#70

di Fabio Furlanetto

 

CONFESSIONI DI UNA MENTE ETERNA

 

Terra, Via Lattea. Le spiagge della Grecia, all’alba.

Una mano guantata di rosso afferra un piccolo sasso, ne assaggia il peso, e con un rapido movimento la lancia verso il mare. Il sasso rimbalza sulla superficie dell’acqua ad una velocità straordinaria, superando presto l’orizzonte.

Makkari si guarda intorno. Non c’è assolutamente nessun segno di civilizzazione in vista. Conosce diversi posti del genere, ma nessuno con una vista del genere.

E’ cresciuto in questa zona più di 4.000 anni fa, eppure sembra che non sia cambiato niente. Erano secoli che non sentiva il bisogno di rivedere questo luogo.

Un altro sasso viene lanciato contro l’acqua, facendo tanti rimbalzi quanto il precedente.

Ma non è stato Makkari a lanciarlo. Si volta, anche se ha già riconosciuto le energie mentali della persona che sta guardando.

Una donna bionda dal portamento regale, in un costume dorato decorato con i simboli geometrici tipici dell’arte Eterna.

-Ricordo questo gioco. Ci hai messo novant’anni prima di riuscire a fare più rimbalzi di me. Io provavo a convincerti a lanciare i sassi con la telecinesi ma no, tu dovevi farlo di persona con le tue mani.

-Thena. Credevo non lasciassi mai Olympia a meno che non fosse assolutamente indispensabile.

-Volevo rivedere un vecchio amico. Per me era abbastanza indispensabile. Cosa ti riporta in Grecia, Makkari ? Credevo fossi ancora tra le stelle tra mille avventure che noi della vecchia guardia neanche ci sogniamo.

-Ah, piantala di fare la sorella maggiore Thena. Hai solo quanti, milletrecento anni più di me ?

-Non si chiede l’età a una signora, Makkari, specialmente se è più vecchia di qualunque calendario umano.

-Ah sì, dillo a me. La mia ragazza-anche-se-possiamo-vedere-altra-gente…Nuvola… dice di avere tre milioni di anni, anche se sappiamo tutti che è sopra i cento milioni.

-Io…capisco – risponde l’Eterna, anche se entrambi sanno che è una bugia – Allora, come vanno le cose con i Protettori dell’Universo ?

-L’Universo c’è ancora, quindi immagino non abbiamo ancora fatto abbastanza casino.

-Devo leggerti nel pensiero per sapere perché sei tornato qui, Makkari ?

-Fai pure. La porta è aperta – risponde il velocista, indicando il proprio cranio.

-Non c’è bisogno di essere una potente telepate…cosa che tra l’altro sono…per capire che qualcosa ti turba, Makkari.

-Non sono sicuro che tu possa capire, Thena, ma mi sei sempre stata ad ascoltare. Sai che non ho mai sopportato la tradizione Eterna di interferire il meno possibile con i mortali. Mi sono sempre detto che non c’erano limiti al bene che si può fare se si hanno buone intenzioni.

-E ora stai cambiando idea ?

-Siamo stati considerati dei, Thena. E in un certo senso lo siamo. Abbiamo avuto una storia travagliata con i veri Dei dello Spazio, però, quindi abbiamo dovuto imparare un minimo di umiltà strada facendo. Chi più chi meno, ripensando ad Ikaris. E da quello che ho visto nei Protettori, ci sono dei che fanno impallidire persino i Celestiali. Quando ti trovi davanti ad esseri che non danno la minima importanza ad un intero universo, tendi a cambiare un po’ la tua prospettiva.

-E’ questo che ti affligge ? – chiede Thena, poco convinta.

-No. So qual è il mio ruolo e non mi deprimo facilmente solo perché c’è gente più forte di me. Ma il pensiero di avere miliardi di vite, milioni di galassie che dipendono dalle decisioni di una singola persona…quello può veramente fare paura.

-Non credevo che le responsabilità da Protettore fossero così pesanti per te.

-Pesanti ? Fare il Protettore dell’Universo è una infinita serie di avventure, posti esotici e aliene affascinanti. Amo questo lavoro, cosa credi. Ma ho la vaga impressione che tutto stia andando a rotoli. Ricordi quando eravamo bambini e scorrazzavo di nascosto per il globo, per poi raccontarti che cosa succedeva mentre tu te ne stavi a palazzo ?

-Certo.

-Bene, Thena, c’è una storia che dovresti sentire.

 

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana

 

Un guanto d’oro avvolta in una finissima aura di energia cosmica colpisce la nuca di Makkari, che sente quasi il colpo.

-Ouch ! Ma che ho fatto !?

-Di tutti gli stupidi scherzi, Makkari ! Credevo fossi venuto qui per chiedere aiuto, non per…

-Okay, okay ! Era due giorni fa, va bene ? Però la parte sulla galassia lontana è vera. Trenta milioni di anni-luce, mi dicono.

-Continua, ma che non sia una delle tue buffonate.

 

Due giorni fa, in una galassia lontana lontana

Ero appena uscito da una porta quantica, una rapida scorciatoia messa al servizio dal vecchio Quaze. Il mondo era Lampyria, come quasi sempre ultimamente. Credo che Quasar si senta in qualche modo responsabile per quella gente ancora più che per la Terra, adesso…è il suo popolo, ora. E’ la ragione per cui ha tradito Epoch, ed è intenzionato a farlo prosperare a qualunque costo.

Comunque, ero lì per supervisionare la costruzione di un porto spaziale. I lampyriani sono una cosa incredibile; meno di un mese fa il loro pianeta era una landa desolata, vittima di uno sterminio quasi globale. Adesso potresti scambiarlo per un pianeta Shi’ar.

Per farti un riassunto molto veloce…c’è questa Galassia con due grandi imperi interstellari in guerra perenne, e Quasar ha ordinato la cessazione di tutte le ostilità. Sta cercando di mettere d’accordo i due sistemi politici per creare un’unica democrazia galattica, e ha dato a Lampyria il ruolo di sede diplomatica.

C’è da dire che non tutti sono entusiasti della situazione, ma non hanno un granché da fare visto che Quasar ha disintegrato tutte le loro armi e le navi militari.

Appena metto piede in zona mi chiama Lyas…la nuova Protettrice dell’Universo. Una brava ragazza, un po’ stronzetta forse.

Diretta come al solito, senza neanche salutare mi chiede:

-Cos’è “Selandiar ?

-La sede di un’organizzazione intergalattica o un dolce persiano di tremila anni fa. Perché ? – le rispondo.

-Ne ho sentito parlare in una missione di ricognizione nel braccio esterno. Mi dicono che è una sorta di governo universale…

-Sì, scommetto che qualcuno ci crede anche. Da quanto ho capito, è una specie di organo per discutere le dispute extra-galattiche con poteri abbastanza limitati. Più che altro serve a punire crimini eccezionali e come pagliacciata per far credere di valere qualcosa nella politica universale.  Conosco il rappresentante di Titano, uno degli osservatori permanenti. Perché ti interessa ?

-Sembra che la “Galassia Vortice”, come la chiamate voi, non sia così isolata come pensavo. Pare che l’Esarcato di Evros avesse fatto richieste di far parte del Consiglio da qualche anno, ma abbia cessato tutte le trattative.

-E allora ? Tanto di guadagnato, credimi.

-Ne ho parlato con l’Esarca e mi ha detto di aver intenzione di delegare la questione a Quasar. Però non è riuscito a contattarlo negli ultimi giorni…e a Selandiar sono abbastanza innervositi per l’attesa.

-Perfetto. Già non gli stiamo simpatici dai tempi di Drylon, figuriamoci con il casino UNION in mezzo e adesso questa. Lascia che ci parli io con Quaze

 

Senza darle il tempo di rispondermi me ne sono andato nella Zona Quantica. Lyas ha idee abbastanza…particolari riguardo a quanto Quasar dovrebbe interferire con la politica della sua galassia.

Così ho raggiunto la sua “sala del trono” passando da una delle mille porte, trovando solo Mr. S ad aspettarmi. Te ne ho parlato, no ? L’ex segretario personale di Epoch con un enorme occhio al posto della testa.

[Quasar non può ricevere nessuno al momento] – mi “dice” empaticamente.

-E’ abbastanza importante, S. Davvero.

[Anche il lavoro di Quasar, Makkari. Deve trattarsi di un lavoro della massima urgenza se ha deciso di occuparsene personalmente…è in quella stanza da più di quaranta ore] – mi risponde indicando una delle porte – [Si arrabbierebbe molto se, usando la tua velocità, tu entrassi da quella porta prima che io riesca a fermarti.]

-Grazie, S. Non sapevo fossi capace di chiudere un occhio.

Così corro a super-velocità verso la porta, giusto per mantenere le apparenze. Il problema è che quando ne esco non c’è un terreno su cui correre, non c’è aria da respirare, non c’è spazio dove muoversi. In realtà non c’è proprio lo spazio.

Prima che il mio corpo esploda in una miriade di particelle sub-atomiche, Quasar mi prende la mano. Ripensandoci deve averlo fatto dopo aver riassemblato quelle particelle nel mio… no, ripensandoci ancora, è meglio non ripensarci troppo.

-Makkari !? Di tutte le bravate suicide che ti ho visto fare, questa è…

-Uh…Quaze…dove accidenti siamo ? – chiedo, cercando di guardarmi intorno. Sottolineo cercando.

-Quella porta è un passaggio per una delle dimensioni superiori che contengono l’Universo. Cosa credevi di fare, correndo a capofitto in una stanza endeca-dimensionale !?

-Potevi mettere un cartello “pavimento bagnato”, almeno – gli rispondo. Vorrei aver visto la sua reazione, ma era difficile visto che non c’era luce in quel posto.

-…Sì, concordo. Quattro settimane-cubiche di pausa – risponde a qualcuno che non posso vedere.

Mi scaraventa di nuovo nella sala del trono, sdegnato.

-Razza di incosciente, hai una vaga idea di quanto sia stato difficile organizzare questa tavola rotonda !?

-E tu hai idea dei casini che stai combinando nell’universo reale ? – gli rispondo abbastanza incazzato. Non mi piace che mi spingano a terra.

Quasar si avvolge nel suo mantello rosso e si trascina stancamente sul trono, dove si siede portandosi una mano alle tempie.

-Va bene, spara. Che è successo ?

-Selandiar. Pare che Evros ne volesse fare parte, e che adesso l’Esarca voglia fare di te il rappresentante nel loro Consiglio.

-Tutto qui ? Ed hai interrotto un dibattito con Arcani e Infiniti solo per questo !?

-“Solo” !? Quaze, devo ricordarti che sei in una posizione leggermente scomoda ? Sei malvisto dai maggiori imperi galattici solo per il fatto di essere della Terra ed aver avuto un ruolo nella guerra Kree-Shi’ar. Il disastro della gestione di Drylon e degli Xhanteani ti ha reso antipatico a tutto il resto di Selandiar, e quando scopriranno che nel distruggere la UNION gli hai fatto scomparire da sotto il naso una intera nuova galassia da colonizzare…

-Ho le spalle robuste, Makkari. Sono abituato ad avere a che fare con governi ostili.

-No, tu sei abituato alla guerra. Questa è politica, Quaze. E tu non ne sai un accidente. La situazione scotta già così com’è, ma se non ti decidi a chiarire la tua posizione adesso finirà molto peggio.

-Okay, okay…nessun problema. Tanto non ho mai avuto intenzione di andare a Selandiar o di governare nessuno.

-Quindi chiederai all’Esarca di tornare alle trattative per far entrare Evros nel Consiglio ? – gli chiedo, speranzoso ma non troppo.

-Certo. Non appena avrò finito di sistemare la politica galattica.

-Aah…questo significa che non governerai, ma impedirai ai governi locali di avere contatti con altre civiltà finché non avrai finito di “sistemare” la loro società ?

-Esatto.

Nessuno dei due parla per una buona dozzina di secondi. Nella sala del trono non vola una mosca.

-La fai quasi sembrare una brutta idea – si decide a rispondere Quasar, cambiando postura. Improvvisamente il trono gli è scomodo.

-“Quasi” ?

Appoggia la testa su una mano, con il gomito sul trono. Ha un’aria semplicemente stravolta.

-Ho bisogno di far scomparire quel muro prima di pensare ad altro. Qualche mese e sarà tutto risolto.

-E’ per quello che eri “in riunione” ? – gli chiedo.

Vedi, in quella Galassia c’è questo colossale muro che è apparso quasi dal nulla…un qualcosa di veramente colossale, abbastanza da tagliare a metà un quadrante. La tecnologia necessaria per quel genere di cose è…diciamo che ha impressionato Quasar, lo stesso tizio che ha spostato una galassia in un altro universo.

-Ho raggiunto un accordo con gli Infiniti – mi spiega – Sono stati loro a costruire il “muro”…il primo pezzo di quello che sarà una forma di vita meccanica grande come una Galassia. Gli Infiniti sono…come spiegare…frattali viventi. Oggetti geometrici che possono essere divisi in parti, identiche all’originale in una scala infinita. Infiniti grandi come atomi costruiscono Infiniti grandi come molecole che costruiscono Infiniti grandi come pianeti, fino ad avere Infiniti più grandi dell’intero Universo.

-Weow. Doveva essere un accidenti di tavola rotonda. Che vogliono mostri del genere da noi ?

-Dicono che il nostro universo è troppo sbilanciato e vogliono regolarlo. Non avevano assolutamente idea che fosse abitato. Hanno subito detto che potevano lasciar perdere se l’universo avesse “pagato” con una fornitura di energia. La loro prima richiesta era di 1090 joule.

-E quindi ?

-Mak, è quasi cento miliardi di miliardi di volte tutta l’energia stimata dell’universo osservabile…

-Oh. Accettano pagamenti a rate ?

-Ho dovuto chiedere aiuto agli Arcani per spiegargli che l’universo non è in grado di pagare una somma del genere. Li ho convinti a scendere parecchio… ci stiamo accordando per 1058 joule. Dilazionati in 1047 joule al mese, per dieci miliardi di anni. Significa una stella grande come il Sole ogni due mesi, sto cercando disperatamente di far scendere la richiesta ma è la loro offerta minima. Se almeno accettassero energia proveniente da dimensioni parallele sarebbe semplice.

-Non sarebbe più semplice lasciarli fare, a questo punto ?

-Con quello che hanno in mente, entro un paio di millenni nessuna forma di vita sarebbe capace di sopravvivere al cataclisma. Credimi.

-Quaze…hai una faccia che fa veramente pena. Ti senti bene ?

-Ho mal di testa – è costretto ad ammettere – Gli Infiniti vogliono che le trattative siano nella loro lingua e…puoi immaginare la fatica. Senza gli Arcani non ce l’avrei mai fatta…mi devono ancora un favore da quella faccenda dell’Inesistente…ma prova tu ad avere come interprete un essere incorporeo che non capisce la differenza tra presente e passato, tra causa ed effetto o tra pensiero e realtà.

-Da quanto tempo non dormi, Quazester ?

La domanda lo lascia visibilmente di stucco.

-Non ho bisogno di dormire.

-Forse non in termini umani. Ma i poteri di Epoch sono nuovi per te vero ? E li stai usando ininterrottamente, forse al massimo, da settimane. Non c’è un modo per… recuperare le energie fisiche e mentali ?

-Credo di sì, ma…non so. Non mi piace l’idea di lasciare incustodito un potere del genere.

-Quaze, le precauzioni sono un conto ma questa è paranoia. Sarai pure in grado di svegliarti se qualcuno ti attacca no ? Hai reso questa stanza una delle meglio difese dell’esistenza…

-Forse…forse non hai tutti i torti, Mak. Sono stanco. Sono giorni che Lara mi dice di smetterla di lavorare a questi ritmi…

Per un attimo mi sento sollevato. E’ un piacere sentirgli nominare Lara, vuol dire che non si è ancora allontanato tanto dall’umanità da dimenticarla. Del resto la sua anima è all’interno della mente di Quasar, quindi non può ignorarla a lungo.

-Sogni d’oro, Quaze. Cercherò di non distruggere l’universo finché dormi.

 

E qui pensavo che fosse tornato tutto a posto. Chiaro, non proprio tutto a posto, ma quanto può esserlo per un super-eroe. L’avevo messo sulla strada giusta, almeno.

Così me ne torno per qualche ora dai lampyriani, a passare un po’ il tempo… fino a quando non vengo distratto da una pioggia di meteoriti.

Così, da un secondo all’altro. Più precisamente, non sono meteoriti: sono Infestatori. Una razza di insettoidi che Quasar ha sterminato una volta preso il potere… sì, lo so, non vado troppo fiero di quell’idea, ma all’epoca aveva anche il suo senso.

Faccio la mia parte per mettere al riparo i civili, ma quei ragni giganti continuano a cadere uno dopo l’altro. Altro che Devianti, quei cosi sì che sono veramente tenaci.

Provo a contattare gli altri, senza successo ovviamente. E non mi ci vuole tanto a capire che non riuscirò a fermare l’invasione da solo, né a ricordarmi che Quasar aveva fatto un lavoro molto accurato… li aveva veramente disintegrati tutti, dal primo all’ultimo.

Non mi ci volle molto tempo a rintracciare Lyas, che stava cercando di domare un grosso incendio scoppiato all’alveare.

Salta fuori che i lampyriani sono parecchio sensibili al fuoco, per via del magnesio nel sangue. Estinguere l’incendio si è rivelato più complicato del previsto; per quanto estinguessimo il fuoco quello continuava a ricrearsi. Non mi veniva in mente nessuna spiegazione scientifica, e le rotelle iniziavano a girare.

Lyas non ci mise molto a perdere la testa. Ti ho già detto quanto è testarda quella ragazza ? Insisteva nel voler combattere fisicamente gli infestatori, non importa quanto ci volesse. Credo non si sia mai ripresa dal fatto di non aver potuto aiutare la sua famiglia durante l’invasione, e che si volesse rifare con i suoi nuovi poteri…

Mi serviva un po’ di aria fresca, per non parlare di un’idea generale della situazione. Sai cosa si fa in questi casi, no ? Sono volato nello spazio per vedere da dove provenivano gli infestatori.

La risposta…da nessuna parte. Non ce n’era traccia da nessuna parte.

Provo a chiamare gli altri, sperando che da questa posizione privilegiata ci sia un segnale.

Ma le comunicazioni non funzionano, e neanche la voce. Mi accorgo non solo di non riuscire a respirare, ma che improvvisamente ne ho davvero bisogno.

-Sì, dovevo immaginare che i ragni non ti facessero paura – mi dice una voce acida.

E così vedo che davanti a me c’è questo tizio dalla carnagione completamente bianca, in vestiti verdi decisamente malandati, che mi sorride con questo ghigno malato.

-Però hai paura di perdere tutti i tuoi bei poteri da Eterno, non è così ? Sai che non c’è bisogno di troppe modifiche per farti diventare umano, per far sì che tu invecchi e ti riduca in polvere dopo pochi, miseri decenni.

Non lo riconosco, ma improvvisamente sono assalito da un’ondata di puro terrore che non ricordo di aver provato da… probabilmente mai.

-Oh, ci conosciamo. Mi sogni di tanto in tanto…ogni volta che i tuoi amici mortali muoiono, dopo che per notti insonni temi la loro sorte e capisci che nessuno ti resterà mai a fianco… quando sei stanco e capisci che morirai solo, dimenticato dagli amici che sono morti da troppo tempo.

Non devo respirare, ma ho paura di soffocare…e di guardarlo. In qualche modo sento di conoscerlo, effettivamente… lui sembra trovare divertente la situazione.

-Io sono Incubo, Makkari. Molto piacere.

Mi chiedo se è lui l’artefice di tutto questo, e perché lo sta facendo. E lui mi risponde anche se non ho parlato, né comunicato telepaticamente.

-No, non sono io l’artefice di tutto questo. Sono solo un umile servitore. No, la vera persona dietro a tutto questo…quella che mi aiuterà a trasformare anche la realtà in un vero incubo… è un’altra.

Così mi afferra per la gola e stringendo con forza mi trascina su un pavimento di energia quantica.

Sì, senza alcuna transizione di sorta. I sogni non sono sequenziali, no ? Riconosco la stanza in cui ci troviamo, ci sono stato poche ore prima. E’ la stanza del trono.

-Ecco, è lui che sta per distruggere tutto ! Quasar, “Colui che Agisce” ! HA ! Verrebbe da pensare che sia una persona tormentata, ma dorme sonni tranquilli. Ma anche lui ha degli incubi…e così, così deliziosi ! Talmente tanto che li sto rendendo reali !

Mi lascia andare, facendomi cadere a terra. Vedo che le mie mani si stanno ricoprendo di rughe, che i muscoli scompaiono e le forze spariscono. Sto diventando vecchio !

Posso respirare, ora, ma ogni boccata d’aria è un’agonia. Ogni movimento una fitta. E attorno a me anche la sala del trono cambia.

Sui muri si formano delle spesse crepe. La luce si affievolisce, tutto decade e si rovina. Incubo si mette a danzare, sgraziatamente, come il folle lunatico che è.

-“Come”, ti starai chiedendo ! Come può il grande Incubo avere questo potere ? E’ forse tutta un’illusione !? Ci hai pensato, ammettilo. Ma senti quanta fatica fa il tuo cuore a battere, quanto lenti sono i tuoi pensieri… può essere un’illusione ? Il potere del tuo signore Quasar è forte, molto forte. Il suo pensiero si può trasformare in realtà. Ma non è più lui il padrone dei suoi istinti e della sua coscienza… ho preso io il controllo. Ed ho intenzione di usare il suo potere in modo molto, molto creativo !!! Hai paure molto più ataviche di quanto credi, lo avresti immaginato Makkari ?

Infatti la situazione peggiora. Sono già ridotto ad uno scheletro, i parassiti mi stanno già distruggendo, e adesso appaiono anche dei ragni a dodici zampe…Infestatori…a mangiarmi. E il pavimento sta tremando.

Mi sforzo di non pensare a niente…di non ricordare tutti gli orrori di cui sono stato testimone, tutte le persone care che ho perso, per non dargli nuove armi.

Lui continua a ridere. Sta perdendo il filo del discorso, la logica sta andando per conto suo…come accade con gli incubi. Quando te li ricordi, non hanno più senso.

-Un incubo davvero da maestro, non trovi Makkari !? Gli amici lontani. Senza alleati. Senza il controllo. Responsabile della morte di migliaia di persone…solo per il momento, chiaro. Se credevi che questo fosse un universo pauroso, non avevi mai conosciuto un vero incubo !

Mi metto a ridere. Anche se non ho più una bocca, lui lo sa che sto ridendo di lui.

Lui si innervosisce, e la stanza ricomincia a tremare. Il suo volto pallido si fa rosso di rabbia, e dalla sua pelle nascono larve di mostri indicibili mai sognati. Il tetto della sala del trono si sbriciola ed inizia a cadere, diventando vetro tagliente che mi fa sanguinare. Anche se sono uno scheletro, sì. Odio queste cose.

-Ti credi grande e forte vero !? Beh io c’ero quando eri solo e stanco e non avevi più voglia di vivere ! Io c’ero quando eri disperato ! Io ci sono sempre stato quando chiunque si trovava sperduto oltre la realtà, con la paura del domani e del mondo !!!

-Penso sia ora di svegliarsi… - sussurro. Lui va su tutte le furie perché sa che non ho più paura.

-Non ho detto che potevi parlare !!! Non sono più alla mercé dei sognatori, posso fare quello che voglio adesso !!! Posso comandare la realtà ora !!!

-No, questo universo è mio – dice una voce decisa dietro di lui, appoggiandogli fermamente una mano su una spalla.

Incubo si gira e ragazzi, vorrei veramente aver visto la sua faccia quando Quasar gli ha dato un gran bel cazzotto in faccia che lo ha scaraventato contro il muro !!!

Non se lo aspettava, probabilmente, perché resta al tappeto per un po’. Quasar mi raggiunge e mi aiuta ad alzarmi. Non ho un graffio, e la sala del trono è assolutamente impeccabile.

-Tutto a posto ?

-Ho solo bisogno di dormire un po’. Spaccagli il culo, Quaze.

-Tu non puoi fare questo al signore degli incubi !!! – sbraita il gran demone, rilasciando un vero fiume di creature da incubo provenienti dalle notti di mezzo universo.

Quasar le disintegra con uno sguardo. Sembra parecchio incazzato, e per una volta gli do ragione.

-Adesso parliamo, Incubo.

Il mostro si arrabbia di nuovo, lanciando di tutto contro Quasar. Non ho un’idea chiara di cosa stesse facendo, perché non faceva in tempo a creare qualcosa…tutto veniva disintegrato subito.

-Non dovresti avere accesso al mondo materiale. Chi ti manda ?

-Non ti devo alcuna risposta !

-Risposta sbagliata.

Con la massima calma, Quasar afferra Incubo…un essere gracile che peserà quaranta chili…e lo sbatte contro il muro. Con abbastanza forza da incrinare una parete di energia quantica. Ci sono andato a finire contro correndo alla velocità della luce, ed è roba tosta.

-Come puoi…ferirmi…sono puro pensiero…

-Sei un’entità di rango troppo basso per superare da solo le mie difese mentali. Come hai fatto ? Chi c’è dietro a tutto questo ?

-Dammi una sola ragione per cui dovrei risponderti ! Non sono così pazzo !!!

-Dimmi chi ti manda, pezzo di merda onirica, o giuro che ti faccio a pezzi con le mie mani…non sto bluffando e lo sai, se sei stato nella mia mente ! Non mi piacciono gli assassini e non mi piace che usino il mio potere per far male a degli innocenti !!!

-Non…non ci casco. Non faresti mai una cosa del…

Quasar afferra la testa di Incubo e la sbatte di nuovo contro il muro. Con ancora più forza. Una, due, tre volte, sempre più forte. Sta facendo tremare tutta la struttura.

-Voglio un nome, Incubo !!! Chi ti manda !?

-Non puoi farmi niente…sono solo un concetto…

-Di cui sono disposto a fare a meno !!! Voglio un nome, dannazione !!!

-Non ti dirò niente !

-Il nome !!!

Altra testata contro il muro. C’è del sangue sulle pareti gialle.

-Di chi !!!

Altro colpo. La testa di Incubo si spacca a metà, lasciando volare via una mosca.

-Ti manda !!!

Si prepara a un altro colpo, ma Incubo alza una mano. Quasar lo afferra per il bavero e lo solleva… la testa di Incubo è aperta a metà, con un occhio che cade a terra, ma parla ancora.

-Entropia ! C’è Entropia dietro a tutto, okay ? Entropia ! Non distruggermi…

-Entropia non ha alzato un dito negli ultimi quindici miliardi di anni, non si è mai manifestato fisicamente. Voglio la verità !!!

-Non sto mentendo ! Davvero ! Non è stata una mia idea, va bene ? Sono stato contattato durante un incubo ! Mi hanno detto che se lo avessi aiutato a scappare in cambio avrei potuto trasformare tutta la realtà in un incubo… ma non mi avevano detto che potevi svegliarti ! Non siamo nemici, sul serio… io non sono contro la vita ! Se non esistesse più nessuno a sognare, io smetterei di esistere…

-Dovrei…dovrei…sparisci dalla mia vista.

Senza pensarci due volte, appena Quasar molla la presa Incubo scompare in un’ombra.

Quasar stringe con forza i pugni, allargando i suoi sensi. O almeno penso che lo faccia, perché subito dopo dice…

-Maelstrom. Maelstrom !!! Sempre Maelstrom !!!

-Non è nella sua prigione, all’Erebo ? – chiedo.

-Non riesco più a sentirlo. Deve avere…deve aver chiesto ad Incubo di usare il mio potere per liberarlo, e adesso…dannatissimo figlio di puttana !!! Sapeva che non c’era modo di scappare dalla sua prigione a meno che…a meno che non fossi io ad aprire le porte. Credevo che non sognasse più… non ha bisogno di dormire…ma ha usato gli incubi per colpirmi ! Per uccidere delle persone con il mio potere !!!

-Allora non era un incubo ? L’incendio di Lampyria c’è stato davvero ?

Dalla sua voce rauca e rabbiosa, capisco che la risposta è “sì”.

-Beh questa è l’ultima volta, mi hai sentito ? L’ultima !!! Non gli permetterò più di fare male a una mosca !!! Chiama gli altri Protettori, passiamo al massimo livello d’allarme. Bloccate tutto il traffico interstellare della Galassia, ci scommetto che Maelstrom è ancora qui…non avrà pace finché non avrà smesso di farmi del male.

-Ma da quando ha fermato la loro guerra e hai iniziato a risistemarne l’economia, Evros e Krasia sono in tumulto ! Bloccare il traffico stellare potrebbe far svanire ogni speranza di…

-Maelstrom ha la priorità su tutto !

-Ma…

-Ti ho dato un ordine…eseguilo !!!

E detto questo, mi ha fatto scomparire con un lampo di energia rossa.

 

Terra, Via Lattea. Le spiagge della Grecia, prima mattina.

Thena appoggia una mano sulle spalle di Makkari e lo stringe a sé. Da millenni non sentiva questa tristezza in uno della sua razza…

-Capisco il tuo tormento, Makkari. Anche noi che siamo dei, a volte dimentichiamo…quanto possano essere fragili le menti dei mortali. E di quanto tutti possiamo fare scelte sbagliate. Questo sviluppo…porterà molti problemi ai popoli di quella galassia, vero ?

-Forse possiamo ancora dargli una mano. Ma c’è un’altra cosa che mi preoccupa, Thena… lo sguardo negli occhi di Quasar…

-Credi che stia perdendo la ragione ?

-No, sembrava fin troppo lucido. Ma ormai sono convinto che non sia la persona giusta per avere quel genere di potere…ammesso che una persona del genere esista. Thena, sto per farti una domanda che non avrei mai pensato di… mi faccio schifo a pensarci, ma potrebbe essere l’unico modo per salvare Quasar.

-Siamo come fratello e sorella, Makkari, lo sai. Cosa pesa sul tuo cuore ?

-Come…come faccio a uccidere un dio, Thena ?

 

CONTINUA

 

Nel prossimo numero: neanche uno dei personaggi del cast fisso…

 

Comunicazioni di servizio (o “Quali Note !?”)

Per altri sviluppi della politica intergalattica, ed il ruolo di Titano nel Consiglio di Selandiar, seguite l’inimitabile Guardia dell’Infinito di rossointoccabile.

Si ringrazia Fabio Volino per il suggerimento dell’ottimo titolo. Leggete il suo Dottor Strange per altre nefandezze di Incubo !