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#91

di Fabio Furlanetto

 

Pace nei nostri tempi

 

 

Su una qualche Terra

Wendell Vaughn contempla il fondo della bottiglia di liquore, ormai svuotata. In questa realtà non ha mai ottenuto le Bande Quantiche, non è mai stato Quasar e non è mai stato un eroe. L’universo non sembra averne mai sentito la mancanza.

All’improvviso, nei suoi occhi si accende qualcosa. L’iride è rimpiazzata da un campo stellato, e Wendell si alza in piedi gettando a terra la bottiglia.

-New York. Perché finisco sempre in questa città? Va bene, tanto non importa.

Wendell schiocca le dita, e New York City scompare.

Avviene tutto in un batter d’occhio, apparentemente senza nessuna fatica. Come insulto diretto alla legge di conservazione dell’energia, non ne è rimasto assolutamente nulla.

-Credevo mi avrebbe dato più soddisfazione. Ora, da dove comincio questa volta?

 

In un’altra linea temporale

La Zona Quantica

Nuvola non è abituata a perdere i sensi. Quando era solo una nebulosa senziente, era sempre a conoscenza del lentissimo scorrere del tempo ed aveva il più totale controllo di ogni singolo atomo della propria massa.

Credeva che l’ultima parte fosse vera, specialmente dopo aver spostato miliardi su miliardi di tonnellate di gas ionizzato in una dimensione tascabile ed aver adottato il corpo simulato di una femmina umana.

Appena apre gli occhi, anche tutti gli altri sensi riprendono a funzionare. Gli esseri umani non hanno un nome per la maggior parte delle sensazioni che lei può avvertire; uno di quei sensi le permette di avvertire le differenze nella vibrazione dimensionale per comprendere in quale universo si trovi.

In questo modo capisce di essere nella Zona Quantica nel momento stesso in cui capisce di essere a letto, sotto le coperte. A differenza di un normale essere umano, la prima cosa è assolutamente normale e la seconda incredibilmente bizzarra.

-Come sono arrivata qui? – chiede cercando di levitare in posizione verticale; ed è allora che avverte una delle sensazioni più incomprensibili che abbia mai sperimentato: vertigine.

Deve tornare subito alla posizione originale, senza riuscire a focalizzare le proprie energie gravitazionali.

-Hey, calma! Stai attenta a non sforzarti troppo – la rassicura una voce umana,appoggiando una mano sulla sua spalla nel tentativo di farla sdraiare nuovamente.

Nuvola è talmente confusa da notare solamente ora la presenza di Lara Winters, la ragazza di Quasar.

-Lara? Perché sono qui...cosa mi sta succedendo?

-Epoch ha detto di averti recuperata a fluttuare in mezzo alla Zona. Quanto alla seconda, speravo proprio che fossi tu a darmi qualche indizio.

-Ero...ero nella linea temporale del doppio di Quasar, Aeon. C’è stata una battaglia, e lui mi ha sconfitta. Credo di aver fatto un Salto Quantico di emergenza per riuscire a salvarmi la vita. Cosa è successo agli altri Protettori?

Nuvola cerca ancora di alzarsi, riuscendo a mettersi a sedere con la fatica che di solito avrebbe impiegato per spostare un pianeta. La coperta scende fino a scoprirle il petto, e le onnipresenti nuvole bianche avvolgono il suo corpo nei punti strategici.

-Non mi ci abituerò mai – ammette Lara distogliendo lo sguardo mostrando il pudore che Nuvola non ha – Makkari e Molecola sono tornati come hai fatto tu, ma di Wendell non sappiamo niente. Epoch crede sia ancora in quella realtà.

-Dobbiamo andare a salvarlo; non può resistere a lungo contro Aeon – replica Nuvola, saltando giù dal letto.

Solo l’intervento di Lara le impedisce di cadere a terra; ma non è il fatto di non riuscire nemmeno a stare in piedi a sconvolgere Nuvola, lasciandola a bocca aperta e sciogliendo la sua naturale impassibilità.

Anche se Nuvola non è veramente una donna ma solo una massa di gas che ha assunto la forma di una donna, il suo aspetto è inconfondibilmente diverso da quanto ha adottato negli ultimi anni.

E’ l’aspetto di una donna incinta di almeno nove mesi.

 

Su un’altra Terra

Silver Surfer sta respingendo la flotta di astronavi Skrull in orbita attorno al pianeta, mentre Quasar intrappola i Super-Skrull in bolle di energia quantica.

-Quasar a Capitan America, abbiamo bisogno di rinforzi: pensate di poter fare a meno di Thor?– chiede l’eroe con una trasmissione radio.

-Siamo noi ad aver bisogno di una mano: l’Eliveicolo è appena esploso, e sta precipitando su Washington! – è la risposta ricevuta, insieme ai rumori di sottofondo della battaglia che si sta svolgendo sulla superficie.

-Anche io ho i miei problemi, qui – ammette Quasar, vedendo uno dei Super-Skrull diventare intangibile e superare la sua barriera.

Quasar si morde un labbro, chiedendosi come poter risolvere il problema. Poi i suoi pensieri sono sostituiti da qualcos’altro, nei suoi occhi si accende un campo stellato. E sorride.

-Così andiamo meglio.

Tutti i Super-Skrull esplodono all’istante. Ogni singola astronave della grande armata si riduce in polvere. L’Eliveicolo si ferma a mezz’aria.

Silver Surfer non sa cosa pensare di quello che ha appena visto. Sa solo che nemmeno i suoi sensi cosmici riescono ad avvertire la presenza di un solo Skrull sul pianeta, o nel resto del sistema solare.

-Per le stelle...cosa può aver causato un simile effetto? Quasar, riesci a rilevare...no – si ferma Silver Surfer, osservando con attenzione il proprio alleato.

-Tu non sei Quasar – capisce.

-Non mi sei mai piaciuto – risponde Quasar.

Il Potere Cosmico fluisce dal corpo di Silver Surfer nello spazio circostante, lasciando un fin troppo mortale Norrin Radd a soffocare nel vuoto siderale.

-Meglio. Ma ancora non è abbastanza.

 

Su un’altra Terra ancora

Come tutti gli altri piloti in questa battaglia, Wendell Vaughn è terrorizzato. Al centro dell’enorme uccello di fuoco che si trova nel suo mirino c’è una donna, che non sembra essere affatto preoccupata dall’idea di essere il bersaglio di ogni singolo jet a disposizione dell’Air Force.

Wendell chiude gli occhi quando la Fenice Nera emette una fiammata di fuoco cosmico che incenerisce l’intera armata; quando li riapre sta precipitando al suolo, ma i suoi occhi sono molto diversi rispetto a pochi attimi prima.

-Ecco, così ci siamo quasi – commenta, ricreandosi dei vestiti. La sua uniforme è molto diversa da quella che indossava a bordo del velivolo: se ci fosse qualcuno a vederlo, penserebbero subito al costume di Capitan Marvel con l’aggiunta di un mantello.

Raggiunge Felice Nera, ignorando completamente il terrificante calore delle fiamme emesse dalle sue ali di fuoco. Afferra Jean Grey per il collo, incurante dell’odio puro che brucia nello sguardo della donna.

-Scusa. Niente di personale.

Il corpo di Jean si carbonizza in una mezza dozzina di secondi, ed il grande uccello di fuoco si spegne. Wendell si ripulisce le mani dalla cenere, lasciando precipitare al suolo il cadavere.

Quando parla, la sua voce e la sua immagine sono trasmessi contemporaneamente a tutti gli abitanti del pianeta.

-Ascoltatemi! Io sono Aeon, vostro signore e salvatore. Giurate obbedienza e non conoscerete più il male; ostacolatemi e sarete distrutti.

 

In un’altra linea temporale

La Zona Quantica

All’esterno della Struttura, all’ombra di Epoch e di un’intera Schiera di Celestiali, c’è un tavolo di energia quantica. Seduti a quel tavolo giallo, su tre sedie gialle, ci sono tre esseri umani molto particolari.

Uno di loro è a metà strada tra un Homo Sapiens ed un dio. Un altro è al di sopra di parecchi dei, ma fin troppo umano. La terza è l’unica femmina, ed è la prima a rompere un silenzio che dura da parecchi minuti:

-No, scusate, non ho ancora capito: Nuvola è incinta!? Credevo fosse una nebulosa! – ribadisce Abigail Brand, Direttrice dello SWORD (Sentient World Observation and Response Department).

E’ anche l’unico agente SWORD presente in questa dimensione, da quando Epoch ha rispedito tutti gli altri sulla Terra.

-Sì, per l’ultima volta: è incinta del Sole. Perché siamo ancora qui a perdere tempo, invece di cercare di scoprire che fine abbia fatto Quasar? – protesta Makkari.

-Epoch ci ha detto di non farlo – gli ricorda Molecola.

-Sì, beh. Da quand’è che facciamo esattamente quello che Epoch ci ordina?

-Non per tornare sempre sull’argomento, ma cosa facciamo se Nuvola partorisce? Avete detto che deve partorire una stella, non dovremmo portarla in un posto un po’ più sicuro? – chiede la Direttrice Brand.

-Non sarà proprio un parto, tecnicamente sarà una nova – precisa Makkari.

-Come in “qualcosa con la stessa potenza di un sole che esplode”? – insiste la Brand.

-Al momento sarebbe il nostro problema minore – le fa notare Molecola, indicando la Schiera di Celestiali che accerchiano la Struttura.

-Già – risponde la Brand, deglutendo.

-Siete sicuri che non ci sia modo di sconfiggerli, vero?

-Hai presente gli dei, Brand? Gli dei vedono i Celestiali come gli esseri umani vedono gli dei – chiarisce Makkari.

-Non sono credente.

-Se ci pensi fa abbastanza ridere, vero? Voglio dire, qui siamo con gli dei fino al collo! – le fa notare Molecola.

-Riconosco che gli dei esistono, ma non ne ancora conosciuto nessuno che valesse la pena venerare. Senza offesa, Makkari, so che gli Eterni venerano i Celestiali...ma voi avete già sconfitto degli dei. Se anche solo un decimo di quanto c’è scritto negli Archivi dei Vendicatori su voi Protettori è vero, avete anche sconfitto esseri più potenti! Anche più potenti dei Celestiali stessi, sono pronta a scommettere.

Makkari e Molecola si guardano negli occhi, ed è quest’ultimo ad alzare le spalle:

-Devi ammettere che non ha tutti i torti, Makkari. Abbiamo fatto cose più impossibili in passato.

-Sbaglio o non dovresti neanche essere autorizzata a leggere gli Archivi? – cambia argomento Makkari.

-Denunciami.

-Stiamo perdendo di vista la cosa importante, qui – interviene Molecola – I Celestiali ce l’hanno con noi “per aver interferito”, ma non ci vogliono dire né come né perché sia così grave.

-Se ci avessero voluti distruggere l’avrebbero già fatto – nota MakkariEpoch sta cercando di stabilire un qualche accordo con i Celestiali; noi non possiamo nemmeno comprendere che cosa si stiano dicendo, ma vedrete che li convincerà. E se non funzionasse, abbiamo una sfilza di favori da riscuotere, da Eternità alla Morte! Sì, non c’è da preoccuparsi: Epoch metterà tutto a posto.

-Makkari, posso avere la tua attenzione? – chiede la voce di Epoch.

-Ecco, che vi stavo dicendo? Epoch ha già sistemato tutto.

-A dire la verità, Makkari, non hanno ascoltato nulla di quello che gli ho detto e tutti i miei appelli alle altre entità cosmiche sono stati inutili. I Celestiali mi hanno comunicato un’unica cosa: vogliono parlare direttamente con te.

Silenzio. Per quanto sia impossibile, Molecola giurerebbe di aver appena visto l’Eterno sbiancare in volto.

-Hai compreso le mie parole, Makkari?

-Sì, sì. Certo. Dammi solo...dammi solo un po’ di tempo per riflettere su cosa dirgli, okay?

-Non credo sia saggio farli aspettare.

-Okay, okay, arrivo subito. Per una volta non facciamo le cosa di fretta, d’accordo?

-Ora sì che sono preoccupato – ammette Molecola.

Silenzio.

-Volevo solo dire, come fa il Sole a mettere incinta una nebulosa? Non ha nemmeno, insomma, capisco l’analogia e tutto ma...

-Senti, Brand, tu non hai esperienza in cose cosmiche. Fidati e basta, okay? E’ successo come è successo.

-Non ne avete idea nemmeno voi, vero? – sorride la Direttrice.

-Su, tornate al lavoro. Dovunque sia Quasar, dubito che se ne stia con le mani in mano a fare niente – esorta Makkari, alzandosi in volo per incontrare i propri dei.

 

Spazio vuoto

Non c’è più niente in questo universo. O meglio, quasi niente: nello scontro tra Aeon e Quasar, l’intero universo è stato annichilito con l’eccezione di Aeon.

Aeon fluttua al centro del nulla, lo sguardo perso ancora al di là del nulla.

C’è qualcos’altro, vicino a lui, anche se nessuno può vederlo. Nessuno potrebbe vederlo nemmeno se in questo universo ci fosse qualcuno.

Il suo nome è Quasar ed è la versione di Aeon di un universo alternativo (anche se, dal suo punto di vista, è vero il contrario).

Senza alcun punto di riferimento, non sa bene da quanto si trova qui. Non ha nemmeno un corpo vero e proprio: è letteralmente un fantasma, l’intangibile ombra di ciò che era Quasar.

-E’ frustrante, non è vero? – sussurra una voce.

Quasar si guarda attorno: naturalmente continua a non esserci nessuno tranne il corpo catatonico di Aeon.

-Chi ha parlato? C’è qualcuno qui?

-Nessuno e al tempo stesso solo noi due. Dovresti davvero essere morto a questo punto, lo sai vero?

-Ci sono abituato. Puoi aiutarmi ad uscire da questo universo?

-No, anche io sono bloccato qui. Sembrerebbe che Aeon abbia distrutto tutto il resto.

-Ma tu sei sopravvissuto. Come hai fatto?

-Potrei farti la stessa domanda.

-Ero già morto prima.

-Questa non è una risposta.

-Già, immagino di no. Hai un’idea di come possa fare per togliere ad Aeon il suo potere? Lo chiamano il Punto, credo sia una specie di...

-So cos’è il Punto. Lo so molto bene.

-Allora forse dovresti spiegarlo a me, la mia fonte di informazioni precedente non era molto affidabile – risponde Quasar; del resto, quale motivo ha di credere veramente a ciò che gli ha detto Maelstrom?

-Il Punto è una singolarità dimensionale, molto più vecchio di qualunque altra cosa a parte la realtà stessa. Un punto di convergenza per tutta l’energia, in un certo senso. Non c’è modo per strapparlo ad Aeon: credimi, io ci ho provato.

-Non mi hai ancora detto chi sei. Perché non posso vederti?

-Non ho un corpo vero e proprio. E’ difficile da spiegare.

-Sei un concetto? Un’entità astratta? Ho fin troppa esperienza in materia.

-Devi aver condotto una vita interessante.

-Se solo sapessi...

-Sono Odio.

-Odio? Come in “il dio dell’odio”, o...

-Sono Odio. L’incarnazione stessa del concetto di odiare, anche se al momento non sono molto incarnato.

-E non sei stato distrutto insieme a tutto il resto perché...

-Tu odi Aeon. Quindi io esisto, anche se a malapena.

-A questo punto dovrei dire “ha senso”, ma in realtà non ce l’ha. Non dovrebbero essere ancora vivi anche altri concetti cosmici?

-Io ho una relazione particolare con Aeon. Non ti piacerà.

-Senti, in effetti mi piacerebbe tornare a casa e fare tutt’altro, ma non è che abbia molta scelta se voglio fermare Aeon.

-Conosci la storia di questo universo, ormai. A differenza che nella tua linea temporale, i nazisti hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale Terrestre; il Wendell Vaughn di questa realtà è diventato Aeon, nel tentativo di stabilire una dittatura universale. E ci è riuscito.

-Sì, mi hanno raccontato qualcosa del genere. Tu cosa c’entri?

-E’ stato grazie al mio intervento se i nazisti hanno vinto. La quantità di odio generata da quel conflitto è stata sublime, ed il mio potere è cresciuto a dismisura. Sfortunatamente non avevo realizzato che Aeon avrebbe iniziato una guerra contro tutte le entità cosmiche...sono sopravvissuto solo fomentando il suo odio.

-Hai caricato d’odio un maniaco con un potere quasi infinito? Ma che avevi in testa!?

-Io sono Odio. E’ ciò che faccio.

-Okay, okay. Immagino sia per questo che sei sopravvissuto: come me, sei riuscito a legarti ad una frazione del potere del Punto. Hai molta più esperienza di me in materia: hai idea di cosa stia facendo Aeon?

-Fin troppo bene. Sai che questa realtà è stata bloccata dal Tribunale Vivente, vero? Nessuno può entrare o uscire da qui.

-Sì, lo so. Io ed i Protettori siamo in missione per conto suo: dovevamo riportare qui Aeon ed assicurarci di non farlo scappare. Perché?

-Conosci il Guanto dell’Infinito?

-Fin troppo bene.

-Ce n’è uno per ogni universo, e funziona solo nella propria realtà di origine. Il Punto è molto simile, ma ci sono due differenze cruciali: ne esiste solo uno in tutta la creazione, e la sua giurisdizione non è limitata ad un solo universo. Ovunque si trovi anche solo una sua frazione, il Punto è virtualmente onnipotente.

-Per questo il Tribunale non voleva che Aeon scappasse.

-Sfortunatamente, incontrare te gli ha dato un’idea. Ora lui è fisicamente qui, ma la sua mente sta prendendo possesso di tutti i Wendell Vaughn di tutte le linee temporali...ed in qualsiasi universo si trovi la sua mente, lì può agire il Punto.

-Quindi potremmo presto ritrovarci con chissà quanti universi sotto il suo totale controllo? Ed in ognuno di essi, ogni sua incarnazione avrebbe lo stesso livello di potere del Guanto dell’Infinito!?

-Ti ho detto che non ti sarebbe piaciuto.

-Dobbiamo fare qualcosa. Pensi che Aeon possa raggiungere la mia realtà?

-Al momento, può prendere possesso solo di altre versioni alternative di se stesso. Ma presto diventerà così potente da superare questa limitazione.

-Chissà perché non sono sorpreso...sapevo che questa missione sarebbe stata un disastro. Ma aspetta un secondo: a te cosa importa? Se Aeon conquista tutta l’esistenza, a giudicare da come gestiva il suo Protettorato ci sarà parecchio odio.

-Ogni universo ha un’incarnazione locale dell’Odio, ed io sono legato a questo. Loro diventeranno più potenti, mentre io rimarrò solamente lo spettro di me stesso! Devo impedire che diventino più potenti di me, anche a costo di smettere di esistere. Li odio tutti quanti.

-Fammi capire: odi anche gli altri Odio? – nonostante la situazione non sia da prendere alla leggera, Quasar si lascia scappare un sorriso per colpa dell’assurdità che a volte possono raggiungere queste entità cosmiche.

-E’ ciò che sono. Ma odio Aeon più di tutti per aver distrutto i miei piani, e ti aiuterò a sconfiggerlo.

-E come? Credevo avessi detto che togliergli il Punto è impossibile.

-Solo Aeon può separarsene. Ma tu sei lui, per quanto tu possa odiare pensarlo.

-Credi che non abbia già provato a controllarlo? Le sue barriere mentali sono troppo forti per me.

-Allora avrai bisogno di alleati.

-Più facile a dirsi che a farsi: non posso contattare i Protettori, ed il mio potere è inutile – si lamenta Quasar, fissando le Bande Quantiche.

Poi sorride.

-Mi è venuta un’idea.

-Qualcosa che possa aiutarci a salvare l’Universo?

-Sono Quasar. E’ quello che faccio.

 

In un’altra linea temporale

La Zona Quantica

Nei suoi 4500 anni di vita, Makkari si è trovato in innumerevoli situazioni difficili. Cosa piuttosto strana per un Eterno, ha rischiato di morire più volte di quanto riesca a ricordarsi.

Ma per quanto sia un Eterno unico ed anticonformista, gli è stato comunque insegnato che i Celestiali sono gli dei dello spazio. Superiori a qualsiasi altra forma di vita conosciuta, forse oltre la vita stessa. Le loro vie sono misteriose, la loro verità intraducibili, i loro segreti trascendentali.

Ora si trova faccia a faccia con il loro leader, Colui-Che-E’-Sopra-Tutti. Per le poche razze aliene che conoscono il suo nome, quel “Tutti” è inteso come “tutti i Celestiali”. Per gli Eterni, sta a significare “tutti gli esseri viventi dell’universo”.

Il suo volto che non è un volto non ha occhi, né alcun dettaglio se non una fretta superficie metallica blu. Makkari vede la propria immagine riflessa sul Celestiale, e prova un ancestrale terrore sacro.

 

Distogliendo gli occhi dal dio, Makkari osserva la placida isola nelle acque del Mediterraneo mentre una leggera brezza gli accarezza il volto.

Il suo cervello si accorge subito della differenza. Persino il suo fisico Eterno ha difficoltà ad adeguarsi al cambiamento; è già stato teletrasportato in passato, e questo è stato molto di più. Come se fosse stata la realtà stessa a spostarsi, mentre lui è rimasto immobile.

Si volta, sapendo già cosa si troverà davanti. Ed infatti vede la donna che si aspettava: bella da mozzare il fiato, a piedi nudi sulla spiaggia, i capelli ricci ed il chitone bianco mossi dal vento.

-Cleis – la riconosce all’istante.

-Questo è ciò a cui stavi pensando – dice la donna, senza muovere le labbra. La voce è metallica e possente, ferma ed autoritaria.

-Siamo nell’antica Grecia, vero? Cleis è la prima umana con cui abbia avuto figli. E’ morta migliaia di anni fa; la situazione di Nuvola mi ha fatto pensare a lei, sì. Quindi posso immaginare che tu sia, insomma...

-Colui Che E’ Sopra Tutti.

Una volta pronunciato il nome, la testa metallica del dio sostituisce quella dell’antico amore.

-Accidenti. Questo è sbagliato su troppi livelli...

-E’ importante che cerchi di comprendermi, Makkari di Olympia. La tua mente non può contenere nemmeno la minima parte del mio pensiero.

-Non puoi parlarne con Epoch, allora? Lei si intende di cose cosmiche. Lei è una cosa cosmica.

-La mente di Epoch non è stata progettata per queste evenienze.

-Perché, la mia? Lascia perdere, non voglio saperlo. Non vorrei mancarti di rispetto, voglio dire, tu sei...

-Colui Che E’ Sopra Tutti.

-Appunto. Sei molto al di sopra di me. Perché vuoi parlare con me?

-Questo tempo. Perché sei qui?

-Mi ci hai portato tu.

-Ho solo adattato la realtà al tuo pensiero. Perché sei qui?

-Non ha senso cambiare discorso con te, vero. Questa mattina...cioè, quella mattina di migliaia di anni fa...Cleis mi ha detto di essere incinta. Zuras mi aveva proibito di mischiarmi in quel modo con gli umani, ed io ero così giovane. Sono corso via senza nemmeno guardarmi indietro.

-Ma sei di nuovo qui.

-Ci sono tornato un’infinità di volte. La prima volta è stata trent’anni dopo...Cleis era già morta, per allora. Ma quando ho incontrato mia figlia, mi sono improvvisamente reso conto di quanto mi ero perso...di quanto vivere tra i mortali potesse arricchire la mia vita...e che non mi sarei mai perdonato di aver abbandonato Cleis. Saffo ha detto che capiva, ma anche se non ero ancora un buon telepate capivo che mi stava mentendo solo perché ero suo padre. E’ proprio necessario farmi rivivere tutto questo? Cos’è, una specie di esperimento!?

-Una traduzione. Tu ed i tuoi simili avete un legame con  noi. Non è nostro desiderio reciderlo adesso, ma dobbiamo fare ciò che dobbiamo fare.

-Cosa...cosa vuol dire? Che cosa vuoi veramente da me?

-Voglio che tu traduca ad Epoch ed ai suoi Protettori i termini.

-I termini di cosa?

-Della resa incondizionata. Della cessazione permanente di tutte le attività dei Protettori. Tu dovrai tradurre.

-Volete che smantelliamo tutto!? Perché!?

-Tu dovrai tradurre. Se ne sarai in grado.

-E se non ci riuscissi? E se...

Makkari esita prima di concludere la frase. Sta parlando con Colui-Che-E-Sopra-Tutti, e sa che potrebbe distruggerlo senza neanche pensarlo.

Ma se Makkari ha già fatto l’impossibile, c’è una cosa che non sarà mai in grado di fare: tacere sulle cose che vanno dette.

-E se ci rifiutassimo?

-Guerra.

 

Su un’altra Terra

La Majestrix Lilandra stringe i denti, dolorante per l’impatto del suo corpo con l’asteroide. Di fronte a lei Aeon tiene in mano il cuore ancora pulsante di Gladiatore, mentre alle sue spalle i detriti dell’armata orbitano i resti fumanti del Pianeta Madre.

-Ultima possibilità, Lilandra. Come Majestrix dell’Impero ShiKree, puoi salvare la vita di tutti i tuoi sudditi. Giurami fedeltà, ed il tuo regno non conoscerà più la guerra.

-Uccidimi pure: nessuno dei miei sudditi si arrenderebbe ad un tiranno come te – risponde Lilandra, che rimpiange solo di non potergli sputare in faccia per colpa della tuta spaziale.

-Non hai capito niente, Majestrix. Non sono un tiranno, solo il vostro Protettore.

Aeon solleva una mano, emettendo un raggio di potere puro capace di tagliare a metà un pianeta.

Qualcosa di giallo esce da una violenta ferita nello spazio, dirigendosi verso Lilandra alla velocità della luce.

Una donna Shiar in uniforme Kree para il colpo con una spada di energia, salvando la vita della Majestrix.

-Non pronunciare più quella parola, mostro: non ne sei degno. Stai bene, madre?

-Quell’essere è condannato a morte per editto imperiale, tesoro – risponde Lilandra.

-Si scoprono sempre cose interessanti viaggiando tra le realtà. Sai di non poter fare niente per fermarmi, vero? Non ho nemmeno idea di chi...aspetta.

La donna attacca Aeon con la propria spada di luce; Wendell Vaughn blocca il colpo afferrando la lama senza tagliarsi, chiedendole rabbioso:

-Perché stai indossando le Bande Quantiche!?

-Dovrebbe essere ovvio – risponde qualcosa alle spalle di Aeon, generando un impulso gravitazionale.

L’attacco prende di sorpresa Aeon; sia la donna che il nuovo arrivato dalla pelle argentea riescono ad attaccarlo con abbastanza energia quantica da spegnere una stella.

-Sono il Protettore dell’Universo – rispondono entrambi all’unisono.

-Ho già ucciso un Silver Surfer oggi. Ma ancora nessuna Majestrix – risponde Aeon, pronto a disintegrare entrambi con un pensiero.

Solo che Lilandra è già scomparsa. Ed al suo posto c’è un Quasar composto di energia quantica.

-Ti sono mancato?

-Quasar. Ma non ti avevo ucciso?

-Vorrei che la gente smettesse di dirmelo. Ti darei una possibilità di arrenderti, Aeon, ma so già che sei troppo pazzo per accettarla.

-Arrendermi? Ah! Nel caso tu non l’abbia già scoperto, ho già preso il controllo di migliaia di altre mie versioni alternative. Ed in ognuna di quelle realtà, sono onnipotente. Mentre tu non hai nemmeno mezza dozzina di Bande Quantiche!

-Puoi avermi negato l’accesso alle controparti di me stesso, ma ho potuto mandare un messaggio alle versioni alternative delle Bande. Potrei suggerirti di guardarti alle spalle, ma sei anche praticamente onnisciente no?

Giusto per sfidare la propria controparte, Aeon si gira. Due Salti Quantici indicano l’arrivo di altri nemici armati di Bande Quantiche.

-Due? Soltanto altri due!? Morire ti ha dato di volta il cervello, Quasar, se pensi di...

Aeon si ferma. Ci sono altri due Salti Quantici.

Altri cinque. Altri dieci.

-E’ buffo, sai? Quando ho spiegato loro che cosa sei, ognuno di loro ha promesso di mettersi in contatto con il maggior numero possibile di Protettori.

Ci sono altri cento Salti Quantici.

Altri mille. Un altro milione. Un altro miliardo. Altri cento miliardi.

-Ci siamo lasciati un po’ prendere una mano. Vuoi essere il Protettore? Accomodati.

Per la prima volta da quella che sembra un’eternità, Aeon non ha idea di come reagire. Grazie al suo potere, è fin troppo cosciente di cosa si trovi ora sul suo cammino. Ognuno di loro è un eroe. Ognuno di loro ha salvato la propria dimensione innumerevoli volte.  Tutti portano le Bande Quantiche, e tutti sono pronti a dare tutto ciò che anno per fermare Aeon.

Sono ottocento miliardi di Protettori. Ed ad ogni secondo che passa, mille Salti Quantici rinforzano le loro fila.

Aeon non sa cosa pensare. E’ Quasar a chiarirlo:

-Benvenuto alla prima riunione dei Protettori del Multiverso.

 

CONTINUA !