#81

di Fabio Furlanetto

 

DIPLOMAZIA BELLICA

 

Grande Nube di Magellano

Protettorato Kree (ex Impero Kree), Pianeta Hala

Mentre guida la navicella a più di mille metri dalla superficie, Dar-Kors è visibilmente nervoso. Gocce di sudore scendono sulla sua pelle blu, mentre in lontananza si possono vedere le macerie delle esplosioni che hanno lacerato il pianeta.

I suoi passeggeri sono i due militari Shi’ar di grado maggiore sopravvissuti alle prime esplosioni suicide. Tutto l’ex Impero è nel caos, con le comunicazioni interrotte ed ancora nessuna rivendicazione delle centinaia di migliaia di attentati già portati a termine.

Uno dei due ufficiali sta comunicando con i propri superiori in un’altra galassia, e dal suo tono preoccupato non sta andando bene.

-Come sarebbe a dire !? I primi centri di resistenza si stanno già armando !

-Allora, quando ci mandano le truppe di supporto ? – chiede ansioso l’altro ufficiale.

Dar-Kors stringe i denti. La nuova sede del comando militare provvisorio è già in vista.

-Non lo sanno, dicono che a nessuna nave della galassia madre è permesso venie qui… ci sono voci di un’invasione imminente…

-Se non reagiamo subito, le voci saranno tutto quello che rimarrà del governo Shi’ar sui Kree ! Allora, quanto ci vuole ad arrivare !?

Dar-Kors si decide. Appoggia una mano sulla bomba nascosta sotto la divisa, ed inizia a pronunciare la frase che la attiverà:

-Pama sorgerà anc-

Non conclude, perché un gigantesco getto d’acqua ha appena investito il velivolo nonostante la quota a cui si trova. Una cascata che si muove come un serpente afferra la nave e la costringe ad atterrare poco gentilmente. Dar-Kors afferra la pistola laser d’ordinanza e corre all’esterno, ma un pugno verde lo stende.

La giovane dea dalla pelle a scaglie afferra il cilindro che Dar-Kors ha lasciato cadere, e preme un pulsante sul bracciale dorato.

-Strega Marina, ne ho preso un altro.

-Lancia la bomba nella Zona Quantica e procedi alle coordinate successive, abbiamo ancora cinquanta milioni di attentatori da prendere – risponde la voce di Makkari da un altro sistema solare.

-E che ne faccio dell’attentatore ?

-Disarmalo e lascialo ai locali, non abbiamo tempo per altro. Makkari, chiudo.

La donna obbedisce, prendendo con sé bomba e pistola per poi scomparire in un accecante bagliore giallo.

 

Galassia Shi’ar, settore 2815

Le prime navi organiche della Covata partono all’attacco, muovendo le proprie colossali code. Anche se tecnologiche, le navi di Caradia sono dello stesso livello… ma sono in superiorità numerica di quasi mille a uno. Quella che segue non è una battaglia, è uno sterminio.

La difesa della civiltà invasa non è neanche lontanamente sufficiente a respingere Caradia, le cui navi iniziano a bombardare con armi a particelle la superficie del pianeta.

-Signora, rileviamo una flotta nemica di cinquemila navi in rapido avvicinamento dal centro galattico. Ci stanno chiamando.

-Sullo schermo.

L’immagine di un anziano umanoide con piume bianche che escono dalla testa si sovrappone alla battaglia. Il suo sguardo è duro e determinato.

-Sono il Generale Talari dell’Impero Shi’ar. Con chi sto parlando ?

-Lyas Elateyra della Federazione Imperiale di Caradia. I suoi ringraziamenti dovranno aspettare, Generale, siamo un po’ occupati.

-Non è il caso di scherzare; la vostra presenza non autorizzata in questo settore è una seria violazione delle leggi interstellari. Se non ve ne andrete immediatamente lo considererò un atto di guerra.

-Se fossi in lei conterrei la mia arroganza, Generale. Caradia rivendica il legittimo possesso di questo settore secondo le sue “leggi interstellari”. Questo settore è Caradia, adesso; oltrepassatene i confini ed apriremo il fuoco su di voi.

-Questo è oltraggioso ! Non avete nessun motivo di essere qui !

-Abbiamo fatto le nostre ricerche, Generale. Secondo voi questo è spazio Shi’ar; secondo la Covata, è spazio loro. Nessun’altra civiltà rivendica questo settore. Secondo le leggi interstellari, un settore che non sia unanimemente attribuito ad un governo stellare e che non è rivendicato da nessuno appartiene alla specie senziente più popolosa presente in modo stabile. Dico bene ?

-Io…credo di sì, ma…

-Ci sono quindicimila navi di Caradia in questo settore, con circa 500 militari ciascuna. Il che significa che in questo settore ora si trovano sette milioni e mezzo di caradiani, nemmeno uno Shi’ar, e soltanto sei milioni di Covata.

-Questo perché avete appena sterminato tutti gli altri !!!

-Irrilevante. Caradia è qui per restare. Non ascolterò nessun’altra comunicazione che non sia di scuse o di resa. Elateyra, chiudo.

Al suo fianco, l’androide Lecler… una coscienza collettiva, secondo in comando dell’intera Federazione Imperiale, sorriderebbe se solo avesse una faccia.

 

Caradia XXXVI, Palazzo Imperiale

Un altro corpo di Lecler indica l’ologramma della galassia Shi’ar, mentre il Supremo Imperatore Divino Helicon osserva annoiato.

-Stiamo costituendo un avamposto in questo settore, mio signore. Abbiamo altre tre armate in movimento qui, qui e qui, composte ciascuna da cinquantamila navi da guerra. Questo significa che entro un giorno avremo accerchiato la loro intera galassia con 165mila navi.

-Sono un po’ poche per un’invasione galattica completa… ci sono migliaia di settori di spazio su cui fare ogni genere di manovre, tra una squadra e l’altra… E’ proprio sicuro di questa strategia, Lecler ?

-Secondo le mie stime, gli Shi’ar non oseranno spostare troppe navi dai settori nord e ovest per evitare ritorsioni da parte degli Skrull

-Chi ?

-L’altra superpotenza locale, ricorda ?

-Un impero alieno vale l’altro, ormai. Quindi noi attacchiamo da est e da sopra il piano galattico… e se loro manovrano da sud o da sotto ? Non avevano dei vassalli da quelle parti ?

-Mi sono assicurato che i ribelli Kree blocchino i rifornimenti che passano dalle loro zone, mentre eventuali alleati dalla Via Lattea potrebbero effettivamente infastidirci…solo se la guerra di posizione si protraesse per più di qualche settimana, ma per allora avremo quintuplicato il numero di navi nella zona.

-Capisco. Dunque, questi Shi’ar… possiamo batterli ?

-La loro tecnologia è superiore alla nostra, mio signore, ma noi possiamo contare su un numero di navi sufficiente… anche se, mi duole ammetterlo, le perdite saranno ingenti.

-Hhmm. Quanto ingenti ? I civili se ne accorgeranno, se non glielo diciamo ?

-Possiamo farglielo dimenticare in fretta. Una volta assicurato il perimetro, tuttavia, dovremo ricorrere ad una forza bellica sostanziale per impadronirci della galassia. Secondo i miei calcoli, sarà necessario stanziare un minimo di ottocento miliardi di soldati solo nel primo anno… se nessun altro entrasse nel conflitto. Per contrastare anche gli Skrull dovremmo mettere in campo almeno un triliardo di soldati… ma questo ci lascerebbe sguarniti in patria.

-Ma se non ricordo male, avevamo stabilito che gli Skrull entreranno sicuramente nel conflitto una volta capito che non ci fermeremo agli Shi’ar… e ci sono molte altre potenze importanti nelle galassie vicine, senza considerare le incognite della Via Lattea.

-E’ esatto, mio signore. La nostra forza militare è considerevolmente superiore a quella di entrambe le potenze galattiche locali, ma la differenza tecnologica e la grande distanza implicano che non possiamo conquistare l’intero ammasso galattico con le nostre sole forze senza essere distrutti nel farlo. Ora capisce perché le sconsiglio di dichiarare guerra all’Impero Shi’ar, mio signore ?

-Cosa suggerisce, allora ?

-Impegnare gli Shi’ar solo fino all’indipendenza Kree, e stabilire poi con loro un trattato di non aggressione. Questo ci farà guadagnare qualche decennio, in cui potremo stabilire una base operativa nel loro spazio. Ci sono tre possibilità calcolate, dalla più improbabile alla più sicura… assoggettare i Kree alla nostra cultura e lanciare da lì un attacco; aspettare che siano gli Shi’ar ad attaccarci ed allearci a Kree e Skrull, assicurandoci la vittoria ed una futura inglobazione del loro spazio nell’arco di migliaia di anni; ed infine, impadronirci di tecnologia superiore che ci porti al loro stesso livello bellico.

-Tutte cose interessanti, ma aspettiamo di vedere che succede. Nel frattempo le concedo 200mila navi, ma non attacchi gli Shi’ar se non siamo provocati. Restiamo solo nei paraggi a far capire che facciamo sul serio… ma non voglio che sembriamo noi i cattivi, stavolta.

-Ordinerò di limitare i massacri, signore.

 

Galassia Shi’ar, settore 2815

Ai due lati di una linea immaginaria che rappresenta il confine dell’Impero Shi’ar, due imponenti flotte di navi si avvicinano e si preparano a fare fuoco.

Prima che venga dato un ordine da una delle due parti, il confine diventa visibile quando un’enorme parete di energia quantica si materializza dal nulla a dividere i contendenti.

Solo una fessura di pochi metri di diametro non è protetta; al suo interno si trovano un uomo in costume blu, un altro in costume verde e viola, ed una donna coperta in punti strategici solo da piccole nuvole bianche.

I sistemi offensivi di entrambi gli imperi si attivano, puntando una forza distruttiva sufficiente a distruggere un pianeta in unico punto.

L’uomo in costume blu, protetto da una sottile aura quantica, trasmette un messaggio radio in lingua Shi’ar.

-Vediamo di capirci... gli esseri che avete sotto mira possono accendere le stelle, spaccare i pianeti, spegnere le vostre menti alla velocità della luce , teleportarvi in un buco nero e scatenare un potere distruttivo che non avete mai sognato più rapidamente e in modo più devastante di quanto possiate mai immaginare. Non volete iniziare uno scontro con noi.

C’è solo silenzio per qualche secondo. Le armi non si disattivano.

-Io sono Quasar, tra parentesi.

-Parla il Generale Talari. Questa questione riguarda l’Impero Shi’ar; i Protettori dell’Universo non sono autorizzati ad interferire.

-Oh, può scommetterci che lo sono. Disattivi subito le armi, Generale, o lo farò io per lei. Lo stesso vale per Caradia, ovviamente.

La flotta di Caradia disattiva i sistemi d’arma, e dopo un istante quella Shi’ar fa fuoco con tutto ciò che ha a disposizione.

Nuvola si sbriga a generare una fiammata stellare ad ampio raggio che devii la stragrande maggioranza dei colpi; Quasar pensa al resto con una serie di scudi quantici.

-Mi sta facendo diventare nervoso, Generale…

-Quasar ! Si tolga immediatamente di mezzo o farò fuoco si di lei e sui suoi sottoposti !!!

-Faccia pure, se ci riesce. Molecola ?

Owen Reece annuisce e stringe gli occhi, concentrandosi. Le cicatrici a saetta sul suo volto sembrano illuminarsi per un istante, finché non si rilassa.

-Fatto.

-Grazie. Generale Talari, le sarà facile scoprire che il mio amico ha appena trasmutato in latta tutti i sistemi offensivi della sua flotta e del suo nemico. Tutto quello che vi è rimasto da fare è urlarvi contro a vicenda, ma non mi costringa a distruggere le vostre comunicazioni perché quello posso anche farlo da solo. Caradia non può farvi più niente, quindi vi suggerisco caldamente di tornare nel vostro spazio.

-Questo è intollerabile !!! Non ha nessuna autorità per darmi degli ordini !!!

-Mi sfugge perché sia un mio problema. Voglio che attiviate i motori entro quindici secondi, o sarò costretto a distruggere la vostra propulsione e trascinarvi a forza. Non sto bluffando. Quindici… quattordici… tredici…dodici…

Le navi Shi’ar si ritirano, con grande sollievo di Molecola. Anche le navi di Caradia iniziano a spostarsi lentamente all’indietro.

Nuvola scompare con un Salto Quantico dietro di loro, incrociando le braccia e scuotendo la testa. Le navi si fermano.

-Se fossi in voi ci penserei due volte – comunica via radio.

-Non ho ancora finito con voi – trasmette Quasar – Avete invaso un settore altrui, ucciso miliardi di esseri viventi, tentato di scatenare una guerra galattica, e mi avete rovinato la giornata. L’unico motivo per cui siete qui è che dovete ancora dirmi tutto quello che sapete sulla ribellione Kree. Vogliamo parlarne da persone civili ?

Solo silenzio e statica nei sistemi di trasmissione. Quasar ne è visibilmente irritato.

-Immaginavo di no. Molecola…cosa stanno respirando ?

-Ossigeno…azoto…cloro… e tracce di altro.

-Bene. Dimezza tutto quanto.

-Quasar !!!

-Owen, questi sono genocidi. Non si meritano un trattamento gentile.

-D’accordo…ma voglio che tu mi dica se qualcuno sta soffocando. Fatto.

Passano pochi secondi, dopodiché inizia a formarsi un’immagine sospesa nello spazio. L’immagine di una donna in alta uniforme, con due ali da pipistrello che spuntano dalla schiena e due grandi escrescenze ossee sul cranio.

-Un colpo basso persino per te, Quasar.

-Che razza di…Lyas !? Che ci fai qui !?

-Piccolo l’universo, non trovi ?

 

Zona Quantica

Nella grande struttura senza nome che resta ancorata all’immenso mare di energia di questa dimensione ci sono diverse stanze che, onestamente, non servono a nulla. Per il momento.

Da alcune ore tre donne molto diverse stanno aspettando in una di esse, in attesa di notizie dal fronte.

Marsha Rosemberg, un tempo nota come la supercriminale Volcana ed attuale compagna di Molecola, attende impaziente battendo un piede a terra.

Laura Winters, compagna di Quasar, tenta in tutti i modi di non addormentarsi per colpa dell’ultima notte insonne.

L’agente Tre-Sei-Zero invece non è rimasta ferma un attimo, continuando a camminare avanti e indietro mentre continua a digitare qualcosa su un piccolo palmare.

-Spero che qualcuno di loro abbia una vaga idea dell’ora che si sta facendo – rompe il ghiaccio Volcana – Non so voi, ma io inizio ad avere fame.

L’ex agente segreto non stacca gli occhi dal palmare mentre risponde dando le spalle:

-Come se potessi preoccuparci del cibo con una guerra intergalattica alle porte…

-Beh immagino che anche nelle altre galassie si fermino a mangiare.

-Lo spero proprio. Potrebbe essere un vantaggio tattico, anche se non decisivo. Comunque mi preparerei ad un paio di giorni di digiuno forzato, se fossi in voi; non possiamo rischiare che i Kree tornino in libertà solo per riempirci lo stomaco.

-Proprio non ti piaccio i Kree, vero ? - chiede Lara sospettosa.

Finalmente Tre-Sei-Zero distoglie gli occhi dal palmare per guardare negli occhi Lara, e rispondere lentamente:

-Un alieno mi ha mangiato una mano ed ha violentato la mia mente quando avevo sei anni. Diciamo soltanto che non mi piacciono molto gli invasori.

-Non tutti i Kree sono invasori… e non tutti si meritano il tuo odio, Tre.

-Con tutto il rispetto, miss Winters, lei non sa un cazzo sugli alieni.

-Può darsi, ma sto imparando qualcosa sui paranoici.

La stanza piomba nel gelo mentre le due donne continuano a fissarsi, fino a quando Tre-Sei-Zero non reagisce voltando le spalle.

-Sarò con Mr.S nella sala di coordinamento. Almeno una di noi avrà motivo per essere qui.

L’ex agente fa appena in tempo a fare pochi passi prima che l’intera struttura si muova come se fosse appena stata investita da qualcosa di molto, molto grosso.

-Ci hanno colpiti ? – chiede Volcana rialzandosi in piedi.

-Ridicolo, i campi di forza esterni resisterebbero a una supernova. Forse un malfunzionamento del…

-[Mr.S a Tre-Sei-Zero] - annuncia un invisibile altoparlante interno.

-Rapporto – ordina la donna.

-[In assenza di tutti i Protettori e con Epoch occupata a coordinare il disarmo, temo di aver bisogno della sua esperienza militare. Siamo… sotto attacco]

 

Supercorazzata Ammiraglia “Supremazia 6642“

I soldati di Caradia scortano Quasar, Nuvola e Molecola sulla loro nave tenendoli costantemente sotto tiro. Il loro nervosismo è tangibile; anche se si credono ancora in una posizione di vantaggio, non possono veramente credere che le loro armi possano impensierire i Protettori…non dopo quello che gli hanno visto fare.

-Voi due siete ancora in convalescenza; da qui in poi posso cavarmela da solo – si ricorda Quasar.

-Non credo che questi alieni siano da sottovalutare…stanno facendo sul serio…

-Sono d’accordo con Molecola, Quasar… Caradia nasconde qualcosa. Inoltre, dati i tuoi passati trascorsi con la politica interstellare, dubito sarebbe comunque una buona idea.

-Hhm. E’ un sollievo non essere più il vostro capo.

La nebulosa senziente e il terrestre rallentano il passo, guardandosi perplessi.

-Ma da che pianeta viene ? – chiede Molecola.

-Per quanto Quasar sia molto più convinto di noi del suo status attuale, non ho la minima intenzione di ricordarglielo.

-No, volevo dire…ehi, un secondo ! Nuvola, hai capito una battuta !?

-Ho cambiato strategia riguardo l’umorismo terrestre…lo ignoro. Muoviamoci ora…

Pochi minuti dopo i visitatori arrivano in una stanza privata; spartana e molto spaziosa, ma senza la rigida formalità che permea persino i corridoi di una nave di Caradia.

Lyas allarga le ali al loro ingresso, avendo tolto la giacca della divisa militare per avere un po’ di movimento.

-Prego, mettetevi a vostro agio. Non ho mai potuto ringraziarvi per la vostra ospitalità quando ero la Protettrice dell’Universo; permettetemi di ricambiare.

-Cosa ci fai in un’altra galassia a sterminare una specie ? – chiede immediatamente Quasar.

Lyas accenna un sorriso e ripiega le ali.

-Avrei potuto farti la stessa domanda quando ci siamo incontrati. Tornare mortale non ha fatto bene alle tue maniere…

-I nostri passati errori non possono giustificare una guerra galattica – interviene Nuvola.

La pelle azzurra della lampyriana si scurisce, ed il tono della donna si fa più animato.

-I vostri metodi pacifici hanno portato alla più grande depressione della storia della mia galassia, e causato centinaia di milioni di morti nelle rivolte. Lasciatemi provare la mia strada… lasciate che vi dimostri che Caradia è l’unica strada verso la pace.

-Uccidendo milioni di esseri viventi ? – chiede Quasar.

-Ho fatto piazza pulita di un sistema infettato da parassiti senza scrupoli; non hai fatto la stessa cosa uccidendo gli Infestatori per salvare il mio pianeta ?

-Quello è stato…molto diverso.

-Certo, io non ho cancellato l’intera Covata dall’esistenza ! Sei stato tu ad insegnarmi che non c’è vita che non si possa salvare… ed anche se poi hai voltato le spalle a quell’ideale, io ho intenzione di continuare a seguirlo.

-Seguendo un impero espansionista – nota Molecola.

-Voi non capite Caradia… io ho visto la loro patria. Quasar… non c’è una guerra nei suoi confini da un miliardo di anni. Un miliardo !!!  Povertà, malattie, crimini, sofferenza… queste cose non esistono più da centinaia di migliaia di generazioni ! C’è libertà di opinione, libertà di culto, non ci sono restrizioni di classe… okay, hanno un ego semplicemente mostruoso, ma non vogliono distruggere le altre società. Le vogliono aiutare. Lo sai quale è stata la prima mossa di Caradia dopo aver preso il controllo militare della Galassia Vortice ? Ha distribuito cibo, medicine ed ha messo tutta la propria tecnologia a disposizione di chiunque ne avesse bisogno. E senza richiedere nulla in cambio !!!

-Immagino quindi che nessun mondo si sia rifiutato di unirsi a questa… utopia galattica ? – chiede Nuvola con tono estremamente incredulo.

Lyas incrocia le braccia, voltandosi verso la finestra per osservare le stelle. La sua voce trema nella risposta.

-Alcuni hanno avuto bisogno di un certo…incoraggiamento. Ma è stato per il loro bene ! Caradia è sempre meglio di quello che avevamo prima !

-Dillo alla Covata… o ai Kree, o agli Shi’ar. Abbiamo le prove che Caradia sta fomentando una colossale rivolta che sta mietendo milioni, forse persino miliardi di vittime. Non puoi essere veramente d’accordo con loro, Lyas !

-Pochi milioni di vittime possono significare centinaia di miliardi di vite salvate nel futuro, Quasar ! Pensa a quante persone sono morte per tutte le guerre con gli Skrull. Se gli abitanti di questa galassia, di qualsiasi galassia, non vogliono prendersi cura delle proprie vite… sarà Caradia a pensarci per loro, che ce l’abbiano chiesto o meno.

Gli sguardi dei due ex Protettori si incrociano per diversi secondi; poi Quasar ordina, senza staccare lo sguardo:

-Nuvola, Molecola, andate ad aiutare Makkari e i Giovani Dei. Vi raggiungerò subito.

Nonostante un bel po’ di nervosismo, i suoi due amici obbediscono. Quando la porta della stanza si è chiusa, Quasar si rivolge a Lyas:

-Ho ancora fiducia in te. Ma se dovessi scoprire che un altro essere vivente… uno soltanto… è morto a causa tua, non basteranno cento imperi stellari ad impedirmi di fermarti.

Lyas non risponde, lasciando che il Protettore esca dalle sue stanze.

Poco dopo, aziona un pulsante sulla parete.

-Lady Elateyra all’equipaggio… voglio che i motori stellari funzionino di nuovo prima dell’alba. Cancelliere Lecler… noi due dobbiamo parlare di un qualcosa chiamato “Kree”.

 

Zona Quantica

L’intera Struttura trema vigorosamente, quasi facendo cadere a terra le tre donne che entrano nel centro direttivo. Un alieno con un grande occhio al posto della testa ed un corpo cibernetico osserva uno schermo dopo l’altro, senza sapere cosa fare.

-Non avete dei sistemi offensivi in questa diavolo di stazione !? – si lamenta Tre-Sei-Zero avvicinandosi.

[Non siamo un’organizzazione belligerante, signora. Ho attivato un impulso quantico che avrebbe dovuto fermare le navi, ma non ha avuto effetto…]

-Chi ci sta attaccando ? Quanti sono ? – chiede Lara.

[Una sola nave… porta i simboli di Caradia, ma non sembra far parte del loro…]

-Fammi vedere – si intromette Tre-Sei-Zero spostando con forza il cyborg, avventandosi sui comandi ad inserire e richiedere dati.

[Signora, devo chiederle di allontanarsi dalla consolle]

-Come diavolo ha fatto Caradia ad arrivare qui ? Nemmeno gli Shi’ar hanno la tecnologia per farlo… i loro scudi, le loro armi, tutta tecnologia quantica. E’ impossibile !

[Si allontani o sarò costretto ad usare la forza]

-No, aspetta – lo ferma Lara – Perché è impossibile, Tre ?

-Perché credete che nessuna razza usi la Zona Quantica come fonte di energia, o come scorciatoia al posto dell’iperspazio ? La tecnologia quantica è incredibilmente complessa; l’unico essere in grado di svilupparla è stato Eon, ed era quasi onnisciente.

Un altro colpo scuote la costruzione di energia solida, sbalzandola dalla sua posizione e facendola roteare su se stessa. Nonostante la gravità artificiale, è un colpo durissimo.

-Dobbiamo andarcene di qui ! E’ troppo pericoloso ! – si lamenta Masha Rosemberg.

-Niente panico. Sto portando al massimo i sistemi di difesa; armi quantiche o no, una sola nave non riuscirà mai a passare.

Ci sono alcuni secondi di calma, prima che quattro abbaglianti lampi di luce gialla inondino la stanza. Quattro esseri artificiali senza faccia si avventano sui presenti, ancora disorientati dal lampo.

Marsha Rosemberg trasforma le proprie braccia in plasma incandescente, incenerendo la testa del robot che la stava aggredendo e di quello alle spalle di Lara.

Un laser proveniente dall’indice della mano artificiale di Tre-Sei-Zero ferma il terzo, mentre Mr.S si protegge con un campo di forza dall’assalto del quarto.

Ci vuole ben poco perché l’assalitore sia ridotto da Volcana in una pila di metallo fuso.

-Non abbassate la guardia ! Possono arrivarne degli altri ! – avverte l’agente SWORD; infatti, un quinto robot appare alle spalle di Volcana.

Tutto il suo corpo si accende generando abbastanza calore da fondere qualunque cosa, ma la cosa non sembra avere alcun effetto sull’assalitore che si limita a farle perdere conoscenza con un raggio di natura sconosciuta; Tre-Sei-Zero lo ferma lanciando dalla mano una scarica elettrica che lo cortocircuita.

Mr.S intanto si precipita ai controlli, e Lara cerca di avvicinarsi a Volcana per capire se stia bene, non riuscendovi per il calore quasi tangibile.

[Non sembrano esserci altri intrusi; sto disabilitando i controlli di navigazione della nave, non andrà da nessuna parte]

-Scarica…dannazione – si lamenta la donna vedendo che l’arto non si muove più – S, avrò bisogno di un’arma se ne arrivano altri. Hai un bracciale quantico di riserva ?

[Una richiesta logica] conclude l’alieno, estraendo da una tasca dell’esoscheletro un bracciale quantico e porgendolo alla donna.

-Non credevo avessero capacità offensive – ricorda Lara.

-E’ quello che speravo credeste tutti – controbatte la donna allacciando il bracciale sul polso metallico, e lanciando una scarica gialla contro il cyborg che cade a terra privo di conoscenza.

-Tre !!! Che ti è saltato in mente !?

-Sto solamente eseguendo i miei ordini.

Continuando a tenere Lara sotto tiro con la sua mano artificiale, l’agente si avvicina al computer per inserire dei comandi; dopodiché, i robot scompaiono.

-Li sta riportando sulla loro nave… e te la porterai dietro, vero ? La tua missione era rubare tecnologia, non è così !? Non stavate controllando Molecola, lo volevate sfruttare !!!

-Questa è un’operazione SWORD di livello Cosmic Top Secret, miss Winters, le consiglio vivamente di non interferire e di lasciarmi andare.

-Non senza di me.

-Non sia ridicola, signorina… sono una delle agenti segrete più qualificate del pianeta, non ho bisogno dell’aiuto di una cameriera.

-Computer, codice omega, bloccare ogni accesso non autorizzato ai sistemi di controllo senza la mia autorizzazione.

-Sta bluffando, miss… non ha questo genere di autorizzazioni, o l’avrei già scoperto.

-Non può correre un rischio del genere, Tre… dico bene ?

-Ha del coraggio, glielo concedo. Vuole soltanto seguirmi ? Non cercherà di fermarmi ?

-Non so neanche che cosa vuole fare, Tre… ma voglio cogliere l’occasione di capirla.

L’agente segreto si morde un labbro e pensa rapidamente, prima di rispondere.

-D’accordo, ma sia chiaro che comando io.

Subito dopo, le due donne si ritrovano a bordo di una nave aliena… e prima che sia passato un altro minuto, scompaiono completamente dalla Zona Quantica.

 

CONTINUA !