Quasar #36

di Fabio Furlanetto

 

IS THE WORLD STILL SPINNING AROUND ?

 

"No snowflake in an avalanche ever feels responsible"

Stanislaw Jerzy Lee

 

 

Las Vegas, Nevada. Una mattina come tante altre in una delle città più inconfondibili del mondo. Un ragazzo poco di poco più di quindici anni viene sbattuto fuori dal casinò di turno, atterrando malamente. Non è certo la prima volta che gli capita, ma questo non rende il colpo meno piacevole.

Mentre si sta rialzando, uno stivale nero si ferma davanti alla sua faccia. Mentre si alza guarda l’uomo, sulla trentina, molto più alto di lui. Indossa una specie di tuta di pelle viola scuro.

-Cos’è questo posto ? – chiede il gigante.

-Non sai leggere, spilungone ? E’ un casinò !

-Hhhmmm. Avrei dovuto prevedere che avrebbero costruito qualcosa sul terreno. Beh, non ha una grande importanza. Tu ! – dice con voce ferma, quasi di sfida, rivolto alla guardia – Quanto sono profonde le fondamenta ?

Abituata ad avere a che fare con dei pazzoidi, la guardia non gli risponde. L’uomo si avvicina e lo guarda dai suoi due metri e dodici di altezza.

-Detesto essere ignorato.

Appoggia leggermente il dito sul petto della guardia, e questa fa un lungo respiro affannoso per poi cadere a terra privo di sensi.

-Che cazzo gli hai fatto ? – chiede il ragazzo.

-Ho assorbito l’energia cinetica del suo cuore. Secondo te quanto sono profonde le fondamenta ?

-E che ne so !

-In fondo non era così importante. Posso trovarlo comunque…

Alza la mano destra col palmo rivolto verso l’alto, ed inizia a fare tanto freddo da rendere visibile il suo respiro. Prima che il ragazzo possa capire cosa sta succedendo, la terra trema lentamente. Si sentono alcune urla provenienti dal casinò e qualche oggetto che si infrange, poi senza preavviso dal terreno spunta una capsula di metallo che si ferma a mezz’aria.

-Aaahh…finalmente.

-Un terremoto !

-Quasi. Ho assorbito un po’ di energia termica e un po’ di energia cinetica dal suolo. Sapevi che ogni punto del pianeta si sposta di qualche millimetro al decennio ? Ho rallentato un po’ la zona per recuperare questo da decine di metri di profondità.

-Che sei, una specie di mutante ?

-Solo in senso molto lato. In questo corpo ho messo anche qualche fattore del gene X, ma le mie ascendenze genetiche sono molto diverse.

La capsula si apre alla pressione di un pulsante nascosto, rivelando una complicata apparecchiatura dall’aspetto vagamente retró. Il gigante ruota delle piccole manopole ed inserisce dati, ascoltando con attenzione gli strani suoni che vengono emessi.

-Nessuna risposta. Dovevo aspettarmelo.

-Cos’è quell’anticaglia ?

-Questo, giovane Sapiens…

-Mi chiamo Jack.

-Io sono Maelstrom. E questo è uno dei primi comunicatori inter-dimensionali costruiti. Lo nascosi qui negli anni ’30, sicuro che nessuno l’avrebbe individuato. Ci sono strumentazioni simili nascoste in varie parti del mondo, in realtà, ma solo questo si trovava sulla strada tra il mio punto di atterraggio e la mia vecchia base.

-Forte.

-Ens ha sicuramente ricevuto il messaggio, e sono sicuro che presto si metterà in contatto con me. E se non lo facesse, andrò direttamente alla fonte. In ogni caso credo di avere un po’ di tempo libero…

Guarda il ragazzo e sorride. C’è un che di sadico in quella espressione.

-Secondo te quante persone ci saranno in questa città ?

-Non lo so…un milione ?

-Bene. Scommettiamo che l’energia cinetica dei loro cuori è più che sufficiente a garantirmi un volo da qui alla Terra del Fuoco ?

 

Due stivali neri lasciano le loro impronte sul fango verdastro, fermandosi a pochi passi dalla schiuma. La marea fa alzare e abbassare il livello dell’acqua, facendo muovere le piante spongiformi. C’è un odore acido nell’aria, ed il polline  fosforescente lascia uno strano alone attorno al costume.

Makkari si ferma di fianco alla sua compagna di squadra, che fluttua a pochi centimetri dal suolo. Nel cielo violaceo, nuvole spesse centinaia di chilometri rilasciano una pioggia incessante ed uniforme, mentre ad intervalli regolari altre masse nuvolose più piccole scendono dallo spazio.

-Fa paura, non è vero ? – le chiede, incrociando le braccia.

-Che cosa ? – risponde Nuvola, nel suo solito tono impersonale.

-Tutto questo.

-L’aria di Brazon è velenosa per l’organismo umano. Era prevedibile un certo grado di disagio.

-Lo sai che Molecola ha ordinato ai composti più dannosi di non avvicinarsi. E questo non fa che peggiorare le cose.

-Trovo veramente difficile seguirti.

-Insomma, guarda cosa stiamo facendo. Quasar ha estratto tre quarti dell’acqua inquinata del pianeta, Molecola ha sintetizzato triliardi di metri cubi d’acqua prendendo materia dagli altri pianeti del sistema e adesso tu pensi a farla scendere di nuovo.

-Continuo a non seguirti. L’unico modo per permettere agli abitanti del pianeta di continuare a respirare sott’acqua era di riciclarla.

-Sì, questo lo so anch’io. E quello che stiamo facendo non ti scatena considerazioni ?

-Oltre al fatto che abbiamo salvato la vita su questo pianeta…no.

-Arriviamo su un pianeta ed in dieci giorni ricicliamo tre quarti della sua acqua. Normale routine.

-Non mi risultava fosse già successo. Forse il problema è che…avrebbe dovuto ? E’ un discorso sul fatto che non ci impegniamo abbastanza, questo ? Oppure sul fatto che qui, data la fauna molto particolare, riusciamo a farlo mentre sul tuo pianeta natale no ?

-No, è un discorso sul potere.

-Su quale aspetto del potere, precisamente ?

-Sul fatto che voi tre forse ne avete troppo.

-Non ti seguo.

-Parliamoci chiaro. Potete spostare e distruggere le stelle, e ne abbiamo anche avuto la verifica. Sbriciolare un pianeta potrebbe diventare routine quanto questa operazione. Non ti fa paura questo ?

-Dobbiamo sbriciolare un pianeta ? – Per la prima volta lo guarda, estremamente confusa.

-Ahh, lascia stare. Andare a fare discorsi del genere con una nebulosa senziente…

Si allontana camminando, calciando qualche piccola conchiglia ovoidale. Ne ha viste di cose, in più di quattromila anni di avventure… Ha combattuto legioni di Devianti. Ammirato la gloria distruttrice dei Celestiali. Ha lottato contro i Ciclopi, è stato tra le fauci di Cerbero e distrutto il Culto dei Senza Volto.

Eppure… Darebbe la vita per i suoi compagni, ma ora iniziano a sembrargli terrificanti. Molecola, il tizio basso e mingherlino che cammina guardando sempre per terra, potrebbe trasformare l’Atlantico in acido con poco meno di un gesto. Nuvola sta spostando l’acqua di un pianeta come si stesse versando da bere.

Quasar è nella Zona Quantica ad inserire un Cubo Cosmico nei sistemi di comunicazione della Struttura, e parla di spostare l’intera dimensione per raggiungere altri universi. Non si rendono conto di quanto grande può diventare questa faccenda… una ex colonia Skrull li ha contattati chiedendogli appoggio per un colpo di stato all’Impero, promettendo duecento sistemi solari in cambio.

Le voci si diffondono anche tra le stelle. Un salvataggio di una nave alla deriva di qua, la distruzione di un asteroide impazzito di là… Alla lunga, nessuna tradizione millenaria di Protettori dell’Universo misconosciuti potrà giustificare tre esseri in grado di fare quasi di tutto.

[Di fronte all’avanzata di Nemesi tutto questo ha un’importanza relativa, non trovi ?]

La voce proviene dalla sua testa, eppure in qualche modo anche da dietro di lui. Non serve girarsi ed osservare l’umanoide con un grosso occhio al posto della testa ed un’armatura meccanica per capire chi sia stato.

-Leggevi i miei pensieri, S ?

[So bene che ti è impossibile chiamarmi §§>§, ma preferirei Mr.S se non ti causa problemi]

-Sì, sì. Hai proprio un bel coraggio a farti vedere come se niente fosse, dopo settimane di assenza.

[Desolato, ma il mio ruolo di segretario personale di Epoch non mi permette di decidere sulle mansioni a me assegnate. Per quel che riguarda i tuoi pensieri… non era mia intenzione leggerli. Sono un empatoide naturale; per me non c’è differenza tra pensieri, emozioni e parole]

-Come ti pare. Che c’è ?

[Dovreste recarvi al più presto sulla Terra, a Los Angeles]

-Sulla Terra ? Con le dozzine di super-eroi che ci sono serviamo noi quattro ?

[Ti prego di non chiedere altro. Persino questa comunicazione non è autorizzata]

-Vuoi dire che non è Epoch a mandarti ? Le è successo qualcosa ? Dov’è ?

[Non posso dire altro. Recatevi tutti e quattro a Los Angeles]

Con la velocità con cui era comparso, Mr.S svanisce, lasciando Makkari parecchio confuso.

-Sempre più strano, anche per un alieno con un occhio al posto della testa. Tutti e quattro sulla Terra, sarà un problema. Nuvola non avrà finito prima di un’altra ora, e provvedere alle zone meno profonde tocca a me. Quasar è troppo impegnato nella Zona. Resta Molecola, dovrebbe essere ancora a Denver… è decisamente il più vicino. Avvertirò solo lui. Del resto che può capitare sulla Terra che non possa risolvere da solo ?

 

Las Vegas. Al centro di un uragano di energia cinetica, Maelstrom alza le braccia al cielo nella pura estasi del movimento. Si alza un vento tanto forte da rendere vana la tentata fuga dei clienti del casinò. A Maelstrom non potrebbe importare di meno in che città si trova, del perché i clienti si trovassero lì o delle loro urla terrorizzate. Non gli importa niente nemmeno dello stupido ragazzo che gli ha fatto tante domande, mentre cerca riparo dal vento dietro una macchina.

-Non avrei mai immaginato…nemmeno dopo aver ricostruito il mio stesso DNA pezzo per pezzo, che potessi avere accesso ad una forza così terrificante ! Tutto intorno a me…tutto è movimento, dalle vibrazioni molecolari al moto di rivoluzione di questo insignificante pianeta, fino all’espansione dell’universo… una riserva inesauribile di energia cinetica, totalmente al mio servizio !!!

All’improvviso, il ciclone si ferma. Ora che la macchina ha smesso di sussultare, Jack si alza timidamente e vede la polvere ricadere a terra. Maelstrom ora guarda con rabbia sopra di se. Jack segue il suo sguardo e vede un uomo in costume verde e viola starsene tranquillamente in piedi, a mezz’aria.

-Non ti è bastata l’ultima volta ? – chiede Maelstrom sorridendo.

-Ci conosciamo ?

-Giusto. L’ultima volta che ci siamo visti io ero nel corpo di un Celestiale di quasi mille metri, non posso pretendere che tu mi riconosca subito.

-Vorresti farmi credere di essere…

-Ammetto di essere leggermente più vitale della mia immagine nel database dei Fantastici Quattro.

-Non fare strani trucchi. Lanciarmi contro qualsiasi cosa, anche energia pura, non mi farà assolutamente niente. Credimi, non c’è davvero confronto tra noi due.

-Sono d’accordo.

Si accende una luce nei suoi occhi, mentre solleva la mano davanti ai suoi occhi e la stringe a pugno. Il vento si alza di nuovo e la terra…no, l’aria stessa inizia a tremare. Nuovamente immerso nell’estasi cinetica, Maelstrom sferra con la sola mente un potente colpo energetico contro Molecola; l’energia si infrange contro uno scudo di molecole compresse, riuscendo tuttavia ad incrinarlo.

Concentrato sulla riparazione, Molecola non si accorge delle decine di auto che volano dritte su di lui.

-Non sapevo potessi farlo !

Indica velocemente due auto, che vanno in mille pezzi. Altre cinque prendono il loro posto e fanno la stessa fine, rimpiazzate da altre dieci.

-Ho riprogettato ogni singola cellula del mio corpo come una batteria psicocinetica. Telecinesi, Molecola: il dominio della mente sulla materia.

-Già, è un bel potere. Ne so qualcosa anch’io.

Ad un ordine perentorio, tutte le molecole che circondano il loro signore si separano, vaporizzando all’istante tutte le macchine che fino a cinque minuti prima erano parcheggiate in quattro isolati. Non è abbastanza: la nebbia di molecole sparse che lo circonda si anima di vita propria, ignorando i suoi ordini, e lo circondano.

“Io controllo la materia e lui il suo movimento, non usciremo mai da questa guerra mentale. Devo cambiare strategia e portare lo scontro su un lato più fisico”

-Come mai così silenzioso, Molecola ? Senza i tuoi compagni di squadra a dirti cosa fare non vali poi un granché.

La rabbia gli dà la carica necessaria per vincere il controllo di Maelstrom sulla nebbia molecolare, riuscendo a dissiparla. Mentre tira un sospiro di sollievo, si vede arrivare contro un pugno guantato di viola scuro. Era l’ultima cosa che si aspettava, e mentre il pugno colpisce il suo occhio sinistro si dà dello stupido per non aver capito che se controlli il movimento fare un salto di dieci metri è uno scherzo. Mentre lo pensa, una ginocchiata lo colpisce allo stomaco togliendogli il fiato.

-Non essere più un ultracentenario ha i suoi vantaggi, non credi anche tu ?

Una gomitata sul collo con l’energia cinetica del magma che scorre a chilometri di distanza lo scaraventa al suolo, dove cade lasciando una buffa sagoma sul cemento. Se non avesse alzato un campo di forza repulsivo all’ultimo momento si sarebbe rotto praticamente tutte le ossa.

Jack corre verso di lui per vedere cos’è successo. La terra cambia forma per formare una gabbia su misura, poi trasportata lontano muovendosi come su delle onde. Una gigantesca mano di cemento si alza per afferrare Maelstrom, pronto a distruggerla facendola vibrare alla velocità del suono.

All’ultimo minuto, la mano forma un pugno ed accelera, colpendolo e spedendolo dritto nei cieli di Las Vegas. Molecola si alza in piedi, cercando di aggiustarsi la faccia manipolando l’afflusso di sangue al suo occhio nero.

“Riesco a sentire le molecole d’aria che vengono spostate per tenerlo sospeso, fin da qui. La sua psicocinesi è almeno al livello del mio controllo sulla materia. Non so se posso sistemarlo da solo, non vorrei sottovalutarlo”.

La pressione di un pulsante del bracciale quantico, sotto la manica del costume, manda un segnale d’allarme agli altri Protettori. Cercando di farsi coraggio, ordina alle molecole del suolo di trasportarlo verso Maelstrom e si solleva da terra.

 

Trova Maelstrom a qualche centinaio di chilometri di altezza, volando verso sud. Non sembra essersi accorto del suo avvicinamento. Probabilmente non prende in considerazione tutte le fonti di energia cinetica nelle vicinanze, per non sovraccaricare i suoi sensi.

Molecola cerca di concentrarsi su cosa fare. Non è mai stato un uomo d’azione e non lo sarà mai. Non che sia sempre necessario, con poteri di quel calibro.

“Un attacco fisico è assolutamente fuori discussione. Potrei imprigionarlo ? Ma con cosa ? Non ha fatto fatica a distruggere il cemento. Vediamo… titanio ? No, per crearlo usando ossigeno e azoto ci metterei una vita. Acciaio ? Qualche altra lega ? Non credo di riuscire a creare dell’Adamantio abbastanza solido. Se solo avessi più tempo per pensare… Un attimo ! Ci sono ! Con Graviton ha quasi funzionato…”

Il suo bersaglio si ferma all’improvviso, e Molecola impossibilitato a rallentare se lo ritrova davanti in un attimo.

-Provavi a trasmutare il mio costume in acido ?

Un pugno ed il suo carico di energia cinetica quasi lo raggiungono, ma vengono evitati da un violento spostamento delle molecole d’aria che circondano i due combattenti, che si distanziano l’un l’altro per uscire dal reciproco raggio d’azione. Cosa che, date le forze in gioco, ha del ridicolo.

-So che hai ancora parecchi problemi a manipolare le molecole organiche. Questo costume l’ho ricavato dalle fibre dei cadaveri di una trentina di aracnidi alieni, prima di rubargli l’astronave. Dovresti avere un Q.I. di 217 ed essere il maggiore esperto mondiale di genetica degenerativa, per comprenderne anche solo la struttura cellulare…ma quello, purtroppo per te, sono io.

-Perché continui a vantarti, e a distruggere quello che ti capita a tiro ? Qual è il tuo piano questa volta ?

-Esattamente come il tuo: prendere tempo. E poi… sono appena tornato in vita con un centinaio di anni di meno,dopo aver passato anni in un oblio senza fine, e mi ritrovo con il potere di uccidere seduta stante l’intera popolazione terrestre. Avrò diritto a un po’ di sano divertimento, no ?

-Divertimento ?

-Certo. Per esempio… a mezzo chilometro da qui è partito un treno diretto a Los Angeles. Secondo te quanti sono i passeggeri che possono sopravvivere schiantandosi contro il Coliseum ?

A conferma delle sue parole, una grossa massa con un’accelerazione non indifferente sorvola i due, diretta verso la città che hanno appena lasciato.

-Sei completamente pazzo !?

Ci vuole una concentrazione assoluta per recuperare abbastanza materiale dal terreno e creare qualcosa che posso vagamente assomigliare a dei binari, tenere stabile il treno e modificarne la rotta per farlo atterrare. O almeno, questo è quello che Molecola voleva fare.

Con il solo pensiero, Maelstrom cambia continuamente la traiettoria, come se il treno fosse su delle montagne russe invisibili. E mentre i passeggeri urlano terrorizzati e Molecola pensa il più in fretta possibile a tutte le combinazioni chimiche immaginabili, lui ride.

-Sai, non ho mai sopportato la maggior parte degli studiosi di bio-genetica applicata che come prima cosa lavorano sul proprio corpo. Lo trovo estremamente poco professionale ed anti-scientifico… anche anti-estetico, se guardi a cosa ha combinato Arnim Zola. E dire che prometteva così bene, come studente… ma parlo di nuovo come un vecchio. Però devo ammettere che, se fai un buon lavoro, hai ottime soddisfazioni in questo-

Una scia rossa lo investe in pieno, trascinandolo oltre l’orizzonte in un batter d’occhio. Molecola tira un sospiro di sollievo, e non sa se perché ora può salvare i passeggeri o perché non è più costretto a sopportarlo.

 

Il secondo successivo, Maelstrom batte la schiena a terra, accecato da una nuvola di polvere e sabbia. I granelli aumentano la loro velocità fino a schizzare via, nello stesso istante in cui qualche migliaio di pugni si fermano a dieci centimetri dalla sua faccia, nello spazio di un secondo.

Si rialza in piedi, imponente nonostante il fisico asciutto, ignorando totalmente gli sforzi di Makkari per colpirlo.

-Oh, andiamo. Tu sei l’ultimo essere vivente che abbia la minima possibilità di colpirmi.

-Questo resta da vedere – risponde Makkari continuando a colpirlo, ormai più simile ad un piccolo tornado rosso che ad un uomo.

-Comunque, non eri morto l’ultima volta ?

-Sai com’è, una volta resuscitato dopo essere stato ridotto ad atomi vaganti e preso possesso di un dio spaziale di mille metri, diventa più semplice rifarlo.

-Fammi indovinare: hai messo in pratica quel tuo piano sconclusionato di tornare in vita tramite il DNA inserito nel cadavere di Eon ?

-Più o meno, sì. Vedo che hai fatto due chiacchiere con Quasar in proposito. A proposito, dove sono quel ragazzino presuntuoso e la sua nebulosa senziente mezza nuda ? Sarà per il ringiovanimento o per le endorfine psicotropiche prodotte dal mio nuovo cervello, ma non mi dispiacerebbe rivederla.

Makkari si ferma un microsecondo per riprendere fiato. Quei colpi avrebbero buttato giù un palazzo, ma neanche uno si è avvicinato al suo nemico. Il suo campo di forza, o quello che è, resiste fino a quel punto ? E’ impossibile sovraccaricarlo ? Forse un unico colpo alla massima velocità, e con tutta la sua forza…

Niente da fare. Il pugno si ferma a venti centimetri dal suo stomaco, avendo il solo effetto di farlo sorridere.

-Non mi diverti più. Ora rimani fermo così.

Maelstrom incrocia le mani dietro la schiena e gli cammina attorno. Makkari non può muovere nemmeno un muscolo.

-Niente può muoversi senza che io lo voglia. Cercavi di sovraccaricarmi ? Potrei assorbire l’energia cinetica dell’intero pianeta. Il che è esattamente quello che ho intenzione di fare. Perché combattere tutti i suoi super-esseri in un’epica battaglia tra il bene e il male, se posso spedirli nello spazio a quindici chilometri al secondo senza che se ne accorgano ?

“Allora perché non lo hai ancora fatto, spilungone ?” – dice una voce familiare nella sua testa.

-Telepatia ? Va bene, parliamo pure così. Ma non pensare di usare un attacco mentale, vedrai che non ho dimenticato le difese necessarie. Quanto al perché il pianeta è ancora abitato… vedi, serve parecchia energia per bloccare un pianeta, e non sono neanche a metà serbatoio. Grazie per avermi aiutato a ricaricarmi, tra l’altro.

“Stai bluffando. Non sei mai stato così potente.”

-Era prima che lavorassi alla mia struttura genetica tramite conoscenze Inumane, Devianti e qualcosa preso dai Celestiali, usando come base il DNA di un’entità cosmica morta ed una selezione di cellule Eterne.

“Certo che sai come vantarti.”

-Molto spiritoso. Sai, ci sono molte cose della fisiologia Eterna che devo ancora comprendere. Per esempio, il metodo con cui siete in grado di ricostruire il vostro corpo anche dopo una parziale disintegrazione. Oppure, quale possa essere la soglia di dolore massima una volta inibiti i neuroricettori adatti. Suscitate un mucchio di quesiti scientifici. Cosa accadrebbe se ti staccassi un braccio ? Se riducessi in polvere tutte le tue ossa ? O se bloccassi tutti i tuoi organi e ne spedissi metà al centro della Terra ed il resto sul Sole ?

“Non saresti in grado di fare nessuna di queste cose. Sei solo un vecchio pazzo pervertito.”

-Dici ? Mi sa che mi limiterò a fare esplodere le tue molecole alla velocità della luce, allora. Potrò sempre recuperare qualche cellula e clonarti usando un Piccolo Chimico e un po’ di liquido amniotico. Voglio vedere se questa volta la cavia può sopravvivere.

“Adesso.”

-Cosa ?

“Sarà per la prossima volta.”

Da sotto i suoi piedi si alza un colonna di terra, che continua a salire portandolo in cielo. Finalmente libero dal blocco cinetico, Makkari si guarda intorno e, come si aspettava, trova Molecola.

-Tutto a posto ?

-Sì, mi teneva solo fermo. Per fortuna non ha ricevuto i miei segnali mentali, non credo sapesse che posso comunicare con più di una persona alla volta.

-Non credo che basterà mandarlo in alto per sconfiggerlo.

-Neanch’io. Quando arrivano i rinforzi ?

-Nuvola sta per arrivare, e Quasar dovrebbe essere poco distante. Non può lasciare il Cubo senza protezione e pare che stesse indagando su delle anomalie nella Zona.

-Spero che si sbrighi – risponde preoccupato Makkari guardando il suo bracciale quantico – E’ quello con più esperienza nel combattere Maelstrom.

-Strategie ?

-Qualunque cosa non agisca a livello fisico.

-Perfetto. Ad esempio ?

-Nuovo Messico – dice una voce proveniente dall’alto – Mi avete portato in Nuovo Messico. Nessun essere umano nel raggio di chilometri, complimenti. Sono già passato di qua una volta, vero ? Si vede ancora qualche orma del Celestiale Nero.

Makkari si alza in volo, e prima ancora di raggiungere la velocità del suono si vede restituita tutta l’energia che ha usato in tutto lo scontro, in un colpo solo che lo lancia oltre l’orizzonte. Molecola trasforma l’aria attorno a Maelstrom in un misto di cianuro, acido solforico e polveri pesanti, il meglio che sia riuscito a preparare in una manciata di secondi.

-Bel tentativo.

Il terreno sottostante si solleva, non più bloccato dalla forza di gravità, e vola verso lo spazio esterno.

-Membrane cellulari potenziate, antimonio invece di ferro nel sangue, linfa proteica tra le cellule… posso respirare qualunque cosa, e nessun acido intacca i quindici strati di polimeri nella mia pelle. Come se non bastasse, posso interrompere la respirazione e il battito per ottantacinque ore e sopravvivo senza problemi nel vuoto assoluto. Davvero speravi di fermarmi con un risibile mutamento climatico ?

-Dell’idrogeno molecolare a tre milioni di gradi è più di tuo gradimento ?

Maelstrom ignora la voce femminile, concentrandosi sul raggio che proviene dall’alto. E che si volatilizza ad un suo cenno.

-La temperatura è pur sempre movimento, mia cara Nuvola… rallentare la velocità degli atomi del plasma per me è meno faticoso che sbattere le palpebre.

Altre decine di raffiche di plasma si raffreddano all’istante, mentre Maelstrom vola verso l’alto diminuendo sempre più la presa della gravità. I suoi pugni passano attraverso il corpo di Nuvola, che passa subito alla forma gassosa per ricostruire il proprio corpo alle sue spalle. Ma prima che possa procedere ad un altro attacco si ritrova bloccata; persino le nuvole che la coprono sono del tutto immobili.

-Splendida strategia, ma inutile contro di me. Ti trovo più umana dell’ultima volta; radere al suolo Phoenix per mostrarti la sofferenza umana ha avuto i suoi risultati, a quanto pare.

Un ariete di energia gialla lo colpisce senza preavviso, fino a farlo precipitare di nuovo a terra, dove una gigantesca incudine di trecento tonnellate lo tiene fermo.

Il costrutto viene però tagliato in due da una lama di energia cinetica pura, e svanisce.

Maelstrom si rialza in piedi, circondato dai Protettori dell’Universo pronti ad attaccarlo con tutto quello che hanno. Maelstrom sorride e si toglie la polvere di dosso.

-Quattro contro uno ? Fate del vostro peggio, dilettanti. Sono pronto.

Si alza un forte vento che circonda i contendenti, il principio di un tornado che sogna stragi ed il divertimento che ne trarrà, superato solo dalla vendetta contro il tradimento di Ens, dimostrato dalla presenza dei suoi quattro soldati.

 

CONTINUA…

 

 

Nel prossimo numero:

La battaglia tra i Protettori dell’Universo e Maelstrom, sotto gli effetti di Inferno2 !

 

 

Note

Ben poco da dire, se non che questo numero segna il ritorno definitivo di Maelstrom su questa serie: in un modo o nell’altro sarà sempre presente.

Per la cronaca, dopo un’apparizione nel numero 20 nel regno di Oblio, Maelstrom è ritornato su Capitan Marvel #10 nel corpo del Celestiale Nero, e dopo aver imperversato nel crossover “Di Dei e d’altro” ha bazzicato questa serie dal numero 32 in poi, in un lento ritorno verso casa.

E’ tutto… ah, vi siete chiesti dove accidenti sia stato Quasar per tutto l’episodio ? Beh, si rifarà nel prossimo…