Quasar #39
Il complesso di Elettra
Distruggi il seme del male, o crescerà sino alla tua rovina
Esopo
Da qualche parte a New York,
il Moonbucks. Un bar che sta iniziando
ad abituarsi alle visite strane, anche più degli altri bar della zona. Che un alieno con un occhio al posto della testa ed un esoscheletro
metallico cammini tranquillamente tra i tavoli, tuttavia, è un’esclusiva del
locale. O se non altro, è tranquillizzante
pensarlo.
-Che mi venga… - si lascia scappare Bob, il barista.
[Sto cercando Lara Winters] – dice la voce che tutti i presenti sentono nella
testa.
-Già, immaginavo non fossi
qui per bere.
-Mr. S !? Che ci
fai qui ?
[E’ indispensabile che lei lasci
immediatamente questa dimensione con me, miss Winters]
-Ehi, se me la porti via chi
mi rimborsa ?
[L’avevo anticipata…]
Le mani metalliche
raggiungono qualcosa sulla schiena; si sentono alcuni scatti e sul banco viene appoggiato una specie di ingranaggio dalla forma molto
strana.
[Questo è un servo-meccanismo
secondario del mio esoscheletro. E’ in una lega di platino-iridio facilmente
commerciabile, alla portata della vostra tecnologia]
-Ed io che credevo di aver visto tutti i metodi più
strani per pagare…
-Aspetta, S… dove dobbiamo andare ?
[Temo non ci sia tempo per
altre spiegazioni, miss Winters. Partiremo
immediatamente]
Sull’avambraccio sinistro si
apre un piccolo scompartimento, dove viene premuto un
pulsante. Lara e l’alieno scompaiono in un lampo di
luce gialla. Quando la vista le è tornata, si accorge di essere in una stanza
completamente gialla e di non indossare più la divisa del bar, ma dei vestiti
che era certa di aver lasciato a casa.
-Che è successo ?
[Ho pensato che potesse
essere più dignitoso un abbigliamento ordinario, in vista della prigionia] –
risponde frettolosamente avvicinandosi alla tastiera al centro della stanza,
che lei non aveva notato (“Come fanno a orientarsi in
un posto dove tutto ha lo stesso colore !?” si chiede Lara).
-Come sarebbe a dire
prigionia ? Cos’è questa storia ?
Mr. S torna verso di lei, le
mani dietro la schiena.
[Saremo catturati tra circa
trentacinque secondi, e pensavo potesse aiutarmi a
salvare l’universo]
-Vuoi stare calmo e spiegarm-
[Tenga questa
per me] – le risponde sfiorando la sua fronte con il guanto d’acciaio.
Immediatamente, le pareti
della stanza vengono abbattute da venti arieti di
energia quantica, proiettati da altrettanti alieni dalla pelle rossa che urlano
frasi in una lingua incomprensibile. Mr. S sa che gli stanno dando del demone,
mentre Lara è ancora immobile.
Altri oggetti di energia, questa volta affilati, vengono scagliati verso i
due. Mr. S si difende con quello che nascondeva dietro la schiena: il Cubo
Cosmico disattivato custodito dai Protettori.
L’energia quantica viene assorbita all’istante dal cubo trasparente, che si
solleva in aria per scomparire lentamente.
[Bene. Ora che il Cubo è
assolutamente oltre la vostra portata, potete procedere e catturarci]
I guerrieri alieni fanno poco
caso alle empie farneticazioni del mostro, imprigionandolo insieme alla donna
in una bolla energetica e scomparendo nelle vastità energetiche della Zona.
Altrove, ma solo per una
concezione lineare dello spazio. All’interno di una prigione di carne e muffa,
il simulacro di una donna sta tenendo prigionieri alcuni degli esseri più
potenti dell’universo.
-Sapete, morire è la cosa
migliore che mi potesse capitare. Voi non avrete questo privilegio.
Tentando ancora di liberarsi
dalle catene energetiche che lo tengono inchiodato al muro, Quasar tenta di
comprendere meglio la situazione. Al fatto che sia pessima è arrivato già da tempo.
-Tu sei morta, Epoch, ma poi sei ritornata
come prima.
-Non
pretendere MAI di saperne più di me, ridicolo schema di cellule animali. E nel caso il tuo apparato
uditivo sia ancor più inefficiente di quanto dovrebbe essere, ho già detto di
chiamarmi Ens.
-E io che credevo che le entità cosmiche non soffrissero
di sindrome premestruale – ridacchia Maelstrom, perso
ogni interesse nella ferita che si sta già rimarginando.
La mano di Ens, non più delicata come prima ma mostruosa appendice
artigliata, afferra il genocida per la gola e lo
solleva. Nonostante i suoi due metri e dodici di altezza,
i piedi di Maelstrom non toccano per terra.
-Io sono Ens,
Colei che Rovina. Prega che non massacri te e il tuo
popolo pasteggiando con i vostri resti, invece di prenderti gioco di me.
-Hhhhrrrrnnn…
-Non respiri ? Ti mancano tutte le capacità che il tuo cervello ora ti inibisce, vero ?
-Dobbiamo
fare qualcosa, lo sta uccidendo !
– sussurra Molecola ai suoi compagni di squadra.
-Ora non rendermela
simpatica… – è la sdrammatizzazione di Makkari.
-Come ci liberiamo ?
-Non serve, siamo già liberi
– interviene Quasar, neutralizzando i legami energetici di Ens. Vola verso di lei circondandosi di un’armatura
quantica, ma senza neanche voltarsi lei materializza un tentacolo dalla
schiena, colpendolo come una frusta. Dal muro spuntano delle specie di liane
che lo afferrano per il collo, trascinandolo verso la superficie non più piatta
ma ricoperta di aghi, che oltrepassano l’armatura come
se fosse di burro. Una mano gli graffia il volto con unghie affilatissime, ed
un’altra ancora lo colpisce al plesso solare togliendogli il respiro.
-Scontato – è il commento di Ens, che lascia cadere a terra Maelstrom.
Nuvola si strappa le catene
dai polsi, facendo scomparire anche quelle di Makkari
e Molecola. Tutti e tre volano verso Ens, preparandosi ad un contrattacco.
Afferra il pugno di Makkari nonostante la velocità, torcendogli il braccio
causandogli fratture multiple. Prima ancora che l’Eterno
tocchi il suolo, Ens afferra Molecola per i
capelli e lo sbatte con violenza a terra, trasformando contemporaneamente
l’altro braccio in una mazza chiodata che passa attraverso la testa di Nuvola,
che si disperde in un vapore colorato.
-Per caso avete tutti voglia di morire, oggi !?
Makkari si sta ancora rialzando quando il pugno di Ens gli colpisce la faccia
asportando qualche dente, proprio mentre spinge contro il muro Nuvola ancora
impegnata a farsi ricrescere una testa, e Molecola viene schiacciato da una
parte del soffitto organico che scende come una pressa.
Basta meno di un secondo per
rimettere al loro posto i prigionieri e ricreare i legami rendendoli mille volte
più resistenti.
-Tornerò a giocare una volta
sistemate questioni minori. Inutile dire che non gradisco i tentativi di evasione.
Soffrite bene.
Rientra nel muro, totalmente
riassorbita da quello che è solo una sua estensione. Maelstrom
si rimette seduto, incrociando le braccia nonostante i ceppi.
-Sarebbe anche stato uno
spettacolo divertente, se non fossimo sulla stessa
barca. Tutto bene ?
-Ne ho
passate di peggiori – risponde controvoglia Makkari,
esaminandosi la mascella.
-Io no.
Penetrava i miei scudi come se fossero nebbia…
-Più che naturale, Molecola,
se quella è veramente Epoch conosce il tuo potere
meglio di te.
-Tutto a posto, Quasar ? Sembri conciato male.
-Sopravviverò – si limita a commentare togliendosi il sangue dalla
faccia. Nuvola non è minimamente turbata dall’aver ricevuto i danni più estesi
di tutti, avendo semplicemente usato altro gas stellare per rimpiazzare gli
organi distrutti.
-Avete fatto davvero una
pessima figura, concordo.
-Maelstrom… se non fossi legato e a tre metri di distanza…
-…non avresti avuto una sola
possibilità nemmeno contro di me, ragazzino.
-Alla luce della nostra
situazione – interviene Nuvola per dividere i due vecchi nemici – propongo di lasciare da parte qualunque personale disistima
e concentrarci su un’eventuale liberazione.
-Temo proprio che dovremo
fare così.
-Okay, il capo sei tu, Quaze. Ora
collaboriamo, dopo lo
prendiamo a calci nel sedere da qui alla Terra, andata e ritorno. Mi piace.
-Visto che non ho vantaggi
nel perdere, Makkari, posso anche accettare.
Tuttavia, dato che perderete sicuramente,
vorrei almeno guadagnarci qualcosa da questo scambio
di informazioni. La mia libertà, per esempio.
-Starai scherzando.
-La vostra nemica ha una
resistenza infinita, una potenza d’attacco infinita, può leggere i vostri
pensieri e calcolare in un nanosecondo qualsiasi strategia possiate
immaginare. E nel caso si annoi, ha almeno otto
miliardi di super-soldati equipaggiati con Bande Quantiche da mandarvi contro.
Volete davvero combatterla alla cieca, senza sapere niente di lei ?
-E tu vuoi davvero che lei ti
faccia fuori ? Hai sulla coscienza centinaia di
migliaia di persone, Maelstrom. La grazia non è un’opzione.
Il sadico genetista riflette
per un paio di secondi, analizzando gli scenari possibili e scegliendo quello
più vantaggioso.
-Avete vinto. Vi dirò tutto.
Proprio mentre Maelstrom sta per iniziare, si apre una porta nella parete
di carne, e due lochniani gettano un alieno e una
donna a terra, dentro la cella. Giusto il tempo di lanciare un’occhiata di
disgusto con i loro strani occhi verticali ed escono dalla stanza.
-Lara ! – si preoccupa subito Quasar, alla vista della sua
donna che cade a terra a peso morto. L’esoscheletro dell’alieno con un occhio
gigante al posto della testa si alza in piedi, senza molta grazia.
[Non temere, mi sono
assicurato che non le fosse fatto alcun male]
-Ma…non risponde, sembra quasi…drogata…
[Tutt’altro.
Attualmente, la sanità mentale di miss Winters è migliore di quella di qualunque altro membro
della sua razza, forse di tutti gli esemplari dell’universo]
-Che vuoi dire ?
-Ehi, un momento ! Se Ens è Epoch,
tu non dovresti stare dalla sua parte ? – si intromette
Molecola.
[Non sapevo niente di questo
lato della mia datrice di lavoro fino a poche ore fa,
quando degli alieni ci hanno rapito e portato qui]
-Perché ?
-Per farvi soffrire, chiaro.
Lo avrei fatto anch’io.
-Non tirare troppo la corda, Maely, o potrebbe venirci voglia di impiccarti.
-Volete sapere di Ens o no ?
[Sì, sono sicuro che sarà una
ricostruzione molto edificante]
Nuvola fissa l’ex segretario
personale di Epoch,
chiedendosi se deve dire agli altri cosa lo ha visto fare nei pressi del Sole. Ma Maelstrom sta già parlando…
-E’
iniziato tutto quando ero ancora morto, a quanto mi ricordo. La mia memoria degli eventi è molto labile, come se
non potessi afferrare appieno quel mondo una volta tornato
in vita, ma ho ancora qualche vago indizio che Ens ha
poi ritrasformato in ricordi. Non so bene come fu possibile avere una
conversazione in quello stato, ma lei ce la fece. Mi
raggiunse, iniziando a parlare di come la morte sia senza tempo, e che solo per
questo motivo poteva parlarmi.
-Aspetta…la morte è senza
tempo ? Che vuol dire ?
-Scienziato fino all’ultimo, Molecola ? Devi ancora imparare che non tutto è
conoscibile, con sistemi d’indagine limitati. Accetta semplicemente quello che
ti dico, se non è troppo complicato, altrimenti te lo rispiegherò
con termini più semplici.
L’ex supercriminale mormora qualcosa, ma nessuno ci fa molto caso. L’ibrido inumano-deviante continua.
-Accadde quando Epoch era ancora morta, uccisa da Kronos
nel suo piano per eliminare la Morte. In qualche modo, Ens
sapeva già che Epoch sarebbe stata riportata in vita
e, non chiedetemi come, riuscì ad infiltrarsi nella sua mente. Ancora tra la
vita e la morte, mi mise in un anfratto metafisico da cui mi avrebbe poi potuto
recuperare. Furono le sue esatte parole. Mi risvegliai all’interno di un
Celestiale, inaspettato collegamento con un piano creduto fallito da tempo.
-Mi ero chiesto come avessi
fatto a prenderne possesso… - riflette Makkari.
-Ci sarei riuscito
ugualmente, non temere, ma mi diede lo stesso un
aiuto. Quando la ricontattai, mandò dei Lochniani a prendermi, ed appresi cosa aveva fatto. Ormai
controllava totalmente il corpo di Epoch,
ed aveva sfruttato la vostra fiducia ed il vostro impegno in altre… faccende…
per rimodellare la loro società a sua immagine. Come ricompensa per averla
aiutata, mi presentò come Profeta e mi promise
l’intera Nuova Neoria.
-Una storia molto
interessante, ma è piena di buchi. Insomma, chi era Ens ? Come sapeva tutte quelle cose su Epoch ?
[Semplicemente perché Ens è sua figlia]
-Cosa hai
detto !? – domandano tutti i presenti, guardandolo con occhi stupiti.
Solitamente Mr. S è poco più presente della tappezzeria…
[E’ chiaro che ti è stato detto solo quello che dovevi sapere, Maelstrom. Per esempio, Ens ha
omesso il particolare di essere morta trenta milioni di anni
nel futuro, uccisa per salvare l’universo dall’entità più crudele che vi avesse
mai dimorato]
-Come sai
tutte queste cose ? E’ stata lei a dirtele ? – chiede
Quasar ancora incredulo.
[No, tutto questo per me è
storia. Prima, quando ho detto che non sapevo niente di lei, mentivo. Siamo
dentro il sistema digerente di Ens,
non era indicato farle sapere quello di cui sono a conoscenza. Ed ingannare chi
ha la Coscienza Cosmica non è poi tanto semplice]
-Allora come-
-Le informazioni vengono riflesse dalla sua stessa immaginazione… - è Lara a
parlare, la testa appoggiata al muro con i muscoli del collo inerti, intenta a
fissare il nulla ad occhi spalancati – Uno specchio delle emozioni… Mr. S sta
riflettendo le sue sensazioni mostrandole ciò che vuole vedere… lei vede così
chiaramente da essere cieca… pensieri troppo grandi per le nostre menti…
pensiamo troppo in piccolo… per essere distratti dal quadro generale…così
complesso e semplice…
-S, che diavolo le hanno
fatto !?
[Non c’è
motivo per essere preoccupato, Quasar, lei sta benissimo]
-Voglio delle risposte !
[Per questo sono qui. Vedete,
nel suo tempo, Ens è cresciuta nell’utilizzo delle
proprie capacità sino a diventare un gigantesco organismo putrescente, che
inglobava interi sistemi solari nel giro di minuti. Ci è
voluto del tempo per portare al massimo le capacità di Epoch,
e ora è arrivata allo stadio finale. Se porterete lo
scontro sul lato fisico, non avrete nemmeno il tempo di pensare alla battaglia]
-Questa Ens
mi sembra una con dei seri problemi…
[Questo è l’eufemismo del
millennio, Makkari. Ens è
dominata dal più potente complesso di Elettra che si
sia mai visto, il desiderio di uccidere la madre e possedere il padre. Solo che
suo padre è l’intero universo, e lei è estremamente appassionata]
-Scommetto tutti i suoi
soldati che Epoch non è
veramente morta. Io so bene quanto siano difficili da
uccidere questi esseri - è Maelstrom a parlare, come
sempre sotto lo sguardo di disapprovazione degli altri.
[Uccidere la rappresentante e
custode della vita universale ? Una contraddizione in
termini. Epoch non può morire prima di aver generato
un successore, e mancano milioni di anni al
concepimento di Ens. Proprio per questo, Ens ha intenzione di concepire
se stessa, generando un circolo temporale perpetuo ed assicurando così la
propria sopravvivenza]
-Ne ho sentiti
di piani contorti, ma questo…
[Cos’altro
ti aspetteresti da chi libera di sua spontanea volontà una forza capace di
divorare gli universi ?]
-Nemesi ?
[La tua teoria era corretta,
Quasar. Il piano dimensionale di Nuova Neoria ed il limbo multiversale
in cui era esiliato Nemesi sono relativamente vicini. Ens sapeva tutto
questo, sapeva che con una simile crisi in atto nessuno avrebbe fatto caso a
lei. Voleva usare Nemesi per ricattare le potenze dell’universo; questo, il
potere di Epoch ed un
potentissimo esercito quasi sconfinato le avrebbero assicurato la vittoria,
dandole un intero universo con cui giocare]
-Cosa è andato
storto ? – ormai non è più tanto strano per Molecola, ma anche per gli altri,
aspettarsi che Mr. S sappia tutto quanto, anche le cose più impensabili.
[Ci fu un imprevisto. Ens si presentò come la nuova dea del pianeta e creò nuove
Bande Quantiche per i lochniani; ne
allenò una squadra per superare le barriere dimensionali e recuperare
Nemesi. Una volta fatto, però, il loro comandante Krola ruppe inavvertitamente la fiala che custodiva Nemesi]
-Immagino che quindi
l’anti-realtà si sia espansa in modo esponenziale, e trovandosi fuori dal nostro universo ha attaccato quello più vicino, il
New Universe.
[Sì, Ens
temeva la possibilità che Nemesi potesse ucciderla,
così posizionò la base dei ricercatori in uno spazio-cuscinetto poco al di là
dell’universo, un punto nullo dove Nemesi non si sarebbe avventurato, essendo
ancora guidato dall’istinto]
-E’ ancora là fuori… si ciba di universi
e di spazio-tempo, ricreandosi un cervello… irradia ondate di disperazione ed
angoscia, rabbia e ferocia, e le stelle lo guardano con timore perché sanno di
essere solo granelli di sale per lui… fa tremare il tavolo su cui poggia il
castello di carte dell’ordine universale, una tempesta nera che rigurgita se
stessa… e nessuno lo nota perché il suo solo concetto divora i pensieri… e si
sente così solo, senza un cervello e un presente… così affamato di se stesso…
-E dici che è a posto, S !? Sta delirando !!!
[Non temere, non capisce
realmente quello che vede e quello che dice. E’ solo sbigottita dalla
semplicità di ciò che vede, e lo spazio vuoto che si crea nel suo cervello ora
largamente inutilizzato le dà alla testa. Tutto qui]
-Perché lei è qui ? Che importanza può avere per una dea della distruzione
che vuole rinascere da se stessa ?
[Non è
stata Ens a portare qui miss Winters,
Maelstrom, sono stato io. Lei può aiutarci a
vincere]
-Perché lei !?
[Mi serviva un cervello,
Quasar, e miss Winters era l’unica umana che avessi incontrato, oltre a voi. Non le succederà
niente di spiacevole, hai la mia parola]
-Come sai
tutte queste cose su Ens, Nemesi e tutto il
resto ? – chiede Nuvola, dando voce alla domanda che tutti si sono fatti e che
non hanno avuto il tempo di fare.
[Come ho
già detto, per me è storia. Ens non è l’unica
a poter spostare la propria anima attraverso i corridoi della morte]
Mentre parla, Mr. S afferra un grosso quadrante sul petto
dell’esoscheletro, e lo fa scattare come la serratura di una cassaforte. C’è un
leggero cigolio mentre l’armatura si apre, esponendo per la prima volta il vero
aspetto dell’alieno.
All’occhio gigante sono
collegate miriadi di piccole vene e microscopici pseudopodi, larghi quando
capelli, che raggiungono comandi millimetrici annidati tra la ferraglia. Ma non
è la vista di questa singolare forma di vita, una sorta di orrida
medusa filiforme, a sbalordire i Protettori dell’Universo. E’ la visione del
groviglio di arterie che si intrecciano, ricoprendosi
di muschio rigoglioso che prende la forma di un volto quasi umano.
[Io sono Ethos, Colui che Preserva, custode della Comprensione Definitiva e
guardiano della vita dell’universo. Al contrario di mia madre Ens, sono qui per evitare che la storia sia cambiata. Per
questo temo di doverla ucciderla…di nuovo]
-Non lo avrei mai detto, ma
mi sta venendo mal di testa a seguire questa storia…
-Data la fisiologia degli
Eterni non può che essere psicosomatico. Oppure non
sono l’unico a trovarti irritante, Makkari.
-Volete piantarla, voi due ?
[Di tutte le reazioni che
potevano verificarsi, la distrazione era la meno prevedibile]
-Abbiamo avuto a che fare con
cose anche più strane, tutto qui – risponde Quasar, continuando a guardare il
grosso occhio invece del volto che ora sporge dall’esoscheletro.
-Davvero ? – si meraviglia
Molecola.
[Tempi interessanti, i
vostri]
-Sai, mi ero sempre chiesto
da dove ti avesse tirato fuori Epoch,
così all’improvviso.
[Dalla galassia di Keyfrem, a sette miliardi di anni-luce
di distanza dalla Via Lattea]
-Ma
hai appena detto di essere-
[Quello
di Ens è un gioco che può
essere giocato da più persone contemporaneamente. Lei è entrata nella mente
ancora infantile della madre, non ancora pronta a difendersi da una minaccia
così inaspettata… ma si è sopravvalutata, non considerando che altri potessero fare altrettanto. La decisione di nominare un
segretario personale era di Epoch,
e sapevo già chi sarebbe stato scelto. Sono entrato nella sua mente,
sincronizzandomi lentamente con questo tempo]
-E
sei stato capace di sopravvivere sulla superficie solare solo grazie alla tua
mente ?
[Veramente,
Nuvola, solo con la mia anima]
-Sono
impressionata.
-Ecco,
questa è una cosa
più strana del solito – sorride Makkari
indicando Nuvola.
-“Una
minaccia inaspettata”. Ens faceva parte della
profezia, come i Lochniani. Siamo a sei…non sarai tu
l’ultimo dei Sette, per caso ?
[Influenzando
pesantemente le vostre vite e la sopravvivenza della realtà ?
E’ una cosa che non farei mai, Quasar. Questo è il mio lontano passato, ed ogni
piccola alterazione rischia di compromettere la mia stessa nascita. Altrimenti,
non avrei lavorato esclusivamente nell’ombra]
-“Piccola
alterazione” la distruzione di un multiverso ?
[Voi
operate su un livello inimmaginabile dagli umani, Molecola,
e noi su un livello inimmaginabile per voi. Considerate tutta l’esperienza
accumulata da Eon in miliardi di anni,
ed unitela alla velocità evolutiva di Epoch. Su un lasso di tempo così lungo, riuscite a comprendere quanto
potente possa diventare Ens ?]
-Non
posso credere che tutto questo casino sia saltato fuori da
una figlia malvagia venuta dal futuro. E che cavolo, non ce n’è più nessuno che
resti nel proprio tempo !?
-Le
riflessioni mistiche e le battute insipide possono essere analizzate in un
secondo momento, Makkari. E’ chiaro che Ens vada fermata, sotto di lei non avremmo
nessuno spazio. Ma prima dobbiamo uscire di qui, ed
anche se può sembrare un ostacolo insormontabile… in effetti…un metodo per evadere ci sarebbe… se vi
abbassate ad ascoltarmi, almeno… – medita Maelstrom.
-Sentiamo.
-Ethos, quanta strada manca
da qui allo spazio fisico ? Possiamo sfruttare la
sorpresa ed arrivarci in tempo ?
[Con un margine di errore di 0,74 secondi, sì]
-Bene. Il mio piano è
semplice: facciamo saltare la parete, scappiamo alla massima velocità facendoci
strada tra le budella di Ens
con un bisturi di energia quantica, e voliamo verso il pianeta.
-E dopo ?
Ci sarà un intero pianeta armato ad aspettarci.
-Ho pensato anche a questo,
ingenuo Quasar, non temere. Molecola, qual è il tuo raggio di
operazione ? Puoi manipolare l’intera atmosfera neoriana ?
-Una volta fuori
da qui, e senza troppe interferenze, sarebbe molto semplice.
-Bene, molto bene. Sarebbe difficile trasformare l’ossigeno in perossido di azoto ?
-Vuoi dire gas esilarante ? Nessun problema… ma soffocherebbero tutti…
-E’ un problema ? E va bene…
diluiscilo pure, ma che siano almeno duecento parti per milione o non avrà effetto.
-E che effetto dovrebbe avere ? – chiede Quasar.
-Perderanno conoscenza
all’istante. Sono molto più sensibili degli umani ai gas… sarebbe
stato il mio metodo di sterminio preferito, se non aveste rovinato tutto
quanto.
-Senti un po’…
-Non c’è tempo per questo.
Piuttosto, preparami una provetta di energia quantica
da 15 ml. Queste pareti sono molto resistenti, e non possiamo usare i nostri
poteri per non catturare l’attenzione di Ens prima del dovuto…dico bene, Ethos ?
[Corretto]
-Bene. Userò una mia vecchia
formula. Molecola… tritolo, T4, nitrocellulosa e nitrato di
bario; tredici milligrammi di tutto, più in fretta che puoi. Prenderò i
catalizzatori dal mio sangue modificato.
Stringe il pugno sinistro,
come per prepararsi a un’iniezione. Eppure non ce n’è
bisogno: la pelle si allarga per formare una ferita, e del sangue violaceo si solleva
a mezz’aria come se non avesse peso, dato che la sua
velocità viene azzerata. Allo stesso modo isola le sostanze necessarie,
guardando Molecola che crea materia dall’aria, facendo apparire nelle sue mani
piccoli contenitori.
-Non hai ancora finito !?
-Non… non ricordo la formula
del tritolo…
-CH3C6H2(NO2)3
– risponde distrattamente il genetista –
Ci vuole ancora molto ? Meno male che non serve
niente di complicato !
-Perché non lo crei tu,
allora !?
-A me spetta la parte più
complicata, quindi non lamentarti. Nuvola, puoi sintetizzare ventisei
microgrammi di uranio-235 in soluzione con cinque di
scandio ?
-Ci vorrà del tempo.
-Che non
abbiamo. Ethos, scarica
l’informazione nella sua mente. Tu ! Manca ancora molto ?
-Co-cos’è il T4 ?
-Trimetilentrinitroammina ! Per Attilan, ma che razza
di scienziato sei ?
-Un fisico, non un chimico
specializzato in esplosivi. E’ già tanto che sia arrivato fino a qui !
-Il composto è pronto –
informa con espressione neutra Nuvola, porgendo la mano su cui è appoggiata una
goccia di colore indefinibile, che sotto lo sguardo di Maelstrom
si solleva e va ad unirsi agli altri composti, che già inseriti nella provetta
si mescolano vorticosamente. Sia lui che Molecola continuano
il loro lavoro invisibile per qualche minuto…
-Ho finito.
-Era ora… -
risponde Maelstrom
facendo segno alla sostanza di avvicinarsi, e dandole l’energia cinetica
necessaria. Le ultime modifiche vengono fatte in
fretta, ed infine viene annunciata la fine della preparazione: la provetta di
vetro giallo viene stretta nella mano di Maelstrom,
con il suo liquido verdastro all’interno.
Quasar protegge tutti con una
barriera di energia, tranne Maelstrom
stesso, sia perché assorbire l’energia cinetica dell’esplosione gli farà
soltanto bene, sia perché anche in caso di ferite gravi ben pochi lo
rimpiangerebbero.
-Ethos…giurami che
proteggerai Lara.
[Hai la mia parola, Quasar.
Permettere che lei venga danneggiata significherebbe
condannare l’universo]
-E’ sincero… pensa in miliardi di lingue diverse,
annusando le emozioni circostanti… mille sensi, mille emozioni concentrate in un un’unica percezione, così cristallina… è così che ci vede
l’universo, le poche volte che si accorge di noi…
-Se nessun altro ha inutili
lamentele o biascicate descrizioni da esporre – interrompe
Maelstrom con espressione disgustata – possiamo cominciare.
-Sì, andiamo a prendere a
calci la dea della rovina, sperando di non restarci secchi.
La fiala viene
scagliata con forza contro il muro, rilasciando un’esplosione assordante. Prima
ancora che le frattaglie ricadano a terra, la stanza
ha già cinque occupanti in meno, lasciando una donna e un dio soli ad
aspettare.
-Li sente, mentre lacerano le
sue immense interiora per risalire alla luce…
[Resti calma,
miss Winters, la prego. Se
riuscirà a tenerla ferma ancora per un po’, sarà tutto finito…spero]
Più veloce del suono del suo
cuore che sta battendo all’impazzata, Quasar guida mentalmente le lame
energetiche che si fanno strada attraverso gli organi di Ens, lasciando a Makkari il
compito di deviarne la traiettoria per lasciare modo anche agli altri di
passare.
Poi la lotta per la fuga si
fa più complicata, quando i più insignificanti tessuti interni si ribellano
generando microscopici guerrieri che si lanciano all’attacco. Nuvola li
carbonizza ad uno ad uno, e Maelstrom
si limita a schiacciarli sottoponendoli ad alte pressioni. Molecola continua a
ripetere mentalmente il procedimento che tra poco dovrà attuare, ripetendosi di
non poter sbagliare questa volta.
Il percorso dura circa
quaranta secondi, terminati i quali i Protettori dell’Universo si aprono un
varco attraverso l’immenso corpo della loro mentore,
che cerca di colpirli con tentacoli grandi come case. Maelstrom
e Nuvola tornano indietro per darle battaglia,
lasciando gli altri alla fenomenale accelerazione di un Salto Quantico.
-Siete meno che microbi per
me ! Sarà divertente darvi una lezione !
-Ho sempre preferito il ruolo
di maestro, in realtà.
Stringendo i pugni, Maelstrom apre un altro squarcio nel corpo di Ens, dando a due parti della
sua “pelle” parte della velocità di rotazione del pianeta, in direzioni
opposta.
-Mi mancano i tempi in cui
nello spazio non si sentiva nessuna voce – mormora Nuvola mentre dal palmo
della mano rilascia una scarica elettrica abbastanza intensa da abbattere una
montagna, direttamente nel terzo occhio di Ens.
Usciti dallo spazio
pluridimensionale della Zona Quantica, gli altri si trovano in rotta di
collisione con milioni di soldati. Uno scudo quantico blocca l’attacco di
quelli che non sono distratti da una figura rossa che schizza tra di loro a velocità sovrumane. Nessuno fa caso alla
minuta figura che procede velocemente verso l’atmosfera.
Molecola sorvola centinaia di
città, minimizzando l’attrito dell’aria. Poi si ferma in un punto a caso, si
assicura di non essere stato seguito ed allarga le braccia per lasciare che la
sua mente urli in una lingua che solo il microscopico può interpretare.
Nell’aria c’è un fremito,
come se l’intera atmosfera stesse tremando e si
affrettasse ad eseguire gli ordini. In molti, nell’emisfero illuminato, notano
brevemente una leggera brezza, prima di perdere conoscenza e crollare al suolo.
Ci sono molte cose da
sistemare, una volta addormentato l’affollatissimo
mondo: spegnere tutte le fonti di energia potenzialmente pericolose, bloccare i
trasporti… perde un sacco di tempo a cercare gli ospedali per rivitalizzare almeno pazienti e dottori, prima di
accorgersi che non esiste una sola struttura sanitaria sul pianeta.
Delegando a Makkari il compito di riportare a terra i soldati
narcotizzati, Quasar si scaglia alla massima velocità contro Ens, trapassandola come un raggio di luce. Dall’altra parte
del lunghissimo tunnel, Nuvola rilascia parte della sua massa con imponenti
esplosioni termiche, e Maelstrom ritorna all’interno
del corpo per bloccare il movimento delle parti che stanno già guarendo,
assicurandosi di stimolare i nervi del dolore.
Sul pianeta, Makkari rallenta pochi secondi per rendersi visibile a
Molecola, secondo un segnale concordato: è il momento per l’ex supercriminale
di passare all’attacco, mentre all’Eterno spetta controllare le condizioni
degli abitanti addormentati.
Data la sua massa attuale e
il suo evidente avvicinamento, non è difficile trovare una rotta di collisione
adeguata. Raccogliendo un altro po’ di energia, Owen Reece fa a pezzi la montagna
creata solo poche ore prima, riorganizzandola in una più efficiente e colossale
riserva di armi. Con un ultimo sforzo, le riluttanti molecole di pietra vincono
la gravità del pianeta e lasciano l’atmosfera sotto forma di dardi, ciascuno di
cinque metri di lunghezza, lasciando il loro padrone a riprendere fiato in
quello che è tornato ad essere un deserto.
Senza fare troppo caso alle
mosche fastidiose che la stanno importunando, Ens si avvicina al pianeta per constatare quello che la
Coscienza Cosmica le ha suggerito durante la battaglia. Avverte l’improvvisa
scomparsa di due forme di vita dal suo ventre, e commette l’imperdonabile
errore di indagare. Perché mentre lo fa, una montagna di giganteschi
giavellotti di pietra le si conficcano nel terzo
occhio, dove Maelstrom infierisce staccando gli
ultimi pezzi dell’organo rimasti intatti.
Anche se è fisicamente
impossibile, i Protettori a questo punto giurerebbero di averla
sentita sospirare, e di aver rabbrividito al tocco del vento sollevato.
-Mi abbasserò al vostro
linguaggio ancora una volta: questo corpo può essere di Epoch, ma non avete idea di chi avete di fronte. Mia madre
ha sempre commesso un errore, mettersi al livello di mammiferi senza la minima
comprensione dell’universo, una fastidiosa infezione che deve essere
schiacciata.
Avvicinandosi ancora di più
al pianeta, gli organi si ricostruiscono e l’occhio si ricompone, senza
lasciare traccia della battaglia che ha quasi esaurito le riserve di potere dei suo avversari.
-E questo è il massimo che riesci a inventare
? – la schernisce Maelstrom, mentre schiaccia con la
mano un pezzo di pelle che Colei che Rovina ha perso – Cara la mia Ens, il tuo dev’essere un tempo
particolarmente noioso e scontato. Persino la Presenza faceva discorsi
migliori.
-Credi di essere
divertente, piccolo tiranno mancato ? Osserva la scala in cui io opero…
I suoi occhi si spalancano, e
c’è solo il tempo per Nuvola e Quasar di spostarsi dalla loro traiettoria,
prima che le due colonne di energia si dirigano verso
Nuova Neoria. Anche a quella distanza, la nuvola di
polvere è visibile come un piccolo geyser che sputa fumo bianco.
Prevedendo il peggio, Quasar
batte sul tempo i suoi compagni di squadra e stabilisce un contatto con Makkari.
-Mak, che è successo lì !?
Il segnale di risposta è disturbato, poi risponde una voce. Non è il solito tono
gioviale dell’olympiano, è la voce di chi non ha
assolutamente più fiato e ha dato il tutto per tutto, riuscendo a malapena a
parlare.
-Credo…di aver battuto…
qualche record… Quaze…
-Tutto a posto ?
-Due miliardi di persone
evacuate… kaff kaff… con
due secondi netti di preavviso… da un’esplosione atomica… preferirei
non doverlo rifare… prima di un millennio o due… chiudo…
Quasar, Nuvola e Molecola
stringono i pugni e constatano di non avere più
abbastanza forza per un altro attacco come quello di prima. Ens
ribolle di energia,
recuperata da chissà dove. La facilità con cui ha scagliato
l’ultimo colpo è sconcertante, e la sua espressione è una delle cose meno
rassicuranti che si possano immaginare.
-Basta giocare.
Maelstrom sorride. Ci sono modi più banali per morire
dopotutto.
Lontana dalla battaglia, Lara
si copre gli occhi con le mani, protetta dai rigori dello spazio grazie alla flebile
luce emanata da Ethos, che ora cela nuovamente il suo orribile aspetto dietro
il metallo.
-I suoi pensieri…
terrificanti… una tale crudeltà gratuita, una tale carica emotiva devastante…
fantastica sul dolore che può provocare, beandosi nel mare di depravazione che sono i suoi ricordi… una mente rovinata, eppure stupenda
nella sua illogica e geniale insensatezza… Non ce la faccio, Ethos, è troppo
per me… i pensieri sono troppo grandi, troppo orribili, non voglio guardare…
[E’ la maledizione della Comprensione
Definitiva, miss Winters. Ma
non deve più preoccuparsi, Ens ha completamente
abbassato la guardia ed è troppo concentrata su se stessa, come sempre. La
conoscenza, l’arma definitiva, è l’unica opzione
praticabile]
-Che cosa…devo…fare ?
[Lasciamo che sia mia madre a
gestire la maledizione, miss Winters. Lasci liberi i
pensieri, e la valanga empatica farà
il suo corso. Siamo anime in eterna opposizione, riflessi impalpabili su questo
tempo; in che altro modo potremmo combattere, se non
attraverso le idee ?]
Quando la mente viene inondata dalle contraddittorie verità dell’esistenza,
e l’ego viene fatto a pezzi dal peso schiacciante del cosmo, basta un secondo
per perdere il controllo. E la rabbia della vita non è
più tenuta a freno da niente.
Sotto gli occhi degli
shockati Protettori, una mano si fa strada attraverso la fronte di Ens, che digrigna denti che non
aveva prima. Nelle loro teste parla una voce conosciuta, ma non più calma e
rilassata come sempre. Rabbiosa.
-Figlia. Sono estremamente contrariata.
-No ! Torna dentro !
Un’altra mano si rende
visibile, uscendo dalla bocca e premendo sulle labbra per farsi largo. Tutti,
persino Nuvola, si sentono improvvisamente molto piccoli.
-Non farmi pensare a te ! Torna dentro, ti prego ! Non ho
fatto niente di-
Come una fenice che rinasce
dalle ceneri, il fuoco della vita circonda la nuova forma di Epoch che riduce in pezzi volanti di carne la prigione che
la teneva rinchiusa tra i pensieri della rovina. Una bellissima forma
femminile, farfalla uscita dalla più orrida delle crisalidi.
-Io sono Epoch,
Colei che Attende, custode e rappresentante della vita, detentrice della
Coscienza Cosmica. Ho accesso a tutta la conoscenza dell’universo, e pertanto
posso dirti, figlia mia, che contrariarmi è tra le linee di condotta più
sconsigliabili.
Le polveri rimaste dalla sua
rinascita si ripongono nella sua mano, e la luce che emette rende le stelle dei
pallidi fuochi d’artificio. Emana pura e incontaminata punizione divina, una
pietà violenta che fa gelare il sangue.
-Questo universo ci è stato dato perché lo curassimo e lo proteggessimo,
figlia mia, non per giocarci. Questa
realtà è troppo fragile per quelli come noi, e dobbiamo tenere presente la
responsabilità che questi mortali imperfetti ci hanno affidato. Pretendere di essere perfetti e porsi al di sopra del proprio giudizio,
indulgere nella tentazione di insegnare con la forza invece di insegnare la
giusta comprensione delle cose… questi sono i tuoi peccati, figlia, e non c’è
redenzione per te. Io ti condanno a rivivere per sempre la tua inutile vita, in
un cerchio senza fine in cui assisterai a tutti i tuoi errori senza possibilità
di rimediarvi, per mille miliardi di volte e altri mille. Poi… si vedrà.
La mano si riapre, senza
contenere più niente di avvertibile. Epoch ritrae la sua maestosa ed abbagliante coscienza, ed
osserva i piccoli esseri che ha davanti, molto più turbati dalla dimostrazione
di potere a cui hanno assistito che non dal suo nuovo corpo.
-Questo è esattamente il motivo per
cui non ho ancora generato un erede. Crescono troppo in fretta, anche
prima di nascere. Ora, quanto vorrei esistessero delle
aspirine per le entità cosmiche…
Al termine della battaglia e
dello spettacolo cosmico che gli è stato offerto, ai Protettori non resta che
riprendere fiato ed energie, cercando di abituarsi al nuovo aspetto di Epoch, ancora un gigantesco
fungo ricoperto di muschio, ma modellato come una donna.
-Hhmm. Avrei dovuto farmi crescere delle braccia molto
tempo fa…
-Ep ? Stai…bene ?
-Meravigliosamente, mio Protettore.
Eliminato il fastidioso ronzio mentale di mia figlia, riesco finalmente a
pensare chiaramente come non mai. Ciononostante, suppongo che non sia la mia salute a doverti interessare,
nell’immediato.
-Lara !
I pochi chilometri che
separano Wendell dalla sua ragazza
diventano pochi secondi, che si esauriscono quando la avvolge in una bolla di
energia quantica.
-Grazie, ma Ethos mi stava
ancora tenendo in vita.
-Tutto bene
?
-Certamente. Perché ?
-Beh…sei stata rapita da
degli alieni, ti è stata affidata l’onniscienza, ed eri
nel mezzo di una battaglia cosmica…
-Cose che
capitano. Mi sei mancato.
“Io convivo da anni con cose
del genere ed ero terrorizzato, mentre lei non fa una piega ?
Che è successo ?”
-Anche tu mi sei mancata. Ethos, sei sicuro che non ci siano state conseguenze nel… Ethos ?
Il corpo di
Ethos si irrigidisce, lasciando che qualcosa esca. Gli occhi normali
vedono solo il suo corpo riprendere lentamente le forze, e muoversi di nuovo.
Agli occhi di
Epoch, l’anima di Colui che Preserva si mostra
in tutta la sua gloria, sorridendole. La sua anima, a sua volta, lo accarezza.
*Ottimo lavoro, nipote mio.
Sarai un successore più che degno, nel tuo tempo lontano*
[Ho faticato molto per non
rovinare quello che avete qui. I danni che ha fatto mia
madre…]
*Non preoccuparti, su una
scala come la nostra il tempo è solo un’illusione. Sappiamo entrambi che Ens potrebbe non nascere mai e questo non precluderebbe la
tua esistenza. Possiamo essere oltre tutto ciò*
[Comprendo. Preserva bene
questi precursori degli dei, Epoch.
Educali alla vita]
*Cosa credi che abbia fatto,
in tutto questo tempo ?*
Le due entità si sorridono,
ed una delle due si allontana nel tempo con semplicità strabiliante. Mentre il vero Mr. S si riprende, senza dare segnali
visibili della propria stanchezza, tutti si fermano un secondo a riflettere
sull’accaduto.
-Al confronto, le mie riunioni di famiglia erano banali,
il che è tutto dire – ironizza Maelstrom,
galleggiando nel vuoto avvolto da una spirale di energia
cinetica. Il suo sorrisetto si tramuta velocemente in
un morso alle labbra, quando tutti si voltano per fissarlo con occhi poco
rassicuranti. Epoch compresa.
-E…e adesso… che vogliamo
fare ?
-Maelstrom. Abbiamo parecchie cose di cui discutere. Il mio
consiglio è di collaborare, o lascerò carta bianca ai miei collaboratori.
-Certo. Comprendo
– risponde, deglutendo visibilmente. Epoch può
disattivare il suo potere con la stessa facilità di Ens, ed anche se i Protettori sono stremati non ha proprio
intenzione di scontrarsi con loro in quelle condizioni.
-Penso che mi arrenderò, tutto sommato.
Un’ora dopo. Tra le macerie di una città devastata da un colpo casuale, Molecola
abbassa i livelli radioattivi fino a zero, mentre Makkari
prende distrattamente a calci qualche pezzo di muro sopravvissuto. Nel
cielo, miliardi di corpi avvolti in morbide energie orbitano attorno alla nuova
forma di Epoch, danzando
attorno al suo corpo.
-Da qui è un grande
spettacolo, vero ?
-Posso essere meravigliato ed
assolutamente terrorizzato solo cinque volte al
giorno, Makkari, e siamo già alla settima.
-Buona questa. Posso usarla,
una volta o l’altra ?
-Fai pure.
Il silenzio che segue per i
minuti successivi sarebbe opprimente per chiunque,
figuriamoci per chi ha difficoltà a tacere per più di trenta secondi.
-Secondo te Nuvola se la
starà cavando nel tenere d’occhio Maelstrom, nella
Zona Quantica ?
-Non lo so.
-Che ne faremo di lui ?
-Non ne ho idea.
-Uh.
Sedendosi su quello che una
volta era una balconata, l’Eterno si guarda intorno e
nota Quasar e Lara ad osservare le macerie.
-Per te è normale che sia
così calma ? Siamo su un altro pianeta, in una città
distrutta da un’esplosione atomica causata con uno sbattere di ciglia, e gli ex
abitanti ora vengono messi in animazione sospesa in
un’altra dimensione. O i bar di New York sono molto più strani di quanto ricordassi, o è leggermente al di là della sua routine.
-Io ho finito, qui. Me ne
torno a casa.
-Non aspetti il nostro
intrepido capo ?
-Credo che voglia restare da
solo.
-Non si starà prendendo la responsabilità
di tutto quello che è successo, mi auguro…
-Insomma… non ha preso molto
bene il comportamento di Epoch.
Mettere tutti i lochniani in
un’altra dimensione ed educarli mentalmente perché possano rimettere in sesto
la propria civiltà…
-Ed inizia a dubitare se Ens non fosse il vero volto di Epoch. Ti confesso che ci ho pensato anch’io, Molecola.
Quando ha detto “normalmente non interverrei
personalmente, ma questa è una questione di famiglia”… ti fa pensare che sia
tutto un gioco per lei, che avrebbe potuto mettere fine a tutte le crisi che
abbiamo affrontato mettendoci meno tempo di quanto ne serve a me per
allacciarmi le scarpe. Viene da pensare che alla rappresentante della vita non
interessiamo abbastanza da sporcarsi le mani. Un pensiero inquietante, non
trovi ?
-Non dirlo a me. Ci vediamo
domani nella Zona Quantica.
Molecola scompare dalla vista
con un riflesso giallo acceso, ma Makkari non gli
presta attenzione, avvicinandosi alla ragazza che cammina cautamente verso di
lui per evitare di inciampare nelle rovine della città
senza nome.
-Makkari.
-Lara. Tutto a posto ?
-E’
almeno la quindicesima volta che me lo chiedono, nell’ultima mezz’ora. Ti sembra che ci sia qualcosa che non va ?
-Sì. Una calma del genere, in
una situazione del genere, non è naturale.
-E’ un pianeta disabitato adesso, Makkari,
e le persone che mi stanno attorno possono sempre difendermi. Perché non dovrei
essere calma ?
-Sicura che sia tutto a posto ?
-Sì. Credo
di non essere mai stata così in pace con me stessa. Questa Comprensione Definitiva è quel che ci vuole per vedere le
cose nella giusta prospettiva.
-Penso di capire.
-Compreso quello che è
successo tra noi, durante l’Inferno.
Nonostante i millenni di autocontrollo, per un istante il nervosismo dell’Eterno è
fin troppo evidente.
-Ascolta, io…
-E’ tutto a posto, davvero. Una volta
compreso lo schema delle cose, è una faccenda da poco conto. Nessuno dei
due era in se, e questo è quanto.
-L’hai detto a… - indica Quasar con un cenno della testa. Lara abbassa lo
sguardo ma non cambia espressione.
-Non penso sia il momento più
adatto. E poi dovresti essere tu a dirglielo.
Makkari annuisce e cammina verso l’amico, che contempla la
distruzione casuale con i pugni stretti.
-Quaze…
-Mak. Apprezzo il pensiero, ma per una volta non ne vale
la pena. E’ tutto a posto, no ? Abbiamo sconfitto Epoch e salvato tutti i lochniani.
In fondo volevano un dio, almeno adesso ce ne sarà uno
benevolo a pensare a loro. Speriamo…
-Quaze, ascolta…
-Non adesso, Mak. Voglio solo tornare a casa.
Quasar torna sui suoi passi,
dando una pacca sulle spalle dell’amico, e preparandosi a tornare sulla Terra
con la ragazza che ama. Makkari alza lo sguardo al
cielo, dove una dea rinata da se stessa attinge alla conoscenza universale per
istruire le menti fuorviate dalla storia dei lochniani.
-Sì…anche io. Torniamo a
casa…
CONTINUA…