#77
COSMIC TOP SECRET
Avendo condotto una vita avventurosa per più di quattromila anni, Makkari degli Eterni di Olympia della Terra può sicuramente dire di aver ammirato gli spettacoli più meravigliosi e terrificanti della natura.
Dai tornado ai maremoti fino ai buchi neri, può facilmente ricordare spettacoli talmente grandiosi da sfidare l’immaginazione e incutere il più totale terrore.
Eppure, nonostante questo invidiabile bagaglio di esperienze, ancora non sa come giudicare ciò che sta osservando.
In una lontana micro-dimensione contenuta nel nostro universo, sotto un cielo che è un infinito riflesso di se stesso, una sfera di gas ionizzato sta crescendo avvolta da una sacca di plasma cosmico.
Non c’è materia solida, qui, se non a pressioni incredibili al centro della sfera su cui si stagliano tifoni permanenti più grandi della Terra stessa.
Protetto da un campo di forza quantico, Makkari non può fare altro che stupirsi e parlare.
-Ho sempre detto che sei bella dentro, Nuvola, ma non intendevo in senso così letterale. Puoi sentirmi ?
*Naturalmente. Io sono l’atmosfera attorno a te – risuona con voce femminile l’aria rarefatta.
-Il bambino cresce in fretta, a quanto vedo. Quanto è già grande, esattamente ?
*Ha una massa di circa trecento volte
-Sapevo che eri una falsa magra…ehi, la forza di gravità inizia a farsi sentire. Forse è meglio continuare la discussione fuori ?
*Con piacere. Allontanati di qualche centinaio di migliaio di chilometri, per favore, non vorrei ledere il cordone ombelicale per farti uscire.
Makkari si guarda attorno un’ultima volta, ossevando la colonna di gas che alimenta la crescita del pianeta gassoso, prima di fare una corsa sfrenata nella direzione opposta.
Zona Quantica
C’è un’esplosione di luce, e l’Eterno esce da un portale dimensionale. La stanza in cui si trova è spoglia, come tutto nella Struttura usata dai Protettori come base; gli unici oggetti sono una serie di terminali per controllare i rapporti delle stazioni di monitoraggio, ed una sfera di energia che fluttua al centro della stanza.
Tutto ci si può aspettare da una nebulosa senziente, tranne che il senso dell’arredamento.
-Non sono sicura che sia stata un’ottima idea, sono stremata – ammette la donna, portandosi una mano alla testa ed usando l’altra per appoggiarsi al muro.
-Forse dovresti sederti – prova ad essere gentile Makkari, appoggiandole le mani sulle spalle.
-Makkari. Posso generare abbastanza forza gravitazionale da spostare un pianeta. Posso restare in piedi…
-Okay, okay ! E’ che…onestamente, non so come gestire questa situazione.
Nuvola si accarezza la pancia ancora piatta, un’espressione incerta sul volto. Non si direbbe mai che è incinta di parecchi mesi…ma del resto, non si direbbe che è una nebulosa in forma umanoide.
-Nemmeno io…
-Ehi, tutto a posto ? Con tutto quello che è successo ultimamente, non sono ancora riuscito a capire bene come la stai prendendo.
-Devo ancora capacitarmene. Ho sempre saputo che la mia conformazione fisica avrebbe portato alla nascita spontanea di una stella, ma avendo il completo controllo della mia massa… credevo non mi sarebbe successo.
-Ma come hai… cioè… sicura di non sapere quando, eh ?
-Ci sono state molteplici occasioni, Makkari. Sono entrata in contatto con le energie gravitazionali di molte stelle, senzienti e non… una qualsiasi di esse può aver provocato la perturbazione gravitazionale che ha dato inizio alla genesi stellare, quasi sicuramente in modo involontario. Col senno di poi, avrei potuto prevenirlo… ma è inutile pensarci ora.
-Comunque immagino di non essere io il padre, vero ?
-E’ altamente improbabile che…
-Scherzavo, Nuvola…Zuras, non cambi mai. Allora, come dovrebbe procedere la…ah…”gestazione” ?
-La stella dovrebbe continuare ad attingere materia dal cordone ombelicale fino a raggiungere una massa pari a 5 volte quella di Giove; a quel punto inizierà la fusione nucleare al suo interno, diventando una “stella nana bruna”. La crescita continuerà nello stesso modo fino alle 90 masse gioviane… secondo i miei calcoli, questo accadrà tra circa trenta giorni. Continuerà a crescere fino a raggiungere le 1000 masse gioviane… poco meno della massa del Sole.
-E quanto ci vorrà per questo ?
-Non ne ho la minima idea, e persino Epoch è perplessa. Se io fossi una normale nebulosa, ci vorrebbero da alcune decine di migliaia di anni ad alcuni milioni… ma la velocità con cui è cresciuta finora è una grossa anomalia. La spiegazione più probabile è che la stella nasca senziente, accelerando a dismisura la propria crescita. In ogni caso, quando la stella entrerà in sequenza principale io dovrò partorirla; in caso contrario assorbirebbe tutta la mia massa, crescendo troppo in fretta ed entrando in supernova.
-Sembra quasi che tu ne abbia paura…
Lo sguardo di risposta di Nuvola è un misto di irritazione e profonda curiosità, ossia lo sguardo che ha quasi sempre quando parla con Makkari di qualsiasi cosa.
-Non amo perdere il controllo, Makkari, e ora non so cosa succede al mio stesso corpo. Secondo Epoch, ogni altra nebulosa senziente ad aver concepito una stella ha perso la propria mente nel procedimento; io non sono disposta a…
La conversazione si interrompe bruscamente, dato che il bracciale quantico di Makkari ha iniziato ad illuminarsi e a rilasciare un suono ritmico. Ne osserva il piccolo quadrante, perplesso.
-Quasar. Mi sembrava strano che non pensasse al lavoro… sarà meglio andare subito.
-Come sta ?
-Vorrei capirlo. Qualunque cosa abbia visto nel suo viaggio nel passato…quel poco che ricorda l’ha cambiato profondamente. Mi chiedo…
L’Eterno osserva la sfera di energia, meditando. Nuvola appoggia delicatamente una mano sulle sue spalle.
-A suo tempo, Makkari…a suo tempo. Non avere fretta.
-Non tutti hanno questo lusso, Nuvola.
Detto questo scompare a un decimo della velocità della luce, lasciando sola la nebulosa incinta ad osservare la sfera. All’interno della scintillante energia gialla, si possono vedere galleggiare nel vuoto due bracciali dorati…
Pochi istanti dopo, a un universo di distanza, un guanto rosso bussa alla porta di un appartamento di New York.
Ad aprire è una giovane donna dai lunghi capelli castani, dallo sguardo profondo e preoccupato.
-Lara. Quasar è in casa ?
-Makkari… finalmente. Entra pure.
L’Eterno entra nell’appartamento che ha già visto mille volte, anche se capisce che c’è qualcosa di diverso. Il silenzio.
Il palazzo è pieno di gente, e si trova al centro di una delle città più popolose del pianeta…eppure deve ricorrere ai suoi sensi Eterni per sentire altre voci, altra vita.
-Come sta andando il ritorno alla normalità, Lara ? So che da quell’incidente con Ens sei la donna più comprensiva dell’Universo, ma…
-Non è facile, in effetti. Mi sveglio e scopro che non solo ho perso diversi mesi della mia vita, ma che nessuno sulla Terra si ricorda che io sia mai esistita. Per fortuna Wendell aveva ricostruito tutti i documenti prima di…beh, di tornare mortale. Però…cerco di essere forte. Nonostante quello che dice Wendell, io non credo affatto che sia stata un’esperienza inutile…
-A proposito di Quaze, temo che questa non sia una visita di cortesia…
-Sì, me ne aveva parlato. E’ in camera da letto, ma… è un po’, diciamo, strano di questi tempi.
-L’eufemismo del secolo…
Makkari apre la porta della stanza, trovandola immersa nel buio. Wendell Vaughn siede sulla sedia davanti al letto, guardando verso il muro. Tiene in mano un piccolo blocco di post-it, che scruta con attenzione.
-Ciao – saluta distrattamente.
-Heilà, quazester. Lo sai che il tuo appartamento emana abbastanza onde mentali negative da darmi il mal di testa, vero ?
-Sono tre notti che non dormo. Ti spiace chiudere la porta ?
Mentre lo fa, l’Eterno sente che la pressione psichica nella stanza si abbassa. Quasar può essere tornato mortale, pensa, ma anche umano ?
-Mi avevi cercato ?
-Sì. Vorrei che tu tenessi d’occhio i Kree… c’è qualcuno che sta smerciando alta tecnologia sul loro mercato nero, nel tentativo di fomentare una rivolta. Sto seguendo un’altra pista, ma vorrei un piano più concreto.
-Hm…okay, vedrò che posso fare. Cos’è che…stai facendo qui, esattamente ?
-Penso.
-Sì. Lo faccio anch’io, ogni tanto. In effetti, pensavo che occuparsi di politica intergalattica non fosse il massimo per riprendersi da quello che hai passato…
-Sto bene. Nuvola, piuttosto ? Come procede la gravidanza ?
-E’ un po’ più filosofica del solito, ma finora nient’altro. Epoch dice che ci sono parecchie cose che non quadrano, ma nulla di cui preoccuparsi sembra. In effetti, al momento i Protettori sono abbastanza paralizzati… non ho neanche seriamente cercato il tuo successore, se è quello che volevi sapere.
-No, in realtà volevo solo mandare un messaggio ad Epoch… c’è qualcosa che non mi fa dormire ultimamente. Non sono più affari miei forse, ma sento che è una cosa troppo importante perché lei la ignori. Dalle questo, per favore.
Wendell stacca il primo foglio dal blocco, e lo porge all’Eterno che lo legge benissimo nonostante il buio.
-Una K ?
-Giralo. No, non così, di novanta gradi.
-Okay…continua a sfuggirmi l’importanza cosmica…
-Sono stato presente al Big Bang, Makkari. Lo sai cosa significa ?
-Che non avrai bisogno di un’abbronzatura per molto, molto tempo ?
-Che il mio subconscio è in sintonia con quello
dell’Universo. Non in modo chiaro come
-Su un post-it. Hai perso il numero di Eternità ?
-Credo che le entità abbiano smesso di farsi la guerra, Makkari… i moderati sono al potere. I giocatori lucidi sono i peggiori…i pazzi hanno una loro logica.
-Sì…ti vedo parecchio interessato all’argomento. Vado a dare un occhio ai Kree e torno, va bene ?
-Starò da Molecola per un paio di giorni.
-Riguardati, eh ?
Makkari esce dalla stanza, richiudendo la porta dietro di sé. Nella mano destra ha un foglietto giallo… se quel simbolo non significa niente, Quasar è definitivamente impazzito. Ma se è importante… è l’universo stesso ad aver dato di matto.
Galassia Vortice
Spostando le ali perché non finiscano sotto il mantello, Lyas Elateyra osserva il bruciante sole di Krasia… il sistema capitale di un vastissimo impero composto da più di 500 pianeti, decine di millenni di storia e di cultura, e molti miliardi di abitanti.
Finora.
Sul sole è stato inciso un simbolo nero a forma di K ruotata, e la costruzione di un nodo di passaggi intergalattici è quasi completato. Centinaia di navi da guerra pattugliano il suo spazio, e motori celesti alterano l’orbita dei suoi pianeti.
-Gran Comandate ? – la chiama un essere di una razza che lei non conosce, proveniente da una distanza inimmaginabile.
-Rapporto.
-L’Altissimo Gran Lord Cancelliere Supremo sta per arrivare direttamente da Caradia, Gran Comandante. Sarà al Passaggio tra pochi minuti.
-Raggiungiamolo, allora.
Lyas cede quasi alla tentazione di spiegare le ali, ma sarebbe poco rispettevole perché nessuno dei suoi luogotententi può volare. Per i primi metri, riflette su quanto sia cambiata la sua vita nell’ultimo anno… non è passato molto da quando gli Infestatori hanno quasi disintegrato tutta la sua civiltà.
La resistenza, l’incontro con Quasar, la sua breve carriera di Protettrice dell’Universo, ed ora la rapida scalata tra i ranghi di Caradia… le cose sono sempre cambiate rapidamente sul suo pianeta, ma questo salto è vertiginoso.
-Non mi sono ancora abituata a tutti questi gradi, maggiore… è lo stesso Gran Lord che mi ha promossa ?
-L’Altissimo Gran Lord Cancelliere Supremo è la massima carica mortale di Caradia, superiore anche ai Viceré Galattici…signora – risponde l’ufficiale con una punta, ma solo una punta, di insolente sarcasmo.
-Ho giurato la mia fedeltà alla Federazione Imperiale… ma giuro che non capirò mai la vostra ossessione per le scale gerarchiche.
Mentre i due militari entrano nella stanza di teletrasporto galattico, questa è già satura di energie dimensionali che emettono un abbagliante lampo di luce senza emettere un suono. A materializzarsi è un essere artificiale dalla scintillante pelle argentea, che risalta ancora di più sui drappeggi del ricco abito grigio che lo ricopre.
La sua forma è vagamente umanoide, con un cranio allungato che termina con numerose punte levigate.
-Altissimo Gran Lord Cancelliere… Supremo… Gran Comandante Elateyra. E’ un onore.
L’androide non tradisce emozioni, non avendo una faccia. Si limita ad indicare l’uscita con un gesto e a richiedere, con voce sorprendentemente calda e profonda:
-Lasciateci soli.
Gli altri militari obbediscono, e Lyas si alza in piedi. Qualcosa, nella postura del robot, le sembra rilassarsi.
-Bene, Gran Comandante…posso chiamarla Lyas ? I gradi alfanumerici sono stupidi.
-Naturalmente, Altissimo Gran Lord…
-Soltanto Lecler, la prego. Il mio nome binario è di circa sei gigabyte, e lo preferisco a qualsiasi altra designazione. Non abbiamo così tanto tempo a disposizione però, e mi sono abituato al mio nome adottivo.
-Come preferisce…Lecler. Temo di non essere stata informata dei protocolli da seguire in questi incontri…sono Gran Comandante da solo venti ore.
-Allora passiamo direttamente a Generale Supremo…ecco, ho aggiornato i registri militari. I vantaggi di una mente collettiva, non trova ?
-Non…non sono sicura di meritarmelo, Lecler. In pochi giorni ho consegnato il mio pianeta a Caradia e guidato una flotta di invasione per conquistare Krasia… non sono pronta ad essere a capo di un quarto delle forze militari della galassia.
-L’Imperatore la pensa diversamente… in effetti, si aspetta un dettagliato rapporto sulla conquista di questa galassia. Ora, mi spiega come farei a spiegargli come hanno fatto le sue forze a conquistare in pochi giorni il totale controllo politico, militare e sociale di una galassia di 9,4 triliardi di abitanti… se non potessi presentargli l’ex braccio destro dell’uomo che lo ha reso possibile ?
-Vuol dire che…sapevate di Quasar e del…
-Del suo ruolo di Protettrice dell’Universo ? Il tempismo è sempre altamente calcolato, Lyas. Prenda una nave e la conduca alla capitale di Caradia, penserò io a procurarle un incontro con l’Imperatore… e le consiglio di preparare un rapporto dettagliato su Quasar.
Ad un gesto del robot, i trasportatori iniziano a generare nuovamente energia dimensionale e a irradiarlo di luce. Mentre scompare, finisce un’ultima frase:
-E studi i protocolli d’investitura…c’è ancora un posto da Viceregina Galattica vacante, a quanto ricordo…
Marte, Sistema Solare
Sulle sabbie del pianeta rosso, due uomini stanno camminando avvolti da una cupola di ossigeno. Un leggero vento scompiglia i capelli del più giovane, vestito in abiti civili, mentre il suo accompagnatore in uno strano costume verde e viola non ne è minimamente toccato.
-Sicuro che la pressione vada bene ?
-E’ perfetto, Owen, davvero.
-Ah…Quasar…volevo dire, Wendell…
-Usa pure Quasar se vuoi, Owen. Tanto ci sono abituato.
-Capisco che tu volessi un posto appartato, ma perché proprio Marte ? Se c’è un mondo che lo SWORD tiene sotto stretto controllo, sicuramente è questo…
-Sì, ma non credo che la loro tecnologia sia così avanzata da fargli seguire la nostra… aspetta, tu quanto sai dello SWORD ?
-Che mi tengono sotto costante controllo, se è quello che volevi chiedermi.
Quasar si ferma un attimo, accarezzandosi il mento. Molecola sembra perplesso per questa pausa.
-Che c’è ?
-Onestamente non me lo aspettavo, Owen.
-Beh, sono il signore delle molecole no ? Se dietro le pareti di casa mia ci sono delle telecamere, me lo fanno sapere le molecole d’aria.
-Uh. E li hai lasciati fare ? Voglio dire, ti va bene che ti controllino ad ogni istante e…
-Certo…lo sai che vivo nel terrore di sbagliare a usare il mio potere. Tenere sotto controllo minacce cosmiche è un lavoro per questa gente, tanto quanto lo è per noi… e, onestamente, hanno più autocontrollo.
-Se lo dici tu, Owen… onestamente, dopo tutta la faccenda della divinità, sto cominciando ad apprezzare la tua filosofia di vita. Per questo volevo un tuo consiglio su questa faccenda…
-Io ? Non…non so, Quasar, non ho nemmeno troppo presente la situazione…voglio dire, chi vorrebbe ridare ai Kree l’indipendenza ?
-Bella domanda. Nessuno, in teoria. Ma comunque, è chiaro
che qualcuno si sta preparando a stravolgere la situazione politica di molte
galassie… dalla Nube di Magellano alla Galassia Shi’ar, ed ovviamente nella Via
Lattea ne sentiremo pesantemente gli effetti. Senza considerare
-Non ti seguo – lo interrompe Molecola.
-Riguardo cosa ?
-Cos’è questa “Galassia del Triangolo” ? Sono un po’ a digiuno di astronomia…
Quasar guarda il suo compagno di squadra come se fosse di un altro pianeta, il che è abbastanza ironico data la situazione. Ma non ricevendone risposta, verbalizza la sua perplessità:
-Starai scherzando ? La galassia della UNION ? M33 ? Non abbiamo parlato d’altro per mesi…
-No, non mi dice…aspetta, stai parlando della galassia Shi’ar no ? Terza galassia per grandezza nel gruppo locale ?
-Che ne sai di quella galassia, Owen ?
-A parte che è dove è nata la civiltà Shi’ar, e dove si estende quasi tutto il suo impero…
-Capisco…devo aver cambiato la storia più di quel che
pensavo.
-Ti senti bene, Quasar ?
-Sì, sì, no, davvero. Hai con te il cilindro ?
-Certo, so quanto è importante. Già ora di tornare sulla Terra ?
-Direi di sì. Hai già capito dove si nasconde la cella dello SWORD che ti sorveglia, immagino ?
-Da tempo, sì. Sicuro di non voler chiamare gli altri Protettori ?
-No, ho un piano. Senti, prima di portarci là…potresti disegnare una grande K ruotata di 90 gradi in senso orario, sulla sabbia marziana ?
Molecola spalanca gli occhi, accentuando le cicatrici saettate che marcano il suo potere, e si sente la bocca impastata.
-Io…okay…per fare cosa ?
-Voglio mandare un segnale.
-Oh…certo, capisco, un segnale. Diretto a chi ?
-Non ne sono sicuro…in realtà, non so neanche se ha senso. Ma sai, ho un piano.
Molecola obbedisce, riflettendo. Quasar è stato milioni di volte nella Galassia Shi’ar. E’ stato lui a dirgli che per i terrestri è nota come Galassia del Triangolo, e a spiegargli come si sono poi diffusi in tutte le altre piccole galassie satellite della Via Lattea.
Qualcosa gli dice di fidarsi di quell’uomo carismatico a cui crede di dovere tutto. Ma i venti di sabbia rossa gli suggeriscono che è pazzo, parlando con l’accento di assassini sterminati da poco più di un anno.
E l’uomo che può parlare agli atomi non si chiede se è sempre stato lui, il vero pazzo, e che gli altri si stiano lentamente adeguando.
Denver, Terra
In una stanza male illuminata, come tutte quelle sotto la gestione SWORD sembrerebbe, due esseri stanno osservando una proiezione 3-D di una casa.
Oltre a camera da letto, bagno, cucina e soggiorno, illustra anche il cunicolo di tesseratti costruiti attorno alla casa e alla grande struttura polidimensionale che la circonda, invisibile e intangibile.
-Quessssta è una perdita di tempo – sibila l’alieno dalla pelle marrone, il lungo collo da cobra e una serie di spessi baffi sensori che ne adornano il muso.
-Sydren, limitati a controllare e basta – risponde, sopprimendo uno sbadiglio, l’umano di colore che siede al suo fianco.
-Rifletti, Deemsss, ssse davvero quesssto Reeccce è una tale minaccia, dovremmo ssstaccargli la tesssta a morsssi durante il sssonno e…
-E fargli disintegrare la base ? Rifletti, Sydren, non spenderemmo tutti questi soldi per tenerlo d’occhio se lo potessimo ammazzare così facilmente. Quello se ne va in giro avvolto da una catena di fili monomolecolari che scatterebbero subito se…
-Allarme intrusssi !
Gli schermi inquadrano infatti un lampo di luce gialla che deposita Molecola e Quasar in salotto, e ne riporta la conversazione:
-Hai sempre avuto questa carta da parati ?
-No, l’ho trasmutata il mese scorso. Non mi piaceva il colore. Da questa parte…
Un’altra inquadratura li mostra passare attraverso un muro come se fosse fatto d’acqua, ed improvvisamente tutti quanti gli allarmi possibili e immaginabili si attivano.
-Il sssoggetto e un altro sssangue caldo si dirigono qui !!!
Infatti, non appena hanno fatto appena un passo oltre la soglia, i due Protettori si ritrovano letteralmente accerchiati da una mezza dozzina di agenti SWORD armati di raggi disintegratori a cui vengono fatte scattare le sicure una dopo l’altra.
-Owen, lasciatelo dire, casa tua lascia un po’ a desiderare in quanto ad accoglienza.
Uno degli agenti armati si fa coraggio e parla:
-Questa installazione è stata dichiarata Cosmic Top Secret per autorità delle Nazioni Unite; in qualità di rappresentante ufficiale del consiglio esecutivo dello SWORD, vi ordino di tornare nello spazio tridimensionale affinché la vostra memoria venga alterata e…
-Quasar ? – tentenna Molecola.
Wendell si limita ad annuire all’amico.
Tutte le armi e le ricetrasmittenti evaporano, così come i sistemi di sicurezza e le speranze degli agenti di poter uscire con dignità da questo incontro.
-Grazie. Signori, ora penso che sarebbe il caso di portarci dal vostro capo.
-Sono io, signore – risponde lo stesso agente che lo aveva minacciato poco prima – Agente Nichols, ufficiale esecutivo dell’agente speciale tre-sei-zero.
-Vorrei vedere la sala comunicazioni, agente Nichols.
I due vengono scortati in un’altra stanza, analoga al radar stellare che Quasar ha già visto al quartier generale SWORD ma puntato unicamente sull’orbita terrestre.
Gli agenti li tengono sott’occhio, con le armi di riserva ancora riposte. Non c’è motivo di estrarle per far disintegrare anche queste, ma sono abbastanza speranzosi da tenerle comunque a portata di mano.
Prima che possa essere avanzata qualunque richiesta, lo schermo principale si accende per mostrare il volto di una donna dai capelli verdi raccolti a coda di cavallo e degli occhiali da sole a coprirne gli occhi, ma non il tono rabbioso.
-Vaughn !!! Ha la più pallida idea di cosa sta facendo !?
-Uno scambio equo, agente speciale Brand. Io le consegno il cilindro, e lei mi fa capire con che cosa ho a che fare.
-Non erano questi i termini dell’accordo !
-Le dirò cosa non ho capito dal nostro incontro, agente speciale Brand. Non ho capito perché lo SWORD avesse bisogno di un agente esterno per fare qualcosa sotto il naso dello SHIELD senza che lo scoprisse. Se fosse stato solo per impadronirsi del cilindro, lo avrebbe preso senza far sapere mai nulla a Fury; conosco troppo bene le capacità dello SHIELD per credere che possano veramente tenervi costantemente d’occhio. D’altra parte, se questa operazione perdesse alta tecnologia e rendesse Molecola un rischio per la sicurezza galattica, non resterebbe altra scelta che abbandonare il progetto e lasciarlo in libertà, non crede ?
-Di cosa sta parlando ? Le potenzialità di Molecola sono Cosmic Top Secret ! E’ impensabile che…
-Ci stavo arrivando, miss Brand, stia calma. Chiudere l’operazione è impossibile, ma forse licenziarne il capo e sostituirlo con qualcuno di più malleabile… Mi dica, agente Nichols, da quanto tempo il suo capo non si trova in questa postazione ?
-Da…due giorni…
-Guardi che caso, miss Brand, proprio quando lei mi ha contattato. Non cerchi mai di nascondere una coincidenza a chi con l’universo ci parla in continuazione, agente speciale.
-Come osa…se ne pentirà di questo, mister Vaughn. Se credeva di essere al sicuro solo perché ufficialmente non esiste…
-Mi sta stancando, agente speciale Brand. Arrivederci. Molecola ? Cambia canale.
Lo schermo si spegne, lasciando la tecnologica stanza semibuia in un agghiacciante silenzio. Molecola deglutisce, e chiede:
-Da quanto sapevi che era un trucco ?
-Un secondo dopo averlo detto. Pensi di poter rintracciare la chiamata e…
Qualcosa squilla, e l’agente Nichols si sbriga ad afferrare qualcosa che sembra un cellulare futuribile e rispondere.
-Nichols. Sì, era l’allarme intrusi; Molecola e Quasar hanno scoperto l’installazione, e sono qui davanti a me con il cilindro di energia di punto zero. La direttrice Brand ci ha contattato pochi secondi fa, ma Quasar ha chiuso la comunicazione. No, siamo stati disarmati. Sì. Sissignore. Nichols, chiudo.
Torna il silenzio mentre l’agente ripone il comunicatore. Quasar incrocia le braccia.
-Allora ?
-Era l’agente speciale tre-sei-zero, con le coordinate galattiche della sua posizione. Si scusa per la sua assenza e richiede un colloquio immediato.
-Accetto l’invito. Molecola, stacca questa costruzione dal continuum temporale e lasciala in uno stato di fluttuazione quantica. Voglio che nessuno entra o esca finché…
-Uhm…Quasar…come devo fare ?
-Ti guiderò io. Devi alterare la costante di…di…come spiegare…la relazione tra…cazzo, un tempo ci riuscivo senza neanche pensarci e...e ora non capisco più neanche in cosa diavolo riuscivo. Lasciamo perdere, andiamo ad incontrare questo tizio a tre cifre e basta.
Tritone, satellite di
Nettuno.
Il bagliore dello spostamento quantico è l’unica fonte di luce interna della stanza, un gigantesco corridoio abbastanza alto da avere un piccolo sistema meteorologico. Lungo tutta una parete scorre un’apertura, da cui entra il leggero riverbero della superficie ghiacciata del satellite.
-Non mi piace. Mi ricorda quando sono morto… - ammette Molecola.
-C’è qualcosa dall’altra parte – nota Quasar, avvicinandosi all’apertura alta un paio di metri che si muove a zig-zag sulla parete nera.
Ci vuole un po’ a capire la situazione, dato lo strano punto di vista, ma è presto reso molto chiaro dalla prospettiva.
Non si trovano sul satellite, ma in un’orbita molto bassa attorno ad esso. Solo una figura si distacca dal bianco neve dell’enorme palla di ghiaccio che è Tritone. Una figura umanoide, assolutamente immobile, con il braccio sinistro esteso davanti a sé con il palmo aperto rivolto verso l’alto. Sembra contenga qualcosa di luminoso, ma incredibilmente piccolo da questa altezza.
L’umanoide è alto circa ventimila metri, ricoperto da un’armatura nera ricamata da dettagli in oro.
Quasar lo conosce.
-Exitar lo Sterminatore. Il macellaio dei Celestiali…non mi piace per niente.
-Credi che siamo in una nave…di Celestiali !? In cosa si è andato a cacciare lo SWORD !?
-Non lo so, ma direi che è decisamente ora di scoprirlo. Forza, andiamo.
Dall’altra parte del gigantesco portone che solo i poteri di Molecola riescono a smuovere, un’altra stanza altrettanto alta ma chiaramente progettata per esseri della loro stessa altezza.
Ogni angolo è decorato con motivi geometrici dorati, nel classico stile Celestiale, e al centro della stanza è posizionato un grande tavolo rettangolare lungo più di sedici metri.
A una delle due estremità si alzano in piedi due umanoidi. Lui è calvo e dalla pelle blu scura, troppo perché sia Kree; lei è una sorta di donna-volpe.
La stanza è illuminata da un globo che fluttua al centro del tavolo, al cui interno c’è l’immagine di dodici uomini e donne disposti in cerchio ed incatenati a grosse X di energia.
Dall’altro lato del tavolo, in parte nascosta dall’ombra, c’è un’altra figura che parla adesso.
-Giusto in tempo.
E’ la voce di una donna, molto più rilassata di quella dell’agente Brand, con un accento dall’origine incerta.
-Quasar, Molecola…prendete posto, prego. Questi sono Katos e Juniper, in rappresentanza dei Celestiali. Katos, Juniper, costoro sono i rappresentanti dei Protettori dell’Universo e parleranno a nome di Epoch, Colei Che Attende, alleata neutrale di entrambi.
La donna si alza in piedi, rivelando un’uniforme dello SWORD senza gradi o altri segni di riconoscimento. Sembra la più giovane tra i presenti, e non toglie gli occhi neri da quelli di Quasar per un solo istante mentre si avvicina offrendo la mano destra senza guanti per farsela stringere, mentre la sinistra è nascosta da un leggero guanto nero.
-Sono l’agente speciale tre-sei-zero, e rappresenterò
CONTINUA