#59
LA COSPIRAZIONE DEL TRIANGOLO
La curiosità è l’unica cosa invincibile della Natura.
Freya Stark (Over the Rim
of the World)
Nella Zona Quantica, una struttura senza nome di energia solida. Nemleera Zov, l’involontario Reggente di Drylon, si guarda attorno stupefatto.
-E’ incredibile, Quasar ! Quanto vi è costato tutto questo ?
-Ehm…nulla, Reggente, è una creazione delle Bande Quantiche come le ho spiegato. Andiamo, sono ansioso di mettere fine a tutto questo mistero.
Il terrestre e lo xhanteano camminano per i lunghi corridoi di energia fino ad arrivare ad una piccola stanza, ovviamente gialla come tutto il resto di questa dimensione. Al centro della stanza c’è un tavolo rettangolare attorno al quale sono seduti Makkari, Molecola e Nuvola. Oltre ad uno schermo che fluttua a mezz’aria sul tavolo e alle pareti, non c’è nient’altro.
-Dev’essere molto veloce fare le pulizie in questo posto.
-Non me lo dica, Reggente, di solito i pavimenti li fanno lavare a me – si lamenta Makkari, salutandolo con un breve cenno del capo.
-Dov’è Qydesh ? Non possiamo cominciare senza di lui…
-Ha detto di non aver ancora finito le sue ricerche, ma ci ha fatto avere tutti i dati che ha raccolto e li abbiamo scaricati nel sistema olografico – risponde Molecola.
-Quale sistema olografico ?
-Quello che ha costruito Makkari quando ha dovuto stare fermo per cinque minuti di fila ad aspettarvi.
-Mi annoiavo.
-Okay. Nemleera, se vuole prendere posto… cominceremo a tirare le somme su cosa sappiamo di Drylon.
Nella stanza appare la figura filiforme dell’archeologo boromiano, che si avvicina allo schermo proiettato sul tavolo su cui vengono mostrate di volta in volta le immagini raccolte su Drylon.
-Funziona ? Va bene. Come sapete, cinque miliardi di anni fa il pianeta Drylon era la capitale di un impero interstellare entrato nella leggenda. I racconti sulla sua tecnologia inimmaginabile e la sua repentina scomparsa sono stati, purtroppo, la fonte di quasi tutte le informazioni che avevamo. Per nostra fortuna, il popolo di Xhantea ha ritrovato per pura fortuna quello che ora sappiamo essere il più importante avamposto difensivo del loro Impero.
-Io dissento su “per fortuna” – mormora Makkari.
-Anche io, adesso – gli risponde il Reggente.
-Tuttavia – continua ovviamente indisturbato l’ologramma – anche se le informazioni reperibili dai computer locali sono relativamente limitate, sono più che sufficienti per avere un’idea della storia del pianeta e dei suoi abitanti. I Dryloniani erano una razza insettoide, anche se millenni di ingegneria genetica avanzata li avevano portati ad acquisire un aspetto molto più simile agli umanoidi. Non si sa molto altro della loro fisiologia, se non che utilizzavano recettori di energia impiantati nel sangue per nutrirsi, così da non dover mangiare. Avevano verosimilmente un ciclo vitale di almeno 18.250 anni xhanteani, o 1.000 terrestri. Oltre a questo, non si sa nulla della loro biologia e anatomia; non siamo neanche sicuri di che aspetto avesse un Dryloniano. Dopo miliardi di anni, nonostante il sistema quasi perfetto di preservazione, non sono sopravvissute tracce biologiche dei Dryloniani. L’unica indicazione della velocità della caduta è che molte armi sono state costruite solo a metà.
-Che razza di gente, non potevano razziare qualche supermercato come tutti ? – interrompe Makkari (chi altri ?).
-Non l’ho capita, mi dispiace – risponde Nemleera, anche perché gli altri sono decisamente interessati al discorso.
-Psicologicamente, i Dryloniani erano al tempo stesso affascinanti e noiosi. Rifuggevano il contatto con le altre specie, abbastanza paradossale per i governatori di un impero vastissimo, con ogni probabilità creato appositamente per impedire alle altre razze di diventare una minaccia.
Il concetto di difesa era ben radicato nella società dryloniana; non si conoscono tutti i risvolti di questa fissazione, ma il più eclatante era il fascino per le armi. I Dryloniani erano veramente fissati con le armi e studiavano costantemente nuovi metodi di difesa e, soprattutto, nuove armi.
Innamorati del concetto di potenziale distruttivo, dedicarono migliaia di anni di studio alla creazione di alcune delle più sofisticate e pericolose armi dell’Universo. L’immenso potenziale distruttivo del sistema d’attacco fu la principale ragione per cui Drylon non fu mai attaccato da nessun’altra razza, e i documenti ritrovati esaltano continuamente questo risvolto della loro storia. Eppure, questo non fece altro che rendere più forte il loro interesse per le armi… a proposito delle quali…
-Dove diavolo è Epoch ? – chiede sottovoce Quasar, spostandosi verso Nuvola – Non si vede da due settimane ormai.
-Sembrava parecchio agitata nella nostra ultima conversazione.
-Come fai a dirlo ? Non cambia mai espressione…
In risposta, Nuvola lo guarda con l’espressione neutra che ha avuto sul viso da quando l’ha conosciuta.
-Okay, come non detto.
Nello stesso momento, se questo ha importanza. In un altro livello di realtà, in bilico tra i multiversi, c’è una costruzione. Nessuno l’ha mai vista dall’esterno, dato che non c’è un “esterno” nel senso comune del termine.
Qui, in mezzo a muri alti chilometri e pieni all’inverosimile di sistemi di registrazione e osservazione, si manifesta Epoch. Il suo corpo è delle dimensioni di un essere umano, anche perché non c’è spazio sufficiente per la sua solita forma.
-Devo concordare con le opinioni dei miei Protettori… rimarchevole.
-Serve qualcosa ?
Epoch si volta, anche se naturalmente sapeva chi l’avrebbe accolta. Non solo perché è quasi onnisciente, ma perché non c’è nessun altro in questo luogo.
A salutarla è un umanoide dalla pelle verde, che indossa un paio di occhiali che oltre alle due lenti più grandi ne incorpora una dozzina di più piccole. Diversi cavi metallici gli entrano nel collo e nella testa, ed ha tre microscopici auricolari per orecchio, ciascuno collegato ad un diverso congegno che porta legato in vita, pieno di pulsanti. Attorno a lui ruotano diversi robot che emettono lampi di luce verso la visitatrice…telecamere.
-Desidero parlare con te, Archivista. [1]
-Non c’è problema… a parte il fatto che mi hai rovinato la sorpresa.
-Che intendi dire ?
-Dopo l’ultima visita di Quasar ho cercato di mettermi a pari con le sue avventure, ma sono arrivato solamente al tuo assassinio da parte di Kronos. E’ evidente che ti sei ristabilita, ma avrei preferito saperlo normalmente. I rischi del mestiere, con ogni probabilità…
-E’ interessante che tu citi quei tempi, Archivista. Se posso farti una domanda, tu sai cos’è l’F3 ?
-Hhhmm… sul momento mi viene in mente solo un modello di trasporto marittimo su Nuova Aakon, ma non penso tu intenda quello. Scusa, è che sto visionando diverse centinaia di migliaia di registrazioni in questo stesso momento e potrei essere distratto.
-La particella F3, una teorica fonte di energia praticamente illimitata. Emette una particolare frequenza estremamente difficile da individuare, ma inconfondibile e persistente.
-Interessante, ma ho perso interesse per l’osservazione delle singole cariche particellari.
-Il tuo Archivio emana una frequenza F3, Archivista. Sappiamo entrambi che cosa significa. Qual è la tua relazione con la UNION ?
-La cosa ?
-Sto usando la Coscienza Cosmica per trovare registrazioni che riguardino la Galassia del Triangolo, ma non riesco a trovarne. Perché un Antico dell’Universo ossessionato dal guardare qualunque tipo di evento dovrebbe ignorare un mistero così grande ?
-Non sono tenuto a risponderti.
-Ed io non sono tenuta a garantire la sopravvivenza del tuo Archivio. Sei potente, ed io sono ancora debilitata dalla guerra a Nemesi, ma non sono senza risorse.
-Che cosa vuoi ?
-Risposte. Ed accesso al più potente sistema di registrazione mai costruito.
-Per fare cosa ?
-Rintracciare l’F3 nel multiverso.Non dubito che tu sia in grado di gestire la ricerca anche mentre parliamo, non è così ?
-Ho immesso i dati nel temposcopio. Ti dirò quello che posso dirti, ma ti prego non fare nulla alle mie registrazioni…
-Mi dirai tutto, Archivista, non quello che “puoi”.
-Non capisci…non ho scelta. Nessuno può parlarne e basta… ciò che è stato occultato rimarrà segreto.
-Inizia dal principio.
-Risale tutto all’alba dei tempi, ad un qualcosa chiamata la Cospirazione del Triangolo. Per me iniziò tutto quando conobbi un essere che diceva di essere il Dio dei Segreti. Disse di essere uno degli ultimi esponenti di una razza di “Dei Universali”, un qualcosa a metà strada tra un dio e un’entità cosmica. Mi convinse che le mie scoperte dovevano essere nascoste al resto dell’universo per il suo stesso bene. Così, esattamente come gli altri esponenti della Cospirazione… il Sapiente, primo tra gli Antichi… lo Straniero, Saygé, l’Ateo, il Senza Nome, Eon stesso e molti altri… accettai di ignorare per sempre le azioni degli Dei e dei loro adoratori.
-La UNION è composta da questi Dei ?
-Non lo so, te l’ho detto. Mai sentita nominare. Le “frequenze” che senti devono essere un’emanazione del Dio dei Segreti. Siamo rimasti in ottimi rapporti… sai quella registrazione su Nemesi che ho fatto avere ai Protettori ? Me l’aveva procurata lui.
-Quali erano i rapporti tra questo Dio dei Segreti e gli altri membri della Cospirazione ?
-Non ce n’erano, che io sappia. Quasi tutti non ricordano neppure di averne fatto parte. Detestava lo Straniero e tuo padre Eon, però… non riuscì mai a tenere veramente a freno il primo, e giudicava Eon…inaffidabile. Segreti ed onniscienza devono per forza scontrarsi, no ? Ah, la ricerca è completata.
-Risultati ?
-Novantasei. Naturalmente, la Galassia del Triangolo ne è esclusa.
-Ancora il triangolo. Il simbolo della UNION. In quanti casi la frequenza F3 è presente in concomitanza con un triangolo rosso ?
-Cinque. Il pianeta
dei Lochniani, il multiverso
dove avete attaccato Nemesi, su Drylon… l’avete
ritrovato !? DEVO assolutamente mettermi in pari con le registrazioni !!!
Ah…poi su un piccolo pianeta nella Piccola Nube di Magellano e nella Zona Quantica…strano, in
corrispondenza di un biglietto da visita. Tutto questo ha un senso, per te ?
-Può darsi. [2] Continua…dammi gli altri luogi in
cui è comparsa la frequenza F3.
-Molte stazioni di ricevimento quantiche… queste frequenze
entrano in gioco in un bel po’ di posti in cui sono stati i tuoi Protettori,
sai ? Senti un po’: nella base del Gran Maestro…sul pianeta dello
Straniero…nell’orbita di Titano…ad Olympia e Lemuria… nel
sistema solare in cui hanno combattuto Kronos e i Celestiali… tutti luoghi cruciali per quella faccenda
dell’Assassino Cosmico.
-Troppo cruciali. Possibile che Kronos fosse sotto un’influenza esterna ? O che qualcun
altro gli abbia dato l’idea di uccidere la Morte ? Continua.
-Nel punto in cui
Nemesi ha attaccato il nostro universo per la prima volta…e ce n’è un bel po’
nell’Eon-Verso, ma i computer mi dicono che non c’eri
tu all’epoca.
-Ens. Ha senso. Se lo Straniero ha ragione e la
UNION voleva screditarmi con le minacce dell’Assassino Cosmico e di Nemesi, non
c’era altro da fare che manipolare questi due giocatori. E chissà che altro…
-Allora… nel
sistema solare in cui i Celestiali “coltivavano” parte del cadavere di Eon, a Central Park, nel Four Freedoms Plaza,
a Los Angeles, sulla superficie di Ego, nella Zona Blu della Luna e a
Pittsburgh. Cosa collega tutto questo ?
-Quasar.
Stupefacente… siamo sempre stati nelle mani della UNION senza neanche
accorgercene ! Gli Antichi, Kronos, l’Inessere, Ego, Ens, Nemesi… è spaventoso.
-Si sono dati
parecchio da fare…
-Per quanto
possano essere influenti, devono aver speso delle risorse davvero
sproporzionate rispetto ai vantaggi che ne potevano ricavare. Che cosa possono
mai volere da noi !?!?
Zona Quantica.
L’ologramma di Qydesh termina la sua spiegazione
mostrando alcuni testi dryloniani, dopo aver cercato
di spiegare come è arrivato alla loro traduzione ed essere stato bloccato da un
Makkari sul punto di esplodere.
-Così, come è possibile capire dal quarto paragrafo… nonostante stessero ancora costruendo armi, è chiaro che i Dryloniani stavano già disarmando il proprio arsenale venticinque anni prima della caduta. Questo atteggiamento è in contrasto con la mentalità dryloniana, e se unito all’abbandono delle testate più avanzate è probabile che in quel periodo avessero ideato un’arma in grado di rendere obsoleto tutto l’arsenale.
L’ultima informazione reperibile inserita nei computer di Drylon risale a soli dieci mesi prima della caduta, secondo Epoch. Riguarda la scoperta di una superparticella chiamata F3…probabilmente una fonte illimitata di energia. E’ difficile inquadrare tutti i dettagli in uno schema preciso, eppure ne è uscito un quadro abbastanza verosimile. E’…possibile… che cinquecento anni prima della caduta, subito dopo la creazione delle armi più potenti, Drylon avesse scoperto una fonte di energia che le rendeva obsolete: l’ F2, la particella che da vita al nucleo dell’avamposto.
E’ possibile che, prima, il nucleo fosse stato composto esclusivamente di plasma energetico. I dryloniani avrebbero studiato l’F2 per altri venticinque anni prima di essere sicuri del suo utilizzo; a quel punto iniziarono a distruggere parte delle vecchie armi e a prepararsi all’eliminazione definitiva.
Possibile che l’insana fissazione per le armi si sia poi ritorta contro Drylon, distrutta da un’arma sconosciuta che loro stessi avevano creato ?
-Sì, è pienamente possibile – interviene Epoch, appena manifestatasi nella stanza, bloccando l’ologramma. Di fianco a lei, naturalmente, l’alieno dal nome impronunciabile che ne fa da segretario… Mr. S.
-Che succede ? – si meraviglia Nemleera, meno abituato degli altri a vederla comparire così.
-Makkari, Mr. S, organizzate un’evacuazione di massa di Drylon. Molecola, recupera Maelstrom e rintracciate immediatamente Qydesh Raft. Nuvola, voglio almeno dieci valide teorie su come distruggere Drylon. Quasar, contatta la Guardia dell’Infinito, i Vendicatori, la Guardia Imperiale e tutti i maggiori super-esseri del multiverso. Io lavorerò su come portare la battaglia in un luogo sicuro.
-Epoch, si può sapere che accidenti succede !?
-Contrattacco.
Nel cerchio esterno della Galassia, fuori dalle rotte commerciali e dai confini dei governi stellari. Se si vuole sopravvivere, generalmente si evita questa zona.
Qui, attorno ad una nana bianca, orbita un pianeta morto. La sua superficie è ricoperta di crateri da impatto, e tutti i segni di civiltà sono stati impietosamente cancellati dal passare del tempo. Tutti tranne uno.
In fondo ad una interminabile scalinata c’è una caverna artificiale… una stanza dalle pareti simili al granito, che ospita tre cilindri di metallo. I due più esterni sono attraversati da tubi contenenti dell’energia che passa attraverso il cilindro centrale pulsando ritmicamente.
Davanti a questi cilindri c’è una piccola postazione di lavoro, adesso illuminata da torce al plasma. Lì, un boromiano con un respiratore artificiale sta decifrando con entusiasmo un testo vecchio quasi quanto la stella attorno a cui orbita.
“Qui giacciono le ultime vestigia della potente civiltà di Drylon, il gioiello della galassia.
Tu, che hai decifrato le iscrizioni marchiate sul nostro più grande avamposto,
sappi che ti trovi di fronte alla più grande opera che la Tecnologia possa creare.
Tu, che rappresenti la nostra ultima speranza della nostra sopravvivenza, devi conoscere la Storia.
Venne un tempo, quando Drylon era giovane e ricca e potente, in cui il Dio dei Segreti prese forma in mezzo a noi.
Disse di aver guardato in tutto il cosmo e di aver trovato solo un popolo all’altezza di venerarlo:
Drylon, meraviglia della galassia. Disse di conoscere tutti i segreti dell’universo,
e di volerci concedere il segreto della Particella Ultima…
così incredibile e complessa che nemmeno un Dio poteva sperare di crearla da solo.
Quanti benefici portò la ricerca della Particella Ultima a
Drylon, conquistatore della galassia ! Ma la potenza di Drylon crebbe
al punto di non aver più bisogno della Fede per lavorare alla Particella Ultima,
e ci inimicammo il Dio dei Segreti. Tu, che sei arrivato così lontano, già conosci il destino di
Drylon, supremo tra le galassie.
Il nuovo Dio che creammo con le nostre mani
non fu che un burattino nelle mani del Dio dei Segreti che distrusse
Drylon, centro splendente del creato.
Noi, ultimi sopravvissuti della favolosa Drylon, siamo stati dimenticati dal nostro Dio,
tronfio del gioiello della Particella Ultima che costruimmo per lui.
Ma questo ultimo avamposto, questa isola di speranza, può ancora salvare
Drylon, gloria dell’universo. Nutrito da due generatori
che assorbono l’energia dal resto dell’universo hai davanti a te un nuovo
Dio di Drylon, che un giorno sarà abbastanza forte da distruggere il
Dio dei Segreti e da riconsegnare l’empia galassia nelle mani dell’
impareggiabile Drylon. Perciò gioisci, figlio di Drylon !
Davanti a te hai la nostra ultima e più grande opera, l’arma finale…
il nostro Dio della Distruzione!”
Alle spalle di Qydesh Raft, il buio viene ferito
dalla luce tremante di una fiamma. Un uomo porta la fiamma alla bocca,
accendendo una sigaretta e facendo un profondo respiro.
-Potevano almeno
fare lo sforzo di metterlo in rima, non ti pare ? Svegliati.
Il cilindro
centrale si apre a metà, facendo stridere il metallo che scivola su meccanismi
vecchi di miliardi di anni. Il cilindro sventrato si abbassa ad altezza d’uomo,
facendo uscire da un contenitore stagno una creatura dall’aspetto vagamente insettoide, completamente nera.
La creatura apre
gli occhi, che risplendono di un fuoco che ha aspettato l’eternità prima di
tornare a bruciare.
CONTINUA !!!
Nel prossimo numero:
Stanchi dell’archeologia spaziale ? La UNION
scende in campo !!!
Note
Probabilmente non c’è un altro episodio in tutta la serie che contenga più continuity interna ! Tutto quello che è stato ricostruito attorno al mistero di Drylon impallidisce al confronto della rivelazione di cosa ha legato tra loro praticamente tutti gli avvenimenti di Quasar… E adesso !?
[1] Direttamente dal numero 32 !
[2] Anche per tutti quello che hanno letto il numero 45, probabilmente