#95
VERDETTO UNIVERSALE
Parte 1 di 6
Se gli dei fossero pazzi
Caspian Lake,
Vermont, Terra
Lara Winters si sveglia quando i primi raggi di sole entrano nella stanza. Si rigira nel letto per osservare il suo ragazzo, Wendell Vaughn, ancora addormentato. Per quanto si senta stupida, Lara non può fare a meno di sorridere come una scolaretta alla prima cotta e passargli una mano tra i capelli; dopo tutto quello che hanno passato negli ultimi mesi, i primi giorni trascorsi nella nuova casa sono sembrati troppo belli per essere veri.
Le Bande Quantiche dorate ai polsi di Wendell, l’unico indizio della sua identità segreta di Quasar, lampeggiano ritmicamente per qualche secondo. Lara si chiede di che cosa si tratti, mettendosi a sedere sul letto.
E’ solo ora che si rende conto che c’è qualcun altro nella stanza. Seduta su una vecchia poltrona come se fosse il più maestoso dei troni, una bellissima donna dai capelli corvini ed un’ampia tunica purpurea la sta osservando.
Lara prova un senso di smarrimento nell’osservarla, senza capire chi sia. Poi i loro sguardi si incrociano, e Lara avverte un brivido di terrore. Quando alcuni secondi dopo allunga una mano per scuotere e risvegliare il proprio amato, è già sbiancata in volto.
-Sono sveglio, sono sveglio – mormora Wendell, strofinandosi gli occhi prima di notare la misteriosa ospite.
Lara vorrebbe dire qualcosa, ma le parole non le escono di bocca.
-Oh, salve. Non l’avevo sentita arrivare. Immagino che sia qualcosa di importante, se è venuta di persona.
L’ospite non risponde, limitandosi a fissare nel vuoto con un’espressione neutra in viso.
-Potrei avere solo un secondo? – chiede Wendell, fingendo un timido sorriso di cortesia.
L’ospite si alza lentamente in piedi, ricoprendosi la testa con il cappuccio della tunica, ed esce con passi lenti e misurati dalla stanza impiegando quella che sembra un’eternità; solo quando chiude la porta, Lara riesce a riprendere fiato e a calmarsi.
Wendell si alza dal letto, sbadigliando. Le Bande Quantiche sostituiscono i boxer con il costume di Quasar, facendo del proprio meglio per renderlo presentabile di prima mattina.
-Wendell...chi è quella donna? – chiede Lara con voce ancora debole per lo spavento.
-La Morte. Vado a parlarle un po’ in cucina, okay? Spero di non metterci molto.
-Sei sicuro che sia una buona idea?
-Tranquilla, non mi farà niente. E’ un po’ formale, ma molto professionale. Spero solo che sia venuta da sola, non vado matto per la sua solita compagnia.
Qualche minuto dopo, Lara entra con cautela nella cucina.
Wendell sta tranquillamente facendo colazione, incurante del fatto che
-Uhm...Wendell? E’ tutto a posto?
-Non saprei, non ha detto una parola. Non vedo Thanos da nessuna parte, se non altro, quindi è già un passo avanti.
-Sei proprio sicuro che sia
-Sì, l’ho già incontrata in passato, sia metaforicamente che
letteralmente. Ho già provato a contattare Epoch, ma non ha saputo dirmi
niente...se
-Sei sicuro che sia una buona idea?
-Me lo hai già chiesto.
-Solo perché mi sembra un’idea particolarmente stupida...
-Se avesse voluto dire o fare qualcosa sarebbe già tardi; credo che nessuno possa veramente dirle come comportarsi.
-Vedo che avete già qualcosa in comune, allora…
A milioni di anni-luce di distanza
Il vento solare di una stella nelle ultime fasi della propria vita sta rapidamente erodendo la superficie dei pianeti che le orbitano attorno. Questo sistema non ha mai ospitato la vita, e l’incredibile spettacolo di distruzione cosmica sembrerebbe completamente ignorato da tutte le creature viventi.
Invece qualcuno sta apprezzando l’evento cosmico, una figura solitaria che cavalca il vento solare sulla propria asse argentea. Oggi Silver Surfer non sta esplorando l’universo alla ricerca di nuovi mondi da visitare, non è in cerca di avventure o pronto a salvare gli innocenti per riscattare il proprio passato oscuro. Si sta semplicemente godendo lo spazio.
-Salve, ci conosciamo? – chiede qualcosa che sta cavalcando le onde gravitazionali al suo fianco.
Silver Surfer ha visto migliaia di forme di vita aliene, ma mai nessuna come questa. Metà del suo corpo assomiglia alla coda di un serpente, l’altra metà è composta da un gruppo di forme geometriche scollegate tra di loro, e le sue tre bocche parlano a turno pronunciando una parola alla volta.
-Sono certo che mi ricorderei di averti già visto – risponde Surfer. Nemmeno i suoi sensi cosmici riescono a capire che cosa sia questo essere; non sembra composto di materia.
-Io sono Anomalia. Incarnazione di tutto ciò che non è come le altre cose.
Mentre parla, Anomalia cambia costantemente forma, ognuna più assurda ed impossibile della precedente. Anche la sua voce è in costante cambiamento.
-Credo di aver sentito parlare di te. Come posso aiutarti?
-Muori.
Una delle bocche di Anomalia rilascia una scarica di energia che colpisce Silver Surfer in pieno; poi la chela che ha sostituito la sua coda lo afferra, scagliandolo alla velocità della luce verso la stella. Silver Surfer riesce a rallentare la propria traiettoria, nonostante la tremenda forza di gravità della stella. Non ha idea di cosa abbia usato Anomalia per colpirlo, sa soltanto che non ha mai avuto a che fare con energie simili. E’ pronto per tornare all’attacco, ma ora i tentacoli spinosi di Anomalia lo avvinghiano assorbendo il suo Potere Cosmico.
-Tutto questo è assurdo, Anomalia! Che motivo hai per attaccarmi?
-E che motivo avrei per non attaccarti, invece?
Quasi a sottolineare la propria follia, Anomalia si getta nel nucleo della stella portando con sé Silver Surfer. L’ex araldo di Galactus tenta di liberarsi, ma nelle grinfie dell’entità cosmica è completamente inerme.
Una volta dall’altra parte della stella, Anomalia lo lascia andare. Silver Surfer si aggrappa alla propria asse, allontanandosi abbastanza dalla stella da evitare di esserne di nuovo attratto.
-Il tuo potere è nulla in confronto al mio; non puoi fare nulla di nulla per impedirmi di ucciderti quando mi pare. Non è meraviglioso?
-Sei pazzo – è il semplice giudizio di Silver Surfer.
-Mi sto solo allenando. Non abbiamo nemmeno cominciato – sono le ultime parole dell’incomprensibile entità, che svanisce in un batter d’occhio senza lasciare traccia.
Silver Surfer si rimette in piedi sull’asse, dolorante. Non avvertiva dolore da molto, moltissimo tempo.
-Se un essere del genere è impazzito, pochi possono conoscerne le cause. Ed ancora meno possono fermarlo.
Da qualche parte
nello spazio profondo
Un’altra figura solitaria sfreccia nel vuoto cosmico, ma a differenza di Silver Surfer non prova alcuna gioia nel farlo.
-Nessuna idea di quanto tempo manchi? – chiede una voce nella sua testa.
-Per la millesima volta, Rick: no, non ne ho idea. Credi che cambi qualcosa continuare a chiedermelo? – risponde irritato Capitan Marvel.
-Guarda che la scena non dovrebbe essere così. Tu dovresti rispondere “no”, io dovrei continuare a chiedere “siamo arrivati?”, poi dovremmo alternarci a vicenda finché tu non mi urli di stare zitto. Dopodiché, di solito capita qualcosa che interrompe la scena.
-Tu guardi troppa televisione.
-Già, immagino di sì.
Anzi no, aspetta: non lo faccio più, perché siamo bloccati nello spazio da mesi
!!! Stiamo solamente volando a casaccio sperando di trovare la strada di casa
perché la tanto vantata Coscienza Cosmica di “qualcuno” non ha idea di dove
siamo finiti !
-Senti, non è che sia proprio colpa mia se ci siamo persi.
Dobbiamo parlare di quello che è successo da quando abbiamo lasciato
-C’ero anch’io, ricordi? Non è che dobbiamo fare un riassunto di quello che ci è successo perché nel frattempo hanno chiuso la nostra serie e la storia è rimasta a metà.
-Ne hai ancora per molto?
-Non saprei. Secondo te quanto manca prima di arrivare sulla Terra?
Capitan Marvel sospira e scuote la testa; i tentativi di Rick Jones di risollevargli il morale facendo il buffone (o irritarlo a morte, è ancora indeciso) non gli fanno notare fino all’ultimo minuto che qualcosa non va. Genis-Vell ferma la propria corsa più veloce della luce, guardandosi attorno estremamente perplesso.
-Che c’è?
-La Coscienza Cosmica. Non la sento più.
Quasi in risposta ai dubbi di Capitan Marvel, qualcosa compare all’improvviso davanti ai suoi occhi: un umanoide la cui pelle è bianca nel lato sinistro del corpo e nera nel lato sinistro.
-Due uomini nello
stesso corpo, ma allo stesso tempo separati. Interessante e banale. Il mio nome non
avrebbe senso per voi, ma potete chiamarmi l’Intermediario.
L’Intermediario allunga una mano per farsela stringere, e con l’altra colpisce Capitan Marvel con un pugno alla mascella.
-Devo ammettere che non me l’aspettavo – confessa Rick Jones.
-Neanche io: il pugno è stato molto più debole di quello di un bambino. Che cosa vuoi, Intermediario, e perché mi hai attaccato?
-Perché. Ed
anche per altri motivi: osserva bene e ignora.
-Questo tizio è anche più pazzo dei Syeki – commenta Capitan
Marvel, osservando l’Intermediario indicare
-E’ quella vera?
-Senza
-Sì e no. Io sono
la somma di
tutte le contraddizioni. Debole e forte. Caritatevole e crudele.
L’Intermediario colpisce Capitan Marvel con un altro pugno, ma questo è di tutt’altro genere. Il colpo è abbastanza potente da scagliare l’eroe a migliaia di chilometri di distanza, fino a schiantarsi sulla superficie lunare.
-Hahaha!!! Interessante – commenta euforico ed impassibile l’Intermediario, prima di svanire da questa dimensione.
Un pianeta senza nome
ai confini esterni del territorio Badoon
C’è un motivo se nessuno si è mai degnato di battezzare questo corpo celeste, o l’infezione sociale camuffata da città che si trova sulla sua superficie. Solo la feccia della galassia si reca in questo luogo sperduto, ed anche coloro che avrebbero le capacità cerebrali necessarie per dare un nome a qualcosa non hanno alcun motivo per farlo.
Una figura incappucciata si incammina per le strade ricoperte di lerciume della città, ignorando completamente l’odore di carne bruciata ed il rumore inconfondibile di un essere che urla perché le sue budella sono appena state vaporizzate da una pistola al plasma.
Questo fino a quando uno di loro non si aggrappa al suo mantello sporcandolo di sangue, mentre la sua pelle viene divorata da voraci batteri.
-Aiutami! Aiutami, per favore! Stanno mangiando i miei muscoli!!! – grida lo sventurato, strattonando lo sconosciuto fino a scoprirne la testa sotto il cappuccio. Il fatto che scoprire l’identità dell’uomo che ha incontrato lo terrorizzi più del fatto di essere divorato vivo, è forse la prova migliore di quanto sia potente la fama di Thanos di Titano.
-Silenzio – risponde il Titano, afferrando per il collo la vittima e sollevandola da terra.
I batteri che hanno già ridotto all’osso la propria preda cercano di infettarlo, ma senza alcun successo. Può essersi rifugiato qui per poter avere un po’ di tempo per riflettere, ma non si è certo rammollito durante questo periodo di inattività.
-Molto interessante. I batteri sono chiaramente artificiali, pensati per causare il massimo dolore possibile ma preservando il cervello; anzi, aumentando la capacità della vittima di provare dolore. Un lavoro decisamente ispirato.
Thanos non fa in tempo ad ammirare altri dettagli dell’opera, perché dal cielo iniziano a piovere acido e chiodi. Una creatura da incubo fuoriesce dal terreno con l’intenzione di divorarlo vivo, ma il cosiddetto Titano Pazzo risponde incenerendolo con un colpo di energia.
La sua mano è ancora fumante: per essere stato creato in una frazione di secondo, il mostro era decisamente resistente. Protetto da un campo di forza personale, Thanos alza lo sguardo per osservare una gigantesca figura metà umanoide e metà macchina bearsi della distruzione seminata:
-Non avete immaginazione! I vostri peggiori incubi non sono
abbastanza...ma io posso fare tutto! TUTTO !!!
-Modellatore di Mondi. Sembra che le voci sulla tua totale mancanza di immaginazione fossero esagerate.
-Thanos di Titano. Cosa potresti fare per impedirmi di
ridurti in cenere? O trasformarti in una roccia e gettarti in fondo al mare?
-Il fatto che ne parli invece di agire. Tu sei un’entità neutrale con tendenze benevole, Modellatore, non un sadico psicopatico. Sebbene trovi il tuo gusto nella manipolazione della realtà decisamente migliorato, non posso fare a meno di chiedermi che cosa comporti.
-Comporta che le regole per noi non valgono niente, Thanos.
Significa che possiamo fare quello che vogliamo e nessuno ci può fermare.
-“Noi”? Intendi tu e gli altri esseri nati dai Cubi Cosmici?
-Quanto pensi in piccolo. Non mi sorprende che
La mano di Thanos riduce a brandelli il teschio dello scheletro che i batteri si sono lasciati dietro, e nei suoi occhi brilla per un istante una scintilla che credeva estinta da molto tempo.
-Dimmi di più.
Caspian Lake,
Vermont, Terra
Lara Winters osserva preoccupata
-Fammi sapere qualcosa se hai notizie di Thanos o se scopri
qualcosa di strano. No, non posso definirti “strano”; diciamo più strano di “
-Nessuna novità? – chiede Lara.
-No, Warlock è sempre il solito maniaco del controllo:
vorrebbe che passassi la palla alla Guardia dell’Infinito. Ma
-Sarebbe stata una brutta cosa lasciare che se ne occupasse qualcun altro, almeno per questa volta?
-Tranquilla, posso gestire la situazione. Va tutto bene.
-Wendell, abbiamo
-Aspetta, sto captando qualcosa – la ferma Wendell, osservando una delle Bande Quantiche come se fosse un orologio – Un segnale d’allarme SWORD. Qualcosa si è appena schiantato sulla Luna.
-Non sapevo che potessi monitorare le loro frequenze.
-Infatti non lo sanno neanche loro. Sarà meglio che dia un’occhiata, ti dispiace tenere compagnia alla Morte per cinque minuti?
-Non se ne parla nemmeno. Senza offesa, signora Morte, ma preferirei avere il meno a che fare possibile con...
Lara non termina la frase:
-Hm. Ho l’impressione che mi voglia seguire.
Con un lampo di luce, gli abiti civili di Wendell Vaughn lasciano spazio al costume di Quasar. Il Protettore dell’Universo vola fuori dall’edificio, salendo sempre più rapidamente.
Infrange la barriera del suono appena sopra le nuvole, decuplicando la propria velocità ad ogni secondo fino a quando non ha superato l’atmosfera. Una volta nel vuoto, l’accelerazione fino alla velocità della luce è quasi istantanea; anche così, Quasar non può fare a meno di provare nostalgia per il Salto Quantico.
Quello che si trova davanti una volta completata la decelerazione lo lascia a bocca aperta.
Metà della Luna è completamente liscia e levigata. L’altra metà è stata ridotta ad un ammasso casuale di rocce che fluttuano nello spazio. Ma la cosa ancora più assurda è che tutto questo dura solo un secondo, dopo il quale le due metà si invertono.
-D’accordo, oggi sarà decisamente una giornata pesante – realizza Quasar, inviando un segnale d’allarme agli altri Protettori dell’Universo.
Si volta per osservare
-Capisco che è collegato al motivo per cui sei qui, ma non potresti darmi un indizio su cosa ti serve?
In tutta risposta,
I volti di Lord Caos e Mastro Ordine si confrontano ai lati della Luna, urlando l’uno contro l’altro parole che rimbombano nella struttura della realtà:
-Sono
stanco di questo stallo eterno. Il caos deve necessariamente evolversi
nell’ordine, e nulla può impedirmi di raggiungere il mio scopo.
-L’orDine cosMico non pUò reggere, le maceRie apPartegono al CAos.
A metà tra le loro parole, l’Intermediario e lo Straniero stanno combattendo. In galassie lontane, Cubi Cosmici stanno attaccando schiere di Celestiali. Immagini di infiniti scontri su ogni livello di esistenza appaiono in un istante di fronte a Quasar, che riesce solamente ad intravedere Eternità ed Infinito cercare di strangolarsi a vicenda.
Poi la sua mente, troppo ristretta per resistere a lungo ad una simile istantanea dello stato dell’intero universo, si ritrae bruscamente dalla visione.
-Whoa. Ti dispiace non farlo più? Mi sento come se mi avessero appena infilato il cervello in un acceleratore di particelle.
Al centro del paesaggio lunare in costante cambiamento per colpa delle energie contrastanti di Caos ed Ordine, Capitan Marvel e Nova si ritrovano spalla contro spalla a difendersi dal costante assalto di energia cosmica.
-Ti capitano spesso cose del genere? – chiede Capitan Marvel.
-A dire la verità non ricordo neanche l’ultima volta che sono entrato in azione – ammette Nova.
-Lo stesso vale per me. Disperso nello spazio anche tu?
-Qualcosa del genere – mente Nova. Quando si sta combattendo con due entità cosmiche impazzite assieme al figlio di uno dei più grandi super-eroi di quest’epoca, meglio non ammettere di aver procrastinato all’infinito i propri doveri di eroe. La migliore scelta è cambiare discorso e chiedere:
-Credo che questo sia più il tuo campo, Marvel, ma è normale che questi tizi cosmici si limitino a scagliare scariche di energia contro i nostri campi di forza senza nemmeno dire una parola?
-In effetti mi sarei aspettato almeno un “come osate cercare di fermarmi”.
-Hey, non dovrei essere io quello che fa battute? – protesta Rick Jones.
-Questo mi servirà di lezione a non volare in orbita terrestre quando ho bisogno di schiarirmi le idee. Voglio provare qualcosa di nuovo, seguimi – propone Nova, alzandosi in volo.
Capitan Marvel lo segue, faticando non poco a tenere il passo con il Razzo Umano. Lo scontro tra l’Intermediario e lo Straniero prosegue in silenzio, come se il fatto che i due eroi si sono appena chiamati fuori dalla battaglia fosse del tutto ininfluente.
-La battaglia più anticlimatica
di tutti i tempi, direi.
-Mi sembrava strano che non ci avessero ancora attaccato seriamente, nonostante siano molto più potenti di noi. Siamo solo finiti in mezzo al loro scontro, non ce l’avevano con noi...e sembrerebbero bilanciarsi a vicenda.
-State cercando di rubarci la scena? – chiede una voce familiare alle spalle dei due eroi.
Né Capitan Marvel né Nova hanno sentito Makkari avvicinarsi, e soltanto ora notano Molecola, Nuvola e Quasar che volano verso la loro posizione.
-Riconosco solo Quasar; chi sono gli altri? – chiede Nova.
-Con un po’ di fortuna, qualcuno che ha almeno una pallida idea di cosa stia succedendo.
Galassia Shi’ar
In un settore remoto di questa galassia, un’ampia nuvola di rottami è tutto ciò che rimane di centinaia di navi da guerra. Al centro della vastità di detriti, due strani esseri si stanno dando battaglia con ferocia inaudita.
Uno di loro si fa chiamare Gladiatore, ed è forse il mortale più potente di questa galassia. Più veloce della luce, più possente di un incrociatore stellare, capace di scavalcare le orbite planetarie con un sol balzo.
Il nome del suo avversario è impronunciabile, ma si fa chiamare Stardust. Esso è composto di energia cosmica, e nonostante il suo corpo tralucente possa dare l’idea di una creatura delicata sta dando del filo da torcere al Soldato del Domani.
Silver Surfer emerge dall’iperspazio dall’altra parte di questo sistema solare, volando verso i combattenti ad una velocità cento volte superiore a quella della luce. Intercetta il colpo di energia cosmica scagliato da Stardust, assorbendolo all’interno del proprio corpo senza problemi.
-Non mi importa per quale motivo sia cominciata: questa battaglia finisce ora – sentenzia il surfista argentato.
-La tua presenza non è né richiesta
né tollerata, apostata. Agisco per volontà di Galactus.
-Dubito seriamente che Galactus ti abbia chiesto di combattere Gladiatore e di togliere la vita a soldati Shi’ar completamente impotenti di fronte al tuo potere.
-Eppure è quello che questo mostro ha fatto, Silver Surfer. Il battaglione è stato attaccato senza provocazione – spiega Gladiatore, gli occhi carichi di vista calorifica ed odio.
-Galactus non ha bisogno di
ragioni, egli è al di là della moralità. Egli è al di sopra di chiunque, e
suprema è la sua volontà.
-E tu saresti il suo nuovo araldo? Il tuo fanatismo di ha accecato: in questo sistema non avverto pianeti che possano soddisfare la fame di Galactus.
-Così ho riferito a Galactus. La
sua risposta è stato ordinarmi di uccidere qualsiasi nativo.
-Araldo – tuona una possente chiamata psichica.
Stardust non esita un istante a volare alla massima velocità verso il padrone che lo ha richiamato. Silver Surfer lo segue a breve distanza, mentre persino la super-velocità di Gladiatore non gli permette di reggere il ritmo con i due Araldi.
La nave di Galactus, grande quanto una piccola luna, è visibile a centinaia di chilometri di distanza. In cima all’astronave sferica, il Divoratore di Mondi scruta i cieli con severa superiorità.
-Eccomi, mio signore. Quali sono i suoi ordini?
-Galactus! Quale follia ti ha convinto a conferire a questo insensato fanatico il Potere Cosmico?
-Stardust ha obbedito ciecamente ai miei ordini, qualcosa che è sempre risultato difficile ai precedenti Araldi. Supremo è il mio potere; non c’è limite a ciò che posso compiere. Con così tante possibilità, quale scegliere? Con così tanti soldati, quale fazione appoggiare? Così grande è l’universo, eppure è nulla rispetto a me.
La voce di Galactus è possente come sempre, ma Silver Surfer non lo ha mai sentito parlare così. Se non si trattasse di Galactus, ricorderebbe un terrestre sotto l’effetto di qualche droga.
Gladiatore raggiunge finalmente i due araldi, avvicinandosi a Silver Surfer. Per quanto confidi ciecamente nei propri poteri al di sopra di quelli dei comuni mortali, Gladiatore non ha l’istinto suicida indispensabile per pensare di attaccare direttamente Galactus.
-Ora mi credi, Surfer? Il Divoratore è impazzito.
-Credo che sia qualcosa di molto peggio, Gladiatore. Penso che qualcuno o qualcosa lo stia controllando mentalmente.
-Questo è ancora più folle. Quale
forza nell’universo può controllare Galacuts?
Eon-verso
Epoch sta contemplando l’universo da diverse ore, e ciò che sta vedendo non ha alcun senso. Non solo le entità cosmiche si stanno comportando in modo del tutto insensato, ma hanno anche cominciato a combattere l’una contro l’altra.
Ma la cosa ancora più impossibile è che le loro battaglie non stanno avendo nessun impatto rilevante sul resto dell’universo. Ogni singolo scontro è perfettamente bilanciato, ed anche se i danni collaterali sono molto peggiori di qualsiasi guerra conosciuta all’umanità, un’azione così diretta di così tante entità avrebbe dovuto causare distruzione su scala galattica.
Epoch ha dovuto immergersi a fondo nella Coscienza Cosmica,
più di quanto avesse mai fatto prima, per riuscire anche soltanto ad intuire la
presenza di una forza esterna che sta influenzando le entità. Ed appena ne
intuisce la presenza,
Da un istante all’altro, Epoch non è più collegata alla fonte principale di informazione dell’universo. E come se non bastasse, subito dopo la sua dimensione è invasa da dozzine di Celestiali.
-Che cosa significa questa invasione? – chiede, per la prima volta senza la possibilità di prevedere la prossima mossa dei suoi avversari.
I Celestiali non rispondono a parole, ovviamente. Si limitano a caricare verso di lei, avvolti da dosi di potere cosmico letali persino per Epoch.
Anche senza
Non ne ha bisogno. Una donna avvolta da lunghe vesti purpuree appare di fronte a lei, ed i Celestiali interrompono il proprio attacco come se fossero shockati dalla sua apparizione.
-Lady Morte. Non avrei
mai creduto di dovere la mia vita al vostro intervento.
I Celestiali riprendono il proprio attacco, con molta più
ferocia di prima.
Il volto dolce ed impassibile lascia il posto ad un teschio. I suoi occhi sereni e compassionevoli sono ora due abissi infiniti. Solleva una mano per mostrare il palmo ai suoi avversari, come per dire “fermatevi”, e la sua pelle scompare per mostrare uno scheletro.
Ad un semplice gesto della Morte, le armature di dozzine di Celestiali si sgretolano e si riducono in polvere. Non c’è nessuna esplosione, nessun raggio di energia. Di fronte alla Morte, persino i cosiddetti Dei dello Spazio non sono niente.
Epoch è un’entità cosmica dal potere inimmaginabile. Ha viaggiato in dimensioni così astratte da essere oltre la comprensione degli dei. Ha combattuto esseri così pericolosi da mettere in pericolo la sopravvivenza della realtà semplicemente esistendo.
Ma è in momenti come questi in cui si rende conto che, su scala cosmica, è ancora una neonata.
-Qualcosa mi dice che non siamo più in Kansas – commenta Nova, guardandosi attorno.
-Siamo stati tele portati nell’Eon-Verso, ma immediatamente prima ci trovavamo sulla Luna – puntualizza Nuvola.
-E non esattamente in ottima compagnia – sottolinea Capitan Marvel, guardando Thanos e stringendo i pugni preparandosi a combattere.
-Thanos. Avrei dovuto immaginare di trovare un pazzo come te dietro a questi eventi – lo insulta Silver Surfer, altrettanto pronto a combattere.
-Siamo in presenza di Lady Morte; cercate di mostrare un po’ di rispetto – risponde Thanos senza curarsi di nascondere il disprezzo che prova per gli altri presenti.
-Fammi immaginare: adesso dobbiamo cominciare a combattere, vero? – chiede Makkari rivolgendosi a Quasar,
-Neanche per idea. Surfer, Nova, Capitan Marvel...abbiamo probabilmente bisogno del vostro aiuto, ma non è davvero il momento di metterci a combattere quando non sappiamo nemmeno con che cosa abbiamo a che fare.
-La tua esperienza in crisi esoteriche è risibile, Quasar, ma suppongo di doverti ringraziare per aver dimostrato un minimo di maturità a differenza di questi trogloditi spaziali.
-Non forzarmi la mano, Thanos. Sei riuscita a scoprire che cosa c’è dietro a tutte queste entità cosmiche impazzite, Epoch?
-Non ancora; credo di
essermi avvicinata alla risposta, ma poi qualcosa ha completamente disabilitato
-Interessante. Il Pozzo dell’Infinito del regno della Morte si è congelato quando ho tentato di usarlo per arrivare in fondo alla faccenda – rivela Thanos.
-Uhm, sono sicuro che miss Morte ci è già arrivata…ma se il problema sono le entità cosmiche, perché non chiediamo al Tribunale Vivente di mettere tutto a posto? Voglio dire, è il suo lavoro no? – suggerisce Molecola
-Ho già provato a
chiedere il suo intervento, ma non ha risposto alla mia chiamata,
-Questo perché nemmeno tu sei abbastanza importante per lui, Epoch. Ma di certo il Tribunale non può permettersi di ignorare le richieste di Lady Morte – ricorda Thanos.
Dimensione delle
Manifestazioni
In un batter d’occhi, la visione suggestiva dell’Eon-Verso lascia spazio al totale vuoto perfettamente bianco di questo luogo astratto.
-Odio questo posto – sottolinea Quasar.
Nessuno degli altri presenti ha molto da dire, colpiti dalla strana visione di Eternità ed Infinito intenti a cercare di strangolarsi a vicenda mentre Oblio prova a separarli. Solo Epoch capisce che cosa implicano queste azioni:
-Questo è molto grave.
Eternità ed Infinito sono due facce della stessa medaglia, l’incarnazione dello
spaziotempo. Se si comportano così, significa che l’universo stesso sta
cercando di autodistruggersi…eppure dato che entrambi sono perfettamente
speculari, la loro battaglia è in uno stallo totale. Che sia stato l’effetto
della loro battaglia a far impazzire le altre entità?
-Se sono così pericolosi, non dovremmo cercare di fare qualcosa per fermarli? – chiede Nova.
Tutti i presenti lo guardano come se avesse appena fatto la domanda più stupida della storia.
-Okay, evidentemente mi sono perso il primo tempo. Torno a fare la comparsa.
-Tribunale Vivente: io
sono Epoch, Colei che Attende, figlia di Eon, nipote di Eternità e dell’Asse
Cosmico, detentrice della Coscienza Cosmica, protettrice della sacralità della
vita. Ti chiedo udienza in nome di Lady Morte, Colei Il Cui Nome Raggela Le
Stelle.
Nel vuoto metafisico della Dimensione delle Manifestazioni, un uomo dal corpo dorato appare seduto su di un semplice trono fluttuante.
-LA SEDUTA HA INIZIO. ESPONI IL CASO A QUESTA CORTE, EPOCH.
-Centinaia di entità
si stanno combattendo, mettendo a rischio la sopravvivenza di questa
dimensione. Questo è in diretta violazione della vostra precedente sentenza che
vietava scontri diretti tra entità. Chiedo che gli scontri siano fermati, e che
chiunque stia influenzando le entità sia portato di fronte a questa corte per
essere giudicato.
-LA RICHIESTA E’ RESPINTA.
-Che cosa? E per quale motivo?
-LA MIA SENTENZA NON E’ STATA VIOLATA, PERCHE’ QUESTA CORTE
HA GIUDICATO INVALIDA
-Non sono stata informata di questa variazione! Per vostra stessa sentenza, tutte le entità debbono essere informate…
-QUESTA CORTE HA L’AUTORITA’ DI PRENDERE QUALSIASI AZIONE NECESSARIA PER GARANTIRE L’ORDINE COSMICO. GLI SCONTRI NON STANNO DISTRUGGENDO LA REALTA’, QUINDI NON VI E’ MOTIVO PER FERMARLE.
-E chi decide i termini di questo “ordine cosmico”? – interviene Quasar.
-PROPRIO NON SAI STARE AL TUO POSTO, VERO QUASAR? – chiede il Tribunale Vivente, incrociando le gambe.
Questo gesto insolito, ed il tono di voce accondiscendente che ha usato, preoccupano Quasar più di quanto non lasci vedere. C’è qualcosa di sbagliato, di molto sbagliato, nel Tribunale.
-QUESTA CORTE HA SUPREMA AUTORITA’. IL VOTO DELLE ALTRE ENTITA’ NON E’ OBBLIGATORIO ED IN PASSATO E’ STATO CONCESSO SOLO PER CORTESIA.
-Basta – sussurra
-Mia signora…avete parlato – è stupefatto Thanos.
-Quello che stai facendo è un insulto al ruolo che l’Entità
Suprema ha assegnato al Tribunale Vivente.
-MA PER FAVORE. VEDI DA QUALCHE PARTE L’ENTITA’ SUPREMA? O NON LE IMPORTA QUELLO CHE STO FACENDO, OPPURE SI STA DIVERTENDO A VEDERE IL MIO ASSOLUTO TRIONFO.
-Tu non sei il Tribunale Vivente!
-OH, LO SONO, EPOCH, ECCOME SE LO SONO. POSSIEDO
-Chi sei!?
-CI SIAMO GIA’ INCONTRATI, MA IL TUO PROTETTORE MI CONOSCE MOLTO BENE. IN EFFETTI, VISTO CHE E’ GRAZIE A LUI SE SONO RIUSCITO A PRENDERE IL POSTO DEL TRIBUNALE VIVENTE, SUPPONGO VI MERITIATE DI VEDERE LA MIA VERA FORMA.
Il Tribunale Vivente si alza dal proprio scranno, e sulla sua pelle dorata iniziano a formarsi delle crepe nere. Un groviglio di spine acuminate ne ricoprono la superficie, formando rapidamente un’armatura ricoperta di borchie appuntite.
Il Tribunale Vivente affonda le dita nella propria testa, strappandosi le tre facce come se fossero un’unica maschera. L’artefice della crisi cosmica rivela finalmente la propria identità.
Persino Thanos resta a bocca aperta. La Morte non dice niente, ma la sua tipica inflessibilità ha lasciato spazio ad un’espressione preoccupata.
-Inginocchiatevi
di fronte al potere di Lord Odio, il nuovo Tribunale Vivente.
E’ il Protettore dell’Universo a dire qualcosa per primo:
-Oh, merda.
-Ed
ora, voglio sentirvi URLARE !!!
Lord Odio carica una frazione infinitesimale del potere del Tribunale Vivente che è ora a sua disposizione, utilizzandola per colpire la Dimensione delle Manifestazioni.
La realtà va in pezzi, infrangendosi per il contraccolpo, e Lord Odio ride di gusto per il terrore dei suoi nemici.
La giustizia divina ha appena lasciato il posto all’odio incarnato, lasciando cadere le redini dell’esistenza.
CONTINUA !
Immagino un mondo senza guerra, un mondo senza odio.
Ed immagino che attaccheremmo quel mondo, perché non
se lo aspetterebbero mai.
Jack Handey
Nel prossimo numero: i Protettori dell’Universo si trovano davanti al nemico più potente che abbiano mai affrontato, il Tribunale Vivente stesso. Esiste qualcosa che possa fermarlo?
Note
Come ha fatto Lord Odio ad ottenere il potere del Tribunale Vivente? Lo scoprirete nel prossimo numero, ma non prima di aver chiarito alcuni punti sui comprimari cosmici di questa storia:
Silver Surfer: l’ex araldo di Galactus è comparso l’ultima volta su Difensori MarvelIT 65 di Valerio Pastore, ed è in disperata attesa che qualcuno si decida a riprendere le redini della sua testata personale
Thanos: visto l’ultima volta su Vendicatori MarvelIT 61-69. Thanos non mette piede su questa serie addirittura dal numero 23!
Warlock e la Guardia dell’Infinito: visti l’ultima volta negli ultimi due numeri di questa serie, e chissà quanto tempo fa sulla loro serie personale MarvelIT che dovreste correre a leggere! (e che qualcun altro dovrebbe correre a scrivere, ma questa è un’altra storia)
Capitan Marvel e Rick Jones: nessuno sa dove siano stati negli ultimi anni, forse perché la loro serie personale MarvelIT si è fermata al numero 32, ma speriamo che prima o poi qualcuno ci racconti che cosa gli è successo. Sempre che sopravvivano a questa saga!
Nova: il Razzo Umano è apparso l’ultima volta su Vendicatori MarvelIT 61-69, ed anche lui in trepidante attesa che qualcuno ne riprenda le gesta.