#90
Problemi in paradiso
Zona Quantica
Il suo nome è Epoch; secondo gli standard umani, è virtualmente onnipotente. Ed è ancora una bambina, nonostante il suo aspetto che un umano considererebbe mostruoso ed il fatto che nella sua forma attuale è alta quasi ottocento metri.
E’ appena tornata da un viaggio a milioni di anni-luce di distanza, dove ha aiutato i Giovani Dei a trovare il proprio posto nel grande ordine delle cose; aiutare la ricostruzione di Caradia, ora che la sua profezia sulla Guerra Universale è stata sventata, sembra una buona posizione per loro.
Non è solo un’intuizione: Epoch lo sa. Possiede la vera Coscienza Cosmica, non il frammento che di solito è concesso contemplare ai mortali...potenzialmente, può conoscere qualsiasi cosa dell’intero Universo. Ma è ancora una bambina, e non è semplice assimilare una simile mole di informazioni.
Per esempio, quando trova la base dei Protettori dell’Universo presidiata dagli agenti dello SWORD, fatica a capacitarsene. Il fatto che la struttura sia tenuta sotto controllo da un’intera schiera di Celestiali non aiuta le cose.
Una rapida lettura mentale di tutti i mortali presenti la aiuta a rintracciare il capo di questa spedizione, l’agente Abigail Brand. Lo svantaggio di essere una forma di vita totalmente aliena alta ottocento metri è la difficoltà a parlare con gli umani, così Epoch adotta la forma “diplomatica” che ha sviluppato di recente: un aspetto umanoide, apparentemente quello di una donna alta cinque metri e priva di inutili caratteristiche sessuali.
Gli agenti dello SWORD reagiscono alla sua apparizione estraendo le armi e puntandogliele contro. Abigail Brand invece non sembra particolarmente allarmata.
-Epoch. Immaginavo saresti arrivata...giù le armi, razza di idioti, credete che servirebbero a qualcosa !?
-Agente Brand. Cosa ci
fa a casa mia ?
-E’ una dimensione libera.
-Il suo pianeta non ha
le risorse necessarie per...oh, capisco. Avete catturato un Osservatore bambino
e sfruttato il suo potere per nascondervi alla Coscienza Cosmica. Interessante.
Lasci soltanto che lo liberi...ecco. Fatto.
-Ecco perché detesto i telepati.
Una pistola al plasma fa fuoco in direzione di Epoch, che congela il raggio distruttore a mezz’aria e lo trasmuta in ossigeno. L’Agente Tre-Sei-Zero è l’unica dei presenti a non aver obbedito all’ordine di abbassare le armi, ed è visibilmente fuori di sé.
-Schifosa aliena ! Hai idea di quanto ci sia voluto per catturarlo ed addestrarlo !? Vattene da qui, non abbiamo bisogno del tuo aiuto !
In tutta risposta, prima che Tre-Sei-Zero possa fare una sola mossa, si ritrova piegata in due per il calcio allo stomaco sferratole dall’agente Brand. La Direttrice la mette a terra con una gomitata alla base del collo, premendo con forza un piede sul polso della mano sinistra di Tre-Sei-Zero per bloccare l’uso della mano robotica.
Epoch è mediamente sorpresa da una simile improvvisa violenza, pur avendola predetta con qualche secondo di anticipo. Gli altri agenti SWORD presenti non fanno una piega, come se si aspettassero una reazione simile dalla Direttrice...ed il fatto che torni immediatamente a parlare con estrema calma.
-Agente Speciale Tre-Sei-Zero. Ha appena fatto fuoco su un’entità aliena violando un mio ordine diretto; ci sono razze aliene che hanno dichiarato guerra alla Terra per molto meno. Non mi servono idioti simili nella mia organizzazione; un altro colpo di testa e dovrà farsi sostituire altre parti del corpo con protesi artificiali.
Tre-Sei-Zero si rialza, meravigliandosi che la Direttrice sia riuscita a stenderla con una simile facilità.
-Certo, signora. Tuttavia, abbiamo preso il controllo di questa stazione quantica: Epoch è da considerarsi un’intrusa ed un’aliena ostile.
-Vi rendete conto che
potrei teleportarvi sulla Terra con un pensiero, vero? Ho letto i vostri
pensieri poco prima di arrivare, però, ed ho realizzato che nonostante tutto le
vostre intenzioni erano comprensibili: ritenete che i Protettori dell’Universo
non siano una forza di pace efficace, e volevate fare un lavoro migliore. Lo
apprezzo; vi prego di ricordarvi, però, che è solo grazie al mio buon cuore se
non siete ancora state ridotte a masse di protoplasma, e che potrei cambiare
idea molto facilmente.
-Lo apprezzo molto, Epoch; abbiamo le nostre divergenze, ma aspettiamo di aver salvato l’universo prima di litigare okay ? – propone la Direttrice – La situazione è questa: i Celestiali hanno invaso la Zona Quantica ed uno di loro si trova al centro del Sole...che abbiamo scoperto essere senziente. Abbiamo avuto una lunga discussione con l’avatar del capo dei Celestiali ed abbiamo interpretato le sue intenzioni. Pare che non abbiamo apprezzato l’interferenza dei Protettori nei loro affari, e vogliono stabilire con te una sorta di patto...crediamo una promessa di non-interferenza simile al giuramento degli Osservatori. Se non obbedirai, minacciano di distruggere la Via Lattea.
-Avete preso il
controllo della Zona e tradotto parte del pensiero di un
Celestiale...impressionante, per dei terrestri. Ovviamente non ho intenzione di
sottostare ai comandi dei Celestiali, quindi dovremo trovare il modo di
impedire loro di annichilirci.
-Dove sono i Protettori dell’Universo quando ti servono ? – si domanda l’agente Tre-Sei-Zero.
Altrove
Nell’universo da cui è scomparso non è passata neanche un’ora. Per Wendell Vaughn sono passate più di due settimane, anche se è più una sensazione che un dato concreto perché non c’è niente con cui verificare lo scorrere del tempo. Le Bande Quantiche non funzionano.
Si trova su una roccia dalla forma estremamente irregolare, incredibilmente vecchia e logora che orbita a distanza ravvicinata una grossa stella rossa. Quasar crede che siano passate due settimane perché pensa di aver ricavato un’idea abbastanza precisa dell’orbita di quello strano sasso, ma senza altri punti di riferimento non può essere sicuro che sia passata più di un’ora. Il calore è insopportabile, ed è inutile cercare riparo nelle ombre: l’aria stessa sembra essersi infiammata.
Quasar sta morendo di fame, di sete e di sonno da quando è arrivato, almeno mentalmente però. Fisicamente, sembra che sia impossibile morire in questa bizzarra situazione...e se il concetto riempirebbe di terrore un’altra persona, è un toccasana per Quasar. Significa che questo potrebbe non essere reale.
E’ il pensiero che l’ha tenuto in vita. Il dolore è reale, molto più reale di tutto quello che ha provato prima di arrivare qui, e le sue sofferenze non diminuiscono mai. Ma potrebbe essere tutta un’illusione, i Protettori potrebbero salvarlo da un momento all’altro rivelandogli che nella realtà non è passato più di un secondo. Oppure Aeon potrebbe averli già uccisi tutti, e questo potrebbe essere un universo tascabile che ha creato da solo. Tutto può essere, Quasar ha visto e fatto come incredibilmente più strane.
C’è un’altra cosa che ha tenuto in vita Quasar: una montagna che si innalza dal centro del sasso, dalle pareti quasi verticali. Una montagna impossibile da scalare per un essere umano.
La sfida di superare l’impossibile è l’unica cosa che sta tenendo in vita Quasar. Impossibile o meno, niente lo terrà lontano da quella cima.
In un’altra linea
temporale
Terra, Capitale
ancestrale del Protettorato
-Dov’è Quasar quando ti serve !? – si lamenta Makkari, sfuggendo alla velocità del suono dalle raffiche distruttive del piccolo esercito di Iron Monger.
In tutte le città del pianeta...e lui lo sa perché le ha visitate tutte nell’ultimo quarto d’ora...la situazione è la stessa: l’intera popolazione terrestre sembra composta di zombie. Non letteralmente, anche se Makkari non esclude che esiste pure un posto del genere dopo la lunga lista di luoghi assurdi che ha visitato.
I terrestri sembrano aver perso la voglia di vivere, continuando a trascinarsi stancamente nel corso degli anni. Non c’è nessuna guerra perché hanno perso la voglia di combattere, ma non c’è nemmeno nessun progresso perché hanno perso la volontà di creare.
E naturalmente il mondo è ricoperto di simboli nazisti: in questa realtà il Terzo Reich non solo ha vinto la guerra, ma ha avuto dalla sua parte Wendell Vaughn, il locale Protettore dell’Universo.
Ma Wendell non si fa chiamare Quasar in questa realtà, non è un eroe. E’ Aeon, lo spietato dittatore del Protettorato.
Ed apparentemente cercare di risvegliare questi morti viventi è un crimine serio, a giudicare dall’armata di robot corazzati che stanno cercando di uccidere i Protettori.
-Questa schermaglia è ben al di sotto delle nostre capacità – sottolinea l’ovvio Nuvola.
Gli Iron Monger la identificano come un bersaglio facile: una giovane donna nuda, coperta nei punti strategici da sottili nuvole bianche. Ovviamente non possono sapere che si tratta in realtà di una nebulosa senziente in forma umana, e non possono anticipare la scarica di plasma a 7 milioni di gradi prima di essere vaporizzati.
Alle sue spalle Molecola...un uomo che persino Nuvola considera paurosamente potente...sta ignorando completamente la battaglia mentre armeggia con il comunicatore quantico allacciato al polso.
-Ho provato a contattare Quasar, ma niente da fare...non mi piace per nulla il fatto che sia rimasto alla base di Aeon.
-Guarda che c’eravamo anche noi, non c’è nessuno spettatore a cui fare il riassunto – gli fa notare Makkari, passando da trecento a zero metri al secondo alla faccia delle leggi della fisica.
-Sono serio; per quel che ne sappiamo, Aeon può averlo ucciso. Credo dovremmo tornarcene a casa.
-Cosa!? Hai visto che cosa ha fatto quel mostro? Milioni di mondi in schiavitù! E miliardi di mondi distrutti per non aver accettato di far parte del suo Protettorato...no, dobbiamo mettere a posto le cose prima di tornare a casa – protesta veementemente Makkari.
-Posso ricordarti – interviene Nuvola – Che il Tribunale Vivente ci ha ordinato di riportare Aeon alla sua dimensione d’origine e di fare ritorno?
-Non mi fido del Tribunale Vivente; ha detto di non poter intervenire personalmente perché l’Entità Suprema in persona ha ordinato che nessuna entità cosmica può mettere piede in questa dimensione...
-Adesso chi è che fa i riassunti? – tiene il muso Molecola.
-Il punto è che la faccenda puzza. Dobbiamo sapere qual è il ruolo di Aeon in tutta questa faccenda.
-Potreste chiedermelo – interviene una voce familiare alle spalle dei Protettori dell’Universo.
Conoscono quella voce, ma non è Quasar a parlare. E’ un suo esatto sosia che indossa un costume quasi identico a quello di Capitan Marvel, nei cui occhi è riflesso l’intero universo.
-Cos’è che volete sapere?
-Hai detto di aver ottenuto una nuova fonte di potere dopo aver perso il Guanto dell’Infinito...un potere anche superiore. Spiegati – gli ordina Nuvola.
-Meglio ancora: lascia libere queste persone, o passiamo alle maniere forti – lo minaccia Makkari.
-Un secondo solo – risponde Aeon, battendo le palpebre.
L’istante successivo, lo scenario è cambiato completamente. Sotto i Protettori non c’è più il suolo terrestre, ma un piccolo asteroide a milioni di chilometri di distanza.
-Perché l’hai fatto? – chiede Molecola.
-E’ da quando siete arrivati che volete combattere. Ed ho lavorato troppo per migliorare la Terra e lasciarvela distruggere.
-Migliorato !? – urla Makkari, lanciando una scarica di energia dagli occhi...che rimbalza addosso ad Aeon come se fosse stato una goccia d’acqua.
La risposta di Aeon è accompagnata da un mezzo sorriso:
-Avanti. Sapete fare di meglio.
Nuvola controbatte con una scarica di plasma a duecento milioni di gradi, il massimo che riesca a raggiungere...mentre Makkari scompare completamente dalla vista, e Molecola si chiede su cosa sia meglio fare.
Owen Reece sa di essere il membro più potente dei Protettori dell’Universo, ma cosa può fare contro Aeon? L’ultima volta che ha usato al massimo i propri poteri...quando Maelstrom controllava la sua mente...ha quasi distrutto un pianeta. Meglio aspettare di vedere come se la cavano gli altri.
Il cielo stellato attorno all’asteroide diventa rosso, mentre Makkari corre nel vuoto stellare a velocità sempre maggiore. Le sue capacità di Eterno, per quanto impressionanti, non gli permetterebbero nemmeno di raggiungere la velocità della luce...ma lui riesce a superarla, grazie alla tecnologia quantica affidatagli da Quasar. Accelera sempre di più...una, cinque, dieci, venti volte alla velocità della luce, così veloce che solamente la forza di volontà impedisce alle molecole del suo corpo di esplodere come milioni di bombe atomiche.
Poi, in una frazione infinitesimale di secondo, Makkari scompare. Corre fino al Sole e ritorna nel tempo che Aeon impiega per identificare la sua posizione, e notare che Makkari si è portato un souvenir: una parte della superficie solare, strappata dalla stella con pura velocità.
Molecola chiude gli occhi. L’impatto del materiale stellare su Aeon, a venti volte la velocità della luce, è a dir poco catastrofico: la sola onda d’urto ha scagliato fuori dalla propria orbita tutti gli asteroidi nelle vicinanze, e l’Eterno raggiunge Molecola solo dopo aver rallentato grazie alla gravità di Giove.
-Quello era...il mio colpo migliore...non ho più un briciolo di energia... – ansima Makkari, prima di perdere i sensi tra le braccia di Molecola.
-E pensare che una volta aveva i sensi di colpa per essere il meno potente del gruppo; chissà quanto si è allenato per uno spettacolo del genere, vero Nuvola? Nuvola?
La donna non è minimamente impressionata dall’opera dell’Eterno, com’era da aspettarsi: al momento, non è nemmeno del tutto una donna ma una vera e propria nuvola di gas stellare in rapida espansione.
-Lascia questo sistema stellare. Porta qui Quasar il prima possibile – gli ordina, la voce persino più seria di quanto non sia normalmente Nuvola.
Molecola impiega un po’ a comprendere cosa stia succedendo, ma poi capisce in rapida successione due cose: primo, Nuvola sta estraendo dalla propria dimensione tascabile la propria vera forma per tornare ad essere una nebulosa...e che ben presto sarà più grande del sistema solare.
Secondo, Aeon non ha battuto ciglio dopo l’esplosione causata da Makkari.
-Dov’è Quasar quando ti serve ? – si chiede Molecola.
Altrove
Quasar ha smesso di riflettere su quanto tempo sia passato da quando è qui. Un mese, un anno, cent’anni ? Come fa a dirlo ? Tutto quello che importa, tutto quello che c’è nella sua mente, è raggiungere la cima della montagna.
Ormai ha dimenticato cos’è la fame, cos’è la stanchezza. Se qui non può morire, non hanno importanza. E Quasar raggiunge finalmente la cima, concedendosi solo un istante per respirare.
-Ce ne hai messo di tempo – dice qualcuno. La prima voce che Quasar sente da quando è arrivato.
In cima alla montagna c’è un uomo. Siede a gambe incrociate sulla montagna, impassibile di fronte alle infinite sofferenze portate da questo luogo. Sembra vecchio oltre ogni immaginazione, anche se è solo il suo sguardo sconsolato a tradirne l’età: il suo corpo sembra ancora giovane. Persino da seduto si capisce che è incredibilmente alto per un essere umano, ben più di due metri.
-Ne è passato di tempo, Quasar. Chissà perché, mi aspettavo che prima o poi arrivassi.
-Maelstrom ! – grida di rabbia il Protettore dell’Universo, dimenticandosi il secolo impiegato a morire di fame scalando una montagna. Salta addosso al vecchio nemico, colpendolo con tutta la forza che ha ancora in corpo. Maelstrom non reagisce se non sputando sangue e crollando a terra.
Carico d’odio, Quasar afferra un masso e lo alza, pronto a calarlo sulla testa di Maelstrom per farla finita una volta per tutte...ma esita. Maelstrom non sta reagendo.
-Dai, fallo. Sappiamo entrambi che non funzionerà.
Quasar lancia il masso già dalla montagna, riprendendo fiato. Non immaginava di avere ancora dell’odio per questo mostro, ma evidentemente non è riuscito a dimenticarlo come voleva.
-Parla, Maelstrom. Dove siamo ? Da quanto tempo sei qui ? Come hai fatto a sopravvivere ?
-All’esterno non credo siano passati più di una decina d’anni. Qui dentro il tempo è differente...ma prima che tu arrivassi, scorreva anche più velocemente di adesso. Hai vissuto pochi anni nel giro di un paio d’ore. Io sono qui da dieci miliardi anni.
-Raccontala a qualcun altro, Maelstrom. Perché dovrei crederti ?
-Perché dovrei mentirti ?
-Perché sei Maelstrom.
-Eh. L’avevo quasi dimenticato, sai ? Dopo tutto questo tempo, è difficile mettere in ordine i propri pensieri. Per fortuna sei stato così lento ad arrivare qui, ho avuto abbastanza tempo per rimettermi un po’ in sesto.
-Dove siamo ? – incalza Quasar.
-All’inferno.
-Raccontalo a qualcun altro, Maelstrom. Ho conosciuto gente che è stata all’inferno e questo non assomiglia a quello che mi hanno raccontato.
-E’ il nostro inferno personale, allora. Una dimensione tascabile che Aeon ha creato apposta per torturarmi...ironicamente, ormai lui ha ucciso molta più gente di me. Quella non è nemmeno una stella, è solo energia residua del Punto. Gli orbitiamo così vicini che il suo potere...
-Come facciamo a scappare ?
-Ah ah ah ! Secondo te ho passato miliardi di anni a marcire qui pur sapendo come fare a scappare ? Non c’è speranza, Quasar. Ciò che il Punto ha creato, solo il Punto può disfare.
-Ancora questo Punto. Ma che cos’è ?
-Fermami se l’hai già sentita. Un tempo l’Entità Suprema creò due tipi di esistenza, la Realtà e l’Anti-Realtà. Abbiamo conosciuto quest’ultima nella forma di Nemesi...
-Sì, c’ero anch’io.
-Non ho finito.
-Mi hai detto tu di fermarti se...ma che parlo a fare ? Rispondimi e basta.
-Quello che non sai è che la Realtà come la chiamiamo oggi non è la prima creazione dell’Entità Suprema. Prima di allora aveva creato il Punto...una singolarità, se vuoi, perfetta ed infinita e richiusa su se stessa. Non è facile spiegare o concepire cosa sia veramente, ma di fatto il Punto è la fonte di energia definitiva...veramente infinita, slegata da tutte le leggi della fisica e della logica, al di là di ogni regola tranne quelle dell’Entità Suprema stessa.
-Un po’ come il Tribunale Vivente ?
-Esatto; infiniti universi dopo, quando si rese necessario contenere Nemesi, l’Entità Suprema generò il Tribunale Vivente allo stesso modo del Punto.
-Wow, capisco perché si è comportato in modo così strano se è coinvolto personalmente. Ma cosa c’entra tutto questo con te ? Non so che razza di trucco stai escogitando, ma...
-Quando mi hai ucciso, Quasar, hai suddiviso la mia essenza in una miriade di frammenti e li hai sparsi su tutta la creazione. Per puro caso, uno di quei frammenti ha toccato il Punto, ed è stato sufficiente a ricrearmi. Sfortunatamente, anche Aeon ne ha avvertito il potere, ed abbiamo combattuto per il suo possesso. Io ho perso.
-Ma che peccato...
-Aeon è diventato tutt’uno con il Punto, Quasar, ed ha conquistato l’universo trasformandolo nel Protettorato. Tutte le entità cosmiche di questa realtà, ed intendo tutte, hanno provato a strapparglielo. L’hanno chiamata la Guerra del Punto, ed Aeon ha vinto. Non ha mai perso da quando ha quella maledetta cosa.
-E tu come lo sai ? Non sei imprigionato qui da miliardi di anni ?
-Ma sono pur sempre alla presenza del Punto, ed il Punto è Aeon. Da qui abbiamo accesso a tutto ciò che lui può vedere o sentire.
-Hmm. Ed abbiamo solo possibilità...passive ?
-Cosa vuoi dire ?
-Che mi hai dato un’idea su come salvare l’universo, Maelstrom, per quanto anche io faccia fatica a crederci.
Sistema solare
Anche se normalmente appare come una donna umana, il vero corpo di Nuvola è normalmente composto da settanta miliardi di chilometri cubi di gas ionizzato e pesa circa trenta volta la massa del Sole. Per gli standard umani, è un bel po’ di materia.
Molecola ha visto poche volte la vera forma di Nuvola, ed ancora meno frequentemente l’ha vista utilizzare una parte considerevole del proprio potere. Non ricorda di averla vista veramente arrabbiata nemmeno una volta, ora che ci pensa.
Mentre la sua forma umana emana miliardi su miliardi di tonnellate di gas, che si distribuisce nell’insolita forma di serpente largo quanto l’America, abbastanza lungo da avvolgere la Terra, e dalla temperatura superficiale di centinaia di migliaia di gradi. Non c’è dubbio: Nuvola è infuriata.
Ha senso, riflette Molecola: Nuvola è un corpo celeste senziente, e Aeon ha ammesso di aver distrutto intere galassie. Per Nuvola, è una questione personale: questo mostro ha sterminato anche la sua gente. E Molecola sa benissimo quale genere di distruzione possa causare la rabbia di quella donna.
Avvolge se stesso e Makkari in una bolla di titanio e trasporta entrambi ad una distanza ragionevole, cioè avvicinandosi all’orbita di Marte. E con i propri sensi ben più che umani, osserva la battaglia come se vi stesse prendendo parte.
La strana danza tra Nuvola ed Aeon prosegue per diversi minuti, durante i quali il serpente si dimena libero nello spazio vaporizzando tutti gli asteroidi con cui entra in contatto; e sono parecchi, perché l’attrazione gravitazionale di questa forma nebulosa è considerevole.
Aeon sembra trovare interessante questo bizzarro balletto, come se fosse la prima volta da anni in cui qualcosa testa le sue abilità. Ma si stanca presto, e nei suoi occhi brilla improvvisamente abbastanza luce da oscurare una supernova...e Molecola deve distogliere lo sguardo.
Nuvola sapeva fin dall’inizio di non avere alcuna speranza contro Aeon, non dopo averlo visto tener testa al Tribunale Stellare pochi giorni prima. La parte cosmica di lei avrebbe tranquillamente lasciato perdere: che Aeon avesse distrutto quelle stelle non doveva avere effetto su di lei. Le stelle nascono e muoiono, e non si preoccupano dei propri simili.
Ma una parte di Nuvola è umana, un po’ per caso e un po’ per scelta. E quella parte non può lasciar correre in presenza di un crimine così grande.
E’ la parte che non si arrende quando le energie di Aeon tagliano a metà la sua massa stellare, costringendola a riporre nuovamente la forma gassosa nella dimensione tascabile e a riprendere l’ormai comoda forma simulata di femmina umana. E quando Aeon l’attacca nuovamente, affondando un pugno nel suo corpo simulato per estrarre la nebulosa che vorrebbe chiudersi su se stessa, capisce: ad Aeon manca quella parte umana.
-Ti prego, basta – si ritrova ad implorarlo.
-C’è qualcosa dentro di te, qualcosa di vivo. Sembra una stella...
-E’ mio figlio; lascialo stare, mi arrendo – continua Nuvola, il cui corpo è dilaniato dalle misteriose energie di Aeon.
Nella dimensione tascabile, la protostella che sta crescendo dentro di lei sussulta. La parte di Nuvola a cui non importa niente di nulla è silenziosa, mentre la sua parte umana sta perdendo ogni controllo.
-Veramente interessante, ragazza. Finora non avevo considerato il rischio che le stelle senzienti potrebbero rappresentare per la sicurezza del Protettorato...credevo si trattasse solo di casi isolati, da trattare di volta in volta. Ma dovrò escogitare...cosa ?
Nuvola non sente l’ultima parte della frase. Non si trova più alla mercé di Aeon, ma ad anni-luce di distanza. E per quanto vorrebbe veramente sapere chi l’ha salvata e come, la brutalità di Aeon ha causato danni abbastanza gravi da impedire al suo corpo di mantenerla cosciente mentre si ripara...o per un usare un’analogia umana, Nuvola sviene.
Aeon non è abituato ad essere sorpreso, dato che possiede la Coscienza Cosmica. Eppure in qualche modo non riesce a prevedere le mosse dei Protettori, per colpa dell’interferenza del Tribunale Vivente. E certamente non si immaginava di essere preso in giro in questo modo.
-Lascia stare i miei amici. Adesso è una questione tra noi due – lo avverte Molecola, aggiustando i guanti viola del proprio costume.
Aeon sopprime a malapena una risata. Anche solo a guardarli, non si direbbe uno scontro equo: Aeon è un uomo in splendida forma e nel fiore degli anni, Molecola è un mingherlino di quarant’anni portati malissimo.
-Senti, seriamente. L’unico motivo per cui non siete ancora morti è che voglio capire cosa vi ha fatto il Tribunale Vivente. Lo scontro con la ragazza era interessante perché non mi sporcavo personalmente le mani da chissà quanto tempo. Ma tu...non mi importa che razza di potere cosmico hai, ho sconfitto tutte le più grandi entità cosmiche di questo universo. Niente di ciò che tu possa fare può toccarmi in alcun modo, a meno che io non lo voglia. Perché provarci ?
-I miei amici ci hanno provato lo stesso, e non si sono fermati finché hanno avuto fiato. Vuoi sapere perché non ti ho attaccato prima io ? Perché i miei poteri sono diversi. Non posso permettere che siano loro a controllarmi, perché se mi lasciassi veramente andare...non c’è limite alla distruzione che potrei causare.
-Stai cercando di convincere me ad arrendermi, oppure te stesso ? – lo schernisce Aeon.
-Ma tu puoi sopportare quasi qualsiasi cosa io ti scagli contro, vero? E per come hai ridotto questo universo, non c’è più niente e nessuno da salvare – sorride Molecola – Questa per me è un’occasione unica, in un certo senso. Mi stai dando un’occasione per lasciarmi andare...e mostrare a me stesso cosa posso fare.
Le nove cicatrici a forma di saetta sul volto di Molecola si illuminano, ed Aeon è costretto ad ammirare la determinazione di questo pazzo. Lo ucciderà, certo, ma è da ammirare.
E sta quasi per complimentarsi con lui, prima di rendersi conto che la gravità si sta comportando in modo strano.
Solo all’ultimo secondo si rende conto di cosa ha fatto Molecola, e che il tempo di scherzare è finito.
Mentre Molecola batte una mano contro l’altra, la Terra e la Luna fanno altrettanto...schiantandosi una contro l’altra, e schiacciando Aeon nel mezzo.
Nei suoi miliardi di anni di vita, questo sistema solare non ha mai visto una distruzione su questa scala. Lo scontro scaglia detriti grandi come continenti per lo spazio, generando abbastanza calore da fondere entrambi i corpi celesti. Persone, case e nazioni vengono scaraventate nello spazio, mentre il pianeta muore nel modo più doloroso possibile.
Aeon emerge dall’inferno che si è sprigionato, illeso e sorpreso oltre ogni dire. Come può un essere umano possedere un potere simile ? Ha ucciso dei che non sarebbero stati capaci di nulla di neanche lontanamente paragonabile.
Ed è solo l’inizio. Quando osserva Molecola trasmutare Marte in plutonio...ogni singolo grammo del pianeta...Aeon inizia a preoccuparsi.
Altrove
Quasar e Maelstrom sono in cima alla montagna da chissà quanto tempo. Settimane, come minimo: di gran lunga il lasso di tempo maggiore in cui si sono trovati nella stessa dimensione senza cercare di uccidersi.
-E’ il piano più assurdo che abbia mai sentito – protesta Maelstrom.
-Invece torna tutto. E’ l’unica ragione che mi viene in mente...altrimenti, non vedo perché il Tribunale Vivente avrebbe reso invisibile alla Coscienza Cosmica di Aeon. L’unico motivo per cui un tempo mi ha concesso di ottenere l’onnipotenza e prendere il posto di Epoch...sapeva che un giorno mi avrebbe potuto usare contro Aeon.
-E così credi di aver avuto la possibilità di evocare il tuo “potere rosso” a piacimento per tutto questo tempo, e di essertene ricordato solo ora ?
-Ho avuto un secolo per pensarci sopra, ricorda. E’ così strano, i ricordi della scalata stanno evaporando...come se fosse tutto un sogno...
-E’ normale. Prima o poi i ricordi torneranno. Forse non ora, forse non tra un milione di anni, ma tutte le sofferenze che hai passato ti colpiranno all’improvviso. Desidererai con tutto te stesso di poter morire ma, ovviamente, qui non si può. Credimi, a me è successo non so più quante volte.
-...
-Che c’è ?
-Sei diverso da come ti ricordavo, Maelstrom. Sto cercando di capire dove sia il trucco.
-Nessun trucco, Quasar...miliardi di anni all’inferno cambiano una persona. Tu non mi crederesti se ti dicessi che ora sono pentito di ciò che ho fatto, della morte e della distruzione e della sofferenza che ho causato, vero ?
-Non completamente, no. Tu sei Maelstrom, dopotutto.
-Certo. Io sono la tua nemesi: ci definiamo a vicenda. Ma pensa a questo, Quasar...anche tu hai fatto delle cose che chiunque avrebbe faticato a predire. Imprigionare Epoch ed uccidere me, per esempio, sarebbero state cose più...beh, più da Maelstrom che da Quasar, non trovi ?
-Stai dicendo che se io ho ceduto per un po’ al mio “lato oscuro”, tu puoi anche aver visto la luce ? Non so, Maelstrom. Non mi piace l’idea che ciò che siamo dipenda dagli altri.
C’è solo silenzio dopo quest’ultima affermazione. Per qualche attimo, per qualche anno ? Nessuno dei due lo sa, a nessuno dei due importa.
-Ti perdono – ammette poi Quasar.
-Cosa ? – si meraviglia Maelstrom.
-Eri un mostro, Maelstrom, ma credo che le persone possano cambiare. Anche se per alcuni sono necessari miliardi di anni, l’eternità forse, ma se sei sincero...ti perdono.
-Se ti fa piacere, sono convinto che tu abbia fatto bene ad uccidermi – ammette Maelstrom – E se stai pensando di tornare alla realtà...io non mi merito di seguirti.
-Non posso lasciarti qui all’infinito, Maelstrom...
-Non ce c’è bisogno. Questo luogo dipende direttamente dal Punto. Quando glielo strapperai dalle mani, smetterò semplicemente di esistere. E credo sarà meglio per tutti.
I due vecchi nemici si alzano in piedi, ormai certi che questa sia la fine. Maelstrom allunga una mano per farsela stringere...e Quasar lo fa, mettendo fine a una guerra che sembrava destinata a durare per sempre.
-Sei stato il miglior nemico che un pazzo genocida potesse desiderare. Addio, Quasar.
-Addio, Maelstrom. LUCE.
L’intero inferno si riempie di brillantissima luce rossa; il corpo di Maelstrom si dissolve insieme al sasso e alla stella, e Quasar fissa gli occhi della propria nemesi mentre svanisce. Mentre versa le prime lacrime di gioia della propria vita, Maelstrom pronuncia le proprie ultime parole.
-Grazie, Quasar. Finalmente
sono riuscito a corromperti
Ex Sistema Solare
Molecola si rende a malapena conto di cosa sta facendo, mentre il potere si scatena sfruttando il suo corpo come un semplice condotto. Solo con un estremo sforzo di volontà Molecola riesce ancora a focalizzare la forza degli attacchi contro Aeon, manipolando i pianeti come se fossero particelle elementari.
La sua tattica è di non dare al nemico il tempo di organizzare una difesa, sfruttando la cecità della Coscienza Cosmica di Aeon. Una mano invisibile afferra il Sole, mentre Molecola emette un ordine perentorio: tutta la materia che compone l’emisfero settentrionale della stelle deve diventare anti-materia, e farlo subito.
Prese singolarmente, le molecole di solito oppongono una certa resistenza ai suoi comandi. Maggiore la materia da controllare, e più semplice è il comando, più le possibilità che il suo potere ottenga l’effetto desiderato aumentano esponenzialmente.
Ordinare alle “poche” molecole di un corpo umano di curare una malattia è complesso oltre ogni modo. Trasformare il Sole nella più devastante bomba immaginabile è semplicissimo.
Prima che la stella gli esploda in faccia, Aeon ha abbastanza tempo per capire che se non risolverà immediatamente la questione, Molecola potrebbe anche diventare un problema serio.
Basta un pensiero, e le energie del Punto si risvegliano.
Molecola resta a bocca aperta...il Sole è svanito prima che lui possa distruggerlo. Non è stato teleportato via, o potrebbe sentire lo stridore delle molecole. Ha semplicemente cessato di esistere.
Subito dopo Aeon è di fronte a lui, con la mano aperta pronta a rilasciare una scarica energetica che potrebbe devastare mezza galassia.
Il Punto
Quasar non si ricordava le sensazioni portate dall’onnipotenza. L’essere finalmente libero dalle costruzioni di una forma fisica, mortale, limitata...ricordava vagamente la sensazione, ma ora sa che non era nient’altro che uno sbiadito riflesso di quel piacere.
Quasar sa anche molte altre cose, adesso. Sa di avere solo un minuto per agire, perché il limite imposto dal Tribunale Vivente è ancora in atto. Sa cosa ha pensato Maelstrom prima di morire...e sa che è veramente morto questa volta, perché è stato incenerito dallo stesso potere del Punto.
Questo potere svanirà entro pochi secondi, ma il potere del Punto è eterno. Aeon non è riuscito a separarsene, e lo ha usato solo per i propri scopi perversi.
Abbandonare per sempre questo potere, col rischio che qualcuno ancora peggiore di Aeon se ne impossessi in futuro ? O usare quel potere per fare del bene, usandolo saggiamente ?
Quasar sa cosa pensava Maelstrom. Pensava che Quasar avrebbe imboccato lo stesso percorso di Aeon, così come le altre volte in cui si era ritrovato tra le mani qualcosa del genere.
Di fronte a Quasar c’è il Punto.
Non ha dimensioni, non ha un aspetto vero e proprio, è a malapena un concetto comprensibile. Mancano pochi secondi: abbastanza da strappare ad Aeon il controllo del Punto.
Questo significherà la morte di Quasar, è inevitabile. Ma è questo che contraddistingue un eroe da una persona comune, e Quasar allontana facilmente il problema: non è il momento di pensare a se stessi, è il momento di salvare l’universo.
Quando le sue mani sono sopra il Punto, Quasar avverte il riverbero di ciò che sta succedendo nell’universo reale: Aeon sta per uccidere Molecola. E Quasar sa.
Sa che è impossibile strappare ad Aeon il potere in tempo. Non c’è tempo di salvare il suo amico, salvare l’universo e salvare se stesso.
A meno che...
“Accidenti a te, Maelstrom” pensa Quasar “Dovevi manipolarmi fino alla fine, vero ? Sapevi che avrei scelto di salvare tutti !”
Appena prima che il potere rosso scompaia, Quasar afferra il Punto.
Ex Sistema Solare
Molecola ha chiuso gli occhi, sicuro di essere ad un niente dall’essere ucciso...di nuovo. Poi li riapre: Aeon è sempre di fronte a lui, sempre con una mano pronta ad incenerirlo...ma l’altra mano ha afferrato il suo polso, ed in qualche modo lo sta bloccando.
-Come diavolo... – si meraviglia lo stesso Aeon, per poi continuar con la stessa voce ma con una strana alterazione -Owen, non so per quanto tempo riuscirò a fermarlo; vattene subito.
-Quasar !?
-Vattene e basta!
Che ci fai nella mia testa ? Dovresti essere ancora imprigionato ! Diciamo solo che abbiamo fatto lo stesso
errore. Che vuol dire ? Non
dovevi lasciare Maelstrom vivo.
Molecola capisce che lo scontro è ormai in mani ben più esperte delle sue, ed attivando il bracciale quantico si allontana di svariati anni-luce.
A prima vista, Aeon sta litigando con se stesso per il controllo del proprio corpo e del proprio potere. Si dimena nel vuoto, avvolto dalle strane energie del Punto, senza più alcuna presa sulla realtà.
-Lasciami andare, idiota ! Solo uno può controllare il Punto ! Ed immagino che tu sia il più qualificato ? Sei un mostro genocida ! Non farmi la lezione morale, tu non sai niente del Punto ! So che è troppo pericoloso per restare nelle tue mani ! Non capisci, razza di idiota ? Il Punto è il cardine di questo universo ! Se ne perdiamo il controllo, rischiamo di...
Attorno ad Aeon non c’è niente. Bianco, perfetto ed omogeneo, in ogni direzione immaginabile. Tranne, di fronte a lui, il riflesso sbiadito e a malapena visibile di Quasar.
-...distruggere l’universo – conclude Aeon.
-Non è esattamente quello che volevo fare... – ammette imbarazzato Quasar.
-Perché non sei morto ?
-Me lo chiedono spesso, che tu ci creda o meno.
-Questa è l’ultima delle tue preoccupazioni, credimi – risponde Aeon, colpendo il riflesso di Quasar con una scarica di energia...ed il Protettore dell’Universo svanisce come nebbia.
CONTINUA !
Nel prossimo numero:
la lotta di Aeon per conquistare il resto della creazione, il giudizio dei
Celestiali sui Protettori, ed il destino dello SWORD
Note
Maelstrom riappare su queste pagine per l’ultima volta (?) dopo essere stato ucciso da Quasar nel numero 75.
Nello stesso numero Quasar era stato condannato dal Tribunale Vivente a mantenere il potere rosso che lo rendeva quasi onnipotente per solo 24 ore, limite di tempo scaduto nell’ultima pagina dell’Annual 3...a parte i 60 secondi che Quasar ha sfruttato in questo numero.