Quasar #43

di Fabio Furlanetto

 

 

 

UOMO E SUPER-UOMO

 

Usa la mano del tuo nemico per afferrare un serpente.

Proverbio persiano

 

 

-Addio, imbecille ! – urla Maelstrom mentre conficca un coltello carico di energia cinetica nel collo del suo nemico più persistente. Acciaio ed energia penetrano nella carne, accompagnati da un sorriso macabro. Ma non è l’unico sorriso che sottolinea il momento: anche se allo stesso tempo sta digrignando i denti per reprimere un urlo, i pensieri di Quasar non sono meno violenti.

Da una delle Bande Quantiche esce un raggio di luce, che curva in maniera impossibile per creare una mano, afferrando il coltello ed impedendo che penetri più del necessario.

-Ma che ci vuole per ucciderti !? – si lascia scappare Maelstrom mentre indietreggia per evitare un’ulteriore rappresaglia.

Quasar si alza in piedi, i pugni stretti; una vena appena sopra il sopracciglio destro sembra sul punto di esplodere. Si strappa dal collo la massa fredda che ha avvertito appena prima di vedere Maelstrom…una specie di stella marina verde, che ora perde sangue viola dal punto in cui il coltello è affondato da parte a parte. Finendo nel collo di Quasar per meno di un centimetro…non che saperlo elimini il dolore, per quanto minimizzato dalle Bande Quantiche che stanno già tenendo sotto controllo la situazione. Oltre a quella ferita, di dimensioni trascurabili, il collo è attraversato da una forte escoriazione proprio sopra la colonna vertebrale, dove il parassita stava affondando i suoi denti monomolecolari.

-Mi hai stufato – ringhia, puntando la sinistra contro Maelstrom riattivando le manette, che si allontanano in direzioni opposte divaricandogli le braccia, e la destra dietro di sé, afferrando Overman (che si sta scagliando contro di lui) con una enorme pinza, e lanciandolo direttamente contro Maelstrom.

Senza la possibilità di assorbirne la forza, l’impatto è devastante. I due rotolano sull’asfalto, distruggendo quando ne era rimasto.

Quasar alza lo sguardo verso il palazzo dove troneggia Darksider, signore della distruzione e conquistatore di mondi. Che fa un microscopico passo indietro.

 

A diversi metri di distanza, ma ancora nella visuale degli altri combattenti, Nuvola e Amazing Amazon stanno lottando quasi dall’inizio dello scontro assolutamente insensato a cui entrambe partecipano involontariamente.

Per l’esattezza, l’amazzone è alle spalle di Nuvola, intenta a cercare di strangolarla con una specie di corda dorata. Dato che Nuvola è in realtà una massa protostellare di gas ionizzato di 70 miliardi di chilometri, il fatto che ci stia riuscendo è assolutamente impossibile.

“In qualche modo credo di soffocare, anche se non è vero. Non è un’esperienza particolarmente gradevole” pensa, lasciando che la sua struttura atomica si ristrutturi in un qualcosa di più comodo di un corpo femminile. Per lei, almeno.

L’amazzone si ritrova a cercare di strangolare una massa informe di gas luminescente, e quasi perde l’equilibrio nonostante sia attualmente senza peso.

Dalla nuvola esce un avambraccio di plasma, luminoso a causa dei 50.000 gradi Kelvin di temperatura, che sferra un gancio sulla mascella della rivale. Prima ancora che il cervello abbia recepito il dolore, un altro braccio la colpisce allo stomaco. Un altro ancora rilascia il proprio calore sulla sua schiena.

Quando l’amazzone è già sul punto di perdere conoscenza e il parassita sul collo inizia a considerare una nuova carriera, Nuvola richiama altra massa dalla micro-dimensione che è il suo corpo. La nuvoletta si allarga rapidissimamente fino a diventare una colonna di gas semisolido che sale fino a ventimila chilometri di altezza, e poi come se fosse un braccio si piega scagliando l’amazzone su Action Square, evacuata da soli tre minuti.

Il gas si riassembla nella forma femminile, e mentre si sistema i capelli biondi Nuvola nota che adesso la partita è tutt’altro che persa.

 

Anche se momentaneamente impazziti, gli abitanti di Metro City hanno già cominciato una sorta di evacuazione fai-da-te. La cosa ha facilitato non poco il compito di Makkari, che attualmente è far sì che l’autoproclamatasi specie dominante di questo pianeta non si autodistrugga ad una velocità miliardi di volte superiore a quanto non faccia del solito. E attualmente, la velocità è un grosso problema per Makkari.

In parte, perché gli appunti di Maelstrom rischiano di andare a fuoco se li sfoglia troppo velocemente, il che è un problema non da poco se lo fai più veloce del suono. Oltre a questo, deve stare attento a maneggiare strumenti a cui non è particolarmente abituato, e sempre a velocità pazzesche.

Maelstrom sarà anche un sadico genocida, ma è un vero genio. Credo che questi appunti scribacchiati in fretta contengano un metodo per sintetizzare un gas nervino geneticamente selettivo usando solo prodotti da trovare in farmacia. Il fatto che questo universo sia così straordinariamente simile al nostro è forse il colpo di fortuna più incredibile della storia dell’umanità, considerando quanto mi sta venendo utile. Certo, se fossimo così fortunati non ci saremmo trovati da una parte un mostro che divora universi e dall’altra un pianeta invaso da parassiti alieni, ma…”

Sono passati poco più di due minuti da quando Makkari è entrato in questa farmacia, ma quello in cui l’ha trasformata è irriconoscibile. Tra le sue mani, in una provetta presa in prestito da un’università vicina, si agita lo strano composto che ha prodotto, pregando ad ogni secondo di aver seguito alla lettera le istruzioni, e promettendosi di fare molto male a Maelstrom se fosse stato uno scherzo…dopo la fine del mondo, cioè.

“Ecco fatto !” pensa sospirando, dispiaciuto per non poterne sentire il suono “Dovremmo esserci. Ora non devo fare altro che portarlo a Molecola e sperare che sia dannatamente bravo a fare su larga scala in un secondo quello per cui io ci ho messo un’eternità”.

Non c’è tempo per rimettere in sesto il negozio, in realtà non c’è più tempo per niente da quasi un’ora, quindi Makkari si precipita in strada, molto più lentamente di quanto avrebbe voluto… un corridore conosce alla perfezione i propri limiti, e lui sa di averli ampiamente oltrepassati. E’ già un miracolo che stia ancora in piedi.

Inizia a correre, e subito una striscia rossa gli passa davanti talmente veloce che si può dubitare che sia realmente passata.

-Non ho finito con te ! – lo canzona il Lampo mentre gli fa lo sgambetto, riuscendo chissà come a parlare.

“La provetta !” è tutto quello a cui Makkari riesce a pensare, e con le sue ultime energie recupera il composto che stava per rovesciarsi sulla strada.

Il Lampo si ferma, così come Makkari, e ad un eventuale osservatore sarebbero appena apparsi dal nulla. Sul collo, il Lampo ha una vistosa creatura verde a cinque punte.

“Ecco perché è diventato molto più attivo degli altri ! Come faccio adesso ? E’ migliaia di volte più veloce di me, e mi reggo a malapena in piedi !”

I due si scambiano per un attimo uno sguardo d’intesa, e immediatamente dopo Makkari inizia a correre come non ha mai fatto in più di quattromila anni.

 

Overman si alza in volo e, con una velocità insospettabile per un uomo della sua mole, vola verso Quasar, già pronto a fermarlo con uno scudo quantico appositamente rinforzato…ma la velocità scende a zero, anche se in qualche modo si sta ancora muovendo. A Maelstrom non interessa, e lo lancia verso l’alto con un gesto distratto della mano.

-Come accidenti sei arrivato qui !? – domanda Quasar mentre riprende fiato.

-Non ci crederai mai, ma mi sono fatto la stessa domanda ! – risponde riappropriandosi dei coltelli che aveva lasciato cadere dopo l’impatto.

-Ero stato molto chiaro sul fatto che non te ne saresti più andato in giro libero, Maelstrom.

-Sì, lo so, ma… tanto voi eroi dovete perdonare settanta volte sette, no ?

Con un pensiero, uno dei coltelli acquista velocità e si dirige spedito verso la fronte di Quasar.

-Settanta…

Guidato dalle Bande Quantiche, Quasar afferra il coltello con una velocità da fare invidia a Makkari, e nello stesso lasso di tempo l’arma viene circondata da un campo elettromagnetico, girata di 180°, e rimandata al mittente alla metà della velocità della luce.

E’ dieci volte più lenta quando si conficca nel petto di Maelstrom, ma non sembra fare una grande differenza quando il gigante cade all’indietro con occhi già vitrei.

-…non settantamila.

L’ombra che si avvicina più veloce di un proiettile è un segno estremamente chiaro del ritorno di Overman. Sperando di farlo scontrare contro qualcosa, Quasar si alza in volo e si allontana…ma Overman ha tutto il tempo per schivare la strada, e con grande agilità esegue un giro della morte per confondere l’avversario e colpirlo alle spalle.

Cinquanta centimetri di energia quantica compressa vanno in frantumi, come se fossero un vetro giallo, ed una delle schegge lascia una piccola cicatrice sulla guancia sinistra di Quasar, nonostante il campo di forza fosse attivo.

“Un blocco del genere avrebbe resistito per ore ai pugni di Hulk ! Sono troppo stanco e lui è troppo fuori di sé per poter vincere questa battaglia da solo… ma gli altri non arriveranno mai in tempo !”

 

A qualche centinaio di metri sotto il punto in cui è cominciato lo scontro giace privo di sensi Owen Reece, alias Molecola, circondato da un alone leggermente luminoso. Nuvola si inginocchia di fianco a lui e sfiora l’alone con le dita, ricevendo una scossa elettrica che avrebbe reso incosciente per diverse ore qualunque essere umano. Lei, invece, sopporta l’elettricità senza il minimo problema e lo scuote quanto basta a farlo svegliare.

-Cosa…che…

-Siamo in un altro multiverso a cercare un’arma per sconfiggere Nemesi, e siamo stati attaccati da dei super-umani locali influenzati da parassiti alieni.

-Sì, sì, questo me lo ricordavo…volevo sapere perché ero…

-A terra ? Gancio destro.

-Non l’ho neanche visto arrivare…

-Perché stavi esitando dopo aver vinto un nemico particolarmente pericoloso, cercando di trovarne uno di più debole da affrontare.

-Grazie, Nuvola.

-Sto solo riportando i fatti.

-Ecco, non farlo più.

-Va bene.

-Dove sono gli altri ?

-Vuoi che ti riporti i fatti ?

-No, voglio solo sapere dove sono gli altri.

-Non vedo la differenza con il riportare i fatti.

-Sigh…riportami i fatti.

-Quasar è a poche centinaia di metri da qui, mentre non so dove si trovi… Attento !

Nuvola spinge a terra il compagno di squadra, deformando il proprio corpo perché i due raggi paralleli in arrivo passino attraverso il buco che ha appena creato al posto dell’addome. Il terreno si disintegra al contatto con i raggi, senza emettere il minimo suono.

-Non c’erano abbastanza super-umani su questo pianeta ? Era proprio necessario riceverne degli altri ?

-Quello chi sarebbe ? – chiede Molecola, senza riuscire a distinguere Darksider da così lontano. Non che cambi qualcosa, dato che non lo conosce.

-Riporto i fatti ?

-La vuoi fare finita con-

-L’artefice di tutta questa assurda situazione, suppongo.

-Questi non sono fatti. Quindi dovremmo, non so, batterci con lui ?

-Pare di sì.

-Se proprio dobb- aaah ! – urla alla vista del colosso verde che si rialza, con gli occhi rossi ribollenti di energia.

Senza battere ciglio, Nuvola rilascia una scarica da cinquantamila gigawatt sull’alieno verde, che fa un volo di diversi metri per non rialzarsi più.

-Owen, ti ha mai detto nessuno che sei troppo nervoso per fare questo lavoro ?

 

Sempre più lontano da Metro City, Makkari sta praticamente strisciando rispetto ai suoi standard, in corsa a novecento chilometri orari sulle autostrade piene di automobilisti intenti a cercare di uccidersi. Dietro di lui, a distanza costante, il Lampo.

“Mi sta torturando” pensa il velocista “In queste condizioni, potrebbe finirmi in un…beh, in un lampo. Zuras, devo essere messo male per aver anche solo pensato ad una battuta così terribile ! Ora che faccio ? Non mi lascerà mai tornare indietro, e scommetto quello che vi pare che se gli lanciassi addosso l’antidoto-che in realtà è un veleno- non gli farebbe assolutamente niente. Se con il metabolismo che deve sicuramente avere non ha potuto debellare da solo quel parassita, non c’è nulla da fare. Se solo avessi il tempo di assorbire un po’ di energia cosmica ! Un momento…energia ? Che fine ha fatto l’energia che emetteva prima ?”

Stando attento a non far cadere la provetta, ed allontanando la fitta che sente al costato, Makkari controlla come meglio può le letture registrate automaticamente dal suo bracciale quantico.

“C’è ancora, ma a velocità così basse non varia tanto come prima…ora posso analizzarla. Per quello che può servire… non ci capisco niente in queste cose. Però… il mio corpo assorbe energia, in fondo… se potessi sintonizzarmi sulla sua fonte, potrei fare un bel pieno. E’ pericoloso, forse… il bracciale non è stato progettato per cose del genere, ma che cavolo è stato aggiornato da Galactus in persona, se non posso ricavarci niente sporgerò una lamentela ufficiale !”

Forse il Lampo ha in qualche modo capito cosa sta cercando di fare, perché improvvisamente si stanca dell’inseguimento ed in mezzo secondo stacca una delle ruote di una macchina uscita di strada, e la lancia contro Makkari… troppo impegnato per impedire di cadere nell’impatto.

“Non riesco neanche a rialzarmi…devo fare in fretta con questo coso !”

-Sei bravo, lo sai ? – dice il Lampo mentre facendo vibrare la mano destra stacca un pezzo di guardrail, come se stesse usando una strana sega elettrica.

-Però tu corri e basta…sei bravo a farlo, ma io controllo la Forza dell’Accelerazione, e credimi non c’è veramente paragone con quello che usi tu.

“Ci sono quasi… ho quasi individuato la frequenza…”

-Non mi piace avere rivali. E se io sono il Più Veloce Uomo Vivente… vorrà pur dire qualcosa, no ?

“Trovato !”

Il metallo colpisce l’asfalto, facendo sbilanciare il Lampo. Si guarda attorno, ma di Makkari non c’è più nessuna traccia.

-Dove…

L’ultima cosa vista dall’Uomo Più Veloce del Mondo è una linea rossa in lontananza… un miliardesimo di secondo dopo, un pugno a tre millimetri dalla sua faccia.

 

In mezzo alle macerie, Darknight cerca di capire il senso di tutto quello che sta succedendo. Ha già dedotto che Darksider ha utilizzato il corpo di Starr per creare un esercito planetario di parassiti, e sa che si diffondono per via aerea. Solo la maschera ad ossigeno contenuta nella sua cintura gli ha impedito di impazzire, ma impedire ai parassiti più grossi di attaccarsi al suo collo è stato molto più difficile.

Ora si avvicina al corpo di Maelstrom, intento ad assicurarsi della sua morte nonostante abbia un coltello nel cuore… cosa che, prima di entrare nella Justice Legion of America,aveva raramente pensato di dover fare. E’ uscito pochissimo sangue dalla ferita…simbolo di una biologia diversa, oppure è ancora-

Una mano lo afferra al collo, sollevandolo senza difficoltà; è molto più forte di quanto la sua corporatura esile non faccia pensare, evidentemente.

-Quasi non ne vale la pena…sei solo un essere umano, dico bene ?

-Il più pericoloso, a quanto dicono – risponde premendo in un determinato punto del polso…senza far scattare nessun nervo, perché non ce ne sono !

-Sì ? Avete degli standard piuttosto bassi, da queste parti.

Darknight preme un pulsante nascosto all’interno del guanto, e da un circuito nascosto nel costume fuoriesce un ultrasuono da cui solo lui è immune, al momento. Maelstrom lascia andare la presa, e Darknight atterra sferrando immediatamente un calcio…che non va oltre un paio di centimetri, una volta privato della sua velocità.

-Immagino che tu sappia batterti o qualcosa del genere ?

-Conosco tutte le tecniche di combattimento del mondo, sì.

-Davvero ? Io solo una.

Due coltelli si alzano da terra e si conficcano nelle gambe del cavaliere oscuro, che reprime un grido di dolore accasciandosi semplicemente al suolo. Uno dei coltelli si rialza, come attratto da una potente calamita, e vola in mano a Maelstrom. Lo stringe nella mano, tenendo la lama verso il basso, e lo conficca nel cranio di Darknight, che cade a terra come un burattino a cui sono stati tagliati i fili.

-Uccidere l’avversario.

 

Su Metro City cade una pioggia microscopica, formata dai frammenti di energia quantica che fino a poco prima erano gli scudi di Quasar. La velocità e la forza di Overman sono impressionanti, molto di più di qualsiasi altro super-essere con cui Quasar si sia mai scontrato. Probabilmente, è solo grazie al fatto che la sua mente è dominata da un alieno che Quasar è riuscito a sopravvivere fino a questo punto…se avesse la lucidità mentale per usare tutti i suoi innumerevoli poteri allo stesso tempo, non gli avrebbe assolutamente dato tregua. Non che ora stia andando molto meglio.

“Stiamo perdendo un sacco di tempo, qui” riflette Quasar “siamo qui per trovare l’arma, e già ci siamo giocati i migliori alleati che potevamo trovare… e siamo talmente stanchi che non so quanta energia potremo mettere nella ricerca, a battaglia finita”.

Non è però il caso di sprecare la concentrazione nei progetti per il futuro, considerazione confermata dai raggi calorifici che sfiorano per un niente la sua spalla sinistra.

“Da dove prende tutta questa energia !? Anche combattendo contro Silver Surfer o Thor, potevo sempre avvertire le loro… sì, eccola qui. Per la miseria, questo tizio assorbe una quantità assurda di energia solare ! Quasi non ci credo, ad un pannello solare servirebbero migliaia di chilometri di superficie per racimolare un millesimo di quell’energia ! Forse posso bloccarla…?”

Stavolta Overman è abbastanza intelligente da caricare verso di lui, invece di limitarsi a distruggere tutto quello che crea. Quasar è costretto ad indietreggiare a una velocità che di solito non usa nell’atmosfera, incendiando l’aria dietro di sé… ma Overman non sembra sentirla neanche.

“Ancora qualche secondo e me l’avrebbe fatta. Ha una riserva spaventosa, ci vorrebbero anni di attività prolungata per esaurirla, una volta bloccato l’assorbimento. E’ veramente peggio di Thanos e Hyperion messi assieme. Un momento… c’è una differenza, non ho controllo sulle loro energie, ma gran parte dell’energia che Overman assorbe fa parte dello spettro elettromagnetico ! E visto che, con la fonte giusta, posso produrre una quantità infinita di energia…”

Due lenti a contatto gialle coprono gli occhi di Quasar, quando dalle Bande Quantiche fuoriesce un raggio di energia miliardi di volte più accecante del sole. Overman non si muove, facendosi colpire in pieno sull’emblema a forma di diamante che ha sul petto (per un attimo Quasar si chiede perché ci sia sopra una S, se si chiama Overman).

E’ difficile dire quando capisca cosa sta succedendo, ma gli occhi iniziano a ribollire di energia solare, e le vene si ingrossano sempre di più. L’alieno sul collo non sembra soffrirne quanto Quasar sperava, deve avere assorbito un po’ della forza di Overman per resistere tanto.

Il raggio sembra non finire mai, e Overman inizia ad avvicinarsi leggermente… fino ad emettere una quantità di luce superiore alla più luminosa delle supernovae che si siano viste, rilasciando energia solare da tutti i pori. Quasar si assicura che ritorni tutta nelle Bande Quantiche, per evitare di fare ulteriori danni alla città, anche se è un po’ tardi per preoccuparsene.

Overman cade a terra, svenuto e incandescente, atterrando sulla strada che è ritornata ad essere catrame, impossibilitato a muoversi.

-Credevo che non ce l’avrebbe fatta – confessa Molecola, artefice del suddetto atterraggio morbido.

-Hai trovato il modo per eliminare i parassiti ? – lo incalza Nuvola.

-Uh, sinceramente stavo seguendo lo scontro.

-Cos’hai in mano ?

Senza che se ne fosse accorto, infatti, Molecola ha in una mano una provetta contenente un liquido viola, e nell’altra un biglietto con la scritta “UNA MOLECOLA OGNI CINQUANTA DI OSSIGENO, ADESSO”.

-Quel che si dice un Deus Ex Machina.

-Muoviti, però.

Il biglietto evapora, e attorno al palmo della mano di Owen Reece si forma una strana luce, che compie mille evoluzioni prima di salire verso il cielo, diffondendosi come un’onda su tutto il pianeta.

-Sai, a me va benissimo quando le battaglie me le fate concludere, invece che combattere

Alle sue spalle, il catrame esplode come un vulcano in eruzione, ed Overman si alza a mezz’aria per la battaglia. Sia Nuvola che Molecola sono pronti a reagire, ma si vedono passare davanti una scia rossa quasi indistinguibile, che lascia dietro di sé un uomo in costume rosso che sembra reduce da un incontro di boxe- il Lampo. Poi, prima che abbiano avuto tempo di chiudere gli occhi, la scia appare altre quindici volte, sempre più vicina a Overman.

Infine, dopo un intero secondo, riappare da un punto completamente diverso e si scaglia contro il super-uomo, colpito alla mascella da un qualcosa di così veloce da essere invisibile, ma con una massa tale da essere più pesante di una montagna. Gli effetti collaterali del fare venti giri attorno al mondo alla velocità della luce.

Mentre Overman atterra su di un muro che non sopravvive all’esperienza, la striscia rallenta fino a fermarsi, rivelandosi come Makkari.

-Scusate il ritardo, ma ho speso un intero millisecondo ad evacuare Londra per via di un incendio. Allora, che mi sono perso ?

 

In un angolo del cielo, messo in risalto dal sole ancora alto, si apre una fessura. Un minuscolo puntino di oscurità si fa sempre più grande, iniziando a proiettare un’ombra impossibile sulla città. I Protettori dell’Universo alzano la testa e fissano quello che hanno già riconosciuto.

-Nemesi – chiarisce Quasar, come se fosse necessario.

-Abbiamo perso troppo tempo – aggiunge Nuvola, riportando semplicemente i fatti.

-Difficile non farlo quando ti costringono con la forza – chiarisce Makkari.

-La fine del mondo è un qualcosa del quale non ero stato minimamente informato, sapete ?

Alla vista di Maelstrom che si avvicina camminando, Quasar e Makkari sono irritati. Nuvola è indifferente. Molecola è molto, molto confuso.

-Come accidenti sei arrivato qui !? – chiede.

-Sai, me lo chiedono spesso oggi…

-Prima che il testosterone inizi ad entrare in circolo e distruggiate quanto rimane della città – si sbriga ad intervenire Nuvola – vi conviene considerare il fatto che il suo aiuto potrebbe essere molto utile contro quel colosso di pietra, oltre che per trovare l’arma.

-Non ne posso più di dargliela vinta solo perché conviene a qualcuno – risponde Quasar a denti stretti.

-Che ci piaccia o no, i fatti sono questi. La sua pena può sempre aspettare.

-Un punto per la signorina seminuda. Allora, fermiamo Darksider prima che il mondo finisca e poi ci mettiamo in cerca dell’arma assoluta ? Certo che fate una bella vita interessante, voialtri !!!

-Nessuno ti ha chiesto niente – rispondono all’unisono gli altri quattro, con varie gradazioni di rabbia.

-In fondo, ma molto in fondo, poteva anche andarci peggio. Potevano anche mandarci contro qualcuno di veramente tosto… – sdrammatizza Makkari, stranamente a corto di parole, mentre si alza in volo assieme agli altri

Avvicinandosi al temibile Darksider, e chissà perché proprio in un momento del genere, a Molecola viene in mente il resto della battuta.

-Vuoi dire tipo Superman ?

 

CONTINUA…