#64

di Fabio Furlanetto

 

MOTORE MORTALE

(Mortal Engine)

Parte 4: Divine Operating System

 

The only certain thing about the future

is that it will surprise even those

who have seen furthest into it.

E. J. Hobsbawm

 

 

A metà strada tra l’esistenza e l’oblio, ricostruisco il mio archetipo concettuale e rifletto. Il mio corpo fisico ora è composto da quarantamila tonnellate di materiale organico disperso in sei anni-luce cubici, dopo una battaglia di quattordici ore che non ha lasciato intatto nulla di più pesante di una molecola. Sono un po’ stanca, adesso.

Il mio concetto base fa un passo oltre il tempo lineare, in modo da permettermi di riflettere sul da farsi. E’ raro che mi si presentino problemi logici che non possano essere risolti in pochi istanti, o al massimo minuti. Questo prima che i signori della segretezza mi prendessero di mira.

L’esterno del tempo è un luogo interessante, che mi sono promessa di esplorare in tempi meno fitti di impegni. Molti senzienti…non solo mortali e dei, ma persino concetti di basso livello… credono che in questo luogo il tempo semplicemente non passi. In realtà, qui il tempo non esiste. Il che significa che nessun essere fisico può sopravvivere qui.

Sono venuta a trovare una persona.

Pensavo di riflettere un po’ sul mio ruolo nell’ordine delle cose, ma c’è un problema di fondo… io so tutto. Conosco alla perfezione ogni singolo pensiero che ho avuto e che avrò, e ne ho analizzato le implicazioni prima ancora di farlo. Per questa ragione, teoricamente non dovrei avere nessun dubbio. Mai.

In altre parole, a che serve parlare da soli se si conosce già a memoria tutta la conversazione ? Trovo sempre affascinante il fatto che noi esseri concettuali siamo così dipendenti dall’esistenza di altri.

A che serve un concetto se non c’è nessuno a pensarlo ?

Questo è il mio problema. Sono troppo intelligente per analizzare me stessa. Ho bisogno di parlare con qualcuno intellettualmente e cosmologicamente inferiore a me. Io sono Epoch, Colei Che Attende… custode della sapienza universale, della Coscienza Cosmica al suo massimo grado. Tutto mi appare così semplice, così elementare da non suscitare mai il desiderio di sapere di più. Tutto ha il suo posto nell’ordine delle cose, perché andare oltre ? Nessun altro concetto lo fa.

E’ una cosa che ho realizzato diverso tempo fa: non esiste una risposta per ogni problema immaginabile, ma è sempre possibile trovare una soluzione. Diversi filosofi e matematici, nella storia dell’Universo, hanno dibattuto a lungo questa idea. Lo so perché posso leggere i loro scritti, se lo voglio. Sapere che cosa hanno pensato o penseranno, in qualunque linea temporale esistente o possibile. Posso essere ognuno di loro, analizzare le loro vite per milioni di anni, e dare a me stessa una risposta un attimo prima di pensare alla domanda.

Sì, sono così intelligente. Non lo penso per presunzione, semplicemente…è così. Ora però mi serve un altro punto di vista, ed è per questo che sono venuta a fare questa visita.

Devo ricordarmi di riflettere su questa mia abitudine di pensare in questo modo. Trovo irritante spiegare per filo e per segno a me stessa le cose che penso.

-Non mi aspettavo una visita – mi saluta senza che io l’abbia incontrato.

-Sto cercando di essere più socievole, Kronos.

 

Posso sentire la pesantezza mentale delle catene di paradossi che gli bloccano i polsi, legandolo al nulla tempo-logico. Non espando la Coscienza Cosmica più del necessario… in parte perché poco abituata a queste condizioni, in parte perché non voglio falsare la nostra conversazione.

Ma soprattutto, perché ho di fronte l’Assassino Cosmico.

-Quanto tempo ? – mi chiede.

-Buona domanda. Immagino che persino una ex incarnazione del tempo possa trovarsi spaesata. Ti basti sapere che non sei ancora entrato qui e ne sei già uscito. Molto meno di una rivoluzione di Saturno, se vuoi che mi esprima in termini a te familiari.

-No, non è necessario. So che la mia punizione per aver cercato di uccidere la Morte è lunga dall’essere conclusa…dal mio punto di vista, almeno. Mi sembra di essere stato qui per un’eternità.

-Siamo all’esterno di Eternità…una condizione che lui stesso ha preteso. Ho faticato non poco per alleggerire i termini della tua pena, dopo il processo.

-Hai testimoniato in mia difesa presso il Tribunale Vivente ?

-Più volte. I Protettori non lo sanno. Non sono cose per i mortali.

-“Protettori” ?

-Sono cambiate un po’ di cose.

-Devi essere venuta a trovarmi per una ragione molto importante, Epoch. Le altre entità non prenderanno alla leggera un nostro incontro.

-Oh, non penso che avremo ragione di discutere ancora. Dubito che molti di essi si preoccuperanno più del mio segmento temporale…se ne resterà qualcosa di cui preoccuparsi.

-Non dirmi che sta per arrivare una minaccia peggiore dell’ultima che avete affrontato…

-Dipende dai punti di vista. In quanto al potere, non esiste nulla di peggiore di Nemesi. La situazione attuale è però ancora più… un istante, se qui è possibile. Sai di Nemesi ?

-So che qualcosa ha attaccato questo settore dell’omniverso, e per arrivare fino a qui deve essersi trattato di qualcosa di temibile. L’avrete sconfitto, immagino.

-Certo.

-Quindi ? Non sei qui per cortesia. Non sei qui per liberarmi. Non sei qui per il mio aiuto.

-No.

-Perché sei qui, Epoch ?

-Avevo bisogno di parlare con qualcuno che potesse capirmi.

 

Il suo scetticismo è palese, nonostante l’assenza di un corpo.

-Epoch, sono condannato a passare decine di miliardi di anni all’esterno del tempo. Non sono dell’umore adatto per gli scherzi.

-Ero mortalmente seria, Kronos.

-Io ti ho uccisa.

-Per permettere ad ogni essere vivente di vivere in eterno. Posso non approvare i tuoi metodi, forse, ma come guardiana della vita nell’Universo non posso che simpatizzare.

-Lo apprezzo.

-Kronos, ti sei…pentito di quello che hai fatto ?

-Onestamente ?

-Se tu mentissi, lo saprei.

-No, non mi sono pentito. Lo rifarei senza alcun rimorso. E nonostante tutti i discorsi sull’ordine delle cose nel creato, tutti gli altri sanno che avevo ragione. La Morte avrebbe dovuto essere distrutta.

-Ecco perché ho scelto di parlare con te.

-Cosa ?

-Non hai accettato le cose per come stavano, Kronos. Non hai accettato lo status quo, ed hai combattuto duramente per affermare le tue convinzioni. Io devo fare la stessa cosa da quando sono nata.

-Tu ? La perfetta entità concettuale…

-Tutt’altro. Gli altri concetti mi considerano un mostro, per ciò che faccio. Odiavano Eon, e non possono sopportare la mia esistenza. Penso fosse una delle ragioni per cui non hanno fatto nulla per evitare che tu mi uccidessi…pur di liberarsi di me, erano tutti disposti a rischiare la distruzione.

-Non capisco.

-Posso capirlo. Tu hai occupato una nicchia cosmologica, ma non sei nato come concetto. Io sì. Vedi, uno dei motivi per cui non hai potuto uccidermi completamente…né padroneggiare del tutto la Coscienza Cosmica… è che io sono la Coscienza Cosmica. Io sono la conoscenza assoluta. Io sono la preservazione della vita. Capisci ora ?

-Non più di tanto…

-Quanti concetti prendono un corpo fisico ed intervengono attivamente nelle faccende mortali ? Quanti si disturbano di capire i mortali, quanti li spalleggiano anche nelle ore più oscure, anche quando sappiamo che i loro problemi non significano nulla per noi ? Sono unica, Kronos. Sono l’unico concetto a cui importa.

-Per questo sei venuta da me ? Non ti importa più dell’esistenza fisica, e cerchi conforto nei miei ideali ?

-No. Per quanta libertà di pensiero possa manifestare, non posso rinnegare il concetto che sono. A differenza di Nuvola, non posso smettere di preoccuparmi degli esseri viventi neanche se mi rendo conto del fatto che sono totalmente ininfluenti nel tutto cosmico…persino in frangenti come quelli in cui operano i Protettori dell’Universo.

-Continuo a non capire, allora.

-Kronos…il mio assassinio era pilotato. Un’organizzazione chiamata UNION ti ha usato per destabilizzare l’ordine universale, in modo che le entità non si rendessero conto del risveglio di un’entità in grado di distruggerli…Nemesi… recuperata dall’anima di mia nipote, che ha posseduto il mio corpo dopo la mia morte. Tutto questo esclusivamente per far sì che le entità cosmiche fossero così grate da non indagare ulteriormente sui loro piccoli traffici divini.

-Una interessante ricostruzione di parecchi mesi di trame arcane, te ne rendo atto.

-Kronos, stai parlando con l’essere più intelligente dell’universo. Non provare nemmeno a pensare di poter bluffare. Tu sapevi tutto questo, non è così ?

-Tu stessa non hai…

-Io non posso indagare sulla UNION perché figlia di uno dei partecipanti alla Cospirazione del Triangolo. Un patto di sangue tra le potenze dell’universo che impedisce ad Eon e a tutti i suoi discendenti di osservare attivamente tutto ciò che riguarda le opere degli dei universali. Dopo avermi ucciso, Kronos, mi rubasti la Coscienza Cosmica…ma tu non sei mai stato vincolato dalla Cospirazione. Tu sapevi di essere pilotato dalla UNION, non è così ?

-Io non…

-Non è così ?

-…sì…

-Eppure sei andato avanti per la tua strada. Non avevi la certezza che la UNION potesse poi fermare Nemesi. Sapevi di non avere possibilità di riuscire. Perché non hai lasciato stare, Kronos ?

-Non ha più importanza.

-Sì che ne ha, e non puoi neanche immaginare quanta. Questa è un’era unica in tutta la storia universale. Sei l’ex signore del tempo, quindi lo sai. Questa è l’unica era in cui i mortali possono plasmare il futuro dell’universo. Moriranno tutti, tu e io lo sappiamo… le azioni di una generazione non possono durare in eterno. Anche Drylon è caduta. Ed anche allora, io e i miei discendenti continueremo ad occuparci della sopravvivenza della vita nell’universo.

-Non riesci neanche ad ammetterlo con te stessa, Epoch ! Sei l’essere più intelligente dell’universo o no ? Sei venuta qui perché confermassi i tuoi dubbi o perché ti facessi cambiare idea ? Ne ho abbastanza di sotterfugi ! Cosa ti sta divorando dall’interno, o possente Epoch ?

-Io…voglio…voglio aiutarli, ma so che non posso farlo.

-Perché no ?

-E’ una questione di gerarchie. Sono onnipotente solo nel mio campo concettuale… la conoscenza. La mia influenza sulla sfera fisica, anche se infinita dal loro punto di vista, non lo è. Per la prima volta, mi trovo a dover fronteggiare qualcuno in grado di battermi sul mio stesso piano. Qualcuno in grado di tenermi dei segreti. Posso salvare i Protettori… posso sconfiggere la UNIONposso concludere adesso la battaglia. Facilmente. Ma l’importanza di questa era non può durare in eterno. L’universo è una cosa fragile, non può sostenere questi ritmi e questi stress. La UNION è un cancro a cui abbiamo permesso di crescere finché, adesso, non ha cominciato ad essere pericolosa. Nel grande ordine delle cose, tutto si risolverà. Posso vederlo. La Risposta sarà fermata. La UNION cadrà. Ma non posso essere io a fare entrambe le cose !

-Per questo esistono i Protettori ? Per combattere una battaglia inutile, dato che saranno altri a portarla a termine ?

-Sì. Sta per iniziare una guerra, Kronos. Non a colpi di energia, di concetti o di azioni. A colpi di fede. Chi erediterà l’universo ? I mortali imperfetti o gli dei invincibili ? Non posso essere io a salvarli, anche se potrei. Significherebbe che i mortali non sono all’altezza, e non potrei mai fare nulla del genere. Ma se non agirò in qualche modo, i Protettori non sopravvivranno. E’ stata la verità stessa a dirmelo…a modo suo.

-Per questo sei così combattuta. Devi decidere chi salvare…se l’Universo o i suoi Protettori.

-E’ così. Tu non hai avuto paura di prendere una decisione anche se tutto il creato dipendeva dalle tue azioni. Io… non sono abbastanza forte da farlo. Non sono abbastanza concettuale da sapere cosa fare, né abbastanza mortale da decidere. Ancora una volta, Kronos, la mia vita è nelle tue mani… cosa devo fare ? Aiutami…

-C’è una cosa che non capisco. I tuoi Protettori sono mortali. Non ti fidi del loro giudizio ?

-Assolutamente. Affiderei l’universo ad ognuno di loro, e l’ho già fatto. Quasar, poi… sarò sincera, Kronos. Quasar è il più grande di tutti i Protettori dell’Universo che sono esistiti negli ultimi cinque miliardi di anni e che esisteranno da qui alla fine del tempo.

-Perdona il mio scetticismo…

-Davvero. Lui e gli altri possono non avere il potere necessario per porre fine alla situazione attuale, ma hanno ben altre risorse. A volte, penso a quanto siano limitati ed ignoranti rispetto a me… eppure si sono dimostrati superiori un’infinità di volte.

-Per esempio ?

-Sono così vicini a comprendere il segreto della UNION… Nuvola ha identificato il Forced Field, l’applicazione tecnologica della loro divinità. Molecola ha compreso persino il Forced Faith Field, forse il segreto meglio custodito della UNION. Maelstrom e Makkari, anche se non lo ammetterebbero mai, sono riusciti ad infondere negli altri il desiderio di combattere fino alla fine questa battaglia per imporre la propria libertà. Solo Quasar può aggiungere l’ultimo tassello, ma non ci riuscirà mai senza un aiuto. Non riesco a uscire da questo paradosso…

-Epoch, posso essere sincero ?

-Non sono venuta qui per ascoltare altre bugie.

-Per essere l’essere più intelligente dell’universo, sei un’idiota.

-Prego ?

-Dai un po’ più di credito a quei ragazzi. Se lo meritano. Stanno combattendo la guerra più importante della storia senza neanche accorgersene, non è così ? Se non sono abbastanza forti da combattere la UNION, è inutile tentare un approccio diretto. Non si batte il migliore dell’universo al suo stesso gioco. A meno che non gli si rivolga contro la sua stessa arma migliore…

-Ma i Protettori non possono vincere senza la mia Coscienza Cosmica a guidarli. Non sono nemmeno in grado di fermare la Risposta… la loro arma migliore… che si sta dirigendo verso il nucleo di Drylon…alimentato dalla stessa fonte di energia

-Non sono sicuro di seguire più il tuo schema di pensiero, Epoch.

-Forza infinita più forza infinita…vogliono trasformare la Risposta nel Dio della Distruzione…hanno abbastanza energia per fare qualunque cosa quindi non è l’unica parte dell’equazione… serve qualcos’altro… Nuvola pensava che assorbissero anche la loro fede in se stessi… può essere che… l’esito è incerto ma forza infinita più forza infinita più-

-Epoch, stai farneticando.

-Scusami, Kronos. Ho appena realizzato una cosa.

-Sai come sconfiggere la Risposta e vincere la guerra senza intervenire personalmente ?

-Sì.

-Lieto di esserti stato d’aiuto, allora.

-Kronos, potresti aver appena salvato l’esistenza della vita mortale. Vuoi che porti un tuo messaggio nel tempo lineare ?

-No…a quanto vedo, state combattendo la mia stessa battaglia per la vita.

-Vorrei che le cose fossero andate diversamente, Kronos. Ora scusami, ma…

E sono già scomparsa prima ancora di dargli le spalle.

 

La Zona Quantica. I Protettori dell’Universo, ai limiti delle loro forze dopo la strenuante battaglia con la Risposta, osservano preoccupati i resti del mio corpo fisico.

-Abbiamo recuperato tutto quello che potevamo, ma non capisco perché non si rialza – spiega Molecola.

-E’ morta e basta…anche suo padre aveva un aspetto simile dopo che l’ho ucciso.

-Zitto, Maelstrom – dice Quasar.

-Quaze, rilassati – si intromette Makkari – Vediamo di non essere così tesi, okay ? Voglio dire, è Epoch… e questo è solo il suo corpo. Non è che possa, tipo, morire per una batosta.

-Dubito tu possa dire qualunque cosa in grado di allentare la tensione – afferma Nuvola.

-Che ne sai ? Al momento giusto, la frase giusta può fare miracoli. Come…

-Penso di aver appena dedotto il significato dell’esistenza – dico mentre il mio corpo/manifestazione si rialza in piedi.

-Ecco una frase perfetta per rompere il ghiaccio… - scherza l’Eterno.

 

-Bentornata tra noi, Eppy. Abbiamo un bisogno disperato di un buon piano.

-Lo so, Quasar. Ho faticato a lungo per decifrare il sistema operativo della realtà, e penso di aver scoperto il modo per rendervi in grado non solo di resistere, ma di contrastare l’attacco della UNION portandoli alla più clamorosa sconfitta della loro storia. Immaginate la mia sorpresa quando finalmente ho capito che qualcun altro aveva già risolto tutto da tempo.

-Basta che non serva attraversare tre multiversi per rintracciare questo tizio.

-Sarà molto più semplice, Molecola. L’essere che ha avuto la più brillante idea della storia universale e che porterà alla sconfitta della UNION è proprio qui.

-Potresti essere un po’ meno vaga ?

-Sei tu, Quasar.

-Eh ?

-Makkari…se non vado errata, nella cintura del tuo costume hai un piccolo sasso che Nuvola ha raccolto un istante prima della distruzione dell’avamposto di Drylon.

-Uhm…sì.

-Potrei averlo ?

Il velocista prende il piccolo oggetto dal costume e me lo porge, esitante. Quasar è come fulminato da quello che sta realizzando.

-E’…è identico a quello che mi ha mostrato…

-Il tuo io futuro ? [1] Sì, Quasar. E’ lo stesso sasso. Come dicevo, la migliore idea della storia.

-Non capisco.

-Si sta decidendo chi erediterà l’universo…i mortali o gli dei. Voi, i mortali, non avete forza sufficiente per sconfiggere gli dei, la UNION. In un futuro probabile tu, Quasar, hai pensato al sistema perfetto per vincere. Hai deciso di mandare un messaggio al te stesso del passato… cioè nel tuo presente… un messaggio che tu e soltanto tu avresti capito. Così non sarò io a dovervi dire come battere la UNION… ci ha pensato il Quasar del futuro.

-Ma non è stata la UNION a mandarci a spasso nel tempo ? – si interroga Makkari.

-Precisamente. Così non solo il Quasar del futuro ha evitato la creazione di un paradosso temporale, ma può anche dire di non aver iniziato le ostilità.

-C’è un solo problema nel tuo piano, Epoch.

-E’ il tuo piano, Quasar.

-Sì, okay…c’è un grosso problema, comunque. Colossale.

-Davvero, Quasar ? Ora ho dedotto tutto della UNION. Delle forze in gioco. Del grande schema delle cose. Ho compreso nei minimi particolari la più elementare delle verità universali. Quale problema può mai essere rimasto ?

-Non ho idea di quale sia il messaggio.

Tutti i Protettori dell’Universo mi guardano, sperando che io possa dare loro una risposta. Posso leggere i loro pensieri, le loro paure e le loro insicurezze. Posso conoscere qualunque fatto dell’omniverso. Non è più necessario che io intervenga in questa guerra, perché il risultato è già stato deciso ed abbiamo trionfato prima ancora di prepararci alla battaglia.

Tuttavia…

-Onestamente, Quasar, non ci avevo pensato. E adesso ?

 

LA CONCLUSIONE NEL PROSSIMO NUMERO !

 

Nel prossimo numero: vedi sopra

 

Note

Un’occasione per cercare di entrare un po’ nella testa dell’unico membro del cast di supporto presente su queste pagine sin dal numero 1…Epoch, Colei che Attende. Personaggio “scomodo” da gestire in una serie regolare (portando sempre al dubbio del perché non dica sempre e subito cosa fare ai Protettori), al tempo stesso punto di vista alternativo (anticipando soprattutto Nuvola) e deus-ex-machina fin troppo facile da utilizzare.

Tra tutti gli episodi della saga, è stata la più difficile da scrivere in prima persona. Soprattutto perché, a causa della famigerata Coscienza Cosmica, Epoch conosce ogni singolo dettaglio non solo della situazione in cui si trova, ma spesso anche di cosa pensano gli altri presenti. Come scavare nei pensieri di un essere onnisciente la cui mente si estende al di là del tempo e dello spazio ? Facendola uscire da entrambe e mettendola a confronto con qualcuno di cui difficilmente conoscerà già le reazioni…nientemeno che l’Assassino Cosmico, assente giustificato da questa serie sin dal numero 22.

Nel numero 65 di Quasar, nel caso non l’abbiate capito, la conclusione della saga.

 

 

[1] nel numero 53, ovviamente