer, senza offesa.

-Sei sicuro di sentirti bene, Owen?

-Non mi sono mai sentito meglio, Marsha. Le altre volte in cui mi sono spinto ad usare il mio potere al mio vero potenziale sono impazzito, ma questa volta è diverso.

-Ne sei sicuro? Mi hai chiamata due volte Marsha.

-E perché non avrei dovuto? – sorride Owen Reece, voltandosi verso la compagna di squadra.

Le sue cicatrici sono ancora rosso brillante, ed il suo non è lo sguardo di qualcuno che ha un sano appiglio alla realtà.

Sotto la pelle metallica, Silver Surfer rabbrividisce: non solo l’uomo più potente dell’universo si è appena dimostrato molto più potente di quando l’araldo avesse mai pensato. E’ anche impazzito.

 

Al di sopra della realtà

Seduto sullo scranno del Tribunale Vivente, Lord Odio osserva l’estensione del proprio regno.

Come entità concettuale basata su una delle emozioni più primordiali ha influenzato per miliardi di anni il destino di infinite civiltà, ma persino questo essere al di là degli dei non aveva mai realmente compreso la grandezza dei poteri del Tribunale Vivente.

Gli universi sotto i suoi occhi non sono realmente infiniti, ma la differenza è semantica persino per Odio.

La parte più difficile nel gestire un potere del genere su una scala simile è non lasciare che la propria essenza sia diluita tra gli universi: forse per questo il Tribunale Vivente non ha mai sviluppato una vera e propria personalità.

Ha dovuto sprecare molto tempo ed energie per esplorare tutto il proprio dominio, ma ne è valsa la pena. E dopotutto, il suo potere è infinito.

-Tu hai qualcosa che appartiene a noi.

-Chi ha parlato? – chiede Lord Odio; così concentrato sulla foresta, può essergli sfuggito il sussurro di una piccola foglia?

-Noi siamo oltre. Tu stai per oltrepassare i nostri confini. Dovevi esserti fermato.

-Non c’è nulla che possiate fare per fermarmi. Ho il potere del Tribunale Vivente.

-Abbiamo ricordato il Tribunale. Alla nascita del tuo universo accetteremo di aver rinunciato a governare la realtà, in cambio della nostra promessa di neutralità nei giorni futuri che saranno stati. Il vostro tempo lineare ci confonderà sempre.

-Siete gli Arcani, dunque, i costruttori di Cubi Cosmici. Se proprio ci tenete a riaverli potete provarci…sarebbe divertente sconfiggervi.

-Parlasti di emozioni che non avremo.

-Non mi fido degli esseri che non possono odiare. Che cosa volete da me?

-In uno degli universi sotto la tua giurisdizione, poco fa avverrà qualcosa che non ha precedenti. La nascita spontanea di un Arcano. Noi siamo sempre stati e sempre saremo. Il nuovo nato dev’essere portato Oltre.

-Credete che non mi sarei accorto della generazione spontanea di un Arcano? Se uno di voi mettesse piede personalmente in universo fisico ne spezzerebbe le leggi fisiche con il peso del proprio potere.

-Esso ha una forma diversa dalla nostra.

-Forse possiamo aiutarci a vicenda. Dato che sono legato al ruolo del Tribunale, non posso usare il mio potere per aggredire gli altri universi. Ma voi non siete legati a nessuna regola e non avete nemmeno il concetto di moralità. Sareste disposti a fare qualsiasi cosa pur di mettere le mani sull’unico altro Arcano esistente, vero?

-Portaci il nuovo Arcano e distruggeremo qualsiasi realtà tu desideri. A differenza di noi, ha scelto un nome. Molecola.

 

Tra le dimensioni

Kronos di Titano non sa quanto tempo sia passato dall’inizio della sua prigionia. Prima di essere condannato per l’omicidio di Epoch ed il tentato omicidio della Morte aveva il più completo controllo del flusso temporale, mentre ora non sa più distinguere i secondi dagli eoni.

Ma il manifestarsi di un evento unico gli fornisce un punto di riferimento. Una visita.

Anche se annebbiati dall’isolamento metafisico, i suoi sensi cosmici gli permettono di riconoscere il nipote Thanos senza nemmeno guardarlo.

-Mi hai portato un compagno di cella, Quasar?

-Sono venuto per farti evadere, Kronos.

-Vi siete finalmente resi conto che opporsi al mio tentativo di eliminare la Morte era pura follia?

-No, ma forse siamo ancora più folli. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per sconfiggere Dio.

 

 

CONTINUA !

 

If it's true that our species is alone in the universe, then I'd have to say that the universe aimed rather low and settled for very little.

George Carlin