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#92

di Fabio Furlanetto

 

Resa incondizionata

 

Steve Rogers ha combattuto più battaglie di quanto gli piaccia ammettere, sia come Capitan America durante la Seconda Guerra Mondiale sia come Capitan Marvel da quando Epoch lo ha risvegliato dall’animazione sospesa per nominarlo Protettore dell’Universo.

Ora, tramite le sue Bande Quantiche, sta osservando una battaglia che fino a pochi minuti prima sarebbe stata inconcepibile.

Fino a pochi minuti prima, in effetti, non aveva mai conosciuto nemmeno un altro Protettore. Ora, a milioni di anni luce di distanza, può avvertire le energie quantiche di centinaia di miliardi di altri Protettori impegnati in una battaglia di proporzioni ben più che cosmiche.

-Dovremmo essere laggiù a combattere anche noi – suggerisce agli altri Protettori presenti. Li conosce tutti di persona, o meglio conosce le loro controparti nella propria realtà: Reed Richards, Henry Pym, Bruce Banner, Tony Stark, T’Challa e Charles Xavier. Tutti indossano un paio di Bande Quantiche.

-Cap, fidati di me – gli risponde il fantasma di energia quantica di Wendell Vaughn, un Protettore conosciuto nel proprio universo come Quasar – Se il resto dei Protettori del Multiverso non può fermarlo, non saranno sei o sette persone in più a fare la differenza. Tra tutti i Protettori che ho contattato, voi siete i più intelligenti e i migliori strateghi...e mi fido di voi.

-Non che non mi senta lusingato, e sembrate tutti delle gran brave persone, ma io ho giurato di proteggere il mio universo – ammette Banner – I Protettori del Multiverso non esistono da più di dieci minuti, come possiamo sperare di organizzarli?

-Dobbiamo approfittare della distrazione, e preparare un qualche tipo di attacco a sorpresa contro Aeon – riflette T’Challa – Deve pure avere un qualche tipo di debolezza.

-Hai detto che ha provato ad ucciderti, ma non ci è riuscito perché ti sei legato alla fonte del suo potere. Potremmo cercare di sfruttare quel legame – ipotizza Xavier.

-Forse ritorcendo contro di lui il modo con cui cerca di espandere il suo potere! Tramite i suoi doppi nelle altre linee temporali – suggerisce Pym.

<<Possiamo costruire un qualche tipo di trappola su cui direzionare le sue energie mentali>> risponde Stark, la voce distorta dall’armatura di energia quantica.

-Un qualcosa del genere – conclude Richards, mostrando un complesso dispositivo di energia solida creato dalle Bande Quantiche – L’ho appena inventato.

-Lo sapevo che saremmo arrivati a qualcosa – sorride Quasar -Dovremo coordinarci non solo con il resto dei Protettori, ma anche con tutte le mie controparti nelle altre linee temporali. Cap, pensi di poter guidare l’attacco da qui?

-Credo di sì, ma tu hai molta più esperienza di me nell’operare su questa scala; io sono solo un vecchio soldato – risponde l’ex Capitan America.

-Solo io posso avvicinarmi abbastanza ad Aeon senza farmi ammazzare, grazie al nostro legame, ed io ho una conoscenza migliore di altri piani di...oh, cavolo.

-Che c’è? Abbiamo dimenticato qualcosa? – si preoccupa Banner.

-No, è solo che...Cap, o meglio il Capitan America della mia dimensione, è sempre stato il metro di paragone su cosa significa essere un eroe. E mi sono appena reso conto che ci sono cose che io posso fare meglio di Capitan America. Wow.

-Da quanto ho visto, è stato un buon maestro – risponde Steve Rogers.

-Okay, diamoci da fare e salviamo il multiverso – si sfrega le mani Quasar.

Da un momento all’altro, dovrà tentare una missione impossibile contro un nemico invincibile. Si era quasi dimenticato cosa significasse fare il proprio lavoro con entusiasmo, senza dover pensare a nessuna preoccupazione oltre al destino di infiniti universi.

 

Nella Zona Quantica

Nonostante la Struttura di energia quantica solidificata abbia un diametro di alcuni chilometri, sembra microscopica all’ombra delle dozzine di Celestiali che la circondano.

Seduti ad un tavolo giallo, Nuvola e Molecola osservano un Makkari visibilmente provato. L’Eterno ha le mani tra i capelli, e sta fissando il fitto testo inciso sulla superficie del tavolo.

-Credo di aver cominciato a capire. La mente di un Celestiale funziona ad un livello infinitamente superiore al nostro, ma hanno semplificato abbastanza il loro linguaggio da permetterci di capire...qualcosa.

-Ancora non capisco perché dobbiamo proseguire questa trattativa. Deve esserci un modo per sconfiggere i Celestiali, non importa quanto siano potenti – suggerisce Nuvola.

Sia la nebulosa senziente che Makkari si voltano verso Molecola, che si mette subito sulla difensiva:

-Perché tutte le volte che dobbiamo sconfiggere qualcuno di invincibile guardate sempre me?

-I Celestiali trascendono la materia ordinaria, ma le loro armature sono pur sempre composte di molecole. Non c’è niente che tu possa fare? – chiede Makkari.

-Posso ricordarvi che non siamo riusciti a fare un solo graffio a Maelstrom, quando aveva il controllo del Celestiale Dormiente? Il controllo sulla materia di un solo Celestiale è infinitamente superiore al mio. Non sopravvivremmo ad uno scontro aperto con un’intera Schiera.

-Abbiamo sconfitto Nemesi – ricorda Nuvola.

-Dobbiamo sempre tornare a parlare di Nemesi? A meno che non abbiate da parte una super-arma capace di distruggere i Celestiali, non c’è niente da fare – insiste Molecola.

-Varrebbe la pena provare. Epoch? – chiede Makkari.

-Makkari; hai finalmente tradotto le richieste dei Celestiali? – echeggia la voce di Epoch.

-Non proprio, ma ci stavamo chiedendo...conosci un’arma in grado di sconfiggere i Celestiali?

-Il Nullificatore Assoluto.

-Riformulo la domanda: conosci un’arma in grado di sconfiggere i Celestiali senza distruggere tutto il resto dell’universo?

-No. So che si tratta di una richiesta impegnativa per qualcuno che non possiede la piena Coscienza Cosmica, Makkari, ma quella traduzione è di primaria importanza.

-Credo di avere una vaga idea di quali siano le prime richieste – rivela l’Eterno, schiarendosi la voce prima di tradurre liberamente le note scritte sul tavolo:

-Ehm. Punto primo: la posizione di Protettore dell’Universo deve restare vacante per un po’. Tecnicamente non dice così, ma i Celestiali non usano nessuna unità di tempo che io conosca; non ho capito se intendono un milione oppure un miliardo di anni. Punto secondo: la Zona Quantica sarà “qualcosa” permanentemente.

-Si direbbe una richiesta particolarmente vaga – nota Nuvola.

-Ovviamente non dice proprio “qualcosa”, ma non so ancora se tradurlo con “sigillata” o “distrutta”. Punto terzo: non ci sarà più nessun contatto da parte dei Protettori o della Terra con nessuna stella senziente. Punto quarto...

-L’inizio non sembra particolarmente promettente – commenta Molecola mordendosi un labbro.

 

In un altro universo

L’energia mentale di Aeon si espande fino alla trappola escogitata dai Protettori del Multiverso, chiudendo il circuito tra il suo cervello ed il dispositivo. Quasar si trova al suo interno, costretto a risalire la corrente di pensiero.

Se dovesse spiegare cosa si prova a qualcuno che non ha mai sperimentato questo tipo di realtà non fisica, probabilmente non ci riuscirebbe. Ma ormai ha perso il conto di tutte le volte in cui è stato di scorporato, o morto, o cose ancora più bizzarre.

Non è un percorso facile da seguire, ma riesce comunque ad arrivare a destinazione: il Punto. E di nuovo, anche in queste circostanze, la sua mente fatica a comprendere ciò che sta sperimentando.

Attraverso il Punto passano tutte le realtà, tutte le infinite biforcazioni dell’esistenza. E’ così che Aeon ha potuto contattare gli altri Wendell Vaughn, ed è qui che Quasar spera di poter interrompere quel collegamento.

Ma il legame tra Aeon ed il Punto è troppo forte...forse ci sono realtà troppo strane persino per Quasar: il collegamento di Aeon è troppo forte, e lui non ha alcuna speranza di superarlo.

“Aeon ha detto di aver espanso la propria mente in migliaia di universi” riflette Quasar “Ma se le linee temporali sono infinite, dovrebbero essere infiniti anche i miei doppi. Spero solo che i Protettori del Multiverso resistano a sufficienza, prima che porti qui dei rinforzi”.

Quasar entra in contatto con il Punto...e all’improvviso, si sente come se si trovasse in ogni luogo dell’esistenza.

 

Nella Zona Quantica

Il tavolo di energia quantica è ormai circondato da diverse lavagne dello stesso materiale, ricoperte da cima a fondo di simboli incomprensibili.

Abigail Brand, direttrice dello SWORD, osserva Makkari scrivere e cancellare i segni molto più rapidamente di quanto i suoi occhi non riescano a seguire.

Epoch appare al suo fianco, nella sua forma umanoide altra tre metri; la direttrice Brand sembra essersi abituata molto rapidamente alla sua presenza.

-Direttrice Brand, dovrebbe tornare sul suo mondo. A differenza di Makkari, lei ha bisogno di dormire.

-Grazie per l’interessamento, Epoch, ma non sono completamente umana ed ho bisogno di pochissimo sonno. Quello che fate qui, poi, potrebbe essere di vitale importanza per il futuro della Terra...e non posso fare a meno di sentirmi in qualche modo responsabile per i danni che lo SWORD ha causato sotto il mio comando.

-Non deve preoccuparsi, Direttrice Brand. Su scala cosmica, la sua organizzazione non ha mai avuto il minimo impatto.

-Devo prenderlo come un complimento?

-Considerando che lo SWORD ha invaso questa dimensione ed che io non ho ridotto i suoi sottoposti a forme di vita monocellulari, come avrei potuto fare e sarebbe stato nei miei pieni diritti? Sì, lo prenda pure come un complimento. Sarà anche felice di sapere che i Celestiali hanno accettato una piccola modifica nelle proposte finora avanzate.

-E’ fantastico! Quindi non dovrete abbandonare questa struttura?

-No, secondo il punto quattro i Protettori debbono impegnarsi a smantellare qualsiasi tecnologia quantica in loro possesso. Tuttavia, ora è stato modificato il punto cinque: la rete di segnalazione che Quasar ha posto attorno alla Terra sarà estesa all’intero sistema solare, ed il suo controllo sarà assegnato allo SWORD.

-Sono...sorpresa, Epoch. Credevo che tu non approvassi i metodi dello SWORD.

-I Celestiali non hanno voluto affidare una simile tecnologia ai super-esseri della Terra. Li ho convinti che lo SWORD è sufficientemente inefficiente da non rappresentare un pericolo, e che non possiede le capacità necessarie ad utilizzare appieno le potenzialità dei sensori quantici. Non è stato difficile convincerli.

-Con un simile talento per la diplomazia, Epoch, mi sorprende che non ne stiate uscendo vincitori...

 

Tra gli universi

Gli universi sono infiniti. Solo una microscopica frazione di essi contiene un pianeta chiamato Terra, ed enormemente minori sono i pianeti in cui sono esistano dei Wendell Vaughn.

Grazie al Punto, Quasar è in contatto con ognuno di loro. La sua mente si sta perdendo nell’immenso oceano che contiene il flusso temporale, e capisce perché Aeon si sia finora limitato ad esplorare poche centinaia di realtà.

Il Punto agisce da fulcro per tutte le possibili variabili esistenti, ed è fin troppo facile perdere se stessi contemplando ciò che è capace di fare. Quasar non è nemmeno più sicuro di dove sia, di cosa stia facendo, né se stia veramente pensando.

-E’ incredibile, vero? Il Punto è la pietra di paragone dell’intera realtà, la sua struttura più semplice e fondamentale. Nelle mani giuste, non c’è limite a ciò che potrebbe fare.

Ascoltando quella voce, Quasar avverte nuovamente un senso di consistenza. E’ di nuovo se stesso, o meglio è di nuovo l’ombra quantica di se stesso: si trova nuovamente nel vuoto infinito creato dalla distruzione dell’universo di Aeon.

Aeon stesso è di fronte a lui, anche se la sua mente è lontana a combattere contro i Protettori del Multiverso. Ma loro due non sono più soli: ora c’è un altro essere, la cui sola immagine irrita gli occhi che Quasar non ha realmente in questa forma.

Ricoperto da un’acuminata armatura di metallo e spine, né uomo né donna, Lord Odio sta fissando Quasar. E’ compiaciuto.

-Hai intenzione di aiutarmi, o vuoi solo pontificare?

-Ti ho già aiutato. Senza il mio intervento, la tua coscienza si sarebbe persa tra le dimensioni: la mente umana non è fatta per abbracciare la vastità del potere del Punto.

-E suppongo che la tua lo sarebbe?

-Perché credi che tutte le entità cosmiche di questo universo abbiano perso la battaglia con Aeon? Il Punto è una forma di realtà troppo semplice perché una qualsiasi entità abbia potere su di esso; altrimenti, avrei strappato il suo potere ad Aeon molto tempo fa.

-Quindi ora che si fa? Non credo che gli altri Protettori reggeranno ancora per molto; mi sorprende che Aeon non li abbia già sterminati.

-Sto usando il mio potere per infondere più odio in loro, motivandoli per combattere il più a lungo possibile. E sto annebbiando la mente di Aeon quanto basta per dare loro una chance.

-Tutto quello che sai fare è solo fomentare l’odio? No, aspetta: non rispondere. Piuttosto, come fai ad avere accesso alla mente di Aeon? Le sue difese mentali sono incredibili.

-Posso influenzarlo sottilmente, ma si è difeso bene: non posso manipolarlo, ed ancora meno posso sperare di sottrargli il Punto. Nemmeno la forza di volontà di un concetto incarnato come me è sufficiente a farlo.

-Quindi puoi usare il tuo legame con il Punto per proiettare odio in altre dimensioni?

-E’ ciò che faccio meglio. Ma a cosa potrebbe servire, ormai?

-Voglio mandare un messaggio a me stesso.

 

Nella Zona Quantica

La Direttrice Brand si avvicina a Makkari, visibilmente provato dall’impegno necessario ad interpretare la parola dei Celestiali.

-E’ fatta – rivela l’Eterno.

-Hai tradotto gli ultimi termini dell’accordo? – chiede la Brand.

-Epoch ha finito le contrattazioni; questa è la stesura finale. Quando la Coscienza Cosmica informerà Epoch di un qualsiasi evento che possa comportare la distruzione di vita senziente su larga scala, lei dovrà informarne i Celestiali. Quando l’evento potrà solo causare la distruzione della Terra, avviserà lo SWORD.

-Intendi dire “se”, non “quando” – lo corregge la direttrice.

-No no, il testo è molto chiaro: “quando” prevedrà una catastrofe. Sembra che i Celestiali diano per scontato che ce ne saranno parecchie. In cambio, i Celestiali si impegnano ad avvisare Epoch di qualsiasi evento che possa comportare la distruzione di vita senziente su larga scala. E come ultimo punto, i Celestiali si impegnano a non distruggere nessun pianeta senza aver debitamente avvertito Epoch.

-In altre parole, Epoch ed i Celestiali continueranno ad agire come al solito; dovranno solo avvisarsi a vicenda prima di agire – riassume la direttrice.

-Sostanzialmente sì; il punto saliente dell’accordo è lo scioglimento dei Protettori dell’Universo.

-Ma non ha alcun senso: credevo che i Celestiali fossero a malapena consci della vostra esistenza. Non che io me ne lamenti, ma mi sembra un po’ strano che i Celestiali si interessino a chi debba controllare la rete di segnalazione – sottolinea la Brand.

-Da quanto ho potuto capire, le entità concettuali non ne possono più dei nostri continui interventi nelle loro faccende. Non credo che ai Celestiali importi veramente cosa facciamo noi; credo che sia un gioco molto più complesso. Forse stanno cercando di metterci fuori gioco diplomaticamente solo per evitare che un’altra entità cosmica si decida a farci fuori fisicamente, alterando per l’ennesima volta l’equilibrio cosmico. O forse non abbiamo capito niente. Chi può dire cosa pensino i Celestiali?

-Makkari, le entità cosmiche mi fanno venire il mal di testa.

-E lo dice a me? Io lavoro per una di loro...

 

In un altro universo

Centinaia di miliardi di Protettori dell’Universo stanno attaccando Aeon da ogni direzione, e quest’ultimo non sta facendo altro che bloccare il loro attacco con campo di forza di tempo solidificato.

Poi, all’improvviso, qualunque cosa stesse annebbiando la sua mente svanisce. Aeon può vedere la situazione con rinnovata chiarezza, e rendersi conto di quale siano i vantaggi che i Protettori hanno su di lui. O meglio, si rende conto che non ne hanno nessuno.

Rilascia il potere del Punto in una scarica omnidirezionale; è rimasto sulla difensiva per così tanto tempo, però, da faticare enormemente per contenersi. Invece di disintegrare il sistema solare in cui si trova, compresi tutti i suoi nemici, con una singola scarica ha cancellato l’intera galassia.

-Non capisco perché non ci ho pensato prima. Ora che anche questa è fatta, posso tornare a governare l’intero...cosa diavolo...

Un dolore lancinante colpisce Aeon alla testa, senza che abbia modo di capire da dove provenga l’attacco. Per quanto si sforzi non può alleviare minimamente il dolore, e si vede costretto ad abbandonare il corpo in cui si trova.

 

Quando il dolore cessa, Aeon è di nuovo nel proprio corpo originale, in quello che resta dell’universo che chiamava casa. Se fino a pochi istanti prima la sua mente stava controllando migliaia di doppi temporali di Wendell Vaughn, in migliaia di realtà diverse, ora tutti quei legami sono stati recisi.

Ma il disorientamento è solo destinato a crescere, perché i suoi sensi cosmici stanno appassendo rapidamente. Non sa più che cosa stia succedendo all’esterno della sua realtà, non può più tenere sotto controllo le forze invisibili che lo controllano, e comincia a respirare con fatica.

Il dolore di pochi istanti prima è nulla se paragonato all’agonia provocata dalla separazione dal Punto, che si allontana da lui lasciandolo a fluttuare nel vuoto cosmico.

Aggrappandosi con forza alla scintilla di vita che gli è rimasta, Aeon può vedere la flebile energia quantica che si forma attorno al Punto. Energia che prende la forma di un essere umano, e che subito dopo diventa carne e sangue e Bande Quantiche.

“Quasar” pensa Aeon, accorgendosi sol dopo di poter ancora respirare.

-No, non sei morto. Non ancora, almeno. Il Punto non ha solo il potere di distruggere, lo sai?

-Il Punto è mio...tu non hai il potere necessario per strapparmelo... – rantola Aeon.

-E’ solo una questione di forza di volontà. Sono quasi impressionato, però: superare il tuo accanimento fanatico non è stato semplice. Ho dovuto collegare la mia mente a ogni Wendell Vaughn esistente in ogni singola linea temporale per strappartelo. Ci tenevo a farti sapere che tutti i tuoi doppi temporali esistenti ti odiano.

-Credi di avermi sconfitto, Quasar? Io sono Aeon. Uccidimi, mandami all’Inferno, semina i brandelli della mia anima su tutto il multiverso: troverò il modo di ritornare, un giorno.

-Sì, è una cosa che noi Wendell abbiamo in comune. Ma io ho un vantaggio, rispetto a chiunque altro abbia mai provato ad uccidermi...a parte te – risponde Quasar, i cui occhi brillano di una luce impossibile.

Aeon riconosce quel bagliore. Quasar sta per scatenare le energie del Punto.

-Non mi ucciderai. Ti conosco abbastanza da sapere che non arriveresti a tanto – lo schernisce Aeon.

-Non voglio ucciderti. Voglio cancellarti retroattivamente dalla realtà, facendo sì che tu non sia mai neppure nato.

-Tu non...i paradossi temporali che creeresti... – risponde Aeon, chiaramente terrorizzato: sa che il Punto può essere usato in questo modo.

-Ho abbastanza potere da gestirli. In quanto a te...sei un dittatore nazista genocida che ha ucciso e schiavizzato miliardi di esseri viventi. Non mancherai a nessuno.

Gli occhi di Quasar smettono di brillare, ed Aeon svanisce.

Non c’è nessun rilascio di energia, nessuno spettacolare sfoggio di potere. Aeon non è mai esistito.

 

Quasar osserva la propria mano destra, su cui sta scorrendo il potere di devastare centinaia di realtà. Non c’è limite a quello che potrebbe fare, adesso.

-Fatti vedere. Lo so che sei qui.

La titanica figura del Tribunale Vivente appare all’improvviso, al centro del vuoto che un tempo era un universo.

-QUASAR. ANCORA UNA VOLTA, LE TUE AZIONI VANNO BEN AL DI LA’ DEI TUOI DOVERI DI PROTETTORE DELL’UNIVERSO.

-Ed ancora una volta, ho dovuto fare io tutto il lavoro al posto tuo – risponde Quasar, aumentando le proprie dimensioni per poter guardare il Tribunale Vivente faccia  a faccia.

-COME BEN SAI, SE IO AVESSI TENTATO DI STRAPPARE CON LA FORZA IL POTERE DI AEON LA BATTAGLIA AVREBBE...

-Sì sì, conosco già la storia. Non è la prima volta che mi ordini di consegnarti il potere assoluto.

-DI CERTO COMPRENDERAI I RISCHI DELL’AFFIDARE IL PUNTO AD UN ESSERE FINITO. SOLO IO POSSO ASSICURARMI CHE NESSUN MORTALE POSSA MAI PIU’ UTILIZZARLO PER CAUSARE DANNI ALL’ESISTENZA.

-Nello stesso modo in cui avresti dovuto evitare che qualcuno utilizzasse Nemesi? Perdonami se sono un po’ scettico sulle tue capacità di tenere d’occhio cose di questo genere, visto che ogni volta in cui ti lasci scappare una minaccia che potrebbe distruggere tutta l’esistenza poi tocca a me mettere le cose a posto.

-LA TUA INSOLENZA NON HA ALCUN EFFETTO SU DI ME, QUASAR. HAI INTENZIONE DI CONSEGNARMI IL PUNTO DI TUA SPONTANEA VOLONTA’, O INTENDI RESISTERMI?

-So di non poter fare molto, contro di te. Cercheresti di distruggermi non appena provassi ad utilizzarlo.

-LE TUE ESPERIENZE TI HANNO RESO PIU’ SAGGIO, QUASAR. ORA CONSEGNAMI IL PUNTO.

-Non così in fretta, Tribunale: ho tre condizioni. Niente di serio, per qualcuno come te.

-SE VUOI CHE USI IL MIO POTERE PER AIUTARTI NEL PROTEGGERE L’UNIVERSO, SAPPI CHE NON POSSO ALTERARE LA BILANCIA COSMICA.

-Mi hai preso per un principiante? So che il tuo lavoro è proteggere lo status quo, e non mi permetteresti mai di desiderare la pace mondiale. La mia prima condizione è che tu ricrei questo universo, completamente privo dell’influenza di Aeon. Puoi farlo, giusto?

Il Tribunale Vivente non risponde nemmeno: in un batter d’occhi, l’universo di Aeon è ricomparso. Quasar si guarda attorno, comprendendo che per quanto il potere del Punto sia infinito, evidentemente c’è chi è ancora più infinito.

-Wow; non mi abituerò mai a certe cose. D’accordo, seconda condizione: riporta in vita chiunque sia stato ucciso da Aeon, su tutte le linee temporali in cui ha tentato il suo attacco. Compresi tutti i Protettori del Multiverso, mi raccomando.

-FATTO. QUAL E’ LA TUA TERZA CONDIZIONE ?

-Darti questo.

Quasar carica tutta l’energia del Punto nel pugno destro...e lo usa per colpire il Tribunale Vivente sul naso di uno dei suoi tre volti.

Il colpo è abbastanza forte da far cadere i Tribunale Vivente dal suo trono, e da formare una crepa vistosa sulla sua faccia imperscrutabile.

-L’hai sentito, vero? Questa volta non ho attaccato la tua manifestazione. Devi averlo sentito anche nella tua vera forma...forse la prima volta, da quando esisti, in cui qualcuno sia stato capace di farti del male.

-IL FATTO CHE TU POSSA FERIRMI IN MODO ESTREMAMENTE SUPERFICIALE NON CAMBIA LE COSE, QUASAR. SE HAI INTENZIONE DI COMBATTERMI, NON ILLUDERTI DI POTERMI FERMARE.

-Certo che no. Ma cerca di metterti in testa una cosa, Tribunale: datti una regolata e comincia a fare il tuo lavoro, o dovrai vedertela con me. Ora riprenditi l’onnipotenza e torna da dove sei venuto.

Il Punto si stacca da Quasar, per volare lentamente nella mano dorata del Tribunale Vivente che la osserva per qualche secondo. Che cosa passi per la sua mente trascendentale, è impossibile a dirsi.

-SEI UNO STRANO ESSERE, WENDELL VAUGHN – risponde il Tribunale Vivente, prima di scomparire.

 

Tornato alle sue dimensioni originali, Quasar si sente vivo come non mai. Non ha mantenuto il potere a lungo quanto Aeon, quindi separarsene non è stato altrettanto doloroso.

Non rimpiange nemmeno l’aver abbandonato il Punto: se le sue precedenti esperienze con il potere assoluto gli hanno insegnato qualcosa, è che raramente i benefici che porta sono maggiori dei guai provocati.

Ma al tempo stesso è riuscito finalmente a mandare un messaggio chiaro alle entità concettuali: non possono più continuare ad agire senza considerare i mortali. Ogni volta in cui le loro azioni sconsiderate rischieranno di mettere in pericolo l’universo, Quasar sarà lì a dar loro una lezione.

Quando attiva il Salto Quantico, Quasar si ricorda che cosa significa essere il Protettore dell’Universo. Ha affrontato una minaccia inarrestabile e l’ha sconfitta, nonostante avesse tutti gli svantaggi immaginabili. Ed anche se le sue controparti interdimensionali l’hanno aiutato, è stata davvero la sua vittoria.

 

Nella Zona Quantica

Quasar esce dal proprio Salto Quantico, il primo che abbia mai tentato da una linea temporale all’altra.

Attorno alla Struttura ci sono decine di Celestiali, compreso il rosso Arishem che ha sollevato una mano chiusa a pugno, con il pollice ancora in orizzontale.

Quasar lo conosce: è il Giudice dei Celestiali, e quello che sta facendo è emettere il proprio giudizio.

-Non si può mai stare tranquilli, qui? E’ troppo chiedere che l’universo non sia in pericolo anche solo per mezza giornata?

Quasar atterra sulla Struttura, trovando i suoi compagni Protettori radunati per osservare il gigantesco Arishem. Epoch è tra di loro, nella propria forma umanoide.

Volcana sta abbracciando Molecola, Makkari tiene per il braccio una Nuvola visibilmente molto incinta, Lara tiene le braccia incrociate come per riscaldarsi, ed in disparte l’Agente Brand dello SWORD osserva la scena con un’espressione imperscrutabile.

-Direi che mi sono perso un po’ di cose – chiede Quasar, atterrando in mezzo ai suoi amici.

-Wendell! Dove sei stato? Stai bene? – chiede Lara, correndo ad abbracciarlo. E’ evidente che ha smesso da poco di piangere.

-Sì, sono appena resuscitato: sono stato in un’altra dimensione a salvare tutta la realtà e a prendere a pugni il Tribunale Vivente. Si può sapere che sta succedendo?

-I Celestiali stanno per distruggere questa struttura, e bloccare l’accesso alla Zona Quantica – risponde Epoch.

-COSA!? – è la risposta incredula di Quasar.

-Apparentemente hanno giudicato negativamente il nostro operato, ritenendo le nostre azioni un’interferenza troppo pesante nei loro piani – spiega Nuvola.

-E glielo state lasciando fare, senza combattere?

-Poteva andare anche peggio; questo è il meglio che sono riuscito a contrattare – ammette Makkari, che Quasar non ricorda di aver visto così abbattuto.

-Ma dobbiamo fare qualcosa! – continua a protestare Quasar.

Anche Epoch sembra triste, nella sua risposta:

-Credi che non mi sia opposta? Mi sono appellata a tutte le forze dell’universo, ma nessuno ha voluto appoggiarci. Anzi, sembra che io sia l’unica entità cosmica a non volere lo smantellamento della vostra squadra.

-Ma...ma ho appena salvato la realtà! Compresi i vostri culi metallici!!! – urla Quasar, ma naturalmente i Celestiali ignorano le sue parole.

-In riconoscenza del tuo operato negli ultimi anni, Quasar, i Celestiali hanno accettato di non distruggere le Bande Quantiche e di lasciarle operative...anche se hanno insistito affinché il Salto Quantico fosse disabilitato, e la tua velocità massima ristretta a quella della luce.

-Quindi finisce così? Ci arrendiamo senza combattere?

-I Celestiali sono molto determinati, e nemmeno io li posso fermare. Mi dispiace molto, Quasar...ma i Protettori dell’Universo sono finiti.

 

Arishem mostra il pollice verso, e l’energia cosmica attorno alla sua mano cresce in modo esponenziale. Un potere sufficiente a ridurre in polvere in intero mondo si abbatte sulla Struttura, riducendola ai propri elementi base.

Il potere di Epoch protegge i Protettori, che altrimenti non potrebbero sopravvivere all’esperienza. Nessuno di loro ha il coraggio di parlare: restano solo il tempo necessario per vedere i Celestiali allontanarsi.

Quando non è rimasto più niente nell’infinita distesa di energia che è la Zona Quantica, anche loro svaniscono.

 

CONTINUA !

 

Nel prossimo numero: i Protettori dell’Universo si sono sciolti. Che cosa faranno ora Quasar, Makkari, Molecola e Nuvola ?