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#89

di Fabio Furlanetto

 

La sottile linea cosmica

 

 

Una linea temporale parallela

A milioni di anni-luce dalla Terra

I Protettori dell’Universo e l’uomo conosciuto come Aeon appaiono in mezzo al nulla, vicini ad un colossale buco nero. L’attrazione gravitazionale è inimmaginabile; se si avvicinassero soltanto di qualche miliardo di chilometri, nemmeno il loro potere sarebbe sufficiente ad impedirgli di essere ingoiati dalla singolarità.

-Il Tribunale Vivente è pignolo come al solito – nota Aeon con voce annoiata – Ci ha riportati nell’esatto punto in cui ero prima di lasciare il mio universo.

-E che ci facevi qui, esattamente ? – chiede Quasar volando di fronte ad Aeon.

I due si fissano per qualche istante: fisicamente sono identici. L’unico modo per differenziarli è il costume: Aeon indossa una variazione su quello del predecessore di Quasar, il primo Capitan Marvel.

-Quindi tu saresti il mio doppio temporale – nota Aeon – Quello incaricato di riportarmi a casa ed assicurarsi che io ci resti, vero ?

-Rispondi alla domanda. Cos’è questo posto ? – insiste Quasar. Non ha mai sopportato viaggi nel tempo e realtà parallele, ma c’è qualcos’altro: anche se non ha ancora ben compreso il motivo, qualcosa in Aeon lo mette a disagio.

-Questa galassia era viva poco tempo fa – interviene Nuvola – Posso ancora sentire l’eco delle sue stelle.

-Ero qui per mettere fino a una rivolta, ma le cose mi sono un po’ sfuggite di mano. Non ho mai sopportato la razza che amministrava questa galassia. C’erano Shi’ar anche nella vostra linea temporale, se non sbaglio – risponde Aeon.

E’ Makkari a rispondere, alzando gli occhi al cielo nonostante si trovi nello spazio:

-Oh sì, il nostro impero interstellare preferito. Gran rottura di scatole. Che hanno combinato stavolta ?

-Hanno fatto esplodere una cosa chiamata “Cristallo M’Kraan”.

Se Makkari, Molecola e Quasar sembrano estremamente colpiti dall’affermazione di Aeon, Nuvola è molto più interessata ad un dettaglio:

-Questo è impossibile: esiste solo un Cristallo M’Kraan in tutto il multiverso. Se la galassia di neutroni contenuta al suo interno fosse esposta o distrutta...

Aeon sopprime a malapena una risata nel rispondere:

-La reazione a catena distruggerebbe tutto quanto ? E’ quello che dicevano loro, ma in realtà è sorprendentemente difficile distruggere un multiverso. Hanno solo convogliato l’energia del Cristallo in un’arma...hanno distrutto la propria galassia e mi hanno scagliato nella vostra dimensione. Il Cristallo è probabilmente ancora al centro del buco nero; non credo sia possibile distruggerlo realmente.

-Sono l’unico ad essere preoccupato per il fatto che ti è esplosa una galassia in faccia e sei ancora qui per raccontarlo !? – protesta Molecola.

-Oh, andiamo. Vorreste farmi credere di non aver mai distrutto neanche una galassia ?

I Protettori dell’Universo si scambiano alcune occhiate nervose, finché Makkari non alza le spalle:

-Non è esattamente una cosa di cui andar fieri.

-Ma perché suicidarsi in quel modo ? Cosa speravano di ottenere ? – chiede Quasar.

-Si erano rifiutati di far parte del Protettorato – spiega Aeon – Ce l’avevano con me da quando ho impedito l’invasione della Via Lattea. Ora, se volete darvi una mossa...è ora di tornare a casa.

-Grande, è da una vita che non torniamo sulla Terra – risponde Makkari.

 

Zona Quantica

Nella linea temporale nativa di Quasar, intanto, all’interno della sua base operativa nella Zona Quantica, dozzine di Celestiali sorvolano il “cielo” giallo.

Abigail Brand, direttrice dello SWORD, sopprime a stento un brivido lungo la schiena.

Finora, le sue opinioni sui Protettori dell’Universo erano state tutt’altro che positive: quattro esseri incredibilmente potenti che non rispondono a nessuno, se non ad un essere alieno impossibile da comprendere, che avevano potenzialmente accesso a qualsiasi tecnologia dell’intero universo.

Incaricata di difendere la Terra da minacce spaziali immensamente al di sopra delle capacità di difesa del pianeta, era al tempo stesso invidiosa e spaventata dall’esistenza di persone che avrebbero potuto mettere fine alle ostilità senza la minima fatica.

Adesso sta cominciando a rendersi conto che, per quanto i Protettori si trovino al di sopra delle capacità della Terra, esistono esseri con capacità ancora più distanti dalle possibilità dei Protettori stessi.

Colui-Che-E’-Sopra-Tutti, il capo supremo dei Celestiali, è appena atterrato al di là della finestra panoramica della sala controlli.

-Rapporto, agente Tre-Sei-Zero – ordina.

-Tutti i sistemi d’arma fuori uso, Direttrice. Odio ammetterlo, ma non c’è modo di sconfiggere una cosa del genere.

La Direttrice Brand scuote la testa.

-Tre-Sei-Zero...le sue capacità nello spionaggio sono indiscutibili, altrimenti non saremmo arrivate in questa dimensione ancora vive. Ma continua a pensare che esista una soluzione militare a tutto quanto.

-Non esiste possibilità di negoziare con i Celestiali...non direttamente, almeno – ammette l’agente – Quando ci siamo accordati per affidare ai Protettori la custodia dei Giovani Dei, si erano affidati a dei traduttori. I Protettori non hanno mai trovato un metodo per comunicare con loro, e da quanto ne so neppure Epoch.

-Abbiamo occupato questa stazione perché credevamo di poter fare un lavoro migliore dei Protettori...e penso sia ora di dimostrarlo.

 

Galassia della Via Lattea

Dopo un Salto Quantico, Aeon ed i suoi quattro compagni di viaggio ricompaiono in orbita ad un pianeta che decisamente non può essere la Terra.

Le dimensioni sono diverse, l’atmosfera è la stessa, e le città sono così estese da ricoprire la quasi totalità delle terre emerse. Inoltre, ovviamente, manca la Luna.

-Questa non è la Terra... – sottolinea inutilmente Molecola.

-Certo che no; il Protettorato aveva bisogno di una capitale che avesse l’infrastruttura di una potenza stellare. Ho spostato la mia residenza su Rigel-3 da un po’ di tempo – chiarisce Aeon.

-Questo non può essere nemmeno Rigel-3 – risponde Nuvola con insolita veemenza – Siamo in orbita attorno ad una stella gialla delle dimensioni del Sole terrestre, mentre Rigel è una supergigante 70 volte più grande.

-Prima che io la cambiassi, sì – annuisce Aeon – Ma mi dava fastidio la luce, così ho cambiato la sua composizione e l’orbita dei pianeti.

-Sembra che tu sia divertito parecchio con i tuoi poteri – critica Quasar con voce insolitamente acida.

Aeon non risponde, limitandosi a lanciargli un’occhiata tutt’altro che benaugurante. Non è però il momento migliore per le chiacchiere, perché il gruppo sta iniziando la discesa nell’atmosfera del pianeta.

-Cos’è questo “protettorato” di cui parlavi ? – chiede Quasar, mentre le sue Bande Quantiche registrano le comunicazioni del pianeta per uno studio successivo.

-E’ una storia lunga – risponde Aeon – Dieci anni fa, i Fantastici Quattro scoprirono che una razza di alieni chiamati Skrull stava progettando un’invasione. Dopo aver catturato le spie lanciarono un attacco preventivo sul loro Impero...non vinsero, ma si fecero notare. Qualche tempo dopo una spia dei Kree disertò per unirsi alla causa della Terra, che si ritrovò al centro della guerra tra le due potenze rivali.

-Nella mia realtà si chiamava Mar-Vell ed era il mio predecessore come Protettore dell’Universo – spiega Quasar.

-Anche nel mio, ma fece a malapena in tempo ad iniziare il lavoro prima di essere ucciso da un pazzo di nome Thanos. Un’entità cosmica di nome Eon mi scelse come Protettore per vendicarlo e proteggere la vita. Dopo aver ucciso Thanos e vinto la guerra, fondai il Protettorato per... eccoci arrivati, questo è il mio centro operativo.

 

La costruzione è enorme, molto più alta di tre grattacieli e larga quanto un subcontinente: le sue cime superano le nuvole, e la sua architettura è un misto tra elementi alieni e design terrestre... qualcosa di monumentale e futuristico.

Pur con tutte le meraviglie che i Protettori dell’Universo hanno visto, sono costretti ad ammettere con se stessi che si tratta di uno spettacolo al tempo stesso emozionante e terrificante.

Il simbolo di Aeon, che è poi lo stesso simbolo che utilizzava Capitan Marvel ed estremamente simile a quello di Quasar...una stella gialla a quattro punte...è letteralmente ovunque: su ogni palazzo, ogni bandiera, ogni strada, ogni piazza di questo grande incrocio tra una città, un tempio ed un complesso di uffici.

-Questo è il punto nevralgico del Protettorato – chiarisce Aeon, senza neanche tentare di nascondere l’orgoglio nella propria voce.

-Ancora non ci hai detto che cosa è il “protettorato” – insiste Quasar.

-Lascia che continui la storia. Eon non approvò il numero di vittime causate dall’attacco terrestre agli imperi Kree e Skrull, e mi tolse le Bande Quantiche. Per fortuna, avevo ancora accesso a quelle che Thanos credeva semplici armi e che chiamava Gemme dell’Eternità.

-Sta parlando di quello che penso stia parlando ? – chiede Molecola con voce preoccupata.

-Una volta riunite, le Gemme mi resero onnipotente. Le utilizzai per fondare il Protettorato...una coalizione di mondi sotto la mia diretta protezione. Era l’unico modo per mettere fine alla guerra: ogni pianeta sarebbe stato costretto a distruggere tutte le proprie armi, dato che sarei stato io a gestire personalmente la loro sicurezza.

-Perché non distruggere tu stesso le armi, invece di farlo fare a loro ?

-Quaze !!! – protesta Makkari.

-Che c’è ? Non sarebbe l’uso peggiore delle Gemme dell’Infinito – si giustifica Quasar.

-Avrei potuto, certo – concede Aeon – Ma avevo bisogno di una prova per sapere se il mondo in questione fosse degno di essere protetto. I pianeti che rifiutarono di mettere fine ad ogni forma di violenza furono...respinti.

-Vuoi dire distrutti ! – protesta Nuvola.

-Ovviamente: avevo offerto all’universo la fine di tutte le guerre, dopotutto. Se volevano continuare a farsi del male, non meritavano di...

Senza alcun preavviso, Quasar scarica un’ondata di energia quantica addosso al proprio doppio temporale. E’ un attacco così brutale e così improvviso da shockare i suoi compagni di squadra...avevano notato quanto fosse arrabbiato, ma non si sarebbero mai aspettati questa reazione.

Aeon non sembra aver sentito niente; in effetti, ha assorbito l’energia con un’efficienza tale da non aver permesso alcun effetto collaterale superiore ad una folata di vento, nonostante l’attacco fosse sufficiente a radere al suolo una città.

-Che razza di mostro sei !? Ti sembra una buona ragione per commettere un genocidio !? Quanti mondi hai distrutto per...

-725 milioni, escludendo gli Shi’ar che si sono ammazzati da soli. Il Protettorato conta oggi più di 42 milioni di mondi, dove ovviamente non c’è un solo crimine.

-Trovo difficile credere che le entità cosmiche ti abbiano lasciato fare – nota Nuvola, volando davanti ad Aeon per separarlo da Quasar – Ed i tuoi poteri attuali non possono derivare dalle Gemme, perché ti ho visto usarli anche nel nostro universo...mentre ogni Gemma agisce unicamente nella propria realtà di origine.

-Il Tribunale Vivente bloccò l’uso delle Gemme, è vero, ma per allora avevo già piazzato uno dei Vendicatori a capo dei più importanti centri interstellari...il Protettorato era salvo. Iron Monger controlla la galassia Kree, Ares tiene a bada gli Skrull, Antron sta gestendo l’update della Phalanx, Calabrone adesso è l’Imperatrice dei Badoon...ma basta chiacchiere: devo tornare a proteggere il mio universo.

Aeon atterra davanti all’ingresso del centro organizzativo. O almeno, è quello che ai Protettori era sembrato un ingresso: la prima cosa che avevano notato nella propria discesa erano le due grandi antenne metalliche.

Ora, più da vicino, lo riconoscono. E’ il casco di Galactus, svuotato per essere utilizzato come un macabro Arco di Trionfo.

-Se Aeon è il Protettore – si chiede Makkari – Chi sta proteggendo l’universo da lui !?

 

Zona Quantica

Non c’è aria in questa dimensione. Normalmente questo non è un problema per Quasar, dato che le Bande Quantiche lo proteggono dall’esposizione continua all’energia quantica di cui si nutrono.

La Direttrice Brand aziona il campo di forza personale della sua uniforme, derivato da una laboriosa opera di ingegneria inversa sulle tute spaziali Kree.

Si rivolge ai suoi due aiutanti in questa azione...l’Agente Speciale Tre-Sei-Zero e Mr.S, segretario personale di Epoch. L’alieno con un occhio gigante al posto della testa non ha bisogno di respirare, e l’esoscheletro che gli dà una forma quasi umanoide provvede a tutti i suoi bisogni.

-Mettiamo in chiaro una cosa, S: agirai solo da consulente e parlerai solo quando autorizzato. Questa è una operazione SWORD, non dei Protettori.

<Non ho alcun motivo per obiettare, signora direttrice. Dubito seriamente che un contatto sia possibile>

-Può darsi che ci siano i Protettori dietro a tutta questa storia – ipotizza Tre-Sei-Zero – Per farci giudicare incapaci dal Consiglio di Sicurezza e riprendersi...

-Agente, ci siamo cacciati in questo disastro perché mi sono fidata di lei e del suo piano...ora, mi faccia il piacere di stare zitta prima che la prenda a calci nel sedere da qui alla prossima dimensione.

<Non mi sembra un metodo di trasporto molto utile, signora direttrice>

-Stà zitto, S.

<Sì, signora direttrice>

 

Essendo composta di energia quantica solidificata, la struttura può essere rimodellata con estrema facilità dal possessore delle Bande Quantiche. Da quando è stata creata, Quasar ne ha cambiato forma e dimensioni quasi mensilmente.

Oggi il suo diametro supera di poco i due chilometri, permettendo a Colui-Che-E’-Sopra-Tutti di atterrare sulla sua superficie nonostante i mille metri di altezza.

Muoversi nella Zona Quantica è come volare nello spazio: basta una piccola spinta iniziale per continuare a muoversi in una direzione, finché non si applica una forza uguale e contraria per fermarsi.

I tre rappresentanti della Terra arrivano così ai piedi del Celestiale, alto come una montagna. La Direttrice Brand solleva lo sguardo per osservarlo, impressionata.

-Devo ammettere che fa la sua figura. Adesso che siamo qui, come attiriamo la sua attenzione ?

-Dipende da quale teoria considerare – spiega Tre-Sei-Zero – O i Celestiali possono sentire qualsiasi cosa diciamo, o non ci noterebbero neppure se gli facessimo esplodere mille testate nucleari sotto i piedi.

<Due linee di pensiero molto diverse...>

-Capita, quando non si ha nessun dato concreto. La verità, signora direttrice, è che sui Celestiali abbiamo solo teorie e congetture. Non sappiamo come pensano, che cosa vogliono o qual è il loro interesse per l’umanità.

-Ho capito, dovrò improvvisare – alza le spalle la direttrice Brand, prima di avvicinarsi all’armatura del Celestiale. Bussa un paio di volte sullo strano metallo blu scuro, e con voce chiara e ferma inizia a parlare.

-Sono Abigail Brand, direttrice del Sentient World Observation and Response Department. Desidero iniziare relazioni diplomatiche con il vostro popolo.

<Non credo funzionerà, signora direttrice: accetterebbe una richiesta di collaborazione da parte di una colonia di batteri ?>

-So che potete sentirmi e comprendere le mie parole. In passato avete stipulato un accordo con una dei miei sottoposti, l’Agente Tre-Sei-Zero, circa il trattamento dei Giovani Dei...esseri umani sotto la vostra giurisdizione. Quell’accordo è stato portato avanti senza l’approvazione del mio pianeta ed è pertanto da considerarsi nullo; desidero contrattare un nuovo trattato.

L’Agente Tre-Sei-Zero afferra la Direttrice per un braccio, protestando a voce alta (sussurrare sarebbe inutile):

-Non può bluffare con i Celestiali !

-Non sto bluffando: lei non aveva il diritto di parlare a nome dello SWORD in quell’occasione. Sto cercando di rimediare all’errore.

<Non sembra avere effetto, signora direttrice. Colui-Che-E’-Sopra-Tutti ci ignora>

-Okay, ne ho abbastanza di questa cosa degli alieni misteriosi ! Non comunicate di persona, forse, ma so che in passato avete trovato dei mezzi per parlare in modo comprensibile con degli umani...creando simulacri genetici che parlassero a nome vostro. L’avete fatto in passato, creando copie di Thor e della Donna Invisibile...o quando Ashema ha generato un avatar mortale. Avete anche comunicato con l’Eterno Ajax...

Senza preavviso, un campo di energia avvolge i tre improbabili diplomatici ed inizia a sollevarli dal suolo.

-Lo sapevo ! Non ci si può fidare degli alieni ! – risponde l’Agente Tre-Sei-Zero, cercando di abbattere il campo di forza con la sua mano bionica...senza successo.

-Si dia una calmata, Agente, se non vuole ritrovarsi a fare da guardia all’Area 102. Almeno abbiamo attirato la sua attenzione, no ?

La salita procede rapidamente. Colui-Che-E’-Sopra-Tutti muove lentamente il braccio destro, ed il campo di energia deposita il terzetto sul gigantesco palmo della sua mano.

Quando l’energia sparisce, dall’armatura si formano rapidamente tre forme di vita...una esatta copia genetica delle due agenti SWORD e dell’alieno.

Le copie delle due donne indossano quella che sembra una toga bianca, e la copia di mr.S è senza esoscheletro, un grande occhio da cui escono mille piccoli tentacoli che fluttuano per aria.

Il loro sguardo è privo di umanità, e parlano tutti e tre all’unisono.

-La vostra proposta è (accettabile-tollerabile-permessa); parlate.

 

Rigel-3, capitale del Protettorato

Per quanto la città sia impressionante, la cosa che colpisce di più i Protettori è il suo silenzio. La varietà delle forme di vita dell’universo può anche essere infinita, ma una delle poche costanti è la presenza di rumore nei grandi complessi urbani; persino nelle società di telepati.

Pochi rigelliani escono dai propri edifici per osservare il ritorno di Aeon, nessuno dei quali pronuncia una sola sillaba. Non esultano per il ritorno del Protettore né protestano per l’arrivo del tiranno. Non ne hanno paura; in effetti, sembra che la sua presenza non susciti la benché minima risposta emotiva.

Anche se è fisicamente impossibile, Makkari è convinto di provare un brivido lungo la schiena. Anche se non ha mai allenato le proprie capacità telepatiche, è abituato ad avvertire il rumore di fondo della vita.

-Che è successo a questa gente ? – chiede.

-Sono felici – risponde gelidamente Aeon.

-Non sembrano felici...

-L’aspetto centrale della filosofia rigelliana è sempre stata la ricerca della conoscenza; ho permesso ad ognuno di loro di collegarsi alla Coscienza Cosmica ogni volta che desiderano. Di conoscere tutto quello che c’è da conoscere.

-Ma non sembrano felici – sottolinea Makkari.

-Non è un mio problema. Ah, ecco cosa volevo mostrarvi.

-Bentornato, Aeon – saluta una voce che sembra provenire dall’aria. La stanza in cui si trovano non è particolarmente impressionante, tranne per un piccolo oggetto che fluttua al centro di una serie di cerchi incompleti che ruotano molto lentamente attorno ad un baricentro comune.

E’ una massa spugnosa molto rarefatta; abbastanza piccola da essere contenuta in una mano. Una matassa di fili sottili come capelli, debolmente lucenti.

-Decisamente il più brutto fermacarte che io abbia mai visto – sorride Makkari.

-Lo riconosco. E’ l’universo – risponde seriamente Nuvola.

-Prego !?

-Più precisamente, una sua riproduzione in scala ridotta – precisa la nebulosa senziente.

-Se volete saperlo, in scala di uno a trecentosedicimila miliardi di miliardi di miliardi di... – inizia ad enunciare la voce invisibile.

Molecola si avvicina a quello che sembra un punto qualsiasi della stanza, iniziando a camminarci attorno come se stesse ammirando chissà quale opera d’arte.

-Avete visto che razza di...ehm, scusi. Non credo di aver mai incontrato nessuno della sua razza.

-Non si deve preoccupare: sono l’ultimo sopravvissuto della mia razza. Devo ammettere di essere molto sorpreso anch’io: lei è il primo sacco d’acqua a notare la mia presenza !

-Oh, beh, è che sono abituato a lavorare sulla materia su scala molecolare – sorride nervosamente Molecola.

Quasar, che oggi non sembra essere in vena né per le battute né per qualsiasi istante di relax (anche meno del solito) divide presto i due conoscenti.

-Owen ? Ti dispiace presentarci il tuo amico invisibile ?

-Non è invisibile, è solo un batterio: ad occhio e croce è alto due nanometri e mezzo – risponde Molecola indicando qualcosa sul palmo della propria mano.

-Ad essere precisi, 2,7315745. Aeon, i tre sacchi d’acqua e l’agglomerato poliidrogenato sono nuovi cittadini del Protettorato ?

-No – rispondono all’unisono Aeon e Quasar.

-“Sacchi d’acqua” ? – alza un sopracciglio Makkari.

-Credo voglia dire “umani”. Molecolarmente parlando, è una buona descrizione – risponde Molecola.

-Allora sono lieto di informarla che la popolazione del Protettorato è attualmente di 294 quadrilioni 135 trilioni 721 miliardi 568 milini 176 mila e 578 esseri senzienti. 579, in seguito alla nascita di...no, 561 dopo l’incidente di...hm, sembra che ci sia una piccola ondata di nascite: al momento siamo a 294 quadrilioni 135 trilioni 721...

-Basta così: la popolazione è stabile, ho capito. Nel caso ve lo stiate chiedendo, lui è il Contatore... uno degli Antichi dell’Universo più giovani, un batterio di sedici milioni di anni. Si è offerto di gestire i censimenti del Protettorato.

-“Antico dell’Universo” ? E’ più giovane di me – nota Nuvola con solo una punta di offesa – Credevo che gli Antichi provenissero dalle più antiche civiltà, agli albori della creazione.

-Per una razza con un ciclo vitale di venti minuti, tutto è relativo.

-Non volevo mostrarci qualcosa ? – chiede Quasar, visibilmente sempre più a disagio dalla presenza di Aeon.

-Date un’occhiata alla mappa dell’universo. Le zone gialle sono sotto la giurisdizione del Protettorato.

La mappa si colora rapidamente di numerose chiazze colorate, che si espandono a macchia d’olio da un punto praticamente invisibile in una scala del genere...probabilmente la Via Lattea.

-Contatore...qual è la somma di tutte le guerre, i crimini e i suicidi su tutto il territorio del Protettorato, fin dalla sua fondazione ?

-Zero.

-Quante persone si sono lamentate per la propria vita, o hanno pensato che qualcosa potesse essere migliorato ?

-Zero, come l’ultima volta che me lo hai chiesto.

Prima di fare la domanda successiva, Aeon fissa Quasar negli occhi. Nessuno dei due sbatte neppure le ciglia.

-Contatore: qual è il numero esatto di persone sotto la mia protezione, nell’intero universo, che non sono felici ?

-Sempre zero. Quand’è che mi chiederai un conto difficile ?

-Ne ho uno io, Contatore – risponde Quasar – Qual è il numero esatto di persone che non fanno parte del Protettorato...ed odiano Aeon con tutta la forza d’animo che hanno, e che darebbero qualsiasi cosa pur di mettere fine all’orrore che ha fondato ?

-Se si riferisce alla popolazione complessiva dell’universo, il 24,312%. Se si riferisce alla percentuale di persone che sono a conoscenza dell’esistenza del Protettorato, allora si tratta del 100%.

 

Lo sguardo di Aeon si stringe, così come i pugni di Quasar. I suoi compagni di squadra avvertono chiaramente la tensione, pur restando indecisi su cosa fare...nessuno di loro trova allettante la prospettiva di dover combattere con Aeon.

-Credo che adesso dovreste andarvene – suggerisce quest’ultimo.

-E’ davvero l’ultima cosa che ho intenzione di fare – replica Quasar.

-Immagino che vi consideriate piuttosto importanti, nel vostro universo. Avete visto che cosa ho fatto...la scala su cui opero è inimmaginabile persino per voi.

-Ho già sconfitto esseri onnipotenti – risponde Quasar con un mezzo sorriso di arroganza – Sono stato onnipotente, una volta.

-Eh – si lascia quasi scappare una risata Aeon – Davvero. Non sai neanche cosa significhi quella parola. Non approvate quello che ho costruito; pensate di poterlo fermare ? Di distruggere il Protettorato, di iniziare uno scontro contro di me ? La forza bruta non ha effetto su di me.

-Sono restia ad ammetterlo – interviene Nuvola – Ma sconsiglio un attacco diretto, Quasar. Ho osservato Aeon resistere ad un attacco del Tribunale Stellare; non noterebbe neppure qualsiasi cosa tentassimo di fare nei suoi confronti.

-Ed ha ucciso Galactus – ricorda con voce incerta Molecola.

-Già, come ci sei riuscito ? – chiede Quasar – Da quanto ne so, l’universo sarebbe dovuto morire. Sempre che si possa considerare “vita” quella che si deve vivere nel Protettorato...

-Ma Galactus non è stato ucciso da Aeon ! E’ stato la settima vittima della Guerra del Punto – ricorda il Contatore.

-Quale “punto” ? – chiede Makkari.

-Non lo vuoi sapere – risponde Aeon – Mettiamola così: tutte le entità cosmiche di questa realtà non sono riuscite a distruggere il Protettorato, e persino il Tribunale Vivente è arrivato a lavarsene le mani.

-D’accordo – sospira con rabbia Quasar – Non possiamo fermarti con la forza. Ma noi due abbiamo ancora molto di cui discutere...

-E’ la prima cosa sensata che ti sento dire – concede Aeon – Tu puoi restare. Dei tuoi amici si prenderanno cura i Vendicatori; Synthia vi sta già aspettando sulla Terra. Suppongo che conosciate la strada.

Makkari è il primo a reagire:

-Stai scherzando, vero !? Se pensi che lasceremo Quaze da solo con un pazzo come...

-Sarei curioso di sapere come vorresti dissuadermi – risponde Aeon, guardando i Protettori: nello stesso momento, i tre spariscono.

Non ci sono lampi di energia o altri effetti luminosi: non ci sono più e basta.

-Lasciaci soli, Contatore. Per domani, voglio un elenco completo dei mondi che non si sono ancora uniti al Protettorato.

-Sarà fatto...sempre i soliti conti. Cosa crede, che da un giorno all’altro nascano ventimila civiltà ? – mormora l’Antico, prima di fluttuare fuori dalla stanza.

 

Zona Quantica

Sul palmo della mano di Colui-Che-E’-Sopra-Tutti

La Direttrice Brand osserva con curiosità i tre duplicati genetici creati dal Celestiale. La sua copia sembra perfetta...fin troppo: nessuna ferita, nessun tatuaggio, ed una pelle che sembra non aver mai visto il sole.

-Sei il capo dei Celestiali, non è così ?

-Sono una sua creazione. Hai (pensato - espresso desiderio - comunicato) un accordo – rispondono all’unisono le tre copie.

-Ma parli comunque a nome dei Celestiali, vero ?

-Io sono (paragonabile a - il circuito più piccolo di - la metafora per) ciò che tu puoi considerare (la rappresentazione di - l’ordine delle cose riguardo - il riflesso ideale di) Colui-Che-E’-Sopra-Tutti.

-Perché parla in quel modo ? – chiede Tre-Sei-Zero.

<Credo stia cercando di abbassare le sue capacità comunicative ad un livello comprensibile da un essere umano, ma sembra che alcuni concetti non siano traducibili>

-Posso chiamarti “Colui” – chiede la direttrice.

-Lo considero (insignificante - incommensurabilmente microscopico - a malapena registrabile). Parla.

-L’Agente Tre-Sei-Zero ha “negoziato” un accordo con la tua gente...lasciare i Giovani Dei fuori dall’influenza dei Celestiali, ma sotto la custodia dei Protettori. Non aveva il diritto di richiedere...

-Conosco (il passato - la finalità - il fine ultimo). Nessun accordo: non pertinente. Hai parlato ?

-Forse dovremmo chiedergli di parlare ancora più semplice – si arrende Tre-Sei-Zero.

<Se ho interpretato correttamente, signora direttrice...voleva dire che i Celestiali non hanno considerato nessun accordo. Forse non hanno fatto nemmeno caso alle azioni dell’Agente Tre-Sei-Zero; in ogni caso, non è per questo che sono qui e non ne vogliono parlare>

-D’accordo, Colui: perché siete qui ?

-La risposta sarebbe oltre la tua (comprensione - esistenza - finalità). Voi non dovreste essere adesso.

-Perché uno dei Celestiali è andato nel Sole ?

-Per (parlare – giudicare - determinare); voi non dovreste essere adesso. State (rovinando-alterando-#intraducibile#) ciò che dovrebbe.

-E cosa “dovrebbe” ?

-(#intraducibile#). Noi abbiamo (#intraducibile#) la Terra. Noi vogliamo (#intraducibile#). L’interferenza del Sole è (#intraducibile#); i Protettori sono (#intraducibile#), così siamo decisi a (#intraducibile#).

-Verrebbe da pensare che abbiamo dei problemi di comunicazione...

<Non necessariamente, signora direttrice. I fini dei Celestiali sono ancora un mistero anche per me, ma ritengo...si tratta di un’ipotesi, lo riconosco...che non abbiano gradito l’interferenza del Sole e dei Protettori nei loro affari, o forse l’impatto che hanno avuto sulla Terra>

-Ha ragione, Colui ?

-Ogni analisi è (insignificante - incommensurabilmente microscopico - a malapena registrabile).

-Cosa avete intenzione di fare di noi, o dei Protettori ?

-La situazione è (complessa - fluida - non ancora risolta). Se il Sole (#intraducibile#), noi (osserveremo - sterilizzeremo - annichiliremo).

-Devo...devo considerare la vostra presenza come un’azione ostile, dunque ? Se mr.S ha ragione, cosa volete fare...distruggere la Terra ? Impedire ad Epoch e ai suoi di interferire, rimandarci a casa...

-(#intraducibile#).

-Fanculo tu e le traduzioni ! Non avete alzato un dito qualsiasi cosa facesse Quasar, cosa ve ne frega della nostra presenza !?

-Voi non dovreste essere adesso. Non è parte del (#intraducibile#). Anche il Sole non deve (#intraducibile#).

<Credo di aver capito, signora direttrice ! Qualunque sia il piano dei Celestiali, non vogliono l’interferenza del Sole. E’ per questo che il Celestiale lo ha contattato ? Gli avete impedito di avere altri contatti con esseri umani ?>

-La risposta sarebbe oltre la tua (comprensione - esistenza - finalità). Tuttavia, il Sole ha accettato di (#intraducibile#) come da noi (richiesto - ordinato - trasformato).

<Ecco la sua risposta, signora direttrice: i Celestiali hanno chiesto al Sole di non interferire più, e sospetto che vogliano fare altrettanto con i Protettori. Probabilmente stanno aspettando il ritorno di Epoch...nel frattempo, hanno visto lo SWORD arrivare nella Zona Quantica. Anche questo non era nei loro piani, e quindi vi hanno impedito di continuare il vostro lavoro>

-Impressionante, mr.S, davvero impressionante. Un’ultima domanda, Colui...cosa hai intenzione di chiedere ad Epoch ?

-(#intraducibile#). Se accetterà, noi (#intraducibile#) Epoch. Altrimenti, noi (#intraducibile#) lei e la Via Lattea.

-Non suona particolarmente incoraggiante...

<Ho alcune teorie su come tradurre l’ultima frase, signora direttrice>

-Non credo di volerle sentire.

<Ma finora ho avuto un notevole successo nell’interpretare le loro intenzioni !>

-Appunto.

 

Terra

Capitale ancestrale del Protettorato

Makkari e Molecola appaiono in orbita attorno al proprio pianeta natale, mentre alle loro spalle Nuvola sta osservando la Luna.

L’Eterno sta ammirando lo spettacolo del pianeta azzurro illuminato dal sole; non importa quante meraviglie nell’universo possa vedere, questa è una vista di cui non riesce proprio a stancarsi.

-Tutto sommato, forse c’è qualcosa che nemmeno Aeon è riuscito a rovinare.

-L’atmosfera è perfetta, nessun segno di agenti inquinanti...o di industrializzazione, se è per questo – nota Molecola.

-Temo che Quasar sia deciso a scontrarsi con Aeon. Sarebbe una scelta...suicida.

-Andiamo, Nuvola, abbiamo affrontato ben di peggio ! – protesta Makkari.

-Non ne sono sicura – risponde la nebulosa, indicando la Luna.

L’Eterno si volta, spalancando la bocca alla visione delle distese di metallo scintillante sulla superficie del satellite terrestre...e scompare in un lampo, volando verso la Luna ad una velocità impensabile.

 

Un Salto Quantico dopo, Molecola e Nuvola capiscono cosa abbia turbato a tal punto l’Eterno...stanno volando sopra una distesa di cadaveri che ricopre più di tre quarti della superficie lunare.

Abbastanza astronavi da occupare continenti, di tutte le maggiori razze conosciute. Mari riempiti con i resti liquefatti di Skrull, su cui galleggiano ancora esoscheletri della Covata e radici di Cotati.

Non hanno molto da dire...fino a quando non raggiungono la montagna di teschi, ciascuno dei quali è più grande di un umano. Nuvola ha una sola cosa da dire, quando li vede e li riconosce:

-Osservatori. Ha sterminato gli Osservatori...con che cosa abbiamo a che fare ?

Molecola non ha altro da dire, impegnato com’è a non vomitare, quando indica la posizione di Makkari...e persino Nuvola non sa cosa pensare.

L’Eterno è in ginocchio su di una mano larga quanto una città, e sta piangendo.

Di fronte a lui, per decine e centinaia di migliaia di chilometri, sono state gettate le armature vuote e maltrattate di oltre trecento Celestiali. Si loro resti sono stati gettati i cadaveri ancora perfettamente intatti dell’intera popolazione di Titano e di Olympia. Compreso, sotto una enorme pila di Devianti ed Atlantidei che si estende fino a perdita d’occhio, il Makkari di questa linea temporale.

-Non riesco a crederci – dice a se stesso tra i singhiozzi – Quell’uomo non può essere Quasar...cosa può essere successo perché diventasse Aeon ?

-Lo fai sembrare una brutta cosa – dice una voce femminile alle sue spalle.

Con le sue capacità, Makkari potrebbe leggere tutti i libri del pianeta in un secondo pur apprezzando ogni sillaba. Potrebbe dipingere un quadro in un battito di ciglia pur dedicandogli l’attenzione di una vita. Eppure la rabbia che prova adesso è così grande che non vede nemmeno chi gli sta parlando: afferra la donna e la trascina alla velocità della luce contro le rocce lunari, colpendola con abbastanza forza da causare un piccolo terremoto lunare.

E’ solo mezzo minuto dopo...un’eternità, dal suo punto di vista...che rallenta abbastanza da permettere al suo cervello di vedere che cosa sta colpendo.

Vorrebbe non averlo fatto.

E’ una donna in divisa militare, con numerose decorazioni sul petto e le Bande Quantiche ai polsi. Niente di tutto questo lo ha sorpreso, né il fatto che indossi una maschera: è ciò che la maschera rappresenta.

L’ha già vista in passato, anche se mai così da vicino: è la maschera del Teschio Rosso.

-Chi accidenti sei tu !?

-Tu devi essere uno degli ospiti di Aeon – risponde la donna, creando due manette quantiche per allontanare l’Eterno.

I due si separano, mentre la donna si mette sull’attenti.

-Sono il Teschio Rosso, erede della Leggenda Vivente del Terzo Reich ed attuale capo dei Vendicatori.

-Hanno fatto entrare una nazista nei Vendicatori !? Che razza di linea temporale è questa !?

-Non capisco cosa vuoi dire; perché non avrebbero dovuto? Il Sesto Reich era la più grande superpotenza del mondo, prima del Protettorato. Mio padre...il Teschio Rosso originale, era il suo mentore.

Makkari osserva la distesa di cadaveri ammassati senza rispetto, e finalmente ricorda perché la base del Protettorato gli era così familiare.

-Comincio a capire qualcosa di questo posto...

 

Rigel-3, capitale del Protettorato

Aeon accarezza la rappresentazione tridimensionale dell’universo, mentre Quasar lo osserva attentamente. Non solo con gli occhi, ma soprattutto con l’aiuto delle Bande Quantiche.

Sta cercando di quantificare il suo potere, ma le Bande rilevano a malapena la sua presenza...come se la sua energia fosse completamente al di là della sua portata.

-Direi che mi devi qualche spiegazione – dice con tono di sfida alla propria controparte – Come hai fatto ad ottenere questo potere ? Cosa hai intenzione di fare, una volta schiavizzato l’intero universo ?

-Non riesco a leggere la tua mente, né a vedere cosa farai nel futuro – risponde Aeon senza guardarlo – Curioso; sicuramente un trucco del Tribunale Vivente. Può aver deciso di non intervenire personalmente, ma non rinuncia ai vecchi sotterfugi.

-Sì, ne so qualcosa – ammette Quasar.

-Davvero ? I tuoi amici non sono al di là della mia Coscienza Cosmica, ho visto che cosa hai fatto in passato. Anche tu hai accumulato i poteri di un dio per diventare un Protettore migliore...

-Prima di rendermi conto che la mia missione aveva messo in pericolo la mia umanità...e la mia sanità mentale. Sembra che, in questa linea temporale, le cose mi siano andate peggio.

-Non hai idea di cosa io abbia dovuto fare per...oh, capisco. Sei bravo, lo sai ? – sorride Aeon, finalmente volgendo lo sguardo verso Quasar – Vuoi che io ti racconti come ho ottenuto questo potere, così da darti qualche possibilità di trovare un punto debole. Sì, sei bravo, lo riconosco. O forse dovrei dire “sono” bravo ?

-Aeon, io sono il primo a criticare l’opera del Tribunale...so quanto possono essere sporchi i suoi trucchi.

-Non approvi quello che ho costruito qui.

-No.

-E non hai intenzione di obbedire all’ordine del Tribunale, di tornare a casa e dimenticarmi. Probabilmente stai già pensando di preparare un’alleanza contro di me; se ho capito bene cosa sei, non esiteresti nemmeno a chiedere aiuto all’Entità Suprema in persona.

-L’idea mi è passata per la mente.

I due Wendell Vaughn si fissano a lungo, senza dire una sola parola. Per molte cose, le loro vite sono state identiche; per altre, hanno seguito percorsi paralleli.

Ma dove conta davvero, sono agli angoli opposti dello spettro dell’esperienza umana. Gli opposti si attraggono o si distruggono, e nessuno dei due ha dei dubbi su quale sia la direzione che hanno preso gli eventi.

-Non credo che tu possa riuscire a sconfiggermi, Quasar...ma del resto, sembra che noi Wendell Vaughn abbiamo una certa esperienza nell’impossibile. Sarà meglio non correre troppi rischi.

-Non è la prima volta che me lo dicono...e sono sopravvissuto per raccontarlo.

Gli occhi di Aeon si illuminano di energia, e Quasar si prepara ad alzare uno scudo quantico.

Le Bande Quantiche reagiscono quasi alla velocità del pensiero...sfortunatamente, quando ci si scontra con esseri pressoché onnipotenti, “quasi” significa tutto.

Il raggio di energia colpisce Quasar. Il suo corpo si scompone in energia e particelle elementari, che immediatamente si confondono con l’aria prima di essere ridotte ad unità più fondamentali di quanto sia mai stato immaginato dagli esseri umani. Entro un secondo, di lui non è rimasta più traccia.

-E’ esattamente quello in cui spero, Quasar.

 

CONTINUA !