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#87

di Fabio Furlanetto

 

SIC TRANSIT

 

Caradia XXXVI, Galassia di Caradia Maggiore

40 milioni di anni-luce dalla Terra

Helicon Primo, Supremo Imperatore Divino della Federazione Imperiale di Caradia, ha aspettato questo momento per cinque miliardi di anni.

Il Palazzo Imperiale è ridotto in macerie, e l’intera Caradia è impegnata in una guerra che presto, tramite un’escalation militare ben architettata, porterà alla distruzione di quattro imperi galattici.

Questa è stata la strategia che ha adottato per tutti i sette miliardi di anni della propria vita: conquistare un regno, governarlo, e lasciarlo cadere in rovina per conquistarne uno nuovo.

Cinque miliardi di anni prima, un essere umano proveniente dal remoto futuro aveva distrutto la sua più gloriosa creazione...la mitica Drylon...prima che Helicon ne avesse decretato la fine.

Sì, da molto aspettava questo momento. Ha assorbito l’energia mentale che i suoi sudditi gli conferivano con la propria eterna adorazione, e non solo ha finalmente distrutto l’unico mortale che fosse mai riuscito ad ingannarlo...ma è stato grazie alle azioni involontarie di quello stesso terrestre, Quasar, che presto si scatenerà una Guerra Universale che distruggerà tutto per permettere ad Helicon di costruire il prossimo regno.

Qualcosa si muove al di sotto delle macerie. Una bolla di energia quantica si solleva in aria, trasportando all’interno l’attuale Protettore dell’Universo.

-Bel trucco – dice Wendell Vaughn abbassando il campo di forza – Bloccare il mio controllo delle Bande Quantiche e farmi crollare in testa un palazzo grande una città. Credevo che le difese psichiche che avevo programmato fossero perfette.

-Grazie; i miei scienziati ci hanno lavorato sopra per milioni di anni. Per curiosità...come fai ad essere ancora vivo? – chiede Helicon, stranamente calmo.

-Perché le difese potevano anche non essere perfette. Quando ho ricreato le Bande Quantiche, ho inserito una funzione di protezione automatica di chi le indossa con dell’energia di riserva...ed un programma che resettasse la connessione neurale, proprio per casi del genere. Ora che abbiamo finito di parlare, hai intenzione di arrenderti o devo spargere le tue molecole ai quattro angoli del cosmo?

-Lo troverai piuttosto difficile. Scoprirai presto che questo sistema solare è stato isolato dalla tua connessione con la Zona Quantica...il che significa che non puoi chiedere aiuto, non puoi scappare da questo mondo, e soprattutto che le tue Bande Quantiche hanno una quantità di energia limitata.

-Non mi serve fare il pieno per sconfiggerti – risponde Quasar, rilasciando un’ondata di energia diretta verso Helicon.

L’Antico dell’Universo non sorride unicamente perché non ha le labbra. Il palmo della sua mano deflette l’energia verso lo spazio, lasciandolo completamente illeso.

-Forse avrei dovuto piazzare una scommessa con il Gran Maestro – risponde prima di sollevare telecineticamente una quantità di macerie imperiali di alcune centinaia di tonnellate.

Quasar evita di essere sepolto una seconda volta volando via all’ultimo secondo, pensando che forse avrebbe dovuto programmare questo attacco un po’ meglio.

 

Evros, Galassia Vortice

30 milioni di anni-luce dalla Terra

Lyas Elateyra ripiega tristemente le ali, osservando dalle rovine dell’antica Torre del Commercio la devastazione che Caradia ha portato su questo mondo.

Non solo la città è stata distrutta, ma anche la maggior parte delle costruzioni del pianeta sono nelle stesse condizioni.

Mesi fa, quando Quasar aveva preso in controllo di Evros e ne aveva cancellato tutte le armi per impedire il proseguimento di una sanguinosa guerra, Lyas era stata la più strenua sostenitrice. Ora non può fare a meno di pensare che, se Quasar non fosse intervenuto, Evros avrebbe avuto abbastanza difese per respingere questo attacco.

-Non è colpa tua, lo sai – la rassicura la voce di Makkari. Lyas non è particolarmente sorpresa di non essersi accorta del suo arrivo, anche se non si aspettava che l’Eterno si portasse questo genere di compagnia.

-Altri eroi della Terra, suppongo ?

-Queste sono Harvest, Splice e Cacciatrice Lunare dei Giovani Dei...ragazze, vi presento Lyas, ex Protettrice dell’Universo.

-Nonché ex soldato dell’esercito di Caradia...c’è una lunga lista di cose che sono più.

Nessuna delle tre giovani donne sa come reagire alla situazione. Una cinese del 1970, una Zulu del 18esimo secolo ed una Inuit dell’11esimo secolo non hanno nulla in comune con un’aliena proveniente da una civiltà dall’altro lato dell’esistenza...a parte le proprie esperienze con l’infinito.

-Quello che è accaduto nel passato non ha più importanza; quello che possiamo fare per ricostruire il futuro è ciò che conta – la incoraggia Slice.

-Non mi interessano le frasi fatte. Se non avete niente da fare andatevene, qui la battaglia è già finita.

-Vedo che non hai perso la tua personalità accattivante – risponde Makkari.

-Di sicuro non ci saranno più vittime sul pianeta; prima di arrivare qui, io e Makkari abbiamo percorso l’intero mondo a super-velocità ed abbiamo spostato la popolazione su di una colonia lontana dalle zone di battaglia – riporta Cacciatrice Lunare.

-Cos’è successo, esattamente ? Credevo volessi il nostro aiuto per dare una mano alla resistenza contro Caradia... – incalza Makkari.

-E’ successo che non c’è più nessuna resistenza. Appena abbiamo iniziato a ribellarci all’Imperatore, la ritorsione è stata durissima. Io mi sono salvata all’ultimo minuto, insieme a pochi altri ribelli. L’unico motivo per cui Evros non è stato raso al suolo è che le navi di occupazione sono dovute partire per l’invasione.

-Hai fatto la tua parte per rimediare ai tuoi errori, Lyas...adesso tocca a noi. E credimi, nessuno più di me è dispiaciuto per quello che Quaze ha combinato da queste parti...è da un po’ di tempo che riflettevo su come rimettere in sesto le cose.

-E cosa credi di fare, semplicemente chiedere scusa !? Abbiamo distrutto due imperi interstellari, Makkari ! Questa gente non ha più un esercito, una casa o una speranza... che cosa è rimasto ?

-A questo punto ? Direi solo un miracolo. Ragazze... showtime !

Le due donne si scambiano un’occhiata di intesa, prima di accedere ai propri poteri divini.

 

Harvest solleva le braccia ed il mantello verde, e assieme a lei l’atmosfera stessa ricomincia a respirare. Sotto la sua guida, gli sconfinati campi coltivati che un tempo fornivano cibo a tutti i mondi sotto il controllo di Evros rinascono dalle proprie ceneri.

Splice concentra il proprio sguardo sulle rovine di una civiltà un tempo fiera, ma senza guardare il presente. La sua mente si concentra sulle idee che erano alla base di una popolazione, di una storia, di una città. E mattone dopo mattone, nell’arco di pochi minuti si ripete la storia millenaria di Evros: dietro ogni strada il lavoro di milioni di persone si ricostruisce da solo.

Cacciatrice Lunare si muove alla velocità del pensiero tra le case che ricrescono da sole, rifinendo i miliardi di miliardi di piccole cose lasciate in sospeso dalla rapida rinascita di un mondo.

Quando tutto è finito, alla fine di una ricognizione alla velocità della luce dopo aver riportato a casa tutti i profughi che aveva aiutato a mettere in salvo grazie ai suoi poteri Eterni e alla tecnologia dei Salti Quantici, Makkari si concede un sorriso.

-E’ qualcosa che non si vede tutti i giorni – commenta esterrefatta Lyas.

-E’ solo l’inizio della guarigione – risponde l’Eterno.

 

Altrove, Calculus sta istruendo Lama Lucente e Genii su come ricostruire le navi stellari di Evros... proprio sulla strada delle forze d’invasione.

Altrove, Caduceus sta rimettendo in salute i cittadini del devastato impero di Krasia, mentre Acuto teletrasporta le forze di occupazione direttamente nella galassia centrale di Caradia.

Altrove, Canto Mentale si è trasformato in un colossale mostro degli spazi pronto a dimostrare ai ribelli di Krasia che non sono rimasti da soli. Al suo fianco, Strega Marina costringe miliardi di soldati a scappare terrorizzati dalla tempesta cataclismatica che si abbatte su di loro.

Ed infine, al centro della Galassia Vortice, ben al di là di qualsiasi luogo avesse mai immaginato, Varua sta usando le energie mistiche e mentali di miliardi di miliardi di persone per trasmettere in ogni direzione, chiaro come il sole, il messaggio che Sognatrice comunica a chiunque sia colpito da questa guerra assurda:

-C’è ancora speranza; resistete, perché non siete più soli nella battaglia.

 

Su Evros, Lyas respira nuovamente l’aria di un mondo che rinasce e dalla libertà ritrovata...e segretamente ringrazia Quasar per averle aperto gli occhi, costringendola a mettere in discussione Caradia.

Makkari abbraccia le tre Giovani Dee, ormai esauste e a malapena coscienti dopo il più grande sforzo delle loro vite.

-Visto ? Volevate sapere qual era il vostro posto nell’universo, ora che non siete più mortali. Essere dei è semplice: fate quello che vi impone il vostro ruolo... mandando a quel paese chiunque vi dica come dovete comportarvi, e facendo quello che ritenete giusto.

-Ma non potremo rifare una cosa del genere anche con le altre galassie in pericolo... – confessa Harvest.

-Oh, non mi preoccuperei troppo: sono sicuro che i miei colleghi hanno già pensato a tutto.

 

Galassia Shi’ar, settore 7201

3 miliardi di anni-luce dalla Terra

-Forse avrei dovuto pensare un po’ di più ai dettagli – riflette Molecola, che in questo momento si trova in una delle posizioni meno invidiabili dell’universo.

Alla sua destra, l’esercito di Caradia pronto ad invadere l’Impero Shi’ar.

Alla sua sinistra, l’esercito Shi’ar pronto a respingere gli invasori di Caradia.

Entrambi gli schieramenti hanno smesso di ascoltare le sue richieste di risolvere le proprie divergenze senza ricorrere alla violenza; del resto, i rispettivi imperatori hanno pienamente autorizzato l’uso della forza. In sostanza, ogni discorso sull’escalation militare è inutile: stanno solo eseguendo degli ordini.

Per rallentarli, Molecola ha spostato direttamente sulla linea di confine la cintura di asteroidi di un sistema stellare confinante...ma con ben poco effetto: le navi che non si sono limitate a distruggere gli asteroidi in questione stanno semplicemente passando sopra o sotto l’ostacolo naturale.

-Dannazione, ora che faccio!? Quasar ha detto di non lasciar passare nessuno, o sarà la fine! Una volta iniziata la battaglia non ci sarà modo di tornare indietro...che faccio!? Dunque, dunque...riflettiamo. Non posso trasmutare le loro navi in vetro o cose del genere perché si ucciderebbero lo stesso; forse potrei fermare le loro armi o i motori, ma quando arriveranno i rinforzi non ci sarà più niente da fare comunque. Neanche io posso fermare tutti e due gli eserciti!

Le navi stanno ormai passando oltre la sua posizione, senza neanche considerarlo: dal loro punto di vista, si tratta a malapena di un piccolo segnale sui sensori a lungo raggio. Data la velocità con cui si muovono, probabilmente è questione di pochi minuti.

-Okay Owen, pensa. Questa volta non c’è nessuno a cui chiedere aiuto. Ho combattuto contro i più potenti eroi della Terra, ci sarà pure qualche strategia da sfruttare. Dunque, vediamo... i Fantastici Quattro di solito mi sconfiggevano per colpa di qualche mio punto debole, ma non ho niente da sfruttare in questo caso. Destino mi ha colto di sorpresa, ma è troppo tardi. L’Arcano era molto più potente di me...accidenti, non ho nessun collegamento!!! Cosa farebbe Quasar !?

Mentre Molecola si mangia le unghie, le prime navi iniziano a sparare. I due schieramenti si mescolano in un turbine di armi a particelle e collisioni accidentali, in un vortice di violenza che si estende fino a perdita d’occhio.

-Dannazione! Perché posso creare le stelle ma non fermare una guerra!? – si mette le mani tra i capelli Molecola...che solo a questo punto apre figurativamente gli occhi.

-Hey, ci sono !!!

Allarga le braccia in due direzioni diverse, indicando due enormi nebulose primordiali.

-Posso creare le stelle ! Perché non ci ho pensato prima !?

Obbedendo istantaneamente al suo potere assoluto sulla materia, miliardi su miliardi su miliardi di tonnellate di idrogeno si spostano seguendo le sue indicazioni. Lo scontro tra i due eserciti prosegue come se nulla fosse, ignorando le grandi correnti di plasma sempre più incandescente.

Molecola stringe i denti; è la prima volta che tenta di fare una cosa del genere in così poco tempo. In passato ha già concentrato un evento di questo genere, che in natura impiega decine di milioni di anni, nell’arco di poche ore. Adesso ha bisogno di farcela in pochi secondi.

Rapidamente, molto più rapidamente di quanto dovrebbe essere fisicamente possibile o anche soltanto logico, il plasma interstellare si concentra in due enormi sfere di gas in rapidissima contrazione. Un minuto più tardi, due protostelle iniziano a brillare debolmente nel Settore 7201.

La gravità delle due stelle inizia a far presa sugli eserciti, dividendo in due il campo di battaglia: le astronavi Shi’ar iniziano ad orbitare attorno ad una stella, quelle di Caradia attorno all’altra.

Molecola deve fare molto di più di quanto aveva programmato: la gravità deve essere abbastanza forte da impedire alle navi di scappare, ma non così alta da farle precipitare e disintegrare sulla superficie delle stelle.

E’ un processo relativamente semplice, ed il lavoro è terminato in meno di dieci minuti. La flotta di invasione di Caradia orbita ora una piccola stella a meno di un anni-luce dal corpo celeste la cui gravità imprigiona ora le forze di difesa Shi’ar.

Da questo lato del fronte, la Guerra Universale è definitivamente bloccata. E Molecola può permettersi di riprendere fiato.

 

Galassia di Andromeda

2,5 miliardi di anni-luce dalla Terra

La spedizione militare inviata da tre dei maggiori generali di ciò che un tempo era dell’Impero Skrull improvvisamente si ferma. Quando le prime notizie sulla dichiarazione di guerra Shi’ar contro uno sconosciuto invasore extragalattico hanno raggiunto questa regione di questa galassia, la prima reazione dei militari mutaforma è stata opportunistica.

Se questo avversario fosse stato abbastanza potente da impensierire gli Shi’ar, il loro apporto sarebbe stato decisivo e gli Skrull si sarebbero liberati di un rivale decisamente scomodo.

Se invece si fossero rivelati troppo deboli, gli Skrull sarebbero stati i primi a rivendicare i nuovi territori conquistati.

Tutto questo si è fermato rapidamente: sulla loro rotta è apparsa una gigantesca figura di plasma stellare, dall’aspetto molto vagamente umanoide, che ha iniziato a generare una fitta ed intricata rete di campi di forza gravitazionali.

*Ritornate nel vostro territorio, prego; Caradia ha rinunciato alla propria conquista e sta tornando sui propri passi. Qualsiasi ulteriore manovra militare entro i confini dell’Impero Shi’ar sarà considerato un atto di guerra. Come rappresentante ufficiale della Società delle Stelle Senzienti, vi intimo di desistere.

In tutta risposta, ogni singola nave Skrull fa fuoco sulla figura fiammeggiante.

L’avatar del Sole terrestre sospira, mentre le armi di questi mortali tentano inutilmente di ferire la sua manifestazione. Non ha potuto trasferire tutto il proprio potere in questo singolo punto dello spazio, chiaramente, ma ci vuole ben altro per impensierire una stella.

Gli Skrull tentano un secondo attacco. Cercano di minacciare, ingannare ed intimidire l’avversario che non conoscono e non comprendono. L’incidente dura poco meno di mezz’ora, prima che i generali decidano di tornare indietro mormorando qualcosa per dare la colpa ad inesistenti superiori.

Il Sole sorride mentalmente. Gli dispiace soltanto non poter comunicare ai terrestri che, per una volta, è stato lui a salvarli.

 

Piccola Nube di Magellano

200.000 anni-luce dalla Terra

Una situazione analoga si presenta alla spedizione del recentemente rinato Impero Kree, bloccato da una nebulosa che non era mai stata segnalata su nessuna mappa.

Nuvola non deve fare nulla per convincere questi soldati a tornare indietro. I Kree non fanno nemmeno un tentativo di superare le sue barriere di plasma, semplicemente tornando indietro.

-Uno sviluppo spiacevole, ma che avevo previsto – comunica una voce telepatica che solamente la nebulosa senziente può udire.

-La Suprema Intelligenza – riconosce.

-Nuvola dei Protettori dell’Universo, suppongo. Vedo che la mia reputazione mi precede...un vero peccato che tu sia arrivata così presto: il mio esercito avrebbe facilmente potuto infliggere un duro colpo agli Shi’ar.

-Improbabile. Inoltre siete alleati di Caradia, non vi avremmo lasciato agire.

-Ex alleati di Caradia, Nuvola. Il loro psicotico Imperatore Helicon ci è stato utile, ma il suo stile è troppo monomaniacale per le esigenze dei Kree. Ciò che importa è che ci siamo finalmente liberati della dominazione Shi’ar, e che presto torneremo ad essere la superpotenza galattica di un tempo.

-Superpotenza che è caduta per colpa di una dozzina di terrestri, mi hanno detto.

-E che è rinata grazie alle azioni indirette di quattro Protettori dell’Universo...non scordarlo. E’ un debito di gratitudine che non scorderò facilmente, Nuvola. Appena sarà strategicamente utile, i Kree si assicureranno di conquistare e civilizzare anche la Terra.

-Non sei molto lontano dalla mia posizione, Suprema Intelligenza. Sarebbe semplice schiacciare il tuo pianeta in una morsa gravitazionale.

-Ma non lo farai. Ricorda, a differenza dei miei rivali ho una certa esperienza con esseri del tuo rango...ed anche superiori.

-Oggi abbiamo evitato una Guerra Universale. Ma dubito che Quasar sarà molto contento di vederti tornare al potere; sono sicura che prima o poi, in qualche modo, ci verrà chiesto di intervenire.

-Non ha importanza per me o per i Kree, Nuvola. Quasar è soltanto un uomo; i singoli uomini prima o poi muoiono. Ed anche i suoi alleati terrestri, un giorno o l’altro, saranno ingoiati e dimenticati dalla storia. Posso aspettare; l’Impero Kree è eterno, e la Suprema Intelligenza può attendere.

-Forse hai ragione; ma detesto lasciarti avere l’ultima parola. Considera questo: ho parlato con alcune stelle senzienti della tua galassia, e non si sono nemmeno mai accorte dell’esistenza dei Kree. Mentre il Sole della Terra si è incarnato per bloccare un’invasione in un’altra galassia, solo perché temeva la remota possibilità che la guerra raggiungesse i terrestri. Se fossi in te, Suprema Intelligenza, non guarderei il cielo con troppa superiorità. La differenza è che noi guardiamo sempre il cielo dall’alto.

Nuvola aspetta ancora qualche secondo per l’ennesima replica della Suprema Intelligenza. Quando non riceve più nulla, ripristina la propria forma umanoide e si dirige verso la Galassia di Caradia. E per la prima volta da molto tempo, sul suo volto c’è un sorriso.

 

Quartier generale S.W.O.R.D.

Terra

Abigail Brand, Direttrice dello SWORD, è al momento una delle persone più potenti del pianeta.

Non ne è contenta.

Ha appena ricevuto il rapporto da Tre-Sei-Zero, secondo cui la Zona Quantica è stata conquistata senza nessuno sforzo. Ora che la sua organizzazione ha pieno accesso alla tecnologia di Quasar, mettere fine alla guerra di Caradia sarà questione di pochi giorni...ma il pensiero di avere accesso ad un simile vaso di Pandora la spaventa.

-Vedo – annuisce una voce alle sue spalle.

La Brand si volta di scatto, puntando un’arma disintegratrice in mezzo agli occhi dell’invasore... per poi esitare, riconoscendone il volto.

-Quasar !? Cosa ci fai qui ?

-Non sono Quasar; il mio nome è Aeon. Spara pure, se vuoi: sappiamo entrambi che non funzionerà.

-D’accordo, “Aeon”: chi sei, e che cosa vuoi da me ?

-Voglio garantirle il successo dell’Operazione Overdoom, se mi prometterà di continuare a proteggere la Terra.

-Questa...questa è solo la risposta alla mia seconda domanda.

-Sono Wendell E. Vaughn, e questo dovrà bastarle. Sono pronto ad offrirle la più grande responsabilità che si possa affidare ad un essere umano, e al tempo stesso il fardello più grande.

-Abbiamo già il controllo della Zona Quantica...

-Ed io sono pronto a renderlo permanente. La scelta è sua, Direttrice: vuole salvare l’Universo ?

 

Caradia XXXVI, Galassia di Caradia Maggiore

40 milioni di anni-luce dalla Terra

Quasar emerge dalle placche tettoniche del pianeta, sommergendo in una piccola nazione composta unicamente di monasteri dove milioni di sudditi passano la vita a tessere le lodi dell’Imperatore.

L’ultimo colpo infertogli da Helicon gli ha fatto letteralmente attraversare il pianeta da una parte all’altra; Quasar ha dovuto impiegare quasi tutte le proprie forze per evitare di distruggerlo.

C’è a malapena il tempo di notare quanto sia basso il livello energetico delle Bande Quantiche, e di quanto la quantità di energia che Helicon è in grado di sprigionare non sia stata minimamente intaccata dai milioni di morti causati dallo scontro... e l’Imperatore è di nuovo su di lui, colpendolo con un pugno abbastanza forte da sollevare un’onda d’urto simile a quella di un impatto meteorico.

-Devo ammettere che è piuttosto liberatorio, poter fare un po’ di movimento...centinaia di milioni di anni di intrighi di palazzo mi avevano reso un po’ troppo pigro.

Se questo pestaggio avesse avuto luogo sulla Terra, i due combattenti a questo punto avrebbero già affondato l’Australia. Quasar non ha modo di anticipare le mosse di Helicon, perché le stesse interferenze che gli impediscono di ricaricare le Bande Quantiche stanno anche interferendo con i suoi sensori...e l’unica strategia è mantenere il campo di forza quantico fino all’ultima goccia di energia rimasta.

-Non credevi che avessi conquistato tre galassie solo con gli intrighi politici, vero ?

Quasar tenta di volare via, per mettere un po’ di distanza e recuperare il respiro, ma Helicon non lo lascia fare: in un’unica, terrificante scarica mentale che sulla Terra avrebbe fatto perdere alla Luna la propria orbita, Helicon concentra il proprio odio direttamente sul campo di forza quantico.

E’ troppo persino per le Bande Quantiche, ormai prive di energia. Solo un’ultima, trascurabile riserva permette a Quasar di atterrare a terra incolume.

-Finalmente ci siamo, Quasar... i tuoi amici ti hanno abbandonato, o sono caduti sotto i miei eserciti. Le persone che dovevi proteggere sono morte, o lo saranno presto. La tua tecnologia ha ceduto sotto la mia furia... e la cosa migliore è che non ce l’avrei mai fatta, senza il tuo aiuto.

Quasar si rialza in piede, tra le macerie e le nuvole di detriti alte chilometri, mentre il Supremo Imperatore Divino si avvicina minaccioso.

-Posso anche essere senza poteri, Helicon, e puoi anche uccidermi. Ma ho visto abbastanza in questi anni per sapere che, se io fallisco, sarà qualcun altro a salvare l’universo.

-Mortale... in tutto questo tempo, non hai ancora capito: all’universo non importa.

Quasar colpisce Helicon con un pugno in faccia, senza sperare che questo abbia un qualche effetto.

L’Antico dell’Universo lo afferra per la gola, sollevandolo da terra ed iniziando a stringere.

-Protettore o no, Quasar...alla fine, sei soltanto un uomo. Ed io sono un dio.

Quasar sorride, guardando in faccia la morte...ed i nuovi arrivati.

-Buono a sapersi – interviene una voce femminile alle sue spalle di Helicon.

Un raggi di plasma ad alta energia recide il braccio dell’Antico, mentre un lampo rosso recupera Quasar e mani guantate di viola indicano i generatori quantici nascosti nel nucleo del pianeta, annullando il campo di interferenza.

Helicon è costretto ad indietreggiare, mentre ricostruisce il proprio braccio atomo dopo atomo ed osserva con odio i quattro esseri che si trovano davanti a lui.

Nuvola, Molecola, Quasar e Makkari. E’ quest’ultimo a terminare la frase, sfregandosi le mani:

-Vuol dire che, per una volta tanto, non ci dobbiamo limitare.

-Non fatemi rider – risponde l’Antico dell’Universo mentre il suo braccio si rigenera atomo dopo atomo – Posso contare sulle risorse di 50 triliardi di sudditi. Voi siete solo quattro persone.

-Per esperienza, possono bastare – risponde Molecola.

-Tecnicamente, tre persone ed una nebulosa – puntualizza Nuvola.

Makkari si avvicina lentamente ad Helicon, chiaramente sulla difensiva. L’Eterno sa che deve prendere tempo per lasciare a Quasar la possibilità di ricaricare le Bande Quantiche... e per prendersi una piccola soddisfazione.

-Per mettere le cose in prospettiva, Helly...puoi scatenarci contro tutto quello che hai. L’esercito, le navi, puoi lanciarci addosso tutti i tuoi pianeti, farci esplodere in faccia tutte le tue stelle o le tue galassie...fai un po’ come ti pare. Abbiamo sconfitto pianeti super-potenti, universi senzienti, lottato alla pari contro i Celestiali e sconfitto esseri che si mangiavano intere realtà a colazione. Siamo i Protettori dell’Universo: far tornare a casa a piangere gli onnipotenti signori del male è il nostro lavoro. Tu non sei neanche lontanamente nella nostra categoria di peso.

-E’ tutto quello che avete da dire, prima della vostra esecuzione ? – risponde Helicon, letteralmente fumante di rabbia ed energia cosmica.

-Solo una – replica Quasar, le Bande Quantiche visibilmente cariche al massimo – E’ tempo di distruzione.

-Dovremmo davvero inventarci un grido di battaglia tutto nostro – sussurra Makkari a Molecola, prima che si scateni la battaglia.

 

Un nanosecondo dopo, Quasar e Nuvola scatenano la propria energia direttamente su Helicon, abbattendo completamente il suo campo di forza psichico.

Cinque secondi dopo, Makkari ha già percorso trenta volte il diametro del pianeta alla velocità della luce; un suo pugno è più che sufficiente a scagliare l’Antico ben oltre il campo gravitazionale.

Un minuto dopo, l’intero campo di asteroidi di questo sistema solare si scaglia sulla sua posizione per ordine di Molecola. L’energia mentale di Helicon è ancora sufficiente a spaccare in due il planetoide dentro cui è stato sepolto.

Proprio ora, Quasar lo imprigiona in un campo di forza ed inizia un Salto Quantico.

 

Ai confini dell’universo

A miliardi di anni-luce dalla più vicina forma di vita, i Protettori dell’Universo rilasciano Helicon.

Il suo corpo immortale può resistere senza problemi in questa zona, e nonostante l’assenza di aria può ancora comunicare telepaticamente con i propri avversari.

-Cosa sperate di fare, intrappolarmi qui ? Volete davvero lasciare Caradia senza la mia guida ?

-La fai quasi sembrare una pessima idea –risponde Makkari.

-Sono più vecchio della loro galassia; non riescono a concepire un mondo senza il loro Imperatore. Senza di me, loro non sono niente: non sono solo il loro sovrano, sono il loro dio. Senza di me, loro non esistono !!!

-Helicon – risponde duramente Quasar – Ho combattuto al fianco di un dio. Sono stato un dio. E tu, Helicon...non sei un dio. Sei solo un parassita.

-Allora provate pure ad uccidermi...sono un Antico dell’Universo ! La Morte stessa non mi vuole con sé !

-Non rendermela simpatica, adesso. Siamo nella parte più esterna dell’Universo, dove lo spazio si espande nel vuoto. Qui non c’è ancora materia, e probabilmente non ce ne sarà per miliardi di miliardi di anni. Non è la prima volta che veniamo qui...ricordi quell’essere che si mangiava le realtà, di cui parlava Makkari ? Per impedirgli di mangiare la nostra dimensione, tempo fa abbiamo fatto collassare alcune galassie neonate per fermarlo. Quella decisione non mi è piaciuta troppo...così, quando sono diventato Dio, le ho riportate al proprio stato originale. Con una eccezione.

Con un altro Salto Quantico, Quasar porta Helicon ai confini esterni del più grande buco nero che sia mai esistito, quantomeno in questa particolare realtà.

-Ha una massa di quasi venti volte la tua galassia, Helicon. Probabilmente neanche questo basterà ad ucciderti...i tuoi atomi ci metteranno qualche miliardo di miliardo di miliardo di anni prima di cadere nella singolarità. Dubito però che sarai in grado di liberarti del suo campo gravitazionale...

-Avrai Caradia sulla coscienza – ringhia di rabbia l’ex Supremo Imperatore Divino.

-Tra qualche generazione non si ricorderanno neanche di te. Addio, Helicon; avrai molto tempo per pensare ai tuoi errori.

Quasar lascia andare la presa sull’Antico dell’Universo, che comincia la propria caduta infinita verso il buco nero ipermassiccio.

Subito prima che i suoi atomi si disperdano, forse per sempre, riesce a formulare un ultimo pensiero:

-Odio davvero quel tizio...

 

Caradia XXXVI, Galassia di Caradia Maggiore

40 milioni di anni-luce dalla Terra

Due ore dopo

Tutta la Federazione Imperiale di Caradia osserva il proprio Supremo Imperatore Divino Helicon Primo sulla balconata del proprio Palazzo Imperiale, urlando di gioia alle sue parole:

-Miei sudditi, la guerra contro gli Shi’ar è vinta ! Altri nuovi, sterminati territori si aggiungono alla Federazione Imperiale...e davanti a noi si apre un futuro di pace e prosperità per tutti !

I cori estatici dei caradiani sono così assordanti da scuotere persino lo sconfinato Palazzo Imperiale.

 

All’interno del Palazzo, ovviamente, le cose sono diverse.

I quattro Protettori dell’Universo osservano con stupore la perfetta ricostruzione del palazzo, identico all’originale in ogni più piccolo dettaglio.

-Epoch avrebbe dovuto darsi all’arredamento. E’ tutto come me lo ricordavo, e se lo dico io che ho una memoria perfetta...

-A proposito di memoria: quand’è che abbiamo combattuto un “universo senziente” ? – chiede Molecola.

-Un po’ di esagerazione non ha mai fatto male a nessuno – alza le spalle l’Eterno.

Quasar è molto più preoccupato dalla ricostruzione di Lecler, il robotico Altissimo Gran Lord Cancelliere Supremo, che attualmente sovrintende la ritirata delle truppe di Caradia.

-Siamo sicuri che non dichiarerà guerra ad altre galassie, vero ?

-Assolutamente sicuri, Quasar – risponde Epoch, in piedi nella Sala del Trono nella propria incarnazione umanoide – Caradia è completamente autosufficiente, ed abbastanza lontana da altre civiltà da rendere un’invasione poco probabile. Il duplicato di Helicon che ho creato non interverrà minimamente nella sua politica; del resto, l’Imperatore si era già isolato da tempo dal resto dell’amministrazione. Il nuovo Lecler si occuperà della ricostruzione e della smilitarizzazione dell’Impero e sovrintenderà alla formazione di una nuova classe politica. Sarà un processo lento e difficile, ma nei prossimi duemila anni dovrebbe essere in grado di cancellare tutti i danni procurati da Helicon e lasciare che Caradia prosperi da sola.

-Suona fin troppo semplice per essere vero... non mi piace abbandonare questa gente al proprio destino, dopo averli messi nei guai.

-Ed infatti non resteranno soli, Quasar: nei prossimi millenni veglierò personalmente su di loro e sulle popolazioni della Galassia Vortice...anche se sono certa che Lyas farà un ottimo lavoro nell’aiutarli a recuperare il benessere di un tempo.

-Insomma direi che oggi abbiamo risolto gli ultimi disastri che avevo combinato giocando a fare Dio... – ammette Quasar, leggermente imbarazzato.

-Le tue azioni sono state...discutibili, certo. Ma non ho mai dubitato delle tue intenzioni; in effetti, devo ammettere che se tu non ti fossi spinto così in là per salvare l’universo nonostante le leggi cosmiche...probabilmente oggi non sarei intervenuta.

-E PROBABILMENTE SAREBBE STATA UNA SCELTA SAGGIA – tuona una voce nell’aria.

-Ci risiamo – alza gli occhi al cielo Quasar.

-Ma questo tipo non ha mai nient’altro di meglio da fare che romperci le scatole !? – chiede Makkari.

 

Dimensione delle Manifestazioni

Un istante dopo, Epoch ed i Protettori si ritrovano a fluttuare in quello che sembra uno sterminato campo di nulla assolutamente vuoto.

-IL TRIBUNALE VIVENTE E’ ORA IN SEDUTA – annuncia l’immensa figura dorata troneggiante sul proprio trono cosmico.

-Eh no, un’altra volta no ! – scatta subito Quasar, che vola immediatamente di fronte al colossale volto del Tribunale.

-Senti, ne ho proprio abbastanza di te ! Possibile che non si riesca mai a fare niente senza che si ritorni per l’ennesima volta in questa stupida Dimensione a discutere su cosa possono o non possono fare le entità cosmiche !? L’altra volta ho fatto un errore, forse, ma non puoi mettere Epoch sotto processo per averci aiutato a rimettere tutto a posto ! Se le entità cosmiche non possono intervenire per cambiare l’ordine cosmico né per ripristinarlo, si può sapere a che servono !? Allora faresti prima a farle smettere di esistere, perché io mi sono veramente stancato di ritornare ogni volta al punto di partenza ! Seriamente: che ti ho fatto di male !?

-HAI FINITO ?

-Ehm...sì.

-LE AZIONI DI EPOCH NON SONO SOTTO GIUDIZIO PERCHE’ TOTALMENTE IRRILEVANTI SU SCALA UNIVERSALE. LA VOSTRA PRESENZA IN QUESTO CASO E’ UNICAMENTE IN QUALITA’ DI TESTIMONI. INFININE, QUASAR, IO SONO L’INCARNAZIONE VIVENTE DELLA GIUSTIZIA COSMICA: NIENTE DI CIO’ CHE TU POSSA MAI FARE POTREBBE “FARMI DEL MALE”. NON POSSO AVERE NESSUN GIUDIZIO PERSONALE SU DI TE PERCHE’ IL MIO RANGO NON MI PERMETTE DI MANIFESTARE UNA PERSONALITA’.

-Oh. Beh, in questo caso... chi è sotto processo ?

-Suppongo di essere io – risponde una voce identica a quella di Quasar.

I Protettori si voltano verso Aeon, con un misto di stupore e di...onestamente, non molto altro.

-WENDELL VAUGHN ALIAS AEON, SEI ACCUSATO DI CRIMINI CONTRO IL MULTIVERSO. COME TI DICHIARI ?

-Colpevole, ovviamente – è la risposta del sosia di Quasar.

-Uh-oh; questo genere di cose non finisce mai bene – nota Makkari.

-Quale genere di cose ? – chiede Molecola.

-Ultimamente, direi qualsiasi cosa in cui siamo coinvolti noi...

 

CONTINUA !!!