VINCITORI E VINTI

 

Credi in Dio, ma lega il tuo cammello.

Proverbio persiano

 

Riassunto

Epoch ha predetto che qualcuno tenterà di ucciderla per impossessarsi della Coscienza Cosmica. Lo Straniero ed il Gran Maestro hanno indetto una scommessa il cui premio sarà un  Cubo Cosmico. Per fermarli, Quasar deve scoprire perché non è più possibile creare Cubi Cosmici. Nel frattempo, Epoch ed il Gran Maestro hanno iniziato un’altra scommessa.

 

Una volta oltrepassato il passaggio creato per lui da Molecola, Quasar si ritrovò in uno strano mondo composto da nuvole.

Per quanto volasse non riusciva a vedere altro che nuvole e nuvole, e non riusciva ad individuare un solo elemento di materia.

Che Molecola lo avesse spedito in una dimensione vuota? Non era esattamente il tipo di persona di cui si fidasse. Oppure poteva aver sbagliato, data la sua limitata esperienza in salti dimensionali.

I suoi dubbi ebbero fine quando vide un uomo dalla pelle dorata che indossava una specie di toga romana bianca.

-Sei tu il Modellatore di Mondi?

Dopotutto non lo aveva mai incontrato. Ed anche se lo avesse fatto, cos’è l’aspetto per un essere onnipotente?

-Che cosa ti importa di chi sono? Non è forse più importante trovarsi a casa?

Infatti Quasar non si trovava più sulle nuvole, ma in una strada che conosceva bene. Era la strada che portava a casa sua, ad Oshkosh, Wisconsin. Tutto sembrava vero.

 

Eppure per quanto bello potesse essere trovarsi di nuovo su di un pianeta, senza dipendere dalle Bande Quantiche per la sua sopravvivenza, sapeva che non era vero.

-Se sei il Modellatore sei più scarso di quanto mi avessero detto. Le mie Bande mi proteggono da ogni tipo di controllo mentale.

Il mondo illusorio svanì e le nuvole presero il suo posto.

-Perdonami, Wendell. Nella mia presunzione ho sperato di poter appagare i tuoi sogni, ma vedo che non sei qui per questo. Io non sono il Modellatore di Mondi, ma solo il suo discepolo Glorian.

-E dove sarebbe il tuo maestro?

Le nuvole si spostarono come mosse da un vento impetuoso e lasciarono spazio ad un essere che riempiva lo spazio fino all’orizzonte. Era di aspetto alieno, dalla pelle bianca e dalle grandi orecchie a punta, ed il suo mento aveva una forma che aveva ben poco di umano. Dalla cintola in giù era composto di fumo soltanto.

-Costui non cerca te, Glorian. Ora và: il tuo compito di realizzare i sogni altrui non si realizzerà qui.

-Quindi saresti tu il Modellatore di Mondi, non è così?

-Perché fai domande di cui conosci già la risposta? E perché sei qui? Il solo della tua specie che sia arrivato qui da solo fu Owen Reece, Molecola.

-E’ grazie a lui che sono qui. Ho bisogno del tuo aiuto nel mio universo.

 

-Molto bene. Io esisto per dare vita all’immaginazione, dato che io stesso, ironia del destino, ne sono nato privo. Quindi dimmi: cosa devo fare?

-Innanzitutto dimmi che cosa è successo nella dimensione degli Arcani.

L’espressione vacua del Modellatore mutò in una di disprezzo.

-Gli Arcani sono noti come Coloro Che Vivono Oltre. Anche oltre la mia visione o ciò che ti è permesso sapere.

-E va bene, sapevo che le cose sarebbero andate male. Allora ascoltami: non si possono più creare Cubi Cosmici, e questo è un bene: meno strumenti di potere assoluto per maniaci.

-E meno esseri di intelletto superiore.

-E ce ne saranno ancora meno se il Gran Maestro avrà un Cubo.

-Conosco il Gran Maestro, ma ciò che dici è impossibile. L’ultimo Cubo creato si è già evoluto.

-Infatti. Il Gran Maestro ha un piano per crearne uno nuovo.

-Un nuovo Cubo? Potrebbe essere la chiave per ripristinare l’antico ordine.

“Qualcosa mi dice che sappia più di quel che vuole dirmi riguardo agli Arcani…”

 

Il Collezionista si avvicinò al Gran Maestro, pronto a parlare. Ad un cenno del giocatore galattico, però, la conversazione si spostò su un livello telepatico.

-Da quanto tempo Epoch si sta concentrando sulla tua domanda, En Dwi Gast?

-Da tre ore in questo continuum, Taneleer. Prevedo che presto si arrenderà.

-Sei sicuro che non possa dirti l’origine dello Straniero?

-Se ci riuscisse preferirei non vivere in un universo talmente mal progettato.

-Come fai ad essere così sicuro?

-Vorrei dirtelo, fratello Antico, ma la tua mente non è ben schermata come la mia.

-Ma se la custode della Coscienza Cosmica può essere ingannata fino a tal punto, come puoi tu sapere la verità?

-Nell’unico modo possibile, Collezionista…questa non è stata la mia prima scommessa con lo Straniero.

 

Il riflesso di Epoch risplendette in modo imprevedibile, inondando la stanza di luce. Sul suo volto inumano si poteva intuire il risultato di un grande sforzo.

-Io…io vedo…vedo una razza di esploratori, di esseri che esplorano la Galassia e che raccolgono esemplari…lo Straniero è uno di loro…

-E’ questa la tua risposta? E’ questa la sua origine?

-No…io vedo una razza…una razza di Eterni…in lotta con un’altra…le due razze si fondono finché non rimangono che due esseri…lo Straniero e l’Iniziato…eppure…eppure vedo lo Straniero su un altro mondo, dilaniato da una malattia cosmica…vedo un alieno in cerca di potere…vedo uno scienziato che cataloga le stranezze dell’universo…vedo un essere di livello cosmico, alleato di mio padre…suo nemico…vedo centinaia di Stranieri, ognuno con un’origine differente, ognuno con motivazioni e poteri diversi…Non ho mai provato un dolore simile usando la Coscienza Cosmica…

Il Gran Maestro incrociò le braccia e chiese con tono autoritario:

-E’ il momento della tua risposta, Epoch. Qual è l’origine dello Straniero?

-Io…io non lo so.

 

Il Gran Maestro scoppiò in una fragorosa risata, nella quale il Collezionista vedeva il cosmo nelle mani degli Antichi ed in seguito nelle sue sole mani, la collezione suprema…

-Come posso non conoscere la sua origine?

-Ti risponderò, Epoch, se tu ammetterai la tua sconfitta ed adempierai al tuo dovere.

-Ti avevo dato la mia parola, per quanto ora desideri non averlo mai fatto. Hai vinto.

-E non poteva essere altrimenti, Epoch. Tu non puoi spiegare lo Straniero perché egli è l’incarnazione di ciò che non può essere spiegato, è un mistero avvolto in un enigma. Egli ha migliaia, milioni di origini, ma nessuna di esse è vera perché non ne ha nessuna. O forse una di queste è vera, e lo Straniero è diventato solo in seguito l’incarnazione, o meglio l’avatar di tale concetto. Questo io, e forse nessuno, non posso spiegarlo.

-Tutto questo è assurdo. L’universo non funziona in questo modo.

-Può darsi; a quanto pare nemmeno la conoscenza assoluta può dare tutte le risposte. Ma non preoccuparti eccessivamente, Epoch. Quando ricreeremo questo universo a nostra immagine e somiglianza, elimineremo tutte le incongruenze.

 

Quasar ed il Modellatore apparvero alle spalle del Gran Maestro, che non si voltò nemmeno per sapere di chi si trattasse.

-Sapevo che ti saresti fatto vivo, Quasar. Sappi che non importa se hai avuto successo o meno: tu non puoi più fermarmi.

-Aspetta un momento, che diavolo sta succedendo qui?

Tutti gli Antichi dell’Universo erano davanti allo strumento creato per radunare le energie del Cubo Cosmico, alimentato da un raggio ce proveniva da un portale che fluttuava nell’aria. Oltre quel varco si vedeva chiaramente la figura di Epoch.

-Qualcosa mi dice che sia successo qualcosa da quando me ne sono andato… e che il responsabile sei tu, Gran Maestro!

Quasar creò un mano che afferrò il Gran Maestro per la tunica e lo sollevò in aria, portandolo davanti a sé.

-Che state facendo qui? E dov’è lo Straniero?

-Lo Straniero se ne è andato per motivi che non so spiegare. Ora è Epoch a dare energia al processo, che nemmeno il Modellatore può fermare.

 

-Dice il vero, Modellatore?

-Il processo è in teoria inarrestabile. Ed anche se non lo fosse, mancando di immaginazione non posso ideare un modo per fermarlo.

-Credevo fossi onnipotente!

-L’onnipotenza vale ben poco se non la si sa usare.

-E se distruggessi la macchina?

-Le energie accumulate si diffonderebbero nel tuo universo, creando onde di ridondanza cosmiche che destabilizzerebbero i passaggi dimensionali.

-Non ho capito niente! Modellatore, sono stufo di essere una marionetta in mezzo a questo pasticcio cosmico. Tutto quello che sto facendo è passare da un universo all’altro talmente in fretta da dimenticarmi perché ci sono stato. Ora dimmi, cosa accadrà quando il processo sarà ultimato?

-Le energie deformeranno il campo di forza creatosi modellandolo fino a dargli la forma di un cubo perfetto. Il cubo risulterà funzionante solo se il Gran Maestro avrà opportunamente filtrato le energie arcane.

-E lo ha fatto?

-Ci sono troppe interferenze per esserne sicuri.

 

Il Gran Maestro si rivolse agli altri Antichi con un messaggio mentale.

-Questa irruzione del Protettore dell’Universo non era del tutto inaspettata. Potrebbe essere una splendida occasione per una piccola scommessa, fratelli Antichi.

-E quale sarebbe il premio, Gran Maestro? Quando il processo sarà ultimato saremo i signori di questo universo.

-Non ascoltare questi pusillanimi, Gran Maestro! Sfiderò io questo guerriero!

-Sapevo che lo avresti fatto, Campione.

Il massiccio Antico saltò nella direzione di Quasar, prendendolo di sorpresa.

Il campo di forza quantico era al minimo e non attutì il colpo a sufficienza, lanciandolo diversi metri più in là, dove sbatté contro una delle pareti della base.

-Erano mesi che non mi colpivano così forte…non mi aspettavo nemmeno che mi colpisse.

Il Campione arrivò in pochi attimi davanti a lui, con i pugni chiusi circondati di energia cosmica.

 

Quasar creò uno scudo che assorbisse il colpo ma non fece in tempo a crearne uno abbastanza resistente.

Lo scudo crollò sotto i pugni dell’Antico, ma questa volta Quasar era pronto al contrattacco. Creò un costrutto quantico a forma di pugno e con esso colpì il Campione con tutta la forza che poteva dargli. Il Campione era ormai fuori di sé, talmente furioso da quasi non accorgersi nemmeno di quello che aveva intorno.

Urlò a squarciagola mentre lo tempestava di pugni, senza nemmeno accorgersi che non stava colpendo Quasar ma la sua armatura.

Quasar intrappolò il Campione in un campo di forza dello stesso tipo che usava per volare. Il Campione fu sollevato da terra, incapace di usare la sua forza in assenza di gravità.

-Spiacente Campione, ma non sono particolarmente in vena di combattere.

Non ebbe il tempo di riflettere; dovette creare uno scudo alle sue spalle per fermare il colpo della falce di Padre Tempo.

-Il primo Protettore a sopravvivere ad Eon! Ti renderò una leggenda, Quasar!

Quasar impugnò un paio di nunchaku e li usò per colpire ripetutamente il vecchio Padre Tempo. 

-Te lo concedo, Antico. Questa è la motivazione più strampalata con cui hanno cercato di uccidermi !

 

L’Antico fu fermato con pochi altri colpi. Quasar non ebbe tregua per la seconda volta, dovendo parare un colpo del Cancellatore.

-Un altro? Credevo che aveste deciso di non attaccarmi!

Quasar volò verso il Cancellatore, che cercava di disintegrarlo lanciando ripetutamente diversi colpi.

-Stai fermo, maledizione! Non riesco ad ucciderti se continui a muoverti!

Sul Cancellatore si abbatté una pioggia di minuscoli aghi, ciascuno grande quanto una molecola e più resistente del diamante.

Gli aghi lo oltrepassarono senza ostacoli ma le sue ferite guarirono istantaneamente. I fucili ad antimateria che aveva lungo le braccia furono però danneggiati irrimediabilmente.

-E voi sareste gli esseri più antichi dell’Universo? Se non fosse per il Gran Maestro ed il Collezionista non nessuno vi prenderebbe in considerazione.

-Tu credi, Quasar? Guarda alle tue spalle e vedremo se ci deriderai ancora!

-Andiamo, Cancellatore, questo trucco è vecchio quanto te.

La stanza fu inondata di luce e voltandosi Quasar vide che la luce proveniva dalla sala dov’era il Gran Maestro.

 

Tutti ammirarono lo spettacolo cosmico che si manifestava davanti a loro, uno spettacolo che persino gli Antichi, con i loro miliardi di anni, non avevano mai ammirato.

-Modellatore, non riesci a bloccare il processo?

-Il processo non può più essere bloccato. Il Cubo Cosmico è già in formazione.

Finalmente il campo collassò e si formò un cubo. Quando fu chiaro che il processo era terminato, gli Antichi si gettarono verso la macchina per prendere il Cubo, scontrandosi gli uni contro gli altri.

Il Campione, non più soggetto all’energia quantica, arrivò poco dopo Quasar e sconfisse fin troppo facilmente i suoi fratelli.

Quasi toccò il Cubo, prima che questi fosse preso da una delle costruzioni di Quasar. Si gettò verso di esso urlando:

-Il Cubo appartiene a me!

Ma Quasar afferrò anche lui e lo mise in una fionda di sua creazione, lanciandolo oltre l’atmosfera artificiale. Si rivolse al Modellatore:

-Puoi renderlo inoffensivo?

La sua costruzione quantica svanì ed il Cubo volò dritto nelle mani del Gran Maesto.

-Sciocchi! Credevate che non avessi previsto questo tradimento? Nessuno oltre a me può controllare il Cubo! Ho modificato l’apparecchio in modo che il Cubo fosse sintonizzato sulle mie onde cerebrali. Non potete battermi!

 

L’istante successivo le Bande Quantiche di Quasar svanirono nel nulla, gli Antichi si ritrovarono improvvisamente vecchi e la macchina divenne un blocco di pietra. Solo il Modellatore non fu attaccato.

-Modellatore! Sconfiggilo!

-Non posso. Non riesco ad immaginare come.

-Allora immaginerò io!

Il Modellatore percepì chiaramente il pensiero di Quasar, come anche il Gran Maestro.

L’Antico puntò il Cubo verso di lui, pronto ad attaccarlo, ma prima che potesse formulare un comando si ritrovò trasformato in una statua di sale. Tutte le modifiche apportate dal Cubo svanirono.

-Interessante strategia, Quasar. Il Gran Maestro doveva essere in contatto fisico con il Cubo per usarlo, e senza il suo vero corpo egli non può più nuocere.

Il Cubo volò ora nella grande mano del Modellatore.

-Questo Cubo è funzionante, nonostante il difetto del Gran Maestro. Lo curerò e provvederò alla sua formazione, così che egli non nasca con il mio stesso handicap.

Detto questo svanì in una nuvola di fumo bianco.

 

Gli Antichi, ripresi i sensi dopo l’attacco, si scagliarono contro Quasar ma furono bloccati da una forza esterna. Alle spalle del Protettore dell’Universo c’era lo Straniero.

-Ottimo lavoro, Quasar.

-Straniero? Perché sei qui?

-Perché per motivi miei ho deciso di salvare questo universo, riportandolo al suo stato naturale.

-Ti riferisci ai Cubi?

-Questo evento è solo il sintomo di una malattia più grave. Una malattia che sarà mortale solo dopo la morte di Epoch. Quindi per salvare l’universo tu devi fermare l’Assassino Cosmico.

-Tu sai chi è?

-Sì, lo so. Ma non posso dirtelo.

-Perché?

-Non posso spiegartelo.

-Dici di volermi aiutare, ma come posso fidarmi di te?

-Non puoi perché non puoi spiegarti i miei motivi.

-Allora perché sei tornato?

-Perché anche se io non sono soggetto alle leggi cosmiche, devo comunque sottostare agli ordini del Tribunale Vivente, che mi impedisce di fermare l’Assassino o di rivelarti direttamente la sua identità.

-Direttamente?

-Tutto ciò che mi è concesso è portarti questo messaggio da parte del Tribunale: l’Assassino Cosmico ha avuto origine nel tuo Sistema Solare. In quel luogo aumenterà il suo potere…come in passato.

Lo Straniero non rispose. Scomparve in pochi attimi, lasciando il Protettore dell’Universo più confuso che mai.

 

Note

Il Modellatore di Mondi è un Cubo Cosmico creato dagli alieni Skrull millenni fa.

La sua prima apparizione è Fantastici Quattro Corno #133-135.

Glorian era un terrestre, Thomas Gideon, avvelenato da radiazioni. Suo padre ordì un piano per salvarlo, a scapito dei Fantastici Quattro, che si concluse con la sua trasformazione in discepolo del Modellatore, veste in cui è apparso in Uomo Ragno Corno #204 ed in varie storie di Hulk (a partire da Fantastici Quattro Star Comics #91)