OSCURE PREMONIZIONI

 

Il nero mare dello spazio fu ferito da una piccola scintilla gialla, che crebbe fino a divenire un bagliore accecante. Se fosse stato presente qualcuno per osservare la scena non sarebbe stato in grado di vedere anche la piccola figura umana che ne era emersa a diverse migliaia di chilometri orari. L’uomo si fermò improvvisamente e si guardò intorno per comprendere dove si trovasse. Non si trattava di un uomo qualsiasi: proveniva da un mondo lontanissimo, invisibile da quella galassia. Era conosciuto per il suo ruolo, il Protettore dell’Universo, più che per il suo nome di Quasar. Era da tempo, ormai, che nessuno lo chiamava con il suo vero nome.

 

Controllò con le sue bande quantiche la configurazione energetica di quel settore di spazio e capì di non esservi mai stato.

“Qualcosa non va” pensò “Dovevo arrivare nel regno degli Aakon, ma non sono mai stato in questa galassia. Non ho mai sbagliato un salto quantico!”.

Non rilevava traccia di nessuna astronave. Era proprio un settore vuoto.

“Dovrò ricorrere all’aiuto di Epoch. Se c’è qualcosa che non va nelle bande lei è l’unica che possa aiutarmi”.

In una delle gemme delle bande apparve il riflesso della figlia del defunto mentore di Quasar, Eon. Ormai la somiglianza con il padre era innegabile, anche se a Quasar sembrava che il volto fosse meno umano.

“Necessiti il mio aiuto, Quasar?” chiese con la sua voce indescrivibile, come un sussurro del cosmo.

“Beh, sì. C’è qualcosa che non va nelle bande: ho fatto un salto e…”

“So quello che è successo grazie alla mia coscienza cosmica. Ma la risposta è molto più complessa del previsto: preferirei parlarne di persona”.

“Di persona? Che intendi dire?”

Questa volta non ci fu bisogno di un lampo: lo spazio tornò ad essere vuoto senza preavviso.

 

Un istante o un giorno dopo, per quanto possa importare, Quasar riprese lentamente conoscenza. Sentiva il suo corpo intorpidito, come se si fosse appena svegliato da un lungo sogno. Davanti a lui c’era il corpo fisico di Epoch, simile ad un tronco di quercia morente, dalla cui sommità spuntavano dei capelli. Il suo grande occhio rosso lo fissava, come gli occhi del suo volto umano. Il suo corpo gli appariva come era nelle sue dimensioni reali, circa tre metri di altezza, solo una frazione dei milioni di chilometri del defunto padre.

 

-Dove mi hai portato, Ep?

-Preferirei che tu ti riferissi a me con il mio nome completo, Epoch. Ho discusso a lungo con alcuni miei fratelli cosmici ed ho deciso che il nostro rapporto dovrebbe essere più ufficiale.

Quasar era piuttosto giù di morale. Aveva cercato di considerarla umana, ma forse era stato il suo desiderio di compagnia. Dopotutto, Epoch era la sua sola compagnia da troppo tempo.

-Siamo nell’Eon-verso, l’universo tascabile un tempo occupato da mio padre, in una posizione tangenziale all’asse del tempo.

-Uhm, sì. Bel posto. Senti, dovresti dirmi in fretta cosa non va nelle bande. Devo fermare una rivolta…

-La tua precedente missione non ha più importanza. Ho avvertito la mia morte.

-Che cosa?

-La mia coscienza cosmica mi ha informato che qualcuno tenterà di uccidermi per appropriarsi della Coscienza Cosmica, la conoscenza assoluta di ogni evento nel cosmo.

-Come Maelstrom tentò di uccidere Eon?

 

-Precisamente. Sfortunatamente io non sono ancora in grado di gestire la Coscienza Cosmica come mio padre, e non ho altre informazioni al riguardo. Come ben sai, mio padre nominava un Protettore dell’Universo quando percepiva un pericolo per l’universo. Nominò te per fermare il suo assassinio, che però avvenne comunque. Da quando ho preso il posto di mio padre l’universo è stato minacciato più volte ma in nessuno dei casi era richiesto il mio intervento. Mi trova in una situazione senza precedenti, quindi. Tu sei l’unico Protettore ad essergli sopravvissuto e quindi non posso sceglierne un altro. La tua esistenza è preziosa per l’universo, e le Bande Quantiche non possono essere rimosse fino alla tua morte.

 

-Ma io fermerò l’assassino?

-Non lo so. L’assassino è quasi invisibile alla mia Coscienza Cosmica.

-Com’è possibile?

-Può essere possibile solo se l’assassino non è di questo universo, se non è sotto l’influenza di Ordine e Caos o se è più cosmicamente consapevole di me.

-E le Bande Quantiche? Cosa le disturba?

-Quando ti nominò Protettore dell’universo, mio padre aprì la tua mente al pieno utilizzo delle Bande. L’elemento di disturbo della mia Coscienza Cosmica ha disallineato quella connessione. Quando ti ho portato qui ho provveduto a ripristinare il tuo controllo.

Quasar si portò una mano alla testa e fece un lungo respiro. “Un altro assassino” pensò, accorgendosi di sentire il suo pensiero anche con le orecchie. Ed infatti Epoch gli rispose:

-Percepisco un profondo senso di inadeguatezza in te, Quasar. Posso intercedere per eliminarlo?

 

-Forse sarebbe utile sapere da dove devo iniziare ad indagare.

-Non saprei. Ho contemplato il cosmo diverse volte ma…

-Contemplare! Ma certo! Epoch, puoi farmi entrare nella Dimensione delle Manifestazioni?

-Naturalmente. Anch’io me ne sono servita.

-Allora portami dal Contemplatore!

-Come desideri.

 

Per la seconda volta Quasar sentì venir meno la sua mente e chiuse gli occhi. Quando li riaprì, non vide altro che spazio bianco. Era la Dimensione delle Manifestazioni, dove gli esseri concettuali si recano per ricevere un corpo per interagire a livelli comprensibili.

Anni prima aveva conosciuto un Antico dell’Universo, il Contemplatore, che gli aveva mostrato quel luogo e che aveva deciso di esplorarlo. Aveva l’aspetto di un essere umano basso, calvo e leggermente soprappeso, ma in realtà era uno degli esseri più sapienti dell’universo. Ora stava meditando, immerso in chissà quali misteri.

Quasar volò da lui e lo chiamò più volte, ma l’Antico non rispose. Lo scosse leggermente con una mano e finalmente aprì gli occhi.

 

-Quasar! Da quanto tempo non ci vediamo.

-E’ molto, sì. Come va da queste parti?

-Contemplo la mia esistenza. Perché sei qui?

-Ho bisogno di un consiglio.

Il Contemplatore si mise in piedi (per così dire, dato che non c’era un suolo) e chiese all’amico:

-Fammi toccare una delle Bande Quantiche, Quasar.

-Sai già cosa voglio chiederti?

-Fallo.

Perplesso ma fiducioso, Quasar allungò un braccio e l’Antico prese il gioiello al suo polso con una stretta energica.

Tentò istintivamente di ritrarre il braccio, senza successo.

-Contemplatore! Che stai facendo?

Lasciò la presa.

-Le tue Bande possono aumentare il mio potere e permettermi di imitare più esseri. Rilasciale!

 

Colpì con un forte colpo telecinetico che lanciò Quasar a decine di metri di distanza. Le sue Bande potevano controllare le energie dello spettro elettromagnetico, non attacchi mentali.

-Non so cosa ti sia successo, ma non sono decisamente in vena di combattere.

Le sue Bande brillarono di luce intensa ed attorno al suo corpo si formò un’armatura d’energia gialla scintillante. Si lanciò contro il Contemplatore, che scappò in volo. Quasar lo insegui e grazie alla sua velocità superiore lo raggiunse, afferrandolo da dietro in modo da non lasciargli usare le mani.

 

Il Contemplatore rispose con un potente attacco mentale che le Bande respinsero a malapena. Se avesse continuato in quel modo sarebbe stato sconfitto presto, così decise di attaccare fisicamente. Gli Antichi non possono morire in alcun modo, quindi Quasar assorbì tutte le scorte di energia cosmica che il Contemplatore aveva in corpo. Il suo corpo si accasciò senza alcun danno apparente. Quasar iniziò a sondarlo con le Bande ma all’improvviso non aveva davanti a sé il Contemplatore, ma una copia esatta di sé stesso.

-Tu non sei il Contemplatore!

-Io sono Quasar, impostore!

Il secondo Quasar creò due spade di energia e attaccò. L’armatura bloccò il colpo, ma le spade si trasformarono in migliaia di piccole lame che perforarono l’armatura. Quasar effettuò un salto quantico e riapparve alle spalle del suo doppio, creando una bolla di energia quantica che lo rinchiuse ermeticamente.

 

-Ora parliamo, imitatore da sue soldi- disse Quasar con tono beffardo.

La sfera esplose in piccoli pezzi e la sua copia lo afferrò per la gola, iniziando a stringere.

-Sei tu l’impostore! Io sono Il vero Quasar! Che ne è del Contemplatore?

Il campo di forza che proteggeva Quasar si espanse spingendo da parte il suo doppio.

-Bello, hai appena dimostrato di non essere il vero Quasar. Ho già battuto qualcuno che aveva dei duplicati delle mie Bande Quantiche…in questo modo!

Le Bande del suo doppio iniziarono a risplendere di luce, sempre di più, fino a quando il suo corpo fu coperto di luce.

-Quelle non sono le vere Bande, ed ora sto aumentando l’afflusso di energia dalla Zona Quantica che mi fornisce i poteri. E’ più di quanto tu possa gestire, e se non mi sbaglio tra poco esploderanno.

 

La luce gialla emanata dal doppio aumentò fino a riempire tutto il colore bianco della Dimensione delle Manifestazioni, ed in un’esplosione di colore tutto tornò ad essere bianco. Al posto del doppio, ora c’era di nuovo il Contemplatore.

Quasar si avvicinò lentamente e chiese:

-Sei tu il vero Contemplatore?

-Sì, Quasar. Ti ringrazio per avermi liberato.

-Se sei il vero Contemplatore, qual è il tuo vero nome?

- Tath Ki.

-E’ quello che mi avevi detto. Che cosa è successo qui?
-Come ricordi, quando ci incontrammo cercavo qualcuno che mi imitava. Ho scoperto che si trattava di un essere originario di questa dimensione che era fuggito. Ha sentito la mia presenza qui ed ha preso possesso del mio corpo. Sembra però che non gli bastasse ed ha imitato te.

-Capisco. Senti, mi piacerebbe restare ma sono qui per una ragione ben precisa.

-Ti ascolto.

 

-Epoch ha previsto che qualcuno cercherà di ucciderla, ma non sa chi perché non lo sente con la sua Coscienza Cosmica. Dato che non ho un punto di partenza, speravo che tu potessi darmene uno.

-Un’assassino cosmico invisibile…potrebbe essere solo estraneo a questo universo.

-Quanti esseri del genere ci sono nell’universo?

-Migliaia.

-Non hai altro da dirmi?

-La conoscenza di Epoch è certamente superiore alla mia. Se lei non ha potuto…

-Epoch ha detto che potrebbe essere qualcuno estraneo a Caos e Ordine. Quanti ne esistono di così?

-Poche decine. Ce n’è uno, tuttavia, che ha più probabilità di altri per essere ancora un Assassino Cosmico.

-Ancora? Ma l’unico Assassino Cosmico ancora vivo è…

-Thanos di Titano.

 

Note

 

Quasar ed Epoch ricordano la saga Universi in Collisione (All America Comics #44-47), in cui Eon fu ucciso da Quasar per impedire che Maelstrom, l’Assassino Cosmico, ricevesse la Coscienza Cosmica e distruggesse l’universo.

Epoch nacque dal corpo moribondo del padre su All American Comics #48 ed è stata accudita da Quasar nel resto della sua serie personale.

 

Il Contemplatore ha incontrato Quasar su Marvel Comics Presenta #17, dove disse di cercare un suo imitatore apparso nei primi numeri di Silver Surfer (Play Press). Sempre su MCP #17 Quasar ed il Contemplatore visitano la Dimensione delle Manifestazioni e gli esseri frattali che la abitano.