#66
ASCENSIONE
In orbita attorno ad una stella gigante rossa, un pianeta arido e montagnoso. Dalla sua orbita, si possono vedere piccole luci colorate che si muovono nell’atmosfera.
Sulle montagne sono stati scavati labirintici alveari vecchi ormai di migliaia di anni. La forma di vita dominante…una delle poche a poter sopravvivere in questo mondo aspro…è da poco entrata nell’era spaziale, e già guarda l’universo con occhi diversi.
Questi umanoidi apparentemente fragili, con grandi ali blu a coprire i loro corpi fosforescenti, non si spaventano quando vedono la pioggia di stelle cadenti nel loro cielo ventoso.
Alcuni osservano il fenomeno astrale e si perdono nel suo romanticismo. Poi qualcosa li riporta alla realtà…quando le stelle toccano terra, e muovono le zampe.
Prima con curiosità, poi con frenetico terrore, queste lucciole umanoidi osservano inermi milioni su milioni di insetti grandi quanto loro cadere sugli alveari, scolpendo le montagne come una grandine di ferro.
Il bombardamento di ragni dura per tre settimane, mietendo una quantità incalcolabile di vittime. Poi gli orridi ragni a dodici zampe si svegliano, ed iniziano a mangiare tutto ciò che trovano sul proprio cammino.
A 35 milioni di anni-luce, New York City.
In un vicolo cieco si apre una porta di luce gialla, da cui esce un uomo di quarant’anni portati male con un costume verde e viola.
Molecola richiude la porta dietro di sé, e con un cenno trasforma il proprio costume in abiti civili mai stati di moda. Con andatura da bibliotecario in pensione entra nel Moonbucks, pieno di clienti a quest’ora del giorno.
Qualcuno fissa quell’uomo in completo marrone e cravatta grigia incamminarsi verso il bancone con il peso del mondo sulle spalle.
-Sembri proprio uno che ha bisogno di una bella bevuta – lo saluta il barista – Con quella faccia, il primo lo offre la casa. Cosa prendi ?
-Non sono dell’umore, e sai che non bevo.
-Scusa, ma non posso ricordarmi tutti i clienti. Allora, qual è il tuo solito ?
-E’ una questione seria, Bob, davvero. Ti sarai chiesto cosa è successo al proprietario del locale e alla tua cameriera, dopo tre settimane di…
-Aspetta un secondo – lo ferma l’uomo – Di che accidenti stai parlando ? Sono io il proprietario del locale !
-Ma…Quasar aveva comprato il bar !
-Chi !?
-Quasar ! Alto, biondo, protettore dell’Universo, il ragazzo di Lara ?
-Cos’è, uno scherzo del cavolo ? Mai sentito nominare, né questo tizio né questa Sara !
Lampyria, nella Galassia Vortice. Una giovane indigena spiega le ali, brillando debolmente nella notte. Stando attenta a non svegliare le sue sorelle esce dal cubicolo, osservando l’alveare che dorme.
Inizia a sbattere le ali senza fare alcun rumore, sollevandosi in volo. Sale fino a quando non riesce a vedere i confini dell’alveare…l’ultimo rimasto su tutta Lampyria, roccaforte delle ultime regine sopravvissute.
Vola su uno dei monti, atterrando in uno dei piccoli crateri. Non ci sono più cadaveri. I ragni hanno divorato anche i propri simili. In lontananza, mentre il sole rosso sta sorgendo, può vederli all’opera… innumerevoli, instancabili, attaccano con le dodici zampe le mura dell’alveare.
Dall’altra parte delle mura di cera, i lampyriani si coprono con le ali per non ascoltare il rumore delle zampe che grattano sui muri.
L’aliena stringe i pugni… e si accascia al suolo. Se i suoi occhi verdi avessero condotti lacrimari, piangerebbe.
-Brutta situazione – dice qualcuno alle sue spalle.
La ragazza si volta, spaventata. L’essere che si trova davanti le assomiglia, ma è chiaramente di un altro mondo. La sua pelle è pallida, rosacea anziché blu, e non ha né corna né ali…o almeno crede. Gran parte del suo corpo è coperto da un mantello rosso che non dovrebbe lasciare spazio per altri arti oltre alle braccia.
Lampyria ha già incontrato razze aliene, ma la ragazza mai. A parte i ragni.
-Chi sei ?.
-Avete abbandonato presto la battaglia. Non avete quasi provato a resistere…non ne avete mai ucciso uno, vero ?
-No. La mia razza crede nella pace – risponde lei, richiudendo le ali. Il suo tono è di sconforto.
-E tu in cosa credi ? – chiede lo straniero.
-Credo nel difendere il mio pianeta. Ma siamo troppo pochi e loro sono troppo…inarrestabili.
Lo straniero non le risponde subito. Mette le mani dietro la schiena (sì, non ha ali) e si avvicina ad uno dei crateri, guardando verso l’alto.
-E’ un’ottima strategia d’attacco. I loro esoscheletri sono abbastanza resistenti da non essere completamente bruciati nell’atmosfera. Le prime ondate creano il danno maggiore, abbattendo le vostre difese. I loro cadaveri danno ai loro simili un terreno più morbido dove atterrare, ed una scorta di cibo per uscire dalla fase di letargo in cui sono stati durante il viaggio.
-Hai una nave ? Un mezzo con cui portare in salvo qualcuno ? – chiede la ragazza, piena di speranza. Lo straniero sorride.
-Anche se ne avessi una, non c’è tempo. Sta arrivando un altro sciame.
La ragazza stringe lo sguardo nel cielo… e li vede. Migliaia, forse milioni di nuovi ragni in caduta libera. Puntano direttamente su…
-L’alveare !!! Dobbiamo volare via, le mura non sono abbastanza forti da resistere a un altro bombardamento !!!
La ragazza spiega le ali, ma un’aura rossa le ricopre e le impedisce di muoverle.
-E dove andreste ? Gli infestatori sono ovunque.
-Lasciami andare !!! Si può sapere chi sei !?
Lo straniero alza una mano verso il cielo. Una gigantesca cupola di energia rossa appare all’improvviso per proteggere l’alveare.
-Il vostro salvatore.
E’ una fortezza, un quartier generale, una casa. E’ qui che si radunano i Protettori dell’Universo.
Il primo ad arrivare, come sempre, è Makkari. Esce a super-velocità dal portale quantico creato dal bracciale che ha al polso. Poco dopo seguono Nuvola, che come al solito indossa unicamente qualche sbuffo di fumo bianco, e Molecola in un completo marrone.
Con grande frustrazione dell’Eterno, si mettono a camminare verso la sala riunioni a velocità normale.
-Nuovo costume, Molecola ? – chiede Makkari – Ho sempre detto che quello vecchio aveva bisogno di un’aggiustatina, ma questo è un enorme passo indietro.
-Ho, uhm, dimenticato di cambiarmi. Avete idea del perché Epoch ci abbia richiamato ?
-No. Ma penso abbia a che fare col vecchio Quaze…forse è riuscita a capire che accidenti gli è successo.
-Sempre l’ottimista del gruppo – replica Nuvola – Sono passate tre settimane dalla scomparsa di Quasar in seguito alla distruzione di Drylon, e se finora non abbiamo avuto conferme né della sua morte né della sua sopravvivenza…
-Sì lo so, c’ero anch’io Nuvola, questo non è un telefilm e non ci sono puntate precedenti da riassumere.
-Ho scoperto qualcosa di strano oggi – dice Molecola – Sono stato al Moonbucks, e nessuno si ricorda di Quasar o Lara. Neanche le molecole delle sedie.
-Ed io cosa ti avevo…aspetta. Le sedie ? Che hai fatto, gli hai chiesto se si ricordavano delle chiappe cosmiche ?
-Dubito che i glutei di Quasar avessero delle proprietà particolari rispetto…
-Stavo scherzando, Nuvola.
I tre Protettori entrano nella grande stanza, spoglia come tutto il resto della struttura, e si siedono al tavolo rettangolare presente al centro.
-Ancora non capisco – riflette Makkari ad alta voce – Al Moonbucks non se li ricordano, la madre e la sorella di Quasar negano di aver mai avuto un fratello o un figlio… ma i Vendicatori non sembravano averlo dimenticato quando gli ho riferito della scomparsa. Se qualcuno si è dato la briga di incasinare le teste dei terrestri, perché lasciare da parte i Vendicatori ?
-Uhm…so che abbiamo evitato di parlarne finora ma…anche voi pensate che sia vivo, vero ? – chiede Molecola mordendosi il labbro inferiore.
-E’ Quasar. E’ risorto più volte di quante io abbia cambiato scarpe – risponde Makkari con un distratto cenno della mano.
-Nulla poteva resistere all’esplosione del nucleo di Drylon. Ma è evidente che le Bande Quantiche devono essere sopravvissute in qualche modo… altrimenti, cosa sta mantenendo la griglia energetica attorno alla Terra ? O questa struttura, se è per questo.
-Nuvola ha ragione – interviene una voce femminile.
Al centro della stanza, avvolta da una nebbia di energia cosmica, appare la forma umanoide di Epoch. Anche se questo corpo dimostra almeno due dozzine di anni terrestri, è nata meno di cinque anni fa. Avere la conoscenza assoluta aiuta a crescere in fretta.
-Anche se non avverto
il funzionamento delle Bande Quantiche, una forza esterna sta mantenendo tutte
le creazioni di Quasar. Tuttavia, anche se così potente e vicina, non sono in
grado di identificarne la fonte nemmeno con
-Grande. Ma quell’affare funziona di tanto in tanto, almeno !?
-
Epoch allunga un braccio, ed attorno alla sua mano si forma l’ologramma di una galassia da mozzare il fiato, un turbine di luce celeste.
-
L’immagine cambia, inquadrando prima un mondo arido e montagnoso e poi un umanoide fosforescente con le ali.
-…patria di una razza paragonabile ad un incrocio tra lucciole terrestri, esseri umani e pipistrelli rigelliani. Una razza ancora giovane ma piena di promesse. Poche settimane fa, sono stati invasi. Da questa razza.
L’immagine successiva è abbastanza disgustosa da far indietreggiare persino Nuvola. Un orrido ammasso di carne, zampe e mandibole intento a divorare un proprio simile.
-Sono conosciuti come Infestatori. Una delle razze più feroci della propria galassia. Pochi minuti fa, una forza sconosciuta si è alleata agli abitanti di Lampyria ed ha iniziato a proteggerli dall’invasione.
-No problem, dovremo solo portarci un bel po’ di carta moschicida. Le coordinate galattiche ? – chiede Makkari, pronto a correre ai portali quantici.
-Non ho finito di delineare la missione – lo ferma Epoch – Il vostro compito è fermare il nuovo arrivato e permettere l’invasione.
Gli occhi dei Protettori si muovono veloci, incrociando l’uno lo sguardo dell’altro. Con crescente incredulità.
-E’ difficile da credere – analizza Nuvola.
-Okay, Eppy, qual è il trucco ? Le lucciole umane hanno una super-arma per distruggere l’universo o cose così ?
-No. Ma gli Infestatori sono in piena carestia; senza il terreno di Lampyria, moriranno a decine di miliardi. Inoltre, rallenteranno la crescita del livello culturale di Lampyria…il che, vi assicuro, sarà un bene per tutta la loro Galassia.
-Feeermi tutti. Da quando ci mettiamo a decidere quanto una razza può progredire o meno !?
-I lampyriani
hanno scoperto il fuoco mille anni fa ed il volo spaziale l’anno scorso. La
velocità del loro sviluppo tecnologico è
senza precedenti. Ma la loro struttura economico-sociale subirà un crollo
totale, secondo
-In altre parole si tratta di permettere un genocidio al fine di evitare una depressione economica. Non so se mi piace – risponde Nuvola.
-“Non sai” !? E’ una follia ! Va contro ogni ragione per cui esistono i Protettori !!! – sbraita Makkari.
-Si tratta di salvare 35 miliardi di Infestatori sacrificando cinquantamila lampyriani. O giudichi la sopravvivenza di una razza meno importante della prosperità di un’altra, Makkari ?
Nessuno osa rispondere, se non incamminandosi verso i portali.
La ragazza osserva i ragni spiaccicarsi contro lo schermo di energia, e l’alveare svegliarsi di soprassalto. I suoi simili osservano il cielo rosso, si guardano l’un l’altro in cerca di risposte, e chinano il capo. Hanno imparato a dimenticare la speranza.
-Quanto può reggere quello scudo ? Puoi usarlo per rinforzare le mura ? – chiede allo straniero, che sorride.
-Come ti chiami, ragazza ?
-Lyas. Che tecnologia usi per quello schermo ?
-Seguimi, Lyas.
Lo straniero si alza in volo, volteggiando agilmente. Lei dispiega le ali, e battendole ritmicamente lo insegue. Anche se non ha le ali, l’alieno è ancora più veloce di lei.
Mettendo nelle ali tutta la forza che riesce a racimolare, Lyas lo raggiunge. Lo straniero allunga una mano verso di lei, e la ragazza la stringe con curiosità.
Appena si toccano, accelerano. Volano così forte che il vento non le permette di spiegare le ali, facendola urlare per la paura di cadere.
Ma non cade, perché è oltre la gravità del pianeta. Quando si fermano, sono in orbita.
Lei si porta le mani alla gola, convinta di dover soffocare. Invece riesce a respirare alla perfezione. Ma anche se potesse, avrebbe già perso il fiato.
Non tanto per la vista del suo pianeta natale dallo spazio. Ha già visto delle immagini. Ma non ha mai visto quanto sia colossale il bombardamento, visto da qui.
In orbita attorno a Lampyria, un satellite di ragni avvinghiati tra di loro con le loro dodici oscene zampe. Un satellite da cui si staccano migliaia, milioni di Infestatori per colpa della gravità del pianeta.
-Hai paura, Lyas ? – chiede lo straniero, con una voce nella sua testa.
-Molta – risponde lei, stringendogli ancora di più la mano.
-Non averne. E’ tutto sotto controllo. Abbi fede in me…
Tre portali quantici si aprono a poche centinaia di migliaia di chilometri. L’espressione sul volto dei Protettori è di puro disgusto.
-Questa è di gran lungo la specie aliena più disgustosa che abbia mai incontrato – nota Makkari – Ma abbiamo del lavoro da fare.
-Sbaglio nel ritenere che tu abbia dei dubbi sulla nostra missione ?
-Ovviamente no, Nuvola. Per prima cosa, non affrettiamo le cose…vediamo di tenerci un po’ di margine. Molecola, prendi quella…palla di schifezze…ed allontanala dall’orbita del pianeta. Rallenterà il bombardamento quanto basta per capire la situazione.
-Toccare le loro molecole mi dà il voltastomaco – rivela l’uomo, spostando le centinaia di tonnellate di ragni solo guardandoli.
-Ci credo. Okay…Epoch, puoi darmi un riferimento un po’ più preciso della posizione della fonte di energia ? Epoch ?
In risposta, solo statica. Ed un lampo di energia rossa alle sue spalle.
-L’utente non è al momento disponibile, si prega di riprovare più tardi.
Makkari si volta, trovandosi senza parole per una delle pochissime volte nella sua vita lunga migliaia di anni.
Molecola resta letteralmente a bocca aperta, incapace di emettere alcun suono o formulare alcun pensiero.
Nuvola osserva con un leggero sorrisetto.
-Ciao. Che fate di bello da queste parti ? – chiede Quasar.
I Protettori si riuniscono attorno al loro vecchio compagno di squadra e, in più di un senso, principale ispiratore. Quasi tutti i dettagli non sono cambiati… lunghi capelli biondi, costume rosso e blu…ma altri si fanno notare prepotentemente.
Ai suoi polsi mancano le Bande Quantiche. Il suo simbolo…una stella gialla a quattro punte incisa su un cerchio… è ora una stella rossa a quattro punte incisa su un cerchio giallo. E soprattutto, l’iride dei suoi occhi è di un innaturale rosso brillante.
Lyas è poco sorpresa dall’aspetto di questi altri alieni. Quello che ancora non capisce è come possano tutti sopravvivere e parlare nello spazio.
Per sicurezza, la sua mano blu fosforescente non lascia mai quella di Quasar.
-Vedo che ti sei fatto ricrescere il braccio, Molecola. Era ora.
-E’…uhm…come…dove…perché…Zuras, posso parlare alla velocità della luce e non so neanch’io da dove cominciare – si imbarazza Makkari.
-Come faccio a non essere morto, dov’è Lara, che è successo alle Bande Quantiche, alla gente della Terra, perché sono qui e cosa accidenti sto facendo ? – elenca Quasar in rapida successione, provando gusto ad essere una volta tanto un passo davanti all’amico Eterno.
-Chi è la ragazza ? – chiede pragmatica Nuvola.
-Una mia nuova amica. Lyas…questi sono Makkari, Nuvola e Molecola. Io sono Quasar, a proposito.
-Sì sì molto piacere, ma immagino sia ora di un po’ di monologhi e dietro le quinte, no ? – incalza Makkari.
-Vediamo, andando in ordine di rapidità di risposte…le Bande Quantiche sono andate distrutte, ho cancellato io la memoria dell’esistenza di Lara Winters e Wendell Vaughn, e…sono un dio, adesso.
-Se queste sono le risposte rapide avrò bisogno di sedermi prima di quelle lunghe – commenta Molecola.
-Abbiamo tutto il tempo – nota Quasar – Abbiamo creato un buono stallo tra le due fazioni. Completiamo la riunione ?
L’istante successivo, tutti i presenti scompaiono in un lampo di luce rossa.
L’Eon-verso, una dimensione parallela abitata esclusivamente dal corpo di Epoch…ormai cresciuta alle dimensioni di una piccola luna.
In questo non-luogo dove il pensiero è spesso più importante della realtà, Colei Che Attente osserva l’universo. Il suo ruolo universale, proteggere la vita e la conoscenza, richiede un impegno costante e poche distrazioni.
Nata con la piena Coscienza Cosmica, ci sono poche cose che Epoch…dato abbastanza tempo per cercare e comprendere…non possa conoscere.
Quando cinque stranieri appaiono all’interno della sua massa cerebrale, c’è poco da riflettere. Sa cosa sta succedendo.
Il suo cervello spinale si deforma per rappresentare la sua icona metafisica, una forma di vita più simile a un vegetale con una faccia e tre occhi che a una bambina, come in fondo resta su scala cosmica.
-Epoch – la saluta il suo vecchio Protettore, chinando leggermente il capo.
-Quasar – risponde lei, con cautela.
Lyas vorrebbe urlare dallo spavento…si trova in un luogo alieno interamente ricoperto di viscere…ma questo luogo emana un calore, una saggezza senza età, che in qualche modo la tranquillizza. Abbastanza da lasciar andare la mano di Quasar.
-Ti sei fatto desiderare – scherza Epoch – Ero quasi arrivata a chiedere tue notizie alla Morte.
-Tanto non ti avrebbe risposto. Troppo snob.
-Va bene Quaze, caldi abbracci e tutto il resto, ma non credere di cavartela con le risposte brevi questa volta – incalza Makkari.
-Non c’è molto da dire, in realtà… l’energia del nucleo di Drylon era destinata a generare un nuovo dio, giusto ? Io e Lara siamo entrati in comunione con quell’energia nel tentativo di contenere l’esplosione. E ce l’abbiamo fatta… ho assorbito tutta l’energia in eccesso, a parte una microscopica frazione che ha distrutto quanto restava del pianeta.
-“Microscopica” ? Era un’esplosione di livello supernova ! – ricorda Molecola.
-Se ce l’avete fatta, dov’è Lara ? – chiede Nuvola.
-Qui dentro – risponde Quasar appoggiando una mano sul cuore – Siamo una cosa sola, anche più di prima. E’ difficile da spiegare in termini lineari… l’energia divina ha distrutto i nostri corpi ma ha supercaricato le nostre anime. Ci ho messo un bel po’ a venirne a capo, a decidere cosa ero. Per questo mi ci è voluto tanto prima di poter ricreare un corpo fisico.
-Così sei un dio, uhm ? – chiede Makkari alzando un sopracciglio.
-Già. Ora capisco perché Thor non la smetteva mai di parlarne…quando sei un dio, sai di esserlo e basta.
-Il dio di cosa, precisamente ?
La domanda spiazza Quasar, che per qualche ragione guarda in direzione di Lyas. Ed alza una mano avvolta dall’energia rossa.
-Lascia che te lo mostri.
Un altro bagliore rosso, e l’Eon-verso lascia il posto ai ragni. Ragni in ogni direzione, a perdita d’occhio. Ammucchiati gli uni sugli altri, in costante movimento, sempre alla ricerca di cibo e di nuovi spazi.
Lyas sobbalza alla loro vista, afferrando il mantello di Quasar. Quando si accorge di non poterli sentire né toccare, si calma…un poco.
-Ho collegato l’Eon-verso con la loro mente collettiva per farvi avere un’idea. Non si sono mai dati un nome; non hanno corde vocali né altro tipo di linguaggio. Le prime razze ad incontrarli li hanno soprannominati gli Infestatori…a ragion veduta.
La visione si concentra su un solo ragno, solo in mezzo ad una immensa distesa bianca.
-Non hanno una società. Non hanno una famiglia. Da quando nascono a quando muoiono hanno un solo ed unico schema di pensiero: mangiare abbastanza da potersi riprodurre. Sono ermafroditi e nascono già incinti di migliaia di nuovi esemplari…che divorano avidamente.
-Sono esseri senzienti ? – chiede Nuvola.
-Senza ombra di dubbio – risponde Quasar annuendo – Hanno una tecnologia, esclusivamente votata a scagliarsi nello spazio per trovare nuovi pianeti dove riprodursi. Questo è quello che è rimasto del loro pianeta natale, che hanno abbandonato sei miliardi di anni fa…-
Ora i presenti sono nello spazio stellare, e sono grandi quanto un pianeta. Sotto i loro occhi, una manciata di asteroidi pieni di morsi.
-Si sono mangiati anche il nucleo – chiarisce Quasar – Hanno sterminato, divorato e seviziato qualunque razza abbiano mai incontrato. I concetti di convivenza pacifica, rispetto per la vita e progresso sono assolutamente estranei per loro. In breve…-
Lo spazio viene nuovamente sostituito dai tessuti interni di Epoch, che improvvisamente sembra meno disgustoso del solito.
-Questa razza è il male incarnato.
-Sono primitivi e fuori controllo, vero – dice Epoch – Hanno bisogno di essere aiutati, guidati. Tenuti sotto controllo, sotto stretta sorveglianza forse. Ma sono una forma di vita, Quasar, meritevole come tutte le altre di sopravvivere.
-No. Sono una malattia, un cancro che infesta questa galassia. Dobbiamo proteggere questi sistemi stellari. E se non lo farai tu, Epoch… rimedierò io.
Quasar stringe i pugni, ed i suoi occhi si illuminano di luce rossa.
-Cosa stai…non puoi…no !!! Ti prego !!! – urla Epoch, spalancando i tre occhi. Tutto l’Eon-verso trema e sussulta con lei…e piange.
-Che le prende ? Che stai facendo !? – chiede Makkari, afferrando Quasar per le spalle e scuotendolo.
-Sto proteggendo l’Universo.
Lampyria. A migliaia si sono già alzati in volo per scampare all’ultima carica degli Infestatori, sempre più decisi a divorare il loro pianeta.
Da alta quota, osservano lo schermo di energia che scompare e sono sicuri di morire da un secondo all’altro, bombardati da orridi ragni invasori… e invece no.
I corpi degli Infestatori si illuminano di rosso, e si volatilizzano. Uno dopo l’altro, in una rapidissima fiammata rossa che si estende fino all’orizzonte e oltre.
E’ così ovunque. Su tutto il pianeta. In tutto il sistema
stellare. In tutta
Eon-verso. Epoch sta urlando, e urlando, e urlando, e urlando…
-Se va avanti così, la sua energia psichica distruggerà l’intera dimensione. Cosa può aver visto per avere una reazione simile !? – si chiede Nuvola.
-Non mi piace non mi piace non mi piace non mi piace – balbetta Molecola, mordendosi le unghie.
-Tranquilli, sopravviverà – chiarisce Quasar – La sua mente era collegata agli Infestatori. Le passerà…non ha altra scelta.
-Scollegala ! Subito !!! – ordina Makkari.
-Non serve…non esiste più nessuna mente collettiva degli Infestatori. Non esistono più Infestatori…da nessuna parte.
-Cosa…come hai…
-Mentre parlavamo, ho disintegrato ogni singolo Infestatore fino al livello sub-atomico. Ogni mondo infestato, ogni nave spaziale, ogni colonia, ogni avamposto. Ogni singolo quark è stato spazzato via in un unico colpo. Epoch era collegata alle loro menti mentre è successo…
-Hai disintegrato un’intera razza !?!?
-Ho debellato una malattia. Avanti, Mak, dimmi dove ho sbagliato… dimmi una sola, singola ragione per cui gli Infestatori meritavano di vivere.
L’Eterno non sa rispondere. Nemmeno la nebulosa senziente o il nerd onnipotente.
Hanno combattuto esseri più gradi dell’Universo. Hanno superato ogni confine conosciuto. Ma questa faccenda è troppo grande per avere certezze così ferme…
-ASSASSINO !!! – urla Epoch, ristrutturando la propria conformazione interna per manifestare un volto – Il nostro compito è proteggere, non uccidere !
-Ne ho abbastanza di tutto questo – risponde Quasar, illuminandosi di abbagliante luce rossa e puntando il dito contro Epoch.
-Dov’eri tu quando questo mondo veniva sterminato ? Dov’eri tu quando gli Infestatori distruggevano ogni cosa sul loro cammino ? Dov’eri tu quando a miliardi…a decine di miliardi morivano pensando “non c’è nessuno che possa salvarci ? Non c’è davvero nessuno a proteggerci ?” Ci siamo noi a proteggerli, Epoch ! Ma non ascoltiamo mai le loro voci !!!
-Gli interessi dei pochi vanno sacrificati per il bene della Vita. Nell’ordine cosmico delle cose…
-Queste cose non contano ! Lo so ! Ma questa gente non vive
in dimensioni alternative, non ha
-Per un Protettore dell’Universo, queste cose non devono contare.
-In questo caso…ecco le mie dimissioni.
Gli altri Protettori cercano di avvicinarsi a Quasar…anche se non sanno ancora se è il caso di fermarlo…quando vengono spinti indietro da un’onda di energia rossa talmente potente da non poterle resistere.
Persino i loro sensi, molto superiori a quelli degli esseri umani o dei lampyriani, fanno estrema fatica a seguire quello che sta succedendo. Non è decisamente uno spettacolo per occhi mortali, questo.
Epoch si vede costretta ad utilizzare una frazione del proprio potere personale per fermare Quasar, da cui l’ex Protettore si difende con uno scudo di energia…pur continuando ad avanzare verso di lei.
-Lo so che sei enormemente più potente di me, Eppy, anche nel mio stato attuale. So che potresti sbriciolare la galassia, se volessi. Ma so anche che sei restia a scatenare tutta la tua forza all’interno del tuo stesso corpo…perché è questo il tuo punto debole. Lo so, perché sono stato istruito a difenderlo. Tu ed Eon non siete mai stati veramente indistruttibili… il vostro punto debole è nel corpo fisico, nel cervello soprattutto. Normalmente non avrei una sola chance contro di te, ma le tue difese mentali sono crollate insieme agli Infestatori.
-Non puoi veramente sperare di uccidermi. Anche nel tuo stato attuale, valuti troppo la mia vita.
-Sì, non voglio ucciderti. Spero un giorno di riuscire a farti pensare come me e, del resto, sappiamo entrambi che torneresti in vita con facilità. Non sono impazzito, non voglio un assassinio…solo un colpo di stato. Lyas !!!
Intenta a volare via dalle gigantesche scariche energetiche, la lampyriana guarda nella direzione della battaglia…e dai suoi occhi parte una scarica rossa.
Epoch viene colpita all’interno del proprio cervello, ed un enorme spasmo muscolare si diffonde per tutti i suoi chilometrici tessuti.
Makkari si muove alla velocità della luce per evitare che i tessuti ciclopici schiaccino i corpi dei suoi amici. Tutto si contorce rapidamente, si deforma in qualcosa di incomprensibile. E Makkari corre.
E’ già abbastanza lontano da aver lasciato il corpo di Epoch, quando si guarda indietro. I suoi piedi corrono sul nulla, non su un terreno.
Quasi tutto l’Eon-verso è occupato dal corpo di Epoch…che adesso occupa molto meno spazio.
Mettendo i suoi compagni in salvo, Makkari capisce cosa sta succedendo. Il corpo di Epoch viene legato dai suoi stessi tentacoli, e da gigantesche catene di energia solida rossa.
-Spero che tu capisca quanto mi dispiace fare questo. Prometto che non sentirai alcun male – le dice Quasar.
-Che le hai fatto ? – chiede Makkari.
-Ho scollegato la sua coscienza, così ora non è in grado di controllare il suo corpo o il suo potere. Sigillerò l’Eon-verso per un po’, per assicurarmi che la sua mente non scappi… finché non avrò rimesso in sesto un po’ di cose.
-Dubito che le altre entità cosmiche accetteranno le tue idee – nota Nuvola.
-Nel caso…che vadano al diavolo. Non hanno battuto ciglio quando Eon ha avuto un successore… impareranno a convivere con l’idea che adesso c’è qualcun altro al posto di Epoch. Mi chiedevi che dio sono, Makkari ?
Quasar guarda con occhi di luce rossa il corpo esanime ed incatenato della sua mentore, e la ragazza la cui specie si è salvata dall’estinzione.
-Sono il Dio della Protezione. Ed oggi è il primo giorno del mio Protettorato.
CONTINUA