LA MENTE CHE SOGNO’ IL MONDO

Parte 3 (di 3): Il nastro di Möbius

 

Se è cosa strana, dalle il benvenuto

come si fa con gli stranieri.

Vi sono in cielo e in terra, Orazio, assai più cose

di quante ne sogna la tua filosofia.

(Amleto, Atto Primo, Scena Quinta)

 

Riassunto

Epoch ha predetto che qualcuno tenterà di ucciderla per impossessarsi della Coscienza Cosmica. Dopo aver assistito al processo di una nuova entità concettuale, l’Inesistente, Quasar si è recato nel New Universe per impedire a Thanos di impossessarsi dello Starbrand. Nonostante l’aiuto del DP7 e dell’ultima detentrice dello Starbrand, Quasar non è riuscito a fermare Thanos…

 

Thanos sorrise. L’universo era ancora in mano sua. Lottò duramente con la volontà sopita dello Starbrand, che si rifiutava di concedere il proprio potere. Come aveva immaginato il suo potere era di origine metafisica, anche se la sua vera natura ancora gli sfuggiva. Non importava. Thanos comprese, grazie alla conoscenza donatagli dallo Starbrand, che le energie di quel tatuaggio non possono essere mai distrutte. Esse si rigenerano al solo pensiero. Era questo il vero potere dello Starbrand, il potere di trasferire nel mondo reale ciò che esiste solo nella fantasia. E dato che l’immaginazione vive solo di se stessa, essa non può diminuire. Certo bisognava comprendere la natura dello Starbrand per utilizzarlo.

Ma non era stato così anche per il Guanto dell’Infinito? E per il Cubo Cosmico?

Recise totalmente il legame dello Starbrand con la realtà che aveva creato. In questo modo lo Starbrand poteva operare a pieno regime anche nel nostro universo, pur restando qualcosa a se stante. E all’improvviso la sua ritrovata onniscienza gli fece comprendere il miglior uso dello Starbrand. Lo aveva cercato per pura sete di potere, ma ora sapeva come utilizzarlo per rendere reale ciò che aveva sempre desiderato.

 

Al di fuori dell’universo misurabile esiste uno spazio talmente vasto da poter essere definito infinito. Qui le leggi fisiche sono un puro esercizio intellettuale. E’ questo il luogo in cui dimorano le maggiori entità astratte, esseri enigmatici che incarnano un concetto.

Una delle quattro maggiori entità dell’universo, Oblio, ha stabilito qui la sua sede. L’altro volto della Morte, generalmente disinteressato alla vita, quest’essere tende a non considerarsi come le altre entità. Così come la Morte egli è un solitario, altro da tutto ciò che esiste. L’ultima cosa che un essere del genere si aspetterebbe è una visita inaspettata.

Una luce illuminò per un attimo quel luogo tetro, una luce che disorientò Oblio per il tempo necessario all’intruso per adattare le proprie energie alle particolari leggi di quel particolare universo.

-Ti porto i miei omaggi, Oblio. Sono certo che tu mi riconosca.

-Così è, Thanos di Titano. Sappi però che il tuo esilio dal regno dei morti ti bandisce anche dal mio regno.

-Ma come tu ben sai, quando Thanos vuole qualcosa, niente e nessuno è in grado di fermarlo.

-Vero. Nessuno tranne Thanos stesso.

-Così era in passato. Ho trovato la condizione impostami dalla Morte molto…restrittiva. Ho cercato di ergermi al di sopra di lei in passato, per costringerla ad amarmi, ma esagerai. La Morte deve essere la mia compagna, non la mia schiava.

-Come vuoi. Non mi interessa. Vattene.

-Tu non capisci, Oblio. Tu sei il fratello della Morte. Tu sei parte della Morte, l’altra faccia della stessa medaglia. Una posizione che Thanos di Titano reclama per se stesso.

-Allora Thanos di Titano morirà.

Diresse una minima parte del suo potere personale verso la forma di Thanos, una frazione in grado di annichilire un sistema solare. Thanos accusò il colpo senza battere ciglio.

-Com’è possibile? Le tue energie diminuiscono,  ma si rigenerano quasi istantaneamente !

-Questo è il potere dello Starbrand. Ed ora Oblio, prega qualunque dio tu possa riconoscere come superiore…

 

Il Salto Quantico di Quasar lo aveva riportato nella Zona Quantica. Riprese le forze mentre pensava al da farsi: Thanos lo aveva conciato per le feste, ma la vera battaglia doveva ancora cominciare.

-Okay Wendell, non ti agitare. Stai per iniziare la seconda battaglia della tua vita. Speriamo di rimanere vivi, questa volta…Epoch, riesci a sentirmi?

-Ora che sei tornato nell’universo sì, Quasar.

-Non è andata benissimo. Thanos ha preso lo Starbrand, e non ho idea di dove si trovi.

-In questo posso aiutarti. Thanos si trova nel regno di Oblio.

-Come fai a saperlo? Credevo che la tua Coscienza Cosmica non funzionasse con lui…

-E ancora non funziona. Ciò che rilevo non è Thanos, è lo Starbrand. Un elemento di tale portata da un altro multiverso è inconfondibile.

-Bene, allora. Dato che immagino non ci sia verso di sapere cosa ci fa lì, come ci arrivo?

-Tramite la Zona Quantica. Essa è una manifestazione del potere di Infinità, che è l’opposto di Oblio.

-Quindi il regno di Oblio è l’opposto della Zona Quantica?

-In un certo senso. Scarica l’energia delle Bande Quantiche e devia l’energia quantica dall’area che ti circonda. Questo creerà un’area di anti-potenzialità energetica che creerà un passaggio.

-Sarò in grado di ricaricare le Bande, dopo?

-Presumibilmente.

-Andiamo sempre meglio…

 

Quasar seguì le istruzioni di Epoch e fu trasportato nel regno di Oblio. La vista che ne risultò fu impressionante. Vide Thanos ed Oblio, giganteschi, in lotta tra di loro. Thanos avvicinava la sua mano destra ad Oblio, ed il potere dello Starbrand illuminava i due. Oblio riusciva a stento a fermarlo.

-Epoch, inizio a pensare che questa faccenda sia un tantino oltre le mie possibilità…Potrei trovare Warlock e radunare un po’ di aiuto…

-Non c’è tempo. Oblio non ha potere sullo Starbrand e sta per soccombere.

 

-Difenditi quanto vuoi, Oblio. Presto soccomberai al potere dello Starbrand !

-No. Io sono Oblio. Io sono la non esistenza.

-Non comprendi quanto sia limitante la tua condizione? La non esistenza è un concetto troppo astratto e dipendente dall’esistenza. Sei sorpassato, Oblio !

-Tu non comprendi. Ogni aspetto metafisico ha bisogno di un opposto.

-Forse, ma non lo Starbrand. Esso è unico in questo omniverso.

-Tu non puoi rimpiazzarmi, Thanos. Uccidermi non ti renderà il compagno della Morte, ti renderà qualcosa di separato da essa, per sempre.

-Credevo di averlo dimostrato con il Guanto dell’Infinito, Oblio…niente è per sempre. La volontà vince su tutto.

 

-Epoch, sembra che la battaglia sia a un punto morto. Forse potrei fare qualcosa per separarli…

-Non credo che sia il caso. La battaglia sta per finire.

Non era stata la voce di Epoch a rispondere. Quasar si voltò e vide nella penombra un essere che aveva conosciuto di recente.

-Inesistente? Cosa ci fai qui?

-Condivido una parte del potere di Oblio…e questo sarà uno dei motivi della sua sconfitta.

-Quindi Thanos vincerà? Ne sei sicuro?

-Assolutamente. Oblio non ha potere sullo Starbrand ed i suoi tentativi di difesa sono insufficienti.

-Che cosa farà Thanos una volta sconfitto Oblio?

-Desidera prendere il suo posto.

-Stupendo. Thanos con il potere di una delle quattro maggiori entità concettuali.

-Il problema non sarà il suo potere. Questa posizione non sarà che un punto di partenza.

-Mi sembra che tu sappia un sacco di cose su di lui. C’è un modo per porre fine alla battaglia?

-Potrebbe. Recidendo il collegamento dello Starbrand con il New Universe ne ha aumentato il potere, ma ha commesso un grave errore. Lo Starbrand ha dovuto adattarsi alle leggi di questo universo. Allo stesso modo, il frammento del suo universo originario che è stato trasportato nel tuo…ossia il loro pianeta Terra…adesso lo scorrere del suo tempo si è uniformato al nostro, dato che niente vi separa più. In sostanza, adesso il tempo scorre allo stesso modo in entrambi gli universi.

-E questo come può aiutarmi ?

-Nel suo universo, lo Starbrand era l’origine di tutto, e manteneva tutto allo stato originario…compreso il tempo. Per utilizzare i suoi poteri al massimo grado fuori dal suo ambiente, Thanos si è collegato al regno che è stato creato con la mia nascita, in modo da…

-Non ricominciare con le tue spiegazioni sull’inesistenza, ti prego. Quindi quello che dobbiamo fare è scollegare lo Starbrand da quel regno?

-Dobbiamo? Perché dovrei aiutarti?

-Hai appena ammesso la minaccia di Thanos…

-Che per me è uguale a quella di Oblio.

-Ma forse salvare l’universo convincerà il Tribunale Vivente ad assolverti…

-Non credo. Devo ancora trovare un mio posto nell’ordine delle cose.

-Grande. L’unico modo per salvare l’universo è psicanalizzare un filosofo cosmico…

 

-Le tue difese stanno cadendo in fretta, Oblio, mentre le mie energie sono ancora al massimo.

-Non crederti invincibile, Thanos ! Il tuo potere si basa su un concetto simile al mio, ora.  Entrambi siamo espressione di ciò che non esiste, e solo uno dei due può occupare la mia posizione.

-Cerchi di salvarti con l’inganno, Oblio? Come sono caduti in basso gli dei ! Ancora pochi colpi e la tua manifestazione crollerà, e la tua nicchia cosmologica sarà mia.

-Tu sei folle, Thanos. Chi incarna un concetto non può incarnarne un altro. Fino a quando possiederai lo Starbrand non potrai prendere il mio posto. Se mi uccidi prima di essertene liberato avrai sprecato la tua occasione per sempre.

-Liberarmi dello Starbrand ? Ma questo non è possibile…

-Allora perderai, Thanos di Titano. Preparati ad assaggiare l’oblio.

 

-Il ritmo della battaglia è rallentato. Solo ora Thanos può essere sconfitto.

-Allora fai qualcosa !

-Perché dovrei?

-Dannazione, Inesistente ! Dicevi di ammirare gli umani, no? Se Thanos diventerà il nuovo Oblio non ce ne saranno più da ammirare !

-Cosa devo fare, allora? Io non ho desiderato questa non-vita. Sono stato creato e gettato nell’universo, con la pretesa che io sapessi già cosa fare di me stesso.

-Mi dispiace per te, Inesistente, ma questo è umano. Nessuno sa cosa deve fare della propria vita. Io non sapevo certo che sarei diventato il Protettore dell’Universo ! Tutto quello che volevo fare era essere un agente S.H.I.E.L.D.

-Forse è possibile stabilire un’analogia tra la tua vita e la mia inesistenza. Cosa faresti per cambiare il tuo stato?

-Che c’entro io? Non abbiamo tempo di stare qui a parlare, l’Universo sta per andare a pezzi !

-Rispondere potrebbe salvarlo.

-Okay…so cosa farei. Tornerei al giorno dell’attacco dell’A.I.M [1], e non indosserei queste maledette Bande Quantiche ! Lascerei che sia qualcun altro a fare l’eroe !

-Questo modificherebbe la tua vita?

-Non sarei Quasar, se non l’avessi fatto.

-Tu detesti essere Quasar?

-No…mi piaceva essere un eroe…quello che non ho mai voluto è la responsabilità di proteggere l’universo.

-Quindi il tuo modo di trovare il tuo posto nell’universo sarebbe non diventare il Protettore dell’Universo ?

-Forse…Sì, è così. Contento, adesso?

-Potrei anch’io rinunciare al mio ruolo, alla mia inesistenza…ma non capisco. Tu hai accettato di diventare il Protettore dell’Universo. Perché?

-Io…non lo so di preciso…La mia vita mi sembrava senza senso. Pensavo che se un essere di otto miliardi di anni mi riteneva degno di salvare l’Universo, forse valevo qualcosa…Volevo solo fare la cosa giusta.

-Questi dati sono contraddittori. Tu non vuoi proteggere l’Universo, ma lo vuoi fare.

-La vita è contraddittoria, Inesistente. Non esistono certezze assolute.

-Ecco qual è la soluzione! La possibilità di vivere tra i concetti senza sceglierne nessuno…l’esistenza mortale. E tu sei la chiave, Quasar: l’essere finito che vive tra gli esseri infiniti.

-Di che diavolo stai parlando?

L’Inesistente prese la sua mano e per un attimo Quasar si sentì dilaniato tra gli opposti, mentre l’Inesistente spariva. Il corpo di Quasar divenne completamente nero, come quello dell’Inesistente. I due ora erano una cosa sola, un unico essere.

-Ciò di cui noi avevamo bisogno era un punto fermo, un modo per non essere distrutti dalla contraddittorietà dell’inesistenza. Unendoci, noi siamo la somma di esistenza ed inesistenza. Noi siamo ciò che riporterà la bilancia cosmica alla sua giusta posizione.

 

-Il tuo potere si indebolisce, Thanos. La bilancia cosmica ora pende dalla parte dell’esistenza, ed il tuo potere svanisce.

-Lo Starbrand si sta separando da me! Sto perdendo l’aggancio a questa realtà…Morte, amore mio, perché mi hai abbandonato?

Thanos scomparve in un lampo di oscurità, lasciando lo Starbrand a fluttuare. Quasar e l’Inesistente si separarono, mentre Oblio non fece nulla.

-Cosa diavolo è successo, Inesistente?

-Non potevamo restare uniti a lungo. Ma la nostra unione ha prodotto notevoli cambiamenti.

-Io…è vero, mi sento…non so, diverso…

-Questo perché hai affrontato il tuo dilemma, Quasar.

-Basta parlare. E’ il momento di risolvere la questione una volta per tutte.

 

All’improvviso il buio uniforme del regno di Oblio lasciò il posto al bianco uniforme della Dimensione delle Manifestazioni. Una luce ancora più luminosa illuminò quello strano luogo, per annunciare l’arrivo del Tribunale Vivente.

-HO UDITO IL TUO RICHIAMO, OBLIO. IL TRIBUNALE VIVENTE E’ PRONTO A GIUDICARE LE TUE RICHIESTE.

-Non ci capisco niente! Le cose stanno accadendo troppo in fretta qui…

-Richiedo il tuo intervento, Tribunale. Richiedo un tuo giudizio sullo Starbrand e sull’Inesistente. Il mio regno è devastato dalle azioni di questi due esseri.

-Un istante, Tribunale! Grazie all’intervento del Protettore dell’Universo ho una soluzione al problema. L’unico modo che ho per esistere è essere il tramite tra il concetto di infinito ed il concetto di nulla, il loro punto di unione e la loro eccezione. Io richiedo di divenire il tramite tra Infinità ed Oblio, così come Galactus è il tramite tra Eternità e Morte.

-Silenzio, usurpatore. Il Tribunale Vivente è obbligato a rispondere prima a me, data la mia superiorità. La diminuzione dei tuoi poteri seguita alla tua fusione con un mortale mi ha di nuovo reso tuo superiore.

-OBLIO DICE IL VERO, INESISTENTE. LA TUA RICHIESTA SARA’ ESAMINATA IN SEGUITO. GIA’ DA TEMPO MEDITAVO SULLA GIUSTA POSIZIONE UNIVERSALE DELLO STARBRAND. I RECENTI AVVENIMENTI MI HANNO CONVINTO CHE ESSO E’ TROPPO POTENTE E PERICOLOSO. IO STESSO LO PRENDERO’ IN CUSTODIA FINO ALLA PROSSIMA SENTENZA.

 

Il Tribunale Vivente afferrò lo Starbrand, che si stagliò sul palmo dorato della sua immensa mano. Portò la mano davanti ad una delle sue tre facce per contemplarlo, quando il suo corpo divenne sempre più trasparente, fino a svanire del tutto.

-Non ho mai visto il Tribunale svanire così…

-La possessione dello Starbrand lo ha isolato da questo particolare universo.

Oblio scomparve senza dire altro, lanciando uno sguardo di sfida all’Inesistente.

-Ora devo lasciarti, Quasar. Devo meditare a lungo sulla mia nuova condizione.

 

Nuovamente solo nella Dimensione delle Manifestazioni, Quasar si guardò intorno e chiamò Epoch.

-Sembra che non importi quanto mi allontani da questo posto, ci torno sempre. Epoch, ci sei? Hai visto tutto?

-I cambiamenti sono stati così repentini da causare alcune interferenze, ma ho compreso la situazione. Necessiti aiuto per tornare nella tua dimensione?

-No, io…volevo solo dirti che questa esperienza mi ha molto toccato.

-In che senso?

-L’Inesistente mi ha fatto affrontare il mio ruolo, ed ho capito di non voler veramente smettere di essere il Protettore dell’Universo.

-Ne sono lieta. Come ti dissi tempo fa, sapevo che avresti compreso il tuo errore.

-Mi chiedevo solo…forse dopo aver preso l’Assassino potrei smettere di proteggere l’universo a tempo pieno. Forse tutto ciò di cui ho bisogno è staccare la spina di tanto in tanto.

-Desideri tornare in pianta semi-stabile sulla Terra?

-Più di qualunque altra cosa. Ma capisco che prima devo prendere l’Assassino.

-Molto bene, Quasar, accetto la tua proposta.

-Bene. Ehm, non è che non ne sia capace, ma non mi dispiacerebbe un passaggio a casa…

 

Epoch trasferì Quasar nel suo sistema solare e tornò a riflettere. Sapeva che l’eliminazione temporanea dell’influenza del Tribunale Vivente era il primo passo verso la sua morte. Sapeva che la creazione dell’Inesistente era stata solo un elemento di disturbo, e che la sua risoluzione eliminava l’Inesistente stesso come minaccia per l’Assassino. Sapeva tutto. Ma non lo aveva detto a Quasar. Nonostante non lo desse a vedere, da tempo era preoccupata per il suo protettore. Quasar aveva perso la fiducia in se stesso, e la sua efficienza come Protettore era notevolmente calata. Questa nuova esperienza gli aveva restituito la fiducia. Anche se il modo in cui tutto era stato risolto non era esente da gravi pericoli, il miglioramento era notevole. Già adesso, anche se erano passati pochi minuti e Quasar non se ne era accorto, Epoch vide subito le profonde modifiche apportate alla sua personalità. E forse avrebbe anche potuto stroncare quei pericoli sul nascere, senza che Quasar li notasse… Ma se gli avesse detto che la sua morte era più vicina che mai e che nessuno dei suoi sforzi aveva finora sventato la minaccia, forse avrebbe perso ancora quella fiducia. A mano a mano che il suo assassinio si avvicinava i dettagli le erano sempre più chiari. Lei si trovava sulla Luna, con Quasar. C’era anche qualcun altro ad osservare la sua morte. Ma non riusciva ancora a vedere il volto dell’Assassino.

 

Altrove, in un luogo le cui dimensioni non esistono. Il Tribunale Vivente contempla lo Starbrand, che ora fluttua davanti alla sua faccia centrale.

-NON E’ STATO FACILE PORTARTI QUI. L’UNIVERSO STA PER CORRERE UN GRAVE PERICOLO…E PER UNA VOLTA, NON SONO IN GRADO DI INTERVENIRE.

-

-MOLTO BENE. RICHIEDO LA TUA ASSISTENZA. SE NECESSARIO POSSO OBBLIGARTI, MA SAREBBE SCONSIGLIABILE.

-

-NO DI CERTO. MA POSSIAMO AGIRE IN ALTRI MODI.

-

-NE ERO SICURO. TUTTO PROCEDE ALLA PERFEZIONE, FINORA.

 

 

FLASHBACK

 

Non molto tempo prima, l’Assassino stava osservando Epoch nella sua battaglia contro l’Uni-Cervello e il Cubo deviante.

Non era questo che si aspettava. Tutto procedeva secondo i suoi piani, ma non aveva previsto l’intervento del Cubo. Per la seconda volta i suoi piani dovevano cambiare.

Il tradimento del Gran Maestro gli era costato il Cubo Cosmico che voleva. Possedere un normale Cubo Cosmico non era sufficiente. Per attirare Epoch fuori dalla sua dimensione aveva richiamato l’Uni-Cervello dai recessi di quella galassia, ma l’intervento di Thanos aveva portato in scena il Cubo. Non sarebbe stato in grado di affrontare Epoch ed il Cubo e di controllare l’Uni-Cervello. E presto Epoch avrebbe vinto la sua battaglia.

Come rimediare alla situazione? Forse Thanos poteva servire a ristabilire l’equilibrio. Era sulla terra a combattere contro Quasar. Con un semplice pensiero concentrò la sua attenzione sulla battaglia.

Thanos aveva appena vinto. Ed anche Epoch. Mentre osservava Thanos esaminare le Bande Quantiche, si rese conto della presenza di un potere sopito in Quasar…un potere inimmaginabile.

Infuse parte del suo potere nello Starbrand, quanto bastava perché fosse rilevato da Thanos. Poco prima di controllare i frutti della sua opera fu trascinato via da una forza superiore…

Altrove, i suoi piani di disturbo stavano già operando, mentre il Tribunale Vivente iniziava il suo giudizio sull’Inesistente.

 

Nel prossimo numero

Dopo una breve pausa, Quasar torna ad investigare sull’Assassino, ma sulla Luna lo aspettano un sacco di problemi…

 

Note

 

[1] come visto nell’origine di Quasar su All American Comics #29