#84
Casus belli
Quartier generale S.W.O.R.D.
Abigail Brand cammina con passo sicuro lungo i
lunghi corridoi della tetra costruzione segreta, mentre tra le sue dita si
raffredda la terza tazza di caffè della giornata.
Nell’altra mano
tiene un dossier di poche pagine, la ragione per la lunga notte insonne e del
suo nervosismo. Sul plico è impressa a chiare e gigantesche lettere la scritta
COSMIC TOP SECRET, un nome in codice che la donna ha imparato a detestare negli
ultimi mesi.
Riflette
sull’anacronismo di usare documenti di carta in un posto del genere, ricordandosi
di quanto sia più facile bruciare della carta che distruggere un computer oltre
ogni possibilità di recupero, ed apre la porta del proprio ufficio.
-Credevo avessi
smesso con il caffè – dice una voce maschile.
La donna porta
istintivamente la mano alla pistola a raggi, lasciando cadere la tazzina e
nascondendo il dossier dietro la schiena… e restando di sasso quando non trova
l’arma dove dovrebbe essere.
Solo a questo punto,
quando l’istinto non sa più cosa dirle, guarda verso la propria scrivania e si
ricorda di aver già sentito quella voce.
Un uomo dai capelli
rossi è seduto al suo posto, con i piedi appoggiati sul tavolo. In una mano sta
facendo roteare la sua pistola, nell’altra il caffè.
-Makkari… questo dovrebbe essere il posto più sicuro
della Terra.
-Dovrebbe, appunto. Neanche una zolletta ? Una volta ti piaceva il caffè dolce.
La donna risponde
solo con un’espressione contrariata, sedendosi sulla scrivania. Considerando
che questa è la più seria infrazione alla sicurezza che si possa ricordare,
l’atmosfera è decisamente informale.
-Non mi hai più
richiamata dopo l’Isola dei Mostri.
-Ci ho provato, ma
tutti i dossier dicono solo TOP SECRET su ogni cosa che ti riguardi…
anche se dicono che eri tutta sola durante le due settimane di
appostamento. Se non fossi immortale mi avresti
spezzato il cuore, Abby…
-Non provare la
facciata del viveur Eterno con me, Makkari. Saranno passati dieci anni, ma ti ho tenuto
d’occhio… e non sono più la ragazzina che gioca a fare l’agente segreto.
-Okay, avrei voluto
fare un paio di battute su come sei invecchiata bene e sui capelli verdi, ma se
proprio insisti. Non è una visita di piacere, sai.
L’Eterno si alza in
piedi, porgendo il caffè alla donna ed appoggiando la pistola sul tavolo…
riducendola ad un ammasso di pezzi di ricambio in un millesimo di secondo.
-Non posso dire di
aver fatto in tempo a conoscerti bene, Abby, ma sei
una brava persona. Un po’ arrogante, forse, ma sei una dei buoni. Per cui spero
che tu abbia intenzione di dirmi “sono stata sostituita dal Fantasma dello
Spazio negli ultimi tre anni”, perché altrimenti vuol dire che non ti conosco
proprio.
-Che cosa vuoi, Makkari ?
-Voglio sapere cosa
pensi di fare con il tuo SWORD, Abby. Spionaggio
interstellare ? Sequestro di armi illegali dal mercato
nero Kree ? Alleanze con i Celestiali, per Zuras !
-Difendiamo
Makkari la osserva, reprimendo l’istinto di leggere
la sua mente. Sarebbe necessario un certo sforzo per superare le difese
mentali, ma non sarebbe impossibile…
-So cosa stai
pensando – dice
-Credevo di essere
io il telepate in questa stanza…
-Stai pensando “cosa
posso dire per farle pensare che stiamo dalla stessa parte ?”, e non provare
nemmeno a negarlo.
-Certo che non lo
nego, Abigail. Noi siamo dalla stessa…
-Oh, per favore ! Mi credi così stupida da non capire chi ti ha mandato ?
-Non sono qui perché
me lo ha chiesto Quasar, Abigail. Davvero.
-Sicuro. Come se tu
sapessi ancora pensare con la tua testa…
-E questo cosa
vorrebbe dire ? – chiede Makkari incrociando le
braccia. No, questa decisamente non è la stessa ragazza di dieci anni prima…
quanto cambiano in fretta i mortali !
-Posso capire Epoch e Nuvola, chissà cosa passa nelle loro teste. Posso
capire Molecola… non ha mai avuto spina dorsale. Ma proprio tu, Makkari…
-Si può sapere di
cosa accidenti stai parlando, Abigail ?
-Conosci
-Il supercomputer a
capo della ribellione Kree ?
-E che è stato
“ospite” dello SHIELD nella loro base lunare per… quanto, due anni ? Tre ? Abbiamo fatto due chiacchiere. Una vecchia serpe,
ma pericolosamente furba… ci ha messo in guardia su alcune cose. Come il fatto
che Quasar avesse già installato una rete di monitoraggio che si espandeva su
gran parte dell’universo conosciuto… come
-Stiamo parlando
dell’Intelligenza Suprema, Abigail, uno sporco
manipolatore che ha tentato di sterminare il suo stesso popolo. Non dirmi che
lo SHIELD si è veramente fidato di lui!
-Certo che no. Ma lo abbiamo ascoltato comunque, ed abbiamo iniziato a
tenere d’occhio lui e i suoi amici.
-Recuperando Tre-Sei-Zero da chissà quale
manicomio per agenti segreti, immagino. Come abbiamo già detto a lei,
“direttrice”… avete finito di spiarci.
Makkari si avvicina lentamente, sottolineando la
leggera differenza di statura ed il fatto che potrebbe disintegrarla con uno
sguardo se volesse.
Finisce con un tono
non tanto minaccioso quanto scritto nella pietra:
-E chiunque vi
crediate di essere, se rappresentate una minaccia per
-Se noi rappresentiamo una minaccia !? Avete una base armata fino ai denti in una dimensione da
cui potete vedere e sentire tutto ! Avete preso il
controllo di un pianeta carico di armi capaci di distruggere un’intera galassia ! Avete uno psicotico capace di accendere le stelle ed un’entità aliena capace di
trasformarsi in una supernova, avete avuto un genocida… il vostro capo ha invaso un’altra galassia sterminando un’intera specie solo perché non gli
andava a genio, prendendo il controllo di due
imperi interstellari… noi
siamo i buoni qui, Makkari, e stiamo proteggendo
-Sì, i Protettori
non sono perfetti, e allora ? Non avete nulla da
temere da noi ! Proteggervi è il nostro lavoro !!!
-Chi ha mai detto
che vogliamo essere protetti !? – grida la direttrice Brand, puntando il dito verso l’Eterno.
Makkari pensa a cosa rispondere… e in realtà, non ha
molto da dire. E’ stato il primo a criticare la politica di Quasar, quindi può
capire benissimo la posizione della Brand…
-In ogni caso, sono
felice che tu sia passato. Ci hai fatto risparmiare un sacco di soldi.
La donna getta il
plico verso Makkari, che ovviamente lo afferra al
volo. Lo sfoglia in un attimo; contiene delle immagini del Sole su una banda
invisibile all’occhio umano.
-Credevo non ci
voleste attorno…
-Salvare il mondo è
il mio lavoro, Makkari, anche se non deve piacermi come lo faccio. Queste sono immagini
riprese dallo Starcore questa mattina. Abbiamo
censurato la notizia alla comunità scientifica…
Makkari osserva la foto. Mostra la distribuzione dei
raggi gamma sulla superficie solare… distribuzione che mostra un chiaro
simbolo, una stella a quattro punte.
-Immagino tu l’abbia
già visto – sottolinea
Makkari non ha bisogno di dirlo ad alta voce, ha già
visto il simbolo. E’ impresso sul petto del costume di Quasar.
-Io… devo andare, Abby. Sarò di ritorno in un attimo.
C’è un bagliore
accecante di colore giallo ad illuminare la stanza per qualche secondo, prima
che scompaia. L’Agente Speciale Brand ricorda l’ultima volta in cui ha sentito
quella frase, dieci anni prima, mentre beve l’ultimo sorso del caffè ormai
freddo. Poi preme un pulsante sulla cintura.
-Agente Tre-Sei-Zero… dobbiamo parlare.
Abbiamo un cambiamento di programma; credo dovremo agire molto più in fretta
del previsto.
Galassia Vortice, a
trenta milioni di anni-luce dalla Terra. Pianeta Evros.
Pochi mesi fa,
questo pianeta era la fiera capitale di un impero interstellare dalla storia
millenaria. Oggi è la capitale di una provincia della Federazione Imperiale di Caradia.
Gli evrosiani, razza forte ed indipendente nonostante l’aspetto
esile ed emaciato, avevano sempre creduto di preferire la morte alla conquista.
La guerra con la
vicina Krasia, la massiccia depressione economica e
la distruzione di ogni singola arma del loro arsenale da parte di Quasar
avevano costituito un colpo così basso e così grave al loro orgoglio da fargli
accogliere a braccia aperte i caritatevoli caradiani.
Si era festeggiato
nelle strade quando gli alieni avevano concesso cibo,
medicinali, materie prime e sistemi di difesa planetari senza chiedere nulla in
cambio.
Una figura avvolta
da un ampio mantello che ne ricopre completamente le fattezze si aggira per la
città. Il firmamento di Evros, un tempo ammirato in
tutta
Interi palazzi sono
stati abbattuti e ricostruiti per seguire le norme edilizie di Caradia. Enormi orologi segnano il tempo di Caradia, mentre la durata dei giorni è stata cambiata per
seguire lo standard.
I monumenti al
glorioso passato di Evros sono stati sostituiti dalle
K ruotate di 90°, simbolo di Caradia
che getta la propria ombra su intere province.
Ovunque statue ed
ologrammi di una sola persona, un umanoide dalla pelle completamente nera che
guarda coraggiosamente il futuro, guida i popoli, sorregge il destino del mondo
e fa quelle cosa assolutamente inutili e pompose che
fanno tutte le statue.
Una voce risuona per
tutta Evros, ad intervalli regolari, in una lingua
aliena che ha sostituito tutti i documenti ufficiali: la lingua di Caradia.
-Caradia si interessa a voi. Caradia
è il migliore dei mondi possibili. Helicon si
interessa a voi. Helicon è tutto. Caradia
vi osserva. Caradia è il centro dell’universo. Helicon vi osserva. Helicon è
tutto.
La figura sotto il
mantello sospira. Caradia non ha imposto niente di
tutto questo… nessuno ha osato fare obiezioni, quando armate così numerose da
oscurare il sole si sono avvicinate. E’ impossibile lavorare, mangiare, vivere,
dormire senza che Caradia
sia presente.
Un evrosiano intima alla donna di fermarsi, verificando che
non abbia con sé nulla di tecnologico. Sempre avvolta dal mantello che la
nasconde si avventura nelle viscere della capitale, mentre le frasi retoriche
tuonate dalle astronavi le rimbombano in testa… Caradia,
Caradia, Caradia, solo e
unicamente ed incessantemente Caradia.
Nascosti dalle ombre
dei palazzi e delle navi, una nutrita folla di evrosiani
ed una manciata di alieni circondano la nuova arrivata. Le loro mani sono
costantemente in contatto con le armi, ed il sospetto è tangibile.
-Chi di voi è Kimiav Parvos ? – chiede la
donna.
Uno degli evrosiani si avvicina con la tipica cadenza di chi vuol far
pesare la propria importanza, e chiede:
-Immagino tu sia Lyas Elateyra.
La donna abbassa il
mantello, rivelando le inconfondibili origini lampyriane…
la sua diafana pelle blu e le prominenti corna ricurve si riflettono sulla
pelle lucida dell’alieno.
-Secondo i servizi
segreti caradiani, tu sei a capo della resistenza evrosiana.
-Potrei esserlo, se
ci fosse una resistenza… abbiamo
costruito qualche centinaio di armi laser, tutto il resto è di origine caradiana o sotto il loro controllo… molto più spesso,
entrambe le cose.
-Credo di poter fare
qualcosa per voi. Caradia vi ha fornito la tecnologia
per trasformare l’energia in materia, giusto ? Io ho
accesso agli schemi necessari per replicare nuove armi, in quantità
industriale.
-Senza che Caradia
se ne accorga ?
-Sono lampyriana. Ormai ne so molto di più io della tecnologia caradiana di Caradia stessa…
-Sei anche uno dei
maggiori capi militari di tutta la forza d’occupazione… perché dovremmo fidarci
di te ?
Lyas esita a rispondere. Perché il suo incontro
con Quasar le ha fatto dubitare delle sue scelte ?
Perché non aveva idea di come Caradia pretendesse di
far vivere i suoi sudditi ?
Perché sente di aver
tradito la sua gente consegnandola prima a Quasar ed ora a Caradia ?
-Perché Caradia era un male necessario per la sopravvivenza della
galassia… ed è ora di cominciare a guarire.
Galassia Shi’ar, settore 2815
Il
Generale Talari osserva
lo spazio dalla plancia della sua nave ammiraglia, stringendo i denti mentre
osserva la colossale armata caradiana che si staglia
in ogni direzione.
Da quando Caradia ha rivendicato questo settore non ha fatto altro
che richiedere rinforzi… letteralmente
nient’altro.
Le navi continuano e
continuano e continuano ad arrivare, uno sciame che sembra non avere mai fine.
I primi timori iniziano ad accumularsi nell’esercito Shi’ar…
di quante navi dispone questo nuovo nemico ? Chi
attaccherà per primo ?
Gli ordini della Majestrix in persona vietano al Generale
Talari di fare fuoco se non provocato, o di uscire dai confini Shi’ar per bloccare questo flusso continuo di navi.
In realtà, Talari è
convinto che neanche questo basterebbe. Secondo le prime stime, le navi sono
sparsi su milioni di anni luce cubici… sarebbe impossibile far passare
inosservata una spedizione punitiva, ed ancora peggio sarebbe assolutamente
impossibile non essere attaccati alle spalle una volta
arrivati a destinazione.
Caradia manda rinforzi, e gli Shi’ar
non possono fare che la stessa cosa. Secondo una prima stima, una sola nave Shi’ar può abbattere più di trecento navi
caradiane.
Talari oggi ha
ricevuto ottantamila navi di supporto, mentre è previsto che entro il turno di
notte ne arrivino quasi un milione da Caradia.
Se c’è una cosa che
tutti i soldati pensano, da entrambi gli schieramenti, è che la guerra inizierà
qui… che non sarà molto lontana, e che non durerà per poco tempo.
Potrebbero
sbagliarsi in tutti e tre i casi.
Galassia Shi’ar, settore 7201
Dall’altra parte
della galassia, la nuova frontiera degli Shi’ar. Le
colonie di questo settore sono giovani, indipendenti, irriducibili nel proprio
ottimismo.
E’ ancora notte in
questo angolo del cosmo, ed il mondo è silenzioso.
Degli stivali di
pelle camminano pesantemente nella sede amministrativa, ed il loro eco si muove
per tutti i corridoi vuoti.
Una mano gelida
sposta il cadavere di uno degli addetti alle comunicazioni, che ricade
rumorosamente a terra. Nella stanza suonano centinaia di allarmi, segnalando la
miriade di incidenti causati dalla scomparsa dell’intera popolazione.
L’umanoide aziona il
canale di emergenza, e si siede comodamente. L’immagine di un ufficiale Shi’ar risponde.
-Comando Centrale,
cosa… un attimo, chi è lei ?
-Può chiamarmi
Walker.
-Questo è un canale
riservato dell’esercito Shi’ar, chiunque lei sia le
ordino…
-Perché non mandate
qui qualche nave a cercare segni vitali ? Non ne
troverete nessuno. In effetti… no, la sua faccia non mi piace.
Dall’altra parte
dello schermo, l’ufficiale spalanca gli occhi e trattiene il respiro… per non
emetterlo più, e crollare a terra.
Pochi secondi dopo,
una donna Shi’ar mezza infuriata e mezza terrorizzata
chiede:
-Ma che sta
succedendo !?
-Il mio nome è
Walker, Subcomandante Supremo del Primo Ordine
Imperiale della Provincia della Galassia Morta, della Federazione Imperiale di Caradia. Secondo le regole della Costituzione Imperiale, sezione 124 paragrafo 42, dichiaro questo settore come
facente parte della Federazione Imperiale di Caradia
in quanto spazio di nessuno non rivendicato.
-Questo è… stiamo
parlando di una colonia Shi’ar !
Dentro i nostri confini !!!
-Una colonia
disabitata, adesso. Ogni attacco a questi confini sarà considerato atto di guerra.
Ucciderò personalmente un intero sistema stellare per ogni nave che invaderà
questo sistema senza il mio permesso.
-Io… non posso
autorizzare una cosa del genere…
-Naturalmente.
Questa comunicazione era per i suoi superiori, e per dimostrare che sono mortalmente serio.
Walker schiocca le
dita, e l’ufficiale crolla a terra a mezza galassia di distanza. Altrettanto
fanno gli ufficiali alle sue spalle…ed anche se non è possibile vederlo dallo
schermo, chiunque lavori nello stesso edificio.
Il dio supremo della
morte appoggia i piedi sulla trasmittente, inclinando la poltrona e sorridendo
sotto gli occhiali da sole.
-Se questo non
attirerà l’attenzione di Quasar, non so cosa
potrebbe…
Sistema Solare terrestre
Nuvola esce dal
portale della Zona Quantica, e se fosse anche solo
lontanamente umana il suo corpo sarebbe già evaporato.
Davanti a lei,
infatti, c’è una sfera di plasma dalla superficie così vasta da sembrare
infinita a questa distanza ravvicinata. La gravità è immensa, e persino lei
deve fare un certo sforzo cosciente per non esserne fagocitata.
La forza di gravità
oscilla rapidamente, troppo per essere avvertita dagli strumenti terrestri.
Nuvola riesce a sentirne la frequenza con estrema precisione, e a comprenderne
il significato.
Il Sole sta parlando.
*Speravo venissi*
-Sei piuttosto bravo
ad attirare l’attenzione – risponde Nuvola con lo stesso linguaggio stellare.
*In realtà non ero
troppo sicuro che ci fosse qualcuno a guardare. Quanto tempo è passato
dall’ultima volta ?
.-Circa un anno. A
dire il vero non hai avuto molto tempismo, questo è un pessimo periodo… ma immagino sia importante, per correre il rischio
di far sapere ai terrestri che sei un essere senziente.
*Credimi, Nuvola,
dovrebbe essere la loro ultima preoccupazione. Avrei voluto tenerti fuori da tutto questo,
ho bisogno che tu mi segua*
-Perché, hai
intenzione di andare da qualche parte ? – chiede la nebulosa senziente,
concedendosi un sorriso. Per quanto abbia sempre trovato tutte le altre stelle
incredibilmente noiose, il Sole è sempre riuscito a farla ridere.
*In
effetti sì, la mia presenza è richiesta altrove*
Nuvola vorrebbe
chiedere spiegazioni, ma l’immenso cambiamento nel titanico campo magnetico
della stella non può sfuggire alla sua attenzione.
Quello che accade
sotto i suoi occhi… metaforicamente parlando data la luminosità dell’atmosfera
solare… è uno spettacolo semplicemente mozzafiato. Giganteschi archi di plasma
incandescente si sollevano, scoprendo uno dopo l’altro gli strati della stella.
Poi persino Nuvola è
costretta a coprirsi gli occhi davanti alle centinaia di milioni di tonnellate
di plasma stellare che il Sole sta emettendo nella direzione opposta all’orbita
della Terra, con una forza sufficiente a vincere l’attrazione gravitazionale.
-Non penserai
veramente di poterti spostare da solo, vero ? – chiede Nuvola, anche se lo
sforzo che la stella sta mettendo nelle proprie azioni le fa quasi sospettare
una simile impossibilità fisica.
Il Sole sembra
calmarsi, mentre la massa generata dall’eruzione si ferma concentrandosi in una
sfera poco più grande della Terra stessa. La micro-stella inizia a ruotare su
se stessa sempre più velocemente, riducendo sempre di più il proprio diametro e
la propria luminosità e perdendo parecchi milioni di tonnellate.
Pochi minuti dopo la
sua creazione, la sua funzione sembra completarsi. Nuvola si trova ora davanti
una figura alta decine di chilometri e blandamente umanoide… torso, braccia e
gambe formate da plasma ionizzato a mezzo milione di gradi.
*Che ne pensi ?* -
chiede la nuova creatura, con una frequenza quasi identica a quella del Sole.
-Un po’ rozzo, ma
non male come primo corpo simulato. Ora… che posso fare per aiutarti ?
*Dichiarare che sono
innocente* - risponde il “Sole”, allontanandosi dal centro del sistema solare
alla velocità della luce. Nuvola inizia a seguirlo un po’ più lentamente,
finché il Sole non emette una potente onda gravitazionale per darle la spinta
necessaria.
L’avatar del Sole tende una delle sue “braccia” per afferrarla,
ed insieme escono da questa parte di Universo con una luminosa esplosione di
luce.
Galassia Shi’ar, settore 7202
Una morsa di energia
quantica blocca una nave alla deriva, a pochi miliardi di chilometri dalla stazione
di rilevamento che segnala il confine di questo settore.
-Nessun
sopravvissuto ? – chiede Makkari in una trasmissione
radio trasmessa da una delle Bande Quantiche.
-Neanche uno, e nessun indizio sulla causa. A giudicare dai diari di
bordo che sto scaricando, tutti i membri dell’equipaggio sono morti da un
attimo all’altro senza preavviso; la nave ha semplicemente continuato a
muoversi in linea retta.
-Sembra una gran
brutta faccenda, Quaze. Sicuro di non volere una mano ?
-No, sto già
attirando l’attenzione più di quanto volessi. Epoch ed io abbiamo deciso di tenere segreto questo attacco
a sorpresa per tutto il tempo possibile, del resto non vogliamo certo che gli Shi’ar pensino che Caradia li
abbia appena pugnalati alle spalle.
-Quaze… Caradia li ha pugnalati alle spalle, sterminando un
intero sistema stellare ed informandone il comando militare !
Quanto credete di poter…
-Makkari, dall’altra parte della galassia abbiamo due
eserciti pronti a scatenare una guerra ed in attesa di
un pretesto. Se gli Shi’ar scoprissero l’attacco mentre l’esercito di Caradia
è alle loro porte sarebbe la guerra !
-Ma gli Shi’ar sanno già… oh, ecco la parte che non mi piacerà…
-Epoch ha previsto un 99% di probabilità che
l’incidente faccia scoppiare
-Come se la cosa
dovesse rassicurarmi !!! Come nascondiamo la morte di
un intero sistema stellare !?
-Non ho la minima
intenzione di lasciare che ci si dimentichi di quegli innocenti, Makkari, ma non posso rischiare che la notizia si diffonda
finché ci saranno milioni di astronavi di Caradia ai
confini Shi’ar. Almeno questo lo capisci, vero ?
-Capisco che fra
trenta secondi sarò lì con te per prendere a calci nel sedere chiunque abbia…
-No, ho
bisogno di te nella Galassia Kree, ad evitare che
l’escalation militare arrivi fino a lì. Raduna i Giovani Dei e lascia perdere i
ribelli, non c’è tempo per quello…
-Almeno chiama un
po’ di rinforzi ! Dove sono Molecola e Nuvola e i
Giovani Dei ?
-Molecola sta
arrivando. Nuvola sta ancora indagando sul Sole, e dato che è l’unica in grado
di parlargli non ho molte altre scelte. Ed ho bisogno di Guardia e Vendicatori
nella Via Lattea quando gli altri imperi si metteranno in testa di intervenire.
Non ho davvero il lusso di poter essere prudente, Makkari
!!!
-Ma…
-Makkari, la prossima volta che ci sentiremo, voglio
che tu mi dica che la galassia Kree è salva. Ho già
fallito una volta nel proteggere il loro popolo, non ce ne sarà una seconda. Mi
fido di te, Mak. Quasar, chiudo.
Ormai solo nello
spazio, in compagnia solo di una nave piena di morti innocenti, Quasar avverte
per un attimo il peso della situazione e della responsabilità che si è assunto.
Questa guerra non
riguarda
Nessuno gli ha
chiesto di arrivare fino a qui. Nessuno gli ha chiesto di salvare ogni singola
vita dell’Universo… ma quando vede quei morti innocenti naufragare nello
spazio, sa che sarebbe molto peggio permettere che chi li ha uccisi restasse
impunito.
Così si dirige verso
il Settore 7201; e non appena oltrepassa la relativa stazione di riferimento,
avverte un brivido lungo la schiena.
Sulla colonia,
intanto, Walker avverte l’avvicinarsi di qualcosa di vivo. Si alza dal suo
trono di cadaveri, sfregandosi le mani e sorridendo.
-Helicon, spero proprio che tu non abbia esagerato
questa volta…
Pochi secondi dopo,
mentre Quasar entra in quel sistema solare, l’intero pianeta inizia a
decomporsi.
Zona Quantica
Lara Winters osserva le mani artificiali di Mr. S muoversi rapidamente
sui controlli, mentre sugli schermi di energia solida si alternano mappe
galattiche e le trascrizioni delle comunicazioni segrete tra i vari imperi. Il
flusso di informazioni è troppo rapido per essere assimilato da una mente
umana, ma riesce comunque a trasmettere un tremendo senso di inevitabilità.
Come se stesse arrivando una tempesta.
Improvvisamente
qualcosa si abbatte sulla costruzione, sbattendo a terra violentemente i due
mortali. Qualcosa continua a mantenere la gravità in quella posizione assurda
per pochi secondi, prima di calmarsi.
[Non si preoccupi, miss Walters,
la situazione è sotto controllo] cerca di rassicurarla l’alieno, rialzandosi
goffamente in piedi.
Lara si ricompone,
osservando preoccupata gli schermi. Nel mondo reale non sembra essere cambiato
niente.
-Siamo sotto attacco ? Un’altra volta ?
[I sensori rilevano una imponente esplosione
energetica dall’altra parte della Zona…qualcosa ha portato in questa dimensione
una quantità di energia tale da spostare l’energia quantica.]
-In sostanza, siamo
stati colpiti da un’onda perché qualcosa di grosso ha colpito
[E’ una metafora appropriata]
-Quanto grosso ?
[Non è una questione di dimensione fisica, miss Walters. Qualcosa ha perforato
-Epoch che ne pensa ?
[L’onda d’urto sembra aver scollegato il nostro
sistema di comunicazione con l’eon-verso, tenterò di…
un secondo. Rilevo una considerevole quantità di energia in rapido
avvicinamento alla nostra posizione.]
-Forse dovresti
alzare gli…
Lara non ha il tempo
di finire la frase. Qualcosa colpisce le mura di energia, spargendone i
frammenti quantici sul pavimento. Il vento generato dalla sua velocità è
sufficiente a far cadere a terra il pesante esoscheletro dell’alieno con un
occhio al posto della testa.
Mr.S ruota la testa verso il buco nel muro.
Davanti a lui c’è un umanoide in costume rosso e blu, con un simbolo dorato sul
petto che brilla di luce propria. L’alieno lo riconosce come il costume del
predecessore di Quasar…anche se Capitan Marvel non indossava un mantello stellato con un cappuccio
che ne copre la testa.
Il suo esoscheletro
si solleva, avvolto da una aura di energia bianca, ed
esplode attorno a lui restando a fluttuare nell’aria. Nel suo corpo, simile ad
una medusa filiforme, mantenuto in vita in questo ambiente ostile da quella
stessa energia bianca, Mr.S inizia a provare paura.
-Chi siete voi due ? Cos’è questo posto… chi vi ha dato accesso alla Zona
Quantica ? – chiede lo straniero.
Lara si alza in piedi, stupefatta. Tutto ciò che riesce a rispondere è:
-Wendell ? Sei tu !?
Lo straniero afferra
il cappuccio e lo abbassa, rivelando un volto familiare. L’unica differenza con
il volto di Quasar sono gli occhi… ripieni di stelle.
-Come fai a sapere
il mio nome ?
CONTINUA !