#73
IL MURO DI STELLE
Da qualche parte.
Owen Reece apre gli occhi. Il suo primo istinto è di alzarsi, ma quando ci prova ha un capogiro. E’ sdraiato su una superficie dura e fredda, marmo forse, ed è nudo.
Ascolta l’aria per trovare le molecole giuste per crearsi dei vestiti, ma non sente niente. Non sente nemmeno le proprie molecole…non sente niente di più di quanto potrebbe sentire un normale essere umano.
Paura compresa.
Riesce ad alzarsi, coprendosi come meglio può. E’ buio pesto, o almeno così pensa in un primo momento. Quando i suoi occhi si abituano può vedere una debole luce su una superficie verticale.
Si avvicina, toccandola. E’ un muro completamente nero, su cui brillano delle luci simili a un cielo stellato.
Le altre pareti non sembrano illuminate. Una di esse è molto vicina, e ricoperta da una sostanza verde. Capisce di trovarsi in un corridoio, uno molto grande…dieci metri d’altezza per quattro di larghezza, forse.
-C’è nessuno ? – chiede. Stranamente non c’è eco.
-Molecola ? – gli risponde una voce maschile distante pochi metri.
-Makkari ! Hai idea di dove ci troviamo ?
-No. Non vedo o sento un accidente…come sopportate di avere solo cinque sensi !? Finché non hai parlato non sapevo neanche che ci fossi. E bye bye anche a tutti i poteri da Eterno…
-Anch’io penso di aver perso i miei poteri. Prima volta per te ?
Adesso Makkari è abbastanza vicino da esaminare il volto di Molecola e constatare che le cicatrici sul suo volto, simbolo del suo potere, sono scomparse.
-Non avrei mai pensato di dirlo, ma stavi meglio con le cicatrici. Teorie ?
-Ah…ci sto ancora…pensando. Visto niente che possiamo usare come vestiti ? – chiede Molecola voltandosi e allontanandosi.
-No. Ma non ti preoccupare, sono cresciuto nell’antica Grecia. Si può sopravvivere. E poi non fa freddo…credo. Non riesco a sentire il movimento delle correnti.
-Qual è l’ultima cosa che ricordi ? Io ero stato trasmutato in pietra e stavo precipitando…
-Fammici pensare…correvo su una stella ed il mio doppelganger mi ci ha fatto cadere dentro. La prima parte era divertente, la seconda no.
-Lo immaginavo. Makkari…penso proprio che siamo morti, sai ?
L’Eterno incrocia le braccia dietro la schiena, e comincia a camminare lungo il corridoio.
-Ancora ? Oh, beh. Facciamo due passi ?
Il piano astrale
In una dimensione di puro pensiero, Lara Winters si sta innervosendo.
Quello che riesce a vedere è una perfetta replica dell’appartamento che condivideva con Wendell Vaughn sulla Terra, in quello che le sembra essere stato una vita fa. Con la differenza che, guardando fuori dalla finestra, non si vedono gli edifici di Manhattan ma infinite immagini speculari della fortezza di energia quantica costruita attorno alla casa.
Seduto sul divano, Quasar sta pensando. Da quando si sono trasferiti qui, è la prima volta in cui lo vede in costume. Era una delle regole principali…tra queste mura sarebbe stato semplicemente Wendell, in un tentativo di non impazzire e non perdere il contatto con la sua umanità.
Lara ha contato le volte in cui si è effettivamente fermato in questa casa per più della mezz’ora di visita quotidiana, in cui non avrebbe fatto altro che parlare di come stava andando il suo lavoro.
E’ stato semplice: una.
In totale, negli ultimi tre mesi…ammesso che il tempo all’esterno passi come lei lo percepisce…è rimasto con lei per venticinque ore.
-Wendell, dobbiamo parlare – inizia con voce tentennante, avvicinandosi al divano – Non credo che questa convivenza stia funzionando. So che sei un uomo molto impegnato e che mi hai portata qui per proteggermi ma… questa non è vita. Siamo uno parte dell’altra, ma mentre tu te ne stai a salvare il cosmo io sono rinchiusa qui senza niente da fare. Non mi permetti di vedere nessuno, di comunicare con l’esterno…lo so che c’è comunque il rischio che qualcuno cerchi di sfruttarmi per arrivare a te, ma quando ho deciso di iniziare questa relazione ho accettato anche i rischi. Ma non credo che tu l’abbia fatto. E’ che…tu…non sei capace di accettare che…non puoi salvare tutti. Capisci ? Wendell ?
Quasar si alza dal divano, coprendosi con il mantello. Si avvicina a Lara, dandole un bacio sulla fronte.
-Hai ragione. Ne riparliamo quando torno, devo fermare Entropia.
Si allontana verso la porta che conduce alla realtà, ma Lara lo ferma.
-Aspetta ! Wendell… credo dovresti lasciar perdere questa faccenda dell’essere dio.
-Ne abbiamo già parlato, Lara, non c’è più modo per tornare indietro. Ma troverò un modo per mettere a posto tutto, okay ? Quando avrò fermato Entropia. Promesso.
-Prima era Nemesi. Poi Maelstrom, Epoch, e ora Entropia. Ma ci sarà sempre qualcuno da fermare, vero ?
Quasar aspetta sulla soglia della realtà. Quando tutto questo è cominciato erano un’anima sola…letteralmente. Adesso non riescono più a parlarsi.
-No, non credo. Ma ancora questo e rimetterò tutto a posto.
Detto questo lascia il piano astrale, e Lara si morde un labbro. Impiega diversi minuti prima di riuscire a muoversi con incertezza verso un armadio, ed afferrare con mani tremanti una scatola di cartone.
Blu.
Altrove
Makkari cammina nudo di fronte al muro stellato, seguito lentamente da Molecola. La sua vista si è abituata sia al buio che all’essere mortale, e sta esaminando quelle che identifica come scritte.
Fatte di luce debole, inconsistente, ma chiaramente scritte. Il muro è diviso in riquadri, sette in verticale uno sopra l’altro, per tutto il muro. Più o meno di un metro quadro ciascuno.
In alcuni casi i simboli sono uniti, in altri continui. Alcuni riquadri sono pieni, altri quasi vuoti. Se è un linguaggio come immagina, ogni riquadro è in una lingua diversa.
-Che facciamo se siamo davvero morti ? – chiede Molecola.
-Non siamo morti, siamo stati disintegrati. Credimi, c’è differenza. Sono stato disintegrato una trentina di volte e mai morto morto. No aspetta, una volta sono morto…mi aveva ucciso Maelstrom, ma per un patto tra entità venni resuscitato. Senza contare le volte in cui è morto tutto l’universo come con Kronos, ma se stiamo a contare pure quelle…
-Com’era ?
-Essere morto ? Non mi ricordo assolutamente niente. Quindi chissà, forse adesso sono morto. Tu ? Disintegrato ?
-Due volte. Tre. No aspetta…quattro. Diventare un Cubo Cosmico conta ?
-Non ne sono sicuro…
-Tre. Allora vediamo le possibilità… siamo stati disintegrati, ma una forza esterna ci ha ricreato… tralasciando i poteri. Nel qual caso siamo prigionieri, perché posso anche credere che un essere capace di fare una cosa del genere non sia in grado di ricostruire il mio potere, ma tu ci sei nato con i tuoi. Avrebbe dovuto cambiare il tuo DNA.
-Non vedo perché dobbiamo proprio parlarne…il viaggio è già noioso così com’è…
-A meno che non stiano semplicemente bloccando mentalmente i tuoi poteri. Quindi niente telepatia, volo, raggi oculari, alterazione molecolare… funzionerebbe anche con la super-forza, l’invulnerabilità e la super-velocità?
-Non lo so, dipenderebbe dall’estensione del blocco – sospira l’Eterno – Tu piuttosto ? Avresti ancora le cicatrici no ?
-No, volendo posso farle sparire per brevi lassi di tempo. Aspetta, l’invulnerabilità ! Se tu sbattessi con forza la testa contro il muro…
Makkari si volta, dando al compagno di squadra un’occhiata di disappunto…per poi alzare lo sguardo, e spalancare la bocca.
-E’ solo un’idea, però potrebbe dirci se siamo effettivamente morti o meno.
-Potrebbe anche darsi. Sapevo che questo posto sembrava un mausoleo ma…
-Che…che c’è ? C’è qualcosa…alle mie spalle, vero ?
L’Eterno annuisce, e Molecola si volta lentamente. Adesso sono abbastanza lontani dal grande muro che avevano alle spalle, ed i loro occhi si sono abituati abbastanza al buio, da lasciargli vedere il bassorilievo sulla parete.
Un essere simile a una pianta o a un fungo, con un volto umano ed un terzo occhio.
-Epoch ? – mormora Molecola.
-No, io l’ho conosciuto personalmente. Eon.
-Non ci capisco più niente !!! Dove siamo !? Chi si metterebbe a costruire una cosa del genere e quanto tempo resteremo qui !?
-L’unica soluzione è andare in fondo. Al corridoio, intendo…forza.
Makkari ricomincia a camminare, mentre Molecola si morde le unghie ed osserva il ritratto di Eon.
-S-sicuro che sia una buona idea ?
-Qui non c’è niente e non c’è un altro posto dove andare. Scommetto che la soluzione alle nostre domande è in fondo a questo corridoio.
Molecola sospira, e si mette a seguire il suo alleato.
-Sì, ma cos’altro ci sarà là in fondo !?
Zona Quantica
Nuvola apre gli occhi, ed il suo primo istinto è di mettersi a sedere. Quando ci prova viene colpita da un senso di disorientamento spaziale che non aveva mai provato…vertigini.
Una mano la tiene ferma per una spalla, aiutandola a sdraiarsi di nuovo. E’ una superficie solida, marmorea e tiepida. Energia quantica solidificata.
-Con calma. Non ti sei ancora ripresa.
-Quasar ? Che cosa mi è successo ? – domanda la donna-nebulosa portandosi una mano alla testa. Tutti i suoi sensi sono confusi.
-Sei sopravvissuta ad un’esplosione stellare, ma neanche tu puoi uscirne senza conseguenze. E credo che ci sia qualcosa che non va nella tua…”fisiologia” mi verrebbe da dire, ma non so quanto sia esatto il termine.
-Sì, avevo avvertito una distorsione gravitazionale in via di sviluppo.
Nonostante l’opposizione di Quasar, Nuvola si mette a sedere. Si trova in una delle stanze della struttura che i Protettori utilizzano come base, una che non aveva mai visto. Si trova su una sorta di letto ospedaliero; nella stessa stanza c’è anche Lyas, attuale Protettrice dell’Universo, ancora priva di sensi avvolta nelle proprie ali da pipistrello.
-Quindi devo immaginare che non sia una cosa nuova per te ?
-Piccole anomalie gravitazionali fanno parte del mio ciclo vitale, ma non di questa intensità. Non conosco l’origine di questa distorsione, anche se lo stress degli ultimi mesi può essere un fattore.
-Bene. Visto che ti sei già ripresa, non è che per caso sai come impedire la crescita di un buco nero dall’entropia infinita ?
-No, perché non è fisicamente possibile.
-Sfortunatamente i miei nemici hanno l’abitudine di giocarci a carte, con le leggi della fisica.
-Come sta Lyas ?
-Come nuova. Ha solo bisogno di riposarsi un po’.
Nuvola scende dal letto, barcollando un po’ mentre si mette in piedi. L’instabilità c’è ancora, anche se sta cominciando a capire come conviverci.
-Se fosse necessario, sono già pronta per il servizio attivo. Makkari e Molecola ?
-Disintegrati – risponde Quasar con tono casuale.
Nuvola fissa il suo attuale datore di lavoro alzando un sopracciglio.
-“Disintegrati”.
-Makkari è stato gettato dentro un sole, Molecola trasformato in pietra e fatto precipitare dalla stratosfera. Non è rimasto niente di loro…
-Oh – risponde Nuvola, abbassando lo sguardo.
-Non c’è problema, comunque, li resusciterò una volta sistemato quel buco nero. Tu cerca di riposare ancora un po’ e…
-Come sarebbe…”resuscitare”… - chiede con voce debole Lyas, aprendo le ali ed iniziando a scendere dal letto.
Nuvola nota immediatamente il disappunto di Quasar.
-Forse…non dovresti alzarti, Lyas. Ti ho riattaccato le braccia e guarito le ali ma sei ancora sconvolta da…
-Sto bene, sul serio. Cosa intendevi con “resuscitare” ?
-Ah… beh, ecco, c’è un modo per far tornare in vita Makkari e Molecola. Sono stati disintegrati, ma posso facilmente ricostruirne i corpi. E le loro essenze vitali, le loro anime, non sono troppo difficili da recuperare. Mi servirà solo un po’ di tempo e concentrazione e sarà…
-Resuscita la mia gente !!! – lo prega Lyas.
-Che…che cosa !?
-Questa cosa non può finire bene – giudica Nuvola incrociando le braccia.
-Tanta gente è morta negli attacchi degli Infestatori ! La mia…famiglia…
-Mi…dispiace, Lyas, ma non è proprio possibile.
-Dici di poter resuscitare la gente, perché non anche loro !?
-Makkari e Molecola sono un caso particolare. Per i casi di emergenza come questo ho creato uno speciale legame tra le loro anime e la mia energia divina, così da poterli…
-“Casi particolari” !? Credevo volessi essere il salvatore di tutta la vita, non solo di chi ti faceva comodo !!!
-Stai fraintendendo tutto, Lyas. Non è una questione personale, è che proprio non posso farlo. Va ben oltre le mie capacità e il mio ruolo.
-E tutta la gente che morirà per quel buco nero ? E quelli che stanno già morendo per la guerra civile ? Usa quel trucco con tutti quanti ! Così potrai resuscitare chiunque no ?
-Non è così semplice. Da una parte si tratta di parecchi miliardi di persone, e poi le altre entità non me lo lascerebbero mai fare.
-Sarà sempre così con te, vero ? Puoi salvare chi pensi debba essere salvato, ma se “il grande ordine dell’universo” richiede che qualcuno muoia… Non hai preso il potere per ribellarti a questo schema di pensiero, per poter salvare veramente l’Universo !?
-Così credevo…ma sto imparando sulla mia pelle che…non posso salvare tutti – ammette Quasar, ricordando la sua discussione con Lara.
-Bastardo !!! – gli grida in faccia
Lyas cerca di strapparsi le Bande Quantiche, sforzandosi di staccarle dai polsi. Si staccano improvvisamente, volando in mano a Quasar.
-Sei licenziata.
Una scarica oculare di energia rossa colpisce Lyas, che scompare in un lampo dello stesso colore. Quasar sospira, dando le Bande a Nuvola.
-Hai la giornata libera – le dice prima di allontanarsi.
-L’hai uccisa ? – chiede la nebulosa.
-Cosa ? No !!! L’ho solo riportata sul suo pianeta ! Santo cielo, Nuvola, per chi mi hai preso !?
-Per qualcuno che non mi ha appena offerto il ruolo di Protettrice dell’Universo, perché non ho intenzione di accettare.
-Tranquilla, non era mia intenzione…
-Perché sapevi che non avrei accettato o perché sai che non condivido la tua politica stellare ?
-No, perché ne ho abbastanza della gente che pensa di sapere quello che penso. Ora, se vuoi scusarmi, ho una galassia da salvare.
Detto questo, Colui che Agisce scompare nell’universo reale in un turbine di energia divina, lasciando Nuvola a riflettere osservando le Bande Quantiche.
In un altro posto
Molecola si è quasi abituato ad essere nudo, ed ormai ha provato a immaginare qualsiasi combinazione di simboli possa dare un significato al muro stellare. Senza risultati.
-Makkari ? Da quanto tempo stiamo camminando secondo te ?
-31milanovecento secondi e passa. Quasi nove ore – risponde l’Eterno, alcuni metri più avanti.
-Come fai a saperlo !? – si meraviglia l’umano.
-Li ho contati. Ha importanza ?
-Certo che ne ha !!! Sto camminando da nove ore e non ho fame o sete e non sono nemmeno stanco. Non ti sembra un pochino sospetto !?
-Hhm…già, ora che mi ci fai pensare, per un essere umano dev’essere strano. Significa che questi non sono davvero i nostri corpi, immagino.
-Precisamente. E forse ho capito perché non riusciamo a usare i nostri poteri. Dì un po’, come volano gli Eterni ?
-Telecinesi. Il controllo della mente sulla materia – risponde Makkari reprimendo uno sbadiglio. Non ricorda l’ultima volta in cui ha camminato così lentamente…
-Precisamente. Però immagina che questo posto sia puro pensiero, come fai ad agire su della materia che non esiste ?
-Non lo so, dove vuoi arrivare ?
-Precisamente. Secondo me tutta questa è solo una simulazione ! Il che mi dà un’idea…aspetta…
Makkari si ferma, dato che non sente più i passi dell’amico. Molecola è in piedi con una mano sul muro senza stelle, con gli occhi chiusi.
-Che stai facendo ?
-Se posso manipolare la realtà vera, forse posso farlo anche con quella finta…cambiare i parametri della simulazione.
-Visto troppe volte Matrix ultimamente, Owen ?
-E’ tutto troppo nuovo perché riesca a manipolare le “molecole”. Ancora niente vestiti, quindi. Ma forse posso cambiare qualcosa di più basilare…la gravità, per esempio…
Finita la frase, entrambi i Protettori si ritrovano a cadere rapidamente verso il basso…cioè il fondo del corridoio.
-Aaaah !!! – commenta Molecola.
-Hai girato di 90° la gravità !? Che figata !!! – si entusiasma Makkari.
-Come si fa a fermarsiiiii !!!!
-Scherzi, perché fermarsi ? Se qui è tutto finto possiamo aumentare la gravità e cadere più velocemente no !? – realizza Makkari, riuscendo ad afferrare per una mano Molecola.
-Chissà quanto si può andare veloci con questo sistema ! Vediamo se ho capito come funziona…
La risposta è data dal fatto che entrambi precipitano ad una velocità vertiginosa verso il basso. Uno dei due urlando di terrore, l’altro ridendo ed esultando.
-E quando finirà il corridoio !? Come faremo a fermarci in tempo !?
-Rilassati, Molecola ! E’ tutto finto, no ?
-Sì ma io mica voglio spaccarmi la testa per davvero !
-Non fare il guastafeste e per una volta cerca di goderti un po’ il…aspetta !!!
Makkari si ferma a mezz’aria, mentre Molecola prosegue la propria caduta. L’Eterno si avvicina al muro stellato, inclinando la testa per riuscire a vederlo dalla giusta prospettiva. Si morde un labbro e si lascia cadere ancora, guardando un’altra porzione di muro. Scende ancora, per poi risalire e ridiscendere diverse volte.
Più in basso, Molecola si sta sforzando per riuscire a rallentare o fermarsi…ma la velocità non è il suo campo di specializzazione.
-Devi vedere una cosa ! Tremila chilometri più in alto ! – lo chiama Makkari, afferrandolo per un braccio e volando verso la destinazione.
Quando sono arrivati, un minuto dopo, gli indica le scritte luminose sul muro nero.
-E’ Kree !!! Più in basso c’è anche un pezzo scritto con lettere Skrull, e penso di aver identificato qualcosa scritto in Shi’ar e Rigelliano in vari punti.
-E che cosa dicono ? – chiede Molecola. Se avesse veramente uno stomaco, a questo punto vomiterebbe anche l’anima.
-Non ne sono troppo sicuro, conosco giusto due o tre frasi e poi sembrano forme molto arcaiche…lo Skrull ha giusto in comune l’alfabeto, poi. Ma ho letto un pezzo su qualcuno che ha combattuto Galactus, un altro su una donna che è morta durante una supernova, e qualcosa sulla distruzione dell’universo credo.
-Cioè questo non è un muro ma una interminabile lista di nomi di persone provenienti da varie galassie che hanno avuto a che fare con…eventi…cosmici…
Entrambi i terrestri hanno un’illuminazione allo stesso momento, e si dicono la stessa cosa:
-I Protettori dell’Universo !!!
-Secondo Quasar ce ne sono stati più di un miliardo – ricorda Makkari – Un metro quadro per ciascuno, a colonne di sette… questo corridoio sarà più lungo dell’Equatore. Non ci dovremmo mettere molto…
-Un memoriale per i caduti…forse siamo veramente morti allora… - realizza Molecola.
-C’è un solo modo per scoprirlo no ? – risponde Makkari sorridendo di cuore.
-No, non un’altra voltaaaaaaaaa !!!!
I due tornano a volare-precipitare a velocità impensabili, mentre davanti a loro passano inosservati i ricordi di cinque miliardi di anni.
Galassia Vortice
Normalmente, un buco nero cresce di massa e dimensioni solo se riesce a far cadere nel suo vortice gravitazionale della nuova materia. In una zona vicina al centro di questa Galassia, invece, c’è un buco nero che sta crescendo ben oltre i suoi limiti naturali. Sta divorando lo spazio esterno, chilometro dopo chilometro.
Adesso la sua espansione è relativamente lenta, crescendo alla velocità della luce. Non ha ancora inghiottito nessuna altra stella vicina e, di questo passo, impiegherà ancora un anno e mezzo terrestre per farlo.
-Sta accelerando – capisce Quasar, vicino al suo limite esterno – Lentamente, ma accelera. Se va avanti così, tra qualche giorno crescerà ad un parsec al secondo…ed è già troppo vicino ai sistemi abitati così com’è.
Stringendo i pugni, Colui che Agisce raccoglie le proprie energie e si prepara a fare l’impensabile.
-Questo farà parecchio male, lo so già…
Carico di energia rossa, infatti, vola direttamente incontro al nulla che avanza. Nuota con fatica fino al centro, sostenuto solo dal proprio potere. Anche per un essere del suo rango sta decisamente esagerando, e sente già da subito i primi segni della fatica.
A denti stretti riesce comunque a raggiungere il centro del buco nero, la singolarità gravitazionale, e a parlare.
-Entropia ! Lo so che mi stai sentendo. Giocare alla grande entità cosmica non funziona, con me.
In risposta, il nulla e il silenzio.
-Okay, lo ammetto, è un bel trucchetto. Ma ho fermato Nemesi, pensi che mi lascerò fregare da uno schifoso buco nero ? Non pensi abbastanza in grande, Enty.
Niente.
-Sì, lo so che Nemesi era una faccenda un po’ particolare, ma non ti ho visto fare un granché all’epoca. Anzi, mi risulta che tu non ti sia neanche mai manifestato in tutta la storia dell’Universo… perché ora ? Cosa credevi di fare con questo misero affare…cosa ti ha convinto a fare Maelstrom ?
Silenzio, come sempre. Ma la velocità di rotazione del buco nero accelera leggermente…
-Ascoltami bene, grandissimo figlio
di puttana, questo è il mio universo.
Non me ne frega niente se tu ci sei dentro dalla creazione, adesso le regole
sono diverse. Adesso la regola è “nessuno cerca di distruggere la vita,
indipendentemente dal rango concettuale”. Mi sono spiegato ? Tu. Farai.
Sparire. Questa. Schifezza.
-Altrimenti ?
-Mi avrai come nemico. E credimi, non ti conviene.
-Non puoi farmi niente. Il centro
non può reggere. Entropia può solo crescere.
-Vedremo se la penserai diversamente
quando metterò in campo il Tribunale Vivente. Credi di poterti giostrare anche
lui come ti pare ? E se mettessi di mezzo anche il Guanto dell’Infinito ? Gli
Arcani e gli Infiniti, e i Celestiali e chissà che altro ? Ho salvato tutta la
schifosa esistenza, Entropia, ho ancora un paio di favori da richiedere. Io non
mi fermerò davanti a niente e nessuno per salvare la vita degli abitanti di
questa galassia, di questo universo. Probabilmente puoi vincere. Ma il gioco
vale la candela ? Vuoi davvero
scontrarti con me, Entropia ?
Il buco nero smette di ruotare. L’entropia diminuisce, e lo spazio torna ad essere normale.
Quasar vola fuori dalla singolarità, togliendosi il sudore dalla fronte e sorridendo. I suoi occhi bruciano di energia rossa.
-Sbruffone. Non so dove volesse arrivare Maelstrom
con questa faccenda…
Volge lo sguardo alla galassia che ha scelto di proteggere per prima. Non ci sono astronavi in movimento da quando ha proibito i viaggi stellari non autorizzati e ha smesso di autorizzarli.
Ovunque, rivolte. Scontri. Battaglie. Guerra civile.
-Adesso basta. Basta con
la guerra.
Pianeta Krasia. Il palazzo di governo è invaso da una folla di cittadini affamati. Le guardie si sono arrese, o si sono unite ai saccheggiamenti. Una di esse sta usando il suo fucile come una mazza per distruggere le reliquie di una dinastia millenaria, urlando:
-Krasia ai krasiani ! Morte a Evros ! Krasia…ai…
Una sfumatura di rosso colpisce la guardia e la stanza in cui si trova. Tutto il palazzo. E dallo spazio, per qualche istante, tutta l’atmosfera si colora di rosso acceso.
-Basta…con la…guerra… - mormora la guardia, lasciando cadere l’arma.
La folla inferocita si ferma. I canti di ribellione si fermano, e risuonano nella stessa frase:
-Basta…con la…guerra…
Ai confini della città, gli eserciti disorganizzati si fermano e rompono le righe. Su tutto il pianeta, ogni krasiano…adulti, bambini, svegli e dormienti…smettono di fare quello che stavano facendo e ripetono:
-Basta…con la…guerra…
La stessa scena si ripete in tutto l’impero. Su ogni pianeta abitato, uno dopo l’altro, gli abitanti ripetono la stessa frase. Ogni colonia, ogni protettorato.
Anche sui pianeti lontani. Mammiferi, rettili, civiltà stellari e pre-industriali. Per un lunghissimo momento, in una simultaneità galattica, tutti si fermano e ripetono:
-Basta…con la…guerra…
Su Lampyria, l’ex Protettrice dell’Universo…Lyas…si trova nel consiglio planetario, a discutere dei recenti sviluppi.
-Quindi devo insistere sul fatto di dover abbandonare il nostro isolamento e sfruttare la nostra superiorità nell’apprendere ed eventualmente…
Si ferma. Come tutti gli altri presenti, alza la schiena ed allarga leggermente le ali per ripetere:
-Basta…con la…guerra…
In piedi sul grande faro che porta il suo simbolo, Quasar osserva con le braccia incrociate il primo pianeta che ha salvato da quando si trova in questa forma. La ricostruzione della civiltà lampyriana non è mai stata portata a termine, nonostante l’incredibile adattabilità della società locale.
Il vento muove il suo mantello rosso. Non si sente volare una mosca. E in tutta la galassia non riesce a sentire una sola lamentela.
-Bravi. E adesso rimettete tutto a posto.
Ovunque, nella Galassia Vortice, miliardi di pacifici zombie iniziano a riparare ai danni della guerra civile.
Zona Quantica.
Mr.S osserva i dati riportati dai computer della struttura, in attesa di eventi rilevanti o nuovi ordini. I Protettori sono ancora in stato di allerta, e questo aumenta i suoi compiti.
C’è un lampo rosso nella sala del trono, ma diverso da quello che accompagna sempre ogni teletrasporto del nuovo Quasar.
Non è un semplice e discreto scoppio di luce. E’ un’apoteosi di colore, brillante e gloriosa, che nemmeno i sensi del tutto alieni di S può sopportare.
[Quasar ?] – chiede empaticamente.
-L’emergenza è finita, Mr.S. Lo stato
di allerta è revocato…prenditi pure qualche giorno di ferie, te lo sei
meritato.
[Signore, c’è qualcosa di strano nella sua voce…si sente…]
-Alla grande, S. Forse ci sto prendendo la mano
con questa storia della divinità, sai…
Adesso l’effetto dell’esplosione di luce si sta attenuando, e Mr.S può guardare Quasar seduto sul suo trono. La poltrona è passata dal giallo al rosso acceso, ed il colore si sta diffondendo a tutta la stanza.
[Ne sono…contento, signore. Vuole procedere alla scelta del nuovo Protettore dell’Universo ?]
-No, stavo pensando di abolire la carica. Hai
visto che roba ? Ho detto “basta con la guerra” ed hanno semplicemente smesso.
Devo solo imparare a gestire la cosa e fare una bella scorta di energia, e non
ci sarà più bisogno di proteggere niente e nessuno. Ma non preoccuparti, ti
troverò comunque qualcosa da fare.
Quasar si alza dal trono, facendo pochi passi nella stanza ormai completamente rossa, ed avvicinandosi alla porta che conduce al Piano Astrale.
[Ma signore ! Non ha ancora resuscitato Makkari né Molecola !]
-Lo farò più tardi. Ho voglia di festeggiare,
adesso. Chiamami se c’è qualcos’altro da mettere a posto. E cerca di rilassarti
un po’, va bene ?
[Lo farò…signore…]
Quasar oltrepassa la soglia, e Mr.S si affaccia allo schermo/finestra che concede uno sguardo all’intera Zona Quantica, la dimensione da cui nasce e a cui torna tutta l’energia potenziale dell’universo.
L’onnipresente giallo sta lasciando spazio al rosso, che si allarga a macchia d’olio.
Se non avesse un gigantesco occhio al posto della testa, adesso Mr.S si morderebbe un labbro. Ha un pessimo presentimento.
Il muro stellato
Makkari e Molecola si fermano, atterrando e facendo ritornare la gravità al suo posto. Davanti a loro, l’ultima colonna scritta…e ancora incompleta. Finalmente anche Molecola può capire cosa dicono quelle luci sbiadite, perché il penultimo riquadro è scritto in inglese. Lo legge ad alta voce.
-“Quasar della Terra, nato Wendell Vaughn. Salvò gli Osservatori dalla Piaga d’Oblio, impedì a Maelstrom l’Assassino Cosmico di far collassare l’Universo, recuperò lo Starbrand, sconfisse Nemesi L’Anti-Realtà e salvò la vita di tutto l’universo innumerevoli volte. Trasceso a Drylon per salvare gli abitanti di Xhantea”…non c’è altro.
-Il riquadro superiore è in Kree, parla di Mar-Vell ed è altrettanto sintetico.
-Ma l’ultimo riquadro allora ? Lyas ? – immagina Molecola.
-Sì, è in lampyriano. “Lyas Elateyra di Lampyria. Aiutò a fermare la guerra tra Evros e Krasia, combatté Maelstrom l’Assassino Cosmico. Lasciò il rango per divergenze irreparabili con Colui che Agisce”… cosa, si è licenziata !? Da quanto tempo siamo qui dentro ? – si meraviglia Makkari.
-La domanda è un’altra… questa roba non può averla scritta Eon. Non le ultime parti almeno. E neanche Epoch, a meno che non si sia liberata. Allora chi è stato ad aggiungere queste ultime righe ?
-Colui che ha scritto
tutto il resto, Owen Reece.
Dal buio esce un essere umanoide, dalla testa decisamente fuori proporzione, ed una piccola coda. Ha un colorito verdognolo stranamente familiare ed una faccia che Makkari non può dimenticare.
-Eon !?
-Una sua parte. La
parte che, conscia della mortalità di tutte le cose viventi, non poteva
accettare che i suoi campioni venissero dimenticati. Così lasciò qui una sua
parte, perché nessuno dimenticasse.
-Ma NOI che ci facciamo qui ? – insiste Makkari.
-E soprattutto, Eon non ti ha lasciato dei vestiti di ricambio vero ? – chiede Molecola in un raro tentativo di umorismo.
-Temo di no. Ma dato che sono io a gestire questo memoriale…
Improvvisamente, entrambi i Protettori si ritrovano all’interno dei rispettivi costumi…con gran pace di Molecola:
-Era ora ! Con tutto il rispetto, Makkari, non avrei mai potuto vivere ai tempi dei greci.
-Nessuna offesa. Allora Eon, a parte per scoprire che Owen o è ebreo o ha una storia interessante da raccontare, noi due perché siamo qui ?
-Tutti i Protettori
dell’Universo hanno un legame particolare con Eon. Le
loro essenze vitali, le loro anime, sono collegate e un giorno, dopo la morte,
una parte di ogni Protettore si riunirà ad Eon nella
Stanza Bianca. Forse Quasar ve ne ha parlato, avendola brevemente visitata un
tempo…
-Quindi questa cos’è, l’Anticamera Bianca ?
-Siamo vicini al luogo
di riposo eterno dei Protettori, ma nemmeno Quasar può farvi entrare.
Nell’eventualità della vostra morte, tuttavia, fece sì che le vostre anime
venissero custodite in questo luogo per poter essere poi recuperate con calma.
-Insomma è un parcheggio…chi se lo sarebbe aspettato da Quaze.
-Quasar è sempre stato
fonte di sorprese per Eon ed altri del suo rango…ma
mai come in questa incarnazione. Solo in queste circostanze possiamo parlare
senza che lui lo sappia, ed ho un grande bisogno della vostra assistenza.
-Per fare cosa ? – chiede Molecola.
-Salvare l’Universo…
-Ti pareva – risponde Makkari alzando lo sguardo.
-…da Quasar.
-Prego ? Stiamo parlando dello stesso Quasar ? – insiste Makkari.
-In un certo senso…no. Anche se, lo ammetto,armato delle migliori intenzioni,
Quasar ha commesso un errore fatale nell’appropriarsi del potere che ha ora.
L’uso sconsiderato dell’energia divina sta corrompendo la struttura stessa
della realtà e se non interverremo presto e con decisione, questo porterà alla
fine di tutto.
-Non per essere sospettoso, ma Quasar non se ne accorgerebbe ? - chiede Molecola.
-Se avesse la
Coscienza Cosmica, forse. Ma questa energia è molto pericolosa…c’è un buon
motivo se non è mai stata usata a certi livelli. Eon
stesso non avrebbe potuto gestirla, né avrebbe
potuto risalire da solo alla sua origine.
-Un momento, non sei tu Eon ?
-Solo una parte, Makkari, solo una parte. Ma qualcun altro mi ha informato e
si è mosso sin dal principio per fermare Quasar. Potete considerarlo il…vero
principale di Eon. Forse lo conoscete…
-Eternità ? – cerca di indovinare l’Eterno.
-Non esattamente.
-Chi ha parlato !? – chiede Makkari guardandosi intorno. Ha sentito la voce, ma non vede nessuno ed il suono proviene da ogni singola direzione.
-Makkari e Molecola, vorrei presentarvi il capo di Eon. Il centro che non può reggere, il secondo principio
della termodinamica, fratello di Eternità…Entropia.
-Aah… - resta a bocca aperta Molecola, appoggiando poi una mano sulla spalla di Makkari – Solo io ho perso qualche passaggio !?
Piano Astrale
La porta sulla realtà si apre, lasciando entrare una luce rossa che inonda l’intero appartamento. Quasar entra subito dopo, facendo pochi passi e togliendosi il mantello per gettarlo sull’appendiabiti.
-Lara, sono a casa…
A poco a poco, il pavimento diventa rosso. Seguito dalle tende, e dai primi mobili. E dal divano, quando Quasar ci si siede sopra. I suoi abiti da lavoro lasciano spazio a quelli civili, ma invece di jeans blu e una maglietta nera ora indossa jeans rossi e una maglietta rossa.
-E’ stata una giornata incredibile, sai ? Ho fermato Entropia. Mi è bastato fare un po’ la voce grossa e ha capito con chi aveva a che fare. Poi ho fermato la guerra galattica…è stato semplicemente grandioso ! Ho solo dovuto dire “basta guerra” e loro hanno smesso ! Capisci !? Niente più guerre perché l’ho detto io ! E’…wow. Sono così carico di energia...
Ci sono delle riviste sul tavolinetto davanti a lui, e Wendell ne prende una in mano. Non ricordava ci fossero quando ha creato l’appartamento. Ma appena le tocca diventano completamente rosse, impossibili da leggere.
-Ma che…Lara, hai preso tu le riviste per caso ? Perché…cavolo, non mi ricordavo che il tavolo fosse rosso…
Non c’è nessuna risposta. Eppure Lara non può aver lasciato l’appartamento o lui lo saprebbe. Basterebbe un istante per usare i suoi poteri e scoprire dove si trova, ma è la legge della casa…si è umani, qui dentro.
-Comunque avevi ragione, ero un po’ fuori di testa ultimamente. Adesso basta fare i reclusi, da domani si torna sulla Terra ! Ho giusto un paio di modifiche da fare qua e là…voglio vedere cosa diranno i Vendicatori, probabilmente resteranno senza lavoro. Ma basta parlare di Quasar okay ? Stasera usciamo. Dovunque tu voglia, okay ? Lara ? Lara ?
-Mi dispiace… - dice una voce femminile spezzata, dietro al divano.
Wendell si volta. Lara ha in mano un oggetto metallico blu elettrico…una pistola.
BANG !
CONTINUA
Nel prossimo numero:La
teoria dei colori