Quasar #35
“Se la corrente ti sta portando dove vuoi andare, non discutere”
“Dezhnev Senior”
(Isaac Asimov, “Destinazione cervello”)
New
York, come al solito. Un normale
grattacielo, abitato da una persona che di normale ha solo l’apparenza.
E’ seduto ad una scrivania a leggere documenti, ed ha appena lasciato una tazza
di caffè.
Solo
che la scrivania fluttua a trenta centimetri dal pavimento, i piedi sono
appoggiati ad un tavolinetto di energia
quantica e la tazzina composta dalla stessa sostanza si è appena volatilizzata.
Il
rumore di una chiave che apre una porta lo distrae e lo fa atterrare. Pochi
secondi dopo Lara Winters entra nell’ufficio.
-Wendell ?
-Sono
qui. Già di ritorno ?
Si
alza e le da un bacio, approfittandone per sgranchirsi un po’ e per aggiustare
le maniche della tuta, alzate per far spazio alle Bande Quantiche.
-Facevo solo mezza giornata oggi, lo sai. Allora, come ti trovi nel
tuo nuovo ufficio ?
-Niente
a che vedere con quello che avevo al Four Freedoms Plaza, ma del resto non è che debba farci granché.
-A
giudicare dalla pila di documenti non si direbbe.
-Lo
ammetto, gestire un bar è una cosa leggermente più complessa di quanto pensassi. Ma mi aiuta a distrarmi
un po’ e a non pensare.
-Sicuro
di non voler parlare di quello che è successo due giorni fa ?
Sei scomparso da un momento all’altro e non avevi una bella cera quando sei
ritornato !
-Vorrei
tanto, ma ho promesso di non dire niente in proposito.
Siamo stati in un posto poco piacevole ed abbiamo portato indietro qualcuno di
ancor meno piacevole. E sembra che tra poco dovremo
fare un viaggio ancora meno allettante.
-A
proposito del viaggio…che farai con il bar ?
-Sono solo il proprietario, non il barista, potrà fare a meno di me per un
paio di settimane o giù di lì. Sei sicura di non voler…
-Ne
abbiamo già parlato, non voglio occuparmene io. Non
voglio ottenere un lavoro solo grazie alla nostra relazione.
-Però io in fondo ho ottenuto il mio così… D’accordo, la pianto, non
ricominciare con quello sguardo.
-Davvero
sicuro di non voler parlare di tutta questa faccenda di Nemesi e della tua
misteriosa scomparsa ?
-Faccio
ancora fatica a capacitarmi di come possa essere
scomparso il 75% di un multiverso, o a pensare alla
scala di potere a cui andiamo incontro. Dopo aver ottenuto le Bande mi capitava
di fare incubi in cui, volando, mi schiantavo contro un aereo e uccidevo
centinaia di persone. Ora che abbiamo contro qualcosa
in grado di divorare un intero universo in un giorno soltanto… beh…-
La
Banda sinistra lampeggia velocemente, emettendo anche un forte segnale sonoro.
-L’universo
chiama. Spero di essere di ritorno per cena.
Un bacio,
un istantaneo cambio d’abiti ed un volo nello spazio esterno dopo, Quasar entra
nella Zona Quantica e ritorna in servizio.
Il
viaggio per arrivare alla struttura che funge da base operativa dura poco meno
di un minuto, eppure è sufficiente per sentire come estranea la presenza della
nave di Victor Von Doom.
Ad
una delle numerose entrate incrocia Makkari. Per la
prima volta da settimane non sta sorridendo.
-Non
hai una gran bella cera.
-Tu
sei riuscito a dormire, stanotte ?
-Con
un po’ di fatica.
-Io
no. Sono stato tutto il tempo a fare da balia ad un
dittatore del futuro di nostra conoscenza.
-Credevo non ti servisse molto sonno.
-Prova
a seguirlo mentre progetta strategie e calcola le probabilità di uscirne vivi,
vedrai quanto sonno ti servirà dopo.
Si incamminano
con passo veloce verso la parte centrale della struttura. La tensione è
palpabile.
-Si
è inserito nella rete dei segnalatori ed ha cominciato a fare una lista dei
diecimila segnali che l’attacco di Nemesi ha lasciato nel tessuto della realtà.
Poi ha collegato la sua armatura ai sensori temporali improvvisati da Molecola,
li ha riprogettati da cima a fondo e si è mandato dei
dati nel passato, dicendo che è così che sapeva della nostra posizione. Ed ha cominciato a modificare delle sonde e a spedirle in
lungo e in largo per tutta la Zona. Io quello non lo sopporto proprio.
-Tutto
questo sotto la supervisione tua e di Nuvola, che dovevate evitare di fargli
prendere iniziative ?
-Dovendoci anche sorbire le sue critiche su come facciamo il nostro lavoro. Ci siamo trovati proprio
un bell’alleato, Quaze.
-Mi
hai chiamato per questo ?
-Magari.
Dice di avere pronta la strategia finale, e voleva
andare a prendere la seconda arma che vuole usare contro Nemesi, da solo,
senza neanche dirci di cosa si tratta.
-A
proposito di armi…
Fa
una piccola deviazione per entrare nella stanza più sigillata di tutta la
struttura, creata apposta nel caso dovesse contenere qualcosa di estremamente pericoloso. In questo momento contiene il Nullificatore Assoluto preso nel futuro, custodito da
Molecola.
-Scoperto
qualcosa sul giocattolo più distruttivo dell’universo ?
-Solo che è la cosa più tecnologicamente avanzata che abbia visto in
vita mia.
Sfido che è grande quanto una pistola, sono arrivato al livello sub-atomico e
ci sono meccanismi più complessi di quelli che servirebbero per scaraventare la
Terra nel Sole.
-Già,
ho visto una volta di cosa è capace quell’affarino.
E’ probabile che dovremo partire presto, ma preferirei
tu restassi qui a fargli la guardia.
-Nessun
problema. Spero solo che facciate presto, mi rende un po’ nervoso stargli
vicino.
I
due escono e dopo pochi passi sono già all’entrata della stanza di Destino.
-Era
la stessa persona che abbiamo visto devastare una galassia ?
Quel coso dev’essere roba forte per innervosirlo !
-Capisco
la sua sensazione. Ce l’ho da quando abbiamo
incontrato questo Destino.
A
differenza di tutte le altre stanze della struttura, poco più che quattro mura
gialle, quella occupata da Destino trasuda tecnologia.
Non c’è angolo che non sia stato immerso nella nanotecnologia e non sia stato trasformato in una macchina
efficientissima. Destino è al lavoro su uno schermo orizzontale.
-Allora
? Cos’è questa storia del viaggio, vuoi lasciare la nostra pensione a cinque
stelle ?
-Se
c’è una cosa che non ho mai sopportato sono le battute infantili fatte per
superare il proprio nervosismo, Quasar.
-Mi
hanno detto che ti sei dato parecchio da fare qui, anche più di quanto avessimo
concordato.
-A
differenza di altri, non mi faccio distrarre o frenare da futili banalità
quotidiane quando è in gioco il destino dell’universo.
-Scusa
tanto se ho una vita. Quello sarebbe il piano di battaglia ?
-Sì.
Useremo la mia nave, opportunamente modificata in questi due giorni, per
rintracciare i limiti esterni di Nemesi. Poi tu creerai un campo di forza che
lo blocchi temporaneamente. Molecola si lascerà inghiottire, mantenendo uno
scudo attorno a sé per non morire, ed azionerà il Nullificatore Assoluto. Una volta attirata l’attenzione di
Nemesi, disattiveremo il campo di forza ed io penserò ad annullare la sua
intelligenza. Infine sarà compito di Nuvola crearci un varco per uscire
nuovamente dalla sua massa, e la nave ci riporterà indietro.
-Ferma, ferma…questo piano è assurdo ! Ci sono un milione di cose che possono
non funzionare ! Primo, non sono sicuro di poter
bloccare una forza del genere. Secondo, non è detto che Molecola possa
sopravvivere ed azionare il Nullificatore,
anzi non sappiamo neanche se avrà effetto. Terzo, come diavolo pensi di poter
annullare la sua mente !?
-L’arma
che intendo recuperare sarà in grado di assorbirla e custodirla, lontano
dall’antirealtà.
-Io
ancora non ho capito perché non ci limitiamo a seguire le istruzioni delle
entità cosmiche, Quaze. Non dovremmo recuperare il
congegno che già una volta ha sconfitto Nemesi ?
-Recuperandolo
da un viaggio con poche possibilità di sopravvivenza ?
-Perché,
il tuo piano ne ha di più ?
-Se
è uno dei Sette non lo abbiamo incontrato per caso, Mak.
-Forse
il suo compito è di farci capire che l’unico modo per vincere è fare come
dicono loro !
-Per
quanto sembri strano…il piano di Destino prevede meno
vittime. Non mi importa se quelle saremo noi.
-Ogni
istante sprecato significa altre vittime, Quasar. Propongo di recuperare la
seconda arma immediatamente.
-E
va bene, ma prova a farci uno scherzo come quello dell’ultima volta e ti ritroverai
nel 2099 prima di rendertene conto.
L'astronave è piccola e
angusta, progettata per essere controllata da una sola persona. Si allontana
per la Zona Quantica, navigando tra i flussi energetici come se fossero onde. Non c'è il minimo sussulto, e
soltanto un piccolo schermo mostra l'esterno.
Makkari sta curiosando per la nave, affascinato da questa
tecnologia del futuro. Quasar invece entra nella cabina di controllo, dove
Destino siede come un re.
-Devo ammettere che
continui a sorprendermi, Destino.
-Non mi aspetto che tu
comprenda i miei motivi.
-Invece dovresti. Sei soltanto un ospite in questo tempo, e vorrei saperne le ragioni. La tua storia sul fatto che vuoi
morire non regge.
-Per quale motivo ?
-Continui
a fare piani, a migliorare le tue macchine, a fare osservazioni su come
dovremmo comportarci...
-Ho costruito...imperi
dal nulla, ho vinto ogni genere di nemico e superato ogni...limite...che
potesse essere imposto alla forza di volontà.
L'incapacità di arrendermi è la mia più grande forza,
ma anche la mia maggiore debolezza.
-Continuo a non capire.
Vuoi morire e allo stesso tempo vuoi andare avanti...
-Non mi aspetto che altri
possano capirlo. Non ho mai chiesto comprensione, Quasar. Né
fiducia, né ammirazione, né aiuto. Pretendo solo obbedienza.
-L'obbedienza si guadagna, non si
pretende con la forza.
-E' chiaro che non hai mai avuto a che fare con la
politica.
-Io proprio non ti capisco,
davvero. Tutta questa fatica a trovare un nemico invincibile quando avresti
potuto ricostruire il tuo mondo !
-Sei mai stato solo, Quasar ?
La domanda è così
inaspettata da coglierlo di sorpresa. Osserva gli occhi del dittatore, del
mostro, del super-criminale...e per la prima volta da
quando l'ha incontrato, sono gli occhi di un essere umano.
-Sì. Ho vagato nello spazio
per un sacco di tempo.
-Allora sai come ci si
sente ad avere il peso del mondo sulle spalle. Immagina di averci convissuto
per tutta la tua vita, di aver combattuto per ciò che ritenevi giusto... ed
esserti ritrovato con niente. Di esserti trovato di
fronte ad una situazione che non avresti mai potuto ribaltare, alla
consapevolezza di non poter tornare indietro e riparare ai tuoi errori.
Immagina di aver avuto degli ideali, di averli calpestati ed aver scoperto che
nemmeno questo è abbastanza per andare avanti.
Immagina di aver avuto uno scopo, una sola ragione di vivere che ti ha fatto
andare avanti nonostante tutto, e che questa sia stata
strappata davanti ai tuoi occhi perché tu soffrissi e sapessi che era colpa
tua. Immagina di essere solo e di non avere più
niente, Quasar, tranne un odio divampante che ha divorato la tua anima senza
lasciare niente. Immagina di non avere più la forza né di andare avanti, né di
dire "basta". Pensi di poter immaginare tutto questo ? Pensi di potermi giudicare?
-Io...
-Sono
fermamente convinto che un'anima
vada guadagnata sul campo. Non voglio spegnermi lentamente, io sono
Destino...altro da tutto ciò che esiste, diverso da tutti coloro
che sono nati prima e dopo di me.
-Credo di aver capito. Non
posso dire di essere pienamente d'accordo ma...rispetto quello che vuoi fare.
-C'è un'ultima cosa, prima di completare il viaggio.
Si apre una minuscola
apertura nell'avambraccio, e le dita guantate
d'acciaio estraggono una microscopica tessera. La porge a Quasar.
-Il tempo scorre come un
fiume impetuoso, e può essere deviato se se ne conoscono le leggi. Ti prego,
consegna questo datachip alla mia controparte di
questo tempo. Sarà in grado di codificarlo e, forse, le sciagure del mio tempo
potranno essere evitate.
-Perché non glielo...cioè, te lo...perché non ci pensi tu ?
-La fiducia non è mai stata
il mio forte, specialmente con i doppioni. Inoltre non
potrei sopportare la vista di una Latveria ancora viva...per lo stesso motivo
non ho messo piede sul pianeta, finora.
-D'accordo. In qualche modo gliela farò avere.
Prende il microscopico
frammento del futuro e lo ripone nella cintura, mentre lascia dubbioso la
stanza.
Destino torna ai controlli
e si siede nuovamente, azionando lo spostamento
dimensionale. Nei suoi occhi non c'è più spazio per l'umanità.
"Povero ingenuo. E'
bastato fingere di scendere al suo livello e le sottili droghe sintetiche che
ho disperso nell'aria l'hanno reso estremamente
malleabile, nonostante l'attenuazione dell'effetto da parte delle Bande. I
progetti di Destino sono di Destino e suoi soltanto"
La nave cade
in un abisso dimensionale senza fondo, riemergendo in una fittissima
coltre di nubi. Prima ancora di sapere dove si trovano, Quasar e Makkari escono insieme al loro improvvisato capo.
-Quaze, non per discutere le tue doti di leader ma...ti
rendi conto che abbiamo seguito ogni minima indicazione di Destino !?
-Sa quello che fa, non
preoccuparti.
-Già, perché dovrei ? C'è solo un pazzo assetato di potere che ci scarrozza in
giro per il multiverso dicendo di voler morire.
-Siamo pronti per agire. Ho localizzato l'arma...ora è il momento di far perdere le
nostre tracce.
Sofisticati microcircuiti azionano un
programma predefinito, e la distesa infinita di nuvole lascia spazio ad un
crogiolo di colori degno del più ardito dei quadri futuristi. Le leggi della
prospettiva vengono infrante a piè sospinto, o forse
si tratta semplicemente di allucinazioni. Persino la mente dell'Eterno non è in
grado di star dietro all'inesauribile cascata di immagini
senza senso.
-Il lavoro dei folli spesso
supera le aspettative dei sani, non trovate ?
-Che cos'è questa roba !?
-Irrealtà Virtuale. La
fusione di più universi probabilistici, tenuti insieme da un circolo ridondante
di equazioni binarie. Alterare la realtà in un tale
caos non avrebbe più effetti del gettare acqua fredda nel mare in tempesta.
-Ma insomma, che stiamo cercando !? Destino ? Non riesco
più a vederlo, Quaze !
-Destino...dobbiamo...fare come dice lui...
-Oh, grandioso, davvero
grandioso. Ha drogato Quaze e non me ne sono nemmeno
accorto ! Ci credo che ti andava
bene qualsiasi cosa suggerisse di fare. Come abbiamo fatto a farci raggirare
così facilmente !?
-Ingenuità, fede assoluta e
molta arroganza. Le stesse ragioni della caduta di più e più
nazioni nel corso dei secoli.
-Già di ritorno !?
-Controllo io questo
programma, e dato che ha sovrascritto
le mutevoli leggi fisiche di questa dimensione, controllo anche essa.
-Che hai fatto a Quasar ? E dove accidenti sei ?
-Il tuo cosiddetto capo è
stato reso più rispettoso dell'autorità altrui. Quanto alla mia
posizione...eccomi.
Il programma smette di
funzionare, facendo ritornare le nuvole. Destino è di fianco a Makkari, e tiene in mano un cubo semitrasparente.
-Il Cubo Cosmico !!!
-Non temere, Makkari di Olympia...non desidero
usarlo contro di te, specialmente dato che attualmente è inagibile. Ora, se
volessi rendere nota la tua utilità e trasportare l'attuale Protettore
dell'Universo all'interno della mia nave, lasceremo la dimensione per evitare
l'ira del Modellatore di Mondi.
Mezz'ora dopo, la Zona
Quantica. Quasar fa scomparire la tazza da caffè, ormai vuota, e si alza in
piedi con fare incerto.
-Tutto a posto ?
-Mi sento come se avessi
dato fondo alla scorta universale di vodka, ma a parte questo l'effetto della
droga è passato. Che è successo, Mak ?
-Non ti piacerà.
-Non c'è assolutamente
niente della situazione attuale che mi piaccia. Tanto
vale aggiungere l'ultimo tassello.
Pochi secondi dopo, Destino
contempla il Cubo Cosmico fluttuare nella stanza di energia
quantica solidificata, e ne ammira i mille riflessi. Alle sue spalle una porta viene spalancata con forza, ma lui non si volta nemmeno.
Quasar, Makkari, Molecola e Nuvola entrano con fare
minaccioso. E’ Quasar a parlare.
-Allontanati immediatamente
da lì.
-Deduco che questo
grossolano esempio di teatralità spicciola debba
servire ad impressionarmi.
-Deduci che la tua armatura
può essere disattivata dalla madre di tutti gli impulsi elettromagnetici, che
il Cubo potrebbe essere a mille chilometri di distanza mentre tu sbatti le
ciglia, che la tua armatura potrebbe essere trasmutata in cartone e che
potresti essere imprigionato in una prigione quantica da qui al tuo tempo. Sei
in gamba, lo ammetto, ma non hai trucchi alla nostra portata.
-Hhmmm. Sembra che io non abbia scampo. Fate il vostro
lavoro dunque… “eroi”.
Allarga le braccia,
disattivando i sistemi offensivi dell’armatura. Quasar alza un braccio ed il
gioiello dorato sul suo polso emana una forte luce…e
basta. Non riesce più a muoversi neanche di un millimetro. Anche Makkari e Molecola, già pronti a disarmare Destino il più
velocemente possibile, sono paralizzati. Nuvola li
osserva con curiosità.
-Sareste sorpresi da quanti
sistemi per controllare la mente umana saranno
inventati nei prossimi cento anni. Attualmente siete
paralizzati da un insieme di gas psicotropici,
segnali ipnotici subliminali e onde radio a bassa frequenza. Non potete alzare
un dito su di me. Una variante di un trucco utilizzato molto tempo fa contro un
certo altro gruppo di quattro eroi. Anche se, in realtà,
trovare il modo per far funzionare questo trucco su di un Eterno ha richiesto
uno studio particolarmente laborioso.
Cammina
molto lentamente tra i corpi paralizzati, verso Nuvola.
-Ovviamente,
nessuno è stato in grado di inventare un sistema per paralizzare la mente di
una nebulosa.
-Lasciali
andare.
-So
di non avere molte speranze in un confronto diretto con te. Sebbene
sia convinto che esista un modo per sconfiggerti, non ho intenzione di
trovarlo. Perché tu non hai intenzione di fermarmi, non è così ? Tu non possiedi l’innato sospetto che è tipico della
razza umana. Tu sai che faccio questo solo per fermare Nemesi, la più grande minaccia mai esistita.
Non
è possibile leggere nessuna emozione sul volto di
Nuvola, ma i suoi occhi fissano con convinzione quelli di Destino.
-Cosa
prevedi di fare ?
-Portare
avanti il piano, con il vostro aiuto. Che questo sia volontario
o meno non ha importanza.
-Non
abbiamo bisogno di te.
-A quanto pare l’umanità ti è stata insegnata più che bene. Voglio farti notare una
cosa, Nuvola. In due giorni ho concluso un’operazione
per cui voi avreste sprecato almeno due mesi. Voi non potete permettervi di
perdere, non in questa occasione.
-D’accordo.
Libera gli altri, e ti aiuteremo.
-Sapevo l’avresti vista in questo modo.
Senza
che ci sia nessun ordine visibile, i tre umani tornano
a muoversi. Quasar si sbriga a creare una barriera che impedisca l’accesso al
Cubo Cosmico.
-E’
totalmente inutile, Quasar. Si tratta del Cubo Cosmico difettoso custodito dal
Modellatore di Mondi. Dopo essere stato sfruttato da Kronos
per tentare di uccidere la Morte, non funziona più.
-Se
è difettoso come pensi di usarlo ?
-Il
Cubo è una struttura creata appositamente per
contenere un’intelligenza energetica super-dimensionale.
Intendo usarla in modo analogo per intrappolare la mente di Nemesi. Ora riprendetevi, partiremo alle diciassette zero zero locali.
Esce
dalla stanza, senza guardarsi indietro. Gli sguardi dei Protettori
dell’Universo si incrociano più volte.
-Un’ultima cosa… Chiedo scusa per aver reso evidenti le falle nel vostro
modus operandi, minato la vostra fiducia reciproca ed
avervi fatto fare la figura dei buffoni. Non era mia
intenzione, ma si è rivelato…necessario.
Ore
17.25, anche se il sistema di riferimento non ha più molta importanza.
L’astronave di Destino attraversa il vortice dimensionale che porta a quel poco
che è rimasto del New Universe, il cui 97% è stato
divorato da Nemesi nell’ultimo mese.
Il
gruppo è riunito nella piccola stiva, completamente vuota. Non si sono detti
una parola da quando sono partiti. Makkari tenta di
rompere il ghiaccio.
-Non
doveva essere incredibilmente complicato andare nel New Universe ? Com’è che Destino aveva già pronto un sistema di guida
per farlo ?
-Che importa. Lui era comunque un passo avanti – taglia
corto Quasar.
-Ehi,
che ti prende ? Non te la sarai presa perché ci hanno
controllato mentalmente, vero ? Sarà successo un
milione di volte !
-No,
me la sono presa perché siamo degli idioti. Se
avessimo fatto il nostro lavoro come si deve non ci troveremmo in questa
situazione.
-Non
c’era modo per sapere che-
-Non
è una scusa, Molecola !!! Avremmo dovuto sapere prima
di Nemesi, avremmo dovuto occuparci del Cubo Cosmico, non ci saremmo dovuti
fidare di Destino e tantomeno aiutarlo a prendere il Nullificatore Assoluto e dargli accesso alla nostra base !
-Ho…sbagliato ? – chiede con insolita cautela Nuvola.
-No,
credo di no. Avevamo già
deciso di allearci a Destino, ma per la miseria…non così !
-Novità
da Epoch o da mr. S ?
-Niente.
Altre due cose di cui ci saremmo dovuti occupare prima,
invece di perdere tempo. Mi chiedono di salvare il creato e io che
faccio ? Compro il bar della mia ragazza per evitare
che venga chiuso !
Quasar
si dirige verso la porta. Non l’hanno mai visto così, di
solito è la personificazione della calma. Batte un pugno sul muro e si
appoggia.
-Quando
tutto questo sarà finito, se torneremo indietro vivi,
è ora di cambiare. Non si può più giocare con le regole di prima. Anzi, non si
può più giocare e basta. Non ce lo possiamo più
permettere. Basta fare i bravi ragazzi.
-Quaze, io-
La nave
sobbalza, facendo lampeggiare le luci per qualche istante. Da un altoparlante
nascosto esce una voce decisa.
-Recatevi
immediatamente nella cabina di controllo. Abbiamo rintracciato Nemesi.
Il
piccolo schermo non rende giustizia all’immensità del fenomeno che si trovano
davanti. Una gigantesca massa nera, ma al tempo stesso
debolmente luminosa, che si avvicina allo spazio divorandolo in
brevissimi lampi bianchi.
-Quella
sì che è un’onda alta…
-Così
è questo Nemesi. Non si riescono a vedere i suoi confini.
-Perché ha già occupato le linee temporali adiacenti a questa. Ha ormai divorati miliardi di universi, e questo li raggiungerà
presto.
-Quanto
possiamo resistere se ci prende ?
-Non
possiamo. Non c’è assolutamente niente che possa
fermare la sua avanzata. Si ciba persino del tempo e dello spazio.
-Non
dicevi che dovevo creare una barriera ?
-Precisamente.
Nemesi può cibarsi della tua energia quantica, ed è su questo che conto. Dovrai
creare un campo di forza solido che ci circondi, dal diametro di almeno un
milione di chilometri, e continuare a renderlo sempre più spesso. Lui
continuerà a divorarlo, e troverà sempre più energia da divorare.
-Mi
esaurirò molto prima di lui. La mia scorta di energia
non è infinita.
-Lo
so. Molecola…prendi il Nullificatore
Assoluto ed avvicinati ai limiti del campo di forza. Crea una falla, aziona il Nullificatore e lancialo
dall’altra parte.
-Uh…sbaglio
o nessuno che l’abbia azionato è mai riuscito a
sopravvivere ?
-Io
l’ho usato una volta, e sono ancora vivo.
-E
come hai fatto, Quasar ?
-Beh…ehm…sono
morto e resuscitato.
-Ancora
!? Quaze, si può sapere quante volte sei già morto ?
-Almeno
cinque. Ma mai per più di ventiquattro ore.
-E’
molto meno del tempo che ci rimane. Forza, è tempo di
agire.
Quasar
e Molecola volano fuori dalla nave, allontanandosi di
qualche decina di metri.
-Puoi
farlo davvero ?
-Non
lo so. Speriamo. Tu pensi di poter azionare quel coso
e restare vivo ?
-Speriamo.
-Senti…la
prossima volta che incontriamo un tiranno del futuro che dice di avere un piano
infallibile…
-Sì…?
-Legami
e imbavagliami. Preparati…si va.
Stringe
i pugni con forza e le Bande Quantiche si azionano,
rilasciando una quantità sproporzionata di energia. In lontananza inizia a
crearsi un leggero velo giallo, che si allarga a vista d’occhio fino a formare
una sfera luminosa che copre la vista dello spazio e della mostruosa onda nera.
-Ecco
fatto. Ora devo solo renderla più spessa…cooosì…perfetto.
Eccolo che arriva. Ti conviene iniziare a pregare.
-Sono
agnostico.
-Anch’io. Speriamo di sbagliarci, perché ci servirà un grosso aiuto tra poco.
C’è
un rombo di tuono assordante, un rumore simile allo sfregamento e le pareti
della nave iniziano a tremare. Sulla bolla iniziano ad apparire delle chiazze
nere, che si propagano all’interno.
-Dannazione,
sta passando ! Devo renderla ancora più spessa !
Le
chiazze scompaiono, impegnate a divorare sempre più
energia. Nemesi guadagna velocemente terreno, ed ha già circondato la bolla
divorando tutto il resto di quell’universo. Tutti i muscoli
del corpo di Quasar sono tesi, e la concentrazione è al massimo per poter
contrastare un’energia così terrificante.
-Ce
la fai ?
-Penso…di poter reggere…ancora un po’…vai con il Nullificatore…
-Aspetta
! Sta entrando ! – urla via radio indicando un piccolo tentacolo di materia
nera che passa attraverso la bolla, ingigantendosi a vista d’occhio. La bolla
si richiude su di esso, diventando più spessa e
diminuendo lo spazio all’interno.
-Fatto
! Ora...preparati…
-Se
apri una falla adesso rischi di non poterlo più tenere fuori
!
-Non
c’è altra scelta…vai !
Molecola
vola velocissimo verso l’esterno, dove una minuscola apertura si apre mostrando
lo spazio nero.
“Adesso
!”
Un
piccolo, fatidico pulsante viene premuto. Prima che il
Nullificatore entri in funzione,
è già stato scagliato oltre la bolla. L’energia quantica la richiude.
-Ce
l’abbiamo fatta ! Adesso sta tutto a Destino !
Nella
nave, dove le scosse diventano sempre più forti e molti
strumenti smettono di funzionare. Destino tiene in mano il Cubo Cosmico, ed il
suo respiro diventa più veloce.
-Dovrebbe
mancare pochissimo.
-Che
succederà adesso ?
-Il
Nullificatore dovrebbe aver già distrutto gran parte
della massa di Nemesi nelle vicinanze. Proietterà la sua coscienza qui dentro
ed io la imprigionerò.
-Proiettare
la sua coscienza ? E come ?
-Nell’unico modo possibile. Sfondando la barriera ed entrando qui.
-E
noi come sopravviveremo ?
-Non
lo faremo.
-Cosa !?
-Questo
è un viaggio di sola andata, Makkari. Non esiste via
di fuga.
-Ma…hai
detto che Nuvola ci avrebbe potuto riportare indietro…
-Ho
mentito. Siamo circondati su tutti i fronti da centinaia di anni-luce
di antirealtà. Nemmeno i Salti Quantici possono farci uscire di qui, perché si
estende su tutte e quattro le dimensioni.
-Ma
senza mente, Nemesi…
-…non
potrà più espandersi, ma ingloberà comunque questa
risibile porzione di spazio. Se non sarà Nemesi sarà
il Nullificatore. Moriremo per salvare il creato
dalla nemesi suprema.
-Figlio
di puttana ! Questo non ce l’avevi
detto !
Un pugno
superveloce viene bloccato da Destino, i cui riflessi
sono potenziati dall’armatura. Makkari rinuncia e
vola all’esterno della nave.
Nuvola
fissa Destino con disapprovazione.
-Hai
mentito.
-Avrebbero
accettato di unirsi a me, sapendo di poter morire ?
-Sì.
-Permettimi
di dubitarne. Non mi aspetto che tu capisca, ma ho appena sigillato il mio
destino. Permettimi di assaporare la mia vittoria definitiva…e la morte… come
più mi aggrada.
-Qualcosa
non va.
-Come
hai detto !?
-La
pressione di Nemesi è uniforme su tutta la sfera quantica. Non si sta
concentrando su un solo punto. Se fosse stato ferito,
non sarebbe possibile. Ed avremmo dovuto avvertire le
conseguenze dell’attivazione del Nullificatore
Assoluto.
-Questo…può
solo significare…che…
-Nemesi
ha assorbito il potere del Nullificatore Assoluto,
così come ha fatto con il resto di questo universo. Il
nostro attacco è stato totalmente inutile.
-No…questo
non è…possibile !
La
bolla viene intaccata uniformemente da crepe nere, che
si diffondono a grande velocità.
-Quasar,
dobbiamo andarcene !
-No…posso
ancora…fermarlo…
-Quaze ! – lo chiama Makkari, appena giunto sul
posto – Destino ci ha mentito ! Non c’è modo di
fuggire !
-Ormai
non ha più importanza. Nemesi sta per passare.
-No…non…passerà…
-Dobbiamo
trovare un altro modo per andarcene ! Se restiamo qui
siamo morti !
-Ho
detto…che non…passerà…
Le
Bande Quantiche si illuminano di una luce
bianchissima, accecante. Anche la bolla quantica passa dal
giallo al bianco luminoso, richiudendosi attorno alle crepe.
-NON…PASSERA’ !
-Quasar,
tutto questo è inutile ! Non puoi reggere all’infinito !
-Tornate
dentro – annuncia una voce via radio – Stando attenti
a non far crollare la barriera.
Makkari e Molecola volano dentro portando con se
Quasar, per non fargli perdere la concentrazione.
-Sei
contento, adesso che puoi morire !?
-Il
sarcasmo è del tutto inappropriato. Temo di aver fatto…un errore di
valutazione.
-Già,
trascurabile !!!
-Adesso
ascoltami, Destino. Può anche non importartene niente se tu muori, o se ci porti
con te. Ma voglio che tu ti ricordi di una cosa: hai
condannato a morire non solo noi, ma tutti gli esseri viventi che siano mai
esistiti da qualunque parte. Senza di noi, non ci sarà nessuno a fermare
Nemesi; le entità dovrebbero rifare tutto da capo e non c’è tempo. Assorbito
questo multiverso, Nemesi ne assorbirà
un altro. E un altro ancora. E
un altro ancora. Poi tornerà ad attaccare il nostro, con tutta la sua
intelligenza ripristinata ed abbastanza potere per
fermare il Tribunale Vivente. Dopodiché, assorbirà tutto il resto. Sai perché
mi dispiace proprio non essere riuscito a fermarlo, Destino !? Perché se lo
avessimo fatto, ti avrei sbattuto nelle segrete del tuo castello ed avrei
gettato la chiave !!!
-Non
era questo…quello che volevo succedesse. Quale ironia.
Stringo nella mano il Cubo Cosmico, l’arma più terrificante che sia mai stata
creata, ed esso è inutile senza una mente a guidarlo. So che questo non è
consolante, Quasar…ma se fosse esistito un modo per vincere Nemesi senza
causare la morte di altri, l’avrei fatto. Ma purtroppo non esiste alcun modo per salvarvi. Nemmeno a
costo della mia vita. Nemmeno…-
C’è
una debole luce all’interno della nave, in netto contrasto con il buio che sta
penetrando oltre il campo di forza.
-Nemesi
sta arrivando ! Siamo…ehi, che succede al Cubo ?
Dall’artefatto
cosmico fuoriesce una luce purissima, che si avvinghia attorno all’armatura di
Destino. Non è facile sorprenderlo, eppure in questo istante
sotto la maschera osserva con la bocca spalancata.
-Sta…sta
operando ! Il Cubo Cosmico funziona di nuovo !
-Cosa
!?
-Non
resta che una cosa da fare. Qualcuno deve rimanere in vita, per poter fermare
Nemesi…
Destino
inizia a diventare trasparente, mentre Nemesi si avvicina sempre di più alla
nave. Osserva i quattro, ancora pronti a combattere nonostante non ci sia più
nessuna probabilità di vittoria. Quanto tempo è passato da quando ha provato lo
stesso sentimento ? Da quanto tempo è già morto ?
-No. Io ho già fatto la mia
parte. Adesso tocca ad altri. Quasar !
Lancia
il Cubo Cosmico verso di lui, che lo afferra al volo.
-Destino…cosa…
-Ascoltami
per l’ultima volta: Nemesi è una forza della natura, come un ciclone. Non è
possibile fermarlo con la forza perché possiede infinitamente più potere di ogni altra cosa. Ma se il ciclone avesse una mente
sarebbe possibile fuorviarlo…diverrebbe umano, e quindi vulnerabile !
-Che
stai cercando di dirmi ?
-Abbiamo
attaccato troppo presto. Dovete lasciare che Nemesi assorba altri universi e
che diventi autocosciente…solo allora sarà possibile
sconfiggerlo ! Una forza della natura non commette errori, ma un essere
pensante sì !
-Ma
moriranno miliardi di innocenti !
-Se
sconfiggerete Nemesi salverete miliardi di universi ! E’ l’unico modo ! Portate avanti la battaglia per me. Morirò
come ho sempre vissuto…nel tentativo di raddrizzare i miei stessi torti ! Questo è il mio destino !
-No,
aspetta ! Non…
I
quattro scompaiono nel giro di pochissimi istanti. Senza più Quasar a tenere
intatto il campo di forza, Nemesi si apre la strada fino a circondare la nave.
Victor
Von Doom, a pochi
centimetri dalla morte, mentre la sua armatura viene
lacerata da un mostro grande quanto un universo, pronuncia le sue ultime
parole.
-Non
ho paura di te.
L’enorme
onda nera lo investe, distruggendo ed inglobando tutto ciò che si trova sul suo
cammino. Poi regna il silenzio eterno.
La
Zona Quantica. I Protettori dell’Universo ricompaiono, scampati ad un pericolo
insormontabile.
-Cosa
è successo ? Come abbiamo fatto a tornare ?
-Destino
ha…riacceso il Cubo…e ci ha fatto tornare a casa.
-E
come ha fatto ?
-Non
lo so…forse… Il Cubo era difettoso perché creato senza
immaginazione. Senza una coscienza. Senza forza di volontà. Credo…credo sia
stata la forza di volontà di Destino a riattivarlo.
-Nemesi è ancora illeso. E’ stato tutto inutile.
-Allora
perché Destino era uno dei Sette ?
-Non
ne sono sicuro…
Il
Cubo Cosmico si accende ancora della stessa luce abbagliante che aveva emesso sulla nave. I presenti distolgono lo sguardo, e
quando lo osservano di nuovo lo vedono completamente vuoto, come un semplice
cubo di vetro.
-Si
è prosciugato. Non ha più energia. Però…forse l’idea
di Destino di usarlo per imprigionare Nemesi può funzionare. Forse era questo
il motivo per cui ci era stato predetto l’incontro con
lui.
-Non
può essersi prosciugato solo per portarci qui. Come vorrei essere riuscito a
capirci qualcosa di più…
-Ti
capisco. Ma spetterà a qualcun altro comprendere,
quando gli consegnerò questo.
Estrae
dalla cintura il datachip consegnatogli da Destino.
L’ultimo lascito del suo tempo.
-Hhhmmm…strano.
-Cosa
?
-E’
leggermente cambiato. Non era così quando me lo ha consegnato. Chissà come mai…
Apre
gli occhi, sorprendendosi di averli.
-Cosa
? Ma…come…
Si
guarda intorno. In qualche modo il luogo gli è familiare, ma non riesce ad
identificarlo. Non ricorda nemmeno come è arrivato lì.
Poi una vecchia porta si apre. Ne esce una giovane
donna dai capelli rossi, con un’ampia giacca di pelle e pantaloni aderenti.
-Scusa
il disturbo, ma pensavo volessi dare un’occhiata agli
ultimi rilevamenti.
-Fortune
!?
-Sicuro
di stare bene, Destino ?
-Ma
il Cubo…Nemesi…Herod…
-Dannazione,
un’altra volta. Avevo detto a Cavo di controllare il lavoro di Duke Stratosphere sui nanoidi del tuo cervello…
-Cavo…è
ancora vivo ?
-Inizio
a preoccuparmi. Meglio chiamare la sicurezza, prima di
un’altra crisi psicotica.
Si
allontana, ma Destino la afferra per un braccio fermandola con decisione.
-Aspetta.
Cosa è successo ? Come hai fatto a salvarti dalla necrotossificazione di Latveria ?
-Destino…è
stato il Makhelastan ad essere necrotossificato,
non Latveria.
-Sono tornato indietro nel tempo. La data…ho bisogno di sapere la data.
-Mi
stai facendo male…
-La
data !
-21
Dicembre 2099.
-Non
è…possibile. Il pianeta dovrebbe essere già sommerso dalle acque, e…non ricordo gli avvenimenti dell’ultimo mese.
-E’
da quando sei nel 2099 che hai problemi di memoria.
-Non
è questo. E’…Non ha importanza. Controllerò i
rilevamenti più tardi, Fortune. Lasciami solo.
-Con
piacere.
La
donna esce dalla stanza, e Destino si incammina verso
la finestra. Ora riconosce il posto. E capisce cosa è
successo. All’ultimo secondo, ha deciso di non voler morire. La sua forza di
volontà è stata tale da attivare il Cubo Cosmico a distanza…e a ricreare il suo
tempo. Latveria non è mai stata distrutta. Il mondo non è mai stato sommerso
dalle acque. Ed ora si trova…lì. Ed
inizia a scordare parte della sua conoscenza del futuro.
Ma
avrà tutto il tempo per scoprire cosa ha fatto nel mese che non ricorda. Le
mani dietro la schiena, un lieve sorriso sulla bocca ed uno sguardo rivolto verso il cielo, davanti alla finestra della Sala
Ovale…Victor Von Doom, di
nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America… attende il domani, pronto a
superare i propri limiti ancora una volta.
La
Zona Quantica. La struttura che funge da base per i
Protettori dell’Universo. In un’ampia stanza, totalmente vuota, ora c’è
una statua dorata.
Rappresenta
un uomo che indossa una pesante armatura, che si erge fiero con le braccia
conserte ad osservare la sua opera.
Quattro
esseri la stanno osservando, in un silenzio quasi religioso. I loro corpi,
anche se rilassati, non riescono a trattenere appieno la tensione.
-Non
so se gli sarebbe piaciuta – commenta Makkari.
-Tu
credi ? – chiede Molecola.
-Già,
ne avrebbe voluta una alta almeno cinquemila metri,
per essere paragonabile al suo ego.
La
battuta alleggerisce un po’ la situazione, facendo sorridere persino Nuvola. Poi
il volto di Quasar torna ad essere determinato.
-Il
chip…? – chiede Makkari.
-L’ho
consegnato all’Ambasciata Latveriana. Per quanto non
mi piaccia la cosa, glielo dovevo.
-Ancora
deciso a fare come voleva lui ?
-Hai
visto con che cosa abbiamo a che fare. E’ l’unica speranza. Siamo pronti ?
-Sì
– è la laconica risposta di Nuvola, che tiene il Cubo Cosmico prosciugato tra
le mani, circondato da nuvole colorate – La controffensiva a Nemesi può
cominciare. La Zona Quantica può essere fortificata adesso.
-Prepariamoci
allora. Lasciamolo riposare, adesso.
Le
porte si riaprono ed i quattro escono, determinati a cambiare. Solo Molecola si volta per riguardare la statua e la sua
targa, prima di andarsene.
VICTOR VON DOOM
(?-2119)
MORTO ADEMPIENDO IL SUO
DESTINO
PER SALVARE L’UNIVERSO
Quello
che un tempo veniva definito New Universe.
Ora è una distesa infinita di antirealtà, un
inesauribile oceano nero. Non c’è più lo spazio, non c’è più il tempo, non c’è
niente se non il nulla. In questa immobilità eterna,
per un periodo infinitesimale di tempo emerge l’ombra di un pensiero.
*…nnnnmmmeesisss…*
Poi il torpore dell’oscurità
ricaccia il pensiero negli ineffabili flussi di coscienza. Una
mente diversa da qualunque altra è quasi pronta a rinascere.
Note
Velocemente
come era apparso, Destino lascia la serie dopo due
episodi veramente intensi. Il gioco è stato portato ad un nuovo livello, ed i
Protettori dovranno adattarsi alla situazione se vogliono sopravvivere.
Naturalmente
questa non è l’ultima volta che vedremo Destino 2099 in Marvel
IT. Le conseguenze della consegna del microchip le vedrete in Ultimate Doom #9,
ultimo episodio della serie…a cui potrebbe tranquillamente seguire una
miniserie o uno one-shot, chissà.
A
partire dal prossimo numero, una serie di episodi (passando
per un tie-in di Inferno2 ) che chiariranno una volta per tutte la situazione
di Epoch e di Maelstrom,
cambiando gli equilibri della serie.