PASSI DA GIGANTE

Riassunto

Epoch ha predetto che qualcuno tenterà di ucciderla per impossessarsi della Coscienza Cosmica. Quasar sospetta di Thanos ma gli è stato proibito di interferire. Cercando indizi sul suo pianeta trova solo Nebula: i due stringono a malincuore un’alleanza.

 

I membri dell’equipaggio ripresero conoscenza entro pochi minuti ed obbedirono senza discutere all’ordine di Nebula di non attaccare Quasar.

Nessuno dei due si fidava dell’altro perché sapevano che l’alleanza sarebbe durata per poco, date le fragili basi che li avevano costretti a formarla.

Nebula raccontò a Quasar il motivo della sua missione: impadronirsi dell’arsenale di famiglia che ora era inutile per Thanos, ora che aveva il potere di Galactus.

-Ora tocca a te, Vendicatore. Come hai saputo di questo luogo?

-E’ stato…ecco, è stato Silver Surfer ad indicarmelo. Lui vi era già stato.

-Surfer? Sì, è possibile.

 

Quasar preferiva tenerle nascosta l’esistenza di Epoch. Dopotutto non poteva essere del tutto certo che non fosse lei l’assassina…

-Inoltre tentavamo di identificare la provenienza della nave che è passata di qui recentemente.

-Una nave?

-Sì, è stata avvistata a trecento parsec da qui e veniva in questa direzione.

-Forse posso indagare io.

Si precipitò fuori dalla nave e si allontanò quanto basta per non doversi preoccupare delle armi ma abbastanza vicino da tenerla d’occhio. In realtà non poteva trovare niente con le sue Bande Quantiche e chiamò Epoch.

 

-Ep, mi senti?

-Naturalmente. Posso sentirti e vederti in qualunque istante.

-Uhm, sì. Sai se è passata una nave di qui recentemente, a parte la nave di Nebula? Una avvistata a trecento parsec da qui?

-Sì. Era una nave automatica senza equipaggio.

-Ha preso l’armamentario di Thanos?

-Non riesco a dirlo con esattezza. Forse è stato Thanos a prenderla.

-Sai dov’era diretta la nave dopo che se n’è andata?

-Sì, sul pianeta dello Straniero.

-Lo Straniero? Dannazione, le cose si fanno sempre più complicate. Grazie, Epoch.

 

Quasar tornò sulla nave anche più in fretta di quando ne era uscito.

-Okay Nebula, la buona notizia è che so dov’era diretta la nave. Quella cattiva è che era diretta sul mondo dello Straniero, una specie di vivisezionista galattico. Lo conosci?

-Tempo fa rubai un congegno dal suo mondo, e lui per poco non mi uccise quando lo usai per distruggere l’universo.

-Cos’è, un passatempo di famiglia? Lasciamo perdere.Io vi farò arrivare sul pianeta, ma la tua nave resterà in orbita.

-E credi di saperti orientare da solo?

-Ci sono già stato. Ma preferisco tenerti d’occhio di persona.

 

La nave emerse dal salto quantico con alcuni scossoni ma integra. Sotto di essa si estendeva il pianeta, un enorme agglomerato di strutture artificiali. Quasar avvolse Nebula in un campo di forza quantico che le permetteva di viaggiare nello spazio come lui ed insieme scesero sul pianeta.

Quasar si aspettava di ricevere un benvenuto movimentato ma non trovò nessun ostacolo.

-Non riesco a trovare la posizione dello Straniero. Eppure la sua firma energetica dovrebbe essermi molto chiara.

-Potremmo esplorare il pianeta.

-Non lo consiglio. E’ grande quanto Urano ed è pieno di forme di vita ostili, rinchiuse in gabbie.

Nebula premette alcuni pulsanti sulla piccola tastiera che aveva sul polso sinistro.

-I miei analizzatori portatili non rivelano niente.

-Nemmeno io rilevo niente…dev’esserci un qualche dispositivo che blocca le analisi. Strano, l’ultima volta non c’era. Sarà meglio fare una ricognizione veloce. Non muoverti…

 

Quasar fece almeno due giri completi intorno al pianeta senza rilevare niente. Finora lo Straniero non aveva mostrato interesse a nascondersi, quindi questo nuovo modus operandi era davvero strano. Quasar stava per contattare Epoch quando rilevò una grande fonte di energia a pochi chilometri dalla sua posizione.

Volò in quella direzione quando fu a quasi sei chilometri di distanza iniziò a vedere di che cosa si trattava. Vedeva un’immensa testa, anzi un casco, con due grandi cerchi gialli come occhi e diverse decorazioni. Aveva già capito di che cosa si trattava ma continuò comunque.

A mano a mano che si avvicinava vide che si trattava di un essere vivente dalla forma umana, come racchiusa in una scintillante armatura arancione, dalle cui spalle scendeva una parte di armatura che sembrava quasi un mantello. L’essere aveva in mano un’immensa staffa che terminava con una grande sfera marrone. L’essere era alto circa seicento metri e si muoveva con passo lento ma deciso verso di lui.

 

Quasar lo riconobbe come Celestiale, un membro di una razza titanica di genetisti, che sapeva essere i responsabili dell’esistenza dei mutanti e degli Skrull.

Quasar ne aveva incontrati solo tre durante i suoi viaggi ma questo gli era sconosciuto. Con voce tremante chiese ad Epoch:

-Ep, questo è uno dei Celestiali?

-Sì.

-E che ci fa qui?

-Non saprei. I Celestiali sono piuttosto isolati dalle altre entità superiori.

-E se fosse l’assassino?

-Improbabile. Si tratta di Gammenon il Raccoglitore, uno dei Celestiali più rinomati ma non un combattente.

-E che fa?

-Raccoglie esemplari da analizzare.

-Capisco. Non vorrà raccogliere me, spero?

-Non saprei.

 

Volò all’altezza dei suoi occhi inespressivi ed aspettò che arrivasse davanti a lui. Nonostante avesse incontrato diversi esseri straordinari, pochi incutevano rispetto quanto i Celestiali. Capì ben presto perché vengono chiamati gli Dei dello Spazio.

Con una velocità inaspettata per un essere talmente colossale, Gammenon alzò la mano libera e colpì Quasar con tanta forza da spingerlo al livello del suolo, cinquecento metri più in basso, in pochi istanti.

Il campo di forza quantico tenne ma l’atterraggio fu tutt’altro che indolore. Quasar si alzò con gran fatica e si portò una mano alla testa.

-Avevo gli occhi aperti e non l’ho neanche visto arrivare! Erano anni che non mi colpivano così forte.

Su di lui scese un’ombra grande quanto una casa ed alzando gli occhi vide l’enorme piede del gigante che si avvicinava.

Sulla Terra sarebbe forse riuscito a sopravvivere, nonostante il gigante pesasse migliaia di tonnellate, ma su quel pianeta con una gravità quattordici volte superiore certamente no.

 

Dietro alle spalle del Raccoglitore ci fu un’esplosione di luce gialla da cui riemerse Quasar.

“Non so quanto tempo ho guadagnato con questo trucchetto. Meglio sfruttarlo al meglio…”

Creò una scure di energia alta più di duecento metri e con questa colpì il collo del gigante. Il colpo non lo fece muovere minimamente ma fece vibrare la scure tanto da farla quasi rompere.

“Questo è assurdo! Un colpo così può abbattere una montagna!” Il gigante si voltò lentamente e stavolta Quasar si avvolse in un campo di forza quantica, il più resistente che riusciva a creare, e si lanciò a tutta velocità verso l’addome di Gammenon.

L’armatura fu perforata e Quasar si ritrovò dentro di lui di pochi metri. Il buco si stava già richiudendo quando Quasar effettuò un salto quantico, riapparendo qualche decina di metri più in dentro, ed effettuò altri due salti quantici all’interno ed un ultimo che lo portò al di fuori del gigante.

Pensò “Questo dovrebbe metterlo k.o.”, ma il gigante non ebbe la minima reazione.

 

“Tutto questo è ridicolo! Ep ha detto che non è nemmeno un combattente! Quanto è forte questo tipo?”

Gammenon alzò la sua staffa e la puntò contro Quasar, che sentì il suo corpo ridotto in molecole. Durò solo un attimo perché il gigante fu distratto da un attacco alle sue spalle.

Era la nave di Nebula che lo stava attaccando con tutte le armi che possedeva. Gammenon non fece altro che usare di nuovo la sua staffa.

Quasar vide la nave divenire un insieme di minuscole gocce che a loro volta venivano ridotte in parti più piccole, fino a quando non restò che una grande nuvola di vapore che fu come aspirata dalla staffa.

-Dev’essere così che raccoglie i suoi esemplari. Forse ha fatto lo stesso con i prigionieri dello Straniero.

 

Gammenon sollevò una mano ed il terreno iniziò a mutare. Le grandi impalcature si ritorsero come carta e formarono grandi figure alte decine di metri, che i alzarono in volo e circondarono Quasar.

-Ti sei stancato di fare il lavoro sporco, Gammy? Vediamo se questi cosi riescono a starmi dietro!

Quasar volò oltre l’orbita del pianeta quasi alla velocità della luce, ma i costrutti rimasero sempre alla stessa distanza. Eseguì alcune evoluzioni per riuscire a seminarli ma fu tutto inutile.

“Questi posso gestirli. Il Celestiale sarà anche un peso massimo ma non credo che gli abbia dato tutto il suo potere.”

Si fermò e si lasciò circondare. Con un grande sforzo eseguì con salto quantico tanto potente da risucchiarli.

Nella Zona Quantica, un’immensa distesa omogenea di energia infinita di colore giallo intenso, I costrutti artificiali caddero come marionette senza fili, non più sostenuti dal potere del Celestiale.

 

“Incredibile. E’ stato in grado di animarli anche a centinaia di migliaia di chilometri di distanza.”

Anche se avrebbe preferito il contrario non aveva nemmeno il tempo di tirare il fiato: anche se Nebula si trovava a migliaia di chilometri dalla posizione del gigante, per lui potevano essere pochi passi.

Senza doversi preoccupare di danneggiare l’atmosfera del pianeta (che era totalmente racchiusa negli ambienti interni) riapparse direttamente vicino a Nebula.

-Per l’anima dannata di Eros, dove ti eri cacciato? Non ricevo più nessun messaggio dalla mia nave!

-C’è un Celestiale sul pianeta. Ha tentato di ridurmi in atomi e poi lo ha fatto con la tua nave.

-Il mio equipaggio è morto?

Nella sua voce c’era vera preoccupazione, che in qualche modo stonava in una donna che aveva provocato la morte di pianeti interi.

-No, credo che siano in qualche modo prigionieri. E consiglierei di andarcene prima di fare la stessa fine.

 

La sagoma del Celestiale iniziava già a gettare ombra sui due ed il terreno sussultava sotto i suoi passi.

-Ora basta discutere. Dobbiamo andarcene, ora!

Partirono in volo ma per qualche ragione non riuscirono a muoversi oltre.

-Gammenon ci sta trattenendo! Fai qualcosa!

-Non riesco a controllare le bande! Ep, mi senti? Cosa faccio adesso?

-Con chi stai parlando?

-Ti sento, Quasar. Cosa intendi dire?

-Perché non riesco ad usare le bande?

 

-Tu stai usando le bande, Quasar.

-Ma se non riesco ad allontanarmi! Ep, basta con le domande e dimmi cosa fare!

-Devi solo fare un salto quantico.

-Ci sto provando!

-Credi di farlo.

-Cosa intendi dire?

Gammenon era ormai davanti a loro e con la staffa ridusse Nebula in atomi e la risucchiò nella staffa.

-Credo di aver capito. E’ un’illusione, vero? Credo soltanto di provare a saltare! Beh, Gammy, con me non funziona!

Quasar fece un salto quantico e scomparve. Senza più niente da raccogliere, Gammenon si alzò in volo e lasciò il pianeta.

 

Note

 

Lo Straniero è un alieno dai grandi poteri e dalle motivazioni sconosciute. Sul suo mondo prigione ospita diverse razze per poterle studiare ed analizzare. Quasar vi è stato su Marvel Collection #6 e Nebula su Marvel Extra #5.

I Celestiali sono una razza di enigmatici dei spaziali che hanno visitato la terra milioni di anni fa, creando le sotto-razze umane degli Eterni e dei Devianti, ponendo le basi genetiche per lo sviluppo dei mutanti.