Quasar #43
UOMO E SUPER-UOMO
Usa la mano del tuo nemico per afferrare un serpente.
Proverbio persiano
-Addio, imbecille ! – urla Maelstrom mentre conficca un coltello carico di energia cinetica nel collo del suo nemico più
persistente. Acciaio ed energia penetrano nella carne, accompagnati da un
sorriso macabro. Ma non è l’unico sorriso che sottolinea
il momento: anche se allo stesso tempo sta digrignando i denti per reprimere un
urlo, i pensieri di Quasar non sono meno violenti.
Da una delle Bande Quantiche
esce un raggio di luce, che curva in maniera impossibile per creare una mano,
afferrando il coltello ed impedendo che penetri più del necessario.
-Ma che ci vuole per ucciderti !? – si lascia scappare Maelstrom mentre indietreggia per evitare un’ulteriore rappresaglia.
Quasar si alza in piedi, i
pugni stretti; una vena appena sopra il sopracciglio destro sembra sul punto di
esplodere. Si strappa dal collo la massa fredda che ha avvertito appena prima
di vedere Maelstrom…una specie di stella marina
verde, che ora perde sangue viola dal punto in cui il coltello è affondato da
parte a parte. Finendo nel collo di Quasar per meno di un centimetro…non che
saperlo elimini il dolore, per quanto minimizzato dalle Bande Quantiche che stanno già tenendo sotto controllo la situazione. Oltre a
quella ferita, di dimensioni trascurabili, il collo è attraversato da una forte
escoriazione proprio sopra la colonna vertebrale, dove il parassita stava
affondando i suoi denti monomolecolari.
-Mi hai stufato – ringhia, puntando la sinistra contro Maelstrom
riattivando le manette, che si allontanano in direzioni opposte divaricandogli
le braccia, e la destra dietro di sé, afferrando Overman
(che si sta scagliando contro di lui) con una enorme
pinza, e lanciandolo direttamente contro Maelstrom.
Senza la possibilità di
assorbirne la forza, l’impatto è devastante. I due rotolano sull’asfalto,
distruggendo quando ne era rimasto.
Quasar alza lo sguardo verso il
palazzo dove troneggia Darksider, signore della
distruzione e conquistatore di mondi. Che fa un
microscopico passo indietro.
A diversi metri di distanza,
ma ancora nella visuale degli altri combattenti, Nuvola e Amazing
Amazon stanno lottando quasi dall’inizio dello
scontro assolutamente insensato a cui entrambe partecipano involontariamente.
Per l’esattezza, l’amazzone è
alle spalle di Nuvola, intenta a cercare di strangolarla con una specie di
corda dorata. Dato che Nuvola è in realtà una massa protostellare
di gas ionizzato di 70 miliardi di chilometri, il
fatto che ci stia riuscendo è assolutamente impossibile.
“In qualche modo credo di soffocare, anche se non è vero.
Non è un’esperienza particolarmente gradevole” pensa, lasciando che la sua
struttura atomica si ristrutturi in un qualcosa di più comodo di un corpo
femminile. Per lei, almeno.
L’amazzone si ritrova a
cercare di strangolare una massa informe di gas luminescente, e quasi perde
l’equilibrio nonostante sia attualmente senza peso.
Dalla nuvola esce un
avambraccio di plasma, luminoso a causa dei 50.000 gradi Kelvin
di temperatura, che sferra un gancio sulla mascella della rivale. Prima ancora
che il cervello abbia recepito il dolore, un altro
braccio la colpisce allo stomaco. Un altro ancora rilascia il proprio calore
sulla sua schiena.
Quando l’amazzone è già sul punto di perdere conoscenza e il
parassita sul collo inizia a considerare una nuova carriera, Nuvola richiama
altra massa dalla micro-dimensione che è il suo
corpo. La nuvoletta si allarga rapidissimamente fino a diventare una colonna di
gas semisolido che sale fino a ventimila chilometri di altezza,
e poi come se fosse un braccio si piega scagliando l’amazzone su Action Square, evacuata da soli tre minuti.
Il gas si riassembla
nella forma femminile, e mentre si sistema i capelli biondi Nuvola nota che
adesso la partita è tutt’altro che persa.
Anche se momentaneamente
impazziti, gli abitanti di Metro City hanno già cominciato una sorta di evacuazione fai-da-te. La cosa ha facilitato non poco il
compito di Makkari, che attualmente
è far sì che l’autoproclamatasi specie dominante di
questo pianeta non si autodistrugga ad una velocità
miliardi di volte superiore a quanto non faccia del solito. E attualmente, la velocità è un grosso problema per Makkari.
In parte, perché gli appunti
di Maelstrom rischiano di andare a fuoco
se li sfoglia troppo velocemente, il
che è un problema non da poco se lo fai più veloce del suono. Oltre a questo,
deve stare attento a maneggiare strumenti a cui non è particolarmente abituato,
e sempre a velocità pazzesche.
“Maelstrom
sarà anche un sadico genocida, ma è
un vero genio. Credo che questi appunti scribacchiati in fretta contengano un
metodo per sintetizzare un gas nervino geneticamente selettivo usando solo
prodotti da trovare in farmacia. Il fatto che questo universo
sia così straordinariamente simile al nostro è forse il colpo di fortuna più
incredibile della storia dell’umanità, considerando quanto mi sta venendo
utile. Certo, se fossimo così fortunati non ci saremmo
trovati da una parte un mostro che divora universi e dall’altra un pianeta
invaso da parassiti alieni, ma…”
Sono passati poco più di due
minuti da quando Makkari è entrato in questa
farmacia, ma quello in cui l’ha trasformata è irriconoscibile. Tra le sue mani,
in una provetta presa in prestito da un’università vicina, si agita lo strano
composto che ha prodotto, pregando ad ogni secondo di aver seguito alla lettera
le istruzioni, e promettendosi di fare molto
male a Maelstrom se fosse stato
uno scherzo…dopo la fine del mondo,
cioè.
“Ecco fatto !” pensa sospirando, dispiaciuto per non poterne sentire il suono
“Dovremmo esserci. Ora non devo fare altro che portarlo a Molecola e
sperare che sia dannatamente bravo a fare su larga scala in un secondo quello per cui io ci ho messo un’eternità”.
Non c’è tempo per rimettere
in sesto il negozio, in realtà non c’è più tempo per niente da quasi un’ora,
quindi Makkari si precipita in strada, molto più
lentamente di quanto avrebbe voluto… un corridore conosce alla perfezione i
propri limiti, e lui sa di averli ampiamente oltrepassati. E’ già un miracolo
che stia ancora in piedi.
Inizia a correre, e subito
una striscia rossa gli passa davanti talmente veloce che si può dubitare che
sia realmente passata.
-Non ho finito con te ! – lo
canzona il Lampo mentre gli fa lo sgambetto, riuscendo chissà come a parlare.
“La provetta !” è tutto
quello a cui Makkari riesce a pensare, e con le sue
ultime energie recupera il composto che stava per
rovesciarsi sulla strada.
Il Lampo si ferma, così come Makkari, e ad un eventuale osservatore sarebbero
appena apparsi dal nulla. Sul collo, il Lampo ha una vistosa
creatura verde a cinque punte.
“Ecco perché è diventato
molto più attivo degli altri ! Come faccio adesso ? E’ migliaia di volte più veloce
di me, e mi reggo a malapena in piedi !”
I due si scambiano per un
attimo uno sguardo d’intesa, e immediatamente dopo Makkari
inizia a correre come non ha mai fatto in più di quattromila anni.
Overman si alza in volo e, con una velocità insospettabile
per un uomo della sua mole, vola verso Quasar, già pronto a fermarlo con uno
scudo quantico appositamente rinforzato…ma la velocità
scende a zero, anche se in qualche modo si sta ancora muovendo. A Maelstrom non interessa, e lo lancia verso l’alto con un
gesto distratto della mano.
-Come accidenti
sei arrivato qui !? – domanda Quasar mentre riprende fiato.
-Non ci crederai mai, ma mi sono fatto la stessa domanda ! – risponde riappropriandosi
dei coltelli che aveva lasciato cadere dopo l’impatto.
-Ero stato molto chiaro sul fatto che non te ne
saresti più andato in giro libero, Maelstrom.
-Sì, lo so, ma… tanto voi eroi dovete perdonare settanta volte sette, no ?
Con un pensiero, uno dei
coltelli acquista velocità e si dirige spedito verso la fronte di Quasar.
-Settanta…
Guidato dalle Bande
Quantiche, Quasar afferra il coltello con una velocità da fare invidia a Makkari, e nello stesso lasso di tempo
l’arma viene circondata da un campo elettromagnetico, girata di 180°, e
rimandata al mittente alla metà della velocità della luce.
E’ dieci volte
più lenta quando si conficca nel petto di Maelstrom,
ma non sembra fare una grande differenza quando il gigante cade all’indietro
con occhi già vitrei.
-…non settantamila.
L’ombra che si avvicina più
veloce di un proiettile è un segno estremamente chiaro
del ritorno di Overman. Sperando di farlo scontrare
contro qualcosa, Quasar si alza in volo e si
allontana…ma Overman ha tutto il tempo per schivare
la strada, e con grande agilità esegue un giro della morte per confondere
l’avversario e colpirlo alle spalle.
Cinquanta centimetri di energia quantica compressa vanno in frantumi, come se
fossero un vetro giallo, ed una delle schegge lascia una piccola cicatrice
sulla guancia sinistra di Quasar, nonostante il campo di forza fosse attivo.
“Un blocco del genere avrebbe
resistito per ore ai pugni di Hulk
! Sono troppo stanco e lui è troppo fuori di sé per poter vincere questa
battaglia da solo… ma gli altri non arriveranno mai in
tempo !”
A qualche centinaio di metri
sotto il punto in cui è cominciato lo scontro giace privo di sensi Owen Reece, alias Molecola,
circondato da un alone leggermente luminoso. Nuvola si inginocchia
di fianco a lui e sfiora l’alone con le dita, ricevendo una scossa elettrica
che avrebbe reso incosciente per diverse ore qualunque essere umano. Lei,
invece, sopporta l’elettricità senza il minimo problema e lo scuote quanto basta a farlo svegliare.
-Cosa…che…
-Siamo in un altro multiverso a cercare un’arma per sconfiggere Nemesi, e siamo
stati attaccati da dei super-umani locali influenzati da parassiti alieni.
-Sì, sì, questo me lo
ricordavo…volevo sapere perché ero…
-A terra ?
Gancio destro.
-Non l’ho neanche visto
arrivare…
-Perché stavi esitando dopo aver vinto un nemico particolarmente
pericoloso, cercando di trovarne uno di più debole da affrontare.
-Grazie, Nuvola.
-Sto solo riportando i fatti.
-Ecco, non farlo più.
-Va bene.
-Dove sono gli altri ?
-Vuoi che ti riporti i fatti ?
-No, voglio solo sapere dove
sono gli altri.
-Non vedo la differenza con
il riportare i fatti.
-Sigh…riportami i fatti.
-Quasar è a poche centinaia
di metri da qui, mentre non so dove si trovi… Attento !
Nuvola spinge a terra il
compagno di squadra, deformando il proprio corpo perché i due raggi paralleli
in arrivo passino attraverso il buco che ha appena creato al posto dell’addome.
Il terreno si disintegra al contatto con i raggi, senza emettere il minimo
suono.
-Non
c’erano abbastanza super-umani su questo pianeta ? Era
proprio necessario riceverne degli altri ?
-Quello chi sarebbe ? –
chiede Molecola, senza riuscire a distinguere Darksider
da così lontano. Non che cambi qualcosa, dato che non lo conosce.
-Riporto i fatti ?
-La vuoi fare finita con-
-L’artefice di tutta questa assurda
situazione, suppongo.
-Questi non sono fatti. Quindi dovremmo, non so, batterci
con lui ?
-Pare di sì.
-Se proprio dobb- aaah ! – urla alla vista
del colosso verde che si rialza, con gli occhi rossi ribollenti di energia.
Senza battere ciglio, Nuvola
rilascia una scarica da cinquantamila gigawatt
sull’alieno verde, che fa un volo di diversi metri per non rialzarsi più.
-Owen, ti ha mai detto nessuno che sei
troppo nervoso per fare questo lavoro ?
Sempre più lontano da Metro
City, Makkari sta praticamente
strisciando rispetto ai suoi standard, in corsa a novecento chilometri orari
sulle autostrade piene di automobilisti intenti a cercare di uccidersi. Dietro
di lui, a distanza costante, il Lampo.
“Mi sta torturando” pensa il velocista “In queste condizioni, potrebbe finirmi
in un…beh, in un lampo. Zuras, devo essere messo male
per aver anche solo pensato ad una battuta così terribile !
Ora che faccio ? Non mi lascerà mai tornare indietro,
e scommetto quello che vi pare che se gli lanciassi
addosso l’antidoto-che in realtà è un veleno- non gli farebbe assolutamente
niente. Se con il metabolismo che deve sicuramente
avere non ha potuto debellare da solo quel parassita, non c’è nulla da fare. Se
solo avessi il tempo di assorbire un po’ di energia
cosmica ! Un momento…energia ? Che
fine ha fatto l’energia che emetteva prima ?”
Stando attento a non far
cadere la provetta, ed allontanando la fitta che sente al costato, Makkari controlla come meglio può le letture registrate
automaticamente dal suo bracciale quantico.
“C’è ancora, ma a velocità così basse non varia tanto come prima…ora posso
analizzarla. Per quello che può servire… non ci capisco niente in queste cose. Però… il mio corpo assorbe energia, in fondo… se potessi
sintonizzarmi sulla sua fonte, potrei fare un bel pieno. E’ pericoloso, forse…
il bracciale non è stato progettato per cose del genere, ma che cavolo è stato
aggiornato da Galactus in persona, se non posso
ricavarci niente sporgerò una lamentela ufficiale !”
Forse il Lampo ha in qualche modo
capito cosa sta cercando di fare, perché improvvisamente si stanca
dell’inseguimento ed in mezzo secondo stacca una delle ruote di una macchina
uscita di strada, e la lancia contro Makkari… troppo impegnato per impedire di cadere
nell’impatto.
“Non riesco
neanche a rialzarmi…devo fare in fretta con questo coso !”
-Sei bravo, lo sai ? – dice
il Lampo mentre facendo vibrare la mano destra stacca un pezzo di guardrail,
come se stesse usando una strana sega elettrica.
-Però tu corri e basta…sei
bravo a farlo, ma io controllo la Forza dell’Accelerazione, e credimi non c’è veramente paragone con quello che usi tu.
“Ci sono quasi… ho quasi
individuato la frequenza…”
-Non mi piace avere rivali. E
se io sono il Più Veloce Uomo Vivente… vorrà pur dire qualcosa, no ?
“Trovato !”
Il metallo colpisce
l’asfalto, facendo sbilanciare il Lampo. Si guarda attorno, ma di Makkari non c’è più nessuna traccia.
-Dove…
L’ultima cosa vista dall’Uomo
Più Veloce del Mondo è una linea rossa in lontananza… un miliardesimo di
secondo dopo, un pugno a tre millimetri dalla sua faccia.
In mezzo alle macerie, Darknight cerca di capire il senso di tutto quello che sta
succedendo. Ha già dedotto che Darksider ha
utilizzato il corpo di Starr per creare un esercito
planetario di parassiti, e sa che si diffondono per via aerea. Solo la maschera
ad ossigeno contenuta nella sua cintura gli ha impedito di impazzire, ma
impedire ai parassiti più grossi di attaccarsi al suo
collo è stato molto più difficile.
Ora si avvicina al corpo di Maelstrom, intento ad assicurarsi della sua morte
nonostante abbia un coltello nel cuore… cosa che, prima di entrare nella Justice Legion of America,aveva raramente pensato di dover fare. E’ uscito pochissimo
sangue dalla ferita…simbolo di una biologia diversa,
oppure è ancora-
Una mano lo afferra al collo,
sollevandolo senza difficoltà; è molto più forte di quanto la sua corporatura
esile non faccia pensare, evidentemente.
-Quasi non ne vale la
pena…sei solo un essere umano, dico bene ?
-Il più pericoloso, a quanto
dicono – risponde premendo in un determinato punto del polso…senza far scattare
nessun nervo, perché non ce ne sono !
-Sì ? Avete degli standard
piuttosto bassi, da queste parti.
Darknight preme un pulsante nascosto all’interno del guanto, e
da un circuito nascosto nel costume fuoriesce un ultrasuono da cui solo lui è
immune, al momento. Maelstrom lascia andare la presa,
e Darknight atterra sferrando immediatamente un
calcio…che non va oltre un paio di centimetri, una volta
privato della sua velocità.
-Immagino che tu sappia
batterti o qualcosa del genere ?
-Conosco tutte le tecniche di
combattimento del mondo, sì.
-Davvero ? Io solo una.
Due coltelli si alzano da
terra e si conficcano nelle gambe del cavaliere oscuro, che reprime un grido di
dolore accasciandosi semplicemente al suolo. Uno dei coltelli si rialza, come
attratto da una potente calamita, e vola in mano a Maelstrom.
Lo stringe nella mano, tenendo la lama verso il basso, e lo conficca nel cranio
di Darknight, che cade a terra come un burattino a
cui sono stati tagliati i fili.
-Uccidere l’avversario.
Su Metro City cade una
pioggia microscopica, formata dai frammenti di energia
quantica che fino a poco prima erano gli scudi di Quasar. La velocità e la
forza di Overman sono
impressionanti, molto di più di qualsiasi altro super-essere con cui Quasar si
sia mai scontrato. Probabilmente, è solo grazie al fatto che la sua mente è
dominata da un alieno che Quasar è riuscito a sopravvivere fino a questo
punto…se avesse la lucidità mentale per usare tutti i suoi innumerevoli poteri allo stesso tempo, non gli avrebbe assolutamente dato tregua. Non che ora stia andando
molto meglio.
“Stiamo perdendo un sacco di
tempo, qui” riflette Quasar “siamo qui per trovare l’arma, e già ci siamo
giocati i migliori alleati che potevamo trovare… e siamo talmente stanchi che
non so quanta energia potremo mettere nella ricerca, a battaglia finita”.
Non è però il caso di
sprecare la concentrazione nei progetti per il futuro, considerazione
confermata dai raggi calorifici che sfiorano per un niente la sua spalla
sinistra.
“Da dove prende tutta questa energia !? Anche combattendo
contro Silver Surfer o Thor,
potevo sempre avvertire le loro… sì, eccola qui. Per la miseria, questo tizio
assorbe una quantità assurda di energia solare ! Quasi
non ci credo, ad un pannello solare servirebbero migliaia di chilometri di
superficie per racimolare un millesimo di quell’energia
! Forse posso bloccarla…?”
Stavolta Overman
è abbastanza intelligente da caricare verso di lui, invece di limitarsi a distruggere
tutto quello che crea. Quasar è costretto ad indietreggiare a
una velocità che di solito non usa nell’atmosfera, incendiando l’aria dietro di
sé… ma Overman non sembra sentirla neanche.
“Ancora qualche secondo e me l’avrebbe
fatta. Ha una riserva spaventosa, ci vorrebbero anni di attività
prolungata per esaurirla, una volta bloccato l’assorbimento. E’ veramente
peggio di Thanos e Hyperion
messi assieme. Un momento… c’è una differenza, non ho controllo sulle loro energie,
ma gran parte dell’energia che Overman assorbe fa
parte dello spettro elettromagnetico ! E visto che,
con la fonte giusta, posso produrre una quantità infinita di energia…”
Due lenti a contatto gialle
coprono gli occhi di Quasar, quando dalle Bande Quantiche fuoriesce un raggio di energia miliardi di volte più accecante del sole. Overman non si muove, facendosi colpire in pieno
sull’emblema a forma di diamante che ha sul petto (per un attimo Quasar si
chiede perché ci sia sopra una S, se si chiama Overman).
E’ difficile dire quando capisca
cosa sta succedendo, ma gli occhi iniziano a ribollire di energia solare, e le
vene si ingrossano sempre di più. L’alieno sul collo non sembra soffrirne
quanto Quasar sperava, deve avere assorbito un po’ della forza di Overman per resistere tanto.
Il raggio sembra non finire
mai, e Overman inizia ad avvicinarsi leggermente…
fino ad emettere una quantità di luce superiore alla più luminosa delle supernovae che si siano viste,
rilasciando energia solare da tutti i pori. Quasar si assicura che ritorni
tutta nelle Bande Quantiche, per evitare di fare ulteriori
danni alla città, anche se è un po’ tardi per preoccuparsene.
Overman cade a terra, svenuto e
incandescente, atterrando sulla strada che è ritornata ad essere catrame,
impossibilitato a muoversi.
-Credevo che non ce l’avrebbe fatta – confessa Molecola, artefice del
suddetto atterraggio morbido.
-Hai
trovato il modo per eliminare i parassiti ? – lo incalza Nuvola.
-Uh, sinceramente stavo
seguendo lo scontro.
-Cos’hai in mano ?
Senza che se ne fosse accorto, infatti, Molecola ha in una mano una provetta
contenente un liquido viola, e nell’altra un biglietto con la scritta “UNA
MOLECOLA OGNI CINQUANTA DI OSSIGENO, ADESSO”.
-Quel che si dice un Deus Ex
Machina.
-Muoviti, però.
Il biglietto evapora, e
attorno al palmo della mano di Owen
Reece si forma una strana luce, che compie mille
evoluzioni prima di salire verso il cielo, diffondendosi come un’onda su tutto
il pianeta.
-Sai, a me va benissimo
quando le battaglie me le fate concludere, invece che combattere…
Alle sue spalle, il catrame
esplode come un vulcano in eruzione, ed Overman si
alza a mezz’aria per la battaglia. Sia Nuvola che Molecola sono
pronti a reagire, ma si vedono passare davanti una scia rossa quasi indistinguibile,
che lascia dietro di sé un uomo in costume rosso che sembra reduce da un
incontro di boxe- il Lampo. Poi, prima che abbiano avuto tempo di chiudere gli
occhi, la scia appare altre quindici volte, sempre più vicina a Overman.
Infine, dopo un intero
secondo, riappare da un punto completamente diverso e si scaglia contro il
super-uomo, colpito alla mascella da un qualcosa di così veloce da essere
invisibile, ma con una massa tale da essere più pesante di una montagna. Gli effetti collaterali del fare venti giri attorno al mondo alla
velocità della luce.
Mentre Overman atterra su di un
muro che non sopravvive all’esperienza, la striscia rallenta fino a fermarsi,
rivelandosi come Makkari.
-Scusate il ritardo, ma ho
speso un intero millisecondo ad evacuare Londra per
via di un incendio. Allora, che mi sono perso ?
In un angolo del cielo, messo
in risalto dal sole ancora alto, si apre una fessura. Un minuscolo puntino di oscurità si fa sempre più grande, iniziando a proiettare
un’ombra impossibile sulla città. I Protettori dell’Universo alzano la testa e
fissano quello che hanno già riconosciuto.
-Nemesi – chiarisce Quasar,
come se fosse necessario.
-Abbiamo
perso troppo tempo – aggiunge
Nuvola, riportando semplicemente i fatti.
-Difficile non farlo quando
ti costringono con la forza – chiarisce Makkari.
-La fine del mondo è un qualcosa
del quale non ero stato minimamente informato, sapete
?
Alla vista
di Maelstrom che si avvicina camminando, Quasar e Makkari sono irritati. Nuvola è indifferente. Molecola è molto, molto confuso.
-Come accidenti
sei arrivato qui !? – chiede.
-Sai, me lo chiedono spesso
oggi…
-Prima che il testosterone
inizi ad entrare in circolo e distruggiate quanto rimane della città – si
sbriga ad intervenire Nuvola – vi conviene considerare il
fatto che il suo aiuto potrebbe essere molto utile contro quel colosso di
pietra, oltre che per trovare l’arma.
-Non ne posso più di
dargliela vinta solo perché conviene a qualcuno – risponde Quasar a denti
stretti.
-Che ci
piaccia o no, i fatti sono questi.
La sua pena può sempre aspettare.
-Un punto per la signorina seminuda.
Allora, fermiamo Darksider prima che il mondo finisca e poi ci mettiamo in cerca dell’arma assoluta ?
Certo che fate una bella vita interessante, voialtri !!!
-Nessuno ti ha chiesto niente – rispondono all’unisono gli altri
quattro, con varie gradazioni di rabbia.
-In fondo, ma molto in fondo,
poteva anche andarci peggio. Potevano anche mandarci contro qualcuno
di veramente tosto… – sdrammatizza Makkari,
stranamente a corto di parole, mentre si alza in volo assieme agli altri
Avvicinandosi al temibile Darksider, e chissà perché proprio in un momento del
genere, a Molecola viene in mente il resto della battuta.
-Vuoi dire tipo Superman ?
CONTINUA…