Quasar #56

di Fabio Furlanetto

 

 

I SIGNORI DELLE ARMI

 

 

Non potete dire che la civiltà non avanzi, comunque,

dato che in ogni guerra ti uccidono in modo diverso.

Will Rogers (1879-1935), New York Times

 

 

Negli uffici del palazzo più alto della città di Vlenara, una delle poche metropoli dell’universo che possono vantarsi di essere state capitali di due mondi.

Nemleera Zov, ex Reggente di Xhantea, si sfrega i tentacoli quando la porta del suo ufficio viene aperta. E’ al settimo cielo perché sta per perdere il lavoro.

Wendell Vaughn della Terra, invece, non potrebbe essere più a disagio quando lo saluta.

-Reggente…

-Ex reggente, Quasar. Le piace l’ufficio ? Perché, se vuole, posso farglielo cambiare…

-L’ufficio è bellissimo, ma-

-Meraviglioso ! Ora, vuole che prepariamo qualche cerimonia pubblica ? Siamo tutti ancora un po’ scossi per il trasferimento e una celebrazione sarebbe-

-Nemleera, vuole starmi a sentire ?

-Scusi. Se vuole, sto zitto.

-Voglio essere chiaro con lei, Nemleera. Io e il resto dei Protettori abbiamo salvato la gente di Xhantea solo perché era nostro dovere, non per ricevere delle cariche pubbliche. Non abbiamo mai voluto diventare i vostri capi, siamo qui solo per aiutarvi nel trasferimento… anche se sa come la penso sul pianeta che avete scelto, ma so che è inutile insistere per portarvi altrove ormai… e, soprattutto, ce ne andremo a lavoro ultimato.

-Perché ? Abbiamo fatto qualcosa di sbagliato ?

Quasar sospira e si strofina gli occhi, mentre lo xhanteano lo guarda sempre più confuso.

-Ascolti…solo perché Xhantea è stata conquistata da dozzine di razze aliene, non significa che non possiate governarvi da soli.

-Ma voi potete governarci meglio.

-No. Non potreste scegliere gente peggiore come leader, Nemleera. Beh, escludendo Maelstrom forse.

-Quindi rifiutate la carica !? Tutti e quattro…

-Sì, precisamente. Ho studiato le vostre regole e so che uno di noi deve nominare un sostituto, quindi…scelgo lei, Nemleera. Se gli xhanteani preferiscono cambiare governo possono indire delle elezioni…ma deve essere un nativo di Xhantea. Come candidati abbiamo il potere di imporvelo, ho controllato.

-Ma…

-Non ne sono orgoglioso, Nemleera, ma se non volete pensare con la vostra testa non ci resta che costringervi a farlo.

-Quasar, noi…io non so niente di politica interstellare ! Ho ricevuto ultimatum da 21 razze che hanno presieduto i vecchi governi… pretendono che gli consegniamo Drylon.

-Neanche io so niente di politica, ma non sono… Ventuno ? Ostili ?

-Attaccheranno appena lascerete il pianeta.

-Beh, ci saranno pure delle leggi spaziali contro questo genere di cose ! Non c’è quella specie di ONU galattico, il Consiglio di Selandiar o come diavolo si chiama?

-E se anche loro volessero prenderci il pianeta ? Questo luogo è perfetto, Quasar; qui non avremo problemi di sovrappopolazione, esaurimento di riserve naturali…

-Sì, mi hanno detto che non ve la passavate molto bene su Xhantea. Il vostro territorio era poco più grande del Nord America e ora vi ritrovate con 130 volte la superficie terrestre… con una riserva inesauribile di energia, poi.

-Non vogliamo perdere Drylon, Quasar…per questo posto vale la pena morire. Ma non possiamo tenercelo senza di voi !

-Nemleera, le assicuro che i Protettori sono più che disposti ad aiutarvi, ma sarebbe sbagliato darci una posizione di potere…capisce ?

-No. Xhantea ha una lunghissima storia di governi alieni. Sono il primo Reggente nativo di Xhantea da più di mille anni…

-E non voglio che lei sia l’ultimo, Nemleera. Potrei intercedere per voi a Selandiar, ma se mi deste una carica ufficiale significherebbe solo guai per voi e per il mio pianeta. I terrestri hanno già una brutta fama in certi ambienti.

-Vedrò di convincere il popolo. Ma…sarebbe una vergogna non dare ai Protettori almeno un segno della nostra gratitudine. Mi consenta di donarvi questo, Quasar.

Nemleera allunga un tentacolo verso la scrivania, afferrando un oggetto di metallo. Lo porge a Quasar, che lo riconosce come un bracciale. E’ ellittico, e sulla superficie esterna sono state impresse figure e lettere.

-E’ una reliquia del mio popolo… veniva indossato dai governanti in simbolo del loro potere. Non ha più alcun valore politico, ma è un tesoro di stato.

-Come una corona.

-Vale moltissimo, ma che senso ha il suo prezzo su questo pianeta perfetto ? La prego di accettare almeno questo. Lo consideri un favore personale al Reggente di Drylon.

-“di Drylon ?

-Xhantea è il passato, Quasar. Il futuro è a Drylon.

-Lo accetto di buon cuore, Nemleera. Ho…le mie fonti…sulla politica interstellare, vedrò che posso fare per voi.

Dopo un breve saluto, i due si salutano. Fuori dalla porta Quasar prova ad indossare il bracciale, cosa resa impossibile dalle presenza delle Bande Quantiche.

Esce da una delle finestre, scendendo a terra fino ad incontrare Molecola, che lo stava aspettando.

-Allora ? L’hai convinto ? – gli domanda.

-Pare di sì. Spero solo di non doverli trasferire a forza su un altro pianeta, questo inizia a darmi i brividi.

-E a me li danno gli xhanteani. Che problema hanno !?

I due si alzano in volo, percorrendo le chilometriche volte di Drylon mentre parlano.

-Neanch’io li capivo, finché non ho studiato brevemente la loro storia. Xhantea è un pianeta povero di risorse naturali e privo di oceani, e di dimensioni ridotte. Con bassi tassi di natalità e abbondanza di cibo, le guerre su Xhantea erano quasi inesistenti ed il bisogno di nuove terre era limitato; si creò presto un solo governo, in cui pressoché tutto veniva deciso per votazione dell’intera popolazione. Prima di questo c’era una tradizione molto radicata: dare agli stranieri che si dimostravano più saggi il controllo del proprio territorio.

-E sembra che continuo a votare su tutto, a quanto mi è sembrato di capire…

-Comunque, quando fu colpito da un asteroide, la quantità di cibo si ridusse drasticamente. Gli Xhanteani fecero allora il loro primo incontro con una razza aliena, dalla tecnologia molto superiore, e ne seguirono ciecamente le indicazioni. Certo, probabilmente sarebbe capitato anche senza l’asteroide, vista quella loro tradizione. Xhantea finì sotto il controllo di molte razze, cambiando padroni almeno una trentina di volte; la maggior parte li lasciava perché privi di interesse.

-Direi che possiamo scartare l’ipotesi che la UNION ce l’avesse con loro, no ?

-Già, la questione UNION… l’unica cosa che riesce a darmi più brividi di tutta Drylon.

-Ehi, che hai in mano ? Qualcosa che ha trovato Makkari ?

-No…tieni. Un regalo del Reggente… stacci attento, pare sia inestimabile.

Quasar lancia il bracciale a Molecola, che cerca di afferrarlo. Gli scivola tra le dita, ma prima di cadere a terra si blocca a mezz’aria grazie al suo potere. Mordendosi un labbro, il goffo signore delle molecole lo indossa.

-Ci starò attento, sì. Che significano i simboli che ci sono sopra ?

-Non ci ho fatto molto caso, fai vedere...

I due si fermano, e Molecola mostra il bracciale metallico a Quasar. La curiosità si trasforma in shock quando nota un simbolo in particolare, un rombo particolarmente in rilievo.

-Io ho già visto quel simbolo…esattamente di queste dimensioni…

-Dove ? – chiede Molecola, non abituato a vedere il suo compagno di squadra così inquieto.

-Su un sasso, nel futuro. Sapevo che me l’aveva mostrato per un motivo, ma…

-Ed il sasso era di Xhantea ?

-Non lo so, ce l’avevo io. Cioè, il mio io del futuro.

-So che è strano detto da me, ma non ti starai preoccupando troppo per un semplice simbolo ?

-Tre giorni fa Makkari ha premuto un simbolo su una tastiera e un computer gli ha chiesto se voleva distruggere la galassia, Owen. No, non credo che la mia preoccupazione sia eccessiva.

-Quindi ora che si fa ?

-Io… Makkari sta ancora esplorando l’interno del pianeta ?

-Sì, dice che gli ci vorranno mesi per finire.

-Voglio controllare tutte le iscrizioni che ha trovato e vedere se il simbolo appare ancora. Non voglio trascurare niente…

Quasar riprende il volo senza aspettare Molecola, mentre nella testa sente il consiglio che sì è dato lui stesso attraverso il tempo.

“Il nostro passato è diverso, forse, ma so quello che puoi fare. Devi solo evitare di agire come loro vogliono che tu faccia.

Wendell spera di non aver avuto troppa fiducia in se stesso, nel futuro.

 

Minuti dopo, in un accampamento nella periferia di una delle città xhanteane più lontane dalla capitale. Tutti gli oggetti non nativi di Xhantea sono stati portati qui, rinchiusi all’interno di una bolla di forza quantica. Senza le Bande Quantiche, qualunque tentativo di aprirla che non comprenda una supernova sarebbe pressoché inutile.

Quando arrivano, Quasar e Molecola trovano i loro compagni di squadra impegnati in una animata conversazione con Qydesh Raft, attualmente l’unico archeologo su Drylon.

-Che succede ? – chiede il Protettore dell’Universo ufficiale.

-Sembra che ci sia stato un incidente su una stazione spaziale di Devlon XV – lo informa l’Eterno – L’intera Società Archeologica è andata distrutta.

-Si è salvato nessuno ?

-Non sono rimaste che una manciata di molecole sparse – risponde il magrissimo alieno, più depresso che sotto shock – Mi sembrava strano che non rispondessero alle mie chiamate, stavo per partire ad informarli di persona ma ho ricevuto la notizia…

-Tutti i reperti e le documentazioni su Drylon si trovavano lì – nota Nuvola, guardando Quasar come se gli stesse suggerendo una coincidenza improbabile – Esistono delle copie ed alcune reliquie si trovavo anche in altri settori, ovviamente, ma stimerei una perdita del 95% dei dati su Drylon.

-Nessuno aveva mai insistito per assicurarsi la sopravvivenza dei dati… - cerca quasi di scusarsi Qydesh – L’importanza data a Drylon era vicinissima allo zero.

-Qydesh, le prometto che indagheremo su questo “incidente”. Se vuole possiamo portarla su Devlon in pochi minuti…

-No ! Assolutamente no ! Continuerò il mio lavoro, per onorare le molte vite dedicate all’archeologia che sono andate perdute. So di non poter risolvere da solo i misteri di Drylon, quindi tenterò subito di collegarmi con altri scienziati che se ne siano occupati. Se volete scusarmi…

L’alieno lascia rapidamente l’accampamento, ed un’atmosfera molto tesa.

-Incidente un corno, questo era un avvertimento – si decide poi a dire Makkari – queste “coincidenze” stanno diventando ridicole.

-Ma l’incidente non può essere collegato a quello, no ? Perché farci scoprire Drylon se volevano che restassimo all’oscuro di tutto ? E tutto cosa, poi !? – si domanda nervosamente Molecola.

-Basta con le congetture – taglia corto Quasar – Mentre siamo qui a discutere, di sicuro da qualche parte c’è chi sta ridendo per come brancoliamo nel buio. Ora… vediamo di darci una mossa. Epoch sta ancora analizzando i testi dryloniani, ma la sua Coscienza Cosmica sembra un po’ fuori fase in questo periodo… spero che almeno lei possa recuperare i documenti distrutti, o ci vorrà molto tempo.

-Siamo i signori del tempismo, tanto per cambiare eh ? – lo interrompe, tanto per cambiare, Makkari.

-A che punto sei arrivato con l’esplorazione del pianeta, Mak ?

-Una quindicina di volte la superficie terrestre. Tranne qualche pezzo meccanico e lastre di metallo semidistrutte, ho trovato soltanto quella specie di razzo pieno di biglie. Almeno credo sia un razzo o simili… bisognerà testarlo.

-Il computer planetario non ha specificato le armi con cui voleva farci “sterilizzare la galassia” – gli ricorda Nuvola – In attesa dei dati di Epoch o della sua riprogrammazione, sarebbe opportuno prestare un’estrema attenzione a qualunque oggetto sospetto si debba maneggiare, nonché astenersi da azionare qualunque congegno entro la portata del computer, nel caso decida senza di noi.

-Versione breve: “andate a giocare in giardino” – chiarisce il velocista.

-Vorrei potervi almeno dire se contiene materiale esplosivo, ma mi sento strano solo a guardare la sua conformazione atomica – si scusa Molecola.

-Bene, allora io e Makkari porteremo quell’affare su qualche pianeta disabitato e faremo qualche test. Nel frattempo, Owen, pensi di poter rintracciare altre possibili armi in base a quella sensazione ? Altro “materiale strano”, per così dire ?

-Dovrebbe essere possibile, Quasar.

-Bene. Nuvola, novità riguardo il nucleo ?

-No.

-Ehm… potresti essere un po’ più specifica ?

-Le mie ricerche sul nucleo non presentano alcun tipo di miglioramento.

-Ah. Neanche un indizio su cosa è, a parte una grossa sfera luminosa che dà energia al pianeta ?

-Non è né una stella né altro genere di corpo celeste, Quasar. Presenta una debole fissione nucleare ed una blanda contrazione gravitazionale, ma la vera fonte di energia mi è sconosciuta. Ho anche escluso che possa trarre energia da un’altra dimensione. Fisicamente parlando dovrebbe essere impossibile prelevare dal nucleo più energia di quanta ne serve per illuminare Cleveland. Continuerò a studiarla, sistemi di sicurezza permettendo.

-Bene, continua così. Allora, signori, abbiamo tutti qualcosa da fare…preferirei risolvere il maggior numero di misteri prima che si riunisca il prossimo Consiglio di Selandiar. Quando i più grandi imperi interstellari di questo angolo di universo chiederanno al Reggente se Drylon è un rischio per la Galassia, vorrei che potesse rispondere con qualcosa di meno vago di un “forse”.

 

Pochi minuti dopo, in un vicino sistema solare. Quasar e Makkari atterrano su una delle lune dell’unico pianeta che orbita attorno a questo sole. Tutte le lune sono disabitate e ricoperte di numerosi crateri, mentre il pianeta emana una quantità fuori dal comune di radiazioni che rendono praticamente impossibile lo sviluppo della vita.

-Comodo avere Epoch a portata di mano, ricordami di chiedere a lei dove fare le mie prossime vacanze – comunica Makkari via radio.

-Quali vacanze ?

-Non hai idea di quante ferie si accumulino in quattromila anni, Quazester.

-Sì, penso che avremo tutti bisogno di riposarci una volta sistemata questa situazione del cavolo. Allora, genio della meccanica, hai già capito che cos’è che abbiamo trovato ? – domanda Quasar facendo uscire dalla bolla quantica il razzo, ed appoggiandolo molto delicatamente a terra.

-No, ma ho capito che può viaggiare più veloce della luce.

-In che modo ?

-Mi hai preso per Reed Richards ? Mi intendo solo di veicoli, io. Comunque, secondo me, quest’affare deve semplicemente rilasciare queste…”biglie”… il più in fretta possibile. Non mi sembra poi tanto avanzata come tecnologia.

-Chi costruirebbe un razzo interplanetario che lancia semplici biglie ?

-E che ne so. Chi costruirebbe un pianeta talmente grosso da farti sentire ancora l’eco del tuo respiro dopo tre giorni ?

-Touché. Comunque, resta la cosa più intatta che abbiamo trovato…e se sono davvero passati cinque miliardi di anni dall’ultima volta in cui qualcuno ha messo piede da queste parti, non ci possiamo aspettare molto di più. Questo missile avrà pure un qualche scopo.

-Forse i Dryloniani erano appassionati di giochi da spiaggia su larga scala, chi lo sa.

Makkari si china sull’arma e ne estrae una delle innumerevoli biglie, lanciandola in aria un paio di volte per poi afferrarla di nuovo.

-Forse non è il caso di giocare con questa roba.

-Eddai, Quaze, sono solo innocue sferette di metallo… che male possono fare ? E poi non ci stavo giocando. Se questo è un razzo interplanetario e lancia biglie nello spazio, perché non proviamo direttamente a fare lo stesso ?

Girandosi verso il pianeta gigante, Makkari lancia la biglia. La gravità della luna è molto inferiore rispetto a quella del pianeta, così la sferetta di metallo brillante aumenta sempre di più la propria velocità.

-Visto ? Magari ci facevano solo giocare i bambini, con questa roba.

Quando Makkari si volta, Quasar vede alle sue spalle una luce accecante. Ha a malapena il tempo di erigere un campo di forza quantico alle spalle dell’Eterno prima che tutto il paesaggio si trasformi in un inferno.

Il pianeta esplode nell’arco di pochi istanti, letteralmente annichilito. Quasar circonda se stesso, Makkari e l’arma in una bolla quantica dalle pareti spesse diversi metri, e sentendo che le cose possono solo peggiorare esegue un Salto Quantico a qualche milione di chilometri di distanza. Subito dopo, tutte le lune vengono investite dall’onda d’urto e si sbriciolano in una manciata di atomi, ulteriormente sparsi nello spazio.

Quasar cerca di restare in piedi appoggiandosi ad una delle pareti quantiche, utilizzando le Bande per analizzare la situazione.

-Niente da fare… c’è una coltre di radiazioni pesanti così spessa da impedire qualunque reazione chimica o atomica, e che interferisce anche con il funzionamento delle Bande. Che cosa diavolo è successo !?!?

-Non lo so, ma a Drylon facevano dei giochi un po’ troppo pericolosi per i miei gusti…

-Epoch, riesci a ricevermi ?

-A stento, mio Protettore – risponde una voce distorta – Vi consiglio di allontanarvi da quel sistema solare… sarebbe anche il caso di posizionare dei ricevitori quantici per avvertire eventuali viaggiatori spaziali. Non consiglierei a qualunque essere vivente di avvicinarsi per più di mezzo anno-luce alla vostra posizione.

-Ci stiamo già spostando. Epoch, il pianeta è esploso !?

-Ed è stato anche un bel botto… mi fischiano le orecchie e non c’era nemmeno un’atmosfera a trasmettere il suono.

-Per tua fortuna, Makkari. Nemmeno un Eterno riuscirebbe a sopravvivere al suono di un’esplosione di cinque milioni di miliardi di miliardi di megatoni.

-Ti prego dimmi che stai esagerando, Eppy

-Se così preferisci posso farlo, Quasar, ma non sarebbe la verità. E mi chiamo “Epoch”.

-Ma…se quella biglia microscopica era in grado di distruggere un pianeta… tutto il razzo…

-Con 1072 “biglie” al suo interno genererebbe un’esplosione pari a circa la metà di una supernova di media entità, sì.

 -Quaze…se Molecola riesce a trovarne delle altre…

-Già. Sarà meglio avvisarlo…l’ultima cosa che voglio è dare un’arma del giudizio universale in mano a qualcuno che non riesce a non inciampare per più di cinque minuti di fila. Ah, Mak ?

-Sì ?

-La prossima volta che dici che qualcosa è “innocuo”, ti metto nella stessa cella di Maelstrom.

 

Le sconfinate gallerie di Drylon. Owen Reece cammina con passo indeciso, in parte intimorito dal senso di oppressione che inevitabilmente trasmette la costruzione. Non ha idea di come potessero essere i dryloniani, ma inizia a sospettare che non gli sarebbe piaciuto vivere qui. Qualunque cosa guardi lo fa sentire costantemente strano… ora ha individuato la fonte più consistente di questa stranezza.

“Ho come la sensazione che questi dryloniani fossero i più grandi megalomani dell’universo” riflette mentre si avvicina ad una porta più alta delle Grandi Piramidi messe una sull’altra “Questo posto è talmente grande che probabilmente solo un millesimo della superficie era utilizzata”.

Sta studiando la composizione molecolare della porta, per poter entrare, quando riceve un segnale tramite il suo bracciale quantico.

-Sì ?

-Owen, quel missile è in grado di distruggere un intero sistema solare e renderlo inabitabile per diversi millenni. Massima cautela se trovi qualunque altra cosa… nel dubbio, chiedi ad Epoch prima di toccare qualunque cosa.

-Ricevuto. Hai detto un intero sistema solare !?

-Epoch non ha ancora capito del tutto che cosa sia l’esplosivo al loro interno, o qualunque cosa abbia quella funzione. Forse è collegato alla sensazione che avevi quando hai tentato un’analisi… Saremo lì presto.

-Aspetta, credo di aver trovato qualcosa. La sensazione è più forte che con il vostro razzo… potrebbero essercene di più, anche una dozzina. Sto per entrare.

Possono essere “strane”, ma le molecole della porta obbediscono comunque al loro signore e si fanno da parte per lasciarlo passare.

Molecola entra nella stanza e sintetizza un po’ di magnesio per illuminarla. Quasi subito, la fonte di luce cade a terra e Molecola fa un passo indietro.

-Q-quasar…forse è il caso…che vi sbrighiate a venire qui… con un po’ di rinforzi, magari… - comunica con un filo di voce.

-Owen, che succede ?

-E’…un po’…difficile…da dire…

-Beh, provaci !!! Con le interferenze della bomba è già tanto se riesco a trasmettere la mia voce, non posso ricevere immagini per ora…

-Okay… S-sono in una stanza organizzata su più livelli… sembra che scenda molto in profondità, e dico molto. Potrebbe essere grande come la Luna, e non sto esagerando…

-Molecola, cerca di calmarti un attimo ! Non mi sembra il caso di spaventarsi per un po’ di vertigine.

-Non è questo… è che qui dentro ci sono… Quasar, ci sono missili fin dove riesco a vedere, e sono tutti di quel tipo… in grado di distruggere una stella…

-Omiodio. Non puoi essere un po’ più specifico ? Quante saranno…centinaia ? Migliaia ?

-Direi più quattrocentosettanta miliardi… e non sono certa che questa sia l’unico deposito – risponde Epoch – Se sono ancora funzionanti, basterebbero per disintegrare tre quarti della Via Lattea e rendere inabitabile tutto il resto per diversi eoni.

-Per Zuras… in cosa diavolo ci siamo andati a cacciare !?!?

-E soprattutto, Mak… cosa può aver fatto scomparire una razza di signori delle armi in grado di distruggere una galassia ?

 

CONTINUA…