#68

di Fabio Furlanetto

 

Punto di fusione

 

 

Denver, Colorado. La fermata di un autobus.

Tra gli aspiranti passeggeri in attesa c’è una robusta donna dai lunghi capelli corvini, di poco meno di trent’anni. Una maestra d’asilo che oggi, per la prima volta da settimane…dall’ultima volta in cui ha visto il proprio uomo…si sente alla grande.

Si chiama Marsha Rosemberg, ed è in grado di trasformare il proprio corpo di una massa di plasma ad alta energia…una stella in miniatura. Ed è al settimo cielo per essere riuscita a bruciare gli ultimi chili in eccesso dopo decenni di diete.

Alle proprie spalle sente qualcuno che urla, ed una discussione molto animata. A differenza di tutti gli altri pendolari, che restano ad aspettare come se niente fosse, si volta per guardare. Davanti alla fermata dell’autobus c’è una gioielleria, che un uomo sta cercando di rapinare.

“Cercando” è la parola chiave, visto che il gioielliere non sembra troppo impressionato dalla pistola. Marsha si innervosisce riflettendo su cosa fare… chiamare la polizia sarebbe la scelta più ovvia.

Ma non ci sono telefoni in vista, e con il suo stipendio da fame (ed un compagno da mantenere) non si può certo permettere un cellulare.

La sua temperatura corporea si alza rapidamente, restando ferma ad una cinquantina di gradi centigradi. Il suo cuore batte rapidamente.

“Non ha senso trasformarsi in Volcana per una cosa da niente” pensa “Non indosso niente di molecole instabili. Qualcosa di più discreto… un getto di lava per togliergli la pistola ? Sono fuori allenamento, potrei vaporizzargli una mano”.

Nella gioielleria, le cose sembrano peggiorare. Il ladro ha rotto una teca e sta infilando gioielli in una borsa…sembra molto agitato.

“Forse potrei solo intimidirlo facendogli vedere che ho dei poteri. E se mi sparasse ? Dovrei trasformarmi in plasma per fondere i proiettili, e non…”

I suoi pensieri vengono calmati dal suono di una sirena in rapido avvicinamento. Marsha Rosemberg emette un sospiro di sollievo alla vista di una macchina della polizia in arrivo…fino a quando un uomo non la afferra per un braccio e le punta una pistola alla testa.

-In macchina ! Sali in macchina o giuro che ti faccio saltare le cervella !!! – sbraita l’uomo, che adesso le sembra poco più di un ragazzino.

Marsha potrebbe ribellarsi facilmente. E’ di stazza superiore rispetto al ladro, e potrebbe ridurlo a un mucchietto di cenere in zero secondi.

Ma se pensate che voglia veramente fare una delle due cose, non conoscete minimamente Marsha Rosemberg.

Senza fiatare, Marsha si lascia spingere al posto di guida di un’auto sportiva mai stata di moda che si allontana dal marciapiede subito dopo, inseguita da una volante della polizia di Denver.

Subito dopo, l’autobus arriva. Un paio di nervose chiacchiere, ed i pendolari iniziano la propria giornata come se nulla fosse.

 

Durante la fuga, il ladro non apre bocca e Marsha non ha il coraggio di fare domande. E’ già troppo nervosa per la pistola che le sta puntando addosso, e per il fatto di dover guidare a tutta velocità per le strade di Denver. Ha sempre detestato guidare.

-Ma che mi è venuto in mente… - parla da solo il ladro, scuotendo la testa e strofinandosi gli occhi con la mano con cui tiene la pistola.

-Ah…bella macchina… - prova a rispondere Marsha. Basterebbe afferrare la pistola e trasformare la mano in lava… una macchina da evitare ! Semaforo rosso !

-In pieno giorno, poi ! Dovevo continuare con i bancomat !!!

-Credimi sulla parola, per essere un principiante ti è andata abbastanza bene…

-Sta zitta e guida !!! – sbraita il ragazzo. Avrà al massimo venticinque anni, adesso che riesce a farci caso.

-Non mi hai detto dove andare.

-Giusto, okay…niente strade grosse. Non voglio finire in uno di quegli special in tv con gli inseguimenti. Vai verso le Montagne Rocciose…

-Come vuoi…ehm…senti…ah…

-Billy.

-Forse se ci fermiamo adesso non avrai grossi problemi. Voglio dire, è la tua prima rapina, no ? Ci andranno leggeri.

-Che ne sai tu di quello che fanno ai criminali !?!? Dovevo prendere un ostaggio meno chiacchierone.

-Dico sul serio, sono un’ex criminale anch’io…più o meno. Ne conosco un po’, con alcuni sono ancora in buoni rapporti. E oh, anche il mio ragazzo è un ex criminale. Era un pezzo grosso, una volta.

-Sì, sì, come no. Senti, parlando seriamente, non ho intenzione di spararti sul serio quindi continua a guidare finché non li abbiamo distanziati e non ti farai niente. Non c’è bisogno di inventarsi storie assurde, ci ho già pensato io ad incasinare il lavoro.

-Come vuoi. Però stavo dicendo la verità, tanto per tua informazione.

C’è un silenzio prolungato. Non c’è la radio, e la sirena alle loro spalle è davvero fastidiosa.

-Hmm. Ex criminale…sarà. Com’è che ti chiami ?

-Marsha. Marsha Rosemberg.

-E dì un po’, Marsha, per cos’è che ti hanno messa dentro ?

 

-Oh, non mi hanno mai arrestata. Anche se più o meno ero agli arresti domiciliari… non andavo troppo a genio a certi ufficiali, capisci. Ero una sorvegliata speciale.

-Fammi indovinare, DEA ? FBI ? – chiede il ragazzo, con tono quasi divertito. Ovviamente non la sta prendendo sul serio.

-S.H.I.E.L.D – risponde Marsha con la massima serietà, scandendo ogni iniziale.

-Ceeeerto. E chi ha messo una buona parola per non farti incarcerare, il Presidente ? Ah ah !

-No…Capitan America.

-Ha ha ha !!! Cos’eri, una super-criminale ? Certo che le spari grosse !

-Per tua informazione , lo ero – risponde lei con voce acida – Qualcosa contro i super-criminali, Billy !?

-No no, figurati – risponde il ragazzo, reprimendo una risata – Allora, con chi stavi ? Aspetta aspetta, non me lo dire…i Signori del Male ? Villains LTD ? Hydra ?

-Dottor Destino.

-Oh, ragazzi. Guarda, anche se finisco dietro le sbarre, mi sto divertendo come non mai. Era Destino il pezzo grosso ? Non sapevo di aver rapito la principessa di Lettonia !!!

-Latveria. Vivi per settimane sullo stesso pianeta di uno psicopatico in armatura atomica ed imparerai la geografia alla perfezione…comunque sei fuori strada, non stavo parlando di Destino. Ai vecchi tempi, anche il dottore era un dilettante rispetto al mio Owen

-Ma non dirmi…

-Davvero. Sai che tutti i miei vicini di casa sono agenti SHIELD in borghese ? Credono che non lo sappia, ma Owen se ne è accorto. Anche un po’ dei miei colleghi sono agenti SHIELD. Tutti i commercianti dei posti in cui faccio la spesa sono agenti SHIELD. Hanno un dossier su cosa mangio, su che cosa guardo in televisione, su quante volte vado al bagno o faccio l’amore.

-E che stanno facendo, secondo te ? Un nuovo reality ? Ha ha !!!

-Vivo con l’uomo più potente della Terra, Billy. Sono costantemente sotto controllo perché i leader di mezzo mondo se la fanno addosso al pensiero che metta le corna al mio uomo e che lui spenga il Sole per ripicca.

-Ah sì ? Allora come mai non ho mai sentito parlare di questo tizio ?

-Perché se tu sapessi quello che ho vissuto… ti saresti ficcato quella pistola in bocca mezz’ora fa.

-Ehi, questa non era divertente !!!

-Non voleva esserlo. Billy… parlando seriamente…

La testa di Marsha prende fuoco improvvisamente, alzando i suoi lunghi capelli in una fluida fiamma arancione. Il poggiatesta evapora per il calore.

-…noi due non giochiamo allo stesso livello, se capisci cosa intendo.

-Aaah !!! Aahh !!!

Billy fa fuoco, e tre proiettili di piombo evaporano prima di colpire la testa di Marsha.

-Ora voglio che tu ti calmi, faccia un respiro profondo e getti i proiettili fuori dal finestrino. Altrimenti ti incenerisco con la mia vista laser. Forza…

Pallido come un cencio, Billy obbedisce all’istante e ripone la pistola nel vano portaoggetti, asciugandosi i litri di sudore sulla fronte.

-Oddio…oddio…ti scongiuro non uccidermi…

La testa di Marsha si spegne. I suoi capelli corvini ricadono sul sedile per metà evaporato. Abbassa il finestrino per far uscire un po’ del fumo.

-Tornando a parlare seriamente…credo dovresti costituirti. Ho amicizie in alto loco… due o tre dozzine di super-eroi mi devono ancora un grosso favore, anche se fanno di tutto per dimenticarsi di me e di Owen…ma ho nemici in posti che nemmeno ti immagini. Per quello che hai fatto, qualche generale starà pensando di passare a DEFCON 1 probabilmente.

-Okay okay, ho capito ! Fammi scendere e dimentichiamo tutto quanto, d’accordo !? Non dirò una parola su di te o il tuo ragazzo !!!

-Ci puoi scommettere. Molto probabilmente ti faranno il lavaggio del cervello per essere sicuri di non farti ricordare niente. Mi sembri un bravo ragazzo sotto sotto, per cui…che ne dici se arriviamo alle Montagne Rocciose e ci separiamo ? Niente ti collegherà a me, io non finirò sui giornali, e lo SHIELD non se la farà addosso.

-Come vuoi come vuoi ! Ma che mi è saltato in testa di rapinare quella…quella…

Senza alcun preavviso se non l’essere spaventato a morte, Billy si piega in due dal dolore premendo con forza le mani sulle tempie…come se temesse di scoppiare da un momento all’altro.

-Che hai ? Ti senti male, Billy ? Non ho veramente la vista laser… Billy ?

-Non sono “Billy”…

Il ragazzo prende fuoco, trasformandosi in una stella in miniatura. Dal suo corpo si scatena plasma ad alta energia, che fa esplodere la macchina proprio in mezzo alla strada.

 

Denver, Colorado. Una vecchia macchina malandata sta correndo per le strade, inseguita da un’auto della polizia a sirene spiegate.

C’è un’esplosione, ed una grande colonna di fuoco. I resti liquefatti della macchina si spargono per la strada, sciogliendo l’asfalto e i muri delle case.

Un essere umano di fuoco stellare esce dai resti della macchina, camminando lento ed impacciato perché i suoi piedi affondano nell’asfalto fuso.

La macchina della polizia ha frenato di colpo, dopo l’esplosione. Due agenti non più giovanissimi si sono avvicinati all’essere di fuoco, e spaventati a morte (questa non è New York, in fondo) gli sparano addosso.

Il loro bersaglio non si muove, perché le pallottole evaporano ad un paio di centimetri dal suo corpo. Risponde puntando una mano verso la volante e rilasciando un getto di plasma incandescente che la riduce ad una macchia bollente sulla strada.

Allarga le braccia e fa un rapido giro su se stesso, rilasciando un cerchio di fuoco che erige una barriera incandescente attorno alla sua posizione. Poi si inginocchia, stringendo i pugni e concentrando le proprie energie…per poi lanciarsi verso l’alto come un fiotto di lava, ed alzarsi sempre di più in volo.

Intanto, una piccola stella in forma di donna si alza dall’asfalto fuso, portandosi una mano alla testa e barcollando un po’.

-Ouch. Oh santo cielo, guarda che disastro… dov’è finito Billy ?

La scia di fuoco che sale verso l’alto non si è ancora spenta.

-Vola !? Ha i miei poteri da due minuti e sa già… cavolo. Dev’essere un mutante o cose così. Ma poi quanto sarà difficile volare così ? Se ci riesce la Torcia

Volcana si alza sulle punte dei piedi, ma niente di più. L’unico risultato è far bollire l’asfalto con il calore che sta dirigendo verso il basso.

-Non troppo facile. Okay Billy, posso essere arrugginita ma non sei l’unico che sa essere originale qui.

Alzando ancora una volta la temperatura, Volcana si tuffa nel terreno e vi sprofonda rapidamente. Quando capisce di essere parecchi metri sotto la superficie, alza al massimo la temperatura ed accelera. La gravità le sta comunque dando una mano.

“Devo fermarlo prima che raggiunga lo spazio. Posso bruciare anche nel vuoto, ma non so per quanto tempo potrà tenersi i miei poteri. Per fortuna non sta volando molto veloce, ho tutto il tempo per raggiungerlo. Ora vediamo, questa dovrebbe essere una camera magmatica… devo solo stare attenta a dove dirigere il calore…”

In superficie, il muro di fiamme si sta affievolendo senza il proprio creatore. La gente incuriosita si avvicina al luogo dell’esplosione per curiosare e vedere che cosa sia successo. Si fermano quando il terreno comincia a tremare, ed il rumore di qualcosa che bolle si avvicina sempre di più.

Quando una colonna di magma erutta verso il cielo nel mezzo della strada, il panico scoppia immediatamente. Nessuno è abbastanza calmo da notare che in cima all’eruzione c’è una donna di fuoco.

 

Ad un paio di migliaia di metri di altezza, “Billy” si ferma. Qualcosa sta disturbando le correnti calde ascensionali che sfrutta per volare. Qualcosa di ancora più caldo, che ora riesce a vedere. Ma è troppo tardi e troppo inutile evitarlo.

Un mare di lava lo investe in pieno, finendo risucchiato nel suo corpo di plasma.

-Di più…

Volcana gli vola addosso, dandogli un pugno ad alta velocità direttamente sul mento. “Billy” accusa il colpo, ma senza farsi niente. Il resto della lava continua a scorrergli addosso, continuamente assorbita. Ben presto, della lava non è rimasta più traccia.

Volcana proietta una fiammata verso il basso, riuscendo a non precipitare. Mette tutta la propria concentrazione in questo compito, senza badare all’uomo di plasma incandescente che le vola addosso.

Senza nulla a cui aggrapparsi, Volcana non ha troppe speranze. I due precipitano diagonalmente, avvolti da un muro di fiamme danzanti. Sono molto veloci, ed in meno di un minuto si abbattono sulle Montagne Rocciose.

Per così dire, dato che sono così caldi da passare da parte a parte un’intera montagna come se fosse burro fuso. Una volta usciti, “Billy” ha assorbito abbastanza calore da permettere ai due di atterrare senza sprofondare nel sottosuolo.

Volcana cerca di rimettersi in piedi, fallendo per un colossale attacco di vertigini. Nel suo corpo di plasma non può veramente essere ferita, ma può senza dubbio ricevere una gran bella batosta.

Billy” è totalmente illeso, e cammina lentamente verso di lei.

-Ti stai mettendo sempre di più nei guai, Billy, credimi – prente tempo Volcana – Lo so come ci si sente la prima volta in cui usi i poteri…ti senti in cima al mondo, invincibile. Perché non stiamo un po’ calmi e ne discutiamo da persone civili, eh ?

-Non sono una “persona” – risponde “Billy”, avvicinandosi minaccioso.

-Stammi lontano !!! – urla Marsha, ancora a terra, rilasciando una fiammata di centinaia di migliaia di gradi.

Billy” l’assorbe completamente.

-Di più…

Volcana chiude gli occhi, cercando di strisciare via. Sente qualcosa di freddo e blu scivolarle addosso… freddo ?

Riapre gli occhi, accorgendosi di essere tornata umana. “Billy” ha assorbito tutto il suo calore, e adesso le si ritrova nuda in mezzo alle ceneri. Vertigini o non vertigini, è abbastanza terrorizzata da alzarsi in piedi e correre via.

L’aria è calda, irrespirabile. Il terreno è bollente e le scotta i piedi. Un muro di fiamme le impedisce di scappare via. Cercando di coprirsi come meglio può, si volta per guardare il suo assalitore che si avvicina. A diversi metri di distanza, il suo calore è insopportabile. Si prepara a sputare fiamme.

-Owen… - mormora Volcana, pronta a morire. E crede di farlo, quando qualcosa di pesante e marmoreo precipita tra lei e “Billy”.

Una nuvola di polvere fredda la investe e la fa cadere a terra. Quando riesce a schiarire la vista, capisce cosa è successo… un macigno è appena precipitato al suolo.

-Scommetto che ai super-eroi non capita spesso…

 

Billy” è sorpreso quanto Volcana. Un altro macigno gli cade a fianco, sprofondando al suolo. Un altro ancora alle sue spalle, sollevando una gran quantità di polvere e detriti. “Billy” guarda verso l’alto, dove l’aria si sta trasformando in piccole montagne pronte a cadergli addosso.

Stringendo i denti, l’essere di fuoco incenerisce i missili di terra in arrivo con un’unica, elegante eruzione di plasma. Ma la polvere, invece di ricadere dolcemente a terra, si concentra in un fiume di cenere che si getta su “Billy” muovendosi come un serpente.

La cenere schiva i colpi al plasma dell’aggressore, e lo avvolge completamente. L’istante successivo non è più un mucchio di cenere, è una prigione di diamante.

Una mano guantata di viola si appoggia sulla spalla di Marsha.

-Tutto a posto ?

-Owen !!! – grida Marsha, abbracciando con tutta forza il suo uomo. Il povero Molecola, notevolmente più gracile di lei, arrossisce e rischia quasi di cadere.

Riesce ad allontanarla, mentre la riveste istantaneamente con una vestaglia che fino a un secondo prima era polvere e polline.

-Che è successo ? Chi è quel tipo ? Come fa ad avere i tuoi poteri ?

-Non lo so ! Mi ha preso in ostaggio dopo aver rapinato una gioielleria e ho cercato di fermarlo, l’avevo convinto a costituirsi…poi ha preso fuoco e…

-Aspetta, hai cercato di fermare una rapina !? Marsha, potevi restare ferita !!! Quante volte ti ho detto di lasciare certe cose ai super-eroi !?

-Allora sentiamo, signor onnipotente – replica Marsha incrociando le braccia e facendo il broncio – Dove sei stato le ultime tre settimane ? Eh ? Non mi hai neanche mandato un messaggio ! E’ il modo di fare, questo ? Ero preoccupata a morte ! A me proprio non ci pensi, eh !?

-Sono stato occupato…col lavoro, sai…

-Oh certo, sei stato così occupato a salvare l’universo coi tuoi amici super-eroi e quella ragazzina che se ne va in giro tutta nuda da non telefonare mai !?

-Marsha, ero dall’altra parte dell’Universo !!!

-Potevi chiedere ad Epoch, o a quel tizio con un occhio solo che lavora per lei ! Tornati a casa chiamiamo subito miss Epoch, non mi piace il modo in cui ti fa sgobbare sai ? Anche noi abbiamo diritto a riposarci di tanto in tanto, cosa credi.

-Marsha, questo non è un buon momento…

-Perché, non hai una scusa pronta stavolta ?

-No, perché il diamante fonde a 3547 gradi, e credo che quel tizio si sia ricordato di non aver bisogno di respirare.

Infatti, la prigione di diamante si sta sciogliendo lentamente e “Billy” si sta facendo strada nella sostanza viscosa.

-Trasformalo in Adamantio ! E’ l’unica cosa che non posso…cioè, non possiamo fondere ! – suggerisce Marsha.

-Bella idea. Ne conosci la struttura atomica ?

-Trasforma il plasma in aria, allora !

-Ci avevo pensato, ma lui è fatto di plasma. Potrei ucciderlo…

-Beh fai qualcosa !!!

Billy” esce dalla prigione di diamante, ormai una pozzanghera ai suoi piedi, e si prepara a rilasciare una nuova scarica di plasma.

-Okay – risponde Molecola facendo scroccare le nocche – Vediamo di mettere in chiaro chi è che comanda, da queste parti.

 

Molecola allarga le braccia, “afferrando” le molecole delle montagne attorno a lui. Dire che il risultato è spettacolare è un vero e proprio insulto.

Mezza catena montuosa si trasforma in acqua, scagliata con tutta forza addosso all’uomo di fuoco. Marsha cerca di proteggersi istintivamente con le braccia, ritrovandosi avvolta da una barriera di molecole d’aria super-compresse.

Dalla sua posizione privilegiata, può vedere i miliardi di litri d’acqua che evaporano al contatto con il corpo di “Billy”, ormai al massimo della temperatura.

Il vapore acqueo si ferma per aria, diventando idrogeno liquido e lanciandosi di nuovo all’attacco. Alcune delle fiammate si congelano prima di raggiungere Molecola, altre vengono semplicemente raffreddate.

L’idrogeno vaporizzato si raggruppa in una gigantesca mano di titanio, che scende ad afferrare l’uomo stellare… prima di essere vaporizzata.

Il terreno si sta sciogliendo, trasformandosi in lava fusa che “Billy” assorbe. Molecola non si è nemmeno spettinato.

Ora la stella vivente sta perdendo le staffe. Concentra tutto il proprio potere in un unico, fenomenale sfoggio di potere… un’unica possente fiammata la cui temperatura si misura in milioni di gradi, diretta proprio contro Molecola.

Owen Reece si limita ad alzare una mano, ed il plasma si ferma a mezz’aria. L’energia continua a fluire, ma non riesce mai a raggiungerlo. Tutto quello che “Billy” sta emettendo finisce per concentrarsi in una piccola sfera concentrata davanti alla mano di Molecola.

Non dura per molto. Anche se è enormemente più capace di Volcana, anche il potere del nuovo arrivato hanno dei limiti ben precisi.

Molecola sorride, stringendo nel palmo della mano destra la microscopica sfera di plasma. Con un vago cenno della sinistra, ricostruisce il terreno. Dirigendo le molecole come un direttore d’orchestra, indica a quali molecole il proprio posto.

E’ tutto estremamente veloce. Due o tre minuti, ed il paesaggio è completamente intatto. Come se la battaglia non avesse mai avuto luogo.

-Ti è chiara la situazione, adesso ?

-Molto potere. Di più…

-Guarda, non sono un tipo violento. Ma nessuno prova a uccidere la ragazza di Molecola.

-Di più !!!

-Se ti fa piacere.

Molecola apre la mano, e quello che rilascia non è più una piccola sfera di plasma. E’ una stella in miniatura, che lancia contro Billy come se fosse una biglia.

Billy” l’afferra con un’espressione bramosa, e la sua fiamma aumenta di calore.

-Di più ! Di più ! Di…troppo ?

Giunto ben oltre il limite, il corpo di Billy si spegne e cade a terra. Molecola si sbriga a riprendersi la stella, avvolgendo il corpo privo di sensi di gas soporifero ed una cupola di acciaio temprato.

Volcana riprende fuoco, sorridendo. E’ una gran bella sensazione.

-Bene – dice Molecola – Ora è solo questione di capire cosa accidenti…aah !!!

Molecola si piega in due dal dolore, stringendo la testa tra le mani come se stesse per scoppiargli da un momento all’altro.

-Owen ! Che hai !?

-Ha provato…a entrarmi nella testa, ma è rimbalzato sulle difese mentali. Credo sia una specie di demone…chissà che non ne sia rimasto qualcuno in giro dall’invasione…sarà il caso di controllare.

-Ah, no !!! Sei appena tornato a casa dopo tre settimane di straordinari, non pensare neanche di rimetterti al lavoro !

Molecola sorride di gusto.

-Ti bacerei, se non temessi di fondermi la faccia.

 

Denver, Colorado. Al tramonto.

Marsha Rosemberg sale sul tetto del condominio, stando attenta a non farsi vedere o sentire. Owen Reece, in abiti civili e datati, è seduto sul cornicione a guardare la città. Di fianco a lui un uomo biondo avvolto in un largo mantello rosso mosso dal vento.

-Nessuna traccia di quell’essere ? – chiede il biondo.

-Niente di niente – risponde Molecola – Il ragazzo non ha nessun super-potere, questo è sicuro. L’ha preso l’FBSA. Senti…ne ho parlato un po’ con Marsha e mi ha chiesto…insomma, è giovane e non…

-Non merita di essere bollato come super-criminale per tutta la vita ? Può darsi, ma non posso farlo rimettere in libertà.

-D’accordo, ma un giusto processo per rapina in gioielleria non sarebbe più…

-Fatto.

-Cosa ?

-Ho cancellato il ricordo degli scontri e trasferito il ragazzo in una normale prigione. Non si ricorda cosa è successo, solo che una donna lo ha convinto a costituirsi.

-Non è proprio quello che avevo in mente ma…grazie, Quasar.

-Di niente. Mi spiace averti fatto lavorare così tanto, Owen. Ma sai che ho grandi progetti per i Protettori…

-Già. Così sembrerebbe.

C’è un lungo, teso silenzio tra i due. Anche la città sembra un po’ più silenziosa del solito.

-Non sei d’accordo con quello che sto facendo – capisce Quasar.

-Dimmelo tu, sei anche telepatico adesso no ?

-Se voglio, sì. Ma non mi piace curiosare nella mente degli altri. Qual è il problema ? Non stiamo facendo del bene ?

-Sì, sono d’accordo con quasi tutte le tue decisioni da quando hai preso il comando…ma…ecco…c’era davvero bisogno di imprigionare Epoch ?

-Non mi è piaciuto farlo. E’ stata una decisione dura e ci ho riflettuto su parecchio. Epoch è come una figlia per me, lo sai. Ma quando ho capito di aver sprecato così tanto tempo, così tanto potenziale…di aver permesso la morte di miliardi di esseri… non ho avuto più scelta.

-Sai che i Protettori ti seguiranno comunque, Quasar. Però…se posso essere sincero…

-Owen, sai che non devi avere paura di me. Siamo ancora amici, no ?

-Sì, ma… io ho paura di te, Quasar. Davvero. E non solo perché adesso sei anche più potente di me, sotto certi aspetti. E’ che…non sono sicuro che sia una cosa sana, ecco.

-Che cosa ?

-Una volta Makkari mi ha detto che, da quando ti conosce, hai sempre avuto due aspetti contrastanti…c’è il Quasar che pensa di dover dedicare tutta la propria vita al cosmo, ed il Quasar che si accontenta di fare quello che può e che di tanto in tanto sa staccare la spina. E penso…penso che abbia ragione. Ti conosco da molto meno tempo ma è verissimo. Quello che avevi con Lara…era un po’ come la mia relazione con Marsha. Un posto tranquillo, dove non succede niente di eclatante…a parte magari un demone che le ruba i poteri e prova ad incenerirti, ma non è questo il punto.

-E quale sarebbe ?

-Sarebbe che ho bisogno di questa città, Quasar. Ho bisogno di una casa malandata da ristrutturare, ho bisogno di pensare a come far quadrare i conti, a dove andare la sera o cosa cucinare o cosa guardare in televisione. Ho bisogno di qualcosa che mi ricordi che anche se posso accendere e spegnere le stelle a piacimento, sono sempre un essere umano. Se non avessi tutto questo io…credo che impazzirei. Sono…sono stato pazzo, Quasar, inutile negarlo. So riconoscere quando mi avvicino al limite ed ho bisogno di ricordare di essere umano…e so riconoscerlo negli altri.

-Credi che sia impazzito ?

-Certo se tu la smettessi di negarlo ogni cinque minuti la gente potrebbe anche smetterla di pensarci su.

-E’…complicato. Non sono più il Quasar di prima, è chiaro. Anzi tecnicamente non sono più Quasar, sono una sorta di fusione tra Wendell Vaughn, Lara Winters, energia divina e chissà cos’altro.

-Appunto per questo dovresti cercare di continuare a fare cose umane, Quasar. Sei diventato prima un dio e poi un’entità cosmica…io ho fatto quasi lo stesso percorso e sai che ti dico ? Puoi essere potente e saggio quanto ti pare, ma resti umano dentro.

-Questo lo so. Ma…dici che me ne sto dimenticando ?

-Dico.

-Hhmm. Forse hai ragione. Mi manca la vita mortale. Forse…potrei dare un corpo anche a Lara ?

-O potresti riprenderti la tua vita. Non c’è bisogno di vivere nella Zona Quantica per fare il lavoro di Epoch, o sì ?

-No, ma la Terra viene attaccata già abbastanza così. E c’è un motivo se ho cancellato il ricordo della nostra esistenza dalla mente dei parenti e degli amici non-super… nessuno li attaccherà per vendetta o per ricattarmi, e non soffriranno della nostra mancanza.

-Non è proprio questo che intendevo come cosa mortale da fare, sai ?

-Sì beh…ci devo pensare su. Dovrei riuscire a trovare un buon compromesso.

-Bravo. Mentre ci pensi un po’ su, che ne dici di restare a cena ?

-Non posso. Devo…

Molecola si alza in piedi, guardando Quasar dall’alto in basso nonostante le decine di centimetri d’altezza in meno.

-E’ un ordine, signor super-eroe.

-Nel qual caso…

C’è un lampo di luce rossa, da cui anche Molecola si ripara gli occhi. Quando scompare, abbracciata a Quasar c’è una giovane donna che Owen conosce come Lara Winters. E’ lei a finire la frase:

-…hai un altro posto ?

 

Los Angeles, California.

Un autobus proveniente da Denver fa la sua ultima fermata, lasciando scendere i passeggeri. Una donna anziana barcolla e si porta una mano alla testa, usando l’altra per reggersi con il bastone. Solo uno degli altri passeggeri prova a soccorrerla.

-Si sente bene, signora ?

-Di più. Molto, molto di più…

 

CONTINUA