QUASAR
SPECIALE “LA GUERRA DEI MONDI”
di Fabio Furlanetto
MISSIONE ESPLORATIVA
Questa storia si svolge tra
Quasar #11 e #12
La città di Olympia, in Grecia, è forse la città più antica del pianeta, anche se pochissimi la conoscono. Ha più di 25.000 anni, ed in una città di questa età ci si aspetterebbe di trovare moltissime macerie. Chiunque avesse visto questa città in un altro momento si sarebbe ricreduto, vedendo una città più solida di qualunque altra. Ora, dopo l’attacco di Thanos (Quasar #10-11), la città quasi dimostrava i suoi anni.
La
città è abitata dagli Eterni, esseri molto potenti che hanno già ricostruito in
passato la città, e molto velocemente. Non c’era quindi un gran bisogno di
aiuto, ma Quasar decise di rimanere lo stesso. Erano passate non più di tre ore
da quando aveva ripreso i sensi.
Con
la coda dell’occhio vide una macchia rossa che si muoveva verso di lui, e prima
di poter metterla a fuoco si accorse che si trattava di Makkari.
-Heilà,
Quaze ! Non hai una gran bella cera…
-Combattere
corpo a corpo contro Thanos fa di questi effetti. Come vanno le riparazioni nel
resto della città ?
-Bene,
abbiamo quasi finito…ed in teoria anche tu avresti dovuto aver già finito.
-Oh,
scusa…rimedio subito.
Le Bande Quantiche crearono diversi costrutti di energia a forma di operai, che si misero a rimuovere le macerie più in fretta di qualsiasi operaio.
-Non
è da te rimandare un lavoro…
-Scusa…stavo
cercando Epoch.
-Ancora
nessuna comunicazione dopo la sua battaglia con l’Uni-Cervello ed il cubo
Deviante ? (Quasar #11)
-Non
ancora…spero stia bene. D’altra parte…
Quasar
sentì un breve ronzio proveniente dalla sua cintura, dove teneva la sua
communicard da Vendicatore. Sulla piccola tessera c’era l’immagine di Capitan
America. Mentre le sue costruzioni quantiche continuavano a rimettere in sesto
la città, rispose alla chiamata. Era tornato sulla Terra dopo molti mesi, e
subito c’era un’emergenza…
-Qui
Quasar, Cap. Che posso fare per te ?
-Domattina
ci sarà una riunione al Palazzo dell’ O.N.U, con tutti i Vendicatori che siamo
riusciti a contattare. Qualcuno in grado di viaggiare nello spazio sarebbe
molto utile.
-Sono
un po’ occupato in questo periodo, Cap, ma ci sarò. Di che si tratta ?
-Non
ho il tempo di spiegarti, devo contattare altri Vendicatori. Capitan America,
chiudo.
Il
piccolo schermo della communicard si oscurò, ed il Protettore dell’Universo
iniziò a pensare al da farsi.
-Cap
sembrava molto nervoso, dev’essere una cosa importante. Non lo vedevo così dai
tempi della Guerra Kree- Shi’ar…spero di non dover ripetere l’esperienza.
-Possiamo
finire le riparazioni in poche ore, Quasar…concentrati sulla ricerca di Epoch
fino a domani.
-Giusto,
potrebbe essere utile. E se conosco Capitan America anche tu potresti, Mak.
-No
problem, Quazar.
Quasar
si concentrò sulla ricerca per diverse ore, esaminando attentamente tutte le
frequenze di chiamata che gli venivano in mente…senza risultati.
-Epoch
non mi lascerebbe così all’improvviso…e se fosse stata uccisa dall’Assassino
Cosmico, saremmo già in un mare di guai. Qualcosa deve impedirle di comunicare
con me…un qualche potere superiore persino al suo.
Il
giorno dopo, palazzo dell’O.N.U, dopo la riunione. La tensione si poteva
toccare con mano. Non solo tra i rappresentanti dei vari governi, ma anche tra
i super-eroi. Molti di essi avevano già avuto a che fare con invasioni aliene o
guerre intergalattiche…ma non si era mai prospettato un conflitto del genere
sulla Terra stessa.
Come
attuale Protettore dell’Universo, Quasar aveva viaggiato molto nello spazio,
specialmente dopo il suo auto-esilio temporaneo dalla Terra, ed aveva visto
molte guerre. C’è chi dice che con il passare dei secoli le guerre si fanno
meno cruente. Si sbaglia.
Dopo
aver seguito attentamente la spiegazione del piano di difesa generale, Quasar
fu avvicinato da Capitan America.
-Sono
contento che tu ti trovassi sulla Terra quando abbiamo riunito tutti i
Vendicatori, Quasar.
-Da
quel che ho visto, si tratta decisamente di pane per i miei denti.
-Ho
un compito speciale per te, Quasar. Sei il Vendicatore più abilitato a lavorare
nello spazio, ed uno di quelli di cui mi fido di più. Ma prima, vorrei avere
tutte le conoscenze che Epoch è stata in grado di raccogliere. So che mi hai chiesto
di non rivelare ufficialmente la sua esistenza, ma come capirai si tratta di
un’emergenza.
-Ti
avrei già detto tutto, Cap, ma purtroppo dopo lo scontro con Thanos ho perso
ogni contatto con Epoch. Non ci voleva proprio.
-Non
importa. Ascolta, Quasar, come hai visto la situazione si prospetta disastrosa.
Avremo bisogno di tutti i pezzi grossi sulla Terra. Ma per prepararci al meglio
ci servono informazioni, e credo che tu sia il più adatto a trovarle.
-Ma
senza Epoch…
-Voglio
che tu raggiunga il quartier generale alieno, Quasar…e che raccolga il maggior
numero possibile di informazioni. Ancora non sappiamo bene di che forza
offensiva dispongano, per non parlare dei loro piani di invasione. Pensi di
potercela fare ?
-Credo
di sì. Posso raggiungere Marte in pochi secondi, e magari posso escogitare
qualcosa per non essere rilevato.
-E’
solo una missione esplorativa, Quasar. Una volta trovata la loro base,
comunicaci la sua posizione e cerca di scoprire tutto quello che sai. Resteremo
in contatto costante.
-Sarà
un bel problema, a dire la verità…i messaggi ci metterebbero ore a
raggiungermi. Che ne diresti…se facessi rapporto ogni quindici minuti ?
Potreste parlarmi comunque…è un metodo che mi garantirebbe la massima
segretezza.
-Mi
pare una buona idea.
-Un’altra
cosa…Makkari verrà con me, e prima di partire gli dirò di chiedere agli altri
Eterni di difendere le zone del pianeta senza super-eroi.
-Bene.
Sarebbe anche utile trovare qualche altro aiuto di portata cosmica. Tu sei il
più indicato per trovarne.
-Farò
del mio meglio, Cap.
-Buona
fortuna, soldato.
Capitan
America passò a dare ordini ad altri Vendicatori, mentre Quasar si avvicinava
alla finestra più vicina.
-Aspetta
un secondo, ragazzo dello spazio.
Era
la voce di Nick Fury, capo dello S.H.I.E.L.D. ed ex capo di Quasar, che lo
salutò mettendosi sull’attenti e facendo il saluto militare.
-Colonnello…
-Riposo,
Vaughn…quel saluto non funziona bene con un costume così. Devo parlarti in
privato, prima che tu parta per chissà dove.
Lo
seguì in un ufficio lì vicino, dove Fury si accese l’ennesimo sigaro,
offrendone uno a Quasar.
-Grazie
signore, non fumo.
-Vaughn…ne
hai fatta di strada, da quando eri una recluta qui. Il tuo dossier da un po’ di
tempo a questa parte è un po’ striminzito…mi dicono che sei stato nello spazio
per un sacco di tempo.
-Sissignore.
-So
che non sei più nello S.H.I.E.L.D. da molto tempo, ma ho degli ordini per te.
-Con
tutto il rispetto, colonnello Fury…i Vendicatori non sono sotto la giurisdizione
dello S.H.I.E.L.D.
-Con
un branco di marziani pronti ad invaderci tutto è sotto la nostra
giurisdizione, ragazzo. E non dimenticarti che quei bracciali sono ancora di
proprietà dello S.H.I.E.L.D. Ma francamente, non credo di aver bisogno di
obbligarti.
-Quali
sono gli ordini, colonnello ?
-Mi
dispiace dover fare questo al vecchio testa alata…ma non possiamo permetterci
che l’invasione inizi, o addirittura si ripeta. Esplora pure la zona se vuoi,
trova tutto quello che vuoi trovare, ma i tuoi ordini adesso sono di
distruggere quanto più puoi della base aliena.
-Non
è quello che mi ha ordinato Capitan…
-Questi
sono gli ordini, Vaughn.
-Sì,
colonnello Fury.
-Allora,
Quaze ? Che hanno detto i grandi capi ?
-Che
siamo in un mare di guai. Dobbiamo lasciare la Terra, Makkari, ma avrei bisogno
di un favore prima.
-Sarebbe
?
-Ci
potrebbe essere un’invasione aliena su larga scala, e non tutto il pianeta è
protetto da super-eroi. Dovresti chiedere agli altri Eterni di…
Makkari
schizzò via alla velocità del suono, per ritornare dopo dieci secondi al
massimo.
-Fatto.
Ikaris mi ha promesso di proteggere gran parte del pianeta…anche se diversi
Eterni resteranno a proteggere Olympia. Eterni Polari…hanno tutti il ghiaccio
al posto del cervello.
-Okay,
rimane solo un problema…la base aliena. Andiamo.
Decollò
alla massima velocità che poteva raggiungere nell’atmosfera, portando con sé
Makkari in una bolla di forza quantica. Una volta nello spazio esterno, cinque
minuti dopo, lo lasciò libero; in quanto Eterno non aveva bisogno di respirare.
-Allora…da
dove si comincia ?- disse Makkari telepaticamente, dato che nello spazio non
c’è aria per trasmettere i suoni.
-La
base è su Marte, anche se non so dove di preciso. Ma prima vorrei trovare tutto
l’aiuto “cosmico” di cui ho bisogno. Ho dato a varie persone un collegamento
con le mie Bande, così da poterli chiamare in caso di emergenza…anche se tutto
dipende da quanto sono distanti.
-Chi
?
-Vediamo…Silver Surfer e Starfox sono sulla Terra…rimangono il Fante di Cuori, Firelord, Kismet, il Contemplatore…
Le onde si trasmisero ad una velocità di due
anni-luce all’ora, ma solo una delle persone ricevette la chiamata. In una
dimensione attigua alla Zona Quantica, un uomo ricevette per caso la chiamata…e
decise di tornare sulla Terra per vedere di cosa si trattasse.
Quasar fece un Salto Quantico, aprendo un passaggio
per la Zona Quantica, ed una volta uscitone si ritrovò a tre milioni di
chilometri dal pianeta rosso.
-Whoa ! Ragazzi, che viaggio !! Ed io che credevo di
correre veloce…
-C’è molta attività sul pianeta…una parte è nascosta
artificialmente, ma riesco a penetrare lo stesso la superficie…accidenti !
-Che c’è !?
-C’è un vero arsenale su quel pianeta…Meglio fare il
mio lavoro in fretta ed andarsene.
-Ehm…forse è già tardi.
Un’astronave arrivò da dietro, sparando raggi
energetici. Quasar alzò uno scudo per proteggersi, mentre Makkari volò verso di
essa, atterrando sopra il tetto. Evidentemente il pilota non se lo aspettava e
non aveva alzato scudi protettivi.
Quasar sparò un raggio energetico che paralizzò i
motori, mentre Makkari emise dei raggi di calore dagli occhi per fondere il
metallo ed aprire un passaggio.
-Non sapevo potessi fare una cosa del genere, Mak…
-Ho sempre avuto poteri del genere, ma li persi
quando imparai a raggiungere la massima velocità al suolo. Master Elo mi ha
insegnato ad usare sia la velocità e che i poteri Eterni. Volo, telepatia,
raggi oculari, trasmutazione…non a livelli altissimi ma…
Una nave sopra di lui iniziò un attacco, e Quasar
creò uno scudo per proteggerlo.
-Non sei abituato ad operare nello spazio, Mak…devi
considerare anche il sotto e il sopra.
Alle spalle di Quasar ci fu una grossa esplosione,
provocata da un’altra nave. In mezzo alle macerie fluttuanti nello spazio c’era
una donna bellissima dalla pelle dorata.
-Credo che dovresti mettere in pratica i tuoi
suggerimenti.
-Kismet ! Grazie per avermi guardato le spalle.
Uh-oh…questi tizi sono tenaci. Stanno arrivando diverse navi…meglio filarsela.
Makkari, Kismet…venite vicino a me. E’ ora di un Salto Quantico !
Riapparvero a circa trecento milioni di chilometri
di distanza.
-In futuro, Quasar, gradirei che tu mi chiamassi
Lei…ho deciso di tornare al mio vecchio nome, in quanto il mio destino, o meglio
il mio kismet, è molto diverso da come me lo aspettavo.
-Non ho mai avuto l’occasione di scusarmi…sono stato
brusco l’ultima volta.
-No, sono stata io a reagire come una bambina…cosa
naturale, dato che anche se il mio corpo e la mia mente sono quelli di
un’adulta, sono nata pochi anni fa. La mia pretesa che tu ed io mettessimo al
mondo il bambino perfetto era troppo…ambiziosa.
-Non per rovinare il bel quadretto, gente, ma adesso
che si fa ?
-Durante la battaglia le Bande non hanno mai smesso
di analizzare l’area…ed ho scoperto un intricata serie di comunicazioni. Credo
che la loro base si estenda nel sottosuolo marziano. Ora scusatemi, è tempo
dell’aggiornamento…
Avvicinò una delle Bande alla bocca, come se stesse
parlando ad una radio da polso.
-Qui Quasar…credo di aver scoperto dove si trova la
base degli alieni, e mi dirigo là. Se fossi in voi starei lontano da
Marte…hanno molte navi di appoggio. Quasar, chiudo.
-Che succede, Quasar ? La Terra è stata invasa ?
-Non ancora, Lei…ma potrebbe esserlo presto. Non ti
chiedo di venire con noi…posso lasciarti sulla Terra, servirà l’aiuto di tutti.
-Anche tu potresti aver bisogno del mio aiuto…anche
se ho capito che il mio destino non è necessariamente legato al tuo, ho ancora
diversi debiti con te.
-Molto bene. Ci servirà aiuto. Soprattutto se, come
temo, questa invasione ha qualcosa a che fare con l’Assassino Cosmico.
-Con chi ?
-E’ una storia molto, molto lunga, Lei…Per farla
breve, Epoch ha predetto che qualcuno proveniente dal Sistema Solare la
ucciderà. Ora lei scompare e subito dopo c’è l’invasione…strana coincidenza,
no?
-Sia tu che Epoch potete contare sul mio aiuto in
questa circostanza.
-Wow, il vecchio trio cosmico riunito ! Beh, Quaze,
che stiamo aspettando ? Andiamo a far mangiar la polvere a qualche alieno !
Un altro Salto Quantico li portò vicini all’orbita
del pianeta. Stavolta Quasar fu molto attento a mascherare le emissioni
elettromagnetiche e gravitazionali del Salto, così da non essere scoperto.
-Credo che la strategia migliore sia trovare un
qualche tipo di database…forse in un centro di controllo. Il problema sarà
trovarlo.
-Forse non sarà necessario trovare una base precisa.
Se potessimo collegarci al loro sistema di computer, forse potremmo trovare
ugualmente le informazioni che cerchiamo. Hai detto che c’è un’intricata serie
di comunicazioni…forse possiamo sfruttarla.
-Mi pare una buona idea…ho già interfacciato le
Bande Quantiche ad un sistema informatico…mai con un sistema di tipo
sconosciuto.
-Posso pensarci io, Q-Man. Oltre ad essere l’Uomo
più Veloce del Mondo, ho una discreta padronanza delle macchine, da quelle
umane a quelle Eterne, computer compresi. Ho imparato ad usarli da solo
novant’anni, ma dammi credito.
-Stiamo parlando di computer alieni, però…
-Tu puoi tradurre qualunque linguaggio con quei due
barattoli di latta che hai ai polsi, no ?
-Okay. Abbiamo aspettato abbastanza…è ora di agire.
Creò delle armature di forza quantica intorno a Lei
e Makkari, modulandole in modo che non facessero scattare qualsiasi allarme
basato sulle onde elettromagnetiche. Quasar li trasportò sulla superficie ad
una velocità vicina a quella della luce. Se fossero stati sulla Terra avrebbe
causato enormi danni atmosferici, ma l’atmosfera di Marte è decisamente più
tenue.
-Wheeow…meno male che gli Eterni non hanno bisogno
di mangiare…
-Pare non ci abbiano individuati.
-Quaze…avverto un’intensa comunicazione telepatica
in tutto il settore. Probabilmente è così che comunicano…
-Allora siamo nel posto giusto. Dobbiamo solo
entrare.
-Non puoi portarci dentro con un altro Salto ?
-Non senza distruggere il luogo dove arriviamo. La
maggior parte della struttura è nel sottosuolo. Potrei trovare un’apertura, ma
saranno sicuramente sorvegliate.
-Non puoi semplicemente creare un tunnel per la base
?
-Sì, ma ricorda che si tratta di una missione
segreta. Non dobbiamo farci individuare.
-In orbita c’erano delle navi. Devono avere un
sistema per farle entrare ed uscire…
-Mi è venuta un’idea. Torniamo su.
Decollarono nuovamente, posizionandosi in un punto
dell’orbita marziana non coperta di navi.
-La prossima volta avvertici, Quasar. Sono abituata
a volare, ma con i miei mezzi.
-Mi dispiace, Lei. Vedete qualche nave isolata ?
-Da quella parte.
Le Bande iniziarono a brillare più del solito.
-Sto assorbendo tutta la sua energia…Al mio via,
voliamo tutti verso di essa alla massima velocità. Lei, tu cerca un modo per
entrare, possibilmente senza fare danni troppo visibili. Makkari, blocca come
puoi la comunicazione telepatica dei piloti. Via !
Sulla nave tutte le strumentazioni si spensero, i
motori smisero di funzionare, ed anche la gravità artificiale. Lei aprì una
porta fondendo lo scafo con un colpo di energia, e Makkari entrò il più
velocemente possibile nella nave, fronteggiando i due piloti.
Quando Quasar e Lei furono dentro, quest’ultima
riallineò le molecole dello scafo per rimarginare il danno. Quasar ridiede
energia alla nave.
-Accidenti, questo posto puzza parecchio !
-L’atmosfera è di gran parte composta di metano. Se
non avessi ancora alzato questo campo di forza sarei già soffocato.
-Che razza di alieni sono, Quasar ? Li hai mai visti
?
-Non credo.
-Conosco certi Devianti che sono uno schianto al
confronto…
-Sarebbe questa la tua idea, Quasar ? Rubare una
nave nemica ?
-Più o meno. Spero di riuscire ad entrare nella base
con quest’affare.
-Abbiamo un problema, Quaze.
-Tanto per cambiare…che c’è, Mak ?
-Un alieno mi sta chiedendo telepaticamente il
motivo dell’interruzione di energia.
-Rispondigli che abbiamo dei problemi tecnici.
-Okay…Vuole sapere che tipo di problemi tecnici.
-Ehm…un guasto al sistema di alimentazione primario.
-Adesso vuole sapere se…che cavolo dice ? Parla del
sistema di allineamento dell’alimentazione nucleare…Okay, genio dello spionaggio,
che gli dico adesso ?
-Digli che il sistema di diagnostica non funziona.
Chiedi il permesso di tornare alla base.
-Per Zuras…ha funzionato ! Ma come…?
-Star Trek. Ce la fai a pilotare questa nave ?
-Scherzi ? Posso portartela dove vuoi. Devi solo
dirmi dove.
-Questo…può essere un problema. Non sappiamo dov’è
l’entrata della base.
-Probabilmente possiamo scoprirlo dai computer della
nave.
-Mi ci sto collegando…ci vorrà un po’.
-Uh…non per metterti fretta, Q-Man, ma ci sono due navi
in avvicinamento. Si staranno chiedendo perché siamo fermi…
-Non è così facile ! E’ un sistema del tutto alieno…
-Ci stanno chiedendo perché siamo ancora qui, Quaze…
-Dannazione, questo non succede mai in Star Trek.
Cambio di programma…
Attorno alla nave si formò una bolla di forma
quantica, che scomparve in un lampo accecante. Riapparve a qualche milione di
chilometri di distanza.
-E’ stata una mossa avventata, Quasar. Ora sanno
della nostra presenza.
-Almeno abbiamo ancora la nave, forse possiamo ricavarci
qualcosa. Prima però devo aggiornare la base. Qui Quasar. Mi ricevete ?
Dalle Bande Quantiche uscì una voce, probabilmente
di un qualche agente S.H.I.E.L.D.
-Forte e chiaro.
-Abbiamo avuto un piccolo scontro con le navi
marziane. Sembra che entrare di nascosto nella base marziana sia impossibile.
-“Abbiamo” ?
-In ogni caso sono riuscito ad impossessarmi di una
nave marziana, e non escludo di ricavarne qualche informazione. Dopo cercherò
un altro modo di entrare nella base.
-Lo riferirò al Colonnello Fury. Se possibile,
riporta la nave sulla Terra.
-Prima sarà meglio controllare che non ci siano
microspie o cose del genere. Quasar, chiudo.
Venti minuti dopo. Makkari aveva fatto allontanare
la nave da Marte, mentre Quasar analizzava i computer e Lei studiava i due
alieni.
-Niente da fare, Quaze. Nessuna informazione sulla
base, sui piani…niente di niente.
-Almeno sappiamo come funzionano le loro navi.
-Forse io ho trovato qualcosa, Quasar.
-Lei ?
-Questi alieni sono decisamente diversi dalle altre
razze che ho incontrato. La loro struttura genetica è molto complessa, ma in un
certo senso fragile. Forse un qualche tipo di attacco genetico potrebbe
sterminarli.
-Non mi piace molto questa opzione, Lei.
-Potrebbe essere la sola possibilità di
sopravvivenza della Terra.
-O noi o loro ? Non applico mai questo schema di
pensiero, Lei. Sono il Protettore dell’Universo, non della Terra soltanto.
Dobbiamo sventare un’invasione, non decimare una razza.
-Però potresti…
-Un momento…rilevo qualcosa su Marte.
-Da questa distanza ?
-Le Bande Quantiche possono analizzare tutto il
Sistema Solare se è per questo. Forse ho capito perché c’erano tutte quelle
navi intorno a Marte. Era una scorta.
-Una scorta per cosa ?
-Per una nave…un’immensa nave d’appoggio. Perfetto, se
non possiamo penetrare nella base marziana senza essere visti, forse ce la
facciamo con la nave. Ora sarà meglio fare rapporto. Qui Quasar, mi ricevete ?
La voce che usciva dalle Bande era molto più
disturbata di prima.
-Non molto…sei ?
-Sono ancora vicino a Marte. I marziani hanno appena
messo in campo una nave d’appoggio, forse la loro versione di una portaerei.
-Dove…marziana…trovato ?
-Sto per lasciare la nave rubata ! Riuscite a
sentirmi ?
Ora le Bande emettevano solo scariche. Quasar fu
costretto a chiudere la comunicazione.
-Dev’essere la nave d’appoggio, forse causa un
qualche tipo di interferenza. Potrei fare un Salto nell’orbita terrestre e
riprovare, ma al mio ritorno capirebbero dove mi trovo.
-Ancora non capisco il motivo di tanta segretezza,
Quasar.
-Non voglio che anticipino l’invasione. Se hanno
tirato fuori l’artiglieria pesante devono essere sul punto di attaccare.
Dovremo agire senza la supervisione del comando terrestre.
Dopo aver creato una bolla di forza quantica per
proteggere la nave ritornarono nell’orbita di Marte con un altro Salto.
-Spero davvero che questa sia la fase finale della
missione di spionaggio. Abbiamo fatto troppi Salti per i miei gusti.
-Non riesci proprio ad essere serio, Makkari ?
-Non riesci proprio a smettere di essere serio,
Quaze ?
-Non mentre la Terra sta per essere invasa.
-E allora ? Ti conosco, Quaze…terrai quel muso lungo
per il resto della missione e continuerai a chiederti qual è la scelta giusta.
Rilassarsi non farà altro che rendere più facile ed agevole la missione.
-Siamo nell’orbita di un pianeta ostile, davanti ad
una nave d’appoggio per un’invasione, e voi vi mettere a parlare di
atteggiamenti mentali ?
-Dunque, vediamo…la nave non è stata progettata per
l’attacco, quindi non deve avere un sistema d’armi troppo avanzato. Entrare non
dovrebbe essere un grosso problema, se evitiamo le navi che ha intorno.
-Rimane il problema di passare inosservati…
-Ci hanno già visti prima, quando ho fatto sparire
la nave…l’importante è che non capiscano se hanno a che fare con dei terrestri
o con qualcun altro. Suggerisco di creare delle armature quantiche che
nascondano il nostro aspetto.
-Non credo funzionerebbe, Quasar. Da quello che mi
hai raccontato, non credo che questa razza abbia incontrato degli alieni diversi
dagli umani negli ultimi millenni. Non Hanno nessun’altra razza con cui
confonderci.
-Io invece non credo che sia una buona idea
restarcene qui fermi a parlare…
-E’ ora di darsi da fare.
L’impressione di Quasar sulla mancanza di armamenti
sulla nave d’appoggio si rivelò esatta. Le poche torri di difesa furono messe
fuori gioco da Makkari in pochi minuti, mentre le navi erano tenute a bada da
Quasar e da Lei.
Nonostante fossero tutti impegnati, non riuscirono
ad evitare di riflettere sulla situazione. Makkari si chiese se fosse stata
veramente una buona idea unirsi alla missione. Poteva aver recuperato tutti i
suoi poteri, ma da sempre il suo stile di combattimento si base sulla corsa. In
mancanza di un terreno era stato ben poco utile, poco più di un peso morto. Per
quanto gli piacesse, forse l’avventura nello spazio non faceva per lui.
Lei si chiese lo scopo della missione. Dopo
l’invasione ce ne sarebbe stata un’altra, ed un’altra ancora…la Terra era uno
dei pianeti più ambiti dalle razze dell’universo. La battaglia di quel piccolo
pianeta isolato poteva essere eterna. Ma soprattutto si chiese il motivo della
sua presenza in quel luogo. Un tempo aveva deciso di allontanarsi da Quasar.
Non solo per la rabbia che allora provava per lui…ma perché sentiva di non aver
trovato un suo posto nell’universo. Era stata creata per essere la donna
perfetta…ma finora si sentiva solo inadeguata.
Quasar era decisamente nervoso. Se fosse stato un
Protettore dell’Universo migliore avrebbe saputo di quella razza, e sarebbe stato
pronto a combatterli. Era anche felice di essere nel suo Sistema Solare…certo,
era in procinto di combattere una guerra, ma era quasi consolato dall’idea di
poterla condurre stando vicino ad altri esseri umani. Ma soprattutto si chiede
perché mai aveva accettato il compito di proteggere l’universo da solo.
L’universo era talmente vasto, e lui era uno solo…Ma dopotutto, niente di tutto
ciò importava. Il suo pianeta aveva bisogno di essere protetto, e nonostante
tutti i suoi dubbi e le sue incertezze, non l’avrebbe mai abbandonato a se
stesso.
Le sue riflessioni furono interrotte da un messaggio
telepatico di Makkari.
-Ho trovato un’entrata, Quaze !
-Lei, entra, io ti copro le spalle !
Lei atterrò sulla superficie della nave,
distruggendo una porta d’attracco. La differenza di pressione fece uscire
l’aria dall’interno, catapultando un marziano nello spazio. Lei e Makkari
entrarono, seguiti poco dopo da Quasar che creò un campo di forza che chiuse il
varco.
-Non è esattamente quello che avevo in mente ma può
andare.
-Posto interessante…sembra di essere sul set di
Guerre Stellari.
-Sì, direi che rispecchia la nostra situazione.
-Non capisco di cosa parlate.
-E’ una serie di tre film che…
-Quattro compreso il prequel.
-Il cosa ?
-E’ uscito mentre eri nello spazio.
-Devo essere stato via per più tempo di quanto
ricordassi. Comunque lasciamo perdere, Lei, te lo spiego un’altra volta.
Makkari, fai un…
Makkari corse via, ritornando un attimo dopo, tanto
che Quasar si accorse a malapena del suo movimento.
-…giro di ricognizione.
-Cinquanta metri in quella direzione c’è una sala
con una specie di computer. C’erano delle guardie ma le ho stese.
Dopo essere arrivati nella stanza, Quasar bloccò il
corridoio su entrambi i lati con delle pareti di forza quantica.
-Tu aspetta qui, Lei…non sono sicuro che possano
reggere a lungo se tireranno fuori l’artiglieria pesante.
-Allora, intrepido capo, siamo arrivati. Quanto ti
ci vuole per prelevare le informazioni ?
-Non ne ho idea. Se avessi una minima idea del tipo
di sistema che usano potrei farlo in pochi secondi credo, ma così alla
cieca…Collegati alla mia mente e cerca di aiutarmi a trovare quello che
cerchiamo.
-Non basta portarsi dietro il computer ?
-Non so se riusciremmo a scaricarne le informazioni.
-In Independence Day avrebbe funzionato.
-Sei diventato un patito del cinema, Mak ?
-Ho un sacco di tempo libero. Mi sto collegando, ma
non garantisco nulla. Sono solo un primo livello in comunicazione telepatica, e
le tue Bande rendono tutto più difficile.
-Posso diminuire le loro difese. L’importante è che
tu riesca a trovare il modo di rendere leggibili queste informazioni.
-Paragonati ai computer degli Eterni questi affari
sono un gioco da ragazzi.
La procedura andò avanti per alcuni minuti. Nel corridoio,
intanto, gli alieni iniziarono ad usare le loro armi contro i campi di forza,
fino ad intaccarne uno. Lei li fermò con alcune scariche energetiche.
-Non siete molto ben armati dentro le vostre navi,
vero ? E’ facile annientare una razza meno evoluta !
-Fatto, Quaze ! Ho decifrato il sistema. Te lo sto
trasmettendo, così puoi tradurlo mentre lo scarichi.
-Perfetto…ci vorrà poco. Lei, com’è la situazione lì
?
Rispose guardandosi intorno e vedendo tutti gli
alieni a terra e le loro armi in cenere.
-Sotto controllo. Avete finito ?
-Sì, ho scaricato i piani tattici e qualche
informazione su un qualche tipo di ricerca genetica che vogliono fare. Possiamo
andare.
Una volta fuori dalla nave si accorsero di essere
oltre l’orbita della Luna.
-Ma che diavolo !?
-Devono aver spostato la nave mentre eravamo dentro
!
Da dietro di loro arrivarono diverse scariche
provenienti dalle navi marziane. Lei e Quasar ne distrussero alcune, ma le navi
continuavano ad arrivare da tutti i lati.
-Mio dio…Le navi sono dappertutto ! L’invasione è
cominciata !
-Quaze…ho come la sensazione che questa volta avremo
bisogno di aiuto…
Quasar conosce bene Nick Fury in quanto ex membro dei super-agenti S.H.I.E.L.D. Le Bande Quantiche sono ancora teoricamente di proprietà dello S.H.I.E.L.D, dato che erano state prese in custodia dall’agenzia segreta poco prima che Quasar le indossasse (vedi All American Comics #29).
L’ultimo incontro tra Lei e Quasar è negli ultimi numeri della testata personale del Protettore dell’Universo, inediti in Italia, in cui Lei (allora con il nome di Kismet) lo lasciò a causa del rifiuto di mettere al mondo un figlio geneticamente perfetto.