#76
S.W.O.R.D.
Los Angeles, California. Un locale per soli adulti, piuttosto esclusivo, che dà sulla spiaggia. Illuminato dalle luci pesanti e affannate, un giovane dal fisico prestante si guarda attentamente attorno prima di avvicinarsi al bancone del bar. Il suo completo nero e la ventiquattr’ore sottobraccio lo fanno risaltare parecchio.
-Sto cercando un’atlantidea – dichiara a voce alta per superare il rumore della musica e degli schiamazzi del pubblico dello spettacolo di lap-dance.
-E’ da un po’ che non lavora più qui. Hai tante altre da scegliere, se ti piace il tipo esotico – risponde la barista dall’ampia scollatura, guardando sospettosa il cliente.
-Sono stato invitato – chiarisce lo straniero, aprendo la valigia quanto basta perché la donna ne capisca il contenuto.
Senza dire una parola fa cenno di seguirla, e lo conduce ad una piccola saletta appartata proprio dietro al palco.
Dietro una tenda semitrasparente, seduta ad un piccolo tavolo, una donna dalla pelle blu scuro in uno striminzito bikini argenteo. Seduta davanti a lei un uomo di mezz’età che non ha mai avuto l’ombra di un muscolo, nascosto in un vecchio vestito di basso prezzo e con le unghie rosicchiate.
Sul tavolo una grande bombola di gas con un respiratore, e alle spalle della donna blu due energumeni che sembrano esplodere di testosterone.
-Avevo chiesto un po’ di privacy. Cosa abbiamo qui ? – chiede la donna.
Senza parlare, il nuovo arrivato appoggia la valigia sul tavolo lanciando un’occhiata sospettosa all’altro ospite. La donna apre la valigetta, ricolma di inalatori anti-asma.
Ne prende subito uno, inalando l’intero contenuto in un unico lungo respiro.
-Aaah. Niente come un po’ di azoto per rinfrescarsi le idee. Il signor Rosemberg me ne ha portato di più, ma questo sarà più comodo durante il viaggio signor…
-Weaver. Scott Weaver – risponde l’uomo in completo nero. Ad un cenno della donna blu, la barista recupera un’altra sedia e la posiziona di fianco a quella dell’altro cliente.
-Se abbiamo finito di giocare, adesso direi che tocca a me. Ragazzi ?
Uno degli energumeni sposta tutti i contenitori di gas, mentre l’altro appoggia un piccolo cilindro sulla superficie di legno. A qualche centimetro di distanza, il cilindro nero emana un leggero calore.
-Un generatore En-Rac, come lo chiamano dalle mie parti. Per voi si chiama “energia di punto zero”. Potrebbe illuminare tutta LA per qualche ora, al massimo. Nessuna fonte di energia esterna, come potete vedere…
-Una cosa davvero senza prezzo – nota il signor Rosemberg, asciugandosi il sudore sulla fronte. Sembra parecchio agitato.
-Ma un prezzo ce l’ha, vero ? Il messaggio radio parlava di qualcosa di più prezioso di un po’ di azoto – incalza Weaver.
-Stavo per arrivarci. Su questo pianeta non ci sono più di una mezza dozzina di stazioni in grado di captare un segnale del genere, quindi so che potete fare qualcosa per me. Ho bisogno di avere accesso alla rete satellitare SHIELD, solo per qualche minuto.
-Ed avrebbe intenzione di lasciarci il cilindro senza alcuna ulteriore interferenza ?
-Avete la mia parola. Procuratemi solo i codici di accesso, ho io la fonte di energia giusta e la destinazione del messaggio. Vi sto offrendo tecnologia millenni più avanzata di quella terrestre, mi serve solo…
-Okay…adesso basta… - risponde il mingherlino, con voce tremante, alzandosi in piedi ed afferrando al volo il cilindro – Siete tutti in arresto. Mani in alto e…e non vi succederà niente…
-Non riesco a crederci – si lascia scappare Weaver.
-Devo pensarci io, Una ? – chiede uno degli energumeni, ma la donna blu reagisce scattando verso l’inerme vittima con le mani tese verso il suo collo… sbattendo contro un vetro che è apparso a mezz’aria.
La tenda diventa titanio. I vestiti degli energumeni si trasmutano in piombo, immobilizzandoli. “Mister Rosemberg” sorride, appoggiando una mano sulla spalla di Weaver.
-Credo dovrebbe andarsene, adesso. Non so da dove sia saltato fuori, ma ha rischiato veramente di farmi sfuggire la situazione d’in…
Un pugno blu spacca il vetro e colpisce la faccia di Rosemberg, facendolo cadere a terra. Weaver estrae qualcosa dalla tasca interna della giacca, e lo mostra ai presenti…è un distintivo su cui è impressa una spada davanti ad un cerchio pieno di stelle attorniato da rami di ulivo.
-Una-Rogg, sei in arresto per la violazione del Trattato Tecnologico di Titano, sezione 2, contrabbando di tecnologia superiore. E per tua informazione, neanche la rete SHIELD sarebbe stata abbastanza potente da permetterti di comunicare con la galassia Kree.
-Chi è questo tizio ? – si domanda “Rosemberg” cercando di fermare il sangue che scende dal naso.
-Solo un altro amante un po’ troppo focoso – risponde Una-Rogg, afferrando un polso dell’uomo e scaricando attraverso il suo corpo abbastanza energia bioelettrica da fulminarlo sul posto… invece, è lei stessa a cadere a terra priva di sensi.
L’aria attorno ai due scagnozzi si trasforma in cloroformio, e Rosemberg scuote la testa per riprendersi.
-Immagino dovremo andarcene adesso ?
Fuori dal locale. La clientela è già scappata, senza che nessuno abbia troppa voglia di chiamare la polizia. Weaver e Rosemberg portano l’aliena svenuta fuori dal buco nel muro, appena dissoltosi in vapore acqueo.
-Hai una faccia familiare. Sei Molecola, vero ? Sapevamo che ti eri messo a fare l’eroe.
-Dovevo un favore a qualcuno che stava in questa città…vecchi problemi irrisolti…
-Sono sicuro che Capitan Marvel apprezzerà. Posso avere il cilindro e la ragazza, ora ?
Molecola posa dolcemente a terra le gambe dell’aliena, ma tiene saldamente il cilindro nella tasca della giacca.
-Ma tu chi sei ? Che hai intenzione di farne ?
-Agente Weaver, S.W.O.R.D. La ragazza sarà espatriata, quanto al cilindro…Top Secret, mi dispiace.
-“SWORD” ?
-Sentient Worlds Observation and Response Department. Non posso dirti altro.
-Questa tecnologia
è avanzata anche per i Kree – nota Molecola osservando il cilindro -Deve averla rubata. Analizzandola si
scoprirebbe il segreto dell’energia illimitata a prezzo zero…non posso
lasciarla a nessuno su questo pianeta, mi spiace.
-Non esiste.
Consegnare tecnologia di questo livello ad un qualsiasi terrestre è un crimine
capitale secondo i trattati.
-Credimi, sono
bravissimo a non usare il potere illimitato – si limita a rispondere
Molecola, premendo un pulsante sul bracciale quantico giallo invisibile legato
al suo polso.
Un’esplosione di
luce, ed è semplicemente sparito.
Il giorno dopo
Il Moonbucks, un bar poco pretenzioso ma con una discreta clientela considerando l’accanita concorrenza. Un uomo dai capelli biondi sta leggendo il giornale seduto ad uno dei tavoli… o almeno così sembra, perché non ha neanche idea di che pagina stia guardando visto quanto è assorto nei suoi pensieri.
Si chiama Wendell Vaughn, ma al momento questo non lo sa quasi nessuno.
Fino alla settimana prima era uno degli esseri più potenti dell’Universo, con un potere pressoché illimitato nelle sue mani. Non è una cosa che si dimentica tanto presto.
Qualche mese fa ha fatto dimenticare a tutti i civili del pianeta la sua esistenza, anche se adesso si è dimenticato perché gli sembrava una buona idea.
Così quando si sente chiamare con il proprio nome da una voce che non conosce, è chiaro che sia messo leggermente in allarme.
-Wendell Vaughn, suppongo ?
Il ragazzo abbassa il giornale, per osservare la donna che gli ha parlato. Ha i capelli verde chiaro raccolti a coda di cavallo, ed indossa un paio di occhiali da sole con la montatura dello stesso colore. In qualche modo gli è familiare, ma da quando ha perso l’onnipotenza chiunque gli trasmette la stessa sensazione.
-Ci conosciamo ?
-Adesso sì. Possiamo parlare liberamente, ho attivato un campo di smorzamento sonico…nessuno in questo locale capirà una sola parola di quello che diciamo.
-S.H.I.E.L.D. ? – chiede lui, avendo già incontrato quella tecnologia.
-Qualcosa di meglio – risponde la donna, mostrandogli un distintivo su cui è impressa una spada.
Non riconosce il nome, ma ha già visto quel simbolo. Con calma ripiega il giornale mentre continua il discorso.
-S.W.O.R.D. Figurarsi. Immagino che lei sappia chi sono, dico bene “agente Brand” ?
-Mister Vaughn, se non sapessi riconoscere il Protettore dell’Universo avrei decisamente sbagliato lavoro…anche se, devo ammetterlo, ci abbiamo messo un po’ per accorgerci che aveva cancellato dal mondo il ricordo della sua esistenza.
-Ex Protettore. Che cosa volete da me ?
-La sua collaborazione in un’operazione piuttosto semplice. Sappiamo che non ha più i poteri di Quasar, ma abbiamo bisogno della sua esperienza.
Per qualche istante, Wendell riflette. Non vuole più essere il Protettore, ma non ha mai pensato di smettere di essere un super-eroe. Il fatto che adesso non sia “super” è un elemento decisamente secondario…e poi si era promesso di indagare su questa gente.
-Ha la mia attenzione, miss Brand.
-Facciamo due passi ?
I due escono dal locale ed iniziano a camminare, senza muoversi in una direzione precisa. L’agente Brand parla in modo chiaro e lento, senza mai far scomparire quel mezzo sorriso sottolineato dal rossetto verde.
-Un anno fa,
-Sì, c’ero anch’io. Nessuno è stato contento di come abbiamo dovuto risolvere la “Guerra dei Mondi”… anzi, direi che è stato uno dei molti motivi per cui ho radunato i Protettori dell’Universo. Avevo capito che non potevo fare abbastanza, da solo.
-Quindi può benissimo immaginare, mister Vaughn, perché il giorno stesso della distruzione dei marziani le Nazioni Unite abbiano creato lo SWORD. Da anni i governi terrestri stavano cercando un sistema per dare una struttura ai caotici rapporti con i governi alieni, ma fino ai marziani si poteva obiettare che i super-eroi e lo SHIELD facessero già tutto il lavoro necessario… ed è ancora vero, dal punto di vista puramente tattico. Dopo l’invasione, è stato chiaro che serviva anche un’organizzazione per prevenire le invasioni aliene… un’organizzazione che non fosse troppo legata alle politiche della Terra, come lo SHIELD, o volubile come i super-eroi.
-“Volubile” ?
-Crede davvero che sia nell’interesse della Terra che i principali rapporti con gli Shi’ar siano affidati agli X-Men, mister Vaughn ? Un gruppo che ha avuto tra i propri membri numerosi criminali, per non parlare dello stesso Magneto ? I super-eroi non riescono neanche ad incontrarsi tra di loro senza prendersi a pugni, non gli affiderei le relazione diplomatiche nemmeno di…
-Ho capito il suo punto, agente Brand, anche se non sono sicuro di essere d’accordo. Che mi dice dell’invasione degli Z’nox ? E’ stata fermata da SHIELD e super-eroi, e voi non avete nemmeno alzato un dito.
Il mezzo sorriso della donna si trasforma in una risatina trattenuta a stento.
-E la chiama “invasione” quella, mister Vaughn ? Chiamerebbe
-Allora immagino che questa non sia una semplice visita di cortesia, vero ?
I due si fermano, in mezzo a un marciapiede pieno di gente. L’agente Brand preme qualcosa di nascosto sui suoi occhiali da sole.
-Ha già mangiato oggi, mister Vaughn ?
-Ho preso solo un caffè…che c’entra, adesso ?
-Niente. Volevo solo essere sicura che l’ex Protettore dell’Universo non mi vomitasse sull’uniforme.
C’è un flash di luce, ed i due scompaiono completamente dalla folla. Nessuno, però, ha visto o sentito nulla.
Quartier Generale
dello SWORD.
La luce è fioca, lasciando vedere molto chiaramente le mappe stellari che sono proiettate su decine di schermi alle pareti.
Sembra abbastanza piccolo, e Wendell può contare al massimo un paio di dozzine di postazioni di lavoro. Ci sono alcuni alieni, di cui però non riesce ad identificare la specie a colpo d’occhio.
-Benvenuto allo SWORD, mister Vaughn. Quello che sta vedendo è il nostro primo successo, un radar interstellare che ci dà la posizione di tutte le navi spaziali in questo angolo di spazio. Ha un campo d’azione limitato, e non ci può avvisare delle navi iperspaziali, ma almeno possiamo tenere d’occhio i nostri vicini.
-Tecnologia interessante…anche il teletrasporto è parecchio avanzato. Tecnologia Richards ?
-Anche, ma principalmente latveriana. Lo SHIELD ci ha fornito tutte le informazioni su tecnologie aliene che ha recuperato negli ultimi anni, e i nostri ingegneri hanno rubato un po’ delle loro idee. Il principio è che non affidandoci esclusivamente a tecnologie di origine terrestre non corriamo il rischio di essere ricattati. Se vuole seguirmi…
I due si allontanano dalla sala d’osservazione per imboccare un lungo e spoglio corridoio, altrettanto poco illuminato ma lontano dallo sguardo di chiunque.
-Chi vi controlla ? Siete una sezione dello SHIELD ? – chiede Wendell.
-No, lo SWORD è un’organizzazione indipendente che risponde solo alle Nazioni Unite. Solo il suo Presidente, gli ufficiali superiori dello SHIELD e i capi di stato dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza sanno della nostra esistenza. E questo, invece, è il mio ufficio.
Una porta scorrevole, su cui non è scritto assolutamente niente, si sposta per lasciar entrare i due strani alleati.
L’ufficio è molto piccolo e molto semplice; Wendell riconosce elementi di tecnologia rigelliana nello schermo olografico che fluttua sulla scrivania, e si siede sulla sedia antigravitazionale davanti alla Brand.
-Bella base, comunque. Chi vi finanzia ? E’ difficile restare segreti con le bollette da pagare…
-Riceviamo qualcosa dalle tasse dei paesi che sanno di noi, ma i pagamenti principali sono in informazioni e collaborazioni; lo SWORD ha accesso ad abbastanza tecnologia aliena da essere economicamente indipendente, ma ai nostri superiori piace pensare di controllarci. Veniamo agli affari, ora.
Lo schermo si ingrandisce per mostrare un piccolo cilindro nero, ed una piccola scheda con una lunga lista di dati.
-Questo, mister Vaughn, è il motivo per cui l’ho contattata. Un generatore di energia di punto zero. Piccolo, compatto, fornisce una grande quantità di energia pulita a costo zero. Ne circolano a centinaia di migliaia tra diverse razze, ma non abbiamo ancora rintracciato la sua origine. Il mercato maggiore riguarda i Kree, ma è un livello di tecnologia troppo alto anche per loro.
-Senza offesa per il suo lavoro, miss Brand, ma cosa importa alla Terra se qualcuno vende questa tecnologia ai Kree ?
-Importa perché i Kree ci sono ostili, ed attualmente sono assoggettati agli Shi’ar che invece ci sopportano. La mia opinione è che qualcuno stia fornendo tecnologia superiore ai Kree nel tentativo di fomentare la rivolta e farsi degli alleati…cosa che lo SWORD vorrebbe evitare. Se potessimo mettere le mani su quella tecnologia ed avvisare per tempo gli Shi’ar, potremmo chiedere in cambio un trattato di non aggressione.
-Però questa tecnologia non ce l’avete, dico bene ? Che raggio d’azione ha lo SWORD ?
-Attualmente disponiamo di un paio di navi stellari, ma no, non possiamo prenderci da soli quella tecnologia. Per nostra fortuna una piratessa Kree, Una-Rogg, è precipitata mesi fa sulla Terra ed è rimasta intrappolata qui. Uno dei nostri agenti l’ha arrestata ed espatriata, scoprendo che aveva con sé uno di questi cilindri. Sfortunatamente ha perso il cilindro, che è nelle mani di uno dei suoi amici.
Lo schermo adesso inquadra Molecola, ma sull’immagine c’è un timbro rosso con la scritta COSMIC TOP SECRET.
-Makkari mi aveva accennato qualcosa su una missione per catturare un’aliena sulla Terra – ricorda Wendell – Tutto qui ? Volete che convinca Molecola a darvi il cilindro ? Mi sfugge perché non lo facciate voi, onestamente…perché tutta questa messinscena ?
-Magari fosse una messinscena, mister Vaughn. Il problema è che il suo amico è stato dichiarato “COSMIC TOP SECRET”. Lo SWORD non gli si può neanche avvicinare senza che la cosa venga comunicata a Nick Fury in persona…
-Di che sta parlando ?
-Lei meglio di tutti sa che ci sono delle informazioni che, se divulgate, porterebbero a conseguenze inimmaginabili per la razza umana. Pensi a cosa capitasse se l’uomo comune sapesse dell’esistenza di Mefisto, o se gli fosse permesso di ricordare che gli umani sono opera dei Celestiali…oppure se sapessero che il suo amico sarebbe in grado di annichilire l’intero sistema solare in un secondo, se volesse. Tutte queste informazioni sono classificate COSMIC TOP SECRET, assolutamente inaccessibili a chiunque tranne che allo SHIELD e allo SWORD, che si impegnano ad usare tutte le proprie risorse sia per evitare che la loro esistenza sia resa pubblica, sia per evitare che chiunque le usi.
-“Top Secret” all’ennesima potenza, in altre parole ? Ma credevo che lo SWORD non si occupasse delle faccende terrestri…
L’Agente Brand si mette comoda sulla sedia.
-Sarò onesta con lei… Molecola potrebbe essere l’arma migliore della Terra in caso di conflitto intergalattico. Non è sicuramente l’unico super-essere terrestre ad avere il potere o le risorse per ribaltare le sorti di uno scontro, ma è senza ombra di dubbio il più influenzabile. Dobbiamo tenerlo costantemente sott’occhio. Vede, l’idea è che le informazioni coperte dal CTS…come lo chiamiamo qui… siano così pericolose che qualsiasi utilizzo, non importa per quale ragione, comporterebbe un altissimo rischio per la sopravvivenza del genere umano.
-In altre parole lo SHIELD ha paura che lo usiate per scatenare una guerra galattica… non mi piace come ragionamento, ma ammetto che c’è questo rischio. Come è molto rischioso il trucco che vorreste fare con i Kree…ed è qui che entro in campo io, giusto ? Sapete che posso parlare a Molecola senza che lo SHIELD lo sappia…
-Lei non esiste, mister Vaughn – risponde sorridendo
-Ha mai conosciuto un tizio di nome Uatu, miss Brand ? Andreste d’accordo in quanto a cavilli… e a non parlare chiaro. Non si tratta solo del cilindro, vero ?
-Naturalmente no. Ho intenzione di ripristinare il suo CTS, mister Vaughn, ed estenderlo a tutti i Protettori dell’Universo dandovi la possibilità di agire virtualmente indisturbati sulla Terra. In cambio, vorrei che lei accettasse di diventare il primo Responsabile della Politica Planetaria.
-E’ un po’…dura da digerire, miss Brand. Mi sta chiedendo di entrare a far parte dello SWORD ?
-Ci sono grossi sconvolgimenti politici pronti a scoppiare
non solo in questa galassia, ma in diverse galassie limitrofe. Rispetto a
quello che rischia di scoppiare,
Wendell riflette, e a lungo. E’ una cosa molto diversa dal ritornare a fare il Protettore…è un modo per difendere il cosmo ma restare umano.
Qualcosa di questo accordo non gli piace, ma senza poteri l’unico modo in cui può gestire la situazione è stando all’interno.
-Sono dei suoi, miss Brand.
A trenta milioni di anni-luce di distanza
In quella che i terrestri conoscono come Galassia Vortice c’è un pianeta arido dalla storia molto burrascosa. I suoi abitanti, una razza dalla diafana pelle blu ed ampie ali, negli ultimi mesi hanno subito un genocidio ad opera di parassiti galattici e con la rapidità che contraddistingue la loro società si sono presto convertiti alla religiosa obbedienza a Quasar, Dio della Protezione.
Oggi, una guerra galattica dopo, persino gli abitanti di Lampyria si sono arresi alle circostanze. In orbita al loro pianeta c’è ora una gigantesca nave dalla forma rettangolare, sul cui dorso bianco spicca un simbolo simile a una K nera girata di 90°.
Sulla superficie, all’interno del Consiglio Planetario, i
cinque leader del pianeta si alzano in piedi e ripiegano le ali per salutare
l’arrivo dei visitatori. Tra di essi ad avere la carica più alta è una ragazza
di nome Lyas, che fino alla settimana scorsa era
I visitatori sono vestiti di una formale corazza nera dai rilievi blu, e chiaramente appartengono tutti a una razza diversa dall’altro. Due di essi impugnano uno stendardo.
-Il popolo di Lampyria vi dà il benvenuto sul nostro umile pianeta. Io sono Lyas Elateyra, Prima Cittadina, e parlo a nome del mio popolo.
-Generale d’Armata Dregin, della Federazione Imperiale di Caradia. Avete considerato la nostra proposta ?
-Vorremmo chiarire alcuni punti prima di unirci alla vostra Federazione, Generale – risponde Lyas indicando il tavolo delle trattative, su cui sono appoggiate numerosi computer portatili. I lampyriani si siedono, mentre solo il Generale si avvicina al tavolo. I suoi uomini restano sull’attenti alle sue spalle.
-Per esempio, punto 2: “La giornata locale verrà portata da
-Quello che c’è scritto. La vostra giornata inizierà nello stesso momento in cui sorge il sole su ogni altro pianeta di Caradia, e finirà dopo lo stesso numero di ore. L’operazione sarà interamente a cura di Caradia, s’intende.
-Hhm. E il punto 5, invece ? “Ogni forma di credo locale
sarà tollerata purché ogni abitante professi anche la religione di stato, il
Grande Vuoto”… per non parlare di questo vostro “libro sacro”,
-Sarò diretto con lei, signora. Questo mondo e presto questa intera galassia appartengono a Caradia. E’ solo perché preferiamo agire senza violenza che non siete ancora stati ridotti a polvere cosmica e consegnati al Grande Vuoto. Il nostro buon cuore ci obbliga a rendervi partecipi dello spazio civilizzato, non a seguire ogni vostro piccolo dubbio.
Lyas stringe i pugni, ma aspetta a parlare. Il primo impulso sarebbe di staccare la testa a questo rozzo insolente, ma sa di dover pensare al bene del suo popolo.
Con una recessione galattica in atto, allearsi con questi nuovi conquistatori aprirà a Lampyria le porte dell’universo… non importa se per un po’ dovranno sopportare la loro spocchia.
-Mi ha convinto, Generale. Lampyria rinuncia alla propria autonomia e vi dà il benvenuto in questa galassia…
-Incantati, ne sono certo – risponde annoiato l’ufficiale, facendo un cenno ad uno dei sottoposti che manda un segnale iperspaziale.
In orbita attorno al pianeta, la nave si gira rapidamente verso la stella di Lampyria… e spara qualcosa.
Un minuto dopo, gli abitanti del lato del mondo in cui è giorno alzano lo sguardo verso il sole. Sulla sua superficie ribollente è stato inciso un simbolo nero, una K girata a 90°…
E’ un segnale di avvertimento: Caradia è qui.
CONTINUA